In cui Tommasina Jane, dopo anni di tormentati sensi di colpa, finalmente capisce come si fa un film sul Punitore.
Dirty Laundry, cortometraggio di 10 minuti presentato l’altro giorno al Comic-Con, è a tutti gli effetti un fan film, creato senza scopo di lucro e senza il permesso ufficiale della Marvel puramente come lettera di scuse di Jane a noi fans per via di quell’inguardabile cagata del 2004. Compare anche Ron Perlman, e dirige Phil Joanou.
Troppo poco e troppo tardi, ma… vabbuò Tommy, dai, la buona volontà è ammirevole, sei perdonato.
Godetevelo:
httpvh://www.youtube.com/watch?v=bWpK0wsnitc
Poi mi spiega l’esperto (Darth Von Trier) che in realtà il Jack non è infiammabile, ma amen.
A me sembra solo confermare che Thomas Jane del personaggio continua a non averci capito un cazzo.
Almeno ci è più vicino di prima.
Si qualcosa si inizia a vedere ma tanto il prossimo Punisher sarà Made In Disney con tutto ciò che ne consegue:
http://3.bp.blogspot.com/-kvm8-_RNlW8/T50FlWK-ChI/AAAAAAAAaSs/Me9ujFneK3A/s1600/punisherMickey.jpg
stevenson è il punisher pochi cazzi…una faccia da bad-ass come la sua è fondamentale per il personaggio.
il film del 2004 tolta la rissa con russo e la resa finale dei conti era poca roba…però apprezzo lo sfrozo,visto che il personaggio dopo il disastro economico di war zone è praticamente defunto anche perchè un personaggio del genere è impossibile da combinare con la politica marvel studios/disney.
Io dico: partiamo dalla scena spaccaossa. Se tu, amico Studios, non mi accetti una cosa di questa portata, lascia perdere. Da lì in poi si possono discutere dettagli e mica dettagli.
Il Jack non è infiammabile? :-O
E comunque il vero Frank sarebbe entrato in azione al primo grido della ragazza, altro che subire tutto fino alla provocazione diretta.
Comunque gustoso. :)
@skull: prova
http://www.youtube.com/watch?v=umYvv7K4Z_I
Fenomenale! Ma solo per farci le pulci anch’io: non so, non credo Frank sarebbe partito a razzo sulla puttana colpita, chiaro la dico con molta leggerenza ma non è una così “innocente” di quelli che a Frank fanno scattare la molla, ma sicuro sarebbe partito sul ragazzino. Però d’altro canto, come tempi di scena, l’aumento della tensione, il piccolo background con Perlamn fanno bene alla narrazione e così quando Frank parte ha tutto un altro ritmo. A farlo davvero a fumetto il corto durava la metà, e nell’insieme sarebbe stato meno gustoso.
Amo i fumetti e adoro il Punitore eppure continuo a pensare che certi ritmi su pellicola hanno un altro effetto che a fumetti sono differenti.
@gaunt noir: belle osservazioni. Quello che fa scattare me è la scena spaccaossa, perché quello che è mancato ai Punitori precedenti (tranne Stevenson) era proprio il fattore “violenza superiore al normale”. Non mi spaccio per esperto del fumetto, ma se manca quell’aspetto ogni altro angolo di interpretazione diventa inutile. E sono contento che Tommasina abbia principalmente raddrizzato quello.
Sembrerebbe più come un passaggio di testimone…
Comunque dev’essere così, asciutto, senza passato o tragedie familiari troppo esplicitate, un flashback di 5 secondi al massimo. Lui è già punitore. Parte la punizione. Stop.
Mi è piaciuto qui il Thomas, punitore disilluso, che devi proprio tirargliela per farlo entrare in azione.
Ma Thomas Jane NON può e non potrà mai essere il Punitore. Perfino mentre spacca crani a bottigliate non riesce a nascondere il musetto puccioso da orsacchiotto tenerello. Stevenson era tutta un’altra cosa davvero.
Io colgo l’occasione per ringraziare Nanni per l’unica recensione positiva in italiano che abbia mai avuto l’occasione di leggere su quel filmone di War Zone.
Alla faccia dei critici buzzurri e ipocriti che non sanno divertirsi!!
Ma davvero esiste un film nomato “LOL”?
sottoscrivo quanto detto da Mattia
Cavolo mentre lo vedevo continuavo a pensare(intervieni intervieni intervieni),naturale che alla fine sarebbe intervenuto ma questo non è certo il punitore,il punitore punisce senza pieta chiunque faccia del male al prossimo,senza pensarci 2 volte. Cavolo sembrava di vedere Clive Owen nell’intro di Shoot ‘EM UP (gran film di cui vorrei vedere il numero 2-3-4-5-17-18-37-38ecc….),solo che li interveniva dopo un minuto.Comunque il corto è buono,adoro questo tipo di violenza cruda nei film.
