Sceneggiatore, autore, regista, produttore, attore, conduttore televisivo, commentatore radiofonico, barzellettiere, spogliarellista e clown alle feste di compleanno, Wong Jing è la figura più prolifica, versatile, bieca e spregiudicata del cinema hongkongese e molto probabilmente del mondo intero. La sua produzione spazia dalla commedia demenziale al torture porn (anche nello stesso film), dal thriller alla sci-fi, dalla fanfiction (su Street Fighter) all’adattamento live action (City Hunter), nella costante ricerca della porcata più grossa e più monetizzabile — o, come dice lui, “dare al pubblico ciò che vuole” — il cui successo al botteghino è quasi sempre proporzionale all’entusiasmo con cui la critica lo fa a pezzi. Un’interessante eccezione è costituita da Naked Killer (regia di Clarence Fok Yiu-leung), pellicola del ‘92 censurata e ostacolata in tutti i modi dal governo cinese, apprezzatissima dalla critica per l’audacia e la disinvoltura con cui infila, con la scusa del thriller psicologico, donne mezze nude che si limonano e gente che si piglia un tacco 12 nell’occhio.
httpv://www.youtube.com/watch?v=0ipZUXcXCLk
È un tale trionfo, Naked Killer, che Wong Jing decide di rifarlo ogni 10 anni: nel 2002 esce Naked Weapon, regia di Tony Ching e con un’allora sconosciuta Maggie Q; nel 2012 esce Naked Soldier, regia di Marco Mak (srsly) e con un cicciosissimo Sammo Hung e la modella/attrice-cagna Jennifer Tse. Ora, io questa mattina dovrei parlarvi solo di Naked Soldier, ma è un argomento davvero troppo succoso per non sforzarsi di abbracciarlo nella sua interezza.
Come è logico aspettarsi da una persona che scrive, dirige o produce tra i tre e i venti film all’anno, Wong Jing — che non c’entra niente ma giusto perché voi lo sappiate ha un aspetto giusto un paio di tacche più raccomandabile del protagonista di Human Centipede 2 — ha detto ciao da parecchio tempo a qualunque idea di un’impronta stilistica o autoriale. La stessa trilogia di cui stiamo parlando è una trilogia per puro modo di dire, poiché i film che la compongono non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro a parte la fantasia ricorrente di Wong di venire dominato da letali e bellissime donne assassine stile Nikita ma più porche e più lesbiche. Insomma, i tre “Naked” sono tre variazioni sul tema della stessa sega, simili eppure diversissimi perché rispecchiano ognuno a modo proprio il momento storico in cui sono stati realizzati:
- gli anni 90 vedono il boom dei “category III films”, film d’autore e con attori di prim’ordine ma vietati ai minori, così Naked Killer è un thriller violento e morboso, pieno di argomenti pruriginosi (impotenza, omosessualità, rapporti bdsm);
- nel 2000 c’è lo sdoganamento del cinema asiatico e le prime contaminazioni tra oriente e occidente, per cui Naked Weapon è un action puro, con setting internazionale e protagonista mezzosangue, spurgato da ogni contenuto, come dire, problematico ma zeppo di sottotesti lesbo;
- il 2012, infine, è l’anno della fine del mondo, solo così riesco a spiegarmi che Naked Soldier sia un film mediocre come gli altri due ma non faccia nemmeno più finta di provare ad avere un filo logico: confusionario, quasi amatoriale, sconclusionato, cambia trama ogni 15 minuti, butta dentro di tutto (omaggio ai classici, commistione di generi) e fallisce su ogni fronte.
L’ossatura della storia — che è la stessa per tutti e tre i Naked e di tutte le scopiazzature di Nikita — è che c’è un’organizzazione loschissima che rapisce bambine per farne le assassine più fiche e letali del mondo, previo lavaggio del cervello e addestramento cattivissimo. Di suo, Naked Soldier aggiunge un miliardo di sottotrame incomprensibili e Sammo Hung nel ruolo di un detective a cui, 15 anni prima, l’organizzazione di cui sopra aveva rapito la figlia… Indovinate un po’ chi è la killer che 15 anni dopo viene incaricata di ucciderlo!
