1 – BREVE INTRODUZIONE PER TENTARE DI ALLETTARTI
So benissimo che non è facile trovare un film che riesca a sconvolgere il fancalcista navigato: noi, che amiam le botte, il sangue a fiotti e le contusioni, abbiamo già fagocitato e assimilato tutta la violenza e tutte le gomitate che era possibile proiettare su uno schermo. O NO? Io ti dico questo, poi vedi tu: scommetto che non hai mai visto sbudellamenti, frattaglie e umori corporei più realistici di quelli che abbondano nei film di Tsurisaki Kiyotaka. E sai perché? Perché è tutto vero.
Ti interessa? Secondo me sì.
– Se vuoi leggere una mia piccola disquisizione sulla morte, vai al paragrafo 2.
– Se vuoi passare direttamente al dunque e saperne di più sui film, vai al paragrafo 4.
– Se l’intero articolo non ti interessa, passa direttamente al paragrafo 7.
2- DUE PAROLE SULLA MORTE
La morte è un morbo grave, e chi lo contrae muore. I germi della morte si annidano nei posti più impensati: parabrezza di autobus, pallettoni di fucile, cappi, cibi fritti, mousse di salmone, ruote di treni, lame affilate, fidanzati senza gambe, bacini idrici che straripano dalle dighe, famosi grattacieli di New York: il virus della morte è dappertutto, e prolifera incontrollato. È per questo che, secondo i più recenti studi, la morte miete ogni anno un numero sempre crescente di vittime. Ma che cosa succede quando si muore? Fondamentalmente si smette di vivere. Prendete mio nonno: nel 2002 era vivo, nel 2004 morto, nel 2003 entrambe le cose. Che cosa ci ha guadagnato, con questa bravata? Lui, molto poco. Anzi, semmai ci ha rimesso: prima del 2002, per dirne una, mio nonno non aveva niente in comune con Hitler; dal 2003, invece, una cosa in comune con Hitler ce l’ha: sono entrambi morti. Altri esempi di gente morta: Gigi Sabani, Mitridate re del Ponto, Aldo Moro, Janis Joplin. Già, perché la morte rende tutti uguali. È la più grande banalità del mondo, certo, ma la cosa interessante è che la morte non rende uguali solo i morti, ma anche i vivi, nel momento in cui si chiede ai vivi di trarre conclusioni sulla morte. Che tu sia un grande filosofo viennese oppure uno che si firma TassoKoglione91 sul forum di Italian Metal, l’unica cosa che puoi fare di fronte alla morte, al di là di tutti gli infiorettamenti e tutti i discorsi brillanti o banali, è prenderne atto, fare spallucce. Puoi stare tutto il giorno a pensarci o puoi rimuoverlo, ma il germe del morbo letale è sempre lì. La morte è la cosa più mainstream che ci sia, da sempre, era già di moda molto prima che tu nascessi. E ti tocca accettarla, o da osservatore esterno, o da protagonista. Ecco. Ora prendi questo discorso e mettilo lì.
– Se ti sei rotto il cazzo, passa direttamente al paragrafo 7.
– Se vuoi che Luotto ti parli subito dei film, vai al paragrafo 4.
– Se ti va di sapere qualcosa sul regista, continua a leggere.
3 – TSURISAKI KIYOTAKA
Tsurisaki Kiyotaka è un signore giapponese nato nel ’66, ed è un tipo un po’ strano. Esempio 1: ha iniziato facendo il regista di porno giapponesi e poi si è stufato. Giuro! Lui era uno dei pochi che potevano vedere i porno giapponesi non pixellati, eppure un giorno si è stufato e ha detto: no, sai che c’è? Sono stufo di miagolanti fichette oliate con le gambe storte. Voglio diventare FOTOGRAFO DI CADAVERI MORTI MALE. Esempio 2: di mestiere, Kiyotaka fa il FOTOGRAFO DI CADAVERI MORTI MALE. Lui va nei posti dove il morbo della morte prolifera, e come una iena riprende da vicinissimo la gente smembrata, gonfia, sbudellata. Nella mia lista di gente che inviterei a una festa per fare simpatia, Tsurisaki Kiyotaka non sta nei primi venti posti. Credo che stia dietro persino ad Haneke. Ma a lui piace così, e chi sono io per.
– Se vuoi finalmente leggere qualcosa sui film di Kiyotaka, corri al paragrafo 4.
– Se invece sei stufo, salta al paragrafo 7.
