Quattro anni ci sono voluti a Gabriele Albanesi per girare un nuovo film dopo il famigerato Il bosco fuori, film su cui sospendo il giudizio (ok, lo ammetto, è perché non l’ho ancora visto).
Il bosco fuori è stato a suo modo un film importante. Se lo sono cagati in troppi pochi per far gridare ufficialmente alla rinascita dell’horror italiano come ha fatto Shadow l’anno scorso, ma in qualche modo era riuscito a farsi notare un pelino di più della media dei disperati sforzi nostrani. E con “in qualche modo” intendo una citazione a gratis in un episodio dell’Ispettore Coliandro. E con “gratis” intendo che entrambe le opere hanno in comune il coinvolgimento in mansioni importanti dei Manetti Bros. Conosco comunque più di una persona che non sapesse che in Italia facessero ancora film horror prima di vedere L’ispettore Coliandro.
Insomma: la nuova opera di Albanesi si chiama Nelle fauci di Ubaldo Terzani (nome che mi ricorda invarabilmente il Fulvio Terzapi dell’intro di Servi della Gleba), e ha ottenuto distribuzione internazionale con l’ancor più spettacolare titolo di Fulvio Terzap Ubaldo Terzani Horror Show.
La trama vede un giovane regista incaricato di scrivere una sceneggiatura con il noto scrittore horror Ful [aridaje] Ubaldo Terzani, salvo scoprire che è matto e andare in para dura.
Mandiamo in onda il contributo audiovisivo:
httpvh://www.youtube.com/watch?v=WytME8gJ8cA
Ne volete sapere di più? Questo weekend (24-26/9) a Roma, al Circolo degli Artisti, c’è una tre giorni gratuita di horror italico vecchio e nuovo intitolata “Horrormovie.it“, alla quale Albanesi parteciperà per presentare appunto l’opera suddetta – presentazione alla quale seguirà, anche se non c’entra niente, una proiezione di Zora la vampira. E con “non c’entra niente” intendo dire che è un film dei Manetti Bros.
Ulteriori dettagli sull’evento sono consultabili sul sito di Horror.it.
Io abito troppo lontano (Londra), ma se andate fate un fischio che mi interessa!
Caro cobrescu, io il bosco out lo vidi x l’attrice… è roba di budelle. Copiatissimo da argento vivo. Sarò breve: na mmerda. Chi vede il regista a Roma gli dia una zappa in faccia.
Vorrei far notare che “Il Seme Della Follia” di Carpenter in originale si chiamava “In The Mouth Of Madness” e trattava di uno scrittore horror matto… insomma, Albanesi si ispira mooooolto in alto.
Non voglio sputare nel piatto in cui mangio (e vorrei continuare a mangiare) ma l’horror in italia non è rinato e non rinascerà mai, sia graze agli ulteriori nuovi tagli per le opere non prime, e sia alla ormai chiusura mentale sia di spettatori che produttori sul cinema di genere, l’unica speranza per gli italiani è girare in italia,e farsi produrre o almeno distribuire all’estero, questa non è rinascita, è sopravvivenza con le unghie….
Mi spiace molto di questo. Tu che ne pensi Nanni ? Perchè non diventi produttore :-)
Mamma mia In The Mouth Of Madness che film della madonna!
