Siamo tutti d’accordo che videogame e cinema sono cose ben diverse.
Siamo anche tutti in pari, spero, col fatto che i videogame si stanno avvicinando sempre di più al cinema. Senza stare a scomodare per forza film (pallidamente) interattivi come Until Dawn, ormai da svariati anni in ogni gioco d’avventura che si rispetti le cosiddette cut scenes, ovvero gli intermezzi fra un “livello” di gioco e l’altro, sono sempre più invasive e ricercate. Non sono più un intervallo di intrattenimento e neanche un semplice strumento per introdurre la missione, ma si prendono largamente il disturbo di creare un’atmosfera pienamente immersiva, dettare un tono, raccontare una storia, approfondire tematiche e caratterizzazioni dei personaggi.
La trilogia videoludica di Arkham della Rocksteady – approfittando ovviamente di tutte le differenze del caso fra media e mercato – fa una cosa molto semplice: mantiene un’iconografia e una caratterizzazione piuttosto classicheggiante (Batman come super-vigilante-detective con gadget impossibili che spaventa e mena come un fabbro ma non uccide mai, Joker smilzo e istrione/isterico, l’Enigmista in tutone verde, tutti i comprimari colorati del caso, ecc…), ma contemporaneamente racconta una lunga storia serissima, che non ha paura di lanciarsi in dilemmi psicologici (soprattutto grazie a Joker) e di sicuro non è per bambini.
E io, prendendone spunto, mi chiedo: è davvero così difficile accettare premesse simili anche in un film? Perché dobbiamo per forza subire un bivio fra una trasposizione seria con costumi e personaggi pseudo-realistici a camuffare il più possibile il materiale di origine (corrente generale ormai codificata come nolaniana) e una apparentemente più fedele, apertamente giocosa, che però sente continuamente il bisogno di scusarsi della sua stessa natura “sciocchina” con battutine autoironiche e strizzatine d’occhio varie (corrente marveliana)?
Ci è andato abbastanza vicino Tim Burton, raccontando una Gotham favolistica al punto giusto ma lasciando che il suo disinteresse per i supereroi deviasse eccessivamente il cuore del racconto sul lato psicanalitico.
E, paradosso e sfiga, per circa due minuti nel ’95 è sembrato potesse andarci più vicino di chiunque il Batman Forever di Schumacher, le cui premesse erano schiarire i colori e rimettere l’avventura al centro, se non si fosse tragicamente affrettato e pasticciato nei risultati e infine abbandonato nel problema opposto (e lasciamo perdere il sequel).
Perché siamo imbarazzati dalla nostra infanzia e accettiamo un certo tono del racconto solo se in forma animata, o presentato su un media che, istintivamente quanto inesorabilmente, ci abbassa le pretese? Perché dev’essere tutto occultamento o decostruzione?
Sogno qualcun altro che abbia le palle di prendere i fumetti davvero seriamente, per quello che sono, senza vergogna, senza nasconderli né sminuirli.
Ed è troppo facile farlo con Spiderman: fatelo con quel lagnone serioso e imparanoiato di Batman.
Vi aspetto al varco.
ma speriamo!
Quelli che ci sono andati più vicino sono Burton con il primo Batman (il secondo è un gran film ma parla d’altro), Raimi con la sua trilogia i Spiderman e Donner con Superman. E paradossalmente anche Daredevil e i F4 di Story rientrerebbero nella tua definizione, pur essendo film orrendi per altri motivi.
Comunque non penso sia un caso che due su tre siano successi nella preistoria del genere, con Raimi invece agli albori dell’attuale ondata, ma che ha dalla sua l’essere un fan del personaggio (e sicuramente il successo del primo film gli ha permesso di proseguire su quella strada).
Faccio anche notare che il movimento “nolaniano” nasce con Singer e gli X-Men vestiti di pelle, dalle macerie dei Batman di Schumacher. Chiaramente gli X-Men non potranno mai essere realistici quanto Batman, ma l’idea era quella di rendere più realistici un gruppo di gente vestita in pigiami colorati.
Nolan non e’ stato il primo, gia’ quando usci’ il Batman di Burton si parlo’ di modernizzazione e realismo per via del costume integralmente nero (poi ripreso dagli X-Men), ma e’ stato comunque colui che ha preso il concetto, l’ha amplificato a mille e l’ha portato su un altro livello. Ho comunque scritto apposta “corrente generale ormai codificata come”. E anche “troppo facile farlo con Spiderman”.