Il registro, com’è normale per il cinema di quelle parti lì, spazia dalla TRAGEDIA GRECA (la figlia mandata a uccidere il padre senza sapere che è suo padre) all’umorismo più demenziale con una velocità e una disinvoltura che finiscono per disorientare chiunque non si guardi due film hongkongesi al giorno, mentre la sceneggiatura prende tutte le strade più prevedibili, al punto che il più delle volte non sente il minimo bisogno di spiegare perché una determinata cosa succeda (su tutte: la storia d’amore tra l’assassina e il giovane poliziotto che si innamorano l’uno dell’altra la prima volta che si incontrano quando lui le chiede l’ora e lei risponde “bene grazie”). In generale, non si capisce un cazzo di niente ed è un film francamente inguardabile a meno di non prenderlo come una successione completamente casuale di scene d’azione inframezzate da siparietti comici — scene d’azione che purtroppo fanno parecchia pietà pure quelle.
Sammo è stato un grande artista marziale e ora è un ottimo coreografo (sue erano, per esempio, le pazze pazze acrobazie di Detective Dee), ma ha un’età e una stazza che non lo rendono più molto credibile mentre salta i fossi per il lungo e tira calci volanti, e nonostante questo è comunque il meno implausibile della compa: la postproduzione fa il possibile, attraverso montaggio, CGI ed effetti sonori, perché il resto del cast non sembri spastico ma il più delle volte è una causa persa.
Altri dettagli degni di nota?
- Sebbene i personaggi usino macchine, computer portatili e telefoni cellulari che appartengono chiaramente dei giorni nostri, una didascalia annuncia senza alcun motivo che il film è ambientato nel 1995,
- I costumi:
- C’è un personaggio, unico inspiegabile maschio all’interno dell’organizzazione-harem di donne killer, che risponde al nome di BLACK DRAGON. Ho preso uno screencap ogni volta che lo chiamavano perché non riuscivo a crederci.
Innamorato della protagonista, morirà per salvarle la vita, alla fine però lei dirà che lo ha sempre considerato come un fratello maggiore, che credo sia un modo carino per dire che lo ha sempre considerato come una sorella maggiore. - Regia e recitazione vanno così forte che a un certo punto per far capire allo spettatore cosa sta pensando Sammo… Si sente in voiceover cosa sta pensando Sammo.
- A 30 minuti dalla fine compaiono, senza venire neanche presentati, un mucchio di nuovi personaggi che non si erano visti fino a quel momento e parte un’incredibile sottotrama su una lotta intestina per la successione all’interno dell’organizzazione criminale. A questo punto, i buoni non c’entrano più un cazzo di niente, ma ormai sono lì e combattono pure loro in un colossale e incomprensibile tutti contro tutti.
- I cattivi sono:
- I calcisti galbaccio e :A: mi fanno notare che il gangsta-hipster è Anthony Wong, uno degli attori più grossi e famosi del cinema hongkongese tutto.
Non me ne volere Anthony ma quando compari, a 30 minuti dalla fine e in un ruolo assolutamente ridicolo, io stavo già mettendo via tutto e tirando su le sedie.
DVD-quote suggerita:
“Meglio la trilogia di Naked Gun”
Quantum Tarantino, i400calci.com
no ma scusa, vogliamo approfondire la lista dei venti film di Wong del 1998? tipo, che so, “Raped by An Angel 3: Sexual Fantasy of the Chief Executive”?
faccio notare che tra i cattivi c’è uno dei più grandi attore di HK di tutti i tempi.
rivedersi la trilogia di infernal affairs (almeno il primo…) per farsi un’idea.
immagino che qui antony abbia fatto na comparsata fracassona tanto per ammazzare il tempo.
@Galbaccio: ah, ecco, infatti mi stavo giusto dicendo: “Ma guarda come somiglia ad Anthony Wong il tizio col cappello dell’ultima foto”… O___o
Breh eh eh ho come dei flash di Nake Weapon (il secondo, insomma), grande serata di ilarità tra amici. Mi ricordo la strappona che uccide il tipo a letto prendendogli in mano la colonna vertebrale e staccandone un pezzo e i negri che si tiravano il 5 a vicenda durante lo stupro di iniziazione.
Che oro.
