Intro di Nanni Cobretti
Amici! Buon lunedì. Sarà che almeno qua da me il gelo pare passato – per cui con la scusa che non si muore più assiderati le inglesine iniziano subito a girare in mini e infradito – ma mi sento più buono. E quando mi sento più buono vado al centro commerciale e vi compro un redattore nuovo. È quindi con l’orgoglio di un padre che vi presento un nuovo lussuoso membro della famiglia dei 400 Calci, un uomo il cui nome riecheggia il mio telefilm preferito di tutti tempi e il cui cognome invece non mi accende nessuna lampadina. Fancalcisti e fancalciste, a voi Quantum Tarantino! Siate buoni, che così al volo gli ho appioppato una bella merda fumante (ma incartata bene).
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Géla Babluani è nato in Georgia nel 1979, parla francese, è cresciuto tra Tbilisi e Parigi e fa il regista. Anche suo padre, Temur Babluani, fa il regista, dice Wikipedia che è pure abbastanza famoso nei paesi dell’ex Unione Sovietica e ok, non è come essere il figlio di Spielberg, ma, insomma, qualche dritta su come si sta dietro una macchina da presa il suo vecchio deve avergliela passata – il che spiega in parte il fatto che il primo film di Géla, realizzato con due soldi e a soli 26 anni, sia una bomba clamorosa che vince premi a festival di mezza Europa.
Il film si chiama “13 Tzameti” (tzameti = tredici in georgiano), è un thriller in bianco e nero, stile asciutto, soggetto cupissimo: un giovane immigrato povero & disperato, attratto dalla promessa di un guadagno enorme frega il “lavoro” a un uomo morto e finisce invischiato in un campionato clandestino di roulette russa con annesso giro di scommesse, in cui chi resta in piedi si becca un sacco di soldi ma probabilmente rimane traumatizzato a vita.
Un po’ The Most Dangerous Game per la faccenda gente-ricca-gioca-con-la-vita-di-malcapitati, un po’ quel film pretenziosissimo di Johnny Depp in cui lui è così disperato che accetta di fare la vittima in uno snuff per dar da mangiare alla sua famiglia, il film piace molto e se leggete un po’ di rece in giro fioccano aggettivi come “cattivissimo”, “claustrofobico”, “morboso” e “kafkiano”, tutte robe che a naso mi sembrano molto positive. Géla lo porta anche al Sundance e lì, incurante del luogo comune che vuole che al Sundance ci vadano solo commedie dolciamare su famiglie disfunzionali, vince il gran premio della giuria nella sezione “resto del mondo”. E’ il 2006 ed è più o meno a questo punto, per come me la sono immaginata io, che arrivano dei loschi figuri con una valigetta piena di dollari e gli propongono di fare un remake americano.
Inserite qui una tirata a vostro piacere sull’inutilità dei remake americani — discorso che non è sempre vero a prescindere, ma che è assolutamente vero in questo caso: che senso ha gonfiare il budget a un flm che ha trovato la sua cifra proprio entro i limiti imposti dalla scarsità di mezzi? E ancora, che senso ha mettere a disposizione del regista un cast spettacolare (ci torniamo bene più avanti, ma giusto per non tenervi col fiato sospeso: Jason Statham, Mickey Rourke, Ray Winstone e 50 Cent – BOOM!) per un film che è stato pensato appositamente per funzionare con gente assolutamente anonima presa a caso dalla strada?
Non molto, e infatti 13 è UN-DISASTRO.
8% su Rotten Tomatoes, roba che neanche The Legend of Chun-Li o L’ultimo dei templari, Mickey Rourke che va in giro a dire che è una merda e non un cane che abbia mezza intenzione di distribuirlo: le riprese finiscono nel 2009, per un anno il film rimane a fare le ragnatele, poi esce in paesi ridicoli come la Grecia e la Nuova Zelanda per un totale di qualcosa come 20 sale in tutto il mondo e solo sul finire del 2011, con promozione pari a zero e (logicamente) nell’indifferenza generale, arriva negli USA direttamente per l’home video.
Ci mettevano anche un incidente o due sul set (tipo che le pistole con cui fanno la roulette russa sono cariche e ci scappa il morto tipo Il Corvo) e avevano fatto veramente tombola.