Pero’ si’, il Superman di Donner in questo senso e’ perfetto. Ci si approfittava del fatto che all’epoca la gente considerava ancora i fumetti una roba sciocchina per ragazzini. Oggi invece vogliono “giocare con i grandi”, e il risultato e’ che non si riesce piu’ a prendere gli eroi classici per quello che erano (a meno che non fossero leggeri/ironici gia’ in partenza).
a questi, Nanni, aggiungerei anche Blade che è stato il precursore/testa di ponte degli X-Men tutto pelle e borchie singeriani
Beh con Spiderman è facile anche fare male, come dimostrano i due orrendi Amazing, che peraltro provano a buttarla sul realistico/dark. Forse un altro esempio è X-Men First Class di Vaughan?
Non so come venne recepito il Batman di Burton all’epoca, ma è tutto tranne che realistico. Peraltro la cosa strana è che nello stesso periodo Miller ricreava Batman in maniera quanto più realistica possibile (e infatti Batman Begins prende a piene mani da quella versione).
Gli Spiderman di Raimi peraltro possono anche essere visti come precursori dello stile Marvel Studios, nel senso che quando uscirono i primi due film di Raimi c’era ancora lo spettro di di Schumacher e gli unici successi erano gli X-Men in pelle e Blade (che però quasi non è un supereroe di base), e Raimi fu il primo ad inserire gag, citazioni (‘Dr. Strange? Bello, ma già preso’) e colori sgargianti. Insomma, si con Spiderman viene meglio ma non è scontato che i produttori capiscano che non tutti i personaggi stanno bene con filtro blu e realismo, come si è visto dal recente esempio dei Fantastici Quattro.
spaider men fa merda..
ti può piacere se hai 10 anni nel 2015
perchè se lo avessi visto quando avevo 10 anni io mi avrebbe fatto merda uguale
Il primo Spiderman di Raimi è un gran bel film, che unisce appunto divertimento e spunti piuttosto seri. La scena del Goblin sul ponte che mette il ragno di fronte al dilemma bimbi/fidanzata (e quindi società/individuo) imho racchiude in nuce il dilemma supremo del supereroe.
Il secondo non ce l’ho fresco ma me lo ricordo sempre bello, il terzo l’ho visto di recente ed è clirli merda.
si vabbè ma una scena che dura un secondo può influire tanto su un intero film da renderlo più “adulto”? ovviamente no!
Il problema è che anche se li ha diretti raimi i spider-man sono prodotti per un target che non supera i 15 anni.
Dagli attori, dai dialoghi, dalle luci ai costumi tutto è innocuo e leggerissimo.
Intrattengono? si, sono dei bei film? NO non lasciano un cazzo.
Non dico che vorrei un spider-man nolaniano però una via di mezzo?
Perchè io parto sempre dai fumetti (mi spiace ma non puoi non farlo quando il film è preso dal fumetto)
e in questi la vita per peter era più complessa da come viene messa in mostra e soprattutto non era un personaggio bidimensionale bamboccino nerd\super-eroe.
Dai prendete in mano un numero a caso dell’uomo ragno marvel comics dei primi anni 90 (fino a prima della cagata dei cloni)
poi provate a fare il confronto con i film! :)
Pensa che per me lo scambio di battute Maguire/Dunst:
-…Sei più alto, lo sai?
“È che… sto curvo…”
– Sta’ dritto.
E’ tipo il più bello dei primi dieci anni del millenio di cinema (calcista e non).
Ma mki non capisce una sega. Ha proprio un concetto di cinema che non ha senso.
non sono mai stata lettrice di fumetti ma posso dire che volenieri aspetto al varco anche io.
Sai Nanni chi ci è riuscito? Raimi con Darkman, il fumetto non fumetto.
Fuochino. Anche lui ci ha messo le gag slapstick per alleggerire.
La serie videoludica di Arkham è figlia diretta della corrente nolaniana comunque, l’elemento giocoso è ridotto al minimo o addirittura, come nell’ultimo capitolo, è del tutto assente.
La componente favolistica c’è, ma siamo comunque parecchio vicini alla concezione nolaniana, esportata successivamente di peso negli ultimi cicli narrativi di Batman (evito esempi concreti perché sarebbero spoiler per chi non ha giocato).
Ah e Arkham Knight mangia in testa al Ritorno del Cavaliere Oscuro.
Onestamente non ci vedo tutto questo “nolanismo” nei giochi di Arkham, anzi. E’ seriosa, ma non c’e’ reinvenzione dei personaggi per renderli moderni/realistici (unica eccezione forse la Batmobile) e non c’e’ nessuna fissa per giustificare la credibilita’ della maggior parte delle situazioni.
al limite la serie arkham è ispirata ai cartoni degli anni ’90, con in aggiunta un po’ di grottesco in più nello stile e nei personaggi e situazioni un po’ più marce trasposte dal fumetto. di nolaniano al limite c’è il fatto che il costume di bats sembri un po’ un’armatura..