A proposito di horror all’italiana, di questo che dite:
http://www.youtube.com/user/STAYEXTREME#p/c/BF90047445C1EDE2/0/Pjram-o7go0
La sequenza del tg pare rubata a manbassa da Snyder e il resto un frullatone romeriano, però non so, sarà quell’Uwe Boll presenta, ma mi sento di dargli fiducia :)
Collins, è da tempo che seguo la gestazione di quel film, Boll non c’entra quasi nulla, lui si è preoccupato di trovare una distribuzione al film e forse qualche fondo per il budget, per il resto è tutto farina del sacco di quei 2 registi…il risultato sembra piu’ che dignitoso (ad eccezzione della recitazione, ma tanto il film verrà distribuito quasi esclusivamente in america, quindi gli americani non ci faranno caso)
@andrea: no, il cinema horror italiano non e’ rinato, ma ultimamente ha avuto qualche idea che puo’ funzionare. Tipo (alleluja) scoprire che all’estero i nostri film, se fatti in un certo modo, interessano. E visto che noi (noi = pubblico italiano generico) siamo messi che un film non e’ figo finche’ non lo dicono gli ammericani, appena gli ammericani lo diranno ci convinceremo anche noi. Shadow e’ stato distribuito da culo (da culo = nella norma, purtroppo), ma se non avesse portato a casa un sacco di complimenti dall’estero non avrebbe combinato nemmeno quello. Da parte mia, se avessi i soldi per produrre un film piuttosto li investirei per farmi l’appartamento al mare ;)
Credo (ma potrei sbagliarmi), che in realtà Terzapi non fosse il cognome, ma la classe di provenienza, la 3° P
Mai detto che fosse il cognome, nei testi e’ riportato scritto cosi’
come qualcuno ha già detto in partenza “il bosco fuori” non è di certo la rinascita del cinema horror italiano. anzi. ricito proprio Piotta sottolineando: na merda. non capisco perchè la gente ne parli così bene. forse perchè “oddiounitalianochefaunarobahorror” ma vedendola, almeno secondo me, era meglio non farla proprio. l’ennesima riproposizione alla texas massacre in salsa italiana (brutta) fatto male con scene di trash involontario. spazzatura. il trailer di questo film non sembra di certo meglio sinceramente. pare una cosa amatoriale fatta di nascosto durante una festa di parenti scambisti.
purtoppo mi trovo sulla stessa posizione del piotta, tra l’altro io l’albanesi l’ho conosciuto un pochino e spero sempre che un giorno riesca a girare un capolavoro all’altezza delle sue ambizioni. ma, scevro da ogni pregiudizio, la sera che ho proposto agli amici “il bosco fuori” c’è mancato poco che le scene più splatter si svolgessero in salotto. mi volevano ammazzare.
Quindi insomma mi confermate che “l’importanza” e’ dovuta esclulsivamente alla citazione vigliacca nell’Ispettore Coliandro e che posso evitare di guardarlo. Ma alla fine nemmeno io conosco gente che ne ha parlato bene, conosco solo gente insospettabile (= non attenta all’underground horror italiano) che l’ha sentito nominare.
mi dispiace per lui, perché magari poveretto, si fa delle idee.
Colto si sorpresa da questa serie di quotings, svengo.
Bisogna dire che c’era un altro antecedente: Il Bosco 1. Ve lo ricordate ? La tipa a cui usciva una zampa di ragno dal culo e massacrava gli uccelli maschili a morsi di ragno ?
Beh, quello era un gran film. Questo vanta gli effetti della ditta Stivaletti ma è troppo il remake di Phenomena in versione Mario Salieri Homevideo. La protagonista è la meretrice di Romanzo criminogeno, la serie.
Affilate le zappe, insomma.
La tag “Abitare Troppo Lontano” sembra il titolo di un nuovo film di Ligabue.
Uno di quelli sulla Provincia Meccanica Ma Voi Che Ne Sapete Del Disagio Di Vivere Fuori Dall’Ombelico Del Mondo.
Capito quali, quelli che in questo universo parallelo chiamato Terra Ignoranza non hanno mai girato I Vitelloni.
Caro Nanni, se vuoi, ti posso spiegare più dettagliatamente in cosa Il Bosco Fuori è, come si diceva prima e come direbbe il buon René Ferretti, “na ‘mmerda”.
Si potrebbe cominciare dal comparto tecnico con il quale è stato confezionato il film(che si direbbe lo stesso del nuoverrimo “Ubaldo”), ovvero quel digitale ai-def che è ottimo per un servizio di Lucignolo, buono per un documentario, ma assolutamente pessimo per un film di fiction. A questo si aggiunga una gestione delle luci(non vi vengo a parlare di “fotografia” perché non è proprio il caso, per l’amore di dio) degna di un film porno e degli effetti speciali che, meraviglia delle meraviglie, portano la firma di Stivaletti, ma che mio nipote con il play-doh li faceva uguali uguali e gli avanzava pure un po’ di giallo.
Le interpretazioni.
Qualcuno ha parlato di recitazione? Si faccia avanti ‘sto buffone!