4 – GLI SHOCKUMENTARY DI TSURISAKI KIYOTAKA, vol. 1: JUNK FILMS
Stando a Wikipedia, Kiyotaka (d’ora in avanti TK) ha girato solo due video, entrambi reperibili in DVD per l’etichetta underground statunitense Massacre Video. Junk Films è un’antologia di corti girati da TK nella prima metà degli anni 2000 in posti loschi tipo la Thailandia e un po’ di America Latina assortita. Trattasi, né più né meno, di roba amatoriale fatta con la videocamera analogica, roba che consiste solo ed esclusivamente di zoomate su gente morta schiantata male. Ci sono incidenti stradali freschi freschi, con TK che sgomita tra i poliziotti della scientifica e si premura di stringere l’inquadratura sulle teste aperte di chi viaggiava senza casco; e ci sono riesumazioni o ritrovamenti di cadaveri di lungo corso, disgraziati putrefattissimi tutti ossa e ciccia marcia. Un’ora e venti di questa roba qua. Niente contesto se non una didascalia iniziale che ci dice dove siamo, ogni tanto una panoramica a inquadrare gli altri curiosi. Kiyotaka supera a destra quelli che rallentano di fronte agli incidenti stradali: si ferma, punta una torcia sulle lacerazioni, riprende, non dice una parola, se ne va.
– Se vuoi saltare direttamente alle riflessioni conclusive, fiondati al paragrafo 6.
– Se non ne hai più voglia, zompa al paragrafo 7.
– Se vuoi imparare qualcosa sull’altro video di Kiyotaka, continua a leggere.
5 – GLI SHOCKUMENTARY DI TSURISAKI KIYOTAKA, vol. 2 – OROZCO THE EMBALMER
Orozco the Embalmer è quello che succede se prendi uno qualsiasi dei Junk Films di Kiyotaka (Se non sai di cosa sto parlando, retrocedi al paragrafo 4), lo ampli, lo inserisci in un contesto e gli dai una vaga forma documentaristica. Nella fattispecie, Orozco è ambientato in un quartiere particolarmente malfamato di Bogotà. Ripeto: quartiere particolarmente malfamato di Bogotà. Posticino per famiglie? No. Uno tra i 5 peggiori luoghi al mondo in cui restare con la macchina in panne in piena notte. Addirittura PRIMO nella classifica Lonely Planet “Posti in cui è sconsigliabile fermare un passante a caso e chiedergli un parere sull’ultimo disco dei Baustelle”. Sul serio: ti becchi una fiocinata in pancia prima ancora che tu riesca a dire “reminiscenze di Piero Ciampi”. Il buon Tsurisaki ha vissuto per qualche mese in questo quartieraccio afflitto dal morbo della morte e ha ripreso, giorno dopo giorno, il tran tran lavorativo del signor Orozco, imbalsamatore e becchino di professione. Ma non un becchino di lusso, no, un becchino nazionalpopolare, un imbalsamatore da osteria, un artigiano che lavora in una stanza lurida e, con gesti spicci e totale disinteresse, apre pance, svuota budella, scoperchia crani, rovescia i corpi squartati per drenare tutti i liquami, ficca vecchi lenzuoli appallottolati al posto degli organi interni, schiaffa un vestito addosso alla salma e pam, avanti un altro. Ovviamente Kiyotaka ci si fionda come una falena sul lampione, e da lì in avanti è tutta un’inquadratura fissa su queste disgustose frattaglie, cadaveri grigi, gonfi, disarticolati, trattati come bisacce, sacchi dell’umido, merce, pratiche da sbrigare. Orozco è un impiegatino che al posto delle scartoffie ha martelli per schiantare le casse toraciche e far uscire della merda che non vi dico. C’è una scena di una decina di minuti di primo piano sul viso di una tipa tutta smostrata, col becchino (non Orozco, un collega) che le pianta a ripetizione un coltellino DIETRO GLI OCCHI per ridistendere i lineamenti, poi come se nulla fosse le scucchiaia via tutta la pelle della faccia, scopre il cranio, lo apre, ci mette dei giornali, una roba che se ci ripenso, guarda. Fatto sta, ecco l’antifona: a Bogotà la vita vale zero, e dovunque e comunque siamo tutti carne, ciccia e piscio, destinati a marcire eccetera eccetera. Alla fine muore pure Orozco e ciao.
– Se vuoi vedere come tiro le somme, paragrafo 6.
– Se vuoi basta, paragrafo 7.
6 – SVOLGIMENTO
– Ti avverto, è palloso. Sei ancora in tempo per passare subito al paragrafo 7.
Kiyotaka tanto bene non sta, è ovvio. Quello che fa non nasce da una visione filosofica o da un proposito artistico, ma da un’ossessione morbosa personale: lui filma i morti perché gli garba. Se in tutto questo c’è una poetica, se c’è un senso, tocca al pubblico appiccicarcelo a posteriori. In questa intervista Kiyotaka ha la decenza di non trincerarsi dietro a discorsi sulla “necessità di uno sguardo oggettivo”, e grazie a Dio nessuno parla di “pugno nello stomaco” (Sapete qual è la frase fatta che mi ha stufato più di tutte? “Pugno nello stomaco”. Una vigliaccata da bulli che ti fa male per due minuti e poi passa. Che ci vorrà mai a dare un pugno nello stomaco a qualcuno? Pure io che sono una fichetta del cazzo ho dato dei pugni nello stomaco). No, Kiyotaka dice, testuali parole: «I went to Thailand, I was able to get the shots, IT WAS FUN, so I continued». FUN, capite? E l’atteggiamento, almeno in Junk Films, si vede tutto: TK è uno sciacallo silenzioso che riprende senza un’idea vera in testa che non sia soddisfare le sue pulsioni. Fa incazzare, come quando si piazza fuori dalle finestre e riprende un impiccato dentro casa, e ci mette pochissimo a rompere i coglioni, così ripetitivo e traballante com’è, tutto cinema verità. E no, non basta la crudezza della morte in sé a farmi cambiare idea, perché (vedi paragrafo 2) la morte è la cosa più comune e più SCONTATA del mondo, e – dato che non ho sei anni e ho capito da tempo che mio nonno non è andato in settimana bianca – inquadrare un morto da vicino non mi sciocca né mi spinge a profonde riflessioni su una cosa che so già e che tu ti sei limitato a riprendere come quelli che andavano al Giglio a fotografare la nave cappottata.