Beh insomma.
La maggior parte dei cattivi viene ritoccata pesantemente in senso “nolaniano”.
Hush, Il Pinguino, Firefly, Blackfire, Deadshot, Hugo Strange, Azrael, lo stesso Enigmista che prendi come esempio o anche Ra’s Al Ghul ( che viene praticamente privato di tutti gli elementi mistici, lasciati volutamente sullo sfondo) e parecchi altri vengono parecchio rimaneggiati in senso similrealistico rispetto alla loro iconografia classica.
Sicuramente non c’è la mania esasperante di voler giustificare tutto in modo plausibile, però l’effetto Nolan indubbiamente c’è.
Io affronterei il discorso che tu fai da un altro punto di vista: il Batman post Nolan è stato completamente rinnovato anche e soprattutto alla fonte, ovvero nei fumetti.
E’ necessario? No.
La gente apprezza così da giustificare una passione che altrimenti verrebbe definita ( a torto) infantile? Si.
Beh mi sembra che il Batman di Arkam e Bataffleck siano piuttosto simili…
Famo che aspetto di vederlo pero’… Gia’ su Luthor la marcia indietro vergognosa e’ grossissima…
Vabbè ma allora a voi piace proprio LAMMERDA…c è stato Nolan che ha fatto un ottimo lavoro rendendo quasi credibile il tutto ed elevandolo a livelli accettabili..e voi auspicate ad un ritorno dei pigiami e dei personaggi macchietta da cabaret con la profonditá di un piccione agonizzante di Burton?
Nolan ha fatto un’altra roba che somiglia al massimo al Punitore col mantello e i cornini. A me invece piacerebbe vedere Batman.
Non ho mai letto il fumetto, percui potrei dire uno sfondone, ma forse Watchmen ha quel mix di aspetto “favolistico” abbinato ad una storia decisamente adulta.
Anche V for Vendetta, seppur in tono minore.
Che è esattamente quello che non funziona del film Watchmen rispetto al fumetto Watchmen.
V for Vendetta non è un fumetto di supereroi, quindi non lo inserirei nel discorso.
Sono curioso sul discorso Watchmen: se hai voglia di approfondire leggo volentieri.
Poi non so se c’è una classificazione specifica di fumetti di supereroi, o dei parametri ben delineati da rispettare per esserlo, ma a me (dal film) pare che siamo comunque sullo stesso filone. Alla fine c’è pur sempre un tizio in maschera che fa cose fuori dall’ordinario.
Il punto è, quanto di dello SPIRITO ORIGINALE del fumetto preso, tu voglia mettere nella tua opera.
Batman ad esempio, ha più di un paio di diverse anime, che non sono dipese esclusivamente dalle sue diverse incarnazioni, dovuti ai vari medium.
Puoi essere fedele all’opera originale e tradirne lo spirito o rapresentarne l’essenza e cambiare l’approccio.
E qui n si parla solo di look, giubbottino nero, ecc…
Mazza nanni che bomba di argomento che hai lanciato, centrando in pieno sulle gengive quello che si sta lamentando perché non esce la recensione nei giorni feriali.
Cmq… il mio punto di vista è che è anche per vendere i supereroi al cinema bisognava dargli delle letture che facilitassero agli spettatori la sospensione dell’incredulita (concetto ben noto a noi marvel zombie c’è però non siamo il grosso del pubblico di queste produzioni).
Quindi semplificando le due chiavi sono state opposte con da un lato “ehi guarda come è realistico quello che ti stiamo raccontando, perché non potrebbe essere vero?!” e dall’altro con “ehi hai visto che strambo quello che ti stiamo raccontando, come potrebbe mai essere vero?!”
Ma io contesto proprio l’ossessione col vero.
Perché lo vuoi per forza vero?
Ma soprattutto, mooolto soprattutto, perché se lo vuoi finto hai per forza bisogno di qualcuno che strizzi l’occhio e ti confermi che sa benissimo di essere finto?
ma probabilmente per l’opinione che ha Hollywood del pubblico dei blockbuster PG13.
che è lo lo stesso motivo per cui ci mettono gli spiegoni appena cè da accendere il cervello e per cui nel teaser di B V S la data di uscita era ripetuta 4 volte.
Batman dead end… Date un batman in mano a Collora, cazzo.
Bella riflessione. Però non credo che rimuovendo le gag (o altri momenti sopra le righe) dai marvel movie si ottenga quanto auspichi.
