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Uno dei vizi più ridicoli di Hollywood è quello ogni tanto di venirsene fuori con un tema dell’anno a random e produrre due film in contemporanea sull’argomento. È successo miliardi di volte (i due film su Wyatt Earp, i due su Marte, i due di quest’anno sugli alieni che invadono Los Angeles, ecc…) e tanti ne abbiamo schivati (un altro su Howard Hughes, un altro su Sherlock Holmes, due sequel di Showgirls…). Ma siamo nello Speciale Disaster Movie, per cui quella che ci interessa oggi è la famosissima doppietta sui vulcani. Ah, i vulcani. Teatri di mille tragedie, dalla distruzione di Pompei a un concerto dei Pink Floyd. Se la dormono per un periodo che pare infinito e poi di colpo si svegliano, sganciano un po’ di gas e vomitano l’impossibile. Come me ogni domenica mattina. Ma basta con questa simpatia andante e arriviamo al dunque: a voi, in ordine cronologico, Dante’s Peak – La furia della montagna di Roger Donaldson (1997) e Vulcano – Los Angeles 1997 di Mick Jackson (1997). Olè!
DANTE’S PEAK – LA FURIA DELLA MONTAGNA, ROGER DONALDSON, 1997
La Catastrofe: esplode un vulcano!
Gli Indizi che le cose non stanno andando bene: Ce ne sono svariati clamorosi: 1) il sindaco dichiara che Dante’s Peak è la seconda città in cui si vive meglio negli Stati Uniti d’America (dopo quale? New Orleans? Pearl Harbour?); 2) due ragazzi vanno a pomiciare in un laghetto nei paraggi con il piano di spogliarsi ignudi; 3) si scalda l’acqua. Ma si scalda proprio. Tipo che i due ragazzi pomicianti muoiono ustionati. Jason approva.
La Causa: non sono un esperto di geologia. Si scalda l’acqua, ecc… quello che succede per tutti i vulcani.
Il Pazzo che predica al Vento: Pierce Brosnan! Fa l’esperto vulcanologo, il quale qualche anno prima (a inizio film) aveva perso la moglie a causa di un sasso vulcanico cadutole in testa mentre scappavano in auto da un vulcano in eruzione. Scena tra l’altro delicatissima da girare senza che risulti ridicola (spoiler: lo risulta). A causa di questo trauma, Pierce diventa omosessuale. Comunque: viene chiamato a tenere d’occhio il vulcano di Dante’s Peak (che per coincidenza si chiama anch’esso Dante’s Peak), e lui al volo si imparanoia e vorrebbe fare evacuare tutti. A quel punto arriva il suo capo con tutta la squadra, ma nemmeno lui gli crede. A nulla vale raccontare fiabe insensate come quella del rospo che se sente l’acqua calda non entra nel laghetto, ma se la sente fredda ci entra e se una volta dentro gliela scaldi da sotto al culo muore lesso e ci viene un brodo allucinogeno della madonna.
Il Cattivo: Oh, tra tutti, è proprio il capo di Pierce Brosnan. Colui che dovrebbe conoscerlo meglio, che dovrebbe incoraggiarlo o perlomeno difenderlo per non fare brutta figura coi clienti… che delusione. Ma più che cattivo è semplicemente uno che non si fida e che gli “tarpa le ali”, poi quando il vulcano esplode ha il cuore di ammettere che si è sbagliato e torna buono.
Si informa il Popolo: Dopo svariate misurazioni sospette, e nonostante il suo capo gli dica continuamente “Sei un pazzo! Smettila di predicare al vento!”, Pierce sfrutta la sua crescente tenera amicizia col sindaco del paese, padre single di due odiosi marmocchi, e riesce a organizzare un’assemblea cittadina. E indovinate quando sbrocca il vulcano? Proprio mentre stanno dicendo “Niente panico”. Al ché si correggono e dicono “Ok, panico”.
Il Piano di Salvataggio: scappare fortissimo più lontano che si può. I nostri eroi – Pierce, il sindaco e i due mocciosi orribili – hanno il vantaggio di possedere un veicolo d’eccezione: un fuoristrada rosso apparentemente normale, ma in realtà costruito con lo stesso materiale con cui hanno fatto la Batmobile corazzata di Batman Begins. Pertanto si prendono il lusso di attraversare incolumi piogge di sassi e fiumi di lava, passare a prendere la nonna, salvare il cane, quelle cose lì.
La Tragedia unisce: aldilà del capo che diventa buono, si assiste all’inevitabile crescendo di passione tra Pierce e il sindaco.
L’Estremo Sacrificio: il capo di Pierce muore, perché il Dio di Hollywood non funziona come quello dei cristiani e non gliene frega un cazzo se si è pentito. Non ti fidi di Pierce Brosnan? Muori. È uno dei comandamenti. Poi muore anche la nonna perché è impedita e casca nella lava.
