Minirecensione in dieci punti da leggere stasera davanti al televideo.
Brainscan – Il gioco della morte.
(Brainscan)
DOVE: ITALIA 1!
QUANDO: 03.20 (è inutile, non lo trovate in streaming, vi tocca rimanere in piedi).
1) La pellicola è del 1994 ma sembra girata dieci anni prima e non riesco a capire se è un bene o un male.
2) C’è Frank Langella che sfodera un’interpretazione da “tiramelofuoriebaciameloinpunta”. E non sto scherzando.
3) Crowd sourcing: io non ho mai capito se il “teen” nell’espressione “teen horror” indichi l’età (presunta) dei personaggi o quella (presunta) degli spettatori. Insomma se giro un film sul “Semolino assassino” (Semolina Assassins) è automaticamente un granny horror o devo ambientarlo a Cabot Cove per farlo diventare tale?
4) Ciò detto: la critica è concorde nel dire che sia un teen horror (ma io mi dissocio).
5) The Trickster avrebbe dovuto rubare a Freddy Krueger il primo posto di cattivone di turno nell’immaginario collettivo: look ricercato, ironia macabra, unghie lunghe e l’immancabile elemento esteticamente grottesco/inquietante (in questo caso, la bocca di Steven Tyler).
6) Il film poggia integralmente sul connubio “Metal&Videogame” e questo è tanto quanto basta al deliquio collettivo (bonus track: c’è una soggettiva che ricorda fortemente l’inizio di quel capolavoro che è Elvira 2: the Jaws of Cerberus.)
7) Finisce un po’ in vacca ma, in fondo, le cose vanno come devono andare.
8) Riassumendo: 90 minuti (canonici), un regista evanescente, recitazione (se si esclude l’immenso Frank) nella norma, fotografia particolare come una matitina Ikea e un montaggio da telefilm tedesco.
9) Ma (e c’è un ma…) sono anche 90 minuti in compagnia di Steve Johnson agli effetti speciali e Andrew Kevin Walker alla sceneggiatura. A me certe cose bastano e avanzano.
10) Ho visto di peggio: Stay Alive.

"Sono un duro e non mi faccio il riporto"
Mi venga un colpo se questo non e’ il classico esempio di horror medio mainstream dei primi anni ’90, epoca in cui ancora li facevano con un minimo sindacale di fantasia e sangue. In se’ non e’ nulla di memorabile, ma davvero, se penso che oggi l’horror medio mainstream sono i remake per bambini alla The Uninvited…
@Nanni: Qualche bella scena truculenta c’è. Non si lesina in sciroppo di fragola e un pochino di fantasia ce l’hanno messa, se non altro nelle acconciature degli attori
QUANDO: 03.20 (è inutile, non lo trovate in streaming, vi tocca rimanere in piedi)
Guarda che lo hanno inventato il videoregistratore amico! :)
Cmq lo sai che non l’ho mai visto? Vado a farmi un termos di caffè
Cacchio, me lo ricordo si, c’è pure Edward Furlong prima che si rovinasse completamente con Pupi Avati!
@Cleaned: Il videoregistratore… da quanto tempo non sentivo questa parola
@gigi: qui nella parte di uno splendido Boo Radley 17enne e zoppo
L’ “ho visto di peggio” a questo giro colpisce dove più fa male, ahinoi.
@miike: era appunto quello che stavo dicendo. Da Scream in avanti pare che per fare un horror mainstream sia sufficiente bisbigliare ogni tanto la parola “morte”. E di fronte a cio’ difendero’ per sempre anche il peggior torture porn.
@Dolores: Stay Alive è un film che fa male.
Grazie per avermi fatto ricordare Elvira, Miike.
Nanni, ma non pensi che in questi ultimi anni l’horror mainstream non abbia riacquistato viulenza e sanguinaccia? Univiteggiamenti a parte, intendo, che non sono mai mancati.
Voglio dire hanno fatto 6 (<- sei) Saw, i remake-reboot-requalcosa di Non aprite quella porta con il culo della biel, a Tarantino è piaciuto così tanto Hostel che non si è accontentato di scriverlo sui manifesti ma ha messo Eli Roth a mazzolare nazisti.