Io credo che si tratti di problema di target. Tutti su questo sito vorremmo il vietato ai minori sia in immagini che in trame. Ma al cinema è difficile che avvenga perché dei raggiungere adulti e (soprattutto per un supererore) giovanissimi .
Invece nei videogiochi la situazione è più “paracula”. Tanto è un videogioco. Quindi è già mirato ai giovani e quindi hai la libertà di sbizzarrirti con trama e fantasia quanto ti pare. Tanto “videogioco di batman” è già venduto a prescindere a quel target.
sottovaluti il settore dei VG. non basta etichettarci sopra un franchise famoso e le vendite arrivano automatiche
Concordo con quanto dici.
Ma non cambia con quanto ho affermato. Il target del cinema è praticamente chiunque. Il target dei videogiochi va dai 13 ai 40enni e all’80% maschio.
Quindi al cinema l’unico modo per acchiappare tutti è fare così.
Quello che sto cercando di dire non è che il franchise in automatico è un successo. Ci deve essere anche un il gioco dietro.
Infatti quella di Arkham è l unica serie di videogiochi su batman fatta bene in termini anche di divertimento, gameplay, grafica ecc.
Ma le caratteristiche che vorrebbe Nanni (trama e psicologie) sono (purtroppo) un extra
Che è poi il problema di Hollywood di questi tempi: la ricerca spasmodica del consenso del pubblico (sempre esistita, oggi all’eccesso). Mancano i grandi registi che impongano le loro storie, da cui la mancanza di “non so che” nei film citata nella recensione di The Martian: non è un non so che, è l’essere sorpresi da una mente brillante quello che manca.
second tought:
non trovo che le forzature che ha fatto Nolan a Batman come intensità siano dissimili da quelle che ha fatto Burton.
cambia ovviamente la direzione in quanto ciascuno dei due ha estremizzato/valorizzato quegli aspetti già presenti in batman ma più vicini alla propria “poetica” o “visione” (mi si concedano i virgolettati)
Non sono per niente d’accordo con chi definisce “milleriano” il batman di Nolan. Forse iconograficamente lo è, ma dal punto di vista della psicologia e del modus operandi del personaggio è in tutto e per tutto il batman classico di Bob Kane. Esattamente come quello del ciclo VG di Rocksteady…che però ha dalla sua ambientazioni e atmosfere molto dark/gothic, che saccheggiano a piene mani dall’immaginario burtoniano.
Che poi, per assurdo, l’unico film meritevole della trilogia di Nolan (almeno secondo me) è the dark knight, cioè quello in cui il protagonista è il Joker e la figura di batman viene decentrata
non è milleriano principalmente perchè non è fascio, a differenza di quanto mi aspetto dal batman di Snyder
lo ha già detto qualcuno prima di me, io credo che sia soprattutto un problema di target- e di soldi che devono necessariamente rientrare. questi sono film che devono incassare moltissimo, e quando li pianificano cercheranno sempre di fare in modo che nel target possano rientrare maschi 13-40 sì, ma anche figli, fidanzate, famiglie. credo che nemmeno vada bene l’obiezione “ma mad max” perché queste sono proprietà intellettuali da far fruttare su vari media, lì era anche e soprattutto l’ostinazione di miller (e i soldi di happy feet, credo). da qui i ragionamenti “nolan ha incassato, mettiamo un filtro scuro a tutto” e “hanno un costume, fagli dire una battuta”. non so se le cose potranno cambiare in questa ondata, ci vorrebbe un successone clamoroso che apra le porte a questo tipo di prodotto auspicato da nanni.
io penso anche che finita questa moda di supereroi al cinema ci sarà inevitabilmente un periodo in cui i blockbuster saranno altro; ma come james bond ritorna a cicli alterni da 50 anni, tornerà sicuramente anche batman. e magari i tempi saranno migliori per provare un approccio del genere.
hai completamente ragione sul fatto che il “tempo” nell’equazione è una variabile chiave.
per dire io sono curioso di vedere di come la Marvel già gestirà la famosa “fase 3” e se continuerà alcuni cambiamenti di registro iniziati ad esempio con Winter Soldier
Quindi nessuno qui ha visto l’Hulk di Ang Lee?
Hulk di Ang Lee è l’apoteosi definitiva della vergogna di essere un fumetto, che si spinge talmente in là da diventare apertamente snob. Intendevi per quello?
Ma se non lo fai per lo snobbismo di passare da 32 pagine di carta in quadricromia a 120 minuti di pellicola 35 mm che lo fai a fare?
Il cinema è cell’ho durismo, è voglia di essere superiori. Il cinema è un hamburger gurmet da 18 dollari. Oppure hai un Happy Meal con i pupazzetti marvsney a 4 dollari e 99.
