La recensione del film.
Dolph Lundgren nella sua lunga carriera ha attraversato alti e bassi, passando da attore cinematografico quando l’action americano era all’apice e i B-movies uscivano al cinema, a una carriera di cassetta quando il genere si è accartocciato su se stesso negli anni ’90 e persino gente di serie A come Stallone e Schwarzenegger ha faticato a ritrovare la strada. In questa sua carriera lunga e rispettabile anche nei giorni più bui, Dolph ha anche scritto e diretto una manciata di film, ma senza mai imporsi dietro la macchina da presa come ha fatto Sly. Stavolta non dirige, ma Skin Trade è senza ombra di dubbio il suo progetto più personale, perché lo ha scritto e prodotto, oltre che interpretato. Nasce da un articolo che il Dolph legge a proposito della tratta di esseri umani, un argomento che lo impressiona talmente tanto che decide di farne un film. Un film d’azione, ovviamente. Perché l’action è sempre il modo migliore per raccontare storie di impegno civile senza stracciare i maroni allo spettatore, come ci insegna Damiano Damiani. E Dolph lo sa bene.
Skin Trade è il nuovo film più vecchio che abbia visto di recente. È talmente old school che Dolph osa persino riportare in vita il più classico degli sbirri-a-cui-hanno-sterminato-la-famiglia-in-cerca-di-vendetta. Ma proprio che ti fa vedere lui che torna a casa dalla sua famiglia felice e va tutto bene solo che un minuto dopo non va più tutto bene e un tizio gli fa saltare in aria la casa col lanciamissili perché lui aveva pestato i piedi del mafioso serbo sbagliato (e se ha la fazza di Ron Perlman, stai sicuro che non vuoi fare lo stronzo con lui). Nei film di oggi tendono a non raccontarti la origin story, di solito la danno per scontata e ti fanno vedere lo sbirro già allo sbando in preda all’alcol e allo sconforto. Qui, come nei film vecchi, ti mostrano invece un protagonista che, messo di fronte a una tragedia immane, non mette mano alla bottiglia ma al machine gun e se ne va in Tailandia per sistemare le cose. Dove “sistemare le cose” include “ELIMINARE FISICAMENTE I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI UNO PER UNO”. Con l’aiuto di Tony Jaa, ovviamente.
Il che ci porta a un altro punto di sicuro interesse per il fancalcista: i combattimenti. Lundgren è un grande anche per come si pone nelle scene d’azione: non tenta mai di nascondere la propria età, anzi. Nella prima scena in cui compare sta inseguendo un delinquentello sui tetti del New Jersey. Ha il fiatone, non gliela fa, quell’altro è molto più giovane e agile. E allora prende una scorciatoia, entra in un bar, ne beve un paio e aspetta che il tizio sbuchi dove lui sa, e lo brinca. Astuzia e strategia vs. età. Più avanti lo vediamo fare a botte con Tony Jaa (perché vorrete mica che siano subito alleati no? Un po’ di pepe ci vuole), e dove il tailandese dimostra le sue doti atletiche sovrumane, Dolph contraccambia con la sua stazza di vichingo incazzato. Massa vs. agilità.
Ne esce una scena che funziona nonostante un grosso limite del film, che sta purtroppo proprio nella regia. Chi si aspettava che Skin Trade sarebbe stato il perfetto incontro tra action americano e nuova scuola orientale, rimarrà deluso. Perché Skin Trade sarà pure diretto da Ekachai Uekrongtham (candidato al premio Jimmy Bobo. “Ekachai?”. “Niente!”), ma in realtà è un film di Dolph Lundgren, e quindi è americanissimo nel modo in cui i combattimenti sono girati e montati. Dunque niente piani larghi a servire le coreografie: al loro posto inquadrature ravvicinate, camera a mano e montaggio serrato. Un vero peccato, perché la bravura e la preparazione di Lundgren, Tony Jaa e del sempre benvenuto Michael Jai White riescono a emergere lo stesso, e la cosa fa incazzare perché con la regia giusta, levati. Jaa contro White è probabilmente il duello migliore del film, c’è una furia spettacolare nel modo in cui i due si menano, ma insomma, avete capito.
