Questa settimana a causa di uno sciopero indetto dal sindacato Vessati e Torturati, la Curse of Miike andrà in onda in formato ridotto.
Buona visione.
The Curse Of Miike 2: Espiation
Capitolo quinto
Ahia cazzo!
Fine del capitolo quinto
La RECENSIONE PRIMA della visione
ovvero
aspettative, illusioni, chiappe strette e via andare
1) Citadel è il film d’esordio dell’irlandese Ciaran Foy. Ciaran in gaelico significa “small dark one”.
2) Citadel è stato proiettato al Torino Film Festival e ha ricevuto il plauso della critica. Ora, quando io penso al Torino Film Festival penso sempre a Ghezzi che guarda una proiezione a caso, in piedi, appoggiato al muro vicino all’ingresso della sala. Davanti a lui schiere di cineblogger, critici cinematografici e di studenti del DAMS Cinema di Torino che si girano a guardarlo e a darsi di gomito anziché concentrarsi sul film. Per tale ragione io dei critici presenti al TFF mi fido più o meno come di quelli del Sundance Film Festival e meno del marrugia che mi vuole vendere un New iPad a 50 euro all’autogrill di Fiorenzuola alle due di notte.
3) La trama prevede un giovane padre che, dopo aver visto la moglie morire per colpa di alcuni ragazzini stronzi e incappucciati, dà fuori di testa e inizia a soffrire di agorafobia continuando a vedere i ragazzini ovunque. Scritto così sembra il sequel di Ils. A me Ils, l’originale, non la stronzatona americana con la gente che si mascherava con i sacchetti di carta del pane, era piaciuto.
4) Le foto sull’internet parlano della solita fotografia fredda virata sul blu che ha un po’ rotto il cazzo.
5) Le recensioni italiane di siti/riviste che normalmente non si occupano di cinema horror sono entusiastiche. Le recensioni straniere (in generale e in particolare quelle che si occupano di cinema horror) lo sono molto meno. Questo conferma la mia tesi sul Torino Film Festival.
6) Causa incauto acquisto vendo New iPad a 35 euro spese di spedizione incluse. Voi fate il bonifico che poi vi mando il pacco.
7) le parole che ricorrono più spesso nelle recensioni italiane sono “agorafobia” e “sensazioni claustrofobiche”. Visto che la claustrofobia è “antitetica” all’agorafobia i casi sono due: o il regista è un grosso ed è riuscito a visualizzare una sindrome attraverso il suo contrario…
8) …o “sensazioni claustrofobiche” è diventata l’espressione di apprezzamento-ipocrita-tipo dei critici che non hanno la sbatta di analizzare un qualunque prodotto catalogabile sotto la parola “horror”.
9) il che conferma la mia tesi sul Torino Film Festival.
10) La locandina (anzi, le locandine), sono di rara bruttezza. E mi ricordano qualcosa. Ma non so cosa. Quindi largo al concorso di idee
“The raid + il film francioso degli zombie”
Casanova Wong Kar-wai
“Dark City meets Assassin’s Creed.”
Stanlio Kubrick
“Ma per quel tizio che sta di sopra come funziona, le maschere da mostro costano e hanno usato solo un berretto?”
Nanni Cobretti
httpv://www.youtube.com/watch?v=7JIr9__LsGk
LA RECENSIONE DOPO la visione
ovvero
quel che resta del giorno, del film, della speranza e considerazione varie
1) Irlandesità= cattolicesimo e verdi vallate su cui gli allegri hobbit si divertono a scorrazzare e cantare le ballate di Enya. Non vedo altra ragione per cui sia stato scelto come attore un sosia mal riuscito di Frodo Baggins.
1.2) No. Non Elijah Wood. Proprio Frodo Baggins (nella versione di Elijah Wood). Stessi capelli, stessa faccia stralunata. Stessa mascellozza che ti fa pensare a un matitone senza punta capovolto.