@galbaccio, :A: madonna, è vero! preferite che mi giochi la carta “non l’ho riconosciuto perché i cinesi sono tutti uguali” o “scusate ma a quel punto del film ormai avevo staccato il cervello” (cosa verissima)? grazie per avermelo segnalato, comunque, magari tra un attimo lo aggiungo in post produzione (specificando che me l’avete detto VOI). e comunque sì’, il fatto è che nel cinema asiatico c’è un senso della vergogna completamente differente che fa a pugni con la loro iperattività. dev’essere andata tipo così: “pronto anthony wong che stai facendo ora?” “eh beh sarei in pausa pranzo” “ma allora sei proprio uno stronzo se non vieni subito qui a fare una comparsata” “ok arrivo ma devo tornare qui per l’una e mezza che sto girando tre film contemporaneamente”.
per dire.
@Momo d’Arabia MA IL BELLO è che la saga di “raped by an angel”, dal numero 1 al numero 5, tutti scritti e prodotta sempre da Wong Jing, è il sequel/prequel non ufficiale di Naked Killer!!
@Quantum: figurati, è sempre un piacere.
p.s. avendo visto un certo numero di interviste a Wong Jing, posso dirti che la tua ricostruzione potrebbe non essere molto lontana dal vero…
Ragazzi, pero’ ora dopo Malesia, Taiwan e Hong Kong cerchiamo di tornare a Ovest, anche perche’ a parte tanti spunti interessanti mi sembra che 3 su 3 sia roba inguardabile…io in piu’ ci vivo…quindi quando navigo sul mio sito di recensioni preferito preferisco vedere musi non gialli…grazie!
@Marlon Brandon è vero che, in linea di massima, il cinema action asiatico non se la sta passando bene, e ti assicuro che siamo noi i primi a preferire di gran lunga parlare di un film bello piuttosto che di uno brutto, d’altra parte, noi si scrive anche per chi in Asia non ci vive e ha magari piacere a sapere che aria tira da quelle parti. detto ciò la tua critica mi sembra un po’ stiracchiata: mi sembra evidente che dedichiamo MOLTO più spazio al cinema occidentale che non a quello orientale.
Ma il nuovo atto di forza non lo recensite? Fa così CAA?
@Quantum lo so che sono una minoranza pero’ sono 3 giorni che vi apro e ole’ ! Ma piu’ che una critica era una battuta, tanto il piu’ delle volte mi diverto a leggere la recensione a prescindere dal fatto che poi abbia o meno il tempo di vedere il film in questione…dai che siete forti!
@ Quantum beh, allora non appena avrò visto e digerito la trilogia (sto cercando di
scariccomprare su internet tutti e tre i capitoli) vedrò di recuperare anche la cinquilogia – quest’anno ho poco compost per il giardino.@Momo tu sei matto, però poi dimmi com’è andata. io ho provato a vedere naked weapon ma non sono riuscito ad andare oltre la scena in cui gli energumeni si danno il 5 mentre stuprano le tipe (non perché la scena fosse pesa in sé, ma perché sanciva una volta per tutte che il film è di una idiozia davvero singolare)
@Marlon Brandon tu scherzi, ma guarda che ci teniamo un casino a sapere se siamo forti o no!
Volevo solo dire che ho visto il trailer di Naked killer tenendo in sottofondo Hyperlink degli Eiffel 65 e rende molto.
…senza che ci stia troppo a girare intorno: un pezzo veramente imbarazzante, a partire dalla digressione/contestualizzazione del cinema azione/di genere/degenere hkese e giù giù sino a culminare (in basso) in una valutazione di scene d’azione che farebbero pietà (lol).
sorvolo (e non sorvolo) sul commento al boss truzzo che poi sarebbe boh tipo “anthony wong” e comunque da uno che non ha visto naked weapon (ah, tony ching è ching siu tung, ma sono sicuro che lo sapevi già. o che i nomi cinesi sono tutti uguali. scegli tu).
non che naked soldier sia un grande film, intendiamoci, ma l’ingoranza e la spocchia che trasuda questa recensione sono ben più ridicole del 95% delle scene del film in questione.
consiglio spassionatamente a quantum tarantino il tornare a guardare “gli action coi vecchi che si fanno le battutine e poi arriva chuck norris e la gente in sala applaude (senza manco sapere chi sia chuck norris)”.a occhio e croce mi pare una dimensione più consona.
del resto, non è perché s’è letto da qualche parte che l’action orientale ha qualcosa di buono che bisogna per forza improvvisarsi pareri su film che vengono dalle parti dei musi gialli.
