Quando vidi questo film ero un ragazzino, ne ricordavo poco ma avevo bene in mente che ad un certo punto del film non ci capii niente e che prima di vederlo avevo grosse aspettative perchè “ah, un film horror della Disney!”. Ma torneremo su questo dopo, partiamo da un altro punto, partiamo da quando uscì Taron e la pentola magica. Sigla.
httpv://www.youtube.com/watch?v=cwTPZ0axv04
Appena uscì Taron e la pentola magica andai al cinema con mia madre a vederlo, con lei ed altri ragazzini accompagnati da un’altra madre.
Nelle scene clou del film la platea di mocciosi cominciò a farsela addosso gravemente e i virgulti presero a frignare come indemoniati, compresi gli altri ragazzini che erano con me e che supplicarono la madre preposta come accompagnatrice di portarli via. Io invece supplicai la mia di rimanere ed ero assolutamente rapito da quell’armata di scheletri macilenti che avanzava in mezzo a miasmi verdi.
Qualcosa cambiò quel giorno, capii che ero un pelo fuori asse rispetto ai gusti dei miei coetanei e mi sentii un po’ fuori dal mondo. Che comunque era un mondo in cui ad un certo punto la Walt Disney Pictures faceva Taron e pentola magica indirizzato esplicitamente ad un pubblico di ragazzini, accollandosi serenamente torme di madri inviperite perché i figli di cinque anni bagnavano le lenzuola per notti dopo averlo visto.
Un mondo in cui nel 1983 aveva prodotto il buon Qualcosa di sinistro sta per accadere che non ci andava leggerissimo con l’horror e in cui, qualche anno dopo, la Disney a gamba tesa realizza il film per ragazzi più creepy del mondo, il temibile Nel fantastico mondo di Oz. Un film dal vivo dal titolo innocuo e che pare essere un film fantasy con i pupazzi buffi ma che è un vero incubo acido, come del resto il materiale originale di Frank Baum
Una roba che si apre con elettroshock ottocenteschi su di una bambina in un fatiscente ospedale psichiatrico e prosegue dritta e spavalda tra teste mozzate che parlano, psicopatici a rotelle, scene di stop motion di facce di pietra in botta di salvia divinorum fino ad un lieto fine non proprio canonico.
Quel mondo che ricordo con piacere era l’ultimo annaspo -prima dell’invasione di odiose sirenette e fantocci buonisti canterini- di un’ondata iniziata qualche anno prima, in un periodo in cui un certo punto nel 1979 la Disney metteva in cantiere un film horror con il preciso obiettivo di fare “il loro L’ Esorcista”. Robe che in una sala riunioni della Disney sono parole forti signori miei eh, proprio come obiettivo viene da chiedersi perché mai la Disney avrebbe voluto avere il suo L’Esorcista. Ma vi giuro: questo è quello che dissero di volere gli esecutivi una volta letto il soggetto alla base de -e qui torniamo in tema- Gli occhi del parco. Ah, gli anni settanta.
Decido di rivedermelo, perché come vi dicevo ho vaghi ricordi di cose veramente strane che avvengono in questo film e perché ci sta Bette Davis, motivo per il quale un po’ lo sovrappongo forse a Ballata macabra; un horror sempre con la Davis e sempre su famiglie che vanno a vivere in case della madonna che sono troppo una svolta a costare così poco per non avere la magagna sovrannaturale. È ora di dirimere i ricordi, insomma.
La trama del film è di un lineare da manuale: famiglia benestante si trasferisce a due spicci in una gigantesca magione di campagna a patto di accollarsi l’anziana pazza che vi abita da sempre. Nude proprietà che puzzano di fregatura quindi e infatti la fregatura c’è, perché la figlia maggiore -sorpresa- ha il dono del vedere le cose del sovrannaturale e alè si scopre -ri-sorpresa- che ci sono i fantasmi.
L’abbiamo visto mille volte, no? Addirittura lo stesso anno in capolavori come The Changeling e Shining e poco prima appunto in Ballata macabra del 1978. Buttava così al cinema negli anni del riflusso: enormi stabili accessibili con poco sforzo, famiglie rovinate e fantasmi che non si sa bene che vogliono. Evidentemente anche la Disney voleva la sua fetta di spettri ad equo canone.
Il film procede più che come un L’ Esorcista come un film d’atmosfera a medio budget della Hammer. Ci sono premesse interessanti e ad intervalli regolari scene inquietanti, ovviamente per gli standard Disney ma anche un po’ oltre quello, che tengono al giusto regime la curiosità nonostante il regista, lo stesso Hough del mio mini-cult automobilistico Zozza Mary, Pazzo Gary, giri tutto senza particolare verve e con tutti i difetti del cinema a basso costo degli anni settanta: silenzi insensati, le inquadrature a schiaffo, gli stacchi bruschi a casaccio, non manca nulla. Va avanti circa così per due terzi poi succede una cosa completamente a vanvera: da horror all’inglese diventa una sorta di fantasy con degli effetti alla Xanadu, inanella una serie di maccosa di pregevole fattura e perde il sottile filo che teneva assieme l’attenzione per il film, non lo ritrova più e diventa anche una discreta rottura di scatole.