Che poi ci pensi ed è quasi un peccato, perché tutto sommato 13 non è neanche così atroce.
Il giovane Babluani, si diceva all’inizio, sa comunque come si tiene in mano la macchina da presa, e considerato che la sera prima avevo visto Hostel: Part III con l’avanti veloce questo nel confronto può tranquillamente passare per un lavoro minore di Kubrick. L’inquadratura è a posto, la fotografia pulita, la storia (tolti un’intro che la butta molto sul melodramma per farti capire LE RAGIONI DELL’EROE e un finale un po’ anticlimatico) è un classico del genere “povero stronzo si trova in un gioco più grande di lui e deve lottare per la propria vita” senza lode ma anche senza particolare infamia e Sam Riley nel ruolo del protagonista fa delle facce da cane bastonato che lévati. Il problema, semmai, sono tutti gli altri, perché in questo film c’è IL MONDO, ma nessuno fa un cazzo.
Piccola digressione: vi ricordate Slevin di Paul McGuigan? Mi è venuto in mente perché, similmente a 13, anche quello era un thriller pseudo-indie girato da uno sconosciuto ma con un cast di supporto pazzesco: lì c’erano Bruce Willis, Morgan Freeman, Ben Kinsley e Stanley Tucci. La differenza fondamentale è che in Slevin questi attoroni avevano il loro perché (il noto inside-joke che i due boss senza scrupoli sono Gandhi e Nelson Mandela) e, come dire, qualcosa da fare. In 13 no. In 13, un film su dei disperati che giocano alla roulette russa mentre dei gangster scommettono su chi rimane in piedi, puoi chiamare anche mille premi Oscar, mille rapper famosi e mille star del cinema d’azione… Puoi chiamare anche tutto il cast di The Expendables, ma i ruoli disponibili sono comunque due: o il gangster o il disperato.
Infatti: Jason Statham fa il gangster, Ray Winstone il disperato, 50 Cent il gangster, Mickey Rourke il disperato, Michael Shannon il gangster, Ben Gazzara (!!!) il gangster pure lui. C’è anche Alexander Skarsgard (se guardate True Blood non ve lo devo dire neanche, se non lo guardate, boh, il cattivo nel brutto remake di Cane di paglia..?) che sembra sia finito lì perché ha risposto male al suo agente: fa lo sgherro e passa l’intero film in piedi sullo sfondo con le mani in tasca e l’aria da duro, forse ha tre battute; va meglio a David Zayas (era il cattivo di The Expendables, così siamo a quota tre, ma è anche il detective Angel Batista di Dexter) a cui in uno slancio folle di originalità hanno fatto fare il poliziotto.
Ogni tentativo di dare tridimensionalità a questi personaggi scade velocemente nel ridicolo (devo ancora decidere se per Statham è più caratterizzante il rapporto con il fratello psicotico o il fatto che indossi un cappello troppo piccolo per la sua testa) il cui apice è rappresentato dallo svogliatissimo subplot di Mickey Rourke e 50 Cent, fatto di uscite gratis di prigione (Mickey Rourke fa l’ex carcerato, L’AVRESTE MAI DETTO), debiti non saldati, tradimenti e mappe del tesoro, scritto abbastanza chiaramente in mezzora e per rispondere alla domanda “che cazzo avete chiamato a fare Mickey Rourke e 50 Cent”.
Senza contare che tutto questo non fa neanche particolarmente bene alla suspense — un concetto, ho realizzato, piuttosto centrale se lo scopo del film è tenerti col fiato sospeso mentre 13 tizi (a momenti mi scordavo, il film si chiama così per questo) si puntano la pistola alla testa e non sai se sopravviveranno o no: se già è lecito sospettare che il protagonista arriverà indenne almeno fino alle battute finali, ora, con tutta la fatica che hanno fatto per “introdurceli” è anche abbastanza chiaro che nessuno di questi altri personaggi creperà molto presto (SPOILER: infatti).
