La cosa che mi piace tanto del capo Nanni Cobretti, è che ha a cuore l’equilibrio dell’Universo. Tipo Galactus, ma senza il boiler color gaypride sulla testa. È per questo che…
“Oren Peli?”
“Oren Peli…”
“Ma no capo dai… no… Oren Peli”
“Oren Peli”
“Ma non è che Creep fosse chissà cosa eh…”
“Oren Peli”
“Ma perché?”
“Così ci portiamo avanti per il futuro. Non si sa mai che mi scappa un altro film decente”
“Oren Peli?”
“Oren”
“Peli”
“Esatto, vai e godi Miike.”
Che poi voi pensate che io me le inventi ‘ste cose. Ma invece no.
Oren Peli: Area 51
Si sentiva il bisogno di un nuovo found footage?
Si sentiva il bisogno di un film sul Orwell, sulle abduction, sul cospirazionismo a sfondo extraterrestre e tutte quelle robe lì?
Si sentiva il bisogno di personaggi macchietta e inquadrature costantemente fuori fuoco?
Per rispondere un secco “NO” a tutte le tre le domande c’è Area 51 secondo film di Oren Peli.
Che Paranormal Activity fosse un po’ il crack Lehman Brothers del found footage è stato evidente a tutti quattro secondi dopo i titoli di coda. Nella sua ora e mezza di porte che si aprivano da sole e rumori fortissimi in grado di spaventarti solamente se disgraziatamente eri sopra alle casse del cinema, Paranormal Activity metteva in luce le reali ragioni per cui un certo tipo di cinema horror trovasse la sua ragione d’esistere per le case di produzione: non costava niente, riempiva il cartellone delle uscite e permetteva, una volta su cinque, di coprire più un paio di volte i costi di produzione. Praticamente l’equivalente cinematografico dei reality show (e non credo sia un caso che entrambi i fenomeni fossero coevi).
Che il giochino fosse lì lì per rompersi deve averlo nasato lo stesso Peli. Graziato probabilmente solo da una campagna pubblicitaria massiccia e fatta riprendendo dei tredicenni terrorizzati che emettevano urletti in sala (una pratica comune nei primi anni 2000 e che credo sia il padre dell’espressione “…che ha commosso il web”), il regista ha infatti deciso di non tentare due volte la fortuna e si è ritirato dalle scene per trasformarsi esclusivamente in produttore. Un gesto paraculissimo, che denunciava l’assoluta assenza a monte di velleità artistiche di Peli per cui il cinema è stato solo il jackpot alla slot. E infatti me lo immagino mentre si tiene l’orlo della camicia tirata fuori dai pantaloni in cui ha stipato le fiches vinte alla roulette che se ne va dal Casinò urlando “Te salüdi Hollywood” e lasciandosi anche scappare al portiere un “ciapa sü, pirla d’un pirla”.
Tutto questo è quello che pensavo di Peli, non negando anche una punta di stima per la faccia di tolla, prima di vedere Area 51. Perché Area 51 ci dice molto di più su Oren. E quello che ci dice non è per niente bello. Pensavo che Oren fosse un mediocre. Mi sbagliavo. L’inutilità, l’incapacità e assenza di ispirazione di questo film non hanno nulla di mediocre o modesto. Al contrario riescono a salire fino alla mesosfera per poi ripiombare sulla terra come bestemmie incandescenti che si spera possano centrare il cofano dell’auto di chiunque abbia preso parte a questo progetto. Perché Area 51 è brutto. Bruttissimo. E noioso. Noiosissimo.
Io non so -davvero non so- come si possa girare nel 2015 un film in grado di rivelarsi più confuso di The Blair Witch Project con il coraggio di farlo arrivare nelle sale. E che io tiri in ballo proprio “Chiedo scusa alla zia di Josh, alla mamma di John, al piccolo Timmy, al grassoccio Jimmy e al succoso Tommy” non è un caso. Perché Peli nella sua totale assenza di idee va a recuperare PROPRIO quel finale lì. Una citazione? Io non credo.
