Ho dubitato di Sylvester Stallone.
Sì, a un certo punto l’ho fatto.
Ho un istinto di autoconservazione come tutti, e ho già vissuto traumi in passato: le persone invecchiano e rincoglioniscono, è la natura.
Succede anche ai migliori.
Un giorno girano Face/Off, il giorno dopo girano Windtalkers.
Un giorno girano Killer Joe, il giorno dopo girano The Devil and Father Amorth.
Un giorno girano Sully e il giorno dopo – ma proprio il giorno dopo, in frettissima, pigliando a recitare letteralmente i primi che passavano – girano Ore 15:17 – Attacco al treno.
Non succede a tutti, non è una regola, ma quando succede non è detto che in mezzo ci siano segnali di preavviso.
Quando succede è brutto, e non vuoi farti cogliere impreparato.
Sylvester Stallone ha 72 anni: ha un fisico che gli invidierebbe un 25enne, ma è impossibile saperlo prima quando si passa il limite.
E allora io sono andato in para durissima al primo segnale che non mi convinceva.
Sigla:
Vedete, esistono due tipi di Sylvester Stallone. Uno è quello che gira i film che gli escono dal cuore o dall’istinto. I Rocky, i Rambo, ecc… Questi sono intoccabili.
L’altro è quello che si fa prendere da un irrefrenabile bisogno di attenzione e cerca di indovinare quello che il pubblico vuole da lui ragionando di testa.
Lì non è mai stato bravissimo: quello era il campo da gioco di Schwarzenegger. Quando c’ha provato Sly, gli è uscito Fermati o mamma spara e l’idea del PG-13 sui Mercenari 3 (parliamo ovviamente in modo ampio di tutto cio nella nostra Guida da combattimento a Sylvester Stallone).
Nel 2015 si inizia a girare Creed: è uno spin-off di Rocky in cui lui avrebbe dovuto riprendere il suo personaggio simbolo in poche scene.
Non è un’idea sua, è di Ryan Coogler, ma a Sly scatta l’istinto: capisce che ne uscirà una cosa figa, si fa allargare il ruolo, si fa aggiungere una scena da Oscar, puntualmente sfiora l’Oscar, il film è un successone e diventa spontaneo parlare di sequel.
Ma Ryan Coogler è impegnato: la Marvel lo ha ingaggiato per scrivere e dirigere il film più importante del millennio (Black Panther).
E allora Sly dice “no problem, ci penso io”, e si auto-assegna sceneggiatura e regia.
E insomma… Creed non è la storia sua.
Lo dice anche il titolo: Creed, non Rocky VII.
E la tagline: Build Your Own Legacy. “Fatti i cazzi tuoi“, più o meno.
Non è un film nostalgico. O meglio, ovviamente lo è, ma nei piani la nostalgia è soltanto la spinta per costruire qualcosa di nuovo e autonomo, per le nuove generazioni.
Insomma, non è la voce di Sly che dovrebbe raccontare la storia di Creed. Non è la sua idea, non è la sua famiglia, non è la sua vita.
Ho temuto che autoassegnarsi sceneggiatura e regia fosse un gesto di disperato egocentrismo, un gesto da ultima occasione per stare un altro po’ sotto ai riflettori dopo la deludente chiusura della saga dei Mercenari.
Ho temuto che si stesse autoforzando a scrivere qualcosa che poteva essere fuori luogo, sia come direzione che come tono.
Poi Sly è rinsavito e ha affidato la regia a Steven Caple Jr., un altro giovane emergente afroamericano lanciato dal Sundance come Ryan Coogler, ma la sceneggiatura è rimasta sua.
Creed II aveva svariate sfide da superare.
Una era quella che il primo film aveva scansato con non poca fatica: dare una dignità narrativa a Ivan Drago, personaggio nato in Rocky IV come esagerazione delle esagerazioni, una specie di mostro di Frankenstein infilato in un film di supereroi che compiono imprese cartoonesche, la cui eredità ingombrante pesava su una saga che sembrava voler ripartire dai toni del primo Rocky, quello modesto, drammatico, personale, credibile.