Skin Trade è scritto pure un po’ male, si vede che Dolph Lundgren non è Shane Black. Ci sono tante ripetizioni, battute scontate e un po’ ridicole nella loro enfasi (molte pronunciate da Ron Perlman, che per buona parte del film non fa altro che dire ai suoi figli “Tu sei mio figlio”, “Sei il mio sangue”, “Il sangue è sangue”, “Infetto sì infetto no, quintali di plasma”). John Hyams ha dato una passata alla sceneggiatura, ma mi pare evidente che: a) o pure lui non eccelle nell’arte della scrittura cinematografica o b) non aveva il coraggio di dire al Dolph che alcune cose bisognava limarle. Ma fa lo stesso, eh. Perché Skin Trade non sarà un film epocale, non cambierà le regole, però porca mignotta sembra di vedere un DTV da seconda serata di Italia 1 pompato al cinema. Non ci sono cavi, solo gente che si menano come fabbri rinchiusi per un mese in una cella di isolamento senza le loro cose da fabbro su cui sfogarsi. Ma soprattutto, e qui devo inspirare fortissimamente per dirlo con la giusta enfasi
(inspira fortissimamente)
CI SONO LE VERE ‘SPLOSIONI.
Non quella merda digitale che costa meno e tanto dai, col gombiude possiamo fare tutto ormai, la gente non se ne accorge. NO. Qui le case saltano in aria, i loschi locali della prostituzione di Bangkok saltano in aria, le losche fabbriche abbandonate stock da scena finale saltano in aria, gli elicotteri saltano in aria. TUTTO SALTA IN ARIA. E Dolph se ne va via camminando con l’esplosione alle spalle perché così DEVE essere.
Secondo me c’è molto margine di miglioramento e mi fa piacere che il sequel sia già annunciato (e capirete che è inevitabile vedendo il film). Perché con queste premesse, se per un miracolo Dolph decidesse di girarlo come dio (Gareth Evans) comanda, potremmo trovarci di fronte a quei casi in cui devono chiudere l’internet per l’intasamento di commenti entusiasti su i400Calci. Fingers crossed.
PS: va detto che nel film ci sono anche Peter Weller e Cary-Hiroyuki Tagawa. Ma appaiono per pochi minuti e Weller ha l’espressione di quello che sta ricapitolando le bollette del mese. Comunque Lundgren+Weller+Tagawa è sempre un bel vedere.
PS2: Tony Jaa ha studiato inglese apposta per il film e francamente è abbastanza terribile, anche e soprattutto quando spara la one liner teoricamente fichissima del trailer. Ma pare che adesso sia migliorato un sacco, quindi è pronto per l’esportazione in America in una serie di film che NON ne metteranno in mostra le doti al pubblico occidentale. Tranquilli.
La video-intervista.
Trovarsi di fronte all’uomo che ha osato guardare negli occhi Stallone e dirgli che lo avrebbe frammentato in due metà nel film di Natale più bello di sempre è un’emozione che potete facilmente comprendere se leggete questo sito. Ma sapete cosa è stato veramente fico nel conoscere Dolph Lundgren? Scoprire che è un grande.