Ora, volendo arrivare al punto: con Géla Babluani, credo si sia capito, ho sviluppato questo bellissimo rapporto di amicizia/pietà/sindrome di Stoccolma, lo vedo un po’ come una vittima delle circostanze e mi sembra giusto chiarire che se il progetto è andato in vacca la colpa molto probabilmente non è sua. Fine dell’apologia. 13 è comunque un film brutto – non terribile, non inguardabile, non Il Peggior Film Mai Realizzato, ma veramente brutto e inutile, e non riesco a pensare un solo motivo per cui potrei consigliarlo a qualcuno, a parte fargli perdere un’ora e mezza mentre gli svaligio casa. Personalmente sono un gran cultore del “vedere film di merda solo perché c’è un attore che mi piace” ma qui il cast è così platealmente sprecato che a far finta che non sia mai esistito si fa solo un favore a tutte le persone coinvolte. Compreso il mio amico Géla.
DVD-Quote Suggerita:
“Un remake che nessuno ha chiesto. E che nessuno ha visto.”
Quantum Tarantino, i400calci.com
l’originale era ficherrimo, come lo sbagli un film così? mah
Benarrivato
Benvenuto!
(Psssst, Nanni, ma è il nuovo stagista? No, perché io ho un sacco di fotocopie arretrate…)
Benvenuto!
Orca miseria.. un film con LUI sprecato così.
Fra l’altro, nella locandina: ma quanto l’hanno ripulito il 50 centesimi? All’inizio m’era sembrato Chris Rock! Sarà colpa della giacca+camicia ma me lo ricorda volto più taurino.
Sì, per la serie “parliam d’altro”
@Nanni
“Tarantino” credo sia riferito a Massimo, famoso difensore del bologna dei miracoli.
O magari è di Taranto…
Benvenuto!
Fai anche tu questi servizi nel tempo libero? http://www.youtube.com/watch?v=Wr0tAKsdBMk
Non mi intendo di auto da corsa e di F1 ma penso si possa affermare che finché Gela guidava i Go Kart era un piccolo genio, insomma aveva quello che si poteva interpretare come talento visivo. Passato ai bolidi della F1 si è trovato nelle mani un mezzo più potente ma anche più articolato e difficile da gestire, volendo anche preservare la personalità artistica. Un po’ di emozione, un po’ di autoesaltazione, qualche bionda in minigonna di troppo, ed ecco.
La mia idea è che Gela abbia fatto come molti altri registi che stimo: ha sbagliato il secondo film, dal momento che è passato da un contesto autoproduttivo o quasi, ad uno mainstream. Tutto qua. È la fine di tutto ? No, non credo. Dal prossimo film mi aspetto che torni con veemenza a scolpire misteri.
(e spero che scelga bene il protagonista, gente tipo Adrian “Nappander” Brody)
uhhhhhhhh…ecco che fine ha fatto quello del film sui joy division…na brutta fine…
@ Naccio Jai Fox:
li faccio da adesso.
@ Harry Piotta – Jeepers Nappers:
paragone calzante, anche se non so un cazzo di auto da corsa nemmeno io.
benveniuto…comunque un altro film da saltare a piè pari a quanto sembra..okok
Secondo me il primo lo apprezzavi soprattutto se non ne sapevi nulla. Almeno così per me è stato. Finchè il tipo non arriva nella saletta io mica avevo capito e stavo uscendo pazzo dalla tensione. E il tipo ci mette tantissimo ad arrivare nella saletta. A quel punto stavo così nervoso che durante gli scontri ho sudato tantissimo. Ora che so come va la storia(anche se magari il regista ha fatto qualche sterzata) non lo rivedrò, a meno di eventi straordinari.
Io della famiglia Babluani non mi fido. L’originale Tzameti mi piacque assai, poi mi imbattei in una robaccia fintissima diretta dalla di lui sorella in cui il Gela compariva come attore non accreditato nei panni di un barbone – in conferenza stampa la sorellina si sbraccio’ giurando che no, non e’ mio fratello, e’ un vero barbone, no ma davvero eh, mica lo conosco. Da allora presagivo che il Gela avrebbe fatto una brutta fine.
@valerio: confermo, 13 funzionava solo se non sapevi cosa succedeva, che non e’ mai un gran complimento. Questo prova a mischiare le carte aggiungendo personaggi, in compenso non funziona in nessun caso. Si salva il solito allucinatissimo Michael Shannon, e pure Statham anche se non mena. Gli altri mettono imbarazzo.
