Paul Hyett è uno che nella vita ha perlopiù curato i trucchi di tutti i film di Neil Marshall, ma anche quelli di horror a noi cari come Attack the Block e The Woman in Black. The Seasoning House fu invece la sua notevole opera prima come regista e co-sceneggiatore. Probabilmente ve lo ricordate, parlava delle ragazzine costrette a prostituirsi per i militari sui Balcani, una roba leggerissima che Nanni Cobretti definì “Una mazzata memorabile”. C’erano tante cose buone, in quel film: la chiarezza d’intenti abbastanza sorprendente, la brutalità con cui erano raccontati e mostrati certi aspetti degli abusi, il ritmo mai fiacco e un’azione ben orchestrata. Arrivò un po’ dal nulla e prese tutti alla sprovvista; per questo forse dopo 3 anni me lo ricordo ancora abbastanza bene. Aveva, certo, dei difetti, ma tutti piuttosto affrontabili e giustificabili. Rimaneva solo la voglia di vedere altro e capire se era stata anche un po’ di fortuna, e ho paura che Howl, il suo ultimo film, non sia il modo migliore per capirlo, soprattutto se si considera che questa è l’unica sceneggiatura della sua carriera, compresi i due film in pre-produzione, su cui non ha mai messo mano. Potrebbe non voler dire niente, ma ho come l’impressione che sia stato girato più per le idee dietro l’aspetto dei lupi mannari che per altro, e The Seasoning House funzionava perché comunque aveva alle spalle una storia di un certo spessore e, di certo, non si accontentava di “un treno si ferma in mezzo ai boschi inglesi e cinque sconosciuti devono arrangiarsi per sopravvivere ai mostri che li stanno attaccando”.
Di fatto qui è dove la palestra con Neill Marshall esce finalmente fuori. Tenendo presente solo gli aspetti horror e splatter della questione, il divertimento c’è ed è pure da manuale. Ogni volta che un mostro attacca c’è una bella botta di ritmo, il sangue arriva senza farsi aspettare e regia e montaggio sembrano improvvisamente molto più attenti a cosa sta succedendo. C’è anche un’attenzione verso l’aspetto di questi lupi mannari lontana dalla solita idea di roba pelosa che fa pure un sacco piacere. Uno in particolare, il primo che vediamo, è forse tra i migliori pupazzoni visti negli ultimi tempi: una roba deforme, paurosa, dalle espressioni credibili. Un mix di maschera misto computer grafica che fa un po’ incazzare quando si capisce quanto poco sia stato sfruttato. Dovessi immaginarmi una situazione alla Dog Soldiers con quel mostro lì sarei una persona felice, finalmente in pace col cinema dei mostri brutti.
S’è capito: il problema di Howl è l’essere un film senza particolari spunti oltre a dei mostri venuti particolarmente bene ma sfruttati malino e qualche guizzo quando muore qualcuno. La premessa dei personaggi confinati in un treno, già sottile, funziona male perché questi sono più che altro delle figure comuni straviste e gli attori non sono abbastanza speciali da tirarne fuori qualcosa di memorabile, o anche solo interessante. C’è un ciccione con la maglia della squadra, c’è un indiano nerd, c’è un fighetto borghese, c’è una ragazzina un po’ sfrontata, c’è un maschio alpha egoista. Una di loro, la donna in carriera, è persino la poverina di The Descent (che qui tira fuori una delle peggio interpretazioni possibili), giusto per sottolineare la vicinanza a Marshall. L’unico buono è Sean Pertwee in quanto capotreno, ma costava troppo e si vede da quanto non si vede.
Insomma, è facile immaginarsi un film migliore semplicemente sostituendo attori e attrici poco carismatici con qualcuno di più valido, e che magari non si somiglino tutti l’uno con l’altro (ce ne sono almeno due paia che potrebbe giocare ai gemelli e nessuno se ne accorgerebbe). Mi vengono in mente film come Tower Block, roba non eccezionale ma salvata da un attore, Jack O’Connell, che da solo sarebbe bastato per reggere tutta la baracca.