E si che c’è anche qualche “nome”… di certo non quello del povero Cristiano Callegaro. Si, proprio lui… quello sedotto da Puglielli con nientemeno che un ruolo da protagonista(“Dorme”, 2000), illuso da De Maria con un ruolo da comprimario(“Paz!”, 2002) e poi immancabilmente abbandonato, prima che Albanesi lo recuperasse e lo mettesse fuori nel bosco a fare il bad guy.
Citazioni di una prevedibilità agghiacciante e un effetto notte digitale che in confronto il filtro oscurante di “Mia moglie torna a scuola” diventa una lente di quelle di “Barry Lyndon”.
Si aggiunga che il film l’ho visto non meno di tre anni fa e che sto scrivendo questa mini recensione con la mano sinistra mentre guardo Pandorum, e si può intuire quanto effettivamente lasci questa inestimabile perla del caro Albanesi.
E tenetevi lontani pure dai suoi corti, o almeno munitevi di omeprazolo.
Non ho mai visto un film di G. Albanesi e non stento a credere che facciano tutti defecare. Ma: tutto questo accanimento verso uno trascurabile (e inetto, pare) regista mi sa di bullismo cinefilo. E a me il bullismo sta sul cazzo. Prendetevela con chi è più forte (cioè, chi se lo incula Albanesi?).
Gesummaria mi sono appena guardato Il bosco fuori… ho voglia di farmi ingoiare la testa da Fulvio Terzapi O_o
E questo solo per ingannare l’attesa del DVD Rocco Gemmas Trainer =)
Una sola cosa:
Io c’ero
ragazzi, Il bosco fuori era un simpatico tentativo di splatter all’ italiana con qualche caduta di stile e qualche momento gore divertente..per Shadow di zampaglione il discorso cambia comletamente…Shadow e’ infatti un film che puo’ piacere o no , ma e’ concepito, girato ed interpretato in tutt’altro modo.
Non a caso uscira’ in tutto il mondo. Il futuro dell’ horror italiano, ad oggi, sembrerebbe essere nelle mani di mr. Tiromancino, di cui non ho mai apprezzato la musica, ma gli riconosco indubbie capacita’ visive e visionarie.
Vedremo se sapra’ meritare in futuro l’ attenzione e la fiducia datagli.
@roberto: guarda, l’ho visto ieri sera, ce l’ho fresco. Qualche momento gore accettabile? Si’. “Simpatico tentativo”? No, simpatico per un cazzo, e’ seriosissimo e l’abissale differenza tra ambizioni e risultato fa venire l’ansia per i motivi sbagliati. Poi oh, sono tutte cose che col tempo si imparano e una seconda chance la si da’ a tutti. E d’accordissimo che Shadow gioca un altro campionato.
@roberto liberti: non diciamo fregnacce ragazzi. A parte che Il bosco fuori ha venduto nel mondo più di Shadow nonostante sia costato 100 volte di meno. Grazie al cazzo che Shadow è fotografato e confezionato meglio (un milione di euro di budget contro 40mila del Bosco fuori!). E non dimentichiamo che Shadow in Italia ha fatto flop nonostante un lancio della madonna. Albanesi, a differenza di altri, è un vero appassionato e vero conoscitore di cinema, non un improvvisato. Poi che horror è un film tutto senza sangue che può vedere pure mia madre e che infatti non si è beccato nemmeno il vm14? E con quell’imbarazzante colpo di scena finale da terza elementare? Almeno Il bosco fuori osa ed è veramente estremo. Quindi mi spiace dirvelo ma, tra i due, il futuro dell’horror italiano è Albanesi.
@sandrone: troppe “fregnacce” da ribattere, mi limito a farti notare che non mi pare molto giusto misurare le vendite di un film che deve ancora uscire in dvd. In questo momento Il bosco fuori ha venduto nel mondo anche piu’ di The Expendables.
A nanni aripjate…. Il tuo blog fa ride ma tu sei un po’ triste. Mi scrivi che il bosco fuori è seriosissimo e con alte ambizioni, allora Shadow cos’è??? Mi sembra molto molto più serioso e pretenzioso Shadow (no, dico, pure Bush c’ha messo in mezzo). Il bosco fuori almeno ha dell’ironia e a tratti fa (volutamente) ridere. A nanni…. vatte a fa un giro va, che 400 calci te li dò io.