Vi è mai capitato di incontrare un vostro idolo e scoprire brutalmente che il personaggio in questione è un pezzo di merda pieno di sé che se sei lì lo devi anche un po’ a me che ti ho comprato i dischi/visto i film/pagato il canone e tu neanche ti prendi due secondi per firmarmi un autografo? Ecco, con Dolph è stato l’esatto contrario. L’ho incontrato al Festival di Taormina (un enorme grazie a Jackie Lang per averlo reso possibile) dove ha presentato Skin Trade, e prima di intervistarlo ho anche seguito il suo incontro con il pubblico. Durante il quale si scopre che: a) è uno che ride continuamente, una persona chiaramente felice e soddisfatta, che ha sconfitto i suoi demoni (il padre lo picchiava, lui per un po’ ha bevuto, ecc.) e ora si gode la vita; b) ha zero ego, ma proprio zero. Scherza sulla sua carriera, non rompe il cazzo quando gli chiedono di parlare di Rocky IV e, ma questo si sapeva, ha una mente affilatissima con cui sa mettere in prospettiva tutto quello che ha fatto; c) una volta ha comprato una Ferrari e gliel’hanno recapitata a casa con dentro un bigliettino su cui c’era scritto, in italiano, “TI SPIEZZO IN DUE”, e per questo LUI LO SA DIRE.
Davvero, ma che cazzo bisogna chiedere di più a uno così? Che faccia da testimonial a campagne umanitarie e dica ai ragazzi di non bere prima di guidare? HA FATTO ANCHE QUELLO.
Signore e signori, la nostra video-intervista a sua maestà Dolph Lundgren.
httpvh://www.youtube.com/watch?v=TkXyrWA_l94
DVD-quote:
“Salta in aria tutto, TUTTO”
George Rohmer, i400Calci.com
Un grande da rispettare, lo è sempre stato! Lo rivoglio come punitore, il migliore davvero.
Con entusiasmo pari all’ammirazione, mi associo a tale wishful thinking.
E sarebbe pure del tutto credibile il Nam come background, perché quando la guerra finì davvero Dolph andava per i 18 anni (poco meno rispetto all’età media dei soldati americani, come da “19” di Paul Hardcastle).
Dolph Lundgren + Tony Jaa + Michael Jai White + vere ‘splosioni = mi hai comprato durissimo
CI SONO LE VERE ‘SPLOSIONI.
Bastava questo a vendermelo, tutto il resto mancia.
Ma che idolo.
Grande Dolph!
Anche con un vostro parere negativo avrei visto comunque Skin Trade, se poi non è nemmeno così male mi fa piacere
Ormai pure se intervistassero bergoglio qualcuno gli chiederebbe se sia disponibile a interpretare un impigiamato marvel
così si fa!cortesia e gentilezza verso i fan… ed esplosioni vere!!
Oh al momento sono col Cell e con la navigazione limitatissimo ma non posso fare a meno di seguirvi, la recensione la vedró al ritorno dalle ferie che senno mi mangia tutto l’ internet, fatto sta che sta rece mi ha veramente interessato di brutto, dolph é un grandissimo, le esplosioni vere mi fanno salire l’acquolina, poi c’è Tony Jaa la storia é di quelle ultraclassiche che OK, non stupiscono m come si dice, il classico non muore mai e va sempre bene….l’unico dubbio che mi avete messo é: OK é girato all’americana, campi stretti ecc ma tipo (e qui esagerò ma serve per rendere l’idea) con la classe di un Greengrass o come il tipo che gli fa i film a VanDamme? Specifico, la regia é professionale o da scappato di casa improvvisato? E ultima domanda, il film come lo si trova? CRAZIE!
E’ girato con enorme professionalità, macchina a mano ma non troppo effetto parkinson. Insomma si fa guardare, ma per questo tipo di cose ormai siamo abituati a inquadrature larghe in cui le pacche si vedono e si sentono. Qua è più suggestione ed effetti sonori.
Il film ha tutti i difetti elencati da George ma tutto sommato si fa guardare, comunque il migliore fra i dtv recenti di Dolph e ultimi 30 minuti di gran livello. Fra qualche tempo lo rivedrò di sicuro con piacere.
Cinque altissimo per l’intervista, soprattutto quando racconta della controfigura che non gli somigliava per un cazzo e quindi rischiava lui in prima persona di sfrociarsi con la motoretta senza casco e norme di sicurezza (in effetti ripensandoci un certo terrore sulla sua fazza durante sta sequenza c’era). Poi vabbeh, la frase finale devo capire come mettermela come suono di quando arriva un msg sul cell.