Bisogna per forza fare un fan film per produrre qualcosa di decente o almeno di “audace” data la violenza finale? …
e poi pensare a un Punisher disneyano mi mette i brividi. Mi ricordano quei cartoni animati di Rambo, Robocop e Conan dove non si vede una goccia di sangue…
Apparte la bottiglia di jack indistruttibile bel corto.
A me è piaciuto. Quell’attore è un grande cmq.
Quoto chi dice che il vero Punitore sul ragazzino sarebbe partito subito, però è vero quel che dice Gaunt Noir: l’impianto narrativo del corto così rende molto di più. Detto questo, Lui non c’ha proprio la faccia da Punitore, con quel cenno di sorrisetto sarcastico da Christopher Lambert dei poveri. Però lo sforzo è notevole e lo spaccaossa ha tutto il mio rispetto.
A me ha riconciliato con il cinema… e c’è il furgone sfatto!
Cordialità
Attila
A me fa ridere l’introduzione. Mi immagino Jane completamente distrutto dal rimorso che si impasticca per riuscire a dormire e beve tutto il giorno per dimenticare. Poi un giorno decide di redimersi per ritrovare la pace XD
Ma Ron Perlman ha avuto una seconda giovinezza peraltro superiore alla prima? Ultimamente mi sembra di vederlo dappertutto, contento per lui perchè il suo faccione mi fa simpatia ma è come il prezzemolo.
Cazzarola.
Scrivo dal mare, maglietta attillata e pettorale in esubero. Circondato da Nane tettone.
Brutto, questo mini pu(ni)sher.
Noioso come cavar gli occhi a Schiaffi.
Poi vi lamentate di Keanu che non conosce le arti. Invece la tommasina…
Ma poi: mi rifiuto di apprezzare qualcosa che sia stato montato con Première.
in 10 min abbiamo:
– spaccaossa che spacca
– sta mezza metafora sulla dipendenza (alcool vs violenza) che non è male e pure in linea con l’interpretazione di ennis su castle drogato di adrenalina (cerca di non pensarci, fa finta di niente, legge ma è più forte di lui)
– svariati “fuck u” del nigga
– la coattata del u know difference between justice and punishment
– il teschio
il tutto aggratis e senza aver danneggiato le majors
è quella che definisco una win-win situation
e brava jane
Mi sarebbe piaciuto, a 15 anni.
Jane é simpatico anche nella sua ultima serie tv era forte.. ma il punisher migliore rimane stevenson.. perfetto.. war zone sottovalutatissimo..
Stevenson che si aggiusta il naso con la matita è la scena che rende questo tipo di film meritevole di esistere. Anzi, i film e basta.
Comunque non male, a me Janella in genere piace ma se lo facevano durare 4 minuti era meglio.
a me questo Frank Castle disilluso, la cui normalita’ e’ data dai bossoli in tasca assieme alle monetine, che non sa piu’ quale sia il suo ruolo (se no, secondo me, sarebbe intervenuto a prescindere dal candore delle vittime, giusto per ripulire dalla feccia), e’ piaciuto molto. Thomas Jane e’ un buon attore, ma proprio non ce la fa a fare la faccia cattiva. Comunque un bel corto, a me non piace il Punisher dio della guerra di Ennis, lo preferisco cosi’.
Ma con cosa le fanno le bottiglie di Jack? Adamantio?
Comunque di Punisher ne so ben poco ma ‘sto corto spacca.
Tanta buona roba in questo corto e plauso al Cobretti per la citazione nel titolo.
Jane per quanto mi vada a genio come attore non ha la faccia per un Frank convincente, ma ci mette l’ impegno quindi dai, pacca virile sulla spalla e birrino pagato al bar.
Cough cough… a me il film del 2004 mi era piaciuto, specialmente il rissone con l’omone. Il corto l’ho rivisto tre volte da quanto mi garba. Direi che sono pronto per un sequel.
Team Stevenson!
E pure Team Pearlman, che non invecchia mai! Persino Morgan Freeman invecchia, ma il buon Ron NO! E vorrei conoscere il suo segreto.
@fre, è facile: dimostrava 51 anni anche a 16
Il Jack lo fanno rinforzato perchè troppa gente aveva abitudine di usarlo come arma da taglio.
Comunque a me il primo non era dispiaciuto troppo, la mannaiata in faccia all’orientale era notevole, Will Patton aveva un discreto spessore e non dimentichiamo che il primo Punisher a fumetti non era molto dissimile, è dopo gli anni ’80 che è diventato molto più violento. Il secondo è incomparabilmente superiore ma Stevenson che si fa prendere per diversi minuti a calci in faccia/nei coglioni da quel frocetto internato francamente era piuttosto improbabile. Meglio questo a livello di spaccaossa.
