Sentivo una mancanza fortissima di Saw, ancora oggi il miglior contributo di James Wan all’arte del cinema.
Quando uscì la prima volta fu una boccata d’aria fresca, uno sfogo di violenza dopo anni di anemia, l’antidoto – insieme a Hostel – all’horror mainstream che, da Scream in poi, si era trasformato in una versione di Dawson’s Creek con bonus tizio mascherato che accoltella persone fuori quadro. Ho già fatto questo discorso più volte.
Sapete per chi tifo: il gore non tradisce quasi mai. Un horror di pura suspense in cui la suspense non funziona, è il nulla totale. Un horror gore in cui la suspense non funziona, offre almeno un po’ di gore. Il gore che non funziona… non mi spingo a dire che non esiste, perché ho ancora negli occhi La Casa versione 2013, ma è molto raro e serve una forza di volontà eccezionale o un’incapacità davvero grave. Riguarderei comunque più volentieri La Casa 2013 che un Insidious qualsiasi, credo.
Insomma, sarei tentato di dire che questo Saw Legacy cerca di resuscitare il franchise nel momento sbagliato, appena sette anni dopo la sua conclusione, in quel nebbioso periodo di mezzo che va tra il troppo tardi per essere rilevante e il troppo presto per essere nostalgico. È tecnicamente così, ed è una situazione che lo inserisce nel filone in assoluto più disperato di Hollywood – quello del reboot dal tempismo a cazzo – in compagnia di una serie di fallimenti abbastanza ovvi come Scream 4 o American Pie: Reunion (avrei detto che tutto il filone è un fallimento, se non fosse che esiste un’eccezione, piuttosto eclatante, che si chiama Fast & Furious – altra cosa toccata anche da James Wan, per coincidenza).
E invece due motivi per esistere ce li ha:
1) la fine della saga di Paranormal Activity ha liberato lo slot di Halloween, che Saw stesso aveva trasformato nell’appuntamento fisso più appetibile per una saga horror (in Italia non ve ne siete accorti perché era l’unico paese in cui uscivano a caso);
2) l’horror mainstream è di nuovo bloccato sull’anemia, stavolta non di stampo teen slasher ma di fantasmi ed esorcismi. Ed è colpa di – indovinate? – James Wan in persona. Che ha portato al trionfo Insidious e Conjuring perdendo la retta via, e ha bisogno di farsi ricordare le umili, lucide origini dai suoi ex-compagni di giardinetto.
In realtà in Saw: Legacy non c’è quasi nessuno che aveva partecipato alla saga originale a parte i possessori del marchio. Gli scrittori sono nuovi, e i registi pure.
Gli scrittori vengono da Piranha 3D, che è probabilmente il miglior gore mainstream degli ultimi 10 anni, e quindi prende bene.
I registi sono invece i fratelli Spierig, che vengono da tre piccole chicche come Undead, Daybreakers e Predestination: sono quel mezzo nome consolidato ma non ancora affermatissimo che non ti fa capire se l’associazione col marchio Saw è un mezzo passo avanti per la saga o un mezzo passo indietro per loro. Sono di sicuro i primi a mettere le mani sul franchise con già un curriculum alle spalle, e uno non privo di personalità.
Che aspettarsi quindi?
È tardi per aspettarsi le cose.
L’ho già visto.
Sono qui per questo.
Vi dico direttamente cos’ho trovato.