Avrei potuto finirla qua e archiviare la pratica ma sono un puntiglioso, quindi mi sono andato a leggere un po’ di storia produttiva del film e, come sempre nei casi di film così strani, si scopre che alla base della stonatura ci sta una lavorazione travagliata. Accadde che fondamentalmente dopo la riunione in cui volevano “il loro Esorcista” alla Disney se la fecero sotto ad andare fino in fondo e, a film finito e nelle sale, reputandolo troppo inquietante per il loro pubblico decisero di ritirarlo, cambiare il finale e rigirare tantissima parte dell’ultimo terzo di film. Chiamarono scrittori di fantascienza e mistery per scrivere finali su finali -pare si fosse arrivati a produrre addirittura centoventi ipotesi diverse- e finirono col girare ben tre conclusioni differenti in fretta e furia per poterlo far tornare nelle sale l’anno seguente. Non senza passare per una versione intermedia così ridicola da essere derisa durante le proiezioni di anteprima e grazie alla quale Hough venne esonerato dal progetto e non concluse personalmente le riprese. Povero Hough, lui quantomeno nella prima versione del film voleva metterci i mostri alieni.
La Disney quindi non realizzò per niente il suo L’Esorcista ma non realizzò neanche il suo Ballata macabra, a dire il vero.
Nonostante per la sua eccentricità e la sua strana storia produttiva sia diventato un piccolo cult, con Gli occhi del parco la Disney mena il cane per l’aia indecisa su che film stia facendo, producendo un film irrisolto e sprecando la meravigliosa Bette Davis in un ruolo puramente alimentare da vecchia star a fine carriera che mette un po’ di malinconia.
Si salvano alcune azzeccate scene un po’ gotiche nella prima parte del film più hammeriana e si apprezza anche il tentativo sulla carta di un horror sovrannaturale “made in Disneyland”, ma bisognerà aspettare Taron e la Pentola Magica per avere un assaggio della Disney “de paura”, con la sua torma di scheletri resuscitati pre-Raimi che per quanto sia disegnata e diluita in un film per bambini riesce a differenza de Gli occhi del parco ad essere incisiva e diventare legittimamente di culto.
DVD Quote suggerita:
“Altro che L’ Esorcista di casa Disney”
Darth Von Trier – I400calci.com
Caro Darth, cosa sei andato a tirare fuori dal casco?! Grande!
Questa era la Disney che mi piaceva, assieme a Black Hole e poca altra roba (tipo il demone in Fantasia)
nel fantastico mondo di oz…filmoni fantasy come non se ne fatto più.
Cavolo, OZ me l’ero completamente dimenticato. Delle mie visioni in età infantile ricordo solo un senso di diffusa inquietudine.
Che hai ritirato fuori…ah Taron ho ancora il vhs originale, del resto Ailin è stato il mio nickname negli anni 90 per più o me no qualsiasi cosa.
La verità: non sapevo nulla di sto film né della pentola però ho sempre saputo in cuor mio che una roba mondiale come una notte sul monte calvo dovesse avere delle tracce altrove. A questo punto in seno alla disney ci doveva essere davvero una qualche mente grigia che premeva per cose così a caso. Se non altro, a livello di intenzioni.
Se qualcuno sa di altre cose matte disney le faccia uscire plz
ma ragazzi TARON! Taron e la pentola magica e` TROPPO bello! Io ho letto i libri fantasy da cui e` tratto (solo che nei libri il protagonista si chiama Taran) “Le cronache di Prydain”, dell’editrice Nord. Fantasy all’ennesima potenza che straconsiglio a tutti.
Return to OZ super inquietante, ricordo perfettamente che quando lo trasmisero in TV me la feci sotto alle scene con gli scoppiati a rotelle e smisi di vederlo, per poi riguardarlo tutto intero una mattina sulla rai un po’ piu` grandicello e rimanendoci piuttosto perplesso. Difatti la protagonista e` la Fairuza Balk che poi da cresciutella ha fatto un fracco di film dove fa la strega/scoppiata/zoccola tossica
Questo gi occhi del parco mi manca, ma non ho molta voglia di vederlo onestamente, penso invece che mi sparero` di nuovo Taron :)
chi è che è andato a cambiare qualcosa nella pag Wikipedia di qualcosa di sinistro sta per accadere?
Ma una vena macabra, scorretta e inquietante nella Disney c’è sempre stata fino a un certo punto, memori anche delle fiabe dei fratelli Grimm. Basta che vi leggete le prime strisce di paperino in cui è da real badass.
Il progetto più folle di cui lessi secoli fa era uun collaborazione di Walt Disney e Salvador Dalì con tanto di tavole e bozzetti super creepy
Qualcosa di sinistro sta per accadere l’ho visto solo una volta, forse l’unica in cui lo ha passato la RAI, millenni fa e mi gasò non poco, avrò avuto 8 anni. Solitamente i film che giravano tipo 8 volte l’anno erano quelli con le gemelle biondine che due coglioni, questi qui mai più visti. A quanto pare questo Taron da rintracciare al più presto.