Happy Ending: Dopo tanto scappare, i nostri eroi si fanno cogliere alla sprovvista da una frana e rimangono intrappolati sotto mille macerie. Ma colpo di scena! Pierce Brosnan aveva in tasca un prototipo magico della NASA che serve a mandare un segnale alle persone per dire esattamente dove si è rimasti sepolti, così ti vengono a prendere. Al ché la NASA paga uno per sovraeccitarsi e gridare “Thank you NASA” sei volte.
Cosa resterà: ok, innanzitutto mi scuso per la gag, Pierce Brosnan non diventa omosessuale e il sindaco con cui limona è donna. Si tratta di Linda Hamilton, in uno dei suoi rari ruoli femminili. Dante’s Peak in generale risulta simpatico in quanto perfetto esempio di film catastrofico da manuale, con tutti i suoi cliché al loro posto, effetti speciali decorosi e non un solo momento di pausa. È fin troppo pulitino ed insipido, se proprio, a meno che non vi divertiate a vedere scene come la jeep che attraversa il fiume di lava e il salvataggio del cane urlando “LOL che stronzata”.
Joe the Plumber (livello cafonaggine): 9/10. Il finale con il tipo che orgasma inneggiando alla NASA forse è eccessivo persino per Joe.
VULCANO – LOS ANGELES 1997, MICK JACKSON, 1997
La Catastrofe: esplode un vulcano! La particolarità è che questo vulcano si trova sottoterra. Sottoterra a Los Angeles, ad essere precisi.
Gli Indizi che le cose non stanno andando bene: si aprono delle crepe, fa caldo, e partono dei tombini a ufo.
La Causa: eh, a volte capita, senza un vero perché. L’esperta vulcanologa Anne Heche ci spiega che le bazze tettoniche (qualcosa del genere) a volte si sganciano e strusciano l’una contro l’altra, e quando succede questo noi avvertiamo un terremoto. A volte invece si aprono e si sollevano facendo fuoriuscire il magma, ma capita raramente. Che si sappia, è capitato una volta in Messico e una volta a Los Angeles, nel 1997.
Il Pazzo che predica al Vento: ne abbiamo due, Tommy Lee Jones e Anne Heche! Tommy Lee Jones è il capo dell’OEM, acronimo che significa Office of Emergency Management (= Ufficio Gestione Emergenze). E lo so perché il film comincia con una scritta che spiega cos’è l’OEM. Che è una cosa di una pigrizia mostruosa. E chi non sa o non ha voglia di leggere? Non possono fare come tutti i cristiani e metterci un personaggio che va da Tommy Lee Jones e gli dice “E tu chi saresti?” “Sono il capo dell’OEM” “E cosa sarebbe mai questo OEM??” [si gira verso i suoi amici ridendo con fare sbruffone] “L’Ufficio Gestione Emergenze” “Ah… uh. Ok. Buon lavoro allora, stammi bene!”. Semplice, veloce, tutti contenti. Come capite anche voi comunque imparanoiarsi duri al volo e predicare al vento fa parte delle mansioni principali di chiunque lavori all’OEM. Anne Heche invece, come dicevamo qui sopra, fa l’esperta vulcanologa. E immagino che all’epoca avesse già fatto outing, perché il film ce la mostra all’inizio che gira assieme a una collega brutta, sfatta e coi capelli corti, dopodiché con Tommy Lee Jones non scambia neanche mezzo sguardo per sbaglio. Ma tornando a noi: passano tutto il film a sparare una valanga di minchiate senza capo nè coda, ma con calma prendono tutti per sfinimento e alla fine comandano loro indisturbati.
Il Cattivo: nessun vero cattivo, ma più cagacazzo del solito. Si distingue un teenager di colore obeso che rompe i maroni così tanto da farsi arrestare, e poi così tanto da farsi rilasciare.
Il Piano di Salvataggio: 1) stare lontani dalla lava; 2) costruire un muretto di cemento per tenere la lava confinata (…); 3) fare esplodere una strada e buttare giù un palazzo per dirigere il flusso di lava verso l’oceano.
Si informa il Popolo: vengono inquadrati un sacco di telegiornali che spiegano la situazione per il pubblico da casa, e in particolare un buffo servizio di un giornalista che tenta di intenerire mostrando gli animali ricoverati all’ospedale veterinario. Credo si tratti di una specie di sottile critica sociale. Io so solo che quando hanno inquadrato un serpente fasciato mi sono cappottato dalla sedia dal ridere.
La Tragedia unisce: la tragedia non solo unisce, ma responsabilizza. L’obeso di colore che era stato arrestato e rilasciato rimane per dare man forte allo stesso poliziotto che l’aveva ammanettato, il quale poi si commuove e lo lascia tornare a casa. In più la figlia 15enne di Tommy Lee Jones – che il padre affida temporaneamente alla sorveglianza di una dottoressa – prima fa la schizzinosa, e poi pian pianino si scioglie e inizia a dare una mano, fino a prendersi la briga di andare a cercare un bambino orribile disperso in giro per i palazzi evacuati.