A me questi sprechi di soldi fanno solo girare le balle.
Che poi mica sono soldi miei eh!… ma cazzo…
Bon io non l’ho trovato così terribile, il film si lascia vedere, perde un pò in mordente ma è una piccola perdita. Certo, da un cast di questo tipo ci si poteva aspettare un tiro maggiore, ma in materia di sprechi ho visto cose ben più inutili.
Tarantino=Massimo (che peraltro allo stadio era da tutti chiamato Quentin). Bravo abraxas!
David Zayas=Enrique Morales (questa è un po’ complessa).
Io non ho visto neanche l’originale quindi potrei affrontarlo a mente sgombra ma tendenzialmente cerco di evitare i film con 50 cent… anche se poi ci sono tutti quegli altri lì… direi che dalla bruttezza della locandina era intuibile che il film potesse essere una merda…
A me non fece tanto cagare, ma cmq niente di che.
Hello, Quantum, welcome to the jungle!
Qualcuno salvi il Jason dalle scelte sconsiderate. A parte “The Expendables 2”, non lo vedo su una buona strada…
Persino mia madre chiede quando si decide a fare di nuovo qualcosa tipo “Transporter”.
Ba ba ba ba Babluani
Ba ba ba ba babluaaaaa bablu ba baaaa
(da accompagnare con falsetto)
Ba bablu rocchin and rollin
rocchin and a-rilin
Ba blua ba ba ba Babluani
Scusate.
Comunque, Giasone s’è un po’ rincitrullito, ma come non capirlo.
@Stanlio d’ora in poi sarà chiamata come Rosie’capezzoloni’Huntington
@ stanlio:
Le prime 3 righe la stavo già canticchiando sulle note di can’t get you out of my head di kylie minogue:
Ba ba ba ba ba bluani
Ba ba ba ba ba bluani
Brutto porcone Giasone! Peró in The mechanic l’ho trovato in forma.
Ma Babluani non era una marca di panettone?
Mechanic se sono in sbornia triste vicino ad un negozio c’è pure caso che lo porti a casa in dvd. M’è piaciuto assai!
@Nanni si,un mostro nato dalla fusione di bauli e paluani
@gaunt:
La mia edicola di fianco a casa lo ha in vetrina.. Peró 14,90 mi pareva eccessivo…
The Mechanic anche a me è piaciuto, il problema è che negli ultimi dodici mesi Giasone ha fatto una serie di film che ti comprano con il trailer e poi ti lasciano deluso come dopo un Couto interrotto (FERNAN… AAAH). Cioè, Killer Elite? Dai.
Killer élite mi ha ucciso dopo mezz’ora: noia totale ma una bella dormita. Peró quando ti chiamano dicendoti che ti fanno fare un film con de niro e owen cosa fai?? Gli dici di no???
passare da “Control” a “13” corrisponde ad un triplo carpiato laterale all’indietro sì? Con salto mortale, andato male…
Quantum Tarantino primo 400calcista dell’universo ad aver capito come si quota è già il mio eroe per i prossimi 7 secondi.
Bravo, bella recensione!
Jason Statham è nominato due volte in tutto il pezzo, probabilmente questo dà un’idea della dimensione delle cose.
Ma poi, mi sono persa qualcosa io o che diavolo ci fa 50 cent in un film?
Credevo che “Get Rich or Die Tryin'” fosse un regalo di compleanno che gli avevano fatto, invece Wiki mi dice che ha all’attivo all’incirca dieci film di troppo.
Alexander Skarsgård era bellissimo in Zoolander e basta, il resto della sua presenza è prettamente inutile in qualsiasi posto lo appiccichino a sto punto meglio il padre sulle navi fantasma.
E’ grave se continuo ad amare Mickey nonostante tutto?
Tarantino diventiamo migliori amici? <3
Mi fai girare qualcosa tipo "General Hostel" ambientato nello scantinato del mio vecchio liceo?
Vedendolo senza sapere che fosse un remake, a me è piaciuto.
E non conoscevo nemmeno il film The brave, quindi ho trovato la trama piuttosto originale e la regia capace.