Non hai capito, è snobismo concettuale e pregiudiziale nei confronti del materiale di origine. È esattamente quello che descrivevo su. Ang Lee prende un fumetto, dichiara “non è abbastanza intellettuale”, ne ignora e/o riscrive la mitologia e la metafora alla base aggiungendoci secchiate di tragedia greca e citazioni al teatro d’avanguardia per far vedere di essere colto, ci mette le transizioni a fumetto per rimarcarne “autoironicamente” la distanza, e infine – ciliegina sulla torta – gli viene un paciugo senza senso lo stesso. È proprio il caso principe del tipo di approccio al materiale di cui mi lamento.
La considerazione c’è, ma ci vedo un problema di rappresentazione: secondo me è molto difficile portare i fumetti al cinema mantenendo quello stesso stile senza scadere nel grottesco o andare comunque troppo oltre la sospensione dell’incredulità.
Mi spiego con un esempio: quanto leggi il fumetto di The Walking Dead funziona: ma quando lo porti su schermo lo devi cambiare per forza, perchè sul fumetto era troppo caricato. Può funzionare su tavola (la lettura è più veloce, ti ci soffermi di meno, l’immaginazione lavorà di più), ma sullo schermo la caratterizzazione sta tutta li fuori, niente è più lasciato al fruitore.
La fretta: quando parlo di the Walking Dead mi riferisco al personaggio del Governatore
Non vorrei venir linciato, ma secondo me una buona resa dell’atmosfera dei fumetti sta avvenendo per certi versi in Arrow.
Nella premier della nuova stagione hanno aggiunto anche [SPOILER] il misticismo e la magia, ma senza giustificarla e senza vergogna.
Certo, il green arrow dei fumetti era, di fatto, un altro personaggio ma almeno qui ci sono pozzi che fanno tornare in vita la gente e persone che [SPOILER] fermano frecce usando ‘la forza’.
io non mi trovo del tutto d’accordo sulla definizione di corrente Marveliana.
tolti alcune eccezioni (Thor su tutti)
la marvel non sembra per niente scusarsi di se stessa , anzi.
basta vedere Age of Ultron o i Guardiani per vedere come, imho, schiacci il gas a tutta e dica “noi siamo così, punto”.
le battute non sono autoironiche per giustificarsi ma per compiacere lo spettatore.
A me sembra sempre di stare al tavolo con gli amici a farmi delle birre: c’è il momento riflessivo, il cazzeggio,la zuffa e la voglia, comunque sia, di finirla con una pacca sulla spalla (anche agrodolce).
Per me non c’è mai traccia di vergogna.
Non saprei. Age of Ultron ha la comodita’ di venire dopo tutti i film precedenti in cui si era gia’ decostruito abbastanza (il picco in Iron Man 2) e non c’era piu’ bisogno di insistere. I Guardiani e’ una commedia gia’ in partenza, e in quanto tale “non vale”. All’opposto, il primo Thor ha si’ qualche battutina del cazzo di troppo, ma ha anche i momenti su Asgaard che sposano in pieno la loro componente epico-shakespeariana con sprezzo del pericolo da applausi, e non a caso finora e’ il mio preferito di tutto il cineuniverso.
C’è da dire però che anche il materiale di ispirazione, soprattutto per quanto riguarda la marvel, ha quello stile così, e la battutina o l’ammiccamento ci sono spesso anche nelle splash page di combattimento finale. Sto generalizzando, ci sono tantissimi titoli e tantissimi autori e di sicuro si passa dal serio al faceto, ma pensando agli ultimi titoli marvel che ho avuto per le mani, in ogni squadra c’è quello che spara la cazzatina “alla spider-man”. La decostruzione è ormai talmente tanto dentro il linguaggio autoriale di base che si è decostruito, ricostruito e decostruito di nuovo tutto.
Rocketeer, Brenda Starr, Flash Gordon.
Fumetti di carta messi su schermo.
Non si vergognano di esserlo , ma non sempre funzionano.
Ed è curioso che tutti e tre abbiano quel fantastico attore, Timothy Dalton.
E ci aggiungo anche The Phantom(quello con Billy Zane).
però c’è differenza tra messa su schermo di un fumetto in generale (anche Oldboy è un fumetto) e un fumetto di supereroi
Ho apprezzato come tanti la serie videoludica Arkham e la serie animata anni 90 (never forget domenica mattina su Italia 1) e ripensandoci queste incarnazioni mi hanno divertito di più rispetto alle controparti cinematografiche.
Penso che una nuova versione cinematografica deve tentare di rendere i nemici di Batman più “naïf”. Delle sagome colorate e sopra le righe (con un passato esageratamente triste).
