Ve ne racconto una forte. Ci sono una sorda, un ciclope e un orso in un bosco. No. Non è un barzelletta di quelle che non fanno ridere. Anche se, forse, sarebbe stato meglio lo fosse stata.
Orsi: teneri animaletti golosi di miele, terribili minacce della natura o semplici temi per la serata del mercoledì dei circoli Arcigay? Pensate che la risposta sia dentro a Into the Grizzly Maze?
Sarebbe infatti troppo semplicistico, troppo banale, troppo facile relegare Into the Grizzly Maze a un semplice studio naturalistico. Questa pellicola, firmata da David Hackl (uno che si è preso la briga di fare 3 sequel di Saw, saga che ha avuto, se non altro, il merito di affermare la netta superiorità di Wan sui Wachowski che invece si sono intigniti e daje, e daje, e daje), ha infatti due piani di lettura.
Il primo, destinato al popolino (spazzo con le dita tese un’immaginaria superficie a mezz’aria mentre emetto un sottile -ma denso di sdegno- “tzk”), è quello di trovarsi di fronte a un DTV, con un grado di tensione e splatter pari all’oroscopo di Paolo Fox, dotato però di un cast composto da una manciata di volti noti della Hollywood di terza fascia. Quella, insomma, che passa le giornate davanti al telefono in attesa che un regista li chiami per una parte da protagonista e/o comprimario in una serie televisiva. A una lettura superficiale Into The Grizzly Maze potrebbe sembrare una parabola ecologista-animalista, con trama e attori a due dimensioni (la lunghezza e l’incapacità), dove il ruolo di bello e dannato è stato affidato al più scrauso e “carispastico” Ciclope che il cinema abbia mai conosciuto e il resto del cast fa fare a Billy Bob Thornton e Scott Glenn la figura dei grandi attori se non altro per impietoso paragone. Un film in cui il messaggio è inquietantemente ambiguo dato che, almeno secondo quanto uno spettatore diversamente colto potrebbe comprendere, Into The Grizzly Maze afferma che è sbagliato ammazzare orsi a manciate perché poi la natura si ribella. Tuttavia appena la furia degli elementi -o la sua manifestazione animale- osa toccare un paio di umani -della peggiore risma- è adeguato e sensato andarci giù pesante e sfoderare lo schioppo del nonno. Quello rimasto sepolto da quella volta che il vecchio è andato a caccia con quel lontano parente che “ci doveva ventimilalire” e poi il nonno è tornato a casa da solo e di quelle ventimilalire non s’è più parlato. E neanche del lontano parente. Un po’ fibroso il bollito, non trovate?
Tutto questo, spalmato in 90 minuti di pellicola dove la maggior parte del tempo la si passa a guardare una pessima CGI e riprese paesaggistiche sui boschi del Canada, oppure gente che scappa a caso da un Grizzly grosso, pesante, lento che però a quanto pare c’ha il dono del teletrasporto. Questo, insomma, potrebbe apparire Into The Grizzly Maze.
Ma visto che l’orso, da che è orso e da che io vedo film con gli orsi, chiama necessariamente metafora e allegoria, Into The Grizzly Maze è ben più di quello che appare. Da qui in poi, inevitabilmente, seguono spoiler. Iniziamo subito ad analizzare l’elemento cardine di questo thriller dal poco sangue: gli omicidi. Con chi se la prende l’orso? Rispettivamente un tipo che si chiama Johnny Cadillac, gente con la barba lunga, due boscaioli e una donna di nome Zoe. In una parola: hipster. Ma andiamo avanti. Billy Bob Thornton interpreta l’unico personaggio stratificato della storia: volto scavato, eskimo, vittima di un antico trauma che gli ha fatto perdere il senno portandolo ad ammazzare sistematicamente tutti gli orsi che incontrava tanto da essere ribattezzato “il macellaio”, mandato sulle tracce del Grizzly per eliminarlo e poi, anche lui, sua vittima. Proseguiamo spediti perché l’allegoria, amici miei, non perdona. Che dire quindi del fatto che l’unica a sopravvivere alla furia del Grizzly sia un personaggio sordo? Come leggere il fatto che il Grizzly, a un certo punto, caccia via gli altri orsi e spezza il collo (la carriera) a un altro orso? Come non leggere, nel fatto che la furia del Grizzly si scateni quando gli hipster tagliano le zampe delle mamme orso, evidente rimando al capolavoro immortale (ma ingiustamente bistrattato) Il Cuore tra le mani? Il parallelismo tra le “mani = zampe” degli orsi ci permette inoltre di comprendere anche il titolo del film Into the Grizzly Maze che, con le giuste sostituzioni, diventa Labirinti del cuore, album del 1993 di Irene Fargo in cui Valerio Negrini e Roby Facchinetti firmano ben 3 brani. Ebbene sì: il Grizzly di Into The Grizzly Maze è i Pooh.
