C’è una rana e uno scorpione sul bordo di un fiume. Lo scorpione chiede alla rana di trasportarlo sull’altra sponda. La rana gli ribatte che però lui la pungerà. Lo scorpione promette di non ferirla e la rana accetta di trasportarlo. Appena giunto dall’altra parte, però, lo scorpione trafigge la rana con il suo aculeo. La rana, poco prima di spirare, chiede “Perché l’hai fatto?”. E lo scorpione le risponde “È sabato sera, non c’è niente da fare e 15 carte per andare a vedere Justice League non le voglio spendere. Ognuno si diverte come può”.
Cosa ci insegna questa storiella? Che le rane sono eccellenti natanti, gli scorpioni hanno un discreto gusto cinematografico ma poche risorse economiche e che Mark Duplass è un ottimo attore. Se pensate che io stia saltando di palo in frasca senza un senso logico, non avete idea di cosa facciano i primi 14 minuti di Creep 2.
Del primo Creep fui io, proprio io, nient’altri che io a parlarvene e lo feci, strano ma vero, in termini entusiastici: nonostante fosse un found footage uscito nel periodo in cui i found footage risultavano fuori tempo massimo più dell’espressione “popolo della rete”, nonostante fosse girato con due soldi dati ai due attori, Creep era un film che funzionava dannatamente bene per merito di una scrittura solidissima, lucidata a specchio e molto limpida nelle intenzioni. E poi c’era la faccia di Duplass a fare tutto il resto.
«Duplass ti dice ti voglio bene e tu capisci “ti stacco il pene”» (cit.)
Bene, Creep nel suo essere una perlina sferica, liscia, levigata e un po’ untina come un cuscinetto a sfera o la morale di Ben Affleck, sembrava un esperimento totalmente irriproducibile. L’uscita di Creep 2, pertanto, ha generato in me un sommovimento dell’animo che ha portato alla luce alcune domande dalle risposte incerte: avremmo potuto godere di un seguito altrettanto efficace? Dato che il primo film svelava lo svelabile, come avremmo potuto rimanere nuovamente sorpresi? Riuscirò a consegnare questa recensione per tempo? E, se no, meglio i fiori o le opere di bene?
Dopo la visione posso rispondere un convinto “sì” a quasi tutte le domande. Aggiungendo anche un altrettanto convinto “ciclamini bianchi” (sono un egoista, ma non giudicatemi per questo).
Seguono i motivi per cui “sì”
Evitato accuratamente il diktat della Hollywood contemporanea che vuole i secondi capitoli di fatto “più grossi, più costosi, più imponenti”, Creep 2 fa un’inversione di marcia totale e si scarnifica ulteriormente. Mantenuta di fatto la struttura a dialogo tra due soli attori, quasi beckettiana, Patrick Kack-Brice (che questa volta fa solo il regista) asciuga ulteriormente la messa in scena ed esalta ancora di più i pilastri dorati sui cui poggia il suo cinema: scrittura e recitazione. E infatti Creep 2 viene graziato da una scrittura che risulta paradossalmente superiore anche al suo predecessore e da un’interpretazione di Duplass che si mangia con eleganza un intero montone squartato ripieno di Leonardo DiCaprio con un piccione vivo in bocca. E mettendo anche una manina davanti alla bocca per soffocare un ruttino finale.
“Pardon” ci dice Duplass, “Pardon” dice mentre si carica sulle spalle l’intero film dando vita a un personaggio memorabile, un serial killer mosso da spinte psicologiche insondabili in grado di manipolare completamente la mente di chi ha davanti, spettatori compresi. Perché, credetemi, a metà di Creep 2 non si capisce più bene chi è la mosca che si agita intrappolata nella tela del ragno: la vittima è quella che vediamo a schermo? La sua apparente nemesi? O forse noi spettatori. Tutto è sottile, poco didascalico, gestito chirurgicamente per tempi ed espressività. Il finale, che si compone di un micro-movimento di sopracciglia, è il riassunto perfetto di tutta la pellicola: niente botti, niente squartamenti, solo inquietudine. Se non fosse un aggettivo che ormai viene lanciato a pioggia come mangime per critici compiacenti, potremmo dire che Creep 2 è un film straordinariamente “raffinato”.
MA
C’è un ma.
