Ci sarebbe da fare tutto un discorso lunghissimo e probabilmente circolare sull’aggettivo “spielberghiano” e sulle sue recenti, oblique declinazioni. Super 8 era un film spielberghiano? Diamine sì, troppo facile, era dichiarato; che poi sia uscito fuori un mezzo aborto che inizia con il botto e finisce in una scorreggia non è certo colpa del modello a cui si ispirava, ma questo è un altro discorso ancora che faremo intorno al 20 di dicembre di quest’anno a occhio.
Attack the Block, per esempio, era un film spielberghiano? Il capo argomenta di sì e io sono tutto sommato d’accordo con lui, ma contemporaneamente mi chiedo se sia davvero sufficiente prendere un gruppo di ragazzini e metterli contro una minaccia apparentemente insormontabile per qualificarsi alla Amblin League?
Per come la vedo io, il segreto dei vari E.T., Goonies, anche di tutte quelle opere non direttamente riconducibili a Spielberg, è che tutto sommato se ne fottono delle regole, diretta conseguenza del fatto che più che film per ragazzi sembrano film scritti da ragazzi; spaventosamente intelligenti e grammaticamente impeccabili, ma se dovessi sintetizzare con un’efficace immagine quello che io mi figuro essere il processo di stesura di una sceneggiatura di un medio film Amblin farei così:
Che è una cosa bellissima! Vuol dire che se i nostri eroi si trovano intrappolati tra un pozzo di lava e un esercito armato di AK-47, in qualche modo se la caveranno, perché un bambino che si inventa avventure sul tappeto della sua cameretta ha sempre una soluzione più interessante di “li crivellano di colpi”. Gli eroi devono sempre sopravvivere fino a trionfare, e il segreto del bel film d’avventura spielberghiano è farli passare in (e uscire indenni da) situazioni sempre più assurde senza mai scadere in nulla che farebbe esclamare gli altri bambini «eh vabbe’ dai, troppo facile così».
Robot Overlords, il nuovo film di Jon Wright dopo quella bomba di irlandesi ubriachi che era Grabbers, potrebbe forse far mugugnare un paio dei bimbi più rompicazzo seduti là in fondo, sapete no?, quelli grassocci e flaccidi con la faccia antipatica che poi al liceo diventano dei totem perché passano i compiti a tutti e arrivati a 18 anni cominciano a palestrarsi, si mettono le lenti a contatto, perdono interesse per l’ingegneria, strappano un pompino a una in discoteca, scoprono il sesso, scoprono le siringhe di marijuana, gli viene l’overdose e muoiono. Crepate, bambini ciccioni, perché Robot Overlords è SUPERMEGADIVERTENTE ed è in pratica un film sul tenere in mano il pupazzetto di un Cylon e fare PEW! PEW! PEW! contro i cattivi. SIGLA!
https://www.youtube.com/watch?v=WGoi1MSGu64
ONCE AGAIN WITHOUT EMOTIONS
Allora, Robot Overlords è, a partire dal titolo, il film di fantascienza più camp che abbia visto da non saprei quanto tempo; persino The World’s End portava avanti un paio di discorsi più intelligenti e provocatori di questa distopia che sembra uscita da uno scarto inedito di Urania degli anni Cinquanta. I robot alieni sono arrivati sulla Terra! Hanno schiavizzato l’umanità! Gli hanno impiantato un chip dietro l’orecchio per cui se escono di casa vengono sparati morti dai mech giganti! L’intera popolazione del pianeta è costretta a vivere chiusa in casa mentre i robot studiano la Terra «in cerca di nuove idee»! L’amico sfigato di Alex Pettyfer in Io sono il numero quattro* e sua mamma Dana Scully hanno perso il papà che però forse non è morto ma là fuori a guidare la resistenza contro i robot! Ben Kingsley è un lurido collaborazionista che ha venduto la sua anima agli androidi spaziali in cambio di privilegi! I robot sono guidati da un nano che parla con la vocina robotica! PEW! PEPEPEW!
Se i presupposti sono da rivistaccia pulp, che di per sé non sarebbe una cosa brutta ma che non esclude il rischio di un’esecuzione pigra e appoggiata solo alla vendibilità su Internet della sinossi, Jon Wright dimostra quello che aveva già fatto intuire in Grabbers: ha tocco, ha cura dei dettagli, ha l’umorismo giusto e ha un senso del ritmo incredibile. Robot Overlords (vi rendete conto di quanto è FICO il titolo ROBOT OVERLORDS, porca puttana?) dura i canonici novanta minuti ma contiene abbastanza materiale per un film diviso in due episodi, se questa fosse la perversione di Wright. Il punto è che già il presupposto (gli alieni ci tengono confinati in casa, se usciamo ci friggono vivi), una sorta di home invasion al contrario ma su scala globale, basterebbe per, che ne so, un’avventurona notturna a base di guerriglia urbana e la ricerca di una soluzione a questo annoso problema del collare con il chip robocibernetico della morte.