Batman Forever, come giustamente scritto nell’articolo, partiva con un attitudine sicuramente più azzeccata rispetto agli altri film. A me l’egnimista di Jim Carrey ad esempio…andava più che bene!
A questi però devi contrapporre un Batman grosso, scuro in volto che anche quando non è in missione è grosso e scuro in volto (un personaggio tipo Ray Stevenson in Punisher-War Zone). Senza stracciarla in serietà.
*Enigmista…
Mi sento di un’ignoranza abissale, dal basso del mio non essere fruitrice nè di fumetti nè di videogiochi.
Però credo di capire il concetto del capo lo stesso, e mi accodo.
E vi chiedo, voi che siete “imparati” sul campo: ma Hellboy? Era un fumetot anche quello no?
Mi dicono che la trasposizione del ciccione del mio corazon non sia proprio al fedeltà fatta persona nella forma, ma nell’atmosfera invece lo sia parecchio.
Da grande fan di Hellboy cartaceo devo dire che il film oltre alla trama e l’azione più “supereroistica”, possiede un’atmosfera molto diversa, più “giocosa” direi. Mentre nel fumetto a farla da padrone era una traccia continua cupissima che includeva il tema del destino annunciato del protagonista, svariate riflessioni sulla diversità e molto più orrore sia pulp/moderno sia classico/vittoriano.
Mhhhhhhh.
Ora non so più se leggerli o meno…
Guy ha ragione , anche nei fumetti hellboy spara battute ma non è assolutamente ne il “core”, ne l’atmosfera che invece confermo cupa, propia da horror. E’ molto più “hellboyano” Il Labirinto Del Fauno.
A me Batman piace un sacco non quando viene mostrato forte, intelligente ed eroico quanto un supereroe qualsiasi, ma nei momenti in cui assieme a tutto questo si insinua il dubbio che egli possa essere solo un altro pazzo mascherato al pari delle sue varie nemesi; i momenti più belli sono quando Batman viene ipnotizzato/drogato/addormentato e la sua visione del mondo si altera, trasfigurata dai suoi desideri e dalle sue paure. Se Superman può stupire con i suoi poteri quasi divini, Batman in teoria dovrebbe offrire ancora più opportunità con combattimenti a suon di batgadget alternati a sequenze oniriche o allucinate dove poter premere l’acceleratore degli effetti speciali e dell’immaginazione degli scrittori.
Questo ha fatto secondo me la fortuna dei giochi Arkham (così come della serie animata, per tacere dei fumetti).
A volte mi chiedo come sarebbe stato se batman begins se lo fosse diretto uno come Del Toro, poi smetto subito per non deprimermi troppo.
Bingo. Ha ragione chi dice che la cosa piu’ vicina a quello che chiedo e’ Blade, ma e’ anche piu’ facile partendo da una premessa di un mondo popolato da mostri e vampiri. Batman e’ una via di mezzo che ti tenta in mille direzioni diverse e alla fine incasina tutti.
Dick Tracy ce lo siamo dimenticati tutti?
Secondo me i due problemi del filone super-eroistico restando nel tema dell’articolo sono i costumi.
L’idea di travestirsi da pipistrello per spaventare funziona sulla carta ma nella realtà (visivamente parlando) è più ridicolo che terrificante.
Questo porta ad un inevitabile, cinematograficamente parlando, conseguenza che la fisicistà su carta è davvero dura da raggiungere. Batman è un colosso fisicamente eppure, pur non essendo mingherlino, Christian Bale non era intimidatorio. Oltretutto questo ha un ulteriore sviluppo, più di natura blockbuster. Si vogliono chiamare attori importanti che fungano da richiamo ma poi, appunto per questo non li si vuole nascondere dietro ad una maschera. La triologia nolaniana (oltre ad essere ridicola dal punto di vista delle scene d’azione in cui marvel la fa da padrona) purtroppo faceva vedere troppo bruce wayne e troppo poco batman. Il che è paradossale visto che basterebbe prendere uno stuntman fisicato e far girare a lui le scene mascherate. Paradossalmente il film che più si avvicina alla controparte cartacea è watchman. Che appunto si avvale di un cast senza nomi illustri.
grossomodo concordo con quanto dici
Premesso che Ang Lee gli venne offerta la regia di Terminator 3 ma rifiutò per avere libertà in Hulk,di di cinemovie a nessuno è piaciuto Punisher con Thomas Jane l’ho trovato non male mi ricordava gli action anni ’80,ma anche i due Creepshow erano tratti da fumetto di film decenti di supereroi ne ho visto una animato su Lanterna Verde(morivano un sacco di lanterne verdi nel film),anche i due Hellboy di Del Toro rientrano nella categoria?
