Sigla, sulle note della spensieratezza!
httpv://www.youtube.com/watch?v=XE6eQte_UEM
Anni ’90
Come già vi dissi ero in una fase della mia vita in cui mi affittavo ogni VHS che potevo e c’avevo le scimmie enormi per la fantascienza ma anche per l’horror, però quello un pelo prima di quello tipico della mia generazione.
Sì, perché ok che gli anni ’80, Raimi, Yuzna, Craven e tutto il cucuzzaro, però a me a un certo punto lo splatter fracassone mi si rimpose e avevo bisogno di altro. Per carità, carinissimi e gli voglio benissimo e big times con Brivido e te lo ricordi signò che ridere la faccia-culo di Society, però un giorno mi imbattei nell’horror gotico della Hammer o di Bava e fu la mia fine. Andavo avanti coi fumetti di Corben, Wrightson, Wood, Giù duro di Tales from The Crypt , Creepy , mi leggevo Lovecraft e Hodgson alla Domenica come fossero la Bibbia; trovai perciò pane per i miei denti in quella roba là.
Quindi per tagliare corto: la sanguazza e l’ironia mi stuccarono. Volevo il sovrannaturale, i violini e le case infestate sull’abisso. Ho sempre avuto un problema con lo zeitgeist, è ‘na roba di DNA proprio, non è colpa mia!
Nel mio succitato peregrinare per videoteche, macinando VHS su VHS mi imbattei in questo film dal titolo non tradotto: The Changeling. Leggo che è robba de case infestate e regazzìni morti from-beyond: lo prendo al volo.
Passo quel centinaio di minuti avvintissimo, non ci sta una goccia di sangue e neanche un truccone di gomma eh, ma c’è una tensione costante per tutto il film che mi schiaccia per terra sotto i piedi. Proprio quello che andavo cercando!
Gli anni passano, l’horror d’atmosfera viene relegato quasi a un’idea radical-chic del fare cinema de paura e dai Drive-In e cinema parrocchiali ce lo perdiamo per strada, pensando che sia roba per Margherite Buy o cinefili d’archivio. Bizzarro.
Negli anni successivi quindi vedrò in TV almeno dieci volte Nightmare ma mai un Dr. Phibes o questo Changeling, tipo. Eeeeeh, lo so cari lettori che c’ho i gusti da zietta, fotte sega.
Oggi.
Arriviamo quindi a oggi: arrivano quei simpaticissimi de i400calci.com che mi fanno rivedere per voi i film che non rivedo da troppo tempo e allora ispirato dalla faccenda dei giocattoli & sedie presenti in “The Woman in Black” decido di rivederemelo, perchè qui giocattoli e sedie c’hanno l’apoteosi.
La trama è linearissima: un compositore (quell’attorone da 90 di George C. Scott) che ha perso moglie e figlio in un incidente drammatico, cerca la pace e la concentrazione necessarie a riprendere il suo lavoro dopo lo shock e si stabilisce in una grossa villa in campagna.
Ovviamente la villa si rivelerà infestata, precisamente dal fantasma di un bambino morto settant’anni prima in circostanze drammatiche come il figlio del compositore, la cui presenza si manifesterà per via dell’empatia tra i due dolori e si tramuterà da pietosa richiesta d’aiuto progressivamente in minaccia e costrizione sempre più violente per obbligare l’uomo a fare luce sulla misteriosa morte.
Detto così nulla di nuovo, no? Però sapete quando come per Westworld dicevo “fare meglio di tutti prima di tutti”? Ecco: The Changeling è la ghost-story cinematografica perfetta, è L’Esorcista dei film di infestazioni fantasmatiche, taglia le gambe a tutte le ghost story future o comunque gli piazza un avversario da battere.
Ma proprio che ciao Sesto Senso, ciao The Others, ciao Woman in Black, ciao a tutti: The Changeling si piazza prepotente in testa a tutti i film sulle infestazioni, sui film coi regazzini morti, sui film di patema d’animo sulla morte. Si inventa il dramma infantile\familiare nella ghost story, il totem-giocattolo, la soggettiva del fantasma, forse anche il primo film in cui si urlano insulti al fantasma e di sicuro anche altre cose che non mi vengono ora.
Un atmosfera contrita, tesa tra la paura e lo sconforto umano per queste povere vite presenti e passate, queste solitudini. Non c’è una goccia di sangue ma tra una sceneggiatura impeccabile, una regia e fotografia di classe, una recitazione precisa e una colonna sonora perfetta non ce ne è proprio bisogno, c’è tutto ciò che serve per fartela fare sotto e lasciarti anche un certo magone a livello umano. Si, perchè è la miseria delle esistenze raccontate, alla fine, a fare paura davvero.
Non vi voglio spoilerare nessuna sequenza ma qui una sedia a rotelle e una pallina di gomma vi faranno sentire veramente a disagio, in una casa che non è un maniero gotico e non ha i camini con le gargolle ma solo una palpabile, disperatissima, aura di presammàle e abbandono.
Un film fuori tempo massimo forse, sembra un horror di qualche anno prima e a guardarlo non avverti affatto che sono iniziati gli anni ’80 e di li a breve una nuova concezione di horror avrebbe preso prepotentemente il sopravvento.
Forse perchè è un film canadese e li che son montanari le novità arrivano dopo che negli USA, bhò.
Sparatevelo senza pensarci due volte, prendetevi un oretta e mezza stasera, spegnete il telefono e gustatevi la tensione, godetevelo senza interruzioni come un film di gran classe come questo merita.
