Raimi, Raimi, Raimi. Come regista, hai creato un tale numero di capolavori da oscurare anche roba come The Gift. Come produttore, non ne hai azzeccata una neanche per sbaglio.
Questo progetto in particolare era fra quelli a cui Raimi teneva di più: intitolato originariamente Dybbuk Box, era stato offerto a vari registi e, prima di Drag Me to Hell, ci aveva pensato anche Raimi stesso, e infine affidato al bravo norvegese Ole Bornedal al suo esordio hollywoodiano.
E il succo sarebbe proprio questo: una “storia vera, accaduta a una famiglia americana, oh, occhio che potrebbe succedere PURE A VOI” basata non più sulla religione cristiana, ma su quella ebraica. È un tipo di possessione completamente diverso, eh? In uno c’è un demone che prende possesso del tuo corpo, ti fa fare cose che non vorresti e non sapresti fare, e viene scacciato con un esorcismo; l’altro consiste in un demone che prende possesso del tuo corpo, ti fa fare cose che non vorresti e non sapresti fare, e viene scacciato con un esorcismo ma dentro a una scatola.
In questo specifico caso, il nostro protagonista Jeffrey “versione economica di qualcuno più famoso” Dean Morgan (da qui in poi JDM), trova una dybbuk box a un mercatino dell’usato. Leggenda vuole (secondo il film, non ho controllato wiki) che le dybbux box conservino lo spirito dei morti e lo intrappolino tramite una collezione di piccoli affetti personali, e che soprattutto siano chiuse in modo particolarmente stronzo affinché possano essere aperte solo tramite forzatura. E guarda un po’, la figlia di JDM la vuole, la porta a casa, la forza, la apre, e siccome il demone all’interno è ebreo ogni scomodo paragone con L’esorcista è evitato. O almeno credo. A me onestamente i demoni sembrano tutti uguali, ma forse sono razzista io.
Ora: The Possession è ovviamente un film mainstream, di quelli che devono incasellarsi in schemi drammatici ben precisi, che riservano sorprese meno di zero, che una volta usciti inizierete a confondere con mille altri uguali, pertanto ora mi lancerò in quei dettagli che mi fanno più ridere.
Ad esempio la famiglia dei protagonisti: JDM è, anzi era, sposato con Kyra Sedgwick. JDM è l’emblema dell’americano medio di forti e sani principi morali: fa l’allenatore di basket in un college pieno di negri che non studiano e non passano mai la palla, per cui lui deve fare il bianco che li porta al successo insegnando loro a giocare ma anche a vivere, tramite giochetti psicologici tipo il giocare con una palla invisibile. Kyra l’ha mollato perché ultimamente lui prestava troppa attenzione a questi suoi negri senza educazione, e non badava alla sua stessa famiglia, per cui l’ha rimpiazzato con un dentista maniaco dell’igiene – stessa solidità economica, maggiore affidabilità, facile bersaglio per le frecciatine degli altri personaggi.
Kyra a sua volta è un importante personaggio femminile: nota ad oggi più per The Closer in cui fa il capo della polizia donna, è un perfetto simbolo di indipendenza ed emancipazione ancora in grado di cambiare uomini schioccando le dita nonostante la sua faccia sia diventata una specie di quadro astratto.
I due hanno due figlie pre-adolescenti: ciò aumenta la difficoltà di JDM a imporsi come genitore, e capiamo come possa sentirsi più a suo agio educando selvaggi (incredibile che pure Dennis Quaid costasse troppo per questo ruolo). A farsi possedere è la figlia minore: lo capiamo perché a un certo punto dice letteralmente “non mi sento in me” (in originale “I don’t feel like me”).
Un’altra cosa buffa da far notare sono almeno un paio di scene che sembrano comunicare indizi o aprire mini-sottotrame e invece non c’entrano una beneamata minchia, tipo uno spaventerello provocato da un presunto procione che non viene inquadrato, lasciandoti intuire che potesse essere qualcosa di più losco che scopriremo più avanti, tranne che non ricapita più, o Kyra che dice a JDM “oi, continuo a ricevere la tua mail sul mio computer”, JDM si stupisce come se ci fosse qualcosa di estremamente losco, poi va da lei, cancella un allegato, dice “ho risolto” (???) e la cosa muore lì.
E poi uno dei miei luoghi comuni preferiti: la coppia che si riunisce dopo un periodo di difficoltà perché durante la situazione critica al centro del film il terzo incomodo guarda il caso (spoiler) muore, tra l’altro nell’indifferenza generale.
In mezzo c’è anche la scena madre di JDM che piange davanti al consiglio riunito degli esorcisti ebrei per convincerli a farsi aiutare, recitata con la convinzione di chi ha protestato fino all’ultimo per risolvere la questione in modo possibilmente meno patetico ma ha perso.
Ma in questo mare di ridicolaggini c’è anche del buono.
La bambina posseduta ad esempio (Natasha Calis) è bravissima e regge mezzo film da sola passando da uno stato d’animo estremo all’altro con un’intensità impressionante, e Bornedal in regia è tutt’altro che timido, affiancando a una parte narrativa standard e puramente adeguata, una serie di sequenze horror non sorprendenti ma energiche e belle rumorose.
L’insufficienza rimane netta, ma nel calderone degli horror mainstream fatti con lo stampino è probabilmente tra i meno peggio.
DVD-quote:
“Donne, è arrivato l’ebreosorcista!”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Uff… peccato, sotto sotto ci contavo su questo film. O forse mi confondo con un altro, dato che io tendo a confonderli ancora prima di entrare.
Immaginavo che finisse nella categoria dei pacchi.