E se entriamo nel sottobosco poi la cosa è molto più evidente, ma non ci entriamo perché si parlava del mainstream.
Idea mia?
@Uwe: come ci può dimenticare dei suoi enormi, giganteschi, sproporzionati occhioni?
http://myweb.wvnet.edu/e-gor/tvhorrorhosts/grafix/Elvira1.jpg
davvero! uno sguardo che ha segnato la mia giovinezza…
@simo: era appunto quello che gettavo nel calderone “torture porn”, di cui io sono grande estimatore ma di cui molti si sono fiaccati immediatamente. E come moda e’ gia’ finita. I remake di Michael Bay poi sono un’altra cosa ancora: hanno sangue e occasionalmente tette, ma la cosa che piu’ interessa a loro e’ ammosciare tutto quanto con una curatissima fotografia patinata e attori presi da un’agenzia di top model. Una specie di horror da MTV. E’ brutto rimanere aggrappati a una cosetta mediocre come Saw, ma a livello mainstream e’ l’unica cosa che come minimo sembra puntare davvero al pubblico che gli compete, la’ dove gli studios tendono a pensare che l’horror di successo e’ quello che tira al cinema chi un horror non lo guarda quasi mai.
in tutto ciò, gigi ha citato uno dei pochi nomi che mi provocano un brivido di orrore puro dietro la schiena: pupi avati. per favore, gigi, non farlo più.
@Cicciolina: a me “La casa dalle finestre che ridono” è piaciuto. Parecchio pure. Non siamo ai livelli del Fulci di “Non si sevizia un paperino” ma le atmosfere da provincia nebbiosa e incacrenita ci sono. Poi però basta.
@Cicciolina: scusami, ha volte mi dimentico che ci sono soglie che è meglio non varcare… non la farò mai più, giurin giurello.
Qualche scivolone (e sbadiglio) a parte, Sciamalauan è l’unico hollywoodiano che non ha bisogno di effettacci speciali o splatter in abbondanza per creare tensione o far paura, ed è il motivo per cui Happening mi è piaciuto, perchè sa seminare interrogativi e coinvolgere. Non mi pare poco.
Cazzo sono fuso…
ho scritto di sciamalalian sul post sbagliato, brutta cosa invecchiare!
@gigi: noi ti perdoniamo…
@Uwe: vogliamo ammetterlo che è stata un’icona?
miike, non mi riferisco tanto alle finestre ridenti o a zeder, quanto a tutto ciò che è venuto dopo e a ciò che costui rappresenta nel panorama politico-culturale italiano odierno. orrore, disgusto, raccapriccio!
nella sia mediocrità mi piaceva Brainscan.
sua*
@Cicciolina: siamo tutti concordi nel dire che Avati attualmente prende al FUS più di quanto dia al cinema italiano (scusa se vado sul tecnico ma non posso fare a meno di farlo)
@Vespertime: infatti è un buon menopeggio. Cioè è uno di quei film che non gli daresti una cicca e invece….
Ho collegato adesso il fatto che probabilmente Eddie ha iniziato a drogarsi dopo Avati…
@miike: ma assolutamente si, e nemmeno poco!
Comunque, nonostante il sonno mi abbia assalito verso le dieci ancora in fase digestiva, alle 3 mi sono sentito svegliare da una forza che nemmeno io so spiegare come, e mi sono rivisto Brainscan. Prima di tutto: lo ricordavo molto ma molto più brutto! Furlong qua è ancora al top di quello che tutti i ragazzini cool yet alternative anni 80 volevano essere. Inoltre: camicie a quadrettoni di flanella. Trickster è un personaggio azzeccato ma è giusto che non esistano seguiti: è perfetto per quel gusto fine anni 80/inizio anni 90. La tipa e l’amico fanno cagare e questo me lo ricordavo giusto. Langella invece NON lo ricordavo. In generale un’oretta e mezza di insonnia ben spesa.
@Uwe: trovo che alcune scene siano peraltro abbastanza azzeccate. Tuttavia è già il secondo film che recensisco dove si vedono scariche elettriche che neanche Roger Corman (io sono ancora traumatizzato dal Bat-taser).
Comunque un’ora e mezza più che dignitosa…
Comunque alla regia c’è il grande John “mr. revenge” Flynn…