Pignoliamo in ordine.
Le bottiglie di Jack Daniel’s sono resistentissime, non so se per i motivi che dice Phoenix ma sono di vetro spesso, di forma quadrata e con angoli e fondo spessissimi.
Se cade in terra rimbalza, visto coi miei occhi.
Il Jack Daniel’s come whiskey non raggiunge un volume alcolico sufficente per infiammarsi. Ci sta il 40% di alcol (80 proof quello normale 47% il “single barrel” che è 94 proof) e il resto è acqua, quindi non si infiamma e comunque anche se si infiammasse non rimarrebbe acceso che per un attimo.
War Zone è fichissimo, comunque è un film in cui si spara un razzo nel culo a uno coi dread che fa parkeur facendolo esplodere in aria e di sicuro un film pertanto meritorio della nostra stima.
Darth, ma di questo corto che mi dici? Da appassionato dell’Uomo Ragno, hai conosciuto anche il Punisher pietoso. Questo e’ una via di mezzo, uno che usa la violenza male ma non sembra smanioso di farlo.
@dan come ho detto innanzi io interpreto più come uno che vuole smettere di usare la violenza (6 months sober) ma non ci riesce perchè è come una dgioga, nessun senso di giustizia solo di punizione
@samuel, si, sono daccordo. un punisher che non vuole piu’ essere punisher. Quanto e’ umano questo personaggio, rispetto allo Stevenson “Ennissiano”? Ripeto, io lo preferisco cosi’.
@Dan
Questo Punisher ”non c’azzecca”, IMHO. Quoto tutti quelli sopra di noi che hanno già ribadito il non senso di un punitore che lascia fare le peggio cose ai cattivoni attorno a lui, senza intervenire. Cribbio, il Punitore non temporeggia, agisce. Se aspetta, è solo per avere un bersaglio più grosso\più facile.
Che sia un piccolo spacciatore all’angolo o il raduno di della famiglia mafiosa, non fa passare nulla.
Incredibile che lasci brutalizzare la poveretta girando lo sguardo.
Scusate, sono arrivato tardi.
dan, vero ma cè anche l’essenza del castle di ennis MAX, un’anima dannata, uno che non è che gode a usare la violenza, ma piuttosto sta male se non lo fa
da vero addicted
Secondo me avete poco amore per il cinema. Questo non è il Punitore, semmai il Puntore. È lo schema iniziale di per un pugno di dollari. Il solitario super forte arriva in città e fa finta di niente mentre i cattivi picchiano donna e bimbo. E tutti si chiedono: perché non li uccide, visto che lui è così forte ?
Infatti : uccide i cattivi e libera la donna e il bimbo, che qua sono una puttana e uno sniffa colla bambino.
Dai, ora ditemi che non hanno copiato Sergio Leone ;)
Altra cosa: le ossa spaccate così facile facile che spuntano fuori rotte e insanguinate. Figo, alla prima. Poi pero’: magari se c’era uno zombie ci credevo di più. In ogni cado di più che al whisky in fiamme.
Ma quanto era marcio quel tizio per spappolarsi cosi ?
Infatti mi chiedo come possa la bottiglia di Jack essere infrangibile mentre le ossa del nero sono friabili come grissini. Ma poi mi dico “checcazzo me ne frega?” Pure The Raid è pieno di stronzate..
Tirare fuori Leone è una bestemmia.
Qui siamo su altri livelli, è la sindrome di Drive, contagia tutto.
E’ più grave del previsto.
Si propaga ogni giorno che passa.
Bello il corto… ma la musica di BATMAN che cazzo c’entra?
Per carità, avete ragione, il Punitore dei fumetti avrebbe liquidato i tizi in due secondi. Questo non è il Punitore, è un Punitore alternativo, più disilluso, più stanco. il fatto è che un film con questo punitore, dopo aver visto altri 3 film, lo vedrei.
Un’ultima cosa: c’era una volta un corto di un tizio che prende a bottigliate di Jack in testa una banda di stronzi e li ammazza tutti. Fico.
Ma in questo corto c’è altro, purtroppo. Troppo altro. Il protagonista assomiglia a Chris Lambert. Ma è imbolsito come Pier Brosnan. La dinamica drammaturgica e i personaggi chiave sono gli stessi del primo film di Leone, ridotti a durata di corto. Non mi sembra di aver detto cose strane, campate in aria. È lo stesso plot di base. Eppure, un nano strabico invoca la bestemmia: chissà cosa avrà mai capito lui.