Sly alla sceneggiatura significa affrontare la questione di petto: Drago è l’aggancio perfetto per un sequel di Creed, nonché l’occasione di raccontare finalmente cosa gli è successo dopo i fatti di Mosca nell’85, una serie di idee che Stallone si portava dentro da anni e che avrebbe già voluto infilare in Rocky Balboa.
Un’altra sfida era quella di evitare le trappole dei sequel, di un eccessivo avvicinamento alle presunte aspettative del pubblico, di un’eccessiva semplificazione di storyline e personaggi, quelle dei Rocky V e dei momenti peggiori di Rocky II, i punti più bassi della saga.
E un’altra era quella di non lasciare che Rocky mettesse di nuovo in ombra Adonis Creed, il protagonista ufficiale della storia, colui su cui si dovrebbe fondare l’interesse per vedere ulteriori capitoli della saga.
Sly, sulla carta, non era per forza la persona ideale a cui affidare questi compiti.
Non lo Sly egocentrico, insicuro, opportunista, smanioso di prolungare il più possibile la sua permanenza sotto ai riflettori.
Stavo però per imparare due lezioni:
1. la teoria è diversa dalla pratica;
2. mai dubitare di Sylvester Gardenzio Stallone. MAI.
Perché se Creed era la consacrazione di Stallone attore, Creed II è l’apoteosi di Stallone sceneggiatore.
È il momento in cui il nostro avrebbe dovuto rivelarsi umile e concentrato, e puntualmente lo fa.
È il momento in cui ricalca contemporaneamente Rocky II, Rocky III e Rocky IV – ognuno rigorosamente in salsa opportunamente remixata per evitare gli eccessivi deja-vu – e contemporaneamente mette le basi per lanciare il buon Adonis Creed in una storia tutta sua.
È Sly l’equilibrista, che da una parte chiude la storia di Rocky (l’ha annunciato pubblicamente) con una carrellata completa di tutto quello che era rimasto da risolvere, e contemporaneamente si fa da parte per lasciare il palco al nuovo protagonista. È lo Sly che sa accontentarsi dei premi ricevuti con il film precedente, e pur rimanendo fondamentale mentore per il giovane Adonis scrive per se stesso una storyline decisamente meno invadente, e nessun monologo per l’Academy. Commuove, in un certo senso, vedere un tizio che una volta scriveva per se stesso una storia in cui metteva fine alla guerra fredda USA-URSS con un evento sportivo, salutare il suo personaggio in un film dedicato a qualcun altro, con tale umiltà, in un vero passaggio di consegne.
Funziona anche l’aspetto più delicato: fuori dagli eccessi di Rocky IV anche Ivan Drago, come Rocky nell’incipit di Rocky V, torna effettivamente umano come in un brusco risveglio. Sly è forse a tanto così dal regalare piuttosto il momento da Oscar all’amico Dolph, gigantesco anche se strozzato dall’inevitabilità di un accento russo farlocco da dover sfoggiare in intere frasi di senso compiuto e non solo “if he dies, he dies”, “I must break you” e “un giuorno batteruò un viero campione”.
Creed II è come vedere Stallone che traccia la strada e ci lascia il suo manuale su come si racconta una storia: su come si creano emozioni, su come si costruisce una storia emozionante e un crescendo epico, su quando aggiungere e quando sottrarre, quando comunicare con un momento grande e quando farlo con pochi gesti.
È il classicismo, in un certo senso. Ma il classicismo concentrato, solido, contemporaneamente scolastico e appassionato, da vero veterano, al servizio di tutti e non solo del “ti ricordi signo'”.