Questi sono i Professionisti. Gente che fa il suo lavoro con serieta`, che include quindi non solo girare il film, ma anche rilasciare interviste, sciropparsi i fan, posare, festival, e cazzi e mazzi assortiti.
Rispetto per Dolph, un uomo con le palle
Ragazzi, sapete vero che presto o tardi dovremo tirarlo su sto “400 calci – festival del cinema quello giusto”?
sottoscrivo la mozione “400 calci – festival del cinema quello giusto”
Concordo. E’ una cosa necessaria e utile per la pace nel mondo.
Mi ero fatto (stupidamente, ora me ne rendo conto) l’idea che Dolph fosse come il suo personaggio negli Expendables, un pò… come dire… cotto.
E invece è più lucido di Sly, e non solo: brillante, intelligente, dotato di una sensibilità non comune nel suo campo… veramente una gran bella persona prima di tutto.
Grazie per avercelo fatto scoprire.
Lundgren ha anche sventato una rapina semplicemente comparendo in una foto: http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-1173697/Burglars-tie-woman–flee-house-realise-shes-married-action-hero-actor-Dolph-Lundgren.html
“Realizzare un’intervista a Dolph Lundgren che abbia il passo e il tono di quelle da Larry King”. Fatto.
voglio mio cuGGino cosi!
mi ripeto: nettamente il più in palla e meglio conservato della sua generazione (sia da sala che da dtv). Così su due piedi mi vengono in mente una caterva di film in cui sarebbe stato perfetto, da jack reacher a tutti quelli di naso neason.
Son contento che non ci sia la temuta sovraesposizione di tony paperino ad uso circense. Cera il rischio finisse tutto a pizza e slow-mo di acrobazie a caso
Dai commenti al trailer leggevo pure che questo in origine era il film in cui ci doveva essere seagal al posto di jaa. Ecco, mai nella vita potrei immaginarmi una coppia così male assortita insieme: da na parte l’umile compagnone che anche in expendables si mette da parte ma la mette comunque in culo a tutti in quanto a riuscita, dall’altra l’uomo dall’ego vagamente esteso (secondo solo a jcvd e a sly). C’è da dire però che una colpia così avrebbe liberato il mondo pure dagli idrocarburi, dal disboscamento etc etc insomma non solo tratta delle schiave
Reacher e’ lui con in capelli scuri in pratica.
Concordo assolutamente. Fategli fare Jack Reacher, cazzo!!
E cmq, intervista a :
Sly (anche se per vie traverse) check
Arnie check
Dolph check
Statham check
Seagal check
per un po’ di popper avanzato dalle scuole superiori verrebbe via pure van damme sicuro
Adkins per molto meno
Yayan Ruhian
vero, però quella non è un intervista. E’ un manifesto, un dono del cielo
ecco come il buon tony insegna la recitazione ai suoi adepti…
http://blog.screenweek.it/2015/05/tony-jaa-prende-a-calci-in-faccia-brad-pitt-samuel-l-jackson-e-humphrey-bogart-429927.php
Ah cinque altissimo da parte mia per la citazione azzeccatissima su Damiano Damiani che havfirmato una sequela invidiabile di filmoni clamorosi, cinema impegnato ma senza mai dimenticare il lato di puro intrattenimento
Il maestro in questo. Cioè dove lo trovi un film sulla mafia non noioso e girato come un western come Il giorno della civetta? Michele Placido ci prova, ma non gliela fa.
secondo me michele placido è sopravvalutato.
Placido alla fine ha fatto diverse fesserie però quei 2-3 film che ha imbroccato mi piacciono assai, con menzione speciale al suo Vallanzasca per me veramente buonissimo e poco considerato (bramo una recensioncina futura su questo mio cult)
Film di esplodere le case davvero.
