Non so neanche se sia un film di cui parlare su www.i400calci.com, Rivista di cinema da combattimento. Ci sono robot, sangue, un paio di sparatorie e qualche inseguimento, ma District 9 al confronto è The Raid. Automata è un film – ora ve le dico tutte, una in fila all’altra, e vediamo chi sopravvive – intelligente, provocatorio, lirico, sperimentale, artistico, audace. E anche lento, rarefatto, a tratti etereo e parecchio compiaciuto.
È un film che non sarebbe potuto esistere se nel 2009 non fossero usciti Moon e appunto District 9 e magari anche Monsters nel 2010, cioè fantascienza che se ne fregava di citare anche visivamente Soylent Green invece che Star Wars, convinta di avere nascosto da qualche parte un pubblico che non aspettava altro. Se arrivasse a girare nei posti giusti, come merita, quando un giorno la gente vi parlerà di quel sotterraneo collegamento tra Blade Runner e Brazil che ha portato poi ai film citati sopra giù giù fino a I figli degli uomini e Looper, senza che nessuno, tranne i non pochi, silenti interessati, se ne interessasse granché, Automata potrebbe essere una tappa importante del percorso. Fantascienza concreta, lurida, in cui il male (quale che sia) dell’uomo diventa il male dell’umanità e la psicologia diventa sociologia – quelle storie che partono dal piccolo per raccontare il grande, avete presente, no, Philip Dick?
Ecco. Automata è così buono. Sigla!
https://www.youtube.com/watch?v=WGoi1MSGu64
Ciao, vi presento il signor Elefante Nella Stanza, venuto a trovarci direttamente dal pianeta Fughiamo Ogni Dubbio. Volevi dire qualcosa ai nostri amici, Elefante?
«Sì. Automata si presenta come un film postapocalittico, tra deserti e radiazioni, ma al suo cuore è una variazione sul tema di tutta l’opera di Asimov sulla robotica – e a volerla dire tutta non è neanche particolarmente moderno nel suo twist, non sfrutta nulla o quasi di tutto quello che è successo nel mondo dei robot negli ultimi, diciamo, trent’anni. Al suo cuore sta più che altro un gioco intellettuale molto sottile, un lieve stravolgimento delle classiche leggi della robotica che porta a cascata conseguenze piuttosto interessanti».
Grazie, signor Elefante. Ma cosa c’entra Asimov con la postapocalisse? “I robot” e “la scomparsa della civiltà” non sono due concetti ossimorici? La locandina del film mi mostra un robot in evidente quota Apple, come si concilia questo con l’unica scorciatoia possibile, la strada Fallout, la soluzione Wall•E, quella che prevede una tecnologia fatta di scarti e di arrabattarsi, piuttosto che di nuovi progetti e invenzioni di design?
Così:
Quello che vedete è il deserto, e se ne sta lì a desertificare fuori dai confini delle poche città rimaste in piedi dopo che un aumento repentino nella frequenza di tempeste solari nell’atmosfera ha, per farla breve, mandato l’intero pianeta a puttane. I robot sono l’ultima grande invenzione prima del declino – le tempeste hanno anche tagliato le comunicazioni in tutta la Terra, lasciando le metropoli in uno stato di isolamento da polis greca, solo che con la merda al posto della macchia mediterranea –, automi il cui scopo doveva essere di trovare un modo per fermare la desertificazione, e scoprire nuovi luoghi dove bla bla. Fallirono, e vennero retrocessi a fare da maggiordomi per il morente genere umano, ma conservano comunque la loro programmazione e i loro immancabili protocolli. Dopo Fallout, torna Asimov.
I robot di Automata obbediscono a due leggi:
• non puoi far del male a un essere umano (e fin qui)
• non puoi modificare te stesso o un altro robot. La ratio è semplice: per poter controllare gli automi, dobbiamo essere intelligenti quanto loro. Modificarsi significa migliorarsi e quindi superarci, e lo so che questo prevede un certo grado di autocoscienza che è in contrasto con il concetto stesso di robot, ma se vi spiego il trucco vi rovino il film.
La domanda centrale è: cosa succederebbe se i robot imparassero a trasgredire al secondo protocollo? A tenere insieme le risposte c’è la storia di Antonio Banderas, mugnaio e seduttore, qui nel cosplay di un agente delle assicurazioni che investiga sul caso di un robot a cui ci hanno sparato in testa perché, pare, «si stava riparando da solo». Il primo atto è purissimo thriller-noir alla Blade Runner–Beneath a Steel Sky, tutto filtri blu, silenzi, non detti e discariche buie e piene di rumori. La storia si comprime e si imbottiglia come in ogni buon thriller, e anche per la direzione che il film poi imbocca viene più volte in mente Looper.
Se però nel film di Johnson il secondo atto si apriva, rallentava e si prendeva il suo tempo in una fattoria, qui l’eccezionale Gabe Ibáñez, che è fuor di dubbio di scuola Cuaron anche solo per l’uso dei colori, ma ha anche un certo gusto per la fantascienza anni Settanta di ogni genere, dal Tarkovskij di Stalker a Richard Fleischer, preferisce puntare sulla psichedelia spinta, e sposta la cinepresa nel deserto. È qui che Automata esplode.
