La fama internazionale di Alex de la Iglesia è indissolubilmente legata a quel vostro amico che, intorno ai vent’anni, veniva da voi e vi diceva «Oh, ho visto questo film spagnolo che è TROPPO FUORI» (dopo i trent’anni, invece, ha iniziato a dire «totalmente delirante», ma il senso è lo stesso).
Non ha torto, quel vostro amico: Azione mutante e Il giorno della bestia hanno fatto la felicità di molti giovani che, non paghi dello splatter divertito, del costante urlare e del satanismo buffo, potevano anche sentirsi cultori di certo cinema di nicchia grazie al fatto che «parlano spagnolo! Cioè, è spagnolo!». Quanti altri film parlati in spagnolo avevamo visto in quegli anni, a parte Il ciclone? Nessuno. E infatti ci siamo divertiti tutti molto con i primi de la Iglesia, e magari abbiamo anche detto «Uno così in Italia ce lo sogniamo». Poi boh, non so cosa sia successo, forse siamo invecchiati e il volume dei suoi film ha iniziato a sembrarci un po’ troppo alto, forse abbiamo preferito altri lidi ancor più esotici che ci dessero un tono ancor più di nicchia, o forse è lui che non ha mai fatto il botto vero; sia come sia, ce lo siamo tenuti sempre lì da parte a prendere la polvere, senza avere il cuore di buttarlo via ma senza nemmeno la voglia di riprenderlo in mano e giocarci.
Ed è un peccato, perché se ci fossimo la briga di dargli uno sguardo, avremmo visto che, zitto zitto, il nostro Alex stava affinando regia e scrittura, dimostrandosi capace di risultati vieppiù ammirevoli per dialoghi, intreccio e gestione del ritmo.
Finché, un giorno, Alex sposa il suo spirito sovversivo alla raggiunta maturità: è il 2010, e al Festival di Venezia il presidente della giuria Quentin Tarantino fa partire l’ovazione in sala dopo i titoli di testa, e gli assegna di prepotenza un botto di premi al grido di «Oh, ho visto questo film spagnolo che è TROPPO FUORI». Parlo ovviamente di Balada triste de trompeta, roboante e maligna satira della Spagna (post-)franchista in chiave circense, film a cui riconosco enormi pregi ma anche una serie di difetti riassumibili principalmente nel fatto che de la Iglesia può aver raggiunto la maturità e affrontato tutti gli alti temi che vuole, ma continua a non avere il senso della misura e non sempre l’accumulo gli giova.
E arriviamo a oggi. Arriviamo a Las brujas de Zugarramurdi, che poi vuol dire “Le streghe di Zugarramurdi” e che in italiano pare si intitolerà “Le streghe son tornate” ma a quanto pare non sono tornate manco per il cazzo, dato che da mesi i distributori annunciano il film in uscita sparando date a caso, poi il film non esce mai e intanto siamo già al 2015 e ancora non si è capito se lo vedremo in sala o no. (Curiosità divertente: era successa esattamente la stessa cosa anche con Balada triste de trompeta).
Vabè, chi se ne frega. Ora vi dico due cose sul film.
Il fatto è che non si può non volergli bene, a de la Iglesia. Sapete perché?
Perché dopo Balada, aumentato il prestigio internazionale, mai scemata la fama in patria, l’Alex poteva fare più o meno quel che voleva. Poteva insistere sul lato più amaro e politico del suo film precedente, su una raggiunta “età adulta”, sul compiacere Hollywood (un marchettone in carriera basta e avanza, e non c’è da andarne granché fieri). E invece Alex ha preso il suo grosso grasso budget, ha fatto tesoro di tutta l’esperienza coltivata negli anni come regista e sceneggiatore, ha sposato Carolina Bang facendo uscire dalla torta un tizio con la mitragliatrice, e ha detto «Cara età adulta, cara Hollywood, sapete chi vi saluta un casino? Esta polla».