Il discorso cambia in due casi: (a) l’ultimo corto di Junk Films, di cui non vi parlo perché se no non si finisce più, ma sappiate che è abbastanza interessante. (b) Orozco, che, come già detto (paragrafo 4) contestualizza le salme e ci mostra una città di gente viva intorno alle budella della gente morta: in questo modo, anche se non dice assolutamente niente di nuovo o di imprescindibile sul tema cenere alla cenere, Kiyotaka riesce, quasi suo malgrado, a giustificare e dare un senso alla sua ossessione. Ogni cadavere squartato e ricomposto da Orozco è una piccola storia tragica e umana, una piccola storia tragica e umana da guardare con le mani davanti agli occhi per il ribrezzo. Il che, come specchio della vita, è anche abbastanza fedele.
– Adesso temo proprio che il paragrafo 7 sia inevitabile.
7 – CONCLUSIONE
Questo post era intriso di alcune gocce di morbo: che tu abbia letto tutti i capitoli o uno solo, adesso sei un po’ più vicino alla morte.
DVD-quote suggerita:
«Attenzione: SPOILER»
Luotto Preminger, i400calci.com
>> IMDb di Orozco/Trailer di Orozco (astenersi impressionabili)
Una standing ovation per tutto
Mi ricordari leggendo questa recensioni di quando c’è la proiezioni dei film di Demi Mur che lei esce fuori e tutti diventano agitati ma agitatissimi propio. E allora finito il film si va sempre tutti da detenuto cingalesi. Si picchia fortissimo lui per sfogare rabbia di non averi Demi con noi per davveri. Ma proprio tanti cazzotti tutti insieme in fazza. Eh ppoi calci che lui si chiude come tartaruga per coprirtsi ma noi gli riapriamo braccia e gambe rannicchiati, così calci arrivano bene, pancia e fazza soprattutto. Poi vieni infermieri che portano via, ma prima che si chiude la porta io riesco sempre a infilare un piede e dare ultimo calcio su boccah, e sono contento, così che gli altri si mettono tutti a ridere, prima che si chiude la porta. E devi infatti rimettere a posto occhio cingalesi che sennò poi sono capzi. Ma lui una volta ha perso proprio bulbo, come uovo biancho sembravi proprio. Orozco ora lo chiamo a infirmieri. Quando vedo lui che pigia occhi dentro che poii se Cingallesi muori ci picchiano tutte sere. Gli dico che ho letti Orozco di Luotti. Marcelo tu sii Orozco, di filmi giapponesi, lui ridi.
Ma, Luotti, tu facevi attori in cinemi poi cuoco ora fai i filmi di nuovi ? che qua mi chiedono.
Il Pezzo Definitivo.
Un pezzo favoloso. Posso farti tre domande?
1 – Se hai visto Mondo Cane: Junk è diverso e in che cosa rispetto a Mondo Cane?
2 – C’è la possibilità che TK abbia pagato qualcuno per ammazzare male un paio di cittadini di Bogotà per poi poterlo riprenderlo per il suo sollazzo? Questo farebbe del secondo film un mezzo snuff?
3 – A questo punto voglio vedere i suoi film porno. Non hai per caso un sito dove indirizzarmi?
Luotto, mi permetto di suggerire una sigla d’apertura per questo splendido post:
http://www.youtube.com/watch?v=pvq9PHUgLB0
Il Pazzo Definitivo.
Boh non so se mi interessa. Il fascino della violenza cinematografica e’ che sai che e’ finta ed e’ per quello che e’ figa.
Questo mi par la versione Video del sito Rotten (se ancora esiste e sapete di che parlo). Lo guardi, fai vedere un po di foto agli amici, dite “Che schifo” ma ne siete tutti sia schifati sia affascinati. La seconda parte nessuno la ammettera’ mai. Dimentichi.
Da quel che mi risulta è il miglior paragrafo 2 della storia mondiale dei paragrafi 2. E di paragrafi 2 ne ho letti in vita mia, sti cazzi se ne ho letti.
Applausi a scena aperta. Lacrime. Commozione. Morbo della morte.
articolo eccezionale, in particolar modo il paragrafo 2
I Baustelle, le giappe con le gambe storte…madò Luotto mi hai crepato in 2 dal ridere. :D
Il miglior pezzo su qualcosa che non vedrò mai neanche sotto tortura che abbia mai letto in vita mia.