1.3) Se non che Aneurin Barnard, nei primi cinque minuti di film, pettinato, assomiglia devastantemente a Tobey Maguire. E la cosa che uno possa assomigliare sia a Frodo che a Tobey Maguire fa di Aneurin, oltre che a un attore con un nome che sembra un medicinale contro l’ictus, anche il candidato alla categoria dei Sylvester “Assomigliare alla sfiga”.
1.4) Sempre sugli attori: c’è James Cosmo. Voi lo ricorderete per la sua parte di Jeor Mormont di Games of Thrones. Io lo ricordo per essere stato il padre del più convincente Ewan McGregor di sempre nei panni di un eroinomane impenitente.
1.5) E infatti, vuoi per far sentire il vecchio Cosmo a casa, vuoi perché “chi l’ha mai visto un agorafobico?”, il buon Aneurin si gioca tutte le sue carte nell’interpretazione di un eroinomane in rota perenne: occhiaie scavate, volto teso, sudorazione, secchezza delle fauci. E viene strapazzato un paio di volte da James Cosmo nel ruolo di un prete (chiamato altresì “padre”).
1.6) Questo candida James Cosmo al Sylvester nella categoria “Esci da questo corpo” e concede ad Aneurin una seconda nomination nella categoria “A Grotoski e Stanislavski preferisco gli Swarovski”.
2) Ciò conferma la mia tesi sul Torino Film Festival
3) Non è un sequel di Ils. Ma per questo andiamo al punto 10.
3.1) È il solito mashup euronippico che strizza l’occhio ai palati in vellutino&vacchetta. Se volete un filmino da giacca stretta con le toppe sui gomiti eccovelo servito.
4) No. Non è la solita fotografia virata sul blu. È la solita FOTTUTA fotografia cianotica che, se possibile, ha rotto il cazzo ancora più dei filtri blu. Facciamo una petizione per togliere ai registi la possibilità di desaturare. Per favore.
5) Ciò conferma la mia tesi sul Torino Film Festival
7/8) Partendo dal fatto che più che un agorafobico il protagonista mi sembra più in preda a un delirio paranoico da stress post traumatico meets la gnugna, la sensazione di claustrofobia non c’è. Ci sono riprese strettissime, steady cam psichedeliche, ambientazioni opprimenti ma claustrofobia no. Niente. Nada. Niet.
9) Comunque volendo dirla tutta, il film non è girato male. La trama c’è -abbastanza- le inquadrature ci sono -abbastanza-. Se non fosse che…
10) Un palazzo fatiscente con esseri bambinoformi che fanno danni, sfasciano tutto, distruggono, seviziano, uccidono guidati da una forza demoniaca. Non ci ricorda niente? Proprio niente?
11) Ed ecco il punto: Citadel non è il sequel di Ils. È per una buona parte un remade shot-for-shot del video, firmato da Chris Cunnigham, di Come to Daddy di Aphex Twin. Ma con meno budget. Se ci fosse stato più budget probabilmente i bambini avrebbero avuto la faccia del regista il quale si sarebbe trincerato dietro alla dichiarazione: “Per questa storia ho preso spunto da una cosa che mi è accaduta veramente. È autobiografia”. (true story)
Like this
Like that
httpv://www.youtube.com/watch?v=uUmNmpGnKp4
CONCLUSIONI
ovvero la vita, la morte e la DVD-Quote
È un plagio. A basso budget. Con Frodo che si fa di eroina. La prossima volta chiamate Chris Cunnigham.
Bongiorno Miike, i400calci.com
domanda a caso, ma che ce ne facciamo in italia di film festival a torino, venezia e roma? clientelismo per l’amico sindaco?
Credo per vedere tanti film tutti insieme e in anteprima. Credo.
la seconda copertina ricorda quella di il cavaliere oscuro rises
Quindi Miike convalida la mia tesi secondo cui Elijah Wood e Tobey Maguire sono due facce della stessa merda di mucca irlandese? Mi sento meglio.