@sandrone: se e’ la stessa ironia tua mi sa che c’avevo preso la prima volta… Non te la prendere, lo sapevo che prima o poi questo post arrivava alle orecchie di uno della produzione. Che ti devo dire, non m’e’ piaciuto, ho visto roba con lo stesso budget che era davvero divertente e infinitamente piu’ consapevole dei propri limiti, ma chissenefrega, non e’ morto nessuno e il prossimo me lo guardo volentieri e senza pregiudizi che quattro anni di distanza sono tanti. Sinceri in bocca al lupo.
No caro, sono solo un cinefilo (vero) e scrivo su varie riviste del settore, la verità è che di cinema ne mastico un po’ più di voi, come al solito ti ho smascherato come il solito radical-chic che fa lo sborone con i suoi post “ironici e fighetti” ma che poi tira dentro la testa come le tartarughe appena arriva uno come me capace di dire cose sensate e non solo stronzate. Saluti, nanni.
Ragazzi non vorrei turbare il vostro idillio ma…
@sandrone
a me sembra che tu sia un pò stronzo. Il che non è un’offesa ma una constatazione. Ovvero non hai detto nulla di vagamente concreto. Non hai posto riflessioni o enucleato concetti che possano far concettualmente riflettere. Cioè io come altri apprezziamo l’intelletto altrui, ma solo quando si manifesta. Quindi il tuo dire, non è sensato, ma un semplice atto di fede: difendi una causa senza argomentazioni. Da cui il dubbio che tu sia uno del film. Se però non lo sei, come afferrmi, se ti riesce, prova a dire qualcosa di vero e di concreto.
Magari cambio anche io idea su quella pozzanghera di vomito che è il tuo film d’elezione, Il bosco fuori. E anche sul tuo essere un “pò stronzo”, che non significa, come avrai capito, essere “poco stronzo” ma essere “uno stronzo di parte”.
@harry: ce la facciamo, una volta nella vita, a non alimentare i flame? Sarebbe piaciuto anche a me se Sandrone avesse detto “a me invece e’ piaciuto” e si fosse spiegato con calma, ma mi accontento di essere stato definito un fighetto radical-chic e personalmente sono contento di chiuderla qui senza rimpianti.
Caro Piotta, sono stato tra i primi ad acquistare il dvd del Bosco fuori e a scriverne bene perchè vi ho ritrovato finalmente un grande horror italiano, coraggioso ed estremo nella messa in scena, soprattutto privo di intellettualismi. Non mi sembra finora di aver parlato di aria fritta. Ho infatti enucleato vari concetti:
1. è un film che all’estero ha incassato molto nonostante il budget povero.
2. è un film che non si prende sul serio ma che anzi spesso diverte (si vedano le figure dei tre teppisti).
3. La sua fama non se l’è meritata grazie all’ispettore Coliandro (che storia sarebbe questa??) ma piuttsoto perchè è stato comprato da Wes Craven.
Questo solo per smentire alcune banalità espresse dagli altri utenti. Di fatto, Albanesi è stato ilprimo degli indipendenti ad aprire la strada all’horror italiano.
@nanni
ok, rinfodero il kalashnikov. Quello che segue non è un flame, credo.
@sandrone
Vedi che è già meglio esprimersi così ?
E comunque temo che in Italy, come diceva un tale, chiunque si mette in spalla una macchina da presa (o videocamera o cellulare di oggi) viene scambiato per un regista. Da cui, per metastasi, la critica cinematografica. Da questo punto di vista tutto torna. Per cui: avanti così e anzi speriamo di vedere sempre più film assimilabili al Bosco fuori, anzi speriamo di essere sommersi. I produttori, quelli di farmaci antiemetici, almeno loro, faranno i miliardi. Di euro.
I toni civili vanno meglio, e civilmente aggiungo che non era Wes Craven ma Sam Raimi e che nonostante cio’ e’ di gran lunga l’affermazione che condivido maggiormente fra i punti precedentemente espressi. “Agree to disagree” e tutti a casa che non c’e’ niente da vedere.
Come volevasi dimostrare: a considerazioni serie seguono risposte da cabaret. Com’è che avevo detto? “ironico e fighetto”…
@San Drone
visto che ribadisci la serietà e quindi profondità, delle tue argomentazioni, ti ricordo alcuni significati di “serio”
agg
che non ride, accigliato; preoccupato
agg
grave; importante
Obiettivamente, non mi sembra che ci sia sostanza in quel che dici, un dire che rimane molto sul generico. Che evita acume e dettagli. Mancano anche le intuizioni.