Mi piacerebbe aprire una discussione etica a riguardo ma mi limiterò a uscire in strada e chiedere info sull’ultimo dei Baustelle.
Io prendiri giapponesine con trappole per topi. Poi legari e timbrari. Ma questi filmi di torturi e aperturi cervellini belli proprio assai. Su quali canali ? Io su 400 digitali terrestri non vedo. Serve password ? È illegali ? Meglio.
Porca paletta gli ultimi 20 secondi del trailer mi son bastati. Credo che non riuscirò. Anche perchè, al di là del ribrezzo, documentari del genere ti fanno sentire piccolo e “passeggero” in modo imbarazzante guarda una roba brutta che ti lascia male.
Come appunto faceva rotten quand’ero regazzì.
PS
Pezzone davvero.
PPS
@AlPachino: Aiuto??
Ma questa recensione è un LIBROGAME!
Ho capito: è gente vera, ma, a parte tutto, cosa dice di diverso da Cannibal Holocaust?
CIAO vi rispondo
@pilloledicinema: (1) Sì, Mondo Cane l’ho visto e l’avevo anche citato in una prima boza del post, poi ho tagliato. Avevo scritto: “Un Mondo Cane meno ipocrita ma ugualmente bieco”, nel senso che non ci sono le voci fuori campo che lasciano trapelare un senso di superiorità accondiscendente nei confronti dei selvaggi, qui lo sguardo è più neutro, però a me ha dato la stessa sensazione di shock ricercato a bella posta per il gusto di farlo. Soprattutto nelle scene in cui non ci sono i morti ma solo la gente che si fa malissimo, tipo il tizio con le cesoie nella faccia, di cui ho messo la foto. (2) Secondo me no, lì la gente ammazzata te la tirano dietro, Orozco ha lavoro tutti i giorni. Però se l’ha fatto CHAPEAU. (3) Purtroppo no. Ma era roba di S&M estremo, non proprio la mia tazza di tè.
Al Pachino: grazie per le belle parole. Il film lo puoi ordinare al link che ho messo, se no su youtube trovi dei pezzardi, altrimenti mi sembri il tipo di persona che qualche via alternativa la trova. Non è illegali, ma puoi dire ai tuoi compagni che lo è, per allettarli.
Bizy: sì, è molto Rotten: the movie. E ovviamente va da sé che, come è morbosa la pulsione di chi gira questa roba, così è morbosa la pulsione che spinge a guardarli. Poi a posteriori ci puoi trovare un altro livello di lettura, oppure no.
Munky: ma che bello è? “Quello biondo degli Eminem”
Stanlio Kubbis: dai fai partire la discussione etica, scaviamo nelle coscienze, io ci sto! (Stanlio è quello che alle cene dopo un po’ fa sempre partire la discussione etica, come i cori delle osterie)
@ Luotto: MC Cavallo è sempre una garanzia di qualità
Vabbeh a questo punto scatta la retrospettiva sui Guinea Pigs, nè? :D
@ Rocco Alano: appunto, non dice niente di diverso da niente (anche se Cannibal Holocaust non è il primo film a cui mi verrebbe da paragonarlo), ma almeno non c’è Barbareschi
OK: cui prodest, regista a parte? I parenti della gente ripresa sanno che i loro cari sono nel film? E se lo scoprissero e la loro reazione fosse andare a prendere il regista e massacrarlo di botte davanti a una telecamera per poi commercializzare il tutto, lui come la prenderebbe? Era giusto o sbagliato mettere una foto del cadavere di Euronymous su quella copertina?
Non capisco e, pregiudizialmente, non approvo. Cioè al di là dell’ombelicalità della cosa («It was fun»), ‘sta roba serve a qualcosa? E quindi, per estensione, Rotten serviva a qualcosa? Osteria del cimitero è successo un fatto vero?
Barbareschi smembrato era una bel vedere
@ Stanlio- il cadavere di Dead, non di Euronymous
Orozco il tassidermista pasticcione.
@Luotto: sei il gesù cristo dei titoli, nel senso buono.
Sempre giappo, c’era pure lo sci-fi How I met your Mothra, sopravvalutato.
@Rocco: porca. Troia. Possa la nera fiamma bruciarmi l’anima.
@Stanlio.
Da uno che faceva pornazzi per giusta giappo io mi aspetto propio il cinismo privo di alcuna sensibilita’.
Rotten a 14 anni le prime 4 foto serviva a mostrare al mondo che sei uomo. Credo.
@Luotto
Ebbè, guarda non ero io. È che il mio compagno di cella è un personaggino. Gli avevo prestato il telefono perché mi aveva fatto un favore e siccome gli avevo parlato del sito lui si è messo a scrivere. Mica mi era venuto in mente che potesse farlo ! I dati erano rimasti inseriti e quindi ha scritto come se fossi io. Abbi pazienza. Mi dispiace. Non accadrà mai più. Non glielo presto un’altra volta nemmeno se mi paga. Già è dura stare ingabbiati, poi con questi.