Ah. Questo lo vidi molto tempo dopo perché qualche la mia ragazza voleva rinfrescarsi la memoria perché, anche lei, “ho ricordi nebulosi ma c’è Bette Davis”. Quindi confermo tutto, anche tutti gli altri film citati. “Qualcosa di sinistro sta per accadere” da bambino mi inquietò molto tanto da recuperare il libro anni dopo (Bradbury signori miei) e rivedere poi il film per scoprire che non faceva così tanta paura ma per l’epoca era roba forte. Tipo le parti più cupe di Harry Potter ma molti anni prima. Oz ricordo ancora la scena in cui la strega si cambia le teste. In effetti in quegli anni ci deve essere stato qualcuno ai vertici che voleva sperimentare ma c’è anche da dire che gli horror per ragazzi era un bel mercato.
Mai sentito nominare, ma mi hai fatto venir voglia di rivedere Taron (stessa identica esperienza all’epoca: io ragazzino intrigato dal fantasy che me lo godevo, mio fratello e le cuginette che volevano scappare dal cinema – per fortuna eravamo andati con mio papà il cui motto era “ormai abbiamo pagato e si resta fino alla fine”). Devo dire che quando l’avevo rivisto anni dopo però mi aveva un bel po’ deluso.
Non ho mai visto invece “Nel fantastico mondo di Oz”, classico film “da vedere” con gli anni che poi passano senza averlo fatto.
“Qualcosa di sinistro sta per accadere” invece lo vidi a ruota dopo aver visto il mega-capolavoro “Suspence” sempre di Jack Clayton e ne rimasi delusissimo. Nel frattempo ho letto pure il romanzo di Bradbury (che praticamente ha inventato quel fantastico da/per/di ragazzini con cui King, Spielberg & Co avrebbero fatto i fantastiliardi). Magari come “film per ragazzi anni 80” è recuperabile.
Mi aspettavo una citazione de “La villa di lato” nella didascalia della magione.
Quando la Disney non produceva soltanto robaccia per bambini gay e adulti ritardati…
Di sto film non so veramente une cippa ma leggendo la didascalia sotto al titolo mi son detto: “ora entro e cito a buffo quei due filmoni mega che sono Taron e Return To Oz.” voi grandissimi mi avete anticipato sul tempo. Taron anche a rivederlo ora è un buonissimo film d’animazione, RTO non lo vidi da piccolo ma solo di recente, certo che ai tempi deve aver turbato non poco i mocciosi in sala. Questo non mi avete invogliato il recupero quindi penso eviterò.
@Samuel paidinfuller Credo fosse DESTINO
https://www.youtube.com/watch?v=IOjDjLqu8O4
propongo una #400tv con OZ oppure con “qualcosa di sinistro sta per accadere”. sono felicissima di questo post. mi ha messo troppa malinconia e portato alla memoria tantissimi ricordi esagerati di quando da bambina anch’io capii “che ero un pelo fuori asse rispetto ai gusti dei miei coetanei e mi sentii un po’ fuori dal mondo”. grazie.
La strega mombi…ora finalmente so da dove è sbucata la strega dalle molte teste! Ho sempre avuto questa immagine in testa ma non sapevo da dove fosse tratta! Ricordo che rimasi terrorizzato/affascinato da quell’idea.
Di questo film non avevo mai sentito parlare prima, però Taron me lo regalarono in dvd conoscendo la mia passione per il fantasy.
Devo dire che ne rimasi molto deluso, mi addormentai addirittura e da allora non l’ho più rivisto. Ora forse però me lo recupero, magari insieme a Return to Oz del 1985 e che invece abbiamo visto a scuola un giorno che l’insegnante era malata. Per me filò tutto liscio, non ne ho un ricordo così inquietante ma ricordo qualche compagnetta che si lamentava.
Taron cultissimo!!!!
mi è venuto un flash dal passato:
https://www.youtube.com/watch?v=FwNfsLwQBhM
ma se non erro non è disney…
@past
Il segreto di Nimh e` di Don Bluth che lavoro` tanto in Disney, bellissimo
@michael
Wow non sapevo l’avessero finito anche se le tavole le ricordavo ancora più visionarie e inquietanti forse anche perchè in b/n
Esatto, NIMH è il primo lungometraggio firmato da Bluth alla regia, prodotto dalla sua neonata compagnia di produzione, subito dopo aver lasciato gli studi Disney.
Molto più avvincente e grottesco rispetto ai soliti canoni di zio Walt (e senza quelle dannate canzonette), e in effetti molto simile per tono e atmosfere a Taron (film cui invece lavorò un giovanissimo Tim Burton come concept artist)
che pacco, la locandina mi terrorizzava da piccolo, chissà che credevo. bell’amarcord però. e mo’ scopro che la Dorothy di oz è diventata la fica nazista di american history x
Bel viaggio nei ricordi di gioventu’.