Ma Creep 2 di spaventevole, di thriller, non ha più niente. O meglio, ha moltissimo, ma non è più quello che ci si aspetta sia. Anzi, fa di tutto, DI.TUTTO., per smontare pezzo per pezzo l’intero genere di cui dovrebbe far parte: con una cattiveria deliziosa, Creep 2 fa una disamina crudelissima del cinema di tensione degli anni 2000, abbatte pezzo per pezzo i suoi elementi caratterizzanti e lo fa con un sadismo da serial killer (qualcuno in sala ha detto metacinema?). Da quest’operazione di massacro totale, assoluto e termonucleare non si salva nemmeno il primo Creep che viene maciullato già nelle premesse di questa seconda pellicola.
Mi piacerebbe svelarvi qualcosa in più della trama, ma tutto in Creep 2 è una continua sorpresa non tanto per ciò che accade, ma “perché” e “per come” si è deciso di farlo accadere. Sappiate però che non è un film di paura: se volete adrenalina e quello sgrizulino che si impossessa della parte lombare della schiena, non lo troverete. Troverete però un esempio di grande cinema, di grande scrittura, un attore tra i più dotati della sua generazione (inutilmente sottovalutato) e un’ora e dieci di tutto quello che bisognerebbe avere ben chiaro in testa prima di raccontare la storia di un matto che uccide gente perché gli va.
DVD-Quote suggerita
“Il miglior film sotto l’ora e mezza che potrete vedere quest’anno.”
Bongiorno Miike, i400calci.com
D’accordone su tutto ma a me l’incipt e tre/ quattro cose in mezzo hanno fatto paurissima. Finale blando ma comunque sia l’unica doppietta di film dell’ultimo lustro che mi abbia inquietato.
No no, fermi. Mi volete dire che tra questo e il precedente Miike ha visto negli ultimi anni ben DUE film belli?
Un secondo capitolo davvero ottimo, persino superiore al primo. E ora attendo il terzo, che dovrebbe concludere la trilogia.
Prima le cose importanti:
– Desiree Akhavan è il portiere del Crotone travestito.
– Include Cazzo.
– Produce Blumhouse.
Il film. Classico “Bello ma che palle”.
Intriga all’inizio, riesce ad essere blandamente inquietante in alcuni (pochi) momenti, ma già verso la metà guardi ogni 30 secondi la barra di scorrimento per sapere quanto manca alla fine…
io riuscirei a guardare Duplass parlare a casaccio per giorni, non so perchè ma gli voglio troppo bene (oltre al dittico di Creep ha regalato due prove mostruose con “Safety Not Guaranteed” – che sta al cinema sci-fi come questo sta al cinema dei matti assassini – e “Blue Jay”, in cui per certi versi ti mette molto più a disagio di quanto giá non faccia in Creep e ti fa provare quello che i tedeschi chiamano “fremdschämen”, ovvero imbarazzo per conto terzi).
E poi io adoro i film sotto l’ora e mezza.
Io non ho mica capito se vale la pena di vederlo o no.
a. Ti piacciono i found footage? [SI] – [NO]
b. Ti piacciono i film concettuali in cui i due protagonisti parlano parlano e parlano e l’azione si concentra negli ultimi 7/8 minuti? [SI] – [NO]
c. Ritieni Duplass un attore talentuoso e istrionico (spoiler: si, lo è!) capace di riempire la scena e farti dimenticare che nel film per 4/5 non succede letteralmente nulla? [SI] – [NO]
Soluzione:
Se hai risposto 0 SI, lascia perdere.
Se hai risposto 1 SI, magari non è il film che fa per te, ma potrebbe sorprenderti
Se hai risposto 2 SI, è proprio il caso che te lo procuri
Se hai risposto 3 SI, sei Mark Duplass
Zborro e corro a vederlo. ma al cinema lo danno?
Ne ho sentito parlare, ma non ho avuto voglia di vederlo (a me il faccione di Mark Duplassmi da` l`orticaria… e ho visto Blue Jay per intenderci). In compenso, ho visto The Overnight, film diretto da Patrick Brice in mezzo ai due Creep. Confesso che mi aveva attirato la storia e poi in quel periodo stavo anche guardando The Orange is the New Black (che condivide col film la protagonista, Taylor Schilling): scambi di coppia, cazzi di gomma, Jason Schwartzman che dipinge buchi di culo e dirige video della moglie che produce latte… sembra tutto molto kinky e morboso, in realta` e` una stronzatona pudica e ipocrita.
Salve, sono Will Graham: Mark Duplass è un autentico serial killer e la sua vera personalità è quella del film, che poi in realtà è un documentario.
Scherzo, sono Chayton. Ma che Duplass sia un serial killer è fuor di dubbio.