La sigla, oltre che obbligatoria, mi ha fatto piangere qualcosa come 16 anni di amarcord.
Molto tristemente per la sigla animata è stato disabilitato l’embed, ma comunque: che sballo! Cioè, non so voi, ma io ci sono un po’ cresciuto con Taz e nel suo piccolo era tostissimo; voglio dire, è un mostro sproporzionato che mangia freneticamente qualsiasi cosa gli capiti davanti, muri compresi. Le potenzialità per un monster movie a riguardo sono tantissime e piene di speranza; il giorno che accadrà sarò lì, terza fila centrale, pronto a tutto per amarlo e difenderlo, ma per ora dobbiamo accontentarci della versione SyFy che col cartone non c’entra nulla ma con i diavoli della Tasmania sì, benché non c’entri quasi nulla con gli effettivi animali (che tra l’altro stanno morendo tutti per un qualche contagio – tenete duro amici animali). È molto semplice: i diavoli della SyFy sono degli effettivi mostri demoniaci, evocati grazie a un sacrificio di sangue del tutto casuale qui interpretato da un paracadutista distratto ma molto preciso nel cadere dritto su uno spunzone di pietra nella caverna delle evocazioni; succede che in una scena con un sacco gore del tutto inaspettato il sangue del nostro amico si riversa in alcune pozze e inizia a bollire, risvegliando i mostri. Sono descritti come parte di un’antica specie di diavoli della Tasmania che una volta evocati avrebbero eliminato gli invasori dal proprio territorio e che io sappia non sono basati su alcuna leggenda del luogo. Peccato, sarebbe stata una leggenda piuttosto fica, ma conoscendo le leggi australiane sull’immigrazione potrebbe benissimo essere basati sulla loro pressoché inesistente ospitalità e ossessione per la salvaguardia dell’ecosistema. Diciamo che se fossero cose vere gli australiani non ci penserebbero due volte ad evocarli. Non assomigliano a una figa ma è decisamente colpa degli americani, visto che i paracadutisti se non sbaglio sono tali. La CGI è discretamente orrenda e ce li mostra come animaloni grigi senza tanti segni particolari: hanno giusto qualche dente affilatissimo e degli artigli piuttosto grandi, ma se non altro sono molto violenti e puntano allo smembramento totale. Da qui fortunamente arriva il gran pregio di Tasmanian Devils: è il SyFy Original più sensanto per quanto riguarda l’action e il gore.
Chiaro che definire sensato un film SyFy è del tutto illogico, ma ragioniamo: al minuto cinque tizio viene brutalmente trafitto dopo essersi paracadutato male e il tutto è molto grafico, come anche tutte le altre morti. Se c’è una cosa che la SyFy non ha mai imparato a fare è una morte violenta mostrata in quanto tale; solitamente ci si limita ad un fuoricampo o a della computer grafica così scarsa che non si capisce chi stia facendo cosa. Qui invece ogni morte ha la sua dose di sangue e la sua dose d’azione che nonostante la povertà riescono ad alzare la barra da merda a merda carina. Diciamo che se la base è la solita del film SyFy (inizio con azione -> scuse varie per avere un gruppo di persone nei boschi -> scene di dialoghi casuali alternate a uccisioni -> finale in cui qualcuno si salva) gli attacchi dei mostri e ai mostri sono abbastanza ben congeniati da tenere il ritmo abbastanza alto da non annoiare o comunque da intrattenere il gruppo di regaz ubriachi che lo stanno guardando. Il regista da ringraziare per questo passo avanti è Zach Lipovsky, un esordiente che immagino abbia colto l’occasione per divertisi e cercare di divertire, l’unica cosa di cui il canale aveva bisogno: troppo spesso vediamo registi usare il pilota automatico per questo genere di produzioni, consapevoli che anche se tutto farà schifo i soldi non glieli leverà nessuno. È gente come Jim Wyrnoski, gente che ha perso qualsiasi voglia di impegnarsi e qualsiasi tipo di rispetto nei confronti degli spettatori, ad aver affondato un genere a cui basta pochissimo per farsi valere, e là fuori c’è quel piccolo capolavoro di deficienza che è Sand Sharks a renderlo piuttosto chiaro. Anche da un lato più serio, comunque, Tasmanian Devils riesce a fare qualche progresso: nonostante il finale sia un po’ il solito o peggio (tutto è bello e ci si bacia) la nota che lo precede è piuttosto drammatica e fosse finito con quei toni, con la coppia protagonista ormai spacciata, nessuno gli avrebbe tolto la sufficienza. La strada presa era quella giusta, magari la prossima volta alla SyFy saranno abbastanza coraggiosi da rinunciare ai loro soliti lieto fine e buttarsi sull’angoscia e l’apocalisse.
Lipovsky comunque non è un genio e in diversi momenti tira fuori dei rallenty su drammatici e inguardabili primi piani che fanno un po’ vomitare maccosa, ma s’è fatto notare abbastanza da essere scelto come regista per il reboot di Leprechaun, un’operazione sicuramente fallimentare ma che mette in evidenza le potenzialità del canale come rampa di lancio per giovani registi senza troppe pretese. Se solo ci si affidasse di più a loro forse potremmo avere anche più film decenti da guardare (e mostri grossi di cui parlare).
DVD-quote:
“Uno di quei film SyFy che potreste addirittura pensare di recuperare in una serata di noia”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
Bonus: miglior commento su IMDb.
Taz piace tanto Lipovsky!
Taz spiaccichi!
ok, ma WWZ è davvero così brutto?
credo che i diavoli della tasmania stiano venendo sterminati dalla rabbia.
tutto cio’ premesso (e nella speranza che finalmente mi clonino il tilacino invece di mettere in onda solo documentari che mi fanno venire la fotta inutilmente) gli daro’ un’occhiata.
ah taz era uber assoluto.
A me taz faceva cagare peso.
Sto film forse però me lo vedo, non credo di aver mai visto nulla targato syfy. Magari in qualche nottata di agosto verrà il suo momento.