È anche qui che chi è più interessato al lato action di un film potrebbe perdersi: complice anche il paesaggio, Automata prende una direzione più spiccatamente filosofica/esistenzialista/survivalistica (esiste?), mette in campo le Grandi Domande e i Grandi Spiegoni, riesce nell’impresa non da poco di non cannare nulla né di condannare né di mostrare una delle due inevitabili fazioni (umani contro robot) come “buona” o “cattiva”. Non vale la pena di entrare nei dettagli del secondo atto né svelarvi anche solo una delle mille derive narrative che il film prende, senza mai sbandare e con sempre un obiettivo preciso in testa – come in un pellegrinaggio, e il simbolismo biblico-spirituale non sfugge, anche solo perché i robot sono del modello Pilgrim 7000, e insomma, ho visto metafore più sottili.
Un plauso quasi privo di spoiler, però, mi sento di farlo alla scrittura, perché è raro vedere un film che mette così tanto in gioco (la sopravvivenza del genere umano, tipo) nel quale i protagonisti si comportano tutti secondo logica, e nel quale [qui SPOILER, immagino?] non ci sono né multinazionali avide e corrotte né pericolose cospirazioni di lattine laser, solo… quello che poi vedrete.
Perché lo vedrete, oh se lo vedrete, se siete anche solo vagamente interessati all’argomento. Davvero, non mi va di fare il creativo o l’idiota: Automata è semplicemente uno dei film di fantascienza più belli degli ultimi anni.
DVD-quote suggerita:
«Bravi tutti»
(Stanlio Kubrick, i400calci.com)
PS: suppongo di dover dire due parole anche sul cast. Antonio Banderas è eccezionalmente in parte e a tratti dà mostra di divertirsi come un bimbo; idem dicasi per la (troppo breve e deliziosamente ironica) comparsa di Melanie Griffith nei panni di una scienziata non pazza. Dylan McDermott per quel che mi riguarda è sempre una garanzia di faccia da stronzo, Andy Nyman una bella sorpresa anche se fa sempre la stessa parte, Robert Forster porta un po’ di quella mascella americana che accompagna alla perfezione le inevitabili sequenze familiari/personali (e quindi più banali), ma tanta la scena la rubano i robottini e quindi cosa ce ne delle facce da cinema. Ah sì, perché giusto,
PPS: visivamente, tra CGI, fondali, effetti speciali, animazioni, Automata è di un bello che non ci si crede. Ho pensato che fosse importante segnalarvelo.
L’estetica e una trama che finalmente sembra scritta da qualcuno con un QI non inferiore a 60 sono cose che ha convinto anche me sia chiaro.
Però mi è sembrato che si aggrovigliasse su roba già vista e che anzi ne facesse una specie di minestrone.
Se fosse stato uno dei miei primi film di fantascienza ovviamente sarebbe uno dei tesori della mia infanzia, così lo apprezzo però non me la sento di usare tutto questo entusiasmo.
C’è però un dato interessante che forse va segnalato perché magari vuol dire qualcosa
SPOILER
SPOILER
Anche qui, come in parecchie opere recenti la tecnologia viene vista in maniera ben più che positiva. Praticamente viene proposta come il prossimo passo dell’evoluzione umana, ma in maniera estremamente rassicurante nei confronti dell’uomo. Se in Terminator o Matrix macchina e uomo combattono come avenne fra Cromagnon e Neanderthal, qui si abbracciano e addirittura è l’uomo che trova un’umanità più genuina nel robot.
In Lucy di Besson il computer è la forma estrema di evoluzione umana.
Lo stesso Interstellar si pone nei confronti della tecnologia in maniera estremamente positiva. Tre indizi fanno una prova no?
@stanlio questa non me l’aspettavo, il tuo pollice alzato su un film massacrato dai giudizi in Rete. Gli darò una chance
Il mindfuck finale è che gli eventi del mulino bianco e di automata avvengono nello stesso universo cinematografico
ottima recensione di un film che mi ha stupito, reperito con scarsa convinzione mi ha fatto ricredere totalmente, uno dei film sorpresa dell’anno assieme a “predestination” il finale è puramente western old style una sorta di sfida all’ ok corral del futuro, ha il pregio di mescolare il meglio della fantascienza anitifiga per costruire un gioello polverso… bello e banderas nonstante stia facendo di tutto per sputtanarsi in italia fa la sua figura..
Non ne ero troppo convinto, ma ora, dopo questa (bellissima) recensione, ho troppa voglia di vederlo.
Si sa qualcosa di un’uscita italiana? La fantascienza è sempre più bella su grande schermo.
Piaciuto anche a me, ma senza tutto l’entusiasmo del buon Stanlio. Diciamo che sto dalle parti di Pillole…
Inizio folgorante, bellissimo.. poi quando si
spostano nel deserto anche a me è sembrato si incartasse un po’, resta cmq un film da vedere se si è appassionati di futuri distopici e robot, anche solo per godere dei bellissimi effetti visivi e dei robottini che sono tutti incredibili.