Ho trovato un film dal tempismo a cazzo che, a causa del suo tempismo a cazzo, si ritrova nella scomodissima posizione di dover essere interessante sia per chi conosce bene la saga originale che per chi non ne sa mezza. E la cifra stilistica di Saw, subito al secondo posto dopo il torture porn, era quella del giallo con colpo di scena finale. Insomma, non il concept più facile da rispettare per una saga di sette episodi, ma a Saw si voleva bene anche per questo: là dove i classici anni ’80 alla Nightmare o Venerdì 13 erano praticamente una serie di remake collegati tra di loro con uno sputo, Saw partiva già con l’arduo obiettivo di sconvolgerti con un twist finale ogni volta diverso, in cui scoprire chi era l’assassino, o il suo aiutante, e in più si incarogniva a rispettare una continuity semi-impossibile, inventandosi l’idea di ripescare vecchi personaggi secondari dai capitoli precedenti per dare sempre più sostanza alla propria mitologia. Era una saga che chiedeva sforzi di memoria spesso eccessivi, considerando che raramente aveva trovato un personaggio davvero carismatico/ricordabile a parte Tobin Bell nel ruolo principale e Cary Elwes come protagonista del primo episodio, ma era ammirevole come si sforzassero di dare al pubblico più di quello che il pubblico verosimilmente chiedeva (l’altro lato della medaglia era risparmiare raschiando attori dal fondo degli scarti televisivi e finire per sembrare invariabilmente un poliziesco austriaco da programmazione estiva di Rai2).
Ma dicevo: cos’ho trovato?
Ho trovato un film che si danna l’anima per non farti indovinare chi sono i cattivi della vicenda, e nel farlo ricalca e mischia i furbi stratagemmi che avevano fatto funzionare i film precedenti, la cui creatività andava divisa fra i complessi meccanismi di morte e le testardaggini investigative. Funziona? A ognuno il suo: io credevo di essere furbo, ma poi mi sono distratto e ci sono cascato.
Ho trovato un film che, come nei precedenti capitoli, si ostina ad affidarsi ad attori con il carisma di un manichino dell’Oviesse – e qui ammetto che una certa quantità di sentimento nostalgico effettivamente scatta, l’incapacità come dettaglio che dimostra attenzione e fedeltà.
Ho trovato un film costretto a ripartire da zero e a rinunciare alle belle idee narrative con cui aveva chiuso la storia precedente, per essere sicuro di risultare comprensibile a tutti.
Ho trovato una serie di marchingegni omicidi creativi e molto simpatici. Nessuno di essi si piazza nella Top 5 della saga, ma in un panorama horror moderno dominato da porte che sbattono, fantazombi che camminano storto e bambolotti che fanno bù, le lame rotanti riscaldano il cuore che non ne avete idea.
Ho trovato un’atmosfera un pelo più divertita e un pelo meno sadica rispetto agli episodi storici, nel tentativo di offrire gore in abbondanza senza però sfociare nel torture porn pieno che oggi sarebbe ancora una proposta rischiosa.
Ho trovato la voglia di ripartire con una specie di greatest hits delle idee precedenti come garanzia di solidità e intrattenimento: non c’è la voglia di reinventare la ruota ma quella di evitare i problemi dei capitoli più deboli e – sfortunatissimi attori a parte – risultare più sostanziosi e professionali. E gli Spierig Brothers servono proprio a questo: rinunciano a mettere un proprio marchio personale e si mettono piuttosto al servizio di un brand pieno di linee guida già stabilite con il piglio dei fans affezionati e rispettosi, che si piegano volentieri a un volere superiore e offrono in cambio una professionalità sicuramente maggiore rispetto a un Kevin Greutert a caso.
Non ho trovato niente di sconvolgente, insomma.
Ma ho ritrovato una delle mie saghe preferite ancora in forma, desiderosa di continuare a offrire trappoloni, intrighi, violenza creativa e giustizia etico-morale come i multisala non offrono più da troppo tempo. Il botteghino riporta incassi mondiali di $80 milioni a fronte di un budget di 10: speriamo che bastino.
DVD-quote:
“Finalmente qualcosa di decente da guardare al multisala a Halloween”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Una boccata d’aria finalmente. Gli horror anemici alla insidious stanno facendo più danni delle vaccinazioni obbligatorie di massa…
Immagino tu intenda che facciano danni, e hai solo sbagliato analogia, giusto?
Ecco un altro millantatore del cicap…
Forse vivo in una grotta, ma ne ho sentito parlare per sbaglio in palestra da un paio di ragazzi.. Poi (sempre per sbaglio) ho letto delle recensioni un po’ meh..
Se adesso mi dici così mi fido eh?
Però boh..
È come il nuovo disco di un gruppo che sentivi quando eri ragazzo, i primi ti piacevano anche, ma poi li perdi di vista e nel 2017 pensi “madò ma questi sono ancora in giro?”