Loro infatti risorgono a difesa dell’anticultura musicale. Loro sono sopravvissuti a tutti, anche ai più puri, anche a Lindo Ferretti (il cacciatore matto, con l’eskimo, il vosto scavato, le dichiarazioni ambigue). Loro hanno allontanato Riccardo Fogli, scelta dolorosa ma necessaria, qui rappresentato nell’orso a cui viene spezzato il collo -metafora della sua carriera. Loro, i Pooh, da cui si salvano solo i sordi. C’è poi un altro parallelismo, ovvio, becero e quasi scontato. Non ho voluto citarlo fino a ora perché mi piace così: qual è l’orso più famoso al mondo?
Potrei andare avanti ore a cercare tutti i “rimandi” -più o meno- espliciti che Into The Grizzly Maze fa con “la band pop più longeva d’Italia” e con i suoi membri, tra cui spicca Dodi Battaglia e la sua Dodicaster, la chitarra che la Fender ha creato appositamente per celebrarne l’indiscusso talento (quello di non aver mai fatto un figlio che oggi canta “Porta in alto la mano/sono lo Steve Jobs italiano/muovi a tempo il bacino/compra ‘sto telefonino”).
In generale, però, comunque lo si guardi, da qualunque prospettiva lo si voglia affrontare, mi sento di rassicurarvi su un punto: Into The Grizzly Maze fa schifo. E su questo, credo, siamo tutti d’accordo. Anche i Pooh.
DVD-Quote suggerita
“Era meglio se oggi andavo a donare gli organi”
Bongiorno Miike, i400calci.com
BONUS TRACK
La soluzione al commento 46.
Recensione del secolo.
In fatto di orsi assassini di recente ho visto backcountry lento a carburare ma valeva l’attesa.
past ma film dimmerda non li vedi mai?
sei troppo fortunato.
se c’è una cosa che si impara guardando film a caterva e a giudicare un libro dalla copertina o che il l’abito fa il monaco…chi inventò questi detti non guardava sicuramente film…ma detto ciò anche a me capitano film-sola, ai voglia, meno di una volta ma capitano…solo che tendo a rimuovere i brutti ricordi…mi sono quasi dimenticato del brutto incidente d’auto fatto un pò di mesi fa e di aver visto amazing spiderman 2, noah e altre porcate…
ah, ok. allora non sei immune.
Possibili soluzioni rebus: fare schifo – orso flambè ?
No no, è ORSO-FRITTO
Grazie di esserti sacrificato per noi.
Questo non l’ho visto (e non lo vedrò) però in stesso tema Grizzly non è, a ripensarci, affatto male Backcountry.
commento solo per arrivare al commento 46. anche se so già che la soluzione è 42.
nella settimana enigmistica
Orso flambè?
azz, già detto
il tenero Bongiorno vi rimanda all’ultima pagina.
Grazie Miike per il sacrificio, non che ci fosse mai stato il pericolo che mi mettessi a guardare sta roba. I film horror con gli orsi proprio non mi prendono, dico ma è veramente così difficile scappare da un orso? Ora, capisco se ti prendono di sorpresa magari mentre dormi o se ti aspettano nascosti dietro un albero o mimetizzati con delle coperte di foglie.. Ma, a meno che non vai ad abbracciarli come il pirla di Grizzly Man, non penso siano così velocissimivelocissimi.
Di recente ho visto quella menata di Backcountry, altro orso col dono del teletrasporto e solita ragazza che scappa al rallenty che ti viene voglia di mettere le dita solo schermo tv per spingerla. Du palle!
Molto meglio i lupi, molto meglio The Grey.
Si è difficile: il record mondiale di Bolt è di 37,57 Km /h, tenuti per 100 metri ed in piano.
L’Internet ci dice che un Grizzly, nel suo ambiente, arriva a 48,27 Km /h. Inoltre l’orso si arrampiaca anche molto meglio di un uomo e, immagino, ha anche una maggiore resistenza sulle lunghe distanze essendo un quadrupede.
L’unico vantaggio è che difficilmente un orso inizierà ad inseguirti per ore fino a che non ti prende, come invece farebbe, magari, un uomo.
Però, ecco, se si intignisce, non vorrei trovarmici…
Sembra che l’unico modo di scappare dall’orso bruno nostrano sia di correre in discesa. Probabilmente per una questione di baricentro l’orso ha delle difficoltà. Il grizzly è uno dei predatori più completi, corsa, arrampicata, nuoto…insomma se ti insegue e non hai le ali sono cazzi.
