È da un po’ che non parliamo di film SyFy che non siano Sharknado. Non ci siamo messi d’accordo né abbiamo preso un’ufficiale decisione editoriale; semplicemente, la natura ha fatto il suo corso e la noia ha preso il sopravvento. I loro film non sono mai stati eccezionali, né tantomeno una sicura fonte di divertimento, ma ogni tanto spuntava un titolo sorprendente, qualche guest star clamorosa o quel paio di idee abbastanza azzeccate da renderli film sensati. Per la maggior parte, però, erano diventati film tutti uguali e, soprattutto, inspiegabilmente seri. Tre atti di cui due noiosi e un finale un po’ più movimento, un tono drammatico che puntava sullo sfogo emotivo del riscatto dell’eroe come climax finale. Non quello che si vuole quando si guarda un film con degli squalipolpo o degli squalicantropo, e non quello che ci si aspetta dopo il divertimento dei già citati Sharknado.
Per trovare qualcosa del genere che funzioni e non sia la solita roba bisogna andare altrove e cercare tra i film indipendenti, com’era già successo in passato con Sand Sharks, uno dei più alti esempi di divertimento stupido e fatto male che vedrete in giro, ma anche una cosa che non è per forza trash, come va tanto di moda dire. Dietro il brutto ci sono una consapevolezza e una precisione abbastanza geniali, e forse non è un caso che anche questo The Sand (che non è un film SyFy) sia abbastanza divertente e abbia a che fare con creature portatrici di morte che stanno sotto la sabbia.
Siamo in pieno spring break e dei ragazzi stanno festeggiando sulla spiaggia. Quando alcuni di loro si svegliano tutti gli altri sono spariti, e non appena uno mette un piede sulla sabbia sparisce male pure lui (chi tocca la sabbia viene catturato e muore, un po’ come in Blood Beach). Il resto del film è la parte di Tremors in cui i protagonisti stanno sui tetti, e praticamente funziona come il terzo atto di un qualsiasi film SyFy, con la creatura già in piena attività (nella forma di una serie di tentacoli) e una soluzione da trovare, senza alcuna trama secondaria o sequenza senza senso nei laboratori. Solo tanta gente che urla DON’T TOUCH THE SAND.
La parte introduttiva, con loro che si divertono, dura 5 minuti ed è quasi perfetta: scene della festa registrate da un telefonino vengono alternate alle statiche riprese del desolato mattino dopo, e dopo una casuale introduzione del bozzolo che porterà il mostro sulla spiaggia si taglia sul risveglio dei protagonisti, su delle tette e sulla prima brutale morte. Tutto il film è ambientato tra una postazione da bagnino, una macchina e un barile, a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Non ci si sposta mai e l’azione è distribuita tra i ragazzi che litigano, i ragazzi che provano ad allontarsi e i ragazzi che muoiono. E dovreste vedere quanto male muoiono. Non sono in molti, ma sono soddisfacenti, con degli ottimi effetti e nessuna vergogna. Così, se volete un mezzo spoiler.
Ci sono ovviamente dei tempi un po’ morti, una sceneggiatura decisamente poco brillante tarata su un triangolo amoroso (ma senza sessismo del cazzo – anzi) e delle sequenze tirate un po’ per lunghe, ma tutto sommato The Sand funziona, e pure egregiamente. Se preso con lo spirito giusto, poi, è uno spasso. Sicuramente il regista (Isaac Gabaeff) lo ha affrontato come fosse una grandissima supercazzola: 80 minuti che sono un’unica scena drammatica senza un momento di felicità e degli attori che fanno a gara a chi sta più sopra le righe. Non c’è, secondo me, alcuna voglia di fare i seri nonostante sia tutto triste e senza speranza. È l’approccio giusto, l’unico possibile se si vuole far funzionare un film che sulla carta dovrebbe durare 15 minuti. E una parte del finale, tra l’altro, spacca.
La locandina però è un tantino fuorviante. I tentacoli, in realtà, sono perlopiù così:
DVD-quote:
“Don’t touch the sand, ma un’occhiata datecela”
Jean-Claude Van Gogh, i400Calci.com
Non mi fido di voi, aspetto l’ autorevole videorecenZione di Yotobi che ne sa molto più di voi di film Tresh
ma ormai Yotobi è passato alla stendapcomedi…
OCCAZZO ma ha postato la rece di Atlantic Rim.
E ha citato il sito de i 400… colpi?
Non avrà l’appeal dell’imminente “Baywatch” con Alexandra Daddario (e Dwayne Johnson), ma chi ci rinuncia?! Prima ancora di leggere la recensione e la DVD-quote, già mi risuonava in testa “Love letters in the sand” di Pat Boone.
La rece mi intriga, ma c’è pure il mostrone o è tutto basato sui piccoli spaghettini di morte?
bella domanda…..però ci sono begli esemplari di Foca http://www.imdb.com/name/nm5061226/?ref_=ttfc_fc_cl_t9
Più o meno.. diciamo che il finale resta aperto.
io ce l’ho lo spirito giusto per AMARE questo film
Un occasione mancata per intitolarlo “Floor is Lava: The Movie”
Attenzione ai bastoncini della morte!! Almeno in Tremors c’era qualcosa di grosso, qui nemmeno quello, c’è della roba che boh, arrivata lì in un modo che meh, e tira giù gente che mah. Un film un po’ mh, insomma. Però le tette di Miss Watchbait almeno sono decenti.
Ricorda un po’ “The Raft” tratto da Creepshow 2
È possibile trovarlo da qualche parte in italiano (anche solo sottotitolato) ??? Grazie in anticipo a chiunque proverà ad aiutarmi nella ricerca… Sul mulo non l’ho trovato.
È possibile trovarlo da qualche parte in italiano (anche solo sottotitolato) ??? Grazie in anticipo a chiunque proverà ad aiutarmi nella ricerca… Sul mulo non l’ho trovato.