Quello che ho capito io è che a) i film sono tutti uguali e copiano gli stessi schemi, basta capire quali, ma sono 4 o 5 storie riciclate all’infinito; b) questo è il gringo di Leone trasposto in un videoclip mannaro sfigatissimo; c) se invece del Jack avesse usato succo d’arancia e benzina avrebbe ottenuto del napalm, con risultati un pelo diversi.
@sugaru ti va bene che mi trovi in un periodo di transizione altrimenti ti avrei preso a bottigliate di Tennents (=vetro che si rompe) ;)
Ma smettiamola… War Zone ? Ma sul serio ?
The Punisher del 2004, per quanto strapieno di difetti, era un capolavoro rispetto a quella troiata di War Zone. Sorvolando sul fatto di mettere una femmina alla regia di un film su Frank … ma stiamo scherzando ? Da fan del Punitore di Garth Ennis mi sento offeso. Oltre ad essere un pessimo film ha anche la colpa di aver seppellito per sempre la possibilità di farci vedere un nuovo film serio su Frank Castle. L’unica cosa buona era solo Stevenson.
Nanni e Redazione tutta, ma a questo punto, visto che l’argomento interessa molto, non si potrebbe fare una recensione “parallela” sui 3 film, analizzando cosa c’è di buono e di brutto?
Scusate… adesso l’ho visto ed ho realizzato diverse cose:
1) Io voglio bene a Tom Jane, perché nel Punitore ci crede sul serio, ma è proprio vero che con Frank non c’entra una beneamata minchia.
2) Del Punitore non ci ha capito un sacrosanto cazzo neanche lui, così come non ci aveva capito una bega Lexi Alexander che in War Zone ci ha detto “Buongiorno” appendendo Frank ad un lampadario come un fottuto gibbone.
3) Ma che sono tutte queste piroette, bottigliate, saltelli etc. ? Questi non capiscono che il Punisher non è Neo. È semplicemente uno forte come un toro, con un arsenale nascosto nel furgone, che gente come quella che si vede nel corto l’ammazza anche solo per il semplice fatto di avergli attraversato la strada…. altro che puttana e ragazzino.
4) Frank non avrebbe comprato una bottiglia di Jack. Frank sarebbe tornato al furgone e avrebbe preso un M60.
Detto questo, non voglio fare il fanboy, ma il personaggio di Frank Castle lo ha capito solo Garth Ennis. Tutti gli altri lo hanno solo snaturato.
Fanculo Tom Jane
Fanculo Lexi Alexander
Fanculo tutti… Frank non tornerà più… Frank non è mai stato qui.
@Harry: i film come le fiabe hanno i loro “motivi” ricorrenti. Non è un male. Basta saperlo. Il punto, come dici, è che se il film fa schifo non importa neanche quali siano quei “motivi”.
sto corto è più bello:
http://www.youtube.com/watch?v=Fkj4_NlZsJA
:D
Mi ero autoimposto un limite massimo di 2 commenti. Violo la regola per rispondere ad @Alessandro.
Vedo che hai colto il riferimento ;) Mi permetto pero’ di aggiungere che la mia osservazione sugli schemi, applicata al cinema, porta a conclusioni leggermente diverse rispetto alla letteratura. Il film è già ripetitivo perché usa le inquadrature, che sono la cosa più uguale a se stessa mai inventata.
Alla fine quello che ti rimane negli occhi di questo corto sono 2 cose: la bottiglia usata come arma e le ossa che escono fuori facile, come dal pongo. Non c’entra il Punitore. C’entra ancora meno, se pensi allo schema Leonesco applicato in marginazione. Siccome appena ne distinguo alcuni tratti riconosco uno schema, posso scommettere sul finale. E un pattern narrativo, è sempre un falso segnale rispetto alla rivelazione di un EROE. Prova ne è l’omissione dell’omicidio finale, quello del capo. Uccide tutti, ma non il capo, lasciato in balìa della folla.
Lo farebbe mai il Punisher ?
Ma lo farebbe mai un vero eroe ? Intendo privarsi del piacere di piacere.
Stevie, Chuck, Sly: non lo farebbero mai.
Ecco perché credo sia importante confrontare l’eroe con il pattern narrativo che lo racchiude.
Quindi qua siamo più lontani dal Punitore di quanto già lo fossero i due film di merda che sappiamo. Il primo almeno era girato con aspir-azioni wooiane, ma con Chris Lambert revival. Il secondo aveva un super protagonista, ma era il nulla.
Il Punitore dovrebbero farlo fare a Martin Campbell. Eh, sì. Verrebbe fuori un classicone che Wim ci farebbe sei o sette recensioni. Come attore quello del secondo è insuperabile.
War Zone ha avuto due grandi pregi (oltre a non essere male come film in sè):
1- ha mostrato chi deve veramente interpretare Frank Castle in un film sul punitore
2- col suo flop ha fatto tornare i diritti in mano alla Marvel e quindi si può cominciare a sperare
ah è saltata l’idea di farci una serie televisiva sul punitore quindi potrebbe veramente tornare sul grande schermo
@ Dan
Questo Punisher non mi piace
Per me il Punitore è quello originario di Zeck e poi di Baron\Janson.