A parte Watchman che e’ la trasposizione quasi fedele tavola per tavola di un singolo fumetto e non di un personaggio, anche io concordo che fino ad oggi la rappresentazione piu’ coerente e interessante di Batman resta ancora quella di Burton, con un risultato corale in cui Batman e i suoi nemici costruiscono con poche pennellate un mondo credibile e solido, cio’ che alla fin fine manca nella Gotham City di Nolan, che inanella una serie di episodi, di scontri e di cattivi che appaiono complessivamente slegati e poco significativi. Inoltre non ho mai digerito la “grande idea” noliana di rappresentare Gotham City come una assolata Los Angeles, lontana da quell’immaginario dark ormai consolidato e parte integrante del mondo di Batman.
Ho letto che è già stata citata nei commenti, ma per quel che ricordo la serie animata anni ’90 era un bat-gioiellino, giostrando poesia, azione e pathos. Poi, sarà che son stato culturalmente svezzato nei nineties, ma il primo Corvo spaccava, senza rinnegare la componente esoterica nè esorcizzarla a battutine, ma con parecchio spleen aleggiante.
@Kurz
In realtà la trilogia di Nolan è stata girata a Chicago. Non proprio la città più assolata d’america…e in ogni caso da quel punto di vista va fatto un plauso per aver resistito alla tentazione di ricreare l’ambiente in cgi
Grazie della precisazione Akira, non lo sapevo. La mia era comunque una considerazione sulla gestione degli spazi e sulla qualita’ della luce della trilogia’ piu’ che un fatto geografico.
Decidere quale sia la versione di Batman corretta e’ cosa ardua assai… quello che a me piace del personaggio e’ la sua versatilita’ (e come lui pochi altri: John Constantine, Daredevil, Punisher…). ogni versione e’ corretta se funziona. A me personalmente, il Batman di Nolan piace (i primi 2 film almeno): e’ una versione tormentata, ma vicina al carattere originale del personaggio e resa piu’ moderna.
Batman di Burton o di Nolan? Sono entrambi ottimi prodotti. Rispecchiano il periodo in cui sono stati realizzati. Spiderman di Raimi? Buono. Amazing non l ho visto e non mi viene voglia di vederlo. X Men favolosi i primi tre. Ottima secondo me la rilettura dei costumi. Matrix docet. Buono First Class. Noioso l’ultimo. F4 per quanto brutti film, i primi due rispecchiavano il fumetto anche se non come quello di Corman che ho visto in lingua originale. Il terzo fa storia a sé.
Ho trovato molto interessante la premessa e l’ho seguita con piacere commettendo però l’errore di scendere nei commenti. Cioè, dopo questa bella premessa la destinazione finale del ragionamento sarebbe una cosa alla Blade ? Beh, ma allora preferisco tenermi Nolan e la Nolanite. Il miglior Batman resta il suo. Che con il punitore c’entra davvero niente, essendo un perdente, nel terzo persino zoppo. Hanno citato giustamente in un commento Flash Gordon, film che personalmente adoro alla follia ma che so bene essere non del tutto riuscito. Ed ecco il punto: se vi piacciono i fumetti, leggeteli. Che bisogno c’è di vederli al cinema ? Invece i film fateli fare agli uomini veri che è il loro mestiere e sanno bene come farlo. Quinto posto WW, yeah.
“Vorrei parlare di Ghost Rider”.
“Siamo tutti d’accordo che videogame e cinema sono cose ben diverse”.
Ma anche no secondo me. Il confine è sottile, sono cose diverse ma che possono e interagiscono spesso alla grande. Vedi Ghostbuster 3 uscito solo come videogame.
Per me il batman perfetto è la serie animata anni novanta
Era perfetta secondo me: aveva un’estetica ben precisa, dark e al tempo stesso retro
Aveva dramma e al tempo stesso azione, i personaggi erano iconici ma al tempo stesso umani. Credo che rappresenti il migliore equilibrio tra chi chiede un minimo di “contenuti” e chi invece non vuole che si svenda l’aura del fumetto ad esigenze autoriali
L’unica pecca la sigla di Cristina D’avena (ma vabbe stiamo parlando di Mediaset!)
ho rivisto di recente qualche puntara, veramente strepitosa
L’intro originale invece era un bellissimo brano strumentale che si rifaceva palesemente a Danny Elfman.
Detto questo, se si dovessero contare le ragioni per cui il cartone di Batman degli anni ’90 è una delle serie animate più importanti di sempre non la finiremmo più.
Ps 1: Mark Hamill miglior Joker di sempre.