Banderas super in parte, quando impazzisce nel deserto mi ha fatto spezzare..nonostante galline e mulini proprio non ce la faccio a farmelo stare antipatico..(dato che in EX3 era l’unico con un briciolo di voglia)
ps: velo pietoso sul fatto che la produzione sia spagnola, mi intristisce molto questa cosa perché noi qui in Italia ce lo possiamo sognare un progetto così… ah no è vero fra poco esce Ragazzo invisibile………………………vado a tremare al buio
@insettomalvagio Predestination è una bella bombetta, ma avrei bisogno di una rece dei 400 e di una seconda visione dato che mi ha accavallato un po’ il cervello…cmq film molto valido
@Pollock di primo acchito mi è venuto da pensare “seee figurati se lo fanno al cinema qua da noi…” poi però ho pensato alla fama che si è guadagnato Banderas con ‘sta cazzo di pubblicità delle merendine e allora mi dico che forse sì, potrebbero anche darlo al cinema.
Almeno quella pubblicità dimmerda sarà servita a qualcosa
ho visto un po’ sui siti di cinema blasonati, na moria di voti.
Recupererò, se e quando uscirà il DVD.
Siamo molto dalle parti di Dick? (ho letto, sì, m’interessava la quantità)
e allora continuiamo pure a prendere le pizze in faccia dagli spagnoli
in un racconto di asimov c’era un robot che metteva in discussione l’impossibilità a nuocere al singolo uomo imposta dalla prima legge della robotica al fine di difendere l’umanità (o quella parte di umanità che lui riteneva meritevole di salvataggio) sviluppando in maniera autonoma quella che poi egli stesso definì legge zero della robotica mandando, come dire?, a puttane una comunità intera di esseri umani.
questa recensione mi ha fatto venire in mente proprio questo tipo di deriva da parte dei robot. e ora devo vederlo.
necessariamente.
Sono contento che Banderas sia guarito e non parli più alle galline,ma qualcuno sa se faranno l’adattamento di Deux Ex?
@AnnaMagnanima non era un film con Will Smith dal titolo Io Robot?
Soylent Green è stato rieditato in dvd con il titolo 2020 i soppravissuti(titolo italiano.
@dembo
SPOILER
la trama di Predestination: lui é figlio di sé stesso con sé stesso.
@annaMagnanima I Robot e l’impero, ultimo romanzo del ciclo dei robot. non iniziamo a parlare di Asimov vi prego, devo mettermi a lavorare.
Comprata.
Cioè, quando mai la fantascienza non mi compra (beh, si, qualche volta non mi compra, ma perché sono più fan del distopico che delle grosse astronavi alla deriva nel cosmo inutilmente).
Vado a cercarlo..
premesso che di asimov ho letto anche la carta igienica, non era il romanzo i robot e l’impero in cui giskard e daneel decidono che la terra deve morire per favorire l’espansione dell’umanità (l’ho detta riduttiva) nè il film del quale secondo me andrebbe bruciata la bobina originale con tutte le sue copie. era un racconto che si chiamava qualcosa come CHE TU TE NE PRENDA CURA. forse l’ho detta giusta. il robot era convinto di essere superiore agli umani.
Azzo, Stanlio hai creato un pò di hype.
Grazie, è una recensione veramente bellissima.
Avevo visto un trailer, mi pare…. ora dopo aver letto qui devo vederlo assolutamente. Sono un enorme fan di Asimov. A leggere sembra che il film vada a parare dalle parti della cosmologia più ampia dell’opera di Asimov, dove i robot cominciano a teorizzare un’applicazione più ampia delle leggi della robotica, non rispetto al singolo umano ma al concetto di umanità intera.
Figata, insomma :)
A tutti i dubbiosi: l’ho rivisto qualche giorno fa, per confermare la rece, e ribadisco che per me è un filmone di fantascienza. Se volete discutiamo sul “filmone” in generale, ma l’aspetto sci-fi è praticamente inattaccabile secondo me (c’è solo un passaggio che non mi ha fatto impazzire, anche se è interessante), e i piani di lettura sono infiniti.
Per esempio, e qui SPOILERO, pillole parla di tecnologia positiva e, di fatto, di lieto fine. Io mica la vedo così. La teoria centrale del film è: noi uomini siamo meglio dei robot perché noi possiamo migliorarci/evolvere, mentre loro, causa protocolli, sono obbligati a rimanere sempre uguali a loro stessi. Dove ci ha portato questo miglioramento? ALLAMMERDA, ecco dove; alla postapocalisse e all’estinzione. E al passaggio di consegne ai robot, a loro volta divenuti finalmente in grado di evolvere (e di creare, vedi il topocanerobot). Se tanto mi dà tanto, un ipotetico Automata 2 vedrebbe i robot che a forza di migliorarsi hanno distrutto il mondo, visto che il discorso filosofico non sfiora mai la domanda «ma loro sono meglio di noi o no?», ma semplicemente il tema della diversità.
