Ok: se non altro, Lucky McKee si è inventato un bel titolo.
All cheerleaders die! Non è fantastico?
È un titolo che può avere diversi significati – o meglio, è un titolo che si può applicare a sfere tematiche via via più ampie:
– è uno spoiler riferito alla trama del film stesso? Sì, anche se solo fino a un certo punto;
– è una strizzatina d’occhio ai cliché ripetitivi e immutabili dello slasher studentesco? Certo;
– è un’affermazione universalmente valida? Più che mai, se si considera «Tutte le cheerleader muoiono» come la proposizione conclusiva di un sillogismo inattaccabile: «Tutti gli esseri umani uomini muoiono – tutte le cheerleader sono esseri umani – dunque Socrate è una cheerleader», o qualcosa del genere. Insomma, avete capito. Questo è un film in cui le cheerleader muoiono perché questo film appartiene a un genere in cui le cheerleader muoiono perché noi viviamo in un mondo in cui tutti gli uomini muoiono ma le cheerleader di più.
Che bel titolo.
Talmente bello che Lucky McKee (assieme al co-regista e co-sceneggiatore Chris Sivertson) l’ha usato due volte. La seconda volta è questa. La prima volta era nel 2001, solo un anno prima prima che McKee facesse il botto (con May, che ricorderete), e solo due anni prima che McKee non azzeccasse mai più un altro lungometraggio e si guadagnasse il titolo di one hit-wonder dell’horror americano. Il film del 2001 era una robina a bassissimo budget oggi quasi irreperibile, e questo del 2013 ne è il remake con più danaro e relativa visibilità.
Evidentemente anche McKee conosce i sillogismi e deve aver pensato:
– Tutti i miei film dopo il 2003 sono bruttini
– Siamo nel 2013
– Faccio il remake di un film antecedente al 2003.
Questa logica stringente avrà dato i suoi frutti?
Datemi una enne! Datemi una o! Datemi una sigla e poi vi spiegherò!
httpv://www.youtube.com/watch?v=FIfbghHdG1s
Stereotipi studenteschi! A chi non piacciono gli stereotipi studenteschi?
Gli stereotipi studenteschi nei film americani ambientati al liceo piacciono a tutti: ci sono le cheerleader, i bistecconi del football che dicono «smamma, pivello» e abbrancano le cheerleader a scopo limone, ci sono i pivelli che smammano, gli amici scemotti del maschio alfa, c’è quella bruttina, e tutto intorno ci sono chilometri, chilometri, chilometri di corridoi con gli armadietti. Alcuni di questi corridoi possono essere percorsi solo al rallentatore. Uh, e c’è l’outsider inquietante che fa cose strane e viene tenuto/a in disparte.
Ora, come ben sapete, questo mazzetto di stereotipi lo puoi sempre rimescolare a piacimento e farci un po’ quello che vuoi: le commedie romantiche, i film sportivi, i musicarelli, i film con le band emergenti, i film con gli adolescenti neri scapestrati e i professori che li ascoltano, i film di sette segrete, i film dove la gioventù innocente scopre il cazzo, i film di Gus Van Sant, e i film dove alla fine tutti diventano nani (ok, questo è un genere che non esiste, però è un sogno che ho io). E poi ci puoi fare gli slasher. Che ve lo dico a fare? Le high school sono il più fertile dei terreni da inseguimento/squartamento, vuoi per quel loro miscuglio istintivo di familiarità e repulsione, di immaginario positivo e negativo, limoni e bulli, scoperta e insicurezza; vuoi perché sono popolati da una fauna di stereotipi (appunto) che amplia e moltiplica il classico campionario/microcosmo giovanile di ogni horror degno di questo nome (il “quintetto Cabin in the Woods“, per intendersi).
E Lucky McKee tutto questo lo sa benissimo. E siccome siamo negli anni post-post, e non puoi azzardarti a fare niente se non tieni l’indice e il medio di entrambe le mani saldamente ancorati nella posizione delle virgolette, ecco che il buon Lucky decide che PURE LUI giocare sugli stereotipi studenteschi.
Peccato che si faccia un po’ prendere la mano, e decida che PURE LUI pure un botto di altre cose.