What a lovely day.
Ecco.. mi avete fatta piangere.. contenti???
Invidia invidia invidia all’ennesima potenza.. che Uomo meraviglioso ..
Mi avevi già convito a dolph
…poi con esplosioni vere; SISI TU MI PIACI! vieni a casa mia scopati mia sorella!
Questo Uomo merita il premio, Odino dai capelli d’ oro.
Visto e porcaput… se Tony non è il mio idolo di sempre. Assolutamente grande. Quando parla in inglese, non ridi solo per rispetto ma, se sbarcherà in America con un inglese migliore a discapito delle sue capacità atletiche, sarà un peccato.
voglio proprio vedere la gestione di un tema sociale come lo schiavismo da parte del Dolfo e di Antonio Già a colpi di calci volanti e di explosioni, vere explosioni! e comunque: “Ekachai?” “Uekrongtham!” “Magna de meno e dormi de più!”
@ George Rohmer complimenti per l’intervista e per la recensione in cui non nascondi nè i difetti del film nè la tua stima per dolph.
…e complimenti pure per la risata simpatica che ogni tanto si sente nel video :)
Grazie!
Mi associo, applausi. E applausi per la citazione di Damiani. E Dolph è il migliore, basta.
Skintrade con Tony e Dolph vs Skiptrace con Jackie Knoxville; quale sarà il meno peggio?
gran film ma in effetti purtroppo ci sono dei ma.
peccato che hyams non l’abbia proprio diretto, e per me è un po’ un mistero capire perchè non l’abbia fatto. ok che day of reckoning è andato male, ma è un DTV, che si aspettavano? basta questo per far sparire hyams dalla circolazione?
bah. spero di no.
comunque dolph è davvero un grande, e invecchiando è diventato mille volte meglio (attorialmente) rispetto a quando era giovane.
beh io non vedo l’ora che esca il seguito, e pure il resto dei film di dolph che devono uscire mi sembrano delle belle ficatone.
sono d’accordo, negli ultimi anni è diventato un ottimo attore, anche più carismatico. Avanti così Dolph!
Anche io ho sempre ritenuto Dolph cotto e stracotto, e invece….cribbio quanto e’ fiero!
Il film, meglio o peggio di Falcon Rising?
Mi unisco a Axel Folle nel chiedere ma dove l’hai visto Rohmer questo film?
Certo che una volta la coppia Jaa-Lundgren sarebbe stato un successone al cinema una cosa da leccarsi le orecchie.
Adesso tutto dtv con regia, effetti speciali e recitazione dei comprimari scarsi.
L’ho visto al Festival di Taormina.
non capisco perchè vi stupiate, qua sopra non ha mica il soprannome ‘birretta’ a caso…
Il ragazzone a quanto pare sarà nel prossimo dei Coen…
Mitico Dolph!!!!I suoi film si guardano a prescindere.
Dolph + Jaa + White. Basta.
Complimenti sinceri bel pezzo è bella intervista.
Se c’era uno che si meritava un minimo di rilancio da expendables era propio dolph, avrebbe meritato una carriera più soddisfacente e ricca di film calciabili di prima fascia.
IDOLO!!!
Lui pare troppo un bravo uaglione, il film sembra na figata comunque, lo guarderò sicuro
ok, volevo tornare a casa dalle ferie solo per potermi vedere il trailer di di questo filmozzo che sembra promettere bene (certo senza pretendere nulla di rivoluzionario), mi auguro lo rendano disponibile al più presto perché sono assai gasato, oltretutto finalmente la confezione sembra di quelle professionali e visto il personaggio coinvolto non era da dare per scontato, la regia pure sembra corretta, oltretutto rileggendo alcune considerazioni di George devo confessare che io non sono necessariamente un fanatico del combattimento a campo largo e senza stacchi (nel senso i combattimenti mi piacciono e basta, se la regia che li supporta è di quelle che valorizzano tipo appunto un Greengrass come può essere un Fuqua mi gaso anche più del combattimento “limpido”).