Invece Wright decide di risolvere suddetto problema grazie all’uso di una PlayStation 3 e da lì di aprire la manetta del gas e lasciare che succeda tutto il casino che deve succedere.
Tutto il peso del film da lì in avanti sta sulle spalle di questi quattro, legati da complicatissimi rapporti di vicinato/parentela/amicizia che vi riassumerò così:
• Sean, il protagonista, è quello con il padre scomparso e la madre negli X-Files. Vive con Connor, il ragazzino con i pollici alzati che c’è lassù e che in questa foto è nascosto. È amico di Alex, questa fighetta qui, e di suo fratello Nathan, che ovviamente fa la parte di quello un po’ edgy e cagacazzo che a un certo punto dirà qualcosa tipo «il tuo piano è una stronzata! È colpa tua che ci hai portato fin qui! Bla bla BLA!».
• gli altri tre ve li ho già detti.
Aderiscono perfettamente agli archetipi che gli sono stati assegnati, con qualche furba miglioria apportata da Wright – lei non è completamente scema, il decenne non è insopportabilmente petulante ma anzi è un bro con il quale me ne berrei volentieri un paio. Si nutrono di one liner da sfoderare anche nei momenti peggiori, ovviamente, solo che essendo inglesissimi fanno battute brillanti invece che tonte e pronunciano “shit” come “sciait”. In breve: ce ne si innamora dopo tre scene e da lì in avanti è tutto in discesa, vale tutto, passiamo il resto del film a fare il tifo per loro e a gridare PEW! PEW! PEW! non appena Sean diventa il protagonista di Chronicle grazie alla più squinternata soluzione narrativa dai tempi di quella che non sa cambiare direzione quando corre.
Senza entrare nei dettagli che è meglio scopriate da soli, e garantendovi comunque un finale il cui grado di spettacolarità è ben oltre i livelli di guardia, quello che mi preme sottolineare (di nuovo, lo so) di Robot Overlords, che dal titolo e dai presupposti potrebbe sembrare un Asylum qualsiasi, o uno di quei “””film brutti””” prodotti solo per soddisfare quelli che poi vanno su Internet a scrivere che amano i “””film brutti”””, e che lo distingue appunto dal pattume in questione, è che è un film con una grinta impressionante, una voglia di fare, stupire, sorprendere e divertire che è agli antipodi di quella che io chiamo “pigrizia da elevator pitch”.
«Ehi, facciamo un film in cui i lupi mannari arrivano da Giove e possono teletrasportarsi, ma uno scienziato pazzo e suo nipote scoprono il modo di resuscitare l’Armata Rossa e c’è la guerra tra lupi mannari e comunisti!»
«Fico! Chi lo gira?»
«Eeeeh… io quel weekend c’avrei da fare… non so se c’ho voglia di paccare… magari ti butto giù due righe di indicazioni e me lo fai tu…?»
«Eeeeh… mi sa che… boh lo squash… il judo…»
«Vabbe’ dai lo facciamo fare allo stagista così c’ha l’occasione della vita»
«Eeeeh…»
E alla fine si dimenticano di girare il film e buttano fuori un trailer allungato, con tantissime inquadrature di comunisti zombie e lupi mannari e i protagonisti che a ogni scena ribadiscono che ci sono i lupi mannari e gli zombie comunisti, e gli scemi a casa applaudono e il cinema muore ancora un po’.
C’è una gran voglia di spaccare tutto, fisicamente e metaforicamente, in Robot Overlords. Wright è iperattivo, ha addosso la foga di far succedere cose a tutti i costi, di far cadere tutti i pezzi al loro posto in vista del gran finale. Il che significa che a volte è frettoloso, che apre e chiude porte in continuazione e strada facendo lascia della roba solo abbozzata quando non incompiuta, ma essendo il film un character piece adolescenziale tanto quanto è un’avventurona sci-fi ci si fa poco caso, principalmente perché PEW! PEW! PEW!