Sopra ogni cosa, Las brujas de Zugarramurdi è un film fatto da gente che si diverte un mondo a divertire il pubblico: è una commedia che fa ridere sul serio e un fanta-horror con un sacco di trovate. Ma è anche, indiscutibilmente, un film “maturo” – solo che per de la Iglesia “maturità” non significa ingrigirsi nella serietà, ma semplicemente perfezionare la padronanza dei toni che gli sono sempre stati propri: Brujas è il film in cui le due tendenze di de la Iglesia (la vocazione alla commedia “di dialoghi e personaggi” e la fracassonaggine horror senza freni) si sposano meglio e con più gusto, reggendo senza una sbavatura per un tempo sorprendentemente lungo. In due parole, Brujas è il rovescio della medaglia di Balada Triste: più cupo e pessimista quest’ultimo, più spensierato e positivo il primo, entrambi sanamente maligni, entrambi scritti e diretti da un autore mai così sicuro e vulcanico, con tutti i pregi (molti) e i difetti (non pochi) del caso.
Due parole sulla trama: un gruppetto di spiantati rapina un Compro Oro – e ve lo dico subito: i primi dieci minuti, con loro che seminano il panico tra la folla mascherati in modo ridicolo, sono un capolavoro totale di action comedy che infila trovate visive e dialoghi divertenti alla velocità della luce, roba che se manteneva quel ritmo per tutto il film mi scoppiava la testa dalla gioia (spoiler: ho ancora la testa intera).
Gli sprovveduti malviventi si danno alla fuga e finiscono a Zugarramurdi, paesino basco che esiste veramente e che è veramente famoso per le leggende sulle streghe. Indovinate chi incontreranno? Incontreranno LE STREGHE – e nel caso ve lo stiate chiedendo la risposta è sì: la strega madre è Carmen Maura e la strega bona è Carolina Bang. Qui, com’era prevedibile, il film smette di essere una commedia action on the road e diventa l’orgia demenziale-horror-fantastica che ci si aspettava da de la Iglesia, che si diverte come un matto tra sangue, torture, sabba e uno dei uno dei più bei campionari di facce da freak che io abbia mai visto (c’è quell’allampanato di Javier Botet, già madre morta in La madre e bambina morta in REC, ma ci sono pure Carlos Areces e Santiago Segura che fanno le streghe zitellone vestiti da donna come Nando Paone e Ceccherini in quel film di Salemme).
Insomma, è passata poco più di un’ora dall’inizio del film e viene voglia di richiamare il tuo vecchio amico e chiedergli se si ricorda ancora di quello spagnolo TROPPO FUORI.
A questo punto, però, devo svelarvi due COLPI DI SCENA (è solo un modo di dire, tranquilli, NO SPOILER).
Il primo è che, sotto tutto il divertimento, de la Iglesia stava piazzando, sin dal minuto uno, un discorso satirico molto aggressivo sul rapporto tra i sessi e su come il maschilismo iberico imperante si faccia spaventare da un universo femminile sempre più padrone di sé – e lo stava facendo anche molto bene, con le armi della satira e non della predica, premendo l’acceleratore sull’iperbole e lasciando che lo spettatore scaltro capisse l’ironia e lo spettatore ottuso gridasse al becero sessismo (Brujas è un film tutt’altro che sessista, ma de la Iglesia ve lo fa capire solo per contrasto). Fin qui tutto bene.
Il secondo colpo di scena è che de la Iglesia, essendo de la Iglesia, a un certo punto, fisiologicamente, sbraca. Non lo tiene più nessuno, lui non tiene più il film, e gli trabocca tutto dal pentolone. Più concretamente, de la Iglesia si è messo in testa che DEVE girare un gran finale pirotecnico in cui il metaforone del film si concretizza in un mostro gigante – un MOTHRAFORONE, se mi passate il termine – in cui dare sfogo a tutto il suo talento visivo e piantare un enorme chiodo nel cranio degli spettatori per essere sicuro che il concetto di base non scappi.
