Minirecensione in dieci punti da leggere stasera davanti al televideo.
I racconti della cripta: Il cavaliere del male.
DOVE: Italia 1.
QUANDO: Ore 4.00 a.m. (un po’ di sacrificio ogni tanto non guasta).
1) E’ un film TV della serie i Racconti della Cripta: intro ed outro del film sono affidati allo Zio Tibia che rientra, insieme a Enzo Catania, nella hall of fame della nostra adolescenza.
2) E’ un film TV e pertanto il budget è direttamente proporzionale alla durata, nonostante tutto però il buon Dickerson riesce a farci stare dentro quello che ci deve stare. Esplosioni di auto e braccia amputate comprese.
3) Un paio di creature che compaiono nel film sono di qualità certificata. Uno su tutti il bimbo puzzone in modalità demone.
4) C’è un Billy Zane in grande spolvero: roba che ti fa quasi dimenticare i mutandoni e la tuta lillà.
5) Si assiste ad una rilettura in chiave tolkeniana del nuovo testamento. In soldoni: Gesù era Frodo Baggins. Mel Gibson e il suo aramaico a questo punto possono anche andarsi a nascondere.
6) Ha ispirato Kitamura (non so se è vero, ma mi piace pensare che sia così).
7) Mai, mai, mai e poi mai avrei pensato di vedere una scena di sesso dove il protagonista si fa elettrificare i capezzoli con una batteria da automobile (e relativi morsetti).
8) In alcuni passaggi del film, con la giusta luce, di profilo, William Sadler è uguale uguale a Patrick Swayze. Emozione pura.
9) Nonostante la sceneggiatura stia in piedi grazie ad un materiale artisticamente rilevante come lo sputo, è un film che ha tutto quello che deve avere ed è (lo è, davvero, su, credetemi) gradevole.
10) Ho visto di peggio: Stigmata
Fuori recensione: l’OST spacca. Ma tanto. Del tipo: Pantera, Megadeth, Machine Head e Areetha Franklin.
Se lo notavo prima lo rivedevo volentieri in queste notti insonni!
L’ost devo anche averla (e si, spacca davvero!!!), e Billy Zane -per un certo tipo di pubblico, probabilmente…- dava l’idea di avere davanti una carriera in ascesa un po’ più fortunata di protagonista in Phantom, antagonista inTitanic, macchietta in Zoolander.
Speriamo che Uwe gli restituista la giusta dimensione.
Ma è quello dove c’era il tipo con la boccetta che sbarrava la strada ai demoni? Se è quello credo di averlo visto milleduecento anni fa e lì per lì mi aveva anche divertito. Se non è quello, come non detto, ma ho la sensazione che sia quello.
@Uwe: parlare di carriera in ascesa mi sembra un tantino esagerato… comunque uno dei punti della recensa (che è stato tagliato ma potete ritrovarlo tra i contenuti speciali del DVD a “A Menopeggio Night with Miike B.”) era proprio questo: “Coadiutore eccezionale per superare le crisi d’insonnia”.
@Deep: E’ proprio lui. LA boccetta riempita del sangue del primo che capita.
@Tutti: nessuno che leva lo spadone fiammeggiante cristomunito per difendere la Arquette posseduta? Strano…
con carriera in ascesa forse ero oltre la linea dell’ironia.
Ma devo ammettere che Phantom l’ho visto per merito (per colpa?) della sua presenza in seguito a Demon Knight e il silenzio dei prosciutti.
@Uwe: mi ero dimenticato della partecipazione di Zane a quella roba che si chiama Silence of the Hams. Mi ero anche dimenticato che Ezio Greggio avesse fatto il regista. Tu hai riportato alla luce tutto questo. E pertanto sarai maledetto.
@Tutti: ma nessuno che da la risposta al Gioca e Impara n. 1?
Due cose:
1) spero che Italia1 proponga anche l’altro film del filone Racconti della Cripta, ovvero Bordello di sangue, che era ancora piu’ figo sia il film che la colonna sonora
2) una volta qua a Londra ho beccato in tv un film di Greggio in cui lui parlava in inglese, e incontrava Iacchetti e pure Iacchetti parlava in inglese. E non erano doppiati! Era proprio la loro voce e il loro accento maccheronico. Ho cambiato canale.
@Nanni: e poi si domandanoi perchè il made in Italy è in crisi.
Sembrerebbe che Blood Bordello non sia in programmazione nell’imminente futuro… peccato.
@Miike: c’erano anche Martin Balsam, Mel Brooks, Henry Silva, TONY COX!!!! John Astin… Bubba Smith… e mi dicono un cameo di Carpenter e Joe Dante!!!
Perché? Perché?!?!?
ah, inoltre Billy Zane aveva ancora tutti i capelli!
@Uwe: i Capelli di Zane mi sa che erano stati montati in post produzione.
Mi domando anche io come Greggio abbia potuto permettersi quel tipo di cast.
Cioè parliamone… Ezio Greggio, quello dei giochi di parole come: Tell me the Trout.
probabilmente fa ancora striscia per rientrare nelle spese…
Comunque, nonostante la pessima realizzazione, è un esempio più unico che raro di film italiani umoristici con stampo e cast americano.
Merita, se non rispetto, quantomeno attenzione.
Cioé, mentre Greggio ha fatto questo, Jerry Calà lo stesso anno ha tirato fuori Chicken Park (*), eh! E tutto sommato tra i prodotti italiani adesso gira molto ma molto di peggio…
(*) nemmeno il cielo potrà mai perdonarlo.
@Uwe: Ezio, nei sue due primi libri parla approfonditamente del rapporto di stretta amicizia con mel Brooks.
Io sono anche in concordia e laetitia con te nel momento in cui affermi che questo Silence of the Hams poteva avere un che di menopeggio.
Ma ti ricordo che è stato solo il primo di una sequenza che ha portato Mel Brooks alla morte aetistica.
Insomma, se Mel è quello che è oggi, è anche un po’ colpa di “Svitati”