La scena prima dei titoli di testa detta il tono: musica dei giovani sparata a mille su montaggio yéyé di cheerleader che ballano e fanno le stronzette e si chiamano “bitch” l’una con l’altra; rapida presentazione dei personaggi, rapida identificazione degli stereotipi, e poi di punto in bianco la più bitch tra tutte le cheerleader bitch, BAM!, si fracassa il cranio durante un’acrobazia e BAM!, titoli di testa, e BAM!, Lucky McKee: hai la mia attenzione.
E sapete che c’è? C’è che quando rivolgi la tua attenzione a qualcuno, e quel qualcuno è un insicuro, si emoziona, e magari non è nemmeno il diamante più brillante della parure, il poverino inizia a strafare.
Mi spiego.
Il film inizia come un revenge movie in cui la protagonista sensibile si infiltra tra le cheerleader per rovinar loro la vita per motivi che non vi sto a dire. Solo che il piano per rovinare la vita delle cheerleader funziona talmente bene che dopo neanche mezz’ora succede una cosa grossa (SPOILER: è il titolo del film) e di lì tutto prende una piega completamente diversa.
Quello che succede dalla svolta in poi è un po’ SPOILER, non tanto perché ci siano colpi di scena, quanto perché McKee si mette a esplorare e mescolare talmente tanti sottogeneri horror che per qualche decina di minuti la macedonia, nel complesso, risulta persino divertente. E l’imprevedibilità fa parte del gioco; quindi, se proprio siete tra coloro che passano la vita a mettersi le dita nelle orecchie e fare lalalalala quando qualcuno racconta una trama, NON leggete il prossimo paragrafo!!! SPOILER!!! Però siamo onesti: come diceva Čechov, se nel primo atto compare una wicca goticona lesbica, entro il terzo atto essa dovrà necessariamente fare le magie con le pietrine e risuscitare i morti. Nessun colpo di scena, ve l’ho detto. Comunque fate voi.
SPOILER! Succede che tutte le cheerleader muoiono per colpa di un belloccio malvagio, ma la wicca/outsider inquietante goticona lesbica con gli occhi pittati di nero risuscita tutte le cheerleader grazie alle sue pietrine magiche, e le cheerleader diventano delle cheerleader non-morte che vogliono vendicarsi dei bellocci malvagi che hanno provocato la loro morte. E quello che era un revenge movie individuale diventa un revenge movie collettivo con le morte risuscitate. Non vi basta? Ci aggiungo: le cheerleader risuscitate sono pure vampire. Infatti, quale metafora più originale e azzeccata per raccontare la vendetta delle donne-oggetto contro i maschi malvagi che un vampirismo “al contrario” con le cheerleader che dissanguano i malcapitati fino all’osso? Capito? Eh? Satira sugli stereotipi? Wink wink, nudge nudge, say no more? Non vi basta? Allora facciamo anche che tutte le cheerleader risuscitate e vampire metaforiche sono anche tutte legate da magica simbiosi con il potere delle pietre wicca, quindi il dolore o il piacere sentito da una cheerleader viene sentito anche da tutte le altre nello stesso momento. Segue ilarità. Non vi basta? Non riuscite ancora ad apprezzare appieno la mia destrezza nel giocolare i topoi? Ci butto lì anche una sottotrama con 2 cheerleader risuscitate vampire metaforiche wicca che ENTRANO MAGICAMENTE UNA NEL CORPO DELL’ALTRA come in Tutto accadde un venerdì. Segue altra ilarità, seguono spettatori che esclamano «Evviva il riuso consapevole!», ma soprattutto segue il fatto che – ormai lo avrete capito – c’è troppa carne di cheerleader al fuoco.
FINE SPOILER! Un bel bentornato agli amici che hanno evitato il paragrafo precedente. Se non riuscite a riprendere il filo del discorso affari vostri.
Il succo della questione è che McKee, a forza di accatastare stereotipi più o meno consapevoli per giocarci liberamente senza venire accusato di stupidità o sessismo, non riesce a tenere tutto in equilibrio e inizia a buttar giù idee come viene viene, in maniera sempre più raffazzonata e superficiale, fino a ricadere con tutte le scarpe negli stessi stereotipi che intendeva parodiare. Mi spiego con questo pratico diagramma a torta:
Dunque.