Insomma io non ci ho visto tutto questo ottimismo cieco nella tecnologia, piuttosto un necessario mettersi da parte fatto da chi ci ha ficcato in quel casino (cioè noi stessi).
Fiducia assoluta nel giudizio recensorio del Maestro Quattrocentocalcesco, ora carico la canna da pesca sul mulo e vado a pescarlo al torrente.
Piaciuto tanto. Ma proprio tanto. È quel genere di fantascienza a me caro, filosofico, con mille ripercussioni e che non smette di generare domande.
@ Stanlio: Non ho capito però quella cosa che non sarebbe esistito se non ci fossero stati Moon e District 9 (per me il primo carino, il secondo molto bello). In che senso? Questione tecnica, effetti speciali, cgi? Mi sembra che tanto di Automata venga da Asimov, specialmente nel rapporto umano/robot e nella visione dell’IA.
@Bruce no no ok, questo l’avevo capito, avrei bisogno di una 2 visione per capire se tutto ciò ha un senso o se è stato fatto con il concetto che con il “paradosso temporale” vale tutto
@Billy Bob: no parlo di approccio coraggioso e originale alla fantascienza. Di buttar fuori nel 2014 un film che cita Tarkovski e Mad Max insieme. Proprio come Moon aveva il coraggio di citare Kubrick (l’altro, quello scrauso) e sempre Tarkovski in modo personale invece che con i soliti copiaincolla, o come District 9 che pur essendo un film di insetti spaziali più che Starship Troopers citava Soylent Green.
Diciamo che se non fosse per quei due difficilmente dopo di loro sarebbe venuta gente come Rian Johnson che fa Looper per dire. Hanno fatto vedere al mondo che c’è ancora spazio anche per questa sci-fi, e che basta un Mac con After Effects per mettere in piedi una storia intelligente e provocatoria senza i MIGLIARDI e il marketing alle spalle.
«fantascienza che se ne fregava di citare anche visivamente Soylent Green invece che Star Wars, convinta di avere nascosto da qualche parte un pubblico che non aspettava altro»
Il pubblico, effettivamente, esisteva, solo che era da un ventennio circa che la fantascienza al cinema se n’era dimenticata. Ovviamente sto generalizzando per sommi capi.
Comprato anche ammè.
Non ho capito però se bisogna cercarlo “in giro” o se ce lo ritroveremo al cinema…
@stanlio
cmq se mi citi beneath a steel sky sono obbligato a vedere e rilanciare con I have No mouth and I must scream
Secondo IMDb uscirà il 12 febbraio 2015. Sarà vero? Ai posteri l’ardua sentenza.
@Stanlio: Evidentemente mi sono spiegato male. Mi scuso e provo ad essere più chiaro.
SPOILER
SPOILER
Io Parlavo di tecnologia positiva in Automata intanto perché io ho empatizzato di più con i robot e non con gli umani. Lo stesso Banderas rappresenta una civiltà ormai vecchia e senza speranza, gli automi invece sono, per qualche ragione, i nuovi depositari dell’humanitas (detta alla rinascimentale).
In questo senso io parlo di finale positivo: non per noi uomini, ma in generale per il Bene che trionfa. I buoni (alcuni) si salvano e i cattivi se lo pigliano in culo.
Il fatto che l’umanità probabilmente si estinguerà? Ma ha comunque creato qualcosa in cui è passato quello di buono che aveva e questo è avvenuto grazie alla tecnologia. Da un lato usata irresponsabilmente dagli uomini li ha uccisi, ma dall’altro ha permesso che la loro essenza – cioè il tendere verso il Bene – potesse sopravvivere diventando altro. Inutile dire che la tua ipotesi di trama nel sequel non mi convince affatto.
Poi non so come tu possa sostenere che il discorso «ma loro sono meglio di noi o no?» non venga mai sfiorato.
Il film si apre con un robot che viene sparato in faccia e prosegue con uomini che rapiscono donne gravide, ricattano, uccidono sorridendo e in generale sono di una grettezza d’animo degna dei dirigenti della Weyland-Yutani. Gli automi invece sono buoni e gentili, il mostriciattolo che creano nel deserto ha addirittura un che di tenero. La robotroia si interroga sui suoi sentimenti, si guarda dentro per capire se stessa. Mi pare ovvio non solo che siano meglio di noi, ma che siano anche più adatti di noi a sopravvivere nel mondo che gli stiamo lasciando.
vabbe`, saranno almeno 30 anni che gli spagnoli ci rompono regolarmente il culo dal punto di vista del cinema, non vedo dove stia la novita`.
Caro Stanlio, hai citato District 9 e Looper che sono due film di SF che mi fanno cagare stronzi a 8 zampe, poi hai usato parole come “lirico” e “sperimentale” che equivalgono quasi sicuramente a un buon 45 minuti di gente che si aggira inspiegabilmente nel deserto in mezzo alle lamiere senza dire niente di significativo, magari aggrottando le sopracciglia per rendere la cosa piu` impegnata.