Quello che si infiltra nella jungla per tagliare la gola a gente del cartello colombiano e sogghigna mentre lo fa. Perchè Castle è pazzo, Castle è la morte, Castle odia e la polizia non può rispondere.
Più modernamente quello di Ennis e di Corben, che finisce in apocalisse.
In War Zone ci sta comunque una parte del Punitore che mi piace, quantomeno un protagonista credibile.
E un razzo in culo a quello che fa parkeur.
@ Aldo Jones
Sono assolutamente d’accordo.
Frankie plausibilmente avrebbe visto la gang, avrebbe preso un bel fucile silenziato, avrebbe parcheggiato il furgone sulla via di fuga, si sarebbe appostato in alto e avrebbe fatto saltare la testa a tutti, uno per uno in rapida successione tenendo sotto tiro l’intera strada.
Cioe’, alla fine lo vedete pure voi che non siete d’accordo su chi e’ il Punitore.
A tratti sembrate quelli che invocano la moviola in campo come soluzione ovvia ad ogni errore arbitrale e poi non riescono ad accordarsi se c’e’ rigore o meno nemmeno dopo tutta la notte davanti a 800 replay.
Per come la penso io la base minima fondamentale per una trasposizione corretta dev’essere uno sfoggio di violenza superiore al necessario.
E’ ovvio che non e’ (solo) quello che definisce il personaggio, ma se non c’e’ quello, non lo si distingue da un Matt Damon qualunque e non vale nemmeno la pena iniziare.
Il film con Dolph era nella media, e il film con Tommasina Jane non ne parliamo, pareva la versione per bambini.
A War Zone mancava quello che volete, ma ce l’aveva. E questo corto idem, alla fine ce l’ha. Per cui si inizia a parlare da questi due.
Per me un film sul Punitore senza ultraviolenza e’ come un film su Betty Page senza tette al vento: non me ne frega un cazzo se tutto il resto e’ filologicamente impeccabile, sei gia’ fuori argomento in partenza.
@Darth
Appunto. Frank si sporca le mani solo quando non ha alternative. Di norma preferisce le tattiche militari, come hai detto tu. Studia il territorio ( raccontando rigorosamente in terza persona tutto il suo ragionamento tattico ), si apposta e falcia tutti.
@Nanni.
Per il punitore il discorso è un po’ complicato.
Se non conosci il fumetto, alla fine ti aspetti semplicemente uno che per vendicare la sua famiglia ammazza tutti i criminali che gli si parano davanti e, parliamoci chiaro, da questo punto di vista il Punitore è la fiera del “già visto”.
Ciò che ha reso il Punitore quello che è, è la costruzione psicologica del personaggio. Sentendolo ( leggendolo ) parlare tra se e se abbiamo cominciato a capire chi è, a compatirlo.
Capisco allora che, per chi non conosce il fumetto, una scena in cui ammazza 10 persone con una bottiglia di Jack può andare bene, ma quello non è il punitore. Non è Tony Jaa. Non è Batman. Frank, per quanto fortissimo e cattivissimo, è una persona normale e ti assicuro che, in una situazione del genere, non si sarebbe andato a buttare in mezzo a 10 uomini armati con una bottiglia in mano perché avrebbe saputo fin dall’inizio che non ne sarebbe uscito vivo. Frank è un tattico, freddo e calcolatore. Non agisce mai di pancia. Non perde mai il controllo. È un fottuto terminator e se tu questo lo togli in un film, il fan non può che restarci male.
Nel punitore il personaggio è tutto. È come Rambo. Il carisma del personaggio prevarica la storia. Se costruisci bene il personaggio hai fatto il film e in questo hanno sbagliato TUTTI.
@ Nanni
Boss stavolta dissento, sulla cosa che “basta della violenza sopra la media”.
O meglio, non basta solo quello.
La peculiarità de Il Punitore è la sua psicologia e il suo modus operandi, se ti allontani troppo da quello racconti solo un vigilante squilibrato standard.
Che è divertente eh, ma raccontare Frank Castle può esserlo molto di più.
Che War Zone delivers, invece, ci siamo.
Non siamo alla perfezione ma ci siamo di sicuro più vicini che in altri comic-movies.
Per la cronaca: io e Aldo Jones siamo due persone diverse, no perchè scriviamo cose simbiotiche.
Ma io non ho detto “basta la violenza”, io ho detto “si parte da quella”. C’è? Bene, guardiamo e critichiamo il modo in cui hai elaborato il resto. Non c’è? Stai facendo un altro film, punto e basta e non dovevi nemmeno disturbarti.