– L’area bianca a forma di CULO rappresenta la misura in cui Lucky McKee vorrebbe soltanto divertirsi e fare un bel film caciarone con le cheerleader in mutande che limonano tra loro e poi morte magia coltellate eccetera eccetera. Come vedete dal diagramma, tale area è non solo molto ampia ma anche centrale, e su di essa si focalizza l’attenzione.
– La cornice della foto, invece, così come la didascalia, stanno lì a ricordarvi che quella che avete davanti agli occhi è – appunto – una foto, e non un vero culo davanti ai vostri occhi. Ceci n’est pas un culo. La cornice e la didascalia rappresentano quindi la sovrastruttura meta-post-virgolettata che McKee cerca di dare al suo film, per nobilitarsi e non passare da Davidone. È una cornice che è sempre più o meno presente, però… vedete com’è sottile? Non è abbastanza forte per sostenere tutti quegli stereotipi liceali, e finisce per farsene sopraffare; l’insistenza ironica su culi e stupidità è pur sempre insistenza, e l’ironia e gli archetipi fanno presto a diventare stupidità e banalità quando non hai il polso per tenere tutto a posto.
– Da ultimo, notiamo la faccina sorridente in alto a sinistra del diagramma: l’ho disegnata io, e sta a rappresentare quella piccola percentuale di minutaggio in cui il film si regge miracolosamente in equilibrio. C’è infatti una ventina di minuti, poco dopo la grande SVOLTA, in cui sembra che McKee abbia capito cosa vuole fare e lo faccia bene, e in quel momento All cheerleaders die diventa una commedia nera molto divertente che dosa a puntino tutto il suo mixtape di elementi, sorprende con trovate crasse quanto basta e lavora finalmente di fino sugli stereotipi com’era sua intenzione sin dall’inizio (c’è forse la scena di camminata al rallenty nei corridoi della scuola più azzeccata nella storia recente delle scene di camminate nei corridoi).
Poi basta, però, perché come nulla il film si infogna in un finale slasher pigro e affrettato, che oltretutto risente molto dell’esiguità di budget (negli inseguimenti in auto si capisce a malapena chi stia inseguendo chi) e manda a ramengo natiche, meta-natiche, strutture e sovrastrutture ed è solo brutto e pieno di urlacci.
All cheerleaders die è un film svelto svelto e a tratti pure divertente che però, per incapacità più che per indecisione, non concretizza quasi mai le sue premesse e le sue promesse.
Alla fine, l’unico stereotipo rispettato in pieno è questo: ogni volta che nei film liceali c’è una coppia di sorelle in cui una è fica e ammiratissima e l’altra timida e sfigatina, a me piace sempre immancabilmente molto di più la seconda. Qui, uguale; per cui ci tengo a chiudere il post salutando l’amica Amanda Grace Cooper. Ciao!
DVD-quote suggerita:
«Che delusione: un altro film dove alla fine nessuno diventa nano»
(Luotto Preminger, i400calci.com)
bravo Luotto, grandissima rece, mi hai fatto ridere forte in più punti.
purtroppo ho dovuto saltare la parte spoilerosa perchè mi sa che questo me lo guardo.
in realtà, a parte breakfast club e cabin in the woods, non amo affatto il genere ”stereotipi del liceo americano”, ma l’inizio come lo hai descritto, con la tipa che cade e si spacca la testa prima dei titoli, e il titolo che si avvera prima della mezz’ora mi hanno convinto che potrebbe essere una roba interessante.
poi boh, magari sarà girato demmerda e non mi daranno alcuna soddisfazione e bon.
Alla luce dei fatti io mi vado a guardare quello vecchio..
(Tra l’altro sulla pagina di imdb che hai linkato ci sono due righe di sinossi che mandano completamente in vacca la tua segnalazione di spoiler :D )
Non so quanto e se fosse l’intento, ma a me hai messo voglia di vederlo.
io invece preferisco di gran lunga la sorella figona, altrochè. Mi piacciono le stronzette.
Niente nani anche stavolta eh? Ottima rece by the way.