Quindi purtroppo ho come la sensazione che reggero` forse il primo quarto d’ora, ma la chance gliela voglio dare. Se mi fa cagare pero` mi metto a dar fuoco ai mulini bianchi a la burzum
ho visto il trailer e letto la trama. Onestamente puzza di scopiazzatura di Blade Runner da chilometri… forse hanno voluto dare quel taglio apposta per il trailer, ma resto sempre piu` perplesso…
@Lars su Looper potrei anche capirti -mi è piaciuto ma con alcune riserve- su District 9 proprio non ti seguo, cazzo dai è un gioiellino…argomenta pls.. oh chiaramente poi, come sempre, de gustibus
Sul fatto degli spagnoli che ci rompono il culo da tempo so che ormai è un dato di fatto, solo mi chiedo il perché…
noi spagna e grecia siamo considerati i terroni d’Europa e in molte cose ci assomigliamo e penso che i conti statali siano più o meno simili -ok la grecia sta peggio- quindi mi chiedo perché ci surclassano così su tutto? horror thriller e adesso anche la sci fi?
E non sto parlando dei Manetti Bros, Alemá o Bianchini -così, 3 a caso- cioe piccole produzioni che quasi nessuno s’incula, lì cazzo hanno a disposizione budget decenti e nomi “grossi” ad attirare il pubblico.
Sta cosa mi fa incazzare appalla
ps: cmq un po’ ti odio perché ho scperto che wasteland 2 non gira sui pc portatili -confermi?- e mi avevi messo una bella fotta di giocarci, oggi da gamestop la copertina era bellissima e già immaginavo ore e ore di alienazione totale.
Mi toccherà comprare il fisso, poi ti mando l’iban
*Disclaimer: il discorso di prima non ha niente a che vedere con la politica e TU, che magari sei arrivato su ‘sta pagina a caso, sappilo
comunque applausone per la sigla!
cmq oggi ho sentito alla radio l’intervista di Salvatores su Il ragazzo invisibile e, indovinate un po’, la parola d’ordine è METAFORA
….
@SAMUEL @STANLIO
Vi voglio bene per Beneath a Steel Sky.
Su GOG all’iscrizione ve lo regalano.
@Dembo
Looper: tralasciando il fatto che praticamente qualsiasi film sui viaggi nel tempo e` un gruviera di buchi logici e Looper non si sottrae a questa regola, i malviventi del futuro hanno una macchina del tempo e cosa ci fanno? La usano per lo scopo piu` stupido e improbabile che possa venire in mente, ovvero eliminare la gente spedendola nel passato, ma non ai tempi dei dinosauri (come farebbe una persona sana di mente), no, giusto qualche annetto prima in modo da farsi poi mettere i bastoni tra le ruote, cosi` perche` lo ha deciso lo sceneggiatore. Ma il punto e`, CHE CAZZO DI SENSO HA? Il concetto di base stesso e` una stronzata al plutonio, mi spiace, per me il film perde totalmente in partenza. Poi mi ricordo la faccia assurda del povero gordon-levitt con un improbabile pseudo trucco facciale/CGI, madonna, imbarazzante. Per me urla maccosa da ogni fotogramma, poi oh, sicuro che qualcuno se ne uscira` che looper e` una metafora del criptocazzillococcobusillis vattelappesca, ma per me non e` altro che una cacca di cane morto
District 9: MAMMA MIA LA MERDA: ipocrita, moralista, carico di pietismo radical chic da far venire la cellulite sulle palle, alieni grandi e grossi che potrebbero far fuori il genere umano e prendere il potere in pochi giorni se ne restano buoni buoni nello slum per decenni manco fossero dei gattini di youtube, ma poi soprattutto: arrivano gli alieni e li confini in discarica e passi 30 anni come se nulla fosse? MA DOVE? Alien nation a questa troiata gli fa barba e capelli bendato e con le mani dietro la schiena ogni santo giorno. Questa fantascienza pseudoimpegnata con ambizioni “nel sociale” mi fa piangere tutte e due le palle.
Il problema del cinema italiano e` ovviamente complesso. Qualcuno ti direbbe che e` colpa della commedia dell’arte da un lato, del neorealismo dall’altro, e del fatto che non riusciamo a riempire l’immenso vuoto tra le due cose. Boh, e` un fatto che per un paio di decenni il cinema italiano di genere pur copiando l’estero (ammettiamolo, quando abbiamo inventato qualcosa e` stato puramente per caso, mentre stavamo copiando altro, vedi lo spaghetti western) ha tirato fuori perle notevoli. Adesso gli autori di un tempo sono quasi tutti morti, sono rimasti quattro sfigati, tutti o quasi tutti parenti/amici/succhiacazzi della solita merdosa classe dirigente che passano il tempo a farsi le seghe tra di loro e sfornare film che fanno piangere le piattole dei cani rognosi. Gli spagnoli hanno un’industria matura, autori, registi, maestranze, tutti di livello internazionale, dotati di idee originali, magari non sempre fiche, ma vendono e comunque hanno sempre una fattura pregevole. In italia il massimo a cui possiamo aspirare e` la solita cazzo di commediola a base di disoccupati pugliesi che vanno a milano e prendono per il culo i milanesi (= commedia dell’arte) oppure il film lento allo sfinimento con l’ex antiquario che in tutto il film fa due telefonate, mangia con l’ex moglie e porta a spasso il cane per poi andare a piangere sulla tomba del padre (= neorealismo). Stop.