Per quel che può valere la mia opinione, è una recensione bellissima la tua. Mi inserisco sul tema, con una cosa che forse può interessare. Io conosco un fotografo che si chiama Witkin. Lui fa le foto ai cadaveri. Veri pezzi di cadaveri. È un maestro della storia della fotografia, eh, non un pivellino. Uno di quelli al top, insomma. E viene fuori con lui il problema sollevato da Stanlio: si può fare eticamente una cosa del genere ?
Una volta a Witkin una signora aveva chiesto, davanti a tutti: Ma secondo lei queste persone avrebbero voluto farsi fotografare ? Lui ha risposto: E come faccio a saperlo ? erano morti quando li ho fotograti.
Ecco, per dire. Forse vale la stessa risposta per i film di questo regista ?
…ma io non l’ho mangiata la mousse di salmone!
Scusate, non potevo evitare di dirlo
Boh, non so in che senso Stanlio intenda “serve a qualcosa”. Non serve a niente, no, però un senso ce l’ha (parlo di Orozco): ti mostra luoghi, persone, carne già morta e carne non ancora morta, ti spinge a qualche riflessione ti spinge persino a empatizzare, per contrasto. Non credo che SERVA, e anzi per fortuna non ha alcuna pretesa di SERVIRE, però vale la pena vederlo e farci due discorsi su. Junk Movies è molto più sterile da questo punto di vista.
La questione morale a me interessa meno, è un po’ il discorso che fa Al Pachino su Witkin: certo, rischi di offendere i parenti. Qualcuno si offenderà, qualcun altro sarà interessato, qualcuno forse commosso (?), qualcuno morbosamente attratto. Rischi sempre di offendere qualcuno, e Kiyotaka fa cose di gusto discutibilissimo, ed è una persona che non credo vorrei come amica, ma non per questo gli VIETEREI di fare quel che fa. Si limita a osservare, e con il discorso “non si offende il morto, non si offende la memoria” lui ci si pulisce il culo nel momento stesso in cui mostra che il morto, una volta morto, è un sacco di merda.
Tra l’altro dipende anche da dove ti trovi: in Orozco (quindi in Colombia) a un certo punto entra una tizia con un neonato morto in una busta e chiede a orozco se gli può dare una sistemata, col tono di chi va dal calzolaio con un tacco rotto. La tipa si rende conto che c’è uno che la sta riprendendo, ma non gliene frega nulla. E in generale, se non ricordo male, non si vede mai nessuno che si lamenta o chiede di non riprendere.
Per dire, secondo me è moralmente molto più aberrante andare a piantare le telecamere in faccia ai parenti in lacrime e chiedere “che cosa provate in questo momento”
Ma neanch’io gli vieterei nulla, figurati, e capisco il discorso sulla questione morale, e volendo anche il fatto che la pornografia è infrangere tabù e questa altro non è se non un’altra forma di pornografia, e un cadavere non è moralmente più aberrante di una giapponese con un tentacolo uncinato infilato nella passera.
Il punto è che sono sostanzialmente d’accordo con te pur avendo una repulsione quasi ferina per questi filmS che tu gustosamente ci consigli, quindi stavo provando a sollevare una diatriba le cui argomentazioni non sono in grado di sostenere.
In pratica stai trollando intelletualmente.
La cosa che apprezzo di questa persona e’ L’onesta’.
Sodembergh se gli viene sottomano ci fa un finto snuff movie con pretese di parlare da intellettuale, con George Clooney nei panni del becchino.
Perche fondamentalmente si un funerale e’ una rottura di cazzo impressionante, perche ti si riempie la casa di gente, devi parlare con sta gente che ti dira le solite cose. Fondamentalmenet a te non te ne frega un cazzo, sei anche felice che ci sia, ma preferiresti che non ci fosse e farla finita con sta baracconata inutile, volta a dare un senso alla morte in modi anche secondo me grotteschi. E riprenderli e’ figo propio per questo. credo. E’ l’unica cosa che mie viene in mente.
Ma questo e’ il mio punto di vista.
Il rispetto dei morti e’ una troiata inventata da noi, in cui anche la piu’ grande delle merde alla fine diventa difendibile in nome del fatto che non fara’ piu’ danni.
Ma credo che il problema eventualmente non stia nel non-rispetto dei morti, quanto nel mostrare certe cose. Cioè che il cadavere sia del re di Danimarca o di un barbone senza famiglia è comunque uno shock vedere un cadavere, figuriamoci se non, ehm, trattato e reso presentabile.
D’altra parte qualsiasi riserva che ho sull’argomento è puramente di pancia: quando ho letto il pezzo la prima volta ho pensato “che schifo che orrore non si fa”, ma una volta contestualizzato tutto è una posizione difficile da sostenere se non andando a tirare in ballo la censura e/o un qualche afflato spiritual-religioso che non mi appartiene.
In sostanza mi sa che ha ragione lui anche se la parte rettiliana del mio cervello urla NOPE.
Credo sia il fatto che nessuno vorrebbe essere rivoltato come un calzino per sembrar bello al party in suo onore a cui non ci sara’. Non li cadavere in se, ma quella parte di cervello che ti dice “Spero che io non finisca cosi”
Lo avete visto il trailer?
@stanlio, io la vedo così: ci sono cose che difficilmente ti capiterà di vedere nella vita, e c’è uno che le riprende e te le mette lì relativamente comode. Se rientrano nell’area che si ottiene incrociando l’insieme delle cose che ti interessano con l’insieme delle cose permesse dalle leggi vigenti, per me tutto ok. Concordo che sia una forma di pornografia, ma finché c’è onestà nella presentazione e – ripeto che non si sa mai – totale legalità, non ho grosse obiezioni. Se mi fa schifo non lo guardo.
@luotto: yep, ma solo metà perché le bambine di fianco a me in autobus sbirciavano
@Nanni, esatto, al netto del fatto che sono cose che a me personalmente non va di vedere non ho grossi problemi, razionalmente. Mi facevo solo domande solo sulla repulsione/rifiuto che mi sono venuti naturali a una prima occhiata.
@ Bizy: “Il rispetto dei morti e’ una troiata inventata da noi”
Casomai guarda che è l’esatto contrario. In qualsiasi cultura i morti vengono rispettati. Senza arrivare ai romani che ne facevano dei numi tutelari della casa, non c’è cultura che io conosca che non abbia in se l’idea di celebrare il momento del distacco da questo mondo per entrare in un altro.
Solo in occidente si pensa che una volta morti non esista più nulla. Il vuoto. E questa idea peraltro ha conquistato il grande pubblico soltanto in periodi relativamente molto recenti.
Personalmente penso che è molto meglio un tizio che fa l’imbalsamatore piuttosto che uno che gode a infilare uncini dentro la passera di una ragazza godendo delle sua urla di dolore. Un cadavere non soffre, una persona si, anche se è consenziente.
Avrei dovuto immaginare che TK girasse pornografia estrema, che in realtà oltre un certo limite mi disturba parecchio. Mi passò la voglia di esplorare la sua precedente carriera.
La cosa che mi ha dato più fastidio di quel trailer è l’urlo posticcio quando si vede il cadavere sul bancone. Tutto il resto è tirato via con la semplice voglia di stravolgere chiunque non abbia mai visto un morto dal vivo.
Cosa non simpaticissima, ma c’è di peggio.
@ Nanni: il discorso sulle leggi vigenti ci porterebbe lontanissimo. Concordo sul fatto che è l’unico confine certo che si può sperare di avere, ma in questi casi più della legge si dovrebbe essere guidati da se stessi. Voglio dire se il film di TK me lo vedessi in un posto dove fosse proibito proiettare immagini di cadaveri se non a fini didattici io che farei, dovrei andare in galera?
Non lo so. Se dietro questa morte sbattuta in faccia non c’è un significato (vedi Aftermath, vedi pure, che ne so, Nekromantik) alla fine, basta vedersi, boh, The act of seeing.. e hai visto tutto.
E’ voyerismo, roba che uno ha solo per tirarla fuori a una festa e fare il figo con gli amici (una roba simile penso sia successa a Charlie Sheen con Guinea Pig :D).
Però ecco, i Guinea Pig, soprattutto i primi, fanno cacare. Si salva Mermaid in a manhole proprio perchè almeno ha un senso.
A 16 anni mi scaricavo gli snuff dai siti russi, ora queste cose le reputo inutili, noisoe, fatte giusto per shockare gente che non capisce un cazzo di un determinato genere di cinema.
A 16 anni avrei detto che Regoregitated Sacrifice è una ficata ‘ooh uagliù ho visto un film sangue merda donne incinte che sbrattano vomito VERO e se lo rimangiano e lo risbrattano’.
Ora al regista gli rido in faccia e gli dò del cretino, può shockare giusto quelche imbecille che non è abituato a guardare determinati film, perchè chi lo è non si fa impressionare più da questi accumuli.
Peccato arrivare così in ritardo in questa brillante discussione, grandissimo pezzo, roba da stampare e conservare nella smemoranda di 2 kg.
La questione etica non mi tocca, Rotten è stato il secondo sito che ho aperto appena mi sono fatto il 56K dopo Ampland. Porno fetish e morti accisi, mi si è aperto un mondo e sono stati trascinato via da un vortice di puro male.
Non so voi, ma anni fa i morti malissimo me li vedevo su strangeland e prendevo appunti. E’ stato utile.
Ricordo ancora il cinese che si lanciava da un palazzo con una busta della spesa in testa. Non so per quale scopo ma era qualcosa di unico e un bel modo per uscire di scena. Io preferirei lanciarmi sotto un treno e far sclerare tutti i pendolari delle 18.00, così, tanto per dare ulteriore fastidio.
@Pillole: Voglio precisare che l’urlo posticcio è solo nel trailer, una trovatina a effetto. Nel film ovviamente non c’è.
@un preone: non siamo proprio nella stessa categoria degli horror, degli snuff e degli splatter estremi, ma in ogni caso io non ho mai scritto “è figo perché è scioccante”. I suoi motivi d’interesse, se uno ce li vuol trovare, sono altri. Poi ovvio che se lo vede un diciassettenne, allora sì che dice “è figo perché è scioccante” e lo passa agli amici. beata gioventù.
@schiaffi: io non l’ho mai visto il cinese con la busta in testa, sarà che bazzicavo solo rotten e pure poco. era famoso?
Tra l’altro, il trailer è come sempre fuorviante: la voce fuori campo bombastona lo fa passare per una tamarrata scioccante, quando in realtà è gelido e molto pacato.
@Luotto: non so se fosse famoso, non penso, però si faceva un bel volo di una 50ina di metri. Non so chi gli avesse messo in testa questa idea di paracadutarsi con una busta dell’esselunga.
http://images.4chan.org/b/src/1362067654569.gif
Non vedo la gif…
Non mi pare che abbiate parlato, nei commenti, di Faces of Death.
E’ un Faces of Death fatto da un jappo?, tenendo conto che dai miei ricordi Faces of Death è decisamente più violento e morboso rispetto a Mondo Cane.
(e comunque più di qualche scena era posticcia, mi pare)
Bè, Junk Movies ha un che di Faces of Death, con la differenza ovvia che non ci sono fake, non ci sono morti di animali, e – cosa importante – c’è solo gente già morta, non gente che muore (se non sbaglio in FoD c’erano delle scene in cui la gente moriva, anche se per finta).
Di mondo cane c’era la mi ex coinquilina intrippata col buddismo, filosfia buddista pseudo hippie che non ho mai capito quanto realmente ci e’ e quanto ci fa che me ne parlava bene.
Ho dimenticato un pezzo di post. In che senso mondo cane e’ ipocrita’? Io c’ho visto un paio di scene e non ho ben capito dove voleva andare a parare, apparte mostrare che la gente di qualsiasi cultura e’ stronza e far credere alla mia coninquilina che maya, azteki buddisti piu’ qualsiasi cultura che abbia le grazie del movimento new age sono gente avanti perche non vive nel sistema capitalismo e’ hanno la loro cultura.
Mondo Cane (e peggio ancora i suoi seguiti più o meno ufficiali) fa incazzare perché infila tutta una serie di scene shock con la scusa posticcissima del “documentario informativo sulle culture lontane”, con tanto di voce fuori campo paternalistica e condiscendente che lascia sempre trapelare lo sguardo dall’alto in basso della cultura superiore. E OLTRETUTTO molte scene sono false, o artefatte, o messe in scena. Quindi vaffanculo al pretesto del documentario, dimmi che vuoi fare uno shock movie e siamo a posto.
Ma parlami approfonditamente della tua coinquilina.
Piccola cosa prima che suoni la campanella.
La pornografia è una cosa bellissima. Specialmente quando si scosta dal sesso. È profonda, non superficiale. Inoltre richiede pazienza e concentrazione. E fa da cartina di tornasole dell’ipocrisia del genere umano. Io ne vedo di ogni, qua dentro. E ne ho viste anche là fuori dove state voi. Non racconto di me, che non frega a nessuno, ma in Cecenia, mentre qua andavate su Faces of Death o Rotten, rimpolpavano gli archivi mondiali.
Il limite di quello che si può vedere lo stabilisce quello che si può fare ? Ripeto: possiamo vedere nei film sempre di meno rispetto a quello che possiamo fare nella vita ?
La guerra è quasi sempre legale. E se è illegale si fa lo stesso senza andare in galera.
Quando vedi, tu spettatore, un film di spappolamenti finti, sei messo meglio di uno che vede quelli veri ? Ma non farmi ridere. Meriti la Croce di Malta.
Poi volevo dire: gli snuff. Ma dove sono ? Diffonderli è distribuire prove di reato. Partono le indagini. Cioè io non lo farei, mi sembra poco furbo. Non so se è chiaro. Devo essere proprio scemo se filmo una cosa del genere e la faccio vedere a qualcuno.
Vabbè, ora vado che chiudono i cancelli.
@a quello sopra di cui mi sfugge il nome sulla troiata della morte
Parlavo del genere umano in generale. La morte non ha nessun significato. La gente ha scelto di credere ci sia qualcosa per paura dell’ignoto.
La PAURA e’ letteralmente il motore della storia. Tutto quello che abbiamo raggiunto come civilta’ nel bene e nel male e’ frutto della paura.
Non e’ un caso secondo me che i horror prolificano in tempi di crisi/guerra/ingiustizia sociale.
-Lo hai avuto durante gli anni 30/40 dopo la crisi del 29
-Un secondo filone negli anni 70, all’epoca della crisi petrolifera, dopo il watergate, filone che poi ando verso lo splatter e l’eccesso nel mostrare corpi massacrati, non a caso negli anni 80 in cui fu praticamente iconizzata la cultura dell’apparenza e del esaltazione del fisico e dell’aspetto (yuppies, micheal Jackson cagate varie)
-E secondo me non e’ neanche un caso che durante gli anni 90 nopn ci furono horror decenti, dopo la caduta del muro il mondo sembrava andare per il verso giusto (parlo di percezione della persona media e generalizzo alla grande, quindi non rompete il cazzo) e infatti la si butto in vacca con i vari scream e stronzate varie che un po prendevano per il culo le paure passate e un po le relegavano a paranoie adolescenziali
Tutto questo nel mondo del cinema, che e’ l’unica arte veramente di massa.
La baracconata intorno alla morte di uno caro secondo me fa piu’ male che bene.
E bisogna fare distinzione fra violenza vera e violenza cinematografica.
Perche se fatta bene ha sempre uno scopo. E’ catartica,oppure opprimente e fa schifo ma quello e’ lo scopo e deve funzionare all’interno del film ma lo spettatore e’ cosciente che e’ finta e liberatoria
Non la si puo’ paragonare a violenza vera e nemmeno parlare di ipocrisia semplicemente perche veder morir male uno che ti stava sul cazzo per finta in un film si puo’ urlare figata. Veder morir male uno sul serio e’ scioccante e non ho nessuna intenzione di vederlo. Perche? Perche e’ vero appunto. Ed anche se c’e’ un po di sana curiosita e forse fascinazione per un corpo aperto in 2 dopo un incidente stradale, beh ho passato la fase in cui mi affascinvava e ora mi fa un po schifo e un po mi lascia indifferente.
Quelli che non lo capiscono o sono matti o non sanno di cosa parlano.
Guarda se uno vuole filmarlo lo filmi. Se uno ha qualcosa da dire con queste immagini lo dica pure e lo guardo volentieri. Ma guardare per guardare beh dopo un po rompe semplicemente le balle e te ne chiedi il senso. Ma non vieterei mai di farlo basta che si sia onesti intelletualmente. A me l’onesta intelletuale di un chiamiamolo artista per allargare il discorso, interessa e certe volte salva una sua opera. E da come la descrivono nella recensione e’ appunto un tizio che non si fa problemi a dire che si diverte. Io conosco gente che si diverte ad andare in giro in minimoto. Non capisco il senso di entrambe le cose. Ecchissenefrega. Finche non fa del male a nessuno cazzi suoi.
D’altro canto un documentario di guerra in cui si vede morire male le persone lo guarderei e se fatto bene lo farei guardare a tanta gente. Ma tipo tanta che predica bombe non sapendo di cosa parla.
Questo film a me deprimerebbe per la cruda onesta’ con cui ti fa rendere conto che una vita umana al netto di filosofie esistenziali alla fine finisce e sei solo carne, carne da parata e poi sottoterra e chi se visto se visto.
Per mondo cane a me le scene che avevo visto non impressionarono, ricordo pero’ che quello che commentava era tipo quello del isitituto luce. E se non era lui era qualcuno che lo imitava. E quel tipo a di per se un tono di voce narrante che e’ paternalista, mezza presa per il culo mezza seria e non potrei escludere che la cosa non fosse voluta.
La mia coinquilina e’ intrippata con sto cazzo di budda “Trova te stesso” “Pace del mondo” “Io non devo mica fare come mi dice la societa’ andro’ in africa dopo l’universita a costruire case di mattone”.
Non ti posso dire molto a me discorsi del genere mettono il nervoso. Si parte dal presupposto che maya, azteki e altri popoli new age siano superiori a noi e che noi in fondo ne capiamo meno di loro. Io come storico mi rompo le balle di spiegare come stavano le cose e che ecco al netto del modo di vivere ( per carita’ vivere a contatto con la natura e copn un impatto ambientale tipo tribu dell’africa puo’ anche essere una figata questo e’ un altro discorso pero’) sta qui credo faccia finta di non sapere che sti popoli erano tipo brutali quanto e piu’ di noi. Io credo lei abbia una visione di sti popoli che non va oltre “Sono illuminati” e li vede un po come sono presentati i Navi in Avatar. Ma non sono sicuro. Le domande sul senso della vita hanno smesso di interessarmi tipo a 17-18 anni. E da una persona che vuole vivere a contatto con queste popolazioni mi aspetterei un minimo di cognizione di causa sul tipo di vita che fanno. Lei idealizza e credo che voglia crederci perche le pare figo. Ma questa e’ mia opinione e puo’ essere che lei ha capito tutto e io un cazzio
@ Bizy (anagrammato Izby): cioè, non solo non hai manco avuto la voglia di andarti a vedere il mio nick, ma hai pure scritto un bel wall of text.
Proprio un simpaticone.
Boh, per me è una robina che non guarderei neanche se stipendiato.
uno perché mi fa schifo
due perché, se non mi facesse schifo, mi annoierebbe
non ne vedo il senso, ma neanche mi interessa vedercelo.
il “a cosa serve” non è la domanda giusta. tutto il cinema non serve
fondamentalmente a niente altro se non a far soldi da una parte e a passare il tempo dall’altra. non credo che i “cosi” di questo tipo qui si discostino tanto da questa logica.
poi oh, se questo riesce a camparci e c’è gente che riesce a trarne soddisfazione continui pure, finché non ammazza gente per filmarli… è più o meno lo stesso discorso che faccio per x-factor.
scegli la tua avventura!