Inoltre temo che considerazioni serie su quel filmino (dialoghi, attori, linguaggio, tutte cose che eviti accuratamente di indagare) non si possano proprio fare. A meno che non si vogliano fare anche sul babà. Ad esempio c’era una canzone intitolata “Il babà è una cosa seria”, ora aspetta che ricordo chi la cantava… Ma comunque, ecco, mi sembra di leggere le argomentazioni di uno che voglia fare la “difesa seria” del babà, limitandosi però a dire: il babà, è una cosa seria.
Oddio Piotta, mi fai spaccare, sei troppo forte, veramente. Tu sei sprecato qui dentro! Ma da dove tiri fuori tutta questa sagacia?
Comunque aspè, mi vado a rivedere le tue intuizioni piene di “acume e dettagli”, così posso prendere esempio. Ecco sul film le uniche cose che hai scritto sono queste:
“vanta gli effetti della ditta Stivaletti ma è troppo il remake di Phenomena in versione Mario Salieri Homevideo. La protagonista è la meretrice di Romanzo criminogeno, la serie”
Eccezionale, non c’è che dire. Questa sì che è “sostanza” nelle argomentazioni!
@San Drino
ma sei un politico ? lo chiedo perché invece di affrontare il problema posto dal tuo interlocutore, lo rigiri sul tuo interlocutore. Io ho chiesto a te di definire la tua serietà in merito al filmino e tu che fai ? chiedi a me se io sono serio. Ma io non ho mai postulato la mia serietà. Tu lo hai fatto. TU. Quindi sei tu che devi argomentare considerazioni serie. Secondo me è impossibile, a partire da questo filmino, ma se sei in grado, io sarò lieto di convincermi che quel filmino non l’ho capito da solo ma grazie a te.
Allora, se hai delle argomentazioni valide, espellile, immillale. Insomma non fare il furbo, e dicci in tutta serietà, che cosa c’è nel Bosco Fuori da renderlo un apripista dell’horror italiano.
Parla del FILM, non di chi parla MALE del FILM. Ce la fai ?
Sì, e una fetta di culo vicino all’osso, no?
Se vuoi che ti faccia una lezione di cinema (perchè qui si parla proprio di partire dai fondamentali), sgancia gli euri.
Ora scusa ma devo uscire.
Ma certo : ora Il bosco fuori è una lezione di cinema !! a pagamento, poi.
Ok, grazie. Ti sei smostrato abbastanza. E capisco bene che tu debba uscire: col maltempo i gerbilli sono inquieti. Vai a a consolarli. Passo e chiudo.
sandrone, il tuo stile mi ricorda molto da vicino quello di albanesi e dei suoi vice più fidati, quindi se davvero non hai niente a che fare con lui e con il film non mi sorprende che tu lo abbia apprezzato, sembrate spiriti affini.
e non lo dico ironicamente o polemicamente, giuro.
mi ricordo di aver letto la sceneggiatura nei primi anni 2000, e di aver scritto a gabriele che i dialoghi erano brutti secondo me, lui poi mi rispose tipo che non capivo un cazzo visto che mi piaceva garrone (non so perchè ma era fissato con garrone), e io probabilmente gli ho risposto che era un silos di sperma. andavano così le discussioni tra noi, ma io mi divertivo abbastanza.
comunque sia i dialoghi sono rimasti dello stesso stile anche nella versione definitiva, e questo insieme alla recitazione non eccelsa della maggior parte del cast, a mio avviso è il principale difetto del film.
ti dirò che ho visto tipo almeno sei o sette film (corti) precedenti di albanesi, e penso che “il bosco fuori” sia la cosa meno riuscita del nostro regista speranza del cinema horror.
io nonostante tutto ci speravo che fosse un bel film, se avessi voluto vederlo solo per ridere alle spalle dell’albanesi me lo sarei visto da solo e non lo avrei proposto agli amici.
poi potrai ribadire che tu di cinema ne sai “un po’ più di noi” (non ho capito noi chi), libero di pensarlo, spero non parta la gara di curriculum.