Wasteland 2: dipende da che laptop hai, ti serve almeno una buona scheda grafica, tanta memoria e un mouse vero. Non penso sia esoso in termini di risorse, non piu` della media dei giochi del 2014. Io sto giocando la difficolta` piu` alta e sto piangendo sangue, ma e` una goduria. Ti dico solo che ho appena salvato da dei fanatici cristiani due omosessuali che dopo hanno deciso di andare a imburrare delle zucchine per festeggiare. Gioco top
Altro filmone quindi, anche se non calcista. Sto 2014 si sta rivelando un anno da ricordare. Stasera me lo guardo in automa-tico… (battuta del cazzo).
Sempre in attesa di Cold in July… non picchiatemi
Werner Washington
@anna qua hai uno che in un estate si é letto tutto il ciclo robot – impero – fondazione. confermo, il romanzo in cui Giskard e Daneel enunciano la legge zero della robotica é i robot e l’impero, in cui decidono di lasciare che la terra diventi radioattiva per spingere l’umanitá ad una seconda era di colonizzazione spaziale.
che tu te ne prenda cura credo fosse all’interno della raccolta “io robot”
@Lars ok, su Looper potrei darti anche ragione..come dici te con i film di viaggi nel tempo bisogna accettare i vari paradossi che ne conseguono… ok il mandare la gente che vuoi eliminare indietro nel tempo ma non di molto non è un paradosso quanto magari un’idea fica ma non molto utile a chi se ne serve
Mentre su District 9 dissento pienamente, io non ci ho visto nessuna ipocrisia o buonismo cazzo alla fine SPOILER diventa e rimane un gamberone che fa i fiori con le lattine, magari un pelo poetico ma buonista non mi sembra FINE SPOILER poi sono semplici gamberoni giganti per quanto possano essere più forti di un umano non ce li vedo a conquistare la terra…dai strippano per il cibo dei gatti…non sono esseri pericolosi venuti per conquistarci ma semplici profughi, poi sul fatto che la metafora sia grossa e invadente ti do ragione ma bisogna riconoscere che il film ha un buon ritmo e delle scene con dell’ottima violenza
Sul cinema italiano probabilmente è come dici tu, resta il fatto che mi girano i coglioni lo stesso
Wasteland boh, mi sa che non ho i requisiti ho guardato le specifiche e mi sembra di deficitare in qualcosa che ai miei occhi sembrano dei geroglifici -non sono proprio un drago con la tecnologia..- cmq l’animale che raglia mi ha suggerito che forse lui me lo può procurare aggratis e quindi a breve vediamo se gira o meno
Posso mettermi alla finestra a urlare l’analisi di Lars sul cinema italiano tipo mantra tibetano?
@dembo
lo hai detto tu: un gamberone che fa i fiori con le lattine. Non aggiungo altro. Siamo dalle parti di ET o al massimo di corto circuito praticamente, ma senza il divertimento, senza spielberg e senza gli anni 80. Fai te.
Occhio a quello che peschi sul torrente, e se il gioco ti piace compralo, che gli sviluppatori si meritano ogni centesimo. Enjoy ;)
Bella rece!
Per ora ho visto solo l’inizio -e mi ha preso- ma conto con le vacanze di natale di chiudermi in un bunker e vedere/leggere un sacco di roba che ho da parte!
@Lars
cazzo se hai ragione sul cinema italiano!
e a proposito di cinema italiano e fantascienza: qualcuno ha visto 2047 Sights of Death? Produzione italiana con gente come Rutger Hauer, Micheal Madsen, Daryl Hannah…..
@lars
in district 9 di figli di mignotta veri ma proprio veri ce ne stanno già abbastanza tra gli umani. non vedo la necessità di metterli anche nei gamberoni
Appena visto.
Non male, niente da dire, ma non mi ha appassionato.
Concordo invece su “Predestination”, una bombetta, a sorpresa.
@Dembo (spoiler)
Il protagonista è il prodotto di quegli scarti (residui) che i viaggi temporali producono di cui Mr Robinson (Noah Taylor) a un certo punto parla.
Perlomeno così me la sono spiegata.
Bravissima poi Sarah Snook nella parte di Ethan Hawke… mi ha fregato per tutto il film…
Se la domanda centrale è:
cosa succederebbe se i robot imparassero a trasgredire al secondo protocollo?
Vieppiù la risposta periferica sarebbe:
Colpa dei programmatori!
Comunque automata (per me titolo un zik commerciale); In quanto design,
ci stàsimov.
Gran film, era l’ora che qualcuno lo capisse e grande recensione, bravi!
@Lars vabbe dai quella è una chiusa un po’ poetica sul finale che secondo me ci sta un tot bene, quasi malinconica direi… violenza e ritmo ci sono, questo ne converrai con me..
Cmq oh, se ti ha fatto cagare lame rispetto il tuo punto di vista e amici come prima
Eh lo so che i guaglioni di wasteland 2 se li meritano i soldi, ho letto due cose in giro e sembra gente che sa il fatto suo e non si piega alle mode del momento..boh quando è pronto lo provo e se gira me lo compro ufficialmente
-tanto quello in arrivo a breve è in inglese e non penso di riuscire a giocare senza almeno i sub in ita-
@Sos interessante punto di vista…ok è deciso: me lo riguardo
sono contentone che il film sia bello, dal trailer mi ispirava proprio tanto! bene anche per il nostro mugnaio preferito!
@Lars
su Looper concordo con te, e rilancio dicendo che dalla fattoria in poi è proprio una merda inguardabile. è un film che dopo averlo visto al cinema ho pensato ”dai, non male”, poi più passa il tempo più mi incazzo per l’occasione sprecata che è stato quel film.
e l’altro film di rian johnson, brick, è una merda inguardabile. per me quel coglione può andare a morire male.
su DISTRICT 9 invece non concordo. cioè, capisco il tuo punto di vista pur non cindividendolo, ma ti dimentichi che sul finale c’era un cazzo di soldato che se la vede con un’ esoscheletro robot alieno, c’è la scena con la mafia nigeriana e gli alieni che si sparano, c’è tutta una certa violenza grafica bella esplicita che in questi tempi di merdosissimo pg-13 non si può che accogliere tra le lacrime e gli abbracci! dai, devi ammettere che per quanto possa starti in culo a livello ditrama o di morale qualcosa da salvare rimane sempre..
@LiDongAn facciamo un duetto
Visto ieri sera. Altro film da incorniciare nel 2014, con Predestination e The Rover fanno il triello degli sfigati agli incassi, anche se Predestination deve ancora debuttare negli USA dove magari qualcosa lo racimola.
Finale un po alla duello nel west che mi ha in parte deluso, ma per il resto siamo veramente ma veramente contenti.
Werner Washington
Sono molto contento che i responsi siano bene o male tutti positivi, il che vi dovrebbe tra l’altro insegnare un’altra volta a non fidarvi dei SITI DI CINEMA IN RETE ma solo del SITO DI CINEMA IN RETE cioè noi.
sì ma perchè continuiamo a parlare di roba che non esiste doppiata in italiano??
eddai, ma siete dei vigliacchi siete.
lo sapete che mi tira il culo leggere i sub e che l’inglese è la lingua dei senza dio…
dannati.
vado a pigliarmi gli occhiali da lettura va…
@Neutron e tutti gli altri che chiedevano: pazientate, il film in Italia ce l’ha Eagle che promette una distribuzione a metà febbraio. Significa che uscirà a giugno se va bene, in DTV se va male, ma arriva anche in ita, tranquilli.
non posso aspettare.
la vita è ora.subito.adesso.
se ci sono errori di battitura scusate, gli occhiali da lettura fanno casino a scrivere al PC.
dannati.
@Neutron Se hanno fatto uscire quella megacacata di The Anomaly uscirà anche queto.
Collegamenti eventuali con EVA di Kike Maìllo? Automi iberici alla ribalta
Sto coso gira online da almeno 1 mese, dopo aver visto il trailer scrauso e che aveva solo 200 voti scarsi su imdb l’ho snobbato convinto fosse l’ennesima cagata dtv senza senso d’esistere. E avevo ragione. L’ho visto solo perchè mi sono fidato della rece e che dire…per me è una merdata atroce che veramente rasenta la tortura. Stanlio non so come hai fatto ad arrivare alla fine senza strapparti gli occhi e imprecare la madonna come quello là a viareggio
genio a citare i fotc.
ma il film è tutt’altro che buono, per me stavolta hai toppato stanlio.
potrei argomentare in effetti sull’ultima affermazione. la rovina di questo film è soprattutto il cast: un banderas calvo che non ci crede e gigioneggia allo sfinimento; la moglie cagna simbionte di corinna negri; Robert Forster tricotico malpreso che non dice nulla. e sull’algoritmo di una trama clonata da un classico dei classici si potrebbe anche soprassedere, se il finale non fosse tanto prevedibile e senza palle.
Finito di vedere ora, l’ho adorato tutto. Voglio rivederlo e dalla sua confezione originale al più presto (il che immagino sia aprile visto che esce, sigh a febbraio da noi)!
Ma che bel film!
Spero di riuscire a vederlo al cinema.
serata recupero esageratissima: l’ho appena visto e mi è davvero piaciuto. non ho la lucidità per commentare meglio, ma la visione è valsa la pena. bello bello.