Mi è piaciuto. Senza farci i salti di gioia, i limiti che dici tu ci sono tutti, però in effetti sembra davvero aver voglia di ripartire con sangue e smembramenti.
Il problema è che per me l’indagine che viene condotta parallelamente è molto più affascinante e intrigante dei soliti quattro stronzi che vengono imprigionati e costretti a confessare le proprie malefatte.
Comunque la saga di Jigsaw è sicuramente la serie perfetta per questi anni di indignazioni esageratissime ed eterne. Roba del tipo “25 anni fa mentre portavi a spasso il cane hai lasciato la sua merda sul marciapiede, il figlio del cugino di secondo grado del vicino che mi innaffiava le piante ci è scivolato sbattendo la testa ed è andato in ospedale e così le mie petunie non hanno ricevuto l’acqua necessaria per fiorire. Quindi ora ti apro la faccia non prima di averti costretto a farti esplodere un braccio nel tentativo di salvarti perdendo solo entrambe le mani”.
SPOILER
SPOILER
Il colpo di scena finale invece è efficacissimo. Io, forse anestetizzato dagli altri capitoli della saga non ci avrei mai pensato a una eventualità di quel tipo, anche se dal punto di vista narrativo rimane “scorrettissimo”.
Bella Nanni, è sempre bello leggerti!
Confesso che non sono un grande fan della saga di Saw. Il primo l’ho visto al cinema e l’ho comprato in Blu-Ray in seguito. Bombetta, tanto di cappello al buon James Wan che di cose belle in carriera ne ha fatte (a me sono piaciuti non poco anche Dead Silence e Death Sentence, bello pure il primo Insidious, a parte il finale alla Ghostbusters, mentre con The Conjuring Wan inaugura il per me non troppo felice filone di “horror anemico” citato dal Nanni), poi però, dopo il secondo o terzo episodio (dei quali peraltro non ricordo una benemerita), ho completamente perso interesse nel marchio.
Questo vedrò di recuperarlo all’uscita in Home Video, anche se ho qualche dubbio perché mi pare di capire che abbia un po’ il freno a mano tirato. Confido che sarà comunque almeno una spanna sopra degli “horror anemici” di questi ultimi anni.
Oh, per inciso, a me il remake della Casa è piaciuto un botto. La storia non è niente di tale e i personaggi sono delle sagome di cartone, ok (ma, a essere onesti, da questo punto di vista l’originale era pure peggio…), ma a livello di body horror e di gore c’è di che stare allegri.
@Nanni, Undead merita? A me Daybreakers e (soprattutto ) Predestination soni piaciuti, mi sa tanto che recupero pure questo…
A me piace vivere in un mondo dove esistono sia The Conjuring/Insidious (o film con fantasmi senza sangue) che Saw. Suvvia, a uno diamo halloween e all’altro troviamo un’altra data.
D’accordissimo con la recensione, l’ho visto al cinema e mi sono mediamente divertito, gli attori “manichini dell’oviesse” come da tradizione povera della saga anche se il medico dell’obitorio me la sarei limonata come se non ci fosse un domani.
un tuffo nel passato, ai tempi dell’univ vista un pò tutta in sala, ormai era diventato un appuntamento fisso anche se dal quarto in poi cominciava a perdere senso ma comunque le varie torture erano sempre godibili.
Bella rece ma l’horror a cui preferirei SEMPRE il gore non è l’onesta e torva saga degli Insidious/Conjuring quanto l’odiosissimo horror-metaforona a la Babadook, It follows, Nina forever, Der Nachtmahr.
a me saw ha sempre lasciato freddino.