L’Estremo Sacrificio: c’è questa scena di eroismo incredibile in cui un pompiere americano (credo, sto giudicando esclusivamente dall’eroismo) si butta per salvare uno rimasto incastrato nella metropolitana, poi la lava sopraggiunge e lui dovrebbe fare un salto lunghissimo per scavalcarla. Non ci riesce e ci atterra proprio in mezzo, però trova la forza di lanciare l’uomo in salvo. I colleghi lo guardano morire bruciato applaudendo commossi. Muore anche la presunta amante di Anne Heche all’inizio del film a causa di uno dei primi sbuffi di gas.
Happy Ending: proprio mentre l’esercito sta facendo saltare le strade come da step n.3 del piano che vi ho esposto sopra, Tommy Lee Jones vede un bambino che si aggira disperso vicino al palazzo che devono buttare giù: è lo stesso moccioso che stava cercando sua figlia, che infatti gli compare dietro tre secondi dopo. Tommy urla di interrompere l’operazione ma nessuno lo sente, per cui corre al rallentatore per salvare entrambi. Il rallenty dura circa 14 minuti, ma alla fine ce la fa! E il piano funziona! La lava si infila nel buco lasciato dalle strade esplose, si incanala verso l’oceano e si spegne! Yay!
Cosa resterà: beh, questo è internazionalmente noto come LOL, che stronzata – The Movie. Dalla premessa allo svolgimento alla soluzione. In compenso è uno dei rari film in cui quando Tommy Lee Jones parla si capisce cosa dice. Nient’altro da dichiarare.
Joe the Plumber (livello cafonaggine): 9/10. Si vede troppo che all’epoca i bianchi si stavano ancora cagando addosso per via delle rivolte del ’92, per cui il film calca tantissimo su messaggi antirazzismo di una cafoneria micidiale: 1) il poliziotto che arresta il nero e poi cambia idea, alla “siamo un po’ burberi, lo sappiamo e ci scusiamo, ma abbiamo il cuore d’oro, portate un po’ di pazienza e andremo tutti d’accordo”, e 2) il finalissimo con un altro poliziotto che chiede al moccioso disperso di indicargli la sua mamma, e questo vede tutti quanti – bianchi, gialli, neri – ricoperti di fuliggine e dice “guarda, sembrano tutti uguali!”. È un miracolo che sui titoli di coda non parta Heal the World di Michael Jackson. Inspiegabilmente invece c’è la sarcasticissima I Love L.A. di Randy Newman.
ti giuro che sono rimasto interdetto per diversi secondi alla frase “un teenager di colore obeso”, cercando di immaginare che tipo di colore fosse…
questi film gli avranno passati e gli passano ancora in TV un milione di volte…fortunatamente ho sempre di meglio da fare…
Ma scusate, non è in Dante’s Peak che la nonna si butta nel lago diventato acido e si ustiona salvando la barca? Perchè non è l’Estremo Sacrificio?
Ma infatti l’ho messo alla voce “L’estremo sacrificio”…
> ti giuro che sono rimasto interdetto per diversi secondi alla frase “un teenager di colore obeso”, cercando di immaginare che tipo di colore fosse…
e QUI c’è l’editor’s choice della settimana. passa pure alla cassa a ritirare il premio, JP.
Questa volta “non ci sto”!
Non avete messo “Krakatoa a est di Giava” capostipite di tutti i Vulcano Disaster Movie!
Cordialità
Attila
Presto detto: non fa parte della “famosissima doppietta sui vulcani” di cui parlo nell’intro :)
massì, godibili entrambi sti film, forse un pizzico meno cafone quello con tommy lee. tra l’altro scelta interessante per le attrici, una che al cinema fa l’uomo più degli uomini, e una famosa per non avere le idee molto chiare in ambito sessuale.
“L’Estremo Sacrificio: il capo di Pierce muore, perché il Dio di Hollywood non funziona come quello dei cristiani e non gliene frega un cazzo se si è pentito. Non ti fidi di Pierce Brosnan? Muori. È uno dei comandamenti. Poi muore anche la nonna perché è impedita e casca nella lava.”
Ho riso per ore. (in realtà secondi, ma per rendere l’idea di compiacimento diciamo ore)
Non voglio stare li’ a puntualizzare , ma la corsa di Tommy Lee non e’ un rallenty.Dura un quarto d’ora perche’ quell’uomo ha 80 anni.Pero’ l’ha fatta senza controfigura ed ha avuto solo un infarto
@Michael eBay: ci avevo pensato anch’io, ma c’e’ che vedi le esplosioni dietro e quelle sono chiaramente al rallentatore. Tommy ci mette 14 minuti perché stava a tre metri di distanza da dove voleva arrivare.
Beh, in ‘Volcano’ la scena del pompiere va spiegata… non è che muore semplicemente bruciato… è come se affogasse dentro le sabbie mobili, sciogliendosi sempre più, stoicamente… L’effetto, oltre ad essere improbabile (machissenefrega) è spaventosamente comico. L’apice della cazzata…
@nanni Mi ero fermato a ridere sul capo di Pierce Brosnan e non avevo letto della nonna impedita. Ma solo io sono rimasto sciokkato dalla nonna nel lago d’acido? E’ incredibilmente WTF.