E poi ci puoi fare gli slasher. Che ve lo dico a fare? Le high school sono il più fertile dei terreni da inseguimento/squartamento
anche perchè tutto sommato nelle high school americane di inseguimenti squartamenti veri ne fanno uno a settimana, quindi non devi manco far fatica a scriverti una sceneggiatura, basta un quotidiano qualsiasi…
[APPLAUSE]
A me e sembrato che ironizasse la wicca…recentensione pessima
Si, ma potevano scegliere natiche migliori.
Eh no dai, The Woman è un bel filmetto!!!!! Ora finisco la rece…
Mi incomincia a venire il dubbio che a Luotto non vengano asssegnate le recensioni come a tutti gli altri ma gli si faccia scegliere il film in funzione della possibilità di scriverci sopra qualcosa di straordinariamente divertente…
Un paio di amiche me ne hanno parlato benissimo, quindi già avevo voglia di vederlo. Adesso, però, sono proprio curiosa :)
Ok come non detto, la leggo dopo che ho visto il film. Mi hai comprato con la frase della Cherleader che si fracassa il cranio!
Si’ anch’io sto aspettando che Luotto si svegli per capire se davvero non gli e’ piaciuto The Woman (in cui pero’ effettivamente gia’ si notavano alcuni vezzi che in questo diventano semi-insopportabili)
Il diagramma con la meta-natica.
Sei il mio mito.
The Woman era proprio bello, dai.
Ceci n’est pas un culo, c’est une diagramme.
mito
Ma Lucky McKee qualche possibilità di candidatura al Jimmy Bobo di Luglio ce le ha?
Gran bella rece e il film penso di recuperarlo, comunque anch’io team The Woman signor film, uno degli horror più tosti della sua annata.
Grande Luotto, come sempre capolavoro di rece. Anche Red non mi è sembrato male, anche se l’ho visto in lingua originale e qualcosa penso di essermelo perso…
Ps:già, perche the woman no e may si?
@Nanni x the woman di quali vezzi parli?
Ah Capo mi permetti un piccolo Ot? So che sarebbe no, ma ci provo lo stesso…
Qualcuno ha già visto witching & bitching? Ci dovrebbero essere delle streghe ed inizia con un tipo vestito da spongebob e uno da cristo con fucile a pompa che fanno una rapina…
Grazie, sorry per l’ot ma devo scegliere cosa guardare stasera :-D
Un bacio a tutti
A me era piaciuto tanto anche il suo episodio di Masters of Horror (che non è un lungometraggio ma vabbè, è post 2001) ma forse sono l’unica nell’universomondo. E The Wood non era nulla di speciale ma era carino, ma forse ero abbagliata dalla bellezza dell’uomo della mia vita Bruce Campbell bolso.
Va da sé che May e The Woman erano tutto un altro campionato, anche alcune scelte espressive di The Woman mi hanno fatto desiderare di spaccare lo schermo più di una volta.
Mi duole notare che la qualità intrinseca della recensione sia purtroppo sminuita da un esempio di sillogismo troppo gravemente errato per essere trascurato.
La versione corretta è: “Tutte le cheerleaders muoiono. Socrate è morto. DUNQUE Socrate è una cheerleader.”
se c’è anche la scena della mensa con il tavolo dei palestroni, quello delle stronzette, quello dei nerd e quello misto dei disadattati che viene bersagliato dai bricchettini di latte allora lo guardo.
A Say no more mi è scesa una lacrimuccia pensando allo show del venti… comunque il film me lo evito, va… Luotto is the man!
ALBATROSS E NATICHE!!!!!!
D’accordo con Ace Sventura, in un film con liceali cheerleaders pretendo culi migliori, sovvertimento degli stereotipi o meno.
E al solito grande rece .
Amici, ben svegliati!
Vedo che la questione The Woman vi attanaglia, e in effetti mi avete dato da pensare.
A me quel film era piaciuto così così, ma ero in un periodo in cui non mi piaceva niente, quindi può darsi benone che sia un problema mio – prontissimo a fare ammenda quando lo rivedrò. Il fatto, semmai, è che per qualche motivo ero convinto che The woman non avesse avuto questo gran successo critico, ma i vostri commenti e un rapido sguardo a rottentomatoes mi costringono a ricredermi.