Soprattutto rises
di Citadel non so e non mi importa, ma al torino film festival ci ho visto (oltre al resto) The Raid e Lasciami Entrare e tanti noir che ora ce li sognamo quando c’era la retrospettiva di Melville (avete mai visto Belmondo menare una donna legata? io si’) quindi le critiche mi sembrano un po’ ingiuste
@Tetsuo: leggere – comprendere – commentare. Questa sequenza di azioni non gode della proprietà commutativa per cui se cambi l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Ti sembra che io abbia criticato il Torino Film Festival? O forse la mia opinione è sulle RECENSIONI che escono dal TFF?
per me il cartone disney sul signore degli anelli batte la trilogia di jackson (e sicuramente pure il “prequel” con il drago) batte 3 a 0 tutto. pure godo bagging.
detto questo hai proprio ragione. sto tizio assomiglia a due attori contemporaneamente. mica è poco!
Tralasciando che io aspetto da voi la recensione di Lord of Salem (che ho visto al TFF) in per qualche misterioso motivo che più che misterioso si riconduce alla recensione di Miike scritta in un certo modo un pò mi è venuta la curiosità. Passabile per una domenica pomeriggio su italia uno mentre giochi col gatto o proprio “NO” ?
Mah, anche non su Italia Uno la domenica pomeriggio. Il film appunto non è male. È gestito bene, è fatto bene, ci sta per molti versi. Io lo consiglio perché funziona in buona parte. Ma è un vaghissimo plagio e questo, ai miei occhi, ne dimezza il valore. In compenso se lo vedete lo troverete gradevole e menopeggio
Mi sono visto tutto il video con le pecore. Due volte. Il film credo che invece lo lascerò stare. Piuttosto mi sparo ancora le pecore.
Maaaaaaaa … Il Punto 6?
“Ti sembra che io abbia criticato il Torino Film Festival? O forse la mia opinione è sulle RECENSIONI che escono dal TFF?”
ma no, infatti io proprio non ho capito di che cazzo hai scritto, nelle due pagine due che ho appena finito di leggere.
o meglio forse ho capito io qual è il succo anche se magari non l’hai capito tu, ovvero che leggere le recensioni di qualsiasi tipo prima del film e aspettarsi qualcosa di conseguenza, per infine lamentarsene in caso di delusione, è na roba sbagliata eticamente.
toh, e con quest t’ho dato la sinossi (in due righe) della recensione. e non c’è bisogno manco che ringrazi.
ps: citadel, sia detto per inciso che tanto qua dentro non interessa a nessuno parlare dei film a cui i titoli degli articoli si riferiscono (parlare dei film è passato di moda, si sa), è un film di bella atmosfera e ambientazione buttato in vacca da pieghe ridicole della storia.
però quando l’infermiera si avventura nel sottopasso e fai il tifo per i teppisti-cani-zombi (di sta cosa ne hai scritto nella rece – no scusa, nel “pezzo” – miike bongiorno? mi sa di no, eh?) almeno ti diverti e ridi forte.
sicuro più che a leggere sta roba
Citadel -Bello, mi è piaciuto. Un thriller-horror psicologico di impatto, indubbiamente coraggioso e un pò fuori dalle righe per essere il film d’esordio di questo regista irlandese Ciaran Foy. Mi piace sempre questa fotografia fredda, virata sul blu-grigio che aumenta la sensazione di angoscia e squallore di una ambientazione già di per sè degradata oltremisura. L’ho trovato ben diretto con una tensione costante e ben gestita. Ottima l’interpretazione del protagonista, che peraltro credo sia un attore ancora sconosciuto, non ne ho mai sentito parlare prima. Personalmente lo consiglierei a chi ha voglia di riflettere sulle immagini che vede e capirne il significato, diversamente può sembrare troppo cupo e pesante.