Appena finito di vedere.
Una cosa che ho notato è che Lundgren è praticamente l’opposto di Sly. Nel senso che, considerando che il film è scritto e prodotto da lui, mi sarei aspettato che si riservasse le one line. E invece, non solo le ha affidate a Tony (che proprio non c’è capace), ma per tutto il film il suo personaggio è quasi muto, ripetendo solo “where is he, where is she”.
D’altra parte però, almeno non è caduto nella tentazione di farsi il one-man-show – tipo Sly in Exp3 per intenderci – infatti Tony e MJW hanno il minutaggio che meritano.
Nel complesso il film si fa vedere, però, considerando che la scrittura è molto debole e che quindi le parti non-action annoiano tremendamente, per fare di Skin Trade un buon film ci voleva una regia di livello. Non è che mi aspettassi Evans, ma che diavolo di bisogno c’era di mettere tutti quei tagli? E perché molte inquadrature sono così vicine? Ecco, mette un po’ il nervoso questa cosa.
Comunque, ovvio che si attende il seguito.
Un’altra cosa, non so se anche a voi ha fatto lo stesso effetto, ma a me ha fatto troppo ridere Lundgren che, fronteggiato da Tony con un fucile, si fa scudo con un tailandese alto quanto una sua gamba.
P.s complimenti per l’intervista! Il “Ti spiezzo in due” fa venire i brividi! Grande Dolph!!
Doc mi daresti una mano a visionarlo che non lo trovo? crazie
Io l’ho visto qui http://filmbagus21.com/skin-trade-2014/
E’ in lingua originale ovviamente (inglese), però non ti preoccupare, non è così importante capire proprio tutti i dialoghi e poi ci sono dei comodi sottotitoli in tailandese.
ottimo,non capisco un cazzo di inglese ma mastico niente male il thai! Grazie comunque doc!
Io l’ho visto qui http://bandarfilm.com
E’ in lingua originale ovviamente (inglese), però non ti preoccupare, non è così importante capire proprio tutti i dialoghi e poi ci sono dei comodi sottotitoli in tailandese.
per chi fosse interessato Skin Trade si trova ora comodamente in streaming ita. e probabilmente il doppiaggio seppur non ottimale fa più bene che male. Ho riletto ora la recensione e mi trovo d’accordo con tante cose, ci sono delle gran fazze da b-movie, è un DTV con una confezione così ben curata che non sfigurerebbe manco in un cinema (anche perché al cinema ci va certa munnezza…), è mega old school e quindi sì ha una sceneggiatura facilona e stravista ma manco mi è sembrata zeppa di sti buchi, anzi… e se anche ci sono chi se ne infischia, per come è strutturato non è il genere di film a cui si dà un gran peso allo script mentre lo si guarda e comunque avrei limato ben poco, la vicenda mi è parsa bella asciutta. dice bene George, il film è girato all’americana e certo questa roba si ripercuote anche sui combattimenti che comunque sono ben gestiti. Ritmo che non soffre di cali anche grazie ad una azione costante. Insomma nulla di trascendentale perché appunto pur avendo tante belle qualità ed essendo esente da grandi difetti, non ha però neanche nulla di particolarmente eccellente per cui possa distinguersi nel tempo, però vogliamo negargli di essere un gustosissimo prodotto di sano intrattenimento? assolutamente no e prodotti così, sia chiaro, non sono neanche così frequenti da permettere che passino senza esser notati, a maggior ragione su questo sito. Andate al supermercato, prendetevi un paio di birre da 66cl e guardatevi Skin Trade, poi tornate qui a parlare di che bel filmetto avete visto, perché se lo merita e noi fancalcisti pure.
Bell’ intervista! Ne ricordo una pure bella ed interessante a SKY di qualche anno fa. Ne facessero sempre così gli attori!