E normalmente sono cose che non andrebbero nemmeno specificate, ma i primi due film non ce l’avevano, e per me era come guardare un Superman che non vola.
@Darth
EH EH EH Darth siamo solo 2 fanboys del cavolo XD.
@Nanni
Ne IL PUNITORE la violenza, come tutto il resto, è solo una conseguenza della personalità di Frank. Non perché sia un sadico, ma perché se fai centro dentro un uomo con un M60 è normale che esploda come un palloncino pieno d’acqua.
Partire dalla violenza è un errore. Si parte sempre da Frank. In War Zone c’era molta violenza ma era messa lì alla cazzo e non funzionava per niente.
Poi dai… se metti Frank che ammazza un poliziotto infiltrato ( anche se per sbaglio ) tu lo uccidi fin dall’inizio il film, cazzo.
Il Punitore non fa MAI MAI MAI, vittime innocenti. Per quanto inverosimile, data la mole di proiettili che sparge in giro, è come una sorta di superpotere. Basta una sola vittima innocente per far crollare tutta l’impalcatura del giustiziere che è al limite tra il biasimo e l’empatia. L’unica cosa che ti fa accettare il Punitore è proprio quel non fare vittime… e tu che mi fai, Lexi Alexander delle mie palle ??? ce lo metti all’inizio del film… subito dopo un Frank appeso al lampadario e un Frank che si raddrizza un naso rotto senza nemmeno una lacrimuccia… MA DAI… War Zone è una merda.
>> Ne IL PUNITORE la violenza, come tutto il resto, è solo una conseguenza della personalità di Frank. Non perché sia un sadico, ma perché se fai centro dentro un uomo con un M60 è normale che esploda come un palloncino pieno d’acqua.
Tutto quello che sto dicendo è che, cause o conseguenze, motivazioni o non motivazioni, se tu vuoi fare un film su uno che gira con un M60 o sei disposto a mostrarmi un uomo che esplode come un palloncino pieno d’acqua o lascia perdere. Altrimenti si finisce con Jane che fa gli scherzi con i ghiaccioli e non capisci perché si chiama il Punitore e non il Permalosone.
@Nanni
Certo che “Il Permalosone” sarebbe fantastico XD. Ma come ti vengono … ti invidio.
Su questo siamo d’accordo. Mi sembra abbastanza basilare che, se fai un film di guerra, qualche essere umano bucato ce lo devi mettere, altrimenti ti viene fuori PEARL HARBOR di Michael Bay. Ma se mi trascuri la personalità di Frank a me sinceramente me ne fotte sia del rasta che salta in aria, che del piede della sedia nell’occhio.
Comunque, in War Zone, hanno centrato l’attore… chissà che la prossima volta non centrino anche il personaggio.
@ Aldo Jones
Da fanboy non puoi, quantomeno, non apprezzare in Punisher: War Zone la maniacale adesione estetica al Punisher di Tim Bradstreet e amare l’inside joke per il quale l’hotel dove si svolge la resa dei conti si chiama appunto “Bradstreet Hotel”.
@Darth
Eh… caro Darth. Il problema è che io sono un fan ignorante. Io conosco solo il Punisher di Garth Ennis e ho smesso di comprarlo quando Garth ha lasciato la testata.
Sono arrivato a leggere Il Punitore infatti proprio perché ero già fan di Ennis grazie a PREACHER e HELLBLAZER.
Sinceramente, gli altri sceneggiatori che ho potuto “apprezzare” nella collana MAX facevano un po’ ridere ( per non dire cagare ) quindi, quando Garth ha detto “BASTA” ho detto basta anch’io, quindi le citazioni di cui parli non le ho colte.
Ho però colto il pot-pourri fatto dalla Alexander in cui è stata capace di infilarci: L’agente Soap ( preso da BENTORNATO FRANK che con la collana MAX non ha nulla a che vedere ), Maginty ( diventato uno che fa parcour e che salta in aria in 2 secondi … mah ), Cristu e Tiberiu Bolat ( relegati ad un ruolo secondarissimo e, da trafficanti di schiave trasformati in trafficanti di armi chimiche ), Jigsaw ( preso dal Punitore classico )… a me questo metterci tutto e il contrario di tutto pur mi mettere carne a cuocere mi ha dato un fastidio della madonna. Ognuno di questi personaggi poteva dare origine a un film a se, mentre qui se li sono bruciati tutti alla cazzo relegandoli in ruoli completamente diversi da quelli che avevano nel fumetto.
Poi l’estetica del personaggio c’è tutta, per carità, ma non è merito della regista, detto tra noi.