A proposito di the changeling c’è un uccello che depone le uova nei nidi degli altri, quelli se lo covano poi quando nasce l’uccellaccio tipo spinge via gli altri piccoli e poi non so se si mangia la madre ma comunque è uno stronzo. Pare che ci sia un legame fra st’uccello e il changeling che è quello stronzo sovrannaturale che ti sostituisce il figlio o il parente, in più c’è una sindrome che è quello di credere che una persona che conosci è stata sostituita con un’altra, il che mi riporta ad odyssey 5 dove succede effettivamente questo. E’ in tema?
@ Phoenix
Grazie per l’approfondimento scientifico!
Ma sai che anch’io da bammbino(da 7anni in poi) godevo nel guardare i film horror, cabal, the fog, shining, l’ armata delle tenebre….
Comunque per restare in tema, qualche giorno fa mi sono guardato Rockford e durante la scena della pallina giu per le scale mi sono proprio chiesto chi sia stato il primo a inventarsela….a dopo averla vista per la centesima volta mi e venuto spontaneo gridare: ”Bambini! Mo bastta, vengo su e!”
Integro quel che dice Phoenix: il fenomeno si chiama “parassitismo di cova” o “cuculismo”, proprio perché l’esempio preclaro di è appunto il cuculo.
Che no, non si mangia la madre ma è abbastanza stronzo da, se serve, spingere fuori dal nido gli altri uccellini, i fiji veri de l’uccellaccia che s’è presa la fregatura.
Di solito le vittime privilegiate sono i Passeriformi.
Ciao torno nell’ombra.
I400CALCI
“Dove il menare fa rima con imparare”
Grazie Stanlio.
A proposito di case infestate…vi seguo da poco, quindi magari è la scoperta dell’acqua calda, ma…”Dopo la vita” di John Hough del 1973 (tratto da “Hell House” di Richard Matheson – 1971- sì quello di “Io sono Leggenda”)?
Ho pescato il DVD in una delle offerte-cestone credo alla Feltrinelli e che dire, sarà che dai cestoni mi aspetto sempre il pejo, sarà che l’ho guardato senza cognizione di causa…ma a me è piaciuto. Nel caso l’abbiate già recensito mi scuso e mi cospargo il capo di cenere rovente…ma io con il “cerca” non l’ho trovato. E manco in archivio. Ma sono solo a luglio del 2009.
@Darth: ogni tanto la mia laurea serve a qualcosa. Sapevatelo con Stanlio!
In cambio mi recupero il film il prima possibile, mi manca e mi hai comprato durissimo.
@ AaVv
Ah si si ho ben presente il film e no, non è stato recensito qui (ritaglio piccoli spazi retrospettivi quando posso, perlopiù si parla di cose nuove qua sopra).
Invito tutti i calcisti però a vedersi sia quello sia il primo The Haunting, sempre ispirato al racconto del bravissimo Matheson.
Grazie del contributo!
@ Stanlio
Poi fammi sapere!
Quel libro mi era piaciuto non sapevo ci fossero dei film ispirati, vedrò.
L’ho visto un Santissimo Natale Viendalmare anni fa perché non ricordo come avevo visto la locandina su internetz e mi aveva impressionato. Uno di quei film in cui non succede mai un cazzo ma nel senso buono perché a una certa ti trovi a pregare, dai dai fooorza dai mi va bene anche uno che fa BUH! ma tagliate questa tensione per favore! Che filmone!
mazza che dritta che mi hai dato!! zaffate di stile su zaffate di stile, (minimo) 100 passi avanti a tanta robba che è venuta dopo e che non sarebbe potuta venire prima, tantissimi tocchi di classe, come (spoiler) la scena dove la bambina della casa col pozzo vede il fantasma del figlio acciso…tu lo sai già che lo vedrà perchè l’ha detto la madre 30 sec prima, ma strigni il culo lo stesso (tipo la scena dell’uomo nero del vicolo in muholland drive, che m’ha fatto strigne talmente tanto che c’ho messo 3 min a rimette a posto i boxer)
gli perdoni facile anche il (come dite voi giovani internauti) “maccosa” legato alla faccenda delle medagliette
non a caso inserito nei migliori 10 film horror secondo il paisà martin
http://www.solocine.it/02112009/i-migliori-film-di-paura-secondo-martin-scorsese/2714, che mi tocca recupera tutti a sto punto
ma parlando dell’esorcista invece, a me non è mai piaciuto, sará che ai giocavo con i lego, ma insomma, a me sta cosa della testa che gira a 360º non mi ha mai impressionato gran che… poi non riesco a empatizzare con nessun personaggi: tra il prete, la madre o il dimonio che si seglie quella bambina faccio veramente fatica a trovarne uno per cui tifare. quale è il segreto del suo successo?
Il segreto è il suo essere un capolavoro che trascende i generi, gli anni, il setting mentale/morale degli spettatori e dei personaggi e che riesce a inquietare da decenni per dei motivi di cui l’essere (anche) un film horror è il più blando. Roba così, a naso.
e belín che affare! hahaha, ok io non ne piglio mezzo. invece avevo l’impressione che fosse proprio il setting mentale/morale del “uuuuh l’esorcismo!” a determinarne il successo… lo pensavo perchè avendolo visto tutto solo quando riuscí rimasterizzato al cinema mi ero detto: “vabbè sará il casino in sala, le aspettative troppo alte, sicuro che ai suoi tempi spaccava troppo” però davvero a me spettatore insensibile, niente, solo un po di fastidio. :(
ma se secondo i 400calci è da vedere (e sembrerebbe di si) temo che dovró dargli un altra possibilitá…