Pensate a Balada triste: non pago di aver infarcito un intero film di ammennicoli franchisti e clown folli che si sfigurano, HA DOVUTO girare un combattimento finale sopra la gigantesca croce della Valle de los Caídos – simbolo monumentale del franchismo – in un tripudio di pessima CGI, montaggio abborracciato e piroette di dolly a buttare, in nome di un’epica e di un gigantismo che de la Iglesia, semplicemente, non è capace di raggiungere.
In Brujas, stessa cosa. Ma proprio stessa cosa identica (SPOILER di qui in poi). Serve un metaforone col botto per coronare il discorso sulla battaglia dei sessi? Pronti: le streghe fanno il gran sabba ed evocano una colossale Venere di Willendorf (il femminino primordiale, capito?) che si mette a giganteggiare per la caverna, minacciando di schiacciare i malcapitati uomini. È un’idea di per sé favolosa sulla carta, ma de la Iglesia la tratta come se bastasse a sé stessa, come se 20 minuti di monster movie piovuto dal nulla e girato male sopperissero a una conclusione soddisfacente per tutte le trame e sottotrame fatte convergere fino a quel punto.
È un gran peccato, anche perché va quasi sempre a finire così, con Alex. Quando il film gli scappa di mano, lui si limita a scegliere la forma del distruggitore, poi si rintana in un angolo con due dita nelle orecchie finché non scoppia tutto e finisce da sé.
Rimane il fatto che, nel bene e nel male, in Europa non c’è nessuno come lui, e questo è uno dei suoi film migliori. Dai, diosanto, sono passati 20 anni da Azione mutante eppure de la Iglesia è ancora qui, con le sue miccette sempre accese, a ispirare una nuova generazione di amici TROPPO FUORI. E poi, cioè, parlano spagnolo!
DVD-quote suggerita:
«Oh, ho visto questo film spagnolo che è TOTALMENTE DELIRANTE» (Luotto Preminger, i400calci.com)
stupendo! Visto un annetto fa e, da allora, aspetto il blu-ray!
Grande De La Iglesia! Legato indissolubilmente al periodo universitario. Lo guardo sempre con piacere.
Sì, vabbè, ok il metaforone… però mica lo sanno tutti che la venere di Willendorf rappresenta il “femminino primordiale”. Quindi uno vede sta roba e non coglie il metaforone… non mi pare così spiattellato.
Grazie di esistere.
Piaciuto un casinissimo! Vabbé ok il finalone meh, ma mi ha esaltato lo stesso…poi il finalissimo…poi Carolina Bang…poi visto in spagnolo…Con le dovute proporzioni é quello che poteva essere Snowpiercer se non aveva quei 40 min. di pippone finale…
Io el dia de la bestia lo riguardo tipo una volta l’anno, e non e’ piu’ ingenuo o esente da metaforoni di quest’ultimo. Secondo me de la Iglesia non e’ mai realmente cresciuto, e’ solo ingrassato (come regista e come uomo)
Oh, che ricordi…i primi anni ’90…anni nei quali mi recavo spesso al cinema con un amico a vedere le peggio cose (a memoria, Rosencrantz e Guildenstern sono morti, Hardware, Azione Mutante e molto altro).
Che poi Azione Mutante in DVD mi manca e non l’ho mai rivisto e mi mancano pure tutti gli altri film del buon Alex…c’è n’è pure uno con Frodo e con John Hurt, meglio noto come il sosia di Gandalf!
Un grazie al nostro Luotto per la bella rece e per il revival sulla carriera del rutilante regista spagnolo (della cui esistenza, confesso, mi ero completamente scordato). Intanto vedrò di comprarmi Azione Mutante ed El día de la bestia, per gli altri si vedrà. Sicuramente a suo tempo scatterà l’acquisto anche per Las brujas de Zugarramurdi, che m’intrippa non poco, anche se qua mi sa che toccherà aspettare non poco.
ho avuto il megaposter del DIA DE LA BESTIA in camera per anni…
Diòs, come sono vecchio.
Lo stile fracassone mi attira, i messaggi femministi specie se lanciati da uno che si scopa una vent’anni piu’ giovane un po’meno.
GARELLI! SMARMITTARE! FIGA! FIGA PELOSA! FIGLIO DI PUTTANA! PORCO DIESEL!