Possiamo trovare un compromesso dicendo che McKee ci ha messo quasi dieci anni a tornare a un successo paragonabile a quello dell’esordio?
ahaha infatti ti ho messo un commento velenoso solo per quello :-)
Comunque The Woman andrebbe analizzato anche in quanto sequel di Offspring (http://www.imdb.com/title/tt1262413/?ref_=fn_al_tt_5), scritto da quel matto di Ketchum.
@cutter, a suo tempo l’avevo fatto:
http://www.i400calci.com/2011/10/frightfest-2011-the-woman/
Anche Red di McKee è un bel film.
All cheeleaders die è – a suo modo – una pietra miliare della mia personale filmografia: è il primo film consigliatomi dal mio pusher horrorofilo a non essermi piaciuto. In definitiva concordo con la recensione che illumina i grossi difetti. Come film sui generis strapreferisco The loved ones. E poi il finale…terribile davvero terribile. La nota di merito è la bionda che si fionda dal vicino per il latte di capra in lingerie.
@nanni: capisco, chiedo venia
Riguardo al titolo mi sembra che valga la pena sottolineare anche il sillogismo intrinseco “Salva la cheerleader, salva il mondo” -> “Tutte le cheerleader muoiono” = “Il mondo è fottuto”.
Grande Luotto, davvero. Dimmi che ti dà tanto, ma tanto fastidio chi fa quel gestaccio delle virgolette: a proposito di stereotipi studenteschi, da qualche mese, persino agli esami, ragazzine e ragazzini, vecchi e bambini, mi dicono che Petrarca era un “””preumanista”””, oppure -anzi no, adesso si usa “piuttosto che”- che Dante compie un viaggio “””ultramondano”””…
Comunque The Woman è buono.
@ Dembo: si guardati Witchin & Bitchin! Argomenti: 1) è di Alex De la Iglesia 2) ha molti alti (la scena della rapina spacca tantissimo!) e pochissimi bassi (piccoli cali di ritmo nel pre-finale) 3) Carolina Bang è figa da far paura! L’ordine dei punti è intercambiabile.
@Darren si si sapevo che era di De la iglesia, l’anno scorso mi ero visto ballata dell’odio e dell’amore. .. se mantiene lo stesso registro di follia e grottesco direi che ci siamo. Sapevo che cristo col fucile non poteva deludermi.
Grazie della conferma
Sarò breve e circonciso: sto film è una puttanata colossale ed è il peggiore della regista Lucy McKee.
Nonostante ciò, si lascia abbastanza guardare nella sua insensatezza.
Fighe carine, alcune un po cellulitiche.
sticassi di May e The woman…. il miglior film di Lucky McKee è RED !!!
decisi di bere ogni volta che avrei letto “stereotipo” in questa rece e ora sono giallo.
Comunque «Tutti gli esseri umani uomini muoiono – tutte le cheerleader sono esseri umani – dunque Socrate è una cheerleader» è la migliore frase 2014 nelle rece dei 400calci!
Commento senza leggere i commenti (scusate, son tanti, li leggo poi, giuro). Povero McKee. Per me non è così tanto fail (parlo di lui). E’ sicuramente vero che dalle premesse ci si sarebbe aspettato molto altro da lui ma lo trovo uno onesto. Dopo May aveva girato Il Mistero del Bosco che, pur non essendo un capolavoro, era un filmetto senza infamia e con alcuni bei momenti trattando il tema delle streghe, anche li, senza stravaccare in robe alla GIOVANI STREGHE, per dire. Poi IMDB mi dice che ha girato RED che non so cosa sia e che ha girato THE WOMAN che, per quanto mi riguarda, era una bella robina. Riprendeva in mano personaggi di un film BRUTTINO facendone una specie di sequel che riesce a vivere di vita propria (molti neanche sanno che è un sequel, neanche io da principio). Il film colpisce molto e se può somigliare alla classica stroria da THE GIRL NEXT DOOR funziona comunque con quel finale revenge e spietato che mi aveva fatto prendere benissimo. Di questo non so cosa pensare, mi sembra un po un operazione tipo DETENTION che era tutto matto e dove voi dei 400 calci eravate andati matti. A me sembrava una roba talmente confusa che mascherava il suo super citazionismo, super carico di roba, super inserire tutto a forza estremizzando tutto a videoclip e cose matte. Ecco a me quel film dal lato aveva interessato ma dall’altro lato aveva anche un sacco di difetti che tipo alla seconda visione un po una merda. Qui mi sembra un operazione simile ma fatta con più serietà e il buon Luotto è stato talmente bravo in questa recensione che, tenendo conto dei difetti elencati, ha lasciato una gran voglia di vederlo. Per la serie “anche con i suddetti difetti, per come sono fatto io, potrei goderlo molto”. Quindi che si fa? Lo si guarda appena possibile. Male che vada la figa non sembra mancare.