@Coma, quindi sei un vecchio amico di albanesi, dal 2000 addiritttura…. Questo chiarisce tutto. Diciamo che quello che scrivi non è più minimamente credibile. Del resto anche a me brucerebbe, se un mio ex amico si mettesse a fare film anche con un certo successo mentre io mi ritrovassi 10 anni dopo…. dove? A scrivere sui “400 calci”. Sigh.
@piotta: intendevo dire che mettersi a fare discorsi di cinema qui dentro mi sembra francamente inutile, visto il livello. Le mie opinioni sul film le ho espresse, se vuoi continuare il confronto dovresti quantomeno agganciarti a qualche mia considerazione e dire anche tu la tua, piuttosto che fare il cabarettista. Per me Il bosco fuori è il miglior horror italiano dai tempi di Michele Soavi e non sono il solo a pensarla così. E che sia stato apripista non è un’opinione: l’attuale scena horror italiana è nata successivamente al film di Albanese.
“sandrone”, io ci ho provato a portare degli argomenti.
tante buone cose.
Perchè, c’è una scena horror italiana?
“E che sia stato apripista non è un’opinione: l’attuale scena horror italiana è nata successivamente al film di Albanese.”
Mi sa che ho perso anche la gara di cabaret. Questa fa particolarmente male.
E meno male che è intervenuto Sandrone.
Io non lo faccio – quasi – mai, perché non ne capisco di cinema e non scrivo su riviste specializzate (a quanto pare è un requisito), e sono una personcina calma e posata che non intende fare flame.
Ma se ogni film ha gli adoratori che merita, beh, a questo qui non mi ci avvicino neanche col manico della scopa, perché il fatto che attiri Twilighter mestruate al grido di guerra “sietesoloinvidiosi” a cui ci hanno abituato le sedicenni infoiate, beh, mi avvilisce talmente tanto che dovrò vedere Expendables venti volte per espiare.
Per curiosità, l’ha comprato Raimi per farci cosa sto film?
si, ma a parte tutte queste belle argomentazioni sul passato, c’è nessuno invece che ha visto Ubaldo Terzani H.S. sabato sera al Circolo che mi sappia dire se è un film per la quale?
grazie
Questo fallito di sandrone rappresenta al meglio il brutto e fetido film che difende:uno splatteraccio da due euri con tanto di budella di vacca finte e coatti inverosimili stile manetti…una sola cosa VERGOGNA!!!!! Shadow e’ l’ unico film horror italiano di cui vale la pena parlare da almeno 15 anni ad adesso,Altro che flop !!!e’ un vero cult in tutto il mondo !!!! Albanesi puo’ si e no lucidare le scarpe con la lingua a Zampaglione che ha creato uno dei piu’ bei Villain degli ultimi anni : l’immenso e irragiungibile Morthis.Zampaglione e’ il nuovo Re dell’ horror, albanesi e’ una caccoletta…piu’ o meno come i suoi film. Ho visto Ubaldo Terzani ed e’ una porcata immonda. Fottiti povero “underdog” sandrone.
Thegorebutterfly ha ragione da vendere, benche’ un po troppo cattivella.
Terzani e’ davvero un brutto film senza nessuna direzione precisa.
Fa davvero cagare ed e’ un peccato.
Per quanto riguarda Zampaglione, a me il tipo sta sul cazzo da morire , ma il suo film e’ anni luce migliore del bosco fuori che ho trovato scarsino.
Detto questo … ognuno ha la sua opinione.
Sì beh, a genere in italia siamo proprio nella merda e quindi Shadow ha dato un impulso vitale allo spaghetti horror morto ormai da parecchio ma da qui a definire Zampaglione re dell’horror che ne passa.
Marziathegorebutterfly dai una spolverata a Jacob’s Ladder che poi ne riparliamo, e io Shadow l’ho pure difeso di fronte ad amici che mi volevano linciare per averli portati al cinema, però le cose van viste in prospettiva.
Coff coff …nel cast c’è anche mia sorella….coff coff…:D
Vera Dragone
ma i protagonisti sono bravi almeno, all’altezza di fare sto film, o era meglio se rimanevano a casa a giocare alla Play?
Albanesi era convinto di essere il nuovo Maestro dell’Horror Che Lo Mette in Kulo a Tutti ancora prima di girare un film. Velleità, velleità…