Siete stati tutti bravissimi e bellissimi, avete tirato fuori delle perle di poster totalmente all’altezza della genialità dei soggetti, farne un post dedicato quindi è il minimo. Per iniziare ho utilizzato una delle tre copertine del futuro libro “The Art of Black List: macello, midgets and other shit” create da “The Loser Club”. Scegliere, come avrete intuito, è stato molto difficile.
Per non offendere nessuno vado nello stesso ordine della lista, il genio creatore sarà citato sotto l’immagine.
Semplice, efficace ed accattivante, con una didascalia da vero marketing hero, contrappone il logo minaccioso alla tranquilla scena bibliotecaria finendo per intrigare e turbare il futuro spettatore. Con un poster così, hype a manetta.
Il mostrone gigante giapponese fa sempre la sua porca figura. In questo caso siamo in piena mostrologia: Guilala, 50 metri di gioia mostruosa, intento a distruggere la villa di Julianne Moore, evidentemente piena di bombe. A giudicare dallo sguardo di Bridges il monsterbromance sarà la sottotrama principale, ed è subito 500 Days of Summer.
Dalì e Steve Austin nello stesso fottuto poster, che volete di più?
Un poster fighissimo, un casting d’eccezione con Ottaviano Blitch nella parte del bidello che assomiglia a Nuot Arquint e Zac Efron in quella del nonno di se stesso. Visto il regista è facile intuire il twist finale: gli alunni dati per morti nella stanza sono invece costretti a guardare In The Market infinite volte di fila. Jacob Black urla: meglio peloso.
Terrence Malick incontra Fargo incontra Away From Her incontra You’ve Got Mail. O almeno questo è quello che si capisce dal poster, lasciando allo spettatore la speranze che Frances McDormand faccia un cameo vampiro dicendo soltanto yeah, Bill Murray, YEAH.
E così siamo pronti per almeno tre remake e con quello di Abraxas ci si può pure fare il libro. Mi piace come siano uscite 4 interpretazioni diverse: il classico poster europeo dove al centro, l’eroe, mostra pelo e sguardo sexy e lei, sognante, sogna, una versione dipinta a mano da anni d’oro del poster design, il teaser dove il titolo è un rebus e il poster americano con mezzo volto e tutto scuro. Ci manca la versione giappo kung-fu dove Lucia, nunchaku in mano e tuta gialla, tira calci ad un Predator e Renzo in sella ad una moto d’acqua e katana in spalla insegue su quel ramo del lago di Como Michelle Rodriguez, per l’occasione pelata e con il codino.
Il primo sarebbe stato un perfetto poster di Tough Room, ma anche in questo caso colpisce nel segno: mistero, sangue, enorme zerbino. Il secondo cita Black Swan: Ella ha probabilmente visto se stessa nello specchio fare le sue stesse espressioni. Inacidita, è pronta a spaccare vetri che manco Kiefer Sutherland, ma un insetto robot sta cercando di ucciderla pungendole la guancia. Chi comanda il robot? La figura marrone alle sue spalle è uno zombi? E’ ella a essere Ella o Ella è quella là? Meta, meta fino alla morte.
Qui si fa la storia. STORIA.
Bello il contrasto tra i tasti e il sangue del primo, intrigante la sottotrama egiziana che suggerisce il secondo. Per un casting perfetto sostituirei Lindsay Lohan con Chloë Sevigny, lasciando alla prima un cameo come madre sventrata.
L’albatros e il tipo che si tira l’orecchio sono uno win pazzesco, lo voglio in camera mia.
Questi sono i miei preferiti, soprattutto il secondo. Perchè? Perchè sfortunatamente sono innamorato di Ellen Page e qualunque cosa con lei dentro diventa bellissima, anche una roba come Juno. TEAM ELLEN.
Spero di non essere l’unico stronzo ad aver cliccato più volte sul play. Ma Jesse Einseberg è quello che si butta nel burrone?
Poco tempo fa qua dicevo che la faccia di Jason Statham è quella che vende di più nell’action oggigiorno. Qui c’è la faccia di Statham e anche quella di Peter Dinklage, quanto cazzo può vendere una roba del genere? Quanto? Bisogna stampare, girare, esplodere, ora!
E finiamo con uno stallo alla messicana che manco tutta la filmografia di Tarantino messa insieme.
L’internet ha vinto e questa volta Uwe Boll non c’entra.
Postfazione di Nanni Cobretti
Niente, mi inserisco nel post di un altro (senza neanche avvisarlo, tra parentesi) per dirvi tre cose importantissime:
1) Per chi si fosse collegato soltanto ora, andatevi a rileggere la Black List per scoprire le trame dei film che hanno ispirato questi poster!
2) i regali di fine stagione dei 400 Calci non finiscono qui! Abbiamo in serbo per voi un sorpresone che pubblicheremo giusti giusti la mattina del 25 dicembre. Ricordatevelo! Il 25 mattina! PRIMA vi collegate su i400calci.com per vedere il regalo che vi abbiamo fatto noi, e POI aprite quelli sotto l’albero (che al confronto ci perderanno un po’, ma fate una faccia soddisfatta che se no i vostri genitori si offendono e non è carino). Ci siamo intesi? Bravi.
3) In redazione ci siamo commossi per il vostro sforzo e desideriamo ringraziarvi con tutto il cuore. È stato un momento altissimo nella storia dell’internet, e non vediamo l’ora di trovare una scusa per ripeterlo. Fatevi un applauso che ve lo strameritate.
@JCVGogh: thanks! So che moviepostershop.com vuole i lavori di tutti per fare soldi veri, per svoltare duro insomma ;)
@Nanni: anche se devo partire il 25, quella mattina mi sveglierò all’alba per fare F5 a ripetizione :)
-un vinx in un risveglio post-sbronza tipo postumi da deflagrazione di granata flashbang in da la fazza
etica e morale è geniale!
Mi han detto che in Tough Room Vaporidis muore male male male.
PS: Non sei l’unico stronzo che ha cercato di cliccare play sul poster di Cannot be Unseen, se può esserti di consolazione…
Siamo in tre allora.
L’internet è vostro!!
giuro non ho parole per etica e morale……..
Voglio Colpo Basso al cinema, anche la locandina è perfetta.
Ai ragazzi che hanno creato questi poster: vi auguro tutto il bene del mondo (=lavoro a tempo determinato).
Ai Signori che hanno creato le sottotrame: porterò il vostro verbo ovunque, mettetemelo in una busta sigillata.
ps: l’idea del fil con Statham e Dinklage è cinematograficamente geniale!
@tutti gli altri stronzi: presente! e credo di averlo cliccato almeno 2/3 volte prima di capire che era solo un’immagine…
Julianne Moore lo vince a Guilala.
ho cliccato.