Secondo me il War Zone dovevano metterci un solo personaggio… BARRACUDA XD e li ci saremmo divertiti ABBESTIA… :D
a me il periodo Ennis non piace (del resto non mi piace quasi niente di Ennis). Il periodo precedente ci mostrava comunque un Frank Castle che non era ancora una macchina assassina tout-court, c’era il rapporto con Microchip, per esempio. Ok, di umanita’ ce n’era poca, ma c’era. Nel punisher di Ennis io ci vedo Robocop col teschio disegnato.
Aldo: bradstreet è il copertinista del ciclo di ennis
@Ratto
Uhmmm da approfondire allora… anche se usa troppo le fotografie e i modelli per i miei gusti.
tra l’altro mi piacerebbe capire che modello ha usato per castle.. per constantine direi rourke
@dan
grazie, ora che so di non essere l’unico a non tollerare ennis, mi sento meno solo
@abraxas, ricambio il ringraziamento!
@ratto
In alcune cover mi sembra di rivedere un Tommy Lee Jones sulla cinquantina. Magari sbaglio, eh.
Dai, vabè storcere il naso perchè un illustratore usa dei modelli è abbastanza folle.
Tra l’altro, come modello per una serie di illustrazioni per El Borak di Robert Howard usò proprio Thomas Jane.
La cosa importante di Bradstreet è che ha una tecnica che arriva quasi al fotorealismo ma fotorealista non è, anzi quando ti avvicini vedi anche che ha dei segni molto freschi e ogni tanto ha delle soluzioni quasi alla Sergio Toppi.
È molto più che semplicemnete didascalico, googlatevi un po’ di lavori.
Del resto non ti nominano agli Eisner 4 volte a caso.
Di Ennis non tutto è oro e a volte quello che lo è non lo è dall’inizio alla fine, ma ci sono comunque delle gemme grosse come cocomeri.
@ Nanni: La scena del ghiacciolo è una citazione ad una vecchia storia del Puni, anni ’80/’90 o giù di lì, dove avveniva paro paro su carta. Anche a mio avviso c’ entra una sega, ma tant’ è.
@ ratto: Il modello di Bradstreet per le copertine, Frank è un amico suo, non un attore conosciuto; e ci sapevo pure il nome ma anni di stravizi m’ hanno bruciato la memoria…
@Darth
Da disegnatore ti dico che non è per nulla folle. Chi fa fumetti le cose deve saperle inventarle dal nulla. Le copertine di Bradstreet sono belle e finché deve fare quelle ok, ma quando devi fare un fumetto, con diecine di inquadrature e personaggi diventa un casino.
Il bello del fumetto è proprio il fatto che prescinde dalla fotografia e puoi fare il cazzo che ti pare. Se usi le foto ti poni invece un limite.
Devo recuparare qualcosa di Bradstreet, comunque, e andare oltre questa prima impressione che mi hanno dato le sue copertine.
Aldo, pero’ anche Alex Ross usa foto di suoi amici per i volti. E’ una scelta che non credo sminuisca la bravura del disegnatore.
darth: chissà che effetto deve fare a incontrarlo in un vicolo buio, sto amico di bradstreet..
Innanzitutto un distinguo: Bradstreet principalemente ormai fa l’illustratore, il copertinista e il visual designer per il cinema.
Quindi la maggior parte delle volte è svincolato sia dalle esigenze narrative sequenziali sia dal processo di sintesi che questo comporta.
Quando decide di disegnare più a braccio è comunque bravissimo ed ha una tecnica di inchiostrazione pazzesca, ma se scegli di fare dell’iperealismo non puoi astenerti più di tanto dall’uso dei modelli o delle referenze fotografiche, andiamo.
Io trovo, al di la del fatto che riprende fattezze e illuminazione da modelli e foto, che anche quando prende la strada del fotorealismo sia molto fresco e che abbia una gestione del segno che pochissimi in USA hanno: per niente pupazzoso, quasi argentino, di gran classe.
La bravura di Bradstreet non è tanto nel “uuh sembra vero” ma nell’ incredibile gusto per l’immagine e la pazzesca tecnica di inchiostrazione.
Non ultimo: riesci a riconoscere una tavola di Bradstreet dall’altra parte della strada e non è una robetta da poco.
Ripeto: non ti nominano 4 volte agli Eisner Awards e ne vinci un paio a vanvera.
Poi, sull’uso dei modelli.
Posto che Bradstreet ne fa un uso da studio di illustratore e che questo è un qualcosa che si fa da secoli in pittura come in illustrazione, trovo che sia una scelta legittima e che nulla toglie a nessuno.
Usare un modello non è ricalcare, e anche quando la riproposizione è fedele non è così ovvio dire “he ma l’ha ripreso da una foto”.
Richard Estes è un cretino, sulla base di questo ragionamento. O Chuck Close.