Ps 2: Joker’s Favor lo eleggo a miglior episodio (escludendo il capolavoro Heart Of Ice naturalmente).
Io adoravo anche il Due Facce del cartone
Scusate, ma il problema è il tipo di media che stai usando: non è un caso se il Batman più fumettistico (ovvero quello di Schumacher) sia anche quello che ha deluso più di tutti- magari, rivisto oggi, potrà sembrare non così brutto, ma, di certo, è impossibile ricordarselo come quelli di Burton o Nolan. Il fatto è che il cinema non è fumetto, ma neanche videogioco. Quando un autore ha cercato di replicare pari-pari un fumetto, omettendo, se vogliamo, “la politica dell’autore”, è uscita una cagata come “Sin City”- dal ritmo sbagliato e con la peggiore ironia (quella involontaria). Un po’ meglio “300”, ma anche lì il film paga un eccesso di devozione al materiale originale.
In realta’ i film di Schumacher rivisti oggi sono di gran lunga peggio dell’impressione che mi fecero allora (vai a sapere perché), solo che i suoi miliardi di problemi hanno molto piu’ a che fare con la realizzazione che con le premesse. Mi rendo conto che e’ difficile fare discorsi di questo tipo se confondiamo un film pensato come piacerebbe a me ma realizzato malissimo con uno pensato in un modo che non mi interessa ma fatto bene, di base nemmeno io mi spingerei a dire che Batman Forever e’ meglio di The Dark Knight.
@Nanni Ma scusa, il discorso che hai appena fatto sembra proprio stare lì apposta a dirti: “ti piacciono i fumetti ? E allora leggili”. Il fatto che ciò che non ti interessa funzioni meglio a livello cinematografico di ciò che potrebbe interessarti significa che ciò che conta, anche per te, non sono le premesse ma i risultati. Il film pensato come piacerebbe a te forse è strutturalmente destinato ad essere una cagata. E magari c’è un motivo preciso per tutto questo, tipo che il miglior batman possibile è quello sui fumetti che ti piacciono tanto. Cioè, visto da fuori, il problema ha una soluzione molto semplice. Pensaci.
In realta’ no. Il discorso, come evidenziato soprattutto dai commenti, e’ che una volta il tono che piace a me si teneva eccome (i Superman di Donner), mentre la divisione che descrivo nel pezzo e’ soprattutto moderna. Quello di cui mi lamento e’ semplicemente che non ci si prova piu’. Poi chiaramente non e’ che non me lo spiego, la differenza sta tutta nei diversi target di fumetti, videogiochi e film, e se provassero davvero un Batman come voglio io finirebbe per piacere solo a me mentre mezzo mondo urlerebbe “che bambinata pacchiana” o qualcosa del genere. Ed e’ esattamente il mezzo mondo che, per motivi stralegittimi, va al cinema ma se ne fotte di fumetti e videogiochi.
Condivido il tuo pensiero Nanni.
Ma aggiungo che il vero problema e’ ciò che i tre medium sono diventati agli occhi della “massa”.
Oramai – consideriamolo anche solo un periodo – nel cinema occidentale si pretende la plausibilità. Tutto deve sembrare possibile, anche se molto improbabile.
E se sai che il film tratta temi non possibili o fantastici, allora devi venderlo [il film] con la gag, altrimenti vieni tacciato di aver prodotto e girato una “bambinata”.
Nei fumetti e nei videogiochi invece puoi avere vari gradi di interazione tra plausibilità, intrattenimento puro e attinenza al materiale di partenza. Perchè la “massa” li considera già delle “bambinate”.
My 2 cents.
Visto che io Batman lo conosco solo per i film di nolan e la serie animata anni ’90, mi piacerebbe a questo punto un elenco da Nanni o da chi ha letto molti fumetti di Batman a fare una specie di elenco, per capire in maniera più concreta cosa dovrebbe avere il miglior film di batman. Esempio:
– deve comparire più batman che bruce wayne
– ci devono essere più inseguimenti con la batmobile
– più/meno figa
– più/meno realismo
– combattimenti in stile The Raid
– bruce wayne deve essere più paranoico/allegro
– il film deve essere più allegro/serio
– anche e soprattutto per bambini/solo per adulti con temi e scene forti
Il tono perfetto, il canone di come si porta un fumetto di supereroi al cinema, secondo me l’ha azzeccato Raimi nel suo uno – due sul Ragno (il terzo lo considero apocrifo).
Batman ha sempre avuto registi che con picchi anche eccellenti ne hanno esplorato una a scelta tra le duemila anime del personaggio, ma solo la saga Arkham ne ha fatto una summa come si deve.
Per questo tifo durissimo per Dawn of Justice.