Tarantino dixit è il nome di una nuova rubrica che io, Nanni Cobretti, inauguro orora.
Trattasi di una sottorubrica di “L’ho letto su internet quindi è vero”.
Il titolo originale era “Se è costato meno di $4 milioni e Tarantino non l’ha eletto Miglior Film di Sempre, non esiste”.
Oggi dissezioniamo Zozza Mary, pazzo Gary, 1974, di John Hough.
Ma come non lo conoscete? È il più gran film di inseguimenti d’auto mai girato! Lo dicono due fighe in Grindhouse – A prova di morte. Dico, due fighe! Lo sanno pure loro! E voi magari pensavate a Bullitt, i Blues Brothers, Interceptor… patetici incompetenti.
Ok non è vero.
In realtà è uno dei più classici casi di esagerazione tarantiniana in circolazione.
Ma andiamo con ordine. Partiamo dal titolo.
Mary, interpretata da Susan George, è zozza, e questo non si discute. È la classica campagnola dell’Alabama ignorante, rompipalle e grezza come il pantano. Che tra l’altro ha denti enormi e modi teatralissimi che non capisci se è la prima volta che recita in vita sua o se nel sud parlano davvero così.
Gary invece, un Peter Fonda ancora fresco del carisma anticonformista di Easy Rider, è sì pazzo, ma si chiama Larry. Questo almeno per chi come me si è procurato la versione originale, intitolata appunto Dirty Mary, Crazy Larry. Vai a sapere.
La terza cosa che si nota è infine che i protagonisti in realtà sono tre, ma “Zozza Mary, pazzo Gary, noioso Deke” è troppo lungo e rovina la rima. E pensare che il film è stato tratto da un libro che si chiamava semplicemente “L’inseguimento” (in originale The Chase o Pursuit, a seconda dell’edizione).
La vicenda narra quindi di due aspiranti piloti di formula Nascar che, alla maniera di Point Break, compiono una rapina per finanziarsi l’ingresso nel giro delle corse serie. Alla fuga si unisce Mary, una zoccola insopportabile che Gary/Larry si era trombato la sera prima. I tre se ne scappano in una Dodge Charger del 1969 modificata stile Fast and Furious, ma 30 anni prima.
Gli stunt che seguono sono obiettivamente pochi, gratuiti (il più delle volte è semplicemente Gary/Larry che fa il bullo senza motivo) e ripresi male.
Ci tocca invece sorbirci dei gran battibecchi cabarettistici di ‘sticazzi fra Peter Fonda che si crede er più figo der Colosseo, Susan George che non si prende abbastanza cazzotti in bocca e Adam Roarke (Deke) che è depresso per essere stato ignorato dal titolo del film. Immaginate un episodio di Hazzard extra-lungo e divertente la metà, in cui cercano di convincerci che i buoni sono due criminali più complice.
Tirando le somme, il motivo del culto lo si può quindi individuare in due fattori:
1) alla gente era giustamente piaciuto Punto Zero, e all’epoca l’unica alternativa era Steve McQueen, che però era troppo famoso per poterci fare la figura degli intenditori;
2) il finale. Onestamente uno dei più spiazzanti che abbia visto da parecchio tempo a questa parte.
Non lo svelo.
Per quello c’è [spazio promozionale pagato] SPOILERIN [fine spazio promozionale pagato].
Il culto attorno alla zozzeria e pazzia è peraltro ben radicato negli U.S. of A., se persino una seriettina per teenager come “Reaper” ha dedicato un episodio a due demoni che vivevano attraverso un film moooooolto simile:
http://reaper-cw.wikia.com/wiki/107:_Love%2C_Bullets_and_Blacktop
Dodge Challanger?
Dodge Charger. Non ne capisco un cazzo di auto, ma ho fatto copiaincolla da Wikipedia.