Non gira per forza tutto alla perfezione: Michael B. Jordan ha un carisma incredibile ma ci mette un po’ a trovare le misure al personaggio, gli viene meglio la parte incazzata che quella impacciata nei momenti di intimità in famiglia, forse il momento in cui Sly gli appiccica ombre del primo Rocky che non gli appartengono del tutto. Anche la sua parabola è più complessa da raccontare, il suo background troppo atipico/fighetto. Sly è costretto a mettere da parte la storia di Drago e figlio (“Drago e figlio” suona un po’ come “Hawk e figlio“) il più possibile perché chiaramente più archetipica e interessante, un concentrato di suggestioni incredibili, l’uomo-macchina abbandonato dai suoi creatori, dal suo sport, dalla sua partner, dal suo intero Paese, che si ritrova da solo in povertà assoluta con un figlio a carico e un solo talento da insegnargli. Una specie di God of War moderno sintetizzato in pochissime scene, con il ritorno alla tentazione quando Drago Jr si dimostra talento grezzo, affamatissimo e meritevole di grandi occasioni.
Ma il terzo atto è qualcosa di micidiale.
Dal momento incredibile e – non ho paura a dirlo – “visionario” dell’allenamento nel deserto insieme a una comunità di pugili reietti, fino al match che come nelle migliori tradizioni racconta un’incalzante storia a sé a partire dal diverso tono dell’ingresso in scena dei due sfidanti, assistiamo a Sly che insegna tutti i suoi colpi migliori, insegna il tempo da tenere, insegna i beat, ma lascia che siano gli altri a suonare la musica.
E alla fine, anche con pochissimi tocchi, sa tirarti cazzotti come nessun altro: alla testa, allo stomaco, al cuore.
E chiude ogni cerchio in maniera assolutamente micidiale.
Ora tocca a te, Donnie.
DVD-quote:
“Mai dubitare di Sylvester Stallone”
Nanni Cobretti, i400Calci.com
D’accordo su tutto. Un film potente e incredibilmente “sensato”, per quelle che erano le premesse. Voglio dire, quando è stato annunciato che Creed II avrebbe girato intorno a Drago & Figlio penso che tutti abbiamo temuto il peggio, invece come dice giustamente Nanni, c’è un Dolph gigantesco che ti viene voglia di vederne di più… Unico momento debole la parte centrale “intimista” su Adonis che poteva essere francamente un po’ più compatta (ed essere sostituita da mezz’ora di Drago e Figlio che corrono nei cantieri sotto la neve, ad esempio), ma pazienza eh, gran film…
finalmente arriva anche da noi, probabilmente di tutto sto rigurgito anni 80 di cui ancora si vede la fine, questa è l’unica saga che ha senso d’esistere.
Ero indecisa se vederlo o no. Ora non posso perderlo, con ripasso di Creed obbligatorio.
Grazie Nanni e grazie Gardenzio!!
io tipo che ho pianto leggendo la recensione
domani entro al cinema
con i Kleenex
Siamo in 2. Io andrò a vederlo prima da solo e poi con gli amici per evitare scene troppo imbarazzanti alla prima visione.
Facciamo 3.
Ero dubbioso. Ora non lo sono più. Grazie Nanni
MAI dubitare di Sylvester Stallone.
bella, Nanni. bellissima recensione. Non vedo l’ora di vederlo.
La tua recensione e il tuo bellissimo pezzo su Film TV mi hanno tolto ogni dubbio. Effettivamente viste le premese avevo dubitato, ma questo weekend sarò a bordo ring con il sorrisone.
@nanni,
sensazioni per l’ultimo rambo…? a me quel poco che si è visto, look del nostro in primis è piaciuto molto, altro che le critiche no capelli lunghi no rambo…
Mi hanno sudato gli occhi a leggere la recensione, figuriamoci quando vedrò il film…
Bellissima recensione, film sicuramente imperdibile! Mi permetto di dire, non avendolo ancora visto, che la faccia che è venuta a Dolph Lundgren nel corso degli anni aiuti non poco. In un altro articolo si parlava giustamente di quella di Van Damme invecchiato, ma anche quella dell’ingegnere svedese non è da sottovalutare come riassunto di un’esistenza.
A meno che non gli ficchi barba e capelli rossi.. In aquaman l’ho trovato inguardabile
mi è entrata una bruscheta nell’occhio…
Chissà se dopo Ivan Drago non riesumeranno pure i paninari e il movimento del 85
I risvolti dei pantaloni non si sono già riproposti? Però negli anni 80 perlomeno avevamo le Timberland alte da boscaiolo a coprire le caviglie.