Finito di vedere era come prima di vederlo.
Ma a proposito di dybbuk, c’e’ un film dei Coen che inizia con un prologo di un dybbuk appunto che fa visita a una casa, che non c’entra con il resto del film, se non per il background religioebreo, ma come intro di una ghost story era perfetto. Meglio di tutto questo film.
Ma la mano che fa? Esce o entra? Devo assolutamente vedere questo film…ma prima mi faccio benedire la cassa di brunello.
ma che film guardate?!?
Già, dimenticavo il super-aneddoto: il poster ha avuto problemi di censura perché la gente leggeva “basato su una storia vera” poi vedeva la mano che usciva dalla bocca e correva dal medico preoccupatissima. Eh.
Nel film escono un paio di dita e poi rientrano timidissime, scena carina.
@James Beruschi
Io tutti quelli che posso…senza ritegno…
@james beruschi: io prevalentemente film d’orrore e film d’azione.
@bARMAN
a serious man…la parte che spiega l’origine della sfiga familiare…..
Sto leggendo libri sul tema film-di-paura . Tipo demoni e dei di r. Curti e metamorfosi di m. r. Novielli…interessanti.
@nanni
meglio o peggio dell’ultimo esorcismo…?
@past: peggio, a me non era dispiaciuto L’ultimo esorcismo
http://www.i400calci.com/2010/09/ff10-report-the-last-exorcism/
@michael pate’:
grande,sì. Non mi ricordavo i dettagli della trama visto che è passato un pò,
ma ricordo che ci stava :)
Concordo in linea generale col suo essere in zona “meno peggio”, anche se forse io gli strappo la sufficienza perché tanto a me comunque i film di esorcismi non fanno mai paura (no, manco lui, l’originale) e finisco per interessarmi più al lato drammatico degli eventi. Non che qui il lato drammatico sia particolarmente ganzo, però appunto la bimba è brava, gli altri personaggi non mi stavano sui coglioni e alla fine il film passa tranquillo.
Comunque, una cosa: in realtà il terzo incomodo mica muore, si limita a scappare terrorizzato e sanguinante e posso anche capire che non si faccia mai più vedere da quella famiglia. :D
@giopep: e quindi il fatto che venga completamente ignorato da quel punto in poi (nessuno si chiede che fine ha fatto, o ne sente vagamente la mancanza) e’ un altro bel divertentissimo buco
Sisi, sul fatto che non venga minimamente detto che fine abbia fatto sono d’accordo. Oddio, che se ne batta JDM ci sta anche: lo odia e ha indubbiamente altro a cui pensare. Che Kyra non dica manco mezza parola al riguardo è un po’ ridicolo, anche se immagino lo sceneggiatore, se preso a schiaffi al riguardo, punterebbe sul fatto che stanno pensando al delirio in corso. :)
Meglio o peggio di L’Altra Faccia Del Diavolo? Dai, non puo’ essere peggio :-D
@cicciolina: no ecco, no, è meglio di L’altra faccia del diavolo, si faceva davvero fatica a far di peggio…
Ci hanno propinato il trailer prima di TDKR e quando è apparsa la scritta “basato su una storia vera” devo ammettere che mi è un po’ scappato il Maccosa…
La frase “Basato su una storia vera” è un po’ come “Raccomandato dal 90% dei dentisti”.
La parte vera della storia è che da qualche parte è esistita una bambina.
Meglio di L’Altra faccia del diavolo ma mi e’ piaciuto di piu’ L’ultimo esorcismo.
Nella parte iniziale non succede quasi nulla, si riscatta negli ultimi 24 minuti.
Bellissimo quando il compagno della mamma scappa…evidentemente ci tenevano a sottolineare che certe cose si possono risolvere solo nell’ambito di una famiglia tradizionale e non “allargata”. Molto conservatori….
@michael pate’: e’ uno dei miei luoghi comuni narrativi preferiti.
“No, non mi ci rimetto con te, sto con un altro ormai”
“Ma se tipo succede un casino sovrannaturale, io faccio il protettivo e l’altro muore?”
“Ah ok, allora si’, erano fondamentalmente gli unici due ostacoli che avevo”
E per tutti quelli che rimorchiano donne single con figli….controllare prima che i pargoli non contengano il diavolo…
Già, dimenticavo il super-aneddoto: il poster ha avuto problemi di censura perché la gente leggeva “basato su una storia vera” poi vedeva la mano che usciva dalla bocca e correva dal medico preoccupatissima. Eh.
rotfl
Fa schifo al cazzo
Beh esordio hollywoodiano non proprio visto che il buon Ole diresse nel 1997 il remake del suo Guardiano di notte con la Arquette, McGregor e Nick Nolte…
Ah, correggere gli errori la domenica mattina. La storia della mia vita.
La parte più bella è il balletto esorcistico, non capirò mai perché i rabbini debbano pregare in quel modo.
Una cosa che va precisate però è che il dentista non può essere definito defunto, di lui sappiamo solo che è uscito di scena in retromarcia :)
Visto sta sera, non mi ha esaltato in effetti, ma ho visto ben di peggio…anche se non ricordo qual’era….
Concordo particolarmente sul ruolo della bambina e sulla fine dell’amante totalmente ignorato. Se vogliamo dirla tutta, è talmente ignorato che non perdono nemmeno tempo per farti vedere vedere quando schiatta, lo si vede solo perdere i denti e sgommare via con successivo rumore di schianto piuttosto distante…
io non ringrazierò mai abbastanza per Devil, chè la vecchina posseduta in ascensore ha reso godibilissimo ogni film del genere per i prossimi 50 anni – quindi anche il futuro remake dello stesso devil