Volendo riassumere in una frase Area 51 potremmo dire che è un “Corri più veloce che puoi e cerca di tenere dritta quella cazzo di videocamera”. Che credo sia anche l’unica indicazione che Peli abbia dato ai suoi attori sul set per tutta la lavorazione del film. Il resto è un costante mettere delle spunte dopo aver cercato su google “10 cose da fare se vuoi girare un found footage” e aver scrollato rapidamente la gallery.
1) Visione notturna con fiatone del protagonista – CHECK
2) Camera che cade e primissimo piano di chi la teneva in mano, anche lui a terra, prima che qualcosa di indefinito lo porti via dai piedi – CHECK
3) Inizio in chiave documentaristica che ci fa capire che sono tutti morti e che prova a convincerci che quello che stiamo vedendo è “una storia vera”
4) Prima parte del film in cui va tutto bene e tutti si divertono e scherzano. Meglio se festa in villa. CHECK
5) Doppio finale – CHECK
6) Non fare mai vedere la minaccia se non alla fine – CHECK
7) Mettici due uomini e una donna – CHECK
8) Non far chiedere mai a nessuno “Ma scusa, davvero trovi interessante riprendere il 97% di quello che fai durante tutto il giorno?” – CHECK
9) puoi compensare questa carenza però facendo pronunciare tutti gli “Oh My God!” che vuoi. Meglio se tra un respiro affannato e l’altro. – CHECK
10) Se non hai uno straccio di idea narrativa nuova, supplisci fornendo ai protagonisti dei mezzi tecnici che altri. Potrai sempre dire “Eh ma i miei c’avevano i visori termici”. CHECK
Hanno davvero i visori termici.
Il resto è tutta roba che non si capisce. Non si capisce come mai tre ragazzi e una ragazza decidano di fare irruzione nell’Area51 mettendo a rischio la loro vita. Non si capisce riescano effettivamente a entrare. Non si capisce perché stiano andando in un determinato punto dell’Area 51 e solo in quello. Non si capisce quello che accade una volta che sono arrivati in quel punto. E sto parlando davvero di almeno 40 minuti di film in cui la confusione visiva regna sovrana e mai, dico MAI, si ha la sensazione di sapere con precisione quello che sta accadendo a schermo.
Non si capisce il finale che, e questo sì che lo si capisce, riserva momenti di straordinaria (e involontaria) ilarità. L’unica cosa che si capisce è che c’entrano forse gli alieni e che c’è Glenn Campbell (una versione americana di Adam Kadmon ma esperto di alieni) che interpreta sé stesso nel patetico tentativo di dare un accenno di realismo a sta roba che finisce così. Insomma Area 51 è come una ceretta: dolorosa, improvvisa ma che ti libera da Peli.
DVD-Quote Suggerita.
Un film con un unico pregio: liberarci per sempre da Oren Peli. E forse pure dai found footage.
Bongiorno Miike, i400calci.com
20
BONUS TRACK
Così come qualche trombata c ha levato di torno Crosby??
Cosby, non è Bing o David Crosby
Papà Robinson alla fine è il top..anche se non è ben chiaro il suo rapporto con il film in questione…
Si parla di sfocature d’immagine
Grazie, pensavo che avesse a che fare con spoilerone finale, tipo Bill Cosby è il male, è un alieno che è venuto sulla terra per fare esperimenti con giovani attrici/modelle non consenzienti.
Rettiliano
Il film non lo toccherò neanche con le pinze, ma l’immagine finale ha vinto l’Internet.
il nuovo/vecchio michael jackson…dopo il papà di seven heaven ecco un altro mito…
se il primo quote dice il vero, c’è da stappare il ferrari…
Mi chiedevo appunto che fine avesse fatto questo: era gia’ stato annunciato 2 o 3 anni fa.
L’ho visto appena ho potuto e mi ha mezzo deluso. Per un appassionato di gomblotti è il soggetto da seghe definitivo, irrompere nell’Area 51, cioè ragazzi L’AREA 51, per certi versi sto film (annunciato 3-4 anni fa) lo attendevo come da ragazzino Selen Regina degli elefanti.