La recensione che serviva, grazie Nanni.
Recensione fantastica come sempre Nanni!!!! Mi haifatto venire una voglia folle di vederlo!!!! Sei un grande!!!
Al cine lo davano preceduto da Rocky 4 (il mio preferito). Inutile dire che la combo è stata micidiale, sono uscito ultrasoddisfatto e gasato. Si avrebbe voglia di vederne di più, di Sly, di Drago e figlio, e sapere che il primo non interpreterà più Rocky mi fa scendere una lacrimuccia. Concordo sul fatto che i momenti famigliari di Adonis potevano essere compressi di una decina di minuti almeno. Comunque un gran bel film, bravo Gaudenzio, non mi deludi quasi mai.
Mai dubitare di zio Sylvester
Ma dai state tranquilli…
Avremo rocky pure in creed 3.
Cazzo state dubitando di Gaudenzio!!!
Ma è stato proprio Gardenzio a dire che non torna…
Si,certo.
Peccato lo abbia già detto dopo il quarto, il quinto, Rocky Balboa e Creed.
Dopo Rambo 1, 2, 3, 4…
Onestamente non mi risulta. Al limite dopo Rocky 6, e infatti è tornato con una roba completamente diversa del tutto inaspettata – a lui per primo.
E comunque deciditi, o ti fidi di Sly o non ti fidi, cribbio.
io credo in lui….ma so pure che cambia idea spesso.
Vediamo che succede!
Ma sul serio queste baracche strascicate ad oltranza meritano così tanta attenzione? Il primo Creed era esile, prevedibile, e con un protagonista antipaticissimo. Sono tutte operazioni nostalgia per fare quattrini con 2 idee cretine da cinecomic. Incredibile come l’ennesimo allenamento con la musica pompata possa emozionare ancora. La degna chiusura era Balboa, punto.
“Everything I got has moved on
But I’m here”
Appena tornato dalla visione: Drago e figlio hanno un arco completo con
4 scene di 15 minuti forse in totale, un capolavoro.
Vaffanculo, mi sono commosso tipo 42 volte in 2 ore.
Stampo la rece e la metto come appendice alla guida da combattimento a Sly.
Direi anche 43 personalmente
Visto ieri. Perfetta chiusura dell’arco narrativo di Rocky e pure di Drago. Quell’ultimo gesto di Ivan da bordo ring a fine incontro è di una potenza assoluta. Ivan e Viktor sono personaggi eccezionali, la loro storyline è perfetta. Sogno uno spin off su di loro, altamente improbabile, e forse è meglio così. Adonis degno erede di Balboa, ma deve ancora crescere come personaggio secondo me… Da un lato il paragone schiacciante con 40 anni di leggenda, dall’altro una mitologia che nasce troppo ibrida per essere ritenuta pienamente nuova. Ma mi fido…
Visto Mercoledì a Bologna in combo con Rocky IV che veniva proiettato prima.
Bello,molto bello.Era dietro l’angolo che faceva capolino la trappolona nostalgia ma sono stati bravissimi a schivarla e a proporre vecchi personaggi che si muovono con dignita’ senza che si respiri anni ’80 ad ogni inquadratura con Ivan e Viktor.
Anzi loro sono i personaggi piu’ interessanti e il loro arco narrativo e’ il migliore tra tutti.Dicono molto parlando pochissimo.
E’ vero quando dite che se ne vorrebbe di piu’ di Drago & son.Sono tratteggiati benissimo.
Bello molto bello anche l’unico scambio di battute tra Rocky e Ivan (non avevo fatto caso che non ci fosse nessuna foto relativa al match in Russia al ristorante.Ma neanche nessuna contro Clubber a dirla tutta.Solo contro Apollo)
Tutto quello che segue il match tra Creed e Drago e’ da pelle d’oca (l’addio di Rocky di spalle mentre si sistema il cappello,la visita dello stesso al figlio e nipote,quella di Adonis alla tomba del padre con famiglia dove si ha la certezza della sordita’ della figlