20 Febbraio 1926 – 23 Giugno 2013
È incredibile come un autore letterario sia importante e assolutamente doveroso da celebrare pur parlando qui di cinema.
Matheson è stato, oltre che un narratore eccellente di per sè, anche una fucina di soggetti e sceneggiature, a volte adattamenti dalle sue opere e a volte originali. Incredibilmente prolifico ma soprattutto mostruosamente efficace, ha cesellato alcuni argomenti clou del fantastico moderno che ancora oggi vengono presi come base o ispirazione. Spesso un autore fatica a trovare un tòpos in tutta la vita: Matheson ne ha disseminati svariati con disinvoltura, e il suo incredibile talento in particolare come autore di storie brevi e racconti incontrò magnificamente la sinteticità del nuovo mezzo televisivo e quello cinematorafico.
Se si scorre la sua gigantesca produzione letteraria balzerà subito all’occhio quanto Matheson abbia direttamente dato al cinema e alla televisione nel corso della sua vita. Pochi autori letterari sono assimilabili a lui su questo aspetto e ancora meno lo possono essere qualitativamente: onestamente non mi è mai capitato di leggere qualcosa di veramente brutto suo o di pensare che, per quanto un film fosse deludente, l’idea originaria di Matheson non fosse buona, così come efficaci erano persino i suoi liberissimi adattamenti di Poe per Roger Corman.
Potremmo parlare dei suoi grandi classici per ore, disquisendone cinematograficamente in dettaglio, ma voglio concludere con un contributo del tutto personale.
Uno degli avvenimenti cruciali della mia infanzia fu imbattermi in Ai confini della realtà, e uno dei primi episodi che vidi fu il suo “Button, button”. L’assunto incredibilmente semplice nella sua surrealtà ma dai risvolti sconvolgentemente complessi di quella storia fu per me avvincente ma anche formativo: stavo fruendo di una storia di fantascienza e mi stavo ponendo dei dubbi morali, divertendomi un mondo nel mentre. Capii il potenziale gigantesco di una storia di fantascienza, in sintesi.
Negli anni scoprii che quell’episodio è effettivamente reputato un piccolo gioiello della televisione di sempre (così come è riverito il racconto originale da cui è tratto), ma non potevo saperlo all’epoca. Mi si aprì un approccio al fantastico inedito e in fondo, se oggi sono qua a parlarvi spesso e volentieri di robe belle ma che non esistono, è anche per il signor Matheson.
Veramente grazie, da lettori e da spettatori.
Apro io le danze, chi vuole seguirmi lo faccia con tutta calma.
Oggi, se siete in grado procuratevi la sua raccolta Shock, e godetevi il racconto “Preda” (Prey,1969) éin italiano tradotto anche come “A caccia”; ma si, quello del terzo episodio del film con Karen Black del 1975, “Trilogia del terrore” (“Trilogy of Terror”)* e poi non ditemi che il personaggio di Amelia, alle prese con la bambola feticcio degli Zuni non è l’arcvhetipo della maggior parte dei racconti/romanzi/film/telefilm del terrore degli ultimi 30 anni!
Quindi fatevi una birra oppure un bicchiere di vino ed un brindisi alla memoria di uno scrittore come pochi.
Indi recuperate “Regola per sopravvivere” Urania Classico n.° 2 assemblato appositamente dalla coppia Fruttero&Lucentini per i lettori italiani. Quando avrete letto “Su dai canali” (“Through Channels”, 1953), “Nato d’uomo e di donna” (“Born of Man and Woman”, 1950) e lo stesso “Regola per sopravvivere” (Pattern for Survival, 1955) fatemi un fischio….
Pace profonda nell’onda che corre
Un autore imprenscindibile per tutti gli amanti della fantascienza e non solo. Tolto il calo fisiologico dell’età (Altri regni è brutto forte) i racconti e romanzi di assoluto livello sono moltissimi: Io sono leggenda, Tre millimetri al giorno, Duel, Nato d’uomo e di donna…
Sono sempre i migliori che se ne vanno, stasera mi rivedrò Duel in suo onore per poi anticipare la mia lettura annuale di Io sono leggenda.
Ragazzi, è tristissimo che non abbiate dedicato uno spazietto a Gandolfini.
HE IS LEGEND!
@ Aldo Jones
è tristissimo usare lo spazio per ricordare qualcuno per ricordare qualcun’altro, soprattutto visto che lo abbiamo fatto e bastava fare una veloce ricerca anche solo “1400calci + gandolfini” su Google.
http://www.i400calci.com/2013/06/r-i-p-james-gandolfini/
Comincio ad essere seccato dalle sempre più frequenti divagazioni nei commenti su eventuali cose di cui avremmo dovuto parlare.
Se poi ne abbiamo già parlato la seccatura diventa fastidio.
Se volete scriverci o segnalarci qualcosa di non inerente al post ci sono le email sia generali che personali.
Spero di essere stato chiaro.
lutto gravissimo. racconti come tre millimetri al giorno, io sono Helen Driscoll, mi rimarranno sempre impressi. Leggendo uno dei suoi racconti da ragazzino fantasticavo che i cani un giorno avrebbero parlato.
Oggi e’ un giorno veramente triste.
Ancora ricordo quando lessi “Io sono leggenda”, totalmente rapito. Rimane tra i miei libri preferiti di sempre e tra gli archetipi del romanzo di fantascienza (per me).
Su Duel…che dire era tra i film preferiti di mio padre che se ne è andato anche lui poco più di un mese fa…ne parlava sempre come quel capolavoro che era…
grazie Richard per i mondi e le storie che hai raccontato
@Darth Von Trier: avete dimenticato uno spazio per Emilio Colombo… Ah no, non siamo su repubblica, meno male!
R.I.P. Richard Matheson, grande scrittore e vero visionario, magari nella tua fossa ci andasse Fabio volo oppure Moccia, ma vabbè si sa se ne vanno solo i migliori.
@Darth Von Trier
Visito il blog tutti i giorni ma mi era sfuggito. Non si può ricordare tutti ma Gandolfini meritava il suo spazio, tutto qua. Chiedo venia.
Mi dispiace che ‘the box’ non abbia fatto onore a una delle storie più semplici e ben scritte del genere drama sci fi, ma d’altronde anche l’episodio di TZ non era, a suo dire, esattamente coerente..
Ah gran genio con le idee chiare.
Il problema è che la vecchia guardia, quella che ha creato le fondamenta di tutto, ci lascia un pezzo per volta… Oggi chi abbiamo? Lindelof?
RIP Matheson, quante tue opere ho ancora da recuperare…
@ Lazyrobi
Facevo presente stamane a degli amici il tuo stesso dubbio.
@lazyrobi @darth concordo con voi due, siamo ancora ai vecchi Urania per trovare qualcosa di interessante….
Senza scomodare i classici urania, la Fanucci ha pubblicato da pochissimo tutti i suoi racconti in economica divisi per decennio, mi sa che sono 4 o 5 libri e ci stavo proprio per fare un pensiero.
Matherson con Io sono Leggenda mi ha sconvolto
Non so neanche da dove partire per raccontare quanto amavo qualsiasi cosa prodotta da quest’uomo. È un giorno triste.
Quando si deve salutare qualcuno come Matheson, l’unica cosa da dire è “Grazie di tutto”. Proprio tutto.
Riposi in pace.
Lessi Io Sono Leggenda da giovanissimo, e mi impressionò il rigore scientifico con cui si approcciò al vampirismo cercando di giustificarne gli aspetti più caratteristici e fantasiosi sulla base di semplici ed accessibili teorie scientifiche.
In un mondo meno complesso e più credulone del nostro, lui affrontò la cosa puntando all’intelligenza e curiosità del lettore invece che ingannarlo con qualche vecchio trucco da mestierante.
Era un uomo avantissimo, mi mancherà molto.
Mi unisco a voi.
Non sono un grande lettore di fantascienza (Dick, qualche classico, poco altro), e Matheson l’ho conosciuto forse troppo tardi perchè potesse segnare a dovere il mio immaginario.
Ma… ma Io sono leggenda rimane uno dei più forti e belli pugni nello stomaco avuti nella mia vita da lettore, Tre millimetri al giorno è, per usare una vecchia e abusata espressione “la fantasia al potere” e Duel ha una delle sceneggiature più implacabili mai viste. Non so immaginare quante altre gemme a me sconosciute abbia prodotto.
Grazie di tutto.
Poco da dire: un gigante che ha marchiato a fondo l’immaginario collettivo degli ultimi e penultimi decenni come pochi altri. Un vero crimine che fosse relativamente così poco conosciuto.
Servono poche parole per spiegare la grandezza di un autore di questo calibro.
Grande gavetta, grande umiltà.
E’ stato capace di trasformare un incidente stradale che gli era occorso il giorno della morte di Kennedy, mentre era in auto con un altro grande autore Jerry Shol (considerato dai più un “minore” della SF) e quasi finirono sotto le ruote di un enorme autocarro, in una inquietante storia di caccia fra gatto e topo sulle strade!
Di scrivere un giallo molto particolare, a base di fantasmi, senza cadere nel più becero cliche’. Di giustificare Vampiri ed umani in rapida decrescita con una base scientifica assolutamente plausibile. E di rappresentare una delle più terrificanti case infestate della moderna letteratura/cinematografia…
Prendete “Su dai canali” (“Through Channels”, 1953, vedi il mio post di ieri):
assolutamente geniale rappresentare la televisione come una cosa viva, capace letteralmente di assimilare il proprio pubblico, facendo raccontare la vicenda al figlio di una delle vittime ad un poliziotto, nella sala interrogatori della stazione di polizia. E scrivendo il racconto come se fosse lo ‘sbobinato’ della testimonianza del giovane alle forze dell’ordine… E qui ci si ferma, sperando che altri possano raccogliere il testimone.
Pace profonda nell’onda che corre.
Button Button è stato peggiorato da Kelly.
Concordo con l’accorato articolo.
Però, voglio dire che “Ovunque nel tempo” è venuto meglio a film che non a romanzo.
“La macchina del Jazz” e “Io sono Helen Driscoll”.
A me bastano questi due titoli per aver di che piangere.
Addio, Matheson.
Adesso sei veramente Leggenda.
another dead hero