Grande de la Iglesia! Perdita Durango a me è piaciuto un botto! Possibile che in Italia invece.. Vabbè, chevvelodico a fare…
Noto che Luotto non ha linkato il film “marchetta hollywoodiana”. E ha fatto bene…. era abbastanza una merda.
Ma una cosa mi chiedo… Essegì, che vuol dì?!
Oh, ma sapete che non avevo MAI collegato De la Iglesias ad “Azione mutante”? Anche perché è un film a cui non ripensavo da tipo 15 anni.
Per quei quattro film che ho visto per me è un grande, e mi sa che mi mancano i migliori “Il giorno della bestia”, “Crimen perfecto”, “Balada triste” e quest’ultimo.
Urge recuperone.
Attenzione, qui non si scherza più! Se “Azione mutante” è veramente quello che credo, avete vinto tutto l’internet, pure il 4.0 da venire! Da anni cercavo un indizio, una scena, una mezza citazione, qualsiasi cosa che mi permettesse di assicurarmi di non aver sognato, o di averci messo veramente troppo poco tabacco nello spinotto di draga quella sera, quando vidi quel film! Non sono pazzo! Non sono pazzo! Grazie! Grazie!
bella luotto, analisi molto lucida che sottoscrivo appieno, per un film baldanzoso ma incoerente in puro stile de la iglesia. alla forma del distruggitore mi sono ribaltato..
@venerabilejorge: vero, e del resto anche in Balada non era necessariamente lampante il senso della megacroce di Franco (soprattutto per i non spagnoli)… però non trovi che così sia ancora peggio, contando che le carenze di regia, scrittura ed effetti speciali sono davanti agli occhi di tutti?
@marlon brandon: a parte che, secondo me, la vita sessuale di un regista non compromette i messaggi che lancia (almeno finché la signora de la Iglesia è consenziente); poi ripeto, il messaggio è espresso senza prediche, con ironia e aggressività, quindi non ammorbidisce (anzi amplifica) il tono maligno e iconoclasta del film – al contrario di come avrebbe fatto un qualunque americano finto-ribelle (alla Kevin Smith, per intendersi, con tutti i distinguo del caso).
@tommaso: dio buono, ti mancano davvero tutti i migliori, e di gran lunga! rimedia subito!
@rocco alano: hai ragione, dimenticanza mia… ma ci siamo capiti, vero?
Sul serio c’e’ ancora gente capace di difendere “balada triste de ‘ste pelotas”? Credo sia uno dei film piu’ irritanti che ho visto nell’ultimo lustro. Non da podio, ma da top ten di sicuro.
ma se non sbaglio un tentativo di sbarcare negli USA il buon alex lo aveva fatto gia` negli anni 90 con Perdita Durango (di chiaro stile tarantiniano), tentativo ovviamente andato clamorosamente a puttane vista la straordinaria tendenza del nostro a pisciare ogni volta a diversi chilometri fuori dal vaso (ricordo scene particolarmente grafiche, piu` stupri di ragazzini adolescenti, tanto per gradire).
A mio avviso un grandissimo talento visuale, totalmente rovinato dalla sua folle natura anarchica, non tanto perche` anarchica, ma perche` incapace di scenderci a patti. Abbiamo capito che sei un po’ pazzariello alex, ma ogni tanto fatteli due cazzo di conti, e dacci un taglio con le minchiate.
A me di suo piace molto La Comunidad. Oggi visto che ci sono mi sa che mi guardo Oxford Murders, qualcuno lo ha visto? Pareri?
@Lars: The oxford murders è quello a cui alludevo dicendo “marchettone”. Veramente impersonale; vedere l’Alex ridotto a mestierante puro fa uno strano effetto, e credo sia il motivo per cui ha smesso di provarci con gli anglofoni.
La cosa figa di Perdita è che SPOILER gli stupri minorili non avvengono mai, ci si va sempre vicinissimo ma con situazioni assurde (ma comunque mai forzate) si evitano per un pelo…e con classe! Di De La Iglesia è molto carino anche Crimen Ferpecto, minore ma con una prima parte da applausi!
@luotto
in effetti mi sembrava troppo bello per essere vero… vabbe` ho capito, guardo altro
@Darren Aaroneckart
So che esistono versioni tagliate di Perdita Durango quindi magari tu potresti averne vista una, cmq io ricordo che il personaggio di Bardem ci da dentro come un matto con la biondina (che tra l’altro non disdegna), mentre Perdita fa quasi altrettanto con il ragazzino
hahahahahaaaa
me lo sto guardando adesso, questo film è FANTASTICO.
Loro travestiti da artisti di strada mi ha fatto flashback di Action Mutante.
Inoltre, ma quanto è fregna Carolina Bang? Che si chiama BANG? Eh? Eh!? Quanto!?
(SPOILER)
veramente tanto, ecco quanto.
De la Iglesia è sposato con Carolina Bang?! minchia…ha vinto tutto!!!
Il film mi è piaciuto assai ma questa notizia mi ha steso.
@ Lars mi sa che hai ragione, stavo pensando alle scene di massa…quelle con Screamin’ Jay Hawkins…ma li piuttosto evitavano di essere ammazzati…boh, mi sa che mi tocca riguardarlo, una buona scusa :D
@luotto non ho gradito l’approccio troppo frettoloso alle opere di De La Iglesia, la sovrabbondanza, o l’eccesso di eccessi, è solo parte della sua cifra stilistica, assente ad esempio in film quali La Chispa de la Vida, tenuta saldamente a bada in quell’altro capolavoro che è Muertos de Risa. E come non ricordare Perdita Durango tra le sue opere migliori, o 400 balas, o Crimen Ferpecto. De La Iglesia è molto più di chi lo guarda, questo è certo.
Sono stato necessariamente un po’ frettoloso, è vero, ma non poi dire che non abbia citato il de la Iglesia meno eccessivo e più limato nella scrittura (è una delle “due facce” di cui parlo nel tentare di definire Brujas) – e peraltro nel farlo ho linkato proprio Crimen Ferpecto ^^
Però non concordo sul fatto che Alex sbrachi sempre: Crimen Perfecto e La Comunidad, pur indiscutibilmente grotteschi, mantenevano un bell’equilibrio fino alla fine.
e’che io sono di parte, lo adoro perchè è libero, riesce sempre a portarmi dentro i suoi deliri senza tabù.
Visto al cinema qui in Francia un annetto fa, concordo molto tanto con la rece (bravo Luotto) ma se spreco un po di tastate é per consigliarvi quello che per me che mi sono comprato tutti i suoi film (un regista di sinistra che si diverte girando film? te voio bbbene) é il più “tenuto bene” e visibile anche se mi chiami zecca: 800 balas. Meraviglia di western/dramma sociale/famiglia/botte/esplosioni/clint eastwood che voleva partecipare ma non ha potuto.
Ho visto Perdita Durango poco tempo fa e gli stupri e le scopate c’erano.
Che, poi, la tipa bionda aveva 26 anni al tempo del film.
@bolo
ma nel film ne dimostra tipo 16
ci ho l’ansia di vedermelo. un mio amico mi ha detto che il regista sta troppo fuorissimo!
@lars: come Juno Temple in Killer Joe, pari pari.
@donnie: ah, allora eri tu, in sala, a vedere Rosencrantz e Guildenstern? Io ero l’altro, ricordi?
@luotto: visto il film. Perfetta recensione, grazie. Ancor più di Ceccherini e Paone in quell’assurdo film di Salemme, i maschietti travestiti di ‘sto film non ti hanno un po’ ricordato Max Von Sidow, Alberto Lionello e Renato Pozzetto in quel capolavorone che è Gran Bollito di Bolognini?
Certo in mezzo fra balada e brujas Alexone ha provato anche il dramma sociale sulla GRISI (la chispa de la vida) e gli é venuta fuori una tremenda menata grillina, quindi nel dubbio gli conviene
sbagliare per eccesso.