Che delusione ‘sto film… Non so se mi sia meno piaciuta la piattezza dei personaggi o della trama. E dire che son quasi sempre d’accordo con le vostre recensioni…
Quando ho letto Dylan McDermott e robot movie, ho ripensato ad Hardware, capolavoro dell’immenso Stanley che ho rivisto preso da attacco malinconico..
ad ogni modo, visto qualche settimana fa, gran bella sorpresa questo Automata, esteticamente ma non solo, come ben evidenziato nella recensione..avanti così
Hardware filmone! Avevo il poster in cameretta!
In un futuro apocalittico, in cui sono i robot a svolgere gran parte delle mansioni prima delegate all’uomo, l’agente assicurativo Jacq Vaucan si trova ad indagare su alcuni robot “difettosi” scoprendo che l’anomalia e’ ben piu’ di un bug di programmazione…
Ci sono nella storia del cinema film definiti “mostri sacri”, opere che nell’immaginifico colletivo rappresentano lo stato dell’arte, la filosofia, la summa di ogni singola componente caratterizzante un lungometraggio: musica, scenografia, copione, regia, attori… con il risultato di creare nello spettatore un rapporto che infrange lo schermo di proiezione e crea quell’empatia tipica di un’opera teatrale, una vera e propria esperienza.
Nell’Olimpo delle produzioni cinematografiche c’e’ indubbiamente Blade Runner, un titolo che solo ad evocarlo e’ in grado di scaldare anche le piu’ gelide delle critiche, un’opera a cui ha voluto ispirarsi il regista Gabe Ibáñez, come risposta del Vecchio Continente alle opere prime “made in USA”.
Ibáñez e’ difatti di origine spagnola ed il film e’ stato girato oltre l’Oceano di Scott benche’ il cast, variegato, attinga a piene mani dalle star hollywoodiane. Automata vuole raccontarci un futuro distopico nel quale le macchine potrebbero avere pari diritti degli essere esseri umani, perche’ se i robot sono “semplicemente delle macchine”, noi essere umani saremmo, e siamo, “semplicemente delle scimmie” il che dovrebbe alimentare nello spettatore quei dubbi “esistenziali” sul perche’ delle cose, sull’origine del mondo, sulla figura dell’uomo stesso. Di per se’ la specie umana e’ deprecabile per le scelte che compie in quanto la grande bellezza del libero arbitrio concessaci, per vocazione o meno religiosa a seconda della professione di fede seguita, e’ proprio quella di farci seguire l’istito sovra ogni legge o superiore ragione… mentre nelle macchine quelle che sono le “leggi di Asic Asimov” rappresentano un limite invalicabile, delle tavole scritte nel loro DNA/microkernel, incancellabili e non, o almeno in teoria…, modificabili.
Volendo guardare altrove su questo aspetto ci sono molte analogia anche con il Robocop di Paul Verhoeven, ma cio’ che manca in Automata e’ proprio la profondita’ necessaria a porre in discussione tali argomentazioni perche’ la regia e probabilmente la sceneggiatura, temporeggiano troppo sui periodi morti, su quelle pause nelle quali il dubbio del tarlo dovrebbe insinuarsi, ma anche invece, lascio lo spettatore soffermarsi sulla fotografia e gli insulsi effetti speciali, davvero di qualita’ neanche minimamente paragabile alle altre produzioni moderne. Se prendessimo invece ad esempio Blade Runner a confronto, dove gli effetti speciali hanno ben 33 anni in meno…, il confronto tra digitale e reale e’ ancora piu’ impietoso, perche’ e’ avvertibile e fastidioso quel senso di finto che si percepisce con 15 milioni di budget a disposizione.
I protagonisti del film sono Banderas, l’agente assicurativo stile monaco tibetano, che raggiunge dei picchi di ilarita’ non aggetivabili in alcune scene (ai limiti dell’assurdo il walzer con Cleo…) che scopre di essere immune anche alle radiazioni oltre che al junk food desertico, Cleo, il robot femmine platinato, in grado di simulare atti sessuali (stomachevole…) semplicemente “on demand”, Melanie Griffith, la moglie del nostro, irriconoscibile (fisicamente e attorialmente) e i cattivi di turno tanto stucchevoli quanto patetici.
Purtroppo non si salva nulla e lo spettatore che dovrebbe uscire dalla sala con piu’ dubbi di quanto trailer e indiscrezioni avessero potuto suscitare, si trova con il sorriso sulle labbra per i siparietti “comici” nelle lande desertiche, la plasticita’ e costruzione delle scene topiche (l’imprevedibilita’ non e’ di casa Ibáñez), la prova attoriale di Banderas che ha mostrato come sia meglio tornare a Zorro o nei panni di attori mascherati anziche’ della sua, di faccia, con espressioni forzate e lacrime di coccodrillo finte eoni.
Recuperato ora in DVD. Ottimo film indubbiamente (anche se non siamo al livello di Moon). Ho digerito male l’assenza di effetti delle radiazioni e l’insettoide robot, per il resto fantascienza di quella sporca e buona.
Film bello, profondo e mai con una battuta inutile o stereotipata.
Se si accende il cervello è bello davvero…