per dire, eh ;)
… appigliarsi alla “spocchia” in un commento come questo è un metacapolavoro Tarkowskyano…
complimenti. [slow clap]
beh paolone, se per te “tornatene a vedere The Expendables 2” è un insulto, sei proprio sul sito giusto.
figurati che stavo pure per scrivere “scusa se…” ma rileggendo il tuo commento non mi è chiaro esattamente di cosa dovrei scusarmi. senza pretendere di essere un esperto di cinema cinese, non ho riportato dati sbagliati e ho giudicato un film secondo il mio personalissimo gusto. puoi non essere d’accordo, ma questa è una cosa tra te e il tuo analista e preferirei non essere tirato in ballo.
ah già, non ho riconosciuto tony wong, cosa che a quanto pare a casa tua è un’affermazione particolarmente grave, cercherò di farmene una ragione… ma, dimmi, il fatto che sia tony wong lo rende meno ridicolo nella parte che interpreta?
cristo, sono i nerd come te che si approcciano ad ogni cosa in maniera dogmatica, nozionistica e da insopportabili professorini che rendono la critica cinematografica una gigantesca rottura di palle.
ahahah, davvero una risposta degna dell’attributo imbarazzante che tanto si sposa bene con la tua recensione (e che la chiusa sui nerd dogmatici tipo il sottoscritto… ehm: lol?!).
per il resto, tu come anche altri qui dentro e in generale nel fantastico mondo di internet fate sempre piuttosto alla svelta a schermarvi dietro a stronzate tipo “il mio personalissimo gusto”. sì perchè magari rileggiti e capirai che un conto è il gusto, un conto il paicere o meno un film, e un conto è lanciarsi in digressioni tecniche (il cat iii anni novanta d’autore”) e pareri cinematografici (le scene d’azione qui brutte) che non dimostrano il tuo gusto, ma la tua ignoranza dell’argomento.
naturalmente, non sta a me spiegarti “la rava e la fava”; soprattutto perché hai deciso che sono “un nerd dogmatico che rende la critica (doppio LOL personale, carpiato, sul termine Critica. me lo consenti, vero?). sempre secondo il tuo personalissimo gusto, chiaro.
ti invito solo a rileggerti il tuo stesso pezzo e a valutare da solo (secondo il tuo personalissimo gusto) quanto nel tuo anelito all’essere simpatico e antidogmatico invece risulti semplicemente il comune sapientino che te la spiega lui come deve essere guardata sta cosa dei “naked cosi”. a partire dalla intro su wong jing di cui, sono pronto a scommettere, non hai visto dieci film (sulle centinaia prodotte, dirette, sponsorizzate).
e quindi spiacente, ma l’impressione che rimane è solo quella che di certe cose sei ignorante e che dovresti stare nel tuo campo giochi coi pupazzoni di sly e schwarzy.
@paolone: ma tu sei lo stesso che quando ho scritto “La recensione giusta di Expendables 2” si è offeso tantissimo e ha detto “non è vero!!!1!”?
@nanni corbetti: quello del comemnto polemico sulla tua rece-spocchia-anti-chissàchecosa(forse giudizi su E2 che vivono nella tua mente, boh) sui mercenari 2 sono io, sì.
però più che incazzatura mi pareva di aver espresso del sarcarsmo sulla rosicanza che trasudava da ogni llinea di quella rece, unito a disappunto su quanto poco facesse ridere il pezzo. ma magari non doveva far ridere oh. e forse il problema è che c’ho sempre sta impressione che in molti tendiate a fare i simpa della cumpa più che a parlare dei film. chissà se poi vi rileggete anche e vi viene quel brividino pseudo-orgasmico tipo “che figo che sono oh!”. io molti degli autori di sti pezzi me li immagino così.
ma chiaro che essendo un nerd dogmatico è probabile che mi sbagli.
ps. ah, diemnticavo di aggiungere la domanda delle domande: ma sta cosa che citi sul commento a E2 dovrebbe centrare qualcosa con quel che dicevo a quantum tarantino? se sì, spiegami. perchè a me sfugge (sarà sempre perchè sono un nerd d… e quelle cose là insomma)
… è una tecnicalità, paolone: a Nanni serviva (probabilmente) per il plugin di WordPress “Segnala i troll saccenti cacacazzo”.