Qualche idea c’è, il regista anche, ma manca la sostanza. Per un po’ funziona pure, l’atmosfera è quella giusta, poi si perde, butta dentro cose ottime per poi cacciarle vie e quando inizia a costruire delle buone dinamiche si incastra in questa voglia perversa di essere un film serio in cui i personaggi devono a tutti i costi avere un arco narrativo dedicato all’intensità di fastidio che possono provare l’uno nei confronti dell’altro. Praticamente un po’ di caciara in più avrebbe fatto bene. E non mi metterò a parlare dello SPRECO definitivo che vede protagonista l’unica trasformazione in lupo mannaro di uno dei protagonisti. Non lo dico perché è spoiler, pure se lo dice il trailer, ma così non si fa. Se devi trasformare gli avanzi in pastiera non prendi quelli andati a male. Se devi trasformare qualcuno non prendi il personaggio più debole e inutile di tutti che poi alla fine l’unica cosa che potrà fare sarà fare le faccette e alzare i moncherini in segno di sfida. Sembro uno di quelli che urlano davanti alla webcam, però è vero.
Mi spiace, Paul Hyett, che tu sia stato costretto a lavorare con una sceneggiatura di tale inettitudine. Forse te la sei cercata, ma per ora voglio credere di no, così come ancora credo in te. Si vede che sei bravo, che hai lavorato con le persone giuste, ma la prossima volta devi dire NO alle cazzate. NO! Ripeti con me: NONONONONONO. Va’ sul peso, va’ sul sangue e facci venire mal di stomaco. Stammi bene.
(La fotografia è talmente piatta e scura che non trovo una terza immagine valida per concludere la rece. Ecco come siamo messi.)
DVD-quote:
“Uno spreco memorabile”
Jean-Claude Van Gogh, i400Calci.com
Quindi, dopo LO SBAGLIO, battezziamo la messa a catalogo di LO SPRECO?
Stavolta con il post di FB mi avete fregato: credevo fosse la riscossa dei lupi mannari einvece….
L’ennesimo colpo al cuore se ho ben capito, che mi toccherà vedere solo per amor di completezza.
E dire che al netto degli effetti, che capisco che se non c’è il budget uno deve sacrificare o minutaggio o qualità, non mi spiego perché non si riesca a cavarne nulla di nulla di buono mai.
da amante dei film di lupi mannari questo me lo vedro’ al piu’ presto, alla fine chissenefrega della storia l’importante ‘e il lup. mann.
Uno volta visto the howling è un lupo mannaro americano a Londra si è detto tutto quello che si doveva dire sul filone di genere.
Poi certo qualche altro sbudellamento da parte di licantropi che non aggiunge nulla ma almeno diverte e’ sempre ben accetto da parte mia.
Boh, io alle elementari ho visto il mio primo horror “unico indizio la luna piena” e mi è sembrata una bomba…! Facevo però le elementari…
Quello dove gary busey era lo zio che chiunque vorrebbe avere…con il prete mannaro…metaforone…il tutto sulla scia dei prodotti amblin di quegli anni..lo considero niente male ancora oggi, ma i due citati sono altra pasta, almeno per me.
io considero ultimo indizio la luna piena il film di lupi mannari a cui sono più affezionata. è troppo bella la ricerca che fa il ragazzino. mi immedesimavo proprio tanto quando avevo quell’età.
Ok, allora non ero ricoglionito, o quantomeno, lo eravamo in più d’uno…
Cavolo peccato, anche io ricordo ancora Seasoning House come una discreta bombetta. Rifiutava l’idea del mostrare tutto, ma la situazione era bella pesa e forse vista la situazione della ragazzina anche il non mostrare in aniera cattiva gli stupri che si perpetravano in quella casa aveva un senso. In fin dei conti per ricordarlo ancora oggi senza averne mai rivisto manco un pezzo vuol dire che mi ha lasciato qualcosa dentro.
Comunque invogliato dalle considerazioni di Jean-Claude stavo scorrendo la scheda IMDb di Hyett e ho notato che su Howl lui è classificato come “Director (attached)”. Ora io non so bene cosa voglia dire, ma forse testimonia il fatto che lui non fosse appieno coinvolto nell’impresa.
Poi segnalo delle discrepanze fra rece e IMDb (madonna che rompicoglioni, giuro che mica vado a controllare le informazioni che scrivete ma stavolta andò così). Cioè secondo IMDb la sceneggiatura di Howl non è sua, ma di tali Mark Huckerby e Nick Ostler (forse vi ricorderete di lui per roba come I fantastici fratelli Adrenalini e la serie di Peter Rabbit. Ehm… NO!). Cioè, a meno che il mio IMDb non sia sfasato con quello vostro sta gente forse non ha grande polso di una sceneggiatura horror e allora il nostro Hyett potrebbe essere riuscito a salvare il salvabile. Vado un po’ a tentoni e per ipotesi anche perché il film non l’ho manco visto e parlare solo confrontando le algide schede dell’Internet Movie Database è come camminare sulle uova.