è vero che c’è il gore, ma è quel gore non catartico e inutile che mi ha sempre detto poco, e a parte quello rimane una trama che fa acqua da tutte le parti, personaggi poco credibili e mal recitati da gente fuori parte, trappole spesso uguali, il moralismo del killer che, a differenza di quello del killer di seven che ti lasciava a bocca aperta, qua invece dà solo fastidio. boh, li ho visti fino al quarto o quinto, sempre (SEMPRE) uscito dalla sala con la stessa sensazione di insoddisfazione. poi mi sono rotto il cazzo e non li ho più guardati.
il tanto decantato primo mi è sempre sembrato la copia sfigata di seven. guardabile ma la finisce quando diventa interessante. il secondo è l’unico che salvo e forse lo riguarderei volentieri. il peggiore non ricordo che numero sia ma è quello che inizia con un’autopsia splatterissima (che è esattamente il genere di scena splatter che mi suscita solo un profondo MEH).
questo qua nuovo invece lo vorrei vedere perchè il trailer mi ispirava ma se è solo un more of the same non so mica…
poi dei due bros ho visto solo undead che mi ha fatto cagarissimo. mah mah.
Scusate (SPOILER)
A parte L affetto e la simpatia per saw, rendiamoci conto che per la sesta volta consecutiva il colpo di scena finale è: John aveva un (ennesimo) altro aiutante. No ragazzi, è troppo. Questa non è nemmeno una minestra riscaldata, è una minestra fredda con qualche rimasuglio del cadavere di John Kramer qua e là. Da quando è morto, produttori registi e scrittori (tutti ugualmente colpevoli) hanno continuato a spolpare jigsaw in maniera indecorosa, senza offrire mai uno straccio di spiraglio, senza mai la reale volontà di sbattersi o voler andare avanti. Francamente lo trovo persino offensivi nei confronti dello spettatore medio (che forse, dopotutto, se la merita questa minestra). Se si vuole dar nuova linfa vitale si fa qualcosa di (anche appena) nuovo. Per creare un nuovo mito, bisogna proporre o una valida alternativa (ma veramente valida) o necessariamente distruggere quello vecchio, di mito. Stiamo parlando di gente che di mestiere non fa altro che pensare a film e a idee per renderli interessanti, gente che non fa altro nella vita, e che dopo (8?) anni ha preso e ha detto “boh, facciamo un altro saw. Tema del film e colpo di scena finale: John Kramer alla fine aveva un aiutante! Andate spreig (?) broders, scelgo voi!”. Ma di cosa stiamo parlando? Qua L attacco ai portafogli delle masse è spudorato e offensivo. Nanni hai tirato in ballo scream 4, ma uno scream 4 secondo me vale trecento mima miliardi volte un jigsaw legacy, perché almeno craven aveva capito che o si danno delle novità, dei veri colpi di scena (la morte di gale è stata abbastanza spiazzante) o si approccia in maniera diversa. Scream 4 non sarà un film eccezionale, ma ricordo di essere rimasto davvero sorpreso dall inizio: un Wes craven che gioca con se stesso e con i meccanismi che lui stesso ha creato (i ragazzi che guardano scream in tv, che successivamente scopriamo essere a loro volta uno scream in tv….. a sua volta uno scream in tv!), L ultima cosa che ti aspetti veramente, e alla fine della fiera quelli che davvero conta, perché se chi fa cinema rinuncianfin dall inizio all idea di voler veramente stupire e divertire lo spettatore, allora il cinema è morto.
Ti quoto in pieno, Wuwazz… del resto da uno che ha apprezzato quella m…a di Piranha 3D (e tralascio l’ultimo F&F giusto per non riaprire una vecchia polemica) non mi aspetto recensioni obiettive. Punto.
Ma una curiosità: in tutta sta saga di meccanismi pazzeschi di morte, macchinari della mutilazione male, trappole complicatissime (anche e soprattutto ad un livello ingegnieristico-architettonico) c’è mai stato una volta in cui qualcuno l’ha sgamata per un’errore di progettazione? Non dico scassare male la trappolaccia, dico trovare proprio un inghippo, una svista, una falla? Tutto è sempre andato come previsto?
beh, se le cose andassero a cacchio perché la vite è spanata si perderebbe l’effetto invincibilità del cattivo e andrebbe tutto a bagasce. te lo immagini jigsaw che esce un attimo dallo sgabuzzino perché il wi-fi non prende e il comando a distanza non funziona? ciao sospensione dell’incredulita. poi cominci a farti delle domande pericolose tipo “eh, io ho comprato il microonde da unieuro e non parte, figurati lui” :D