Al di la delle fattezze e del light-sourcing o del ritrarre un oggetto (perchè poi un M60 di scorcio se fai l’iperealista, non te lo inventi) ci sta tutto il resto: i vestiti, l’ambiente, la composizione, la colorazione etc etc.
Il modello è una base; come tu dici “da disegnatore” dovresti essere il primo a capire che queste sono dinamiche assolutamente normali e accettate nel processo creativo di un illustrazione, soprattutto se si parla di copertine e locandine.
Dico questo for the sake of, Bradstreet non è neanche nei miei autori preferiti però insomma di fronte a “meh, usa i modelli” mi pare un po’ troppo per non puntualizzare.
PS
Sul “se usi le foto ti poni un limite”
Non è proprio così.
Di solito il modello e la foto da cui attingere vengono messi in posa in base a una bozza, a un idea, che l’autore ha.
Non è che va per strada scatta una fot a un tizio a caso e poi disegna tutto a partir da quello.
Si fa la bozza e poi si fotografano le cose che serve che siano precise come ti servono per avvicinarti alla bozza che hai fatto.
In realtà, se vogliamo essere pignoli, l’utilizzo della documentazione fotografica in casi come questo in esempio è un esercizio creativo al quadrato.
Va beh ragazzi ma, se riducete il mio discorso a “meh, usa i modelli” mi sento insultato. Avete nominato Garth Ennis dicendo che non vi piace ed è uno degli sceneggiatori più osannati degli ultimi anni. Aver vinto 2 premi Eisner Awards non cambia nulla per me. L’eccessivo fotorealismo non mi piace troppo nei fumetti ed è una mia visione. Che poi sia un grande è fuori discussione. Qualcuno ha nominato un altro mostro che è Alex Ross che, appunto, usa molto i modelli ma donandogli quello stile anni 50 che lo contraddistingue. Anche Bradstreet ha uno stile riconoscibilissimo e una china personalissima ma è troppo fotorealistico PER I MIEI GUSTI. Comunque parlo delle copertine. Ripeto che non ho mai letto nessun fumetto disegnato da lui.
Al singolare, lo ha detto solo Dan.
A me Ennis piace, non in toto ma quello che mi piace mi piace molto.
Poi ti ripeto su Bradstreet che se cerchi dei suoi fumetti rimani abbastanza deluso: Bradstreet non fa molto il disegnatore di fumetti, fa il copertinista per i fumetti… Con una predilezione per i fumetti che hanno un mood più “cinematografico” e noir, da li la scelta di un fotorealista con molte ombre come come lui, per introdurre il tono adulto e realistico di certe serie.
Non c’è molta “arte sequenziale” nel suo curriculum ma principalmente illustrazione.
Il Punitore Progresso ci dimostra che l’alcool fa male. Secco in faccia.
Ok, so già che tanto mi ricoprirete d’insulti per il nick poco calcioso (o da frocio, vedete voi) o perchè il mio stile di scrittura non è sufficientemente asciutto, o abbastanza rococò, a seconda delle stagioni, ma non potevo esimermi dallo scrivere una semplice domanda:
Ma di che minchia state parlando?
Sono 87 commenti di gente che discute “ma il Punitore non è così/si è così” e siccome di Comics ne mastico un pochino, posso dire che siete fuori strada alla grandissima.. Cioè, ma cos’è il Punitore, no perchè se c’è un personaggio Marvel scritto “ognunocomeglipare” è proprio Castle.. negli ultimi 10 anni è stato: L’Angelo vendicatore di Dio, la Groopie di Cap durante Civil War, fatto a fette dal figlio ancorapiùpsicopatico di Wolverine, e uno Zombie (Frankelcastle).
E tutto questo senza contare la linea Max dove un Castle “fuori continuity” era semplicemente uno grosso con le armi che ammazza gente brutta in modo brutto.
Quindi uno brutto con furgone scassato che ammazza gente in maniera parecchio brutta con una bottiglia di Daniel’s in vibranio è “il Punitore?”.
Orco mondo se lo è..
@barbalbero: ti posso insultare per il paragrafo introduttivo più pretenzioso del mese?
@barbalbero
Per me esiste solo il Punitore di Ennis, cioè quello più “adulto” sia come contenuti che come età del protagonista, che poi è quello a cui si sono ispirati per il film con Tom Jane ( Bentornato Frank ) e War Zone ( un po’ di tutto ). Tutte le altre incarnazioni fumettistiche del Punitore, secondo me, cinematograficamente renderebbero quanto un due di coppe nella briscola a bastoni. Se le due versioni di cui sopra non hanno incontrato è solo per incapacità della produzione. Questo però è un mio personalissimo parere.
@nanni fammi quello che vuoi, con o senza preservativo
@barbalbero: pagliaccio! (tutto qui, alla fine non era un peccato mortale)