Eddai.
Figame a parte è un film indecente sotto tutti gli aspetti.
Hai voglia a parlarne (quasi) bene, Luotto.
Questa pellicola è una merda.
Anzi è LAMMMERDA.
Dopo Mandy Lane gli slasherini liceali americani non saranno mai più gli stessi.
Visto nel pome. La parte drama all’inizio è gestita davvero bene, sembra quasi una delle cose migliori di Kevin Williamson, mentre come sottolinea la rece il film inizia a svaccare proprio quando entra in scena l’horror (e per un horror non è il massimo). In particolare il trick delle pietruzze maggiche è puro territorio Asylum, da denuncia tanto l’idea quanto la messa in scena. Poi ha un buon ritmo e ci si diverte abbastanza, però The Woman era proprio su un altro pianeta.
ps
ma Lucky McKee non sembra Enrico Beruschi da giovane? Forse è un figlio illegittimo:
http://www.brutalashell.com/wp-content/uploads/2011/10/Lucky-McKee.jpg
A me è piaciuto. Ora mi spiego meglio velocemente.
Luotto a ragione su tutto, i pregi e i difetti. McKee ritorno con un altro film femminista e penso che, di base, la questione sul perché certe scelte tipo le pietre colorate siano poco digeribili è che questo più che cinema horror calcistico è cinema vaginale. A me a ricordato molto il suo MAY per certe cose (anche quello non era privo di difetti e facilonerie) e per altro il Whedon di Buffy. McKee come Whedon non sovraccarica lo stile teen ma lo usa coscientemente anche facendo volare pietre colorate come che manco le W.i.t.c.h. Ma fa parte del gioco e del genere. Rientra negli stereotipi del genere, con le cheerleaders e i giocavori, con i colori e le pietruzze. Come in Buffy (ma sopratutto come in MAY) si gioca coi sottotesti, si parla di uomini che trattano male le donne, le usano come fidanzate quando possono, le sfruttano arrivano (SPOILERONE) allo stupro quando non possono averle e a continuare a voler strappargli tutto anche dopo la morte. A volere quello che hanno loro. A pretenderlo. Insomma senza dilungarmi in parole a casaccio e a pensieri che a mezzanotte passata non so mettere insieme il film secondo me merita. Ovviamente scendendo a patti con quello che vuole essere, altrimenti meglio lasciare perdere.
scusate gli errori di ortografia tipo le h a caso che a quest’ora. Ho anche cliccato dimenticandomi di dire che sembra un puntatone lungo di Buffy anche per quel finale a sorpresa la e quel PART1 alla fine che a me ha lasciato voglia di vedere il seguito.
concordo sul fatto che la sfigatina sia molto meglio…e’di un torbido da paura…poi con quei lineamenti un po’squaw…il film? lassamo perde
io da uno che parla male di The Woman e che ha bisogno di 90000000 caratteri per spiegarmi se un film gli piace non mi farei consigliare nemmeno una marca di cibo per cani. Ah ma la recensione fa ridere, quindi dai, va bene così, no?
che però fa ridere davvero eh, anche se sinceramente non mi è dispiaciuto il film, e sinceramente non parlerei di incapacità, più che altro credo proprio che si sia preso troppo bene, un po’ come quelli che ballano bene poi strafanno e cascano per terra e fanno una figura di merda :-)