Cmq grande affetto per tutta la ballotta spagnola, in particolare Santiago segurA.
E oggi ho scoperto anche il nome del regista di quella roba troppo fuori che era Crimen Perfecto, che in una seconda serata di zapping mi sorprese parecchio positivamente.
Comunque questa notizia che esiste un film in cui recitarono Max Von Sidow e Renato Pozzetto mi ha profondamente scosso.
Dopo la rece ero li li su imdb a segnarmi a penna tutto il recuperone su de la iglesia e bum,ha diretto 24 e dico 24 episodi di un telefilm di fantascienza/ commedia ,slurp slurp non vedo l’ora. Ah,si intitola pluton b.r.b. ,quest’uomo è troppo forte,sè pure sposato la bang. E vi diro che non ho un brutto ricordo neanche di oxford murdered.
@Assassinosentimental: che film! Però i donnuomini di Gran Bollito sono una scelta non gratuita (e geniale) e personalmente mi hanno sempre un po’ inquietato… mentre qui mi pare si respiri proprio un’aria di scherzo scemotto tra de la Iglesia e i suoi amiconi Segura e Areces. Ecco perché citavo Salemme :)
Visto anch’io un sacco di tempo fa, però devo dire che non mi aveva convinto. Ricordo la partenza col botto ma poi diventa troppo lento e confuso, tanto che ho pigiato FF in più di un punto. Mah, forse dovrei dargli una seconda possibilità.
Azione Mutante ai tempi mi aveva gasato tantissimo, a un certo punto per me la Spagna era quello come la Francia era Le Dobermann.
Quoto Terenzio Collina, in alto metto 800 Balas che probabilmente è il meno pazzo e sembra una barzelletta ma invece rispetta abbastanza fedelmente la realtà che si respira ad Almerìa, polverosa nostalgia decadente dei tempi degli spaghettiwestern
In più, oltre a vantare discreti candidati per il premio Jimmy Bobo (Juanma Pagazaurtundua, Marìa Angulo…) aveva lei
http://bit.ly/1CeGcvg
@Luotto: molto vero.
@gigos: e Max Von Sidow con Stefano Dionisi, allora? Comunque guarda che il film in questione è roba grandiosa, inquietante come pochi film italici, basato sulla vera storia della Saponificatrice di Correggio.
questo film è stato proprio inarrestabile, divertente, assurdo e senza sosta. alcuni scambi proprio sottili e geniali. peccato il finale: con tutta quella carne a cuocere è stato un pò riduttivo. concordo con la rece. luotto seigaranzia di qualità.
@Luotto, comunque va da se’ che lo cerchero’ e lo giudichero’ solo dopo la visione.
uff…non ancora uscita la recensione di oggi…
A proposito, domanda: val la pena dare un occhiata a “Plutón brb nero”, la serie tv di fantascienza di Alessione nostro?
io dico:
el dia de la bestia sopra a tutto..
il suo apice..completamente folle, succede di tutto, ma riesce a non svaccare
poi la comunidad e crimen perfecto… meno pazzoidi ed anarchici ma con un escalation di casualità di sfighe che ipnotizzano dall’inizio alla fine del film
@Rash anche io vorrei recuperare la serie ma non ho idea se esistono sottotitoli.Voi ne sapete qualcosa?
azione mutante… deformi, dementi come cartoni a colazione
https://www.youtube.com/watch?v=ZyrPue93lAY
Ricordo con piacere Oxford Murders solo perché mi ha fatto conoscere il teorema di Goedel, aprendomi un mondo che avevo solo intravisto: per il resto una cagata.
Grazie, mi avete fatto appena scoprire il mio regista referito di oggi!!!!
FIGATA!
Nulla di speciale….l’inizio è buono ma poi si perde abbastanza nella noia.
A me è piaciuto dall’inizio alla fine, lo sbraco nel finale è davvero minimo. Personalmente l’ingresso del metaforone mi ha esaltato e gli effetti speciali artigianali sono l’ultima cosa che può infastidire… Spero che quest’uomo filmi ancora a lungo. Bang!