Ci sono film che per ragioni un po’ misteriose rimangono delle chicche nascoste. Nella filmografia di Eastwood, che consta per oltre due decadi pressoché di soli film di culto, Assassinio sull’Eiger è un caso del genere.
Quando ero bambino per via della locandina lo associavo al set di Big Jim agente segreto in montagna, il mio preferito, provando così una immediata simpatia per il titolo, ma crescendo ho capito che c’era di più.
Visto che quest’anno cade il quarantesimo anniversario mi sembra giusto celebrarlo un po’ e in caso vi fosse sfuggito farvelo conoscere.
Diciamo subito le cose come stanno però: Assassinio sull’Eiger non è un capolavoro né appunto uno dei migliori film di Eastwood, ha però una sua assoluta brillantezza che lo rende nella filmografia dell’attore e regista un episodio tutt’altro che negativo o trascurabile.
La storia, unanimemente bollata dalla critica all’epoca come “non plausibile”, è quella di un ex killer dei servizi segreti -tale Jonathan Hemlock- ritiratosi a vita privata come distinto professore di storia dell’arte, nel tempo libero collezionista di opere e appassionato di arrampicata, che viene richiamato in servizio per vendicare un collega e amico fatto fuori da un misterioso agente straniero. Dovrà assassinarlo -“sanzionarlo” come eufemisticamente vengono chiamati gli omicidi su commissione nel film da cui il titolo originale The Eiger Sanction– mentre questi, anche egli appassionato di arrampicata, sarà impegnato nella scalata dell’Eiger in Svizzera con una cordata di alpinisti. Con un piccolo problema però, ovvero che l’identità dell’agente è ignota salvo il fatto che si sa che zoppica e una piccola clausola cioè che il nostro agente non può rifiutarsi di accettare la “sanzione”, altrimenti la sua vecchia agenzia -tale C2- denuncerebbe al fisco la sua vasta collezione privata di opere d’arte, alcune delle quali ottenute illegalmente.
Della trama però alla fine se ne fregano tutti, Eastwood in primis visto che decise i voler girare questa sceneggiatura semplicemente perché offriva l’occasione di girare sequenze d’azione in montagna. Quindi il problema dei maccosa, che pure ci sono, è da subito una questione pacificamente accantonata in favore di altro, e in fondo fu così anche per la critica dell’epoca che in buona sostanza disse “Un film con trama e personaggi sì improbabili ma pure molto divertente”. Cosa che del resto si può dire di vari Bond con Roger Moore, che infatti riecheggia più di una volta in Assassinio sull’Eiger, basta vedere la scena iniziale con l’ex capo -tale il Drago- che affida la sanzione col ricatto al protagonista: puro Bond anni settanta, con tanto di deformità fisica, assistenti caricaturali e base segreta.
L’aspetto avventuroso e d’azione di questo film è manifestamente il motivo del pretesto del thriller spionistico quindi, che via-via diventa sempre meno importante lasciando spazio puramente alla caccia all’uomo e all’azione. Come del resto era pretestuoso all’azione il background di Big Jim agente segreto.
Eastwood era così focalizzato sul rendere incisiva l’azione che girò quasi tutte le sequenze di arrampicata da sé, senza controfigura, perché non se la sentiva di far rischiare la vita a qualcuno per il suo film se lui per primo non fosse stato disposto a rischiarla. Comunque il suo sforzo è stato premiato perché ad oggi Assassinio sull’Eiger è riverit0 nella storia del cinema come uno dei film con le riprese di arrampicata più intense, intense al punto che uno stunt-man morì precipitando nel vuoto durante le riprese. Quando il cinema era una questione seria in mano a gente seria, signori.
Trovo entusiasmante la parte del film in cui il Hemlock deve allenarsi, credo che la trovasse entusiamante anche Eastwood perché tanto del film, dei suoi eventi e delle sue scene memorabili avviene in quella lunga porzione. Ho sempre amato le parti di preparazione all’impresa nei film, in fondo sono quelle che definiscono la grandezza dell’impresa stessa, e qui Eastwood concentra appunto gran parte del pathos. La parete dell’Eiger è infatti notoriamente difficile per gli alpinisti, sia per la rigidità che per il vento fortissimo che la spazza, e richiede una preparazione assoluta che il protagonista persegue spaccandosi la schiena con il suo vecchio istruttore – interpretato dal grande George Kennedy– in Arizona, scalando pennoni di roccia inviolati della Monument Valley in sequenze mozzafiato tra fatica vera e tangibile, fratellanza e dinamiche maestro\allievo. Bellissime e mozzafiato anche le sequenze in cui la supermodella e vixen degli anni settanta Brenda Venus esce le tette.