Però – al contrario di Selen e delle sue proboscidi – purtroppo non ha regalato le emozioni sperate. All’inizio sei anche preso bene a goderti tutta la preparazione tipo vigilia di Natale, ok le motivazioni sono un po’ nebulose ma almeno i dettagli su come riuscire a entrare sono abbastanza curati.
Il problema è quando si arriva al dunque, dentro la base: malgrado grossi sforzi nel reparto scenografico, si sbraca in maccosa dozzinali, tra l’altro con la shaky cam più da vomito mai vista in un found footage.
Quindi io non dico cagata completa perché alcune cosette godibili ci sono, però ci volevano ben altre idee e capacità per un soggetto del genere.
ma fatti na ragione a stracciatella, che l’ area 51 è una regione Disney Plastic Picachu.
Se riesci a procurarti i biglietti mandamene uno!!!1!!11
Impossibile quel che chiedi, non c’é traccia del sito in goggle maps.
Comunque il punto 8 (Non far chiedere mai a nessuno “Ma scusa, davvero trovi interessante riprendere il 97% di quello che fai durante tutto il giorno?”) è giustificato dalla realtà. La gente fotografa e riprende compulsivamente QUALSIASI COSA se va in vacanza a Porto Azzurro, figuriamoci se dovesse intraprendere una qualche impresa di sia pur minimo interesse come succede nei found footage…
Ecco, mi è toccato andare a leggere su Wikipedia inglese quanto davvero la trama sia…
No.
Semplicemente.
“Insomma Area 51 è come una ceretta: dolorosa, improvvisa ma che ti libera da Peli”
Signori, vi avviso che questa è LA FRASE. L’abbiamo trovata. LA FRASE.
livello Apollo 18. dà da pensare che il mega tarro della cricca sia il più saggio.
Inizia male, evolve in peggio, finisce dimmerda
il nuovo dvd quote.punto.
fa più cagare di the pyramid?
perchè quello è uno dei film più di merda che ho avuto la sventura di vedere in vita mia, roba che ouija è l’esorcista…
Merda,avevo propio la curiosità di vederlo,per l’argomento trattato,volevo passare anche sopra al fatto che io odio i found footage e invece… Comunque il bello di questi film di merda e che poi esistono queste recensioni fantastiche,tra l’altro stavolta nella rece ci stava pure il colpo di scena finale sulla ceretta,un vero e propio Shamaland-twist. Il Bill Cosby sfocato come scena finale poi è la ciliegina sulla torta.
L’ho sentito spernacchiare in ogni dove, e trattandosi di Oren Peli, mi sembra giusto. Però rimango affezionato al found footage, credo di essere l’unico in italia ad aver seguito “Siberia” che era addirittura un serial girato in found footage (e cancellato dopo la prima stagione sigh…)
A proposito, ma esiste una versione subbata in italiano di Lake Mungo?Per ora non sono riuscito a trovarla….
Carissimo, potresti inventarti un altro nickname ed evitare di usare il mio, ce l’ho da qualche anno e ci sono un po’ affezionato. Grazie!
ecco… dopo 3-4 anni che leggo questo blog senza mai commentare (forse un paio di volte, ma senza nick) lo sapevo che iniziavo subito facendo una gaffe clamorosa!ed ero anche sicuro che il nick “david kronenbourg” lo avessi letto da qualche parte. ma non avevo controllato bene… scusa e ad un eventuale raduno calcistico te ne offro un paio…
d’ora in poi sarò il vostro affezionatissimo John Carslbergter di quartiere!
vai tra, e bellalì per le birre… ;-)
@ David Kronenbourg, siete in due ad aver visto Siberia…e tra poco in 3 perchè a sto punto tocca vederlo pure a me…
A me piaceva Siberia
a sto punto scriviamo allo sceneggiatore della serie e chiediamogli come cazzo avrebbe continuato la storia (sempre che ne avesse una minima idea)
Ma Oren Peli è quello di The River? Dove i brasiliani parlavano spagnolo e gli indios catifissimi risparmiavano chi ammetteva le corna?
Nel 2019, grazie per questa recensione che è la cosa più bella del film.