Ho poco da aggiungere invece sull’aspetto più puramente sci-fi del film: voglio dire, ci sono dei robottoni, sono grossi, sono realizzati con competenza ma senza particolari guizzi e c’hanno dei cannoni grossi così.
Sciò, via, filate a guardarvelo.
DVD-quote suggerita
«00000010000011100001111011!!!1!!!!»
(010100110, 010.0111010001.it)
*prometto che un giorno dedicherò qualche riga a Io sono il numero quattro, che ho visto decine di volte e che ogni volta non fallisce nel farmi ridere come un cretino. Per me è l’apoteosi dell’inettitudine cinematografica sotto tutti i punti di vista, un fallimento così macroscopico che andrebbe studiato alle scuole elementari.
Attack the Block mi pare più carpenteriano che spilberghiano.. Soprattutto per l’unità di tempo e luogo, il finale brusco, il fatto che qualche marmocchio ci lascia le penne, il giocare più sulle suggestioni che sulla sceneggiatura….
Aggiungiamo anche che le atmosfere urbane sono più da Carpenter che da Spielberg (che preferisce la provincia). Comunque, che anche il secondo sia stata un’influenza per quel film, non ci piove.
Quando hai descritto il processo creativo ho subito pensato a questo:
Watch “How Iron Man 2 Should Have Ended – Kid Bits” on YouTube
https://youtu.be/HsI-crfWgX0
Secondo IMDB non è prevista una data di rilascio in Italia: qualcuno ne sa di più?
Oppure, al solito, occorrerà attendere l’uscita del DVD, qua ai confini dell’impero?
Ieri ho isto un film che era un’incrocio tra De Palma e Spielberg ,l’italiano Qualcuno in ascolto,i Goonies mi fanno sempre commuovere,Super 8 Bleah!!,Il numero 4 Ha Ha……
solo per aver messo i flight of the conchords meriti un gran brofist
Questo lo avevo già liquidato come una mezza ciofeca, grazie Stanlio provvedo al recupero
Bisogna anche dire che praticamente è una puntatona di Doctor Who.
sceneggiature con “i nostri eroi” intrappolati tra eserciti e pozzi di lava (che se la cavano troppo facile, é applicabile a 3/4 dei F&F sempre troppo osannati.
Best dvd quote evar!!
Ho letto la rece e sono schizzato a vedere il trailerz!
5 minuti dopo…
Sto rigiocando coi playmobil sporchi di nutella nella cameretta!
Da quando i Vogon usano i robottoni? Perché quelle sono navi Vogon, giusto?
minchia quella gran fazza di cazzo di kinglsey ha messo in atto una guerra segreta con willis a chi fa più film di merda prima di ritirarsi…l’ho beccato anche mentre ero a pesca in un dragonheart 3…almeno così stava scritto…(quindi esiste un capitolo 2)…magia del cinema.
noto con piacere che i robot sono tornati di moda
also, totalmente ot, ma il premio Jimmy Bobo?
Perlamordiddio sì: recensione di Io sono il numero quattro!!
Eh vabbe’ dai…e’ un cazzo di film YA pari pari a tutti gli altri che sono usciti negli ultimi tempi ma con CG un po’ piu’ pezzente..
Ok tutto, ma e’ molto diverso dagli altri film del genere che hai citato. Che per prima cosa avevano protagonisti con la meta’ degli anni di questi giovani attori con l’accento da odiare.
Forse perche’ ero piu’ giovane io ma c’era un senso di avventura che qua un po’ manca…il picco si raggiunge nei momenti in cui girano per i giardini delle case o vanno a fare una scampagnata fuoriporta coi quad.
Wright e’ uno bravo e ha fatto bene il suo lavoro. A differenza di Grabbers stavolta ha evidentemente voluto esagerare un po’ e l’effetto Asylum si fa po’ sentire. Voglio dire, se non hai i soldi per mettere in scena un’invasione globale di robot giganti puoi sempre inventarti qualche trucco di trama come in tutti gli altri film del settore che non hanno budget e non far vedere la pezzenteria…
Adesso cerco delle siringhe di marijuana, divento un repper e vado a morire di droga.
questo film sembra proprio del tipo che mi piace assai. appena si trova me lo vedo.
L’ho visto….che dire….secondo me Stanlio è stato troppo generoso nella rece….personalmente l’ho trovato abbastanza anonimo.
Cioè è stato citato Spielberg per recensire questo film? Ok magari non è un merdone assoluto e in giro c’è ben di peggio ma io i Goonies me lo sarò riguardato 5 o 6 volte, Robot Overl