Abbiamo un regista e sceneggiatore, Todd E. Freeman, che per quanto ne so non ha girato e scritto nulla di memorabile in vita sua, degli effetti potenzialmente speciali, una misteriosa malattia mortale ed incurabile che fa venire la febbre, una cura sperimentale, un medico pazzo e quindi tedesco o tedesco e quindi pazzo, delle persone infette in quarantena in un centro di cura sotterraneo, una specie di grande fratello con telecamere e altoparlanti, tra cui uno stupratore, un galeotto, un cane, dei prigionieri chiusi in celle d’isolamento, una tizia allucinata, un fotografo random, la noiosa coppia protagonista, questo poster qui; uno di loro esploderà e ora dovete indovinare quale e vincere della gloria e un posto nel mio cuore ma tranquilli, ora vi do su che ragionare che c’è così tanto da ragionare che mi sono dovuto inventare questo (facilissimo) giochino per poter portare a casa la rece in più di otto parole quattro insulti un paio di complimenti.
Intanto, il poster: questo poster qui è figo e non potete dirmi di no. C’è del mistero, c’è del malato, c’è del sangue e una testa sfondata ridotta molto male da chissà quale schifezza. Non fosse per quell’orrendo filtro e la cornice con le foglioline sarebbe pure fighissimo (ma perché, di grazia, uno dovrebbe decidere di mettere delle foglioline sul poster del proprio film horror? È forse una delle tante prove che la maggior parte dei registi indipendenti che fanno horror sono anche un po’ rincoglioniti? Probabilmente sì). Con tutti i poster che esplodono al giorno d’oggi questo è sicuramente un ottimo candidato. Tra i miei preferiti anche la location, il centro di cura dove è ambientato tutto il film tranne per qualche minuto all’inizio e qualche minuto alla fine. Come da manuale è tutto molto asettico, molto semplice, molto bianco, pieno di porte, vetri, letti. Una figata, insomma, ché io ho un gran debole per i film monolocali e un gran debole per i luoghi asettici, queste batteriofobiche pareti che quando inizia a scorrere del sangue sembrano sporcarsi meglio di qualsiasi altra cosa. È proprio una perversione, la mia: godo con la contaminazione del luogo, e questo luogo si contamina proprio bene. Non ci vuole nemmeno un grande sforzo registico per sfruttarlo al meglio e per fortuna, aggiungerei, considerando il regista. Il regista. Essendo lui anche sceneggiatore qualche cosa ogni tanto la azzecca: ci sono diverse sequenze un po’ gore in schiaffate in faccia dal nulla che sicuramente stupiscono e qualche idea salvabile alla base del tutto, ma sono circondate da una noia pazzesca e, soprattutto, non vanno da nessuna parte. Il suo intento è chiaramente quello di giocare sulla curiosità dello spettatore offrendo di tanto in tanto indizi sulla misteriosa cura per poi stupire con gli effetti collaterali, che sono fighi eh, peccato che alla fine della storia di questa fantomatica cura si sappia meno di prima. È un insetto? Forse, si vede una zampetta. È qualcosa che cresce? Sì, ma alla cazzo di cane a seconda dei curati. Nel momento più figo dopo L’ESPLOSIONE (ci state pensando?), ad esempio, un tizio vomita una specie di placenta che gli fascia la testa trasformandola in un culo. Storia vera, e a chi ha appena pensato a Society gli stringo la mano. Ci è sbattuta in faccia come un pesce dal pescivendolo nervoso e con degli ottimi effetti speciali, ma dopo un’ora di nulla e senza alcun particolare risvolto. Oltre a vagare innocuamente il culo non fa nulla e non ci verrà mai spiegato perché è successo se non con un annoiato “quando la cura ha finito di cibarsi del virus, si ciba di noi”. Bello, figo, SFRUTTATELO. FATE COSE PAZZE. DECOMPONETE GENTE! FATE CRESCERE CULI DA TUTTE LE PARTI! CULI SUI CULI! CULI SUI CULI SUI CULI! QUALCOSA! E invece niente, solo tante chiacchere ed un finale in cui il fratello scemo di Alec Baldwin dice che la struttura è circondata da campi pieni di gente trasformata e resa aggressiva dalla cura, ma ne vediamo solo uno, sfocato, in lontananza, mentre gente spara senza che ci venga fatto vedere a cosa. Sì, anche io sto pensando che il regista si meriterebbe di esplodere, tranquilli. E gli attori? Sono tutti cani, tranne il cane, che fa il cane e sta con la lingua di fuori, inserito totalmente a caso nel contesto; peggio di tutti è il medico pazzo e quindi tedesco e quindi con l’accento tedesco sforzatissimo e fintissimo perché l’attore, Christopher Toyne, è ovviamente americanissimo. Una roba inascoltabile e fa abbastanza pena pensare che un regista posso aver deciso di continuare le riprese nonostante uno scempio del genere; voglio dire, il fatto che sia tedesco è assolutamente insignificante, poteva pure essere spagnolo o albanese che tanto non sarebbe cambiato niente, ma evidentemente qualcuno teneva all’ovvio sillogismo i tedeschi sono pazzi questo medico è pazzo questo medico è tedesco. Mi dispiace per lui. Di attori se ne salva veramente solo uno, Ted Rooney, un gigante già visto in diverse serie TV con una faccia talmente nota che avete appena aperto la pagina IMDb e avete esclamato AH! LUI! e ora state ridendo sotto i baffi.
Quindi: film indifendibile nonostate i due buoni momenti e qualche effetto carino, bon, ora, avete capito chi o cosa è esploso? Lo volete sapere? Ve lo dico? Sicuri? Non state barando vero? Guardate che vi voglio onesti. Ok. Ok. L’esploso è:
Una scena così bella e così MACCOSACAZZO che non ho fatto a meno di mettere pausa e dire a chiunque che “è appena esploso il cane!”. Bellissimo. 10.0. Tutti a casa.
DVD-quote:
“Esplode il cane.”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
Ahh quando si cita Society è sempre un piacere. Ma quello nella foto sembra il sosia di Malkovich…
All’inizio citi l’incipit di Rosso malpelo del Verga o pare a me?
A 30 anni suonati mi sudano gli occhi ogni volta che vedo “Io e Marley” e “Il mio cane Skip”… dici che un cane che esplode è troppo per me?
Anche la strisciata grunge specchiata sotto la tagline rende l’idea della photoshoppata molto amatoriale.Un pò come quelli che fanno un biglietto da visita o un flyer con immagini prese da google images senza aprire l’originale e dicono “perfetta.”
Forse è anche la chiave di lettura del film.
Con tutto rispetto per tutti i cani esplosi nei film.
E’ un po’ un’occasione mancata che non si siano lasciati andare alle cose pazze considerando le potenzialità dell’idea.
Piccola nota inutile: se uno per una qualche ragione assurda ha saltato lo spoiler sull’esplosione poi se lo becca dritto in faccia nella DVD-quote :)
Di qua per i cani esplosi? Grazie
Ho passato la domenica pomeriggio al pronto soccorso causa il morso di un cane che mi ha azzannato un braccio mentre correvo ignara del pericolo nel parco sotto casa. Devo assolutamente vedere questo film.
uff. Cane esploso NO, se esplodeva il fotografo preferivo
Mi è venuto un flash: zanna bianca che corre incontro a Franco Nero e… boom! Esplode!
Chissà se al buon Fulci non gli sarà venuta la tentazione durante le riprese…
Cordialità
Attila
dritto nella casella ‘il remake che faccio appena la nonna muore’.
Da quando e’ stata pubblicata questa recensione il mio cane non riesce piu’ a chudere occhio.