Detto questo, i film di paura con gli animali come mostri non mi hanno ispirato nemmeno quando erano fatti bene, vabbè non tiriamo fuori Gli Uccelli di Hitchock, questo grazie a Miike per essersi sacrificato ed averci regalato una spassosa recensione…non credo proprio che lo guarderò.
C’è anche da dire che il record Bolt l’ha fatto SENZA che un fottuto orso di 3 quintali gli corresse dietro… secondo me a 40 Km/h, nelle giuste condizioni, ci arriverebbe.
la cosa di scampare all’orso correndo in discesa è bellissima.
Cazzo non lo facevo così veloce con tutta quella ciccia! I underestimated you fratello orso! Detto questo, a parte Grizzly Man, L’Orso e Koda, ancora non ho trovato un film sugli orsi che m’appassionasse.
Intendo perciò appartenente al genere horror/thriller
@Spitefix: sembra strano, ma l’uomo e’ l’animale con la maggiore resistenza nella corsa sulle lunghe distanze… l’orso e’ grande e svelto, e se ti piglia, ti fa a pezzi… ma l’uomo corre piu’ a lungo senza stancarsi.
Giuro che fino a metà rece stessi facendo una rece di Maze Runner 2…
P.s. però billy bob è un grande dai!
Billy Bob si mangia la pellicola
“per il sangue proseguite fino a là in fondo e poi chiedete” è bellissimo!!
ma davvero dobbiamo aspettare 46 commenti?
…ci arriveremo?
No.
Uela che recensione signori, sono stato col fiato sospeso fino all’ultimo in un vortice tra il surreale il lisergico.
Miike mi riconquista di prepotenza e si merita gli applausi e il riso tirato addosso
e cmq la rece ha il pregio di avermi ricordato Grizzly l’orso che uccide e che ci starebbe la proposta per un’indagine di quelle alla nanni su grizzly 2
Uela Steven, di dove sei? Usiamo lo stesso intercalare.
dai, anche tu di Dakar?
Giornata dimmerda svoltata grazie ad una recensione. Sto ridendo come un coglione.
Grazie di cuore Miike.
Ho avuto l’illuminazione per la soluzione del rebus: BEAR GRYLLS
Uellà! Abbiamo una vincitrice.
oh sta cosa del rebus la dovete fare più spesso. che ideona hai avuto, miike!!!
Ho riso fortissimo per le discale delle foto.
(e sì, anch’io commento solo per arrivare a 46)
bravo!! siamo vicinissimi!!!
#TeamCommentiAccaxxo
Sta cosa della lettura alternativa della trama del film è bellissima e andrebbe ripetuta: vi ricordo che “Top Gun” è la storia di un uomo che combatte la sua omosessualità
e la combatte con la persona più giusta: Kelly McGillis è lesbica!
ho cercato il video citato da Amedeo ed è qualcosa di incredibile.
A proposito dell’orso piu’ famoso al mondo: siamo sicuri che non sia Yoghi? Sono disposto a giocarmela a birra e salsicce.
scommetto un cestino da pic.nic che hai ragione :D
Chiudete Internet (ma non prima del commento 46).
Eh no adesso si arriva al commento 46 senza se e senza ma
Ma dove sono i troll quando servono?
No perché senno mi metto a spalare merda su un film bellissimo a caso in modo da fare scoppiare la polemica necessaria ad arrivare a 46
non ti preoccupare: ci penso io!
SAMUEEEEL DOVE SEIII?????
la soluzione è:
ORSO FUOGHI
HAHAHAHAAHAH quasi meglio di quella vera
Sono morto, grande Miike mi hai fatto scompisciare!
Mi sono immaginato Alberto Angela che dice “E invece, puppate la fava!” con la sua voce e sono due ore che rido uahuahuah la soluzione al rebus non ce l’ho, voglio arrivare al 46
no, vabbe’, grazie. tra alberto angela e i pooh non so dove sto ridendo di più!
ho riso forte dall’inizio alla fine, grazie.
mi butto per la soluzione:
CGID IMERDA
LA SOLUZIONE È:
Bear Grylls
:(
Lol!
Grazie Miike, mi divertono sempre le tue recensioni :)
L’alpinista nordirlandese?!
Nooo non toccate i Pooh!!!
Sì, ma e “daje, e daje, e daje” fa troppo (ex?) sindaco di Roma.
;-)
Stupenda bearcensione. Forme d’arte fin’ora sconosciute, quest’ultime.
Giuro che ai Pooh ho pensato “Crepascolo si è impadronito di Miike” tanta era la surrealtà del tutto.