Altra cosa ad oggi risulta un suo solo film in preproduzione: Heretiks. Che come The Seasoning House sarà scritto da lui.
Mi scuso per questo pippone, in particolare con il recensore, fare il signor precisino di sto cazzo non è mai simpatico, ma mi risultano delle imprecisioni piuttosto grosse e vorrei capire soprattutto se le informazioni di Jean-Claude vengono magari da vecchi appunti oppure da un sito diverso da IMDb.
Devi aver capito male perché ho proprio scritto “sceneggiatura su cui non ha mai messo mano”, a differenza di Seasoning House e i due (ne vedo due) film in preproduzione che lo vedono come cosceneggiatore insieme ad altra gente.
Assurdo. O forse se hai IMDbPro (sempre che la fonte sia IMDb) può voler dire che hai accesso a una scheda più dettagliata. Io ho ricontrollato ed effettivamente vedo solo un film in preproduzione: Heretiks.
Il discorso sulla sceneggiatura su cui non ha messo mani l’ho capito solo adesso che me lo hai spiegato. Mi sa che il senso di quella frase me l’ero perso per strada, in quella sequenza di incidentali.
Ad ogni modo mi è venuta una curiosità boia di vedere sto film.
Mi spiace per l’equivoco e grazie per il chiarimento.
ma del film non ci sono nessuna informazione in Italia come mai? e dove si può vedere in stremming?
Un’occhiata gliela do..
grande la citazione di Ralph Winchester.
Non è presa dalla love story tra Lisa che fa il bigliettino di san valentino a quel disadattato di Ralph??
credo di sì. e della moviola del momento in cui gli si spezza il cuore :°D
io me lo vedo solo per il pupazzone.
perchè se dici che è bello lo sarà.
mi trovo sempre bene quando leggo le tue recensioni.
@Past Hai citato due pezzi, lo riconosco. Tuttavia in tema di mannarità il numero uno, quello che ha detto davvero tutto nel modo più definitivo, spiazzando anche i due da te citati, è e rimane Wolf con Jack Nicholson. Sarà che non c’è quasi stato bisogno di truccarlo per la parte, dal momento che lui è licantropello di suo, ma credo che abbia portato il genere licantropella ai vertici indiscussi. Immagino sarai d’accordo.
Guarda per me sta sotto i due pezzi perché alla fine non sfocia mai nell’horror vero, resta però molto interessante tutto il parallelo tra l’alta finanza, la scalata sociale, l’arrivismo e la licantropia e l’istinto animale che ogni persona ha in se, detto ciò nicholson era comunque meraviglioso, il che lo rende comunque degno di essere ricordato.
Alla voce il Wolverine che vorrei vedere un giorno…
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meglio questo o WER?
Questo, questo
Mia Opinione strettamente personale è che di salvabile in ‘sto pasticcio ci sia davvero poco compreso il make-up che, secondo me, è leggermente fuori luogo piu’ che licantropi sembra di rivedere i mostri di the descent, i personaggi girano a vuoto per tutto il film, la confusione di sceneggiatura regna sovrana anche in quelle che dovrebbero essere le scene clou (l’entrata del primo licantropo nel vagone è risibile ed impacciatissima nella resa) alla fine va tutto in vacca e rimani li davanti allo schermo incredulo per come regista e complici siano riusciti a sbagliare veramente tutto, poteva essere un onesto anche se imperfetto film di assedio e invece fa cascare la mascella a terra…
c’è ovviamente di peggio: tutti i seguiti dell’Ululato
intanto ho isto The Seasoning House ed è una bella bombetta
Visto al S+F: c’è stato almeno un applauso a scena aperta.
E vorrei far notare che tra i film scurrecchia di quella giornata è stato il più divertente e memorabile (figuratevi gli altri)-
Comunque niente male questo howl: con gli amici e due birre fa un figurone
Magari
Io non capisco come mai quello del licantropo sia un mito che esiste da letteralmente millenni eppure sia così difficile farci un buon film sopra. A parte Un L. M. americano a Londra, Dog Soldiers e L’Ululato cosa c’è di decente sul tema? Poco e nulla.
Oh! Mi sono ricordato gli altri film del S+F in competizione con Howl:
Polder (‘na merdata nemmeno divertente) e Control.
Cicciolina deve vedere Control: era da anni che non vedevo una rappresentazione della donna così moderna e fuori dagli sterotipi. Diciamo almeno tre, quattrocento anni.
Magari
me lo vedo anche io.
Anna Magnanima, Cicciolina, fatemi sapere (magari con una bella rece)