Tutta la parte finale sull’Eiger alza ulteriormente l’asticella per la qualità delle riprese ad alta quota e gioca i colpi di scena più puramente da spy story nel film.
Concludendo possiamo dire che Assassinio sull’Eiger è un film che apre a metà anni settanta ad una produzione di Eastwood meno apprezzata, quella di puro intrattenimento e personaggi da fumetto, a cui appartengono anche Filo da torcere e Fai come ti pare, ma che rivisto oggi ha una freschezza ed un brio innegabili col suo intrattenimeno non stupido, ben girato e visivamente emozionante.
A quarant’anni compiuti Assassinio sull’Eiger ha ancora uno smalto che la maggior parte dei quarantenni che conosco non ha da un bel po’.
DVD-Quote suggerita
“Era un film di cose giuste e oggi è uno splendido quarantenne”
Darth Von Trier, i400calci.com
bravo Darth, ben detto. Bel film , lo vidi quando uscì ed ero cosi giovane che le tette della Brenda manco me le ricordavo piu. L ho rivisto di recente. Trasuda sano 70s machismo da tutti i pori. Per approfondire l argomento Eiger( una montagna con una finestra in mezzo alla fazza) consiglio “the beckoning silence”
già soltanto 2 sequenze del trailer in montagna si mangiano 1 ora di pupazzi che camminano ingobbiti in Everest
ingobbiti in cgi tra l’altro
Diciamo che ogni tanto pure l’Everest era in CGI.
ma dai, davvero non hanno girato scene sull’everst?!
interessante, non conoscevo, grazie!
Ricordo solo una gran tensione il che vuol dire che mi piacque molto. Il classico Thrillerone divertente. Una cosa che fa molto ridere di Filo da torcere (“Every Which Way But Loose” in originale) è che Eastwood si chiama Philo. Titolisti italiani all’attacco!
Visto (come tutti i film vecchi di Eastwood e di John Wayne) con mio nonno le sere che nonna non rompeva che dovevo andare a letto presto.
Me lo ricordo piuttosto bene perché all’epoca, in una mescolanza abbastanza distintiva, lo scambiavo in alcune scene per Mission Impossible, la serie però (grazie nonno. Mi hai cambiato la vita).
La parte sulla trama “non plausibile, per me che lo vedevo nei primi anni 80 con già negli occhi gli 007 che piacevano a mia madre, scorreva tranquilla senza nessun accenno di maccosa ante litteram.
E poi c’era Clint.
Tra parentesi, Everest non lo vado a vedere. Mi sa proprio di cacata.
non conoscevo ma recupererò.
Domanda off topic, off film, off boh, la redazione farà qualcosa in vista del prossimo film di james bond ? No ? vi prego!!
La scena credo più spietata, quando Eastwood abbandona un villain nel deserto (salvandone però il cagnolino), avrebbe a sua volta trovato riscontro – intenzionale, presumo – in un recente film di James Bond: “Quantum of Solace”.
(Sono i gesti che non amo, personalmente, da parte degli “eroi”; anche quando vi sia da punire un crudele assassino, come appunto i personaggi di Jack Cassidy e – nell’ordine – Mathieu Amalric).
Chiedo scusa: avevo trascurato di premettere uno SPOILER ALERT.
credo che per un film di 40 anni si possa tranquillamente evitare la parola spoiler: dopo tutti questi anni, non sei tu a fare spoiler ma è ignorante chi -come me- non l’ha visto o non se lo ricorda.
Ti ringrazio, Anna; e considero palese il fatto che tu sia soltanto più giovane (“Hai detto niente…”, rispondeva Totò a Mario Riva, il quale si era lasciato andare ad un sospiro sui tempi in cui essi avevano “meno denari, forse, ma più gioventù”).
Quanto a me, riconosco qualche eccesso di scrupolo, in tal senso. A volte, magari pensando proprio a chi è nato dopo, tendo ad applicare in maniera estensiva la raccomandazione che si legge al termine del noir “Les Diaboliques”, capolavoro di Henri-George Clouzot:
– Non siate diabolici: non rivelate a nessuno il finale di questo film.
Il nome di Clouzot era Henri-Georges, naturalmente, con la “s” finale.
io non me lo ricordo, anche se di sicuro a casa mia si guardavano tutti i film di clint.
ho guardato il trailer incuriosita dal commento di steven senegal e devo dire che ha perfettamente ragione. fa tristezza vedere a cosa siamo ridotti oggi.
Mi mancano molto i film di Clint attore…speriamo adesso nel figlio Scott, ma né dubito…
capo, scusa l’o.t., ma quando lo dici a tutti che HAI LA RUBRICHINA SU RICCIOTTO??????
Film bellissimo, con Eastwood che giganteggia e si diverte.
Bellissime riprese dell’Eiger, con la galleria della Jungfraubahn.
Ho arrampicato sull’Eiger anni fa, posso confermare che non è stata una passeggiata.
Di Eastwood ho visto recentemente :L’uomo del mirino,Lo straniero senza nome,Una calibro 20 per lo specialista in cui George Kennedy manda a farsi fottere un bambino saccente,Firefox(stessa trama di Metal Gear) e quello che non ricordo il titolo faceva un Callaghan puttaniere e in una battuta diceva a una tizia “foglio farti un pigiamino di saliva” e son ricordo male ha fatto anche il sindaco,la guerra di Corea.
Ciao, Black. L’ultimo film a cui ti riferivi è “Tightrope / Corda tesa”.
Grazie in quel film c’era anche la figlia di Eastwood,Alyson.
Ha anche le musiche, molto vintage, di John Williams.
vintage fino ad un certo punto… certo alcuni strumenti e una melodia malinconica abbastanza “databili”, ma anche tanta ciccia d’azione e orchestrazione cristallina che sono la firma del nostro… uno dei suoi capolavori meno conosciuti… Grazie della citazione :)
https://www.youtube.com/watch?v=DR_ctDGX-Jo
Così per chi volesse farsi una cultura…
Bravo Darth bel recupero! Qui è quando Eastwood secondo me era un po’ invidioso della saga 007 e ci ha aggiunto qualche ingrediente…
Lo farei anch’io un allenamento massacrante come quello se poi alla fine la ricompensa è quella donna
Visto e stravisto con sempre grande piacere. Continuate con i recuperi!
OT:
Mi aspetto a breve una recensione della rissa Air France https://www.youtube.com/watch?v=iPf7859S_AA
Beh, mi piace molto il modo il tuo modo di scrivere. Con il pezzo su True Detective ero già esaltato alla decima riga. Converrai forse che il capolavoro giovanile di Clint resti The Gauntlet, due anni dopo. Quindi se posso invocare una recensione a richiesta di un vecchio old cult film che ora è uno splendido diciottenne, il film è quello. La scena del pulmino mitragliato come un colabrodo rimarrà per sempre nel mio cuore di killer.
Leggere il titolo del pezzo e controllare immediatamente la presenza delle tette di squaw è stato un tuttuno. Bravi!
Da segnalare anche la bella colonna sonora scritta da John Williams (nello stesso anno di JAWS, tra l’altro)
Segnalata già sopra… ma meglio ricordarlo due volte che una, quindi grazie! P
Appena finito di vederlo… veramente brutto. I personaggi sono dei cliché viventi e ci sono omofobia, razzismo e sessismo ovunque (almeno fossero funzionali alla trama…). E gli zoom: pieno di ‘ste benedetti zoom che partono dalla ionosfera e avanzano lentissimi e tu sei li a chiederti “ma dove devo guardare?”, finché dopo mezzo minuto si intravedono i 2 alpinisti sulla parete rocciosa.
Edizione italiana con una scena, fondamentale per la trama, TAGLIATA!
Unita nota positiva: le 2 zinne della Brenda.
PS: Memorabile l’inquadratura di BEN 13 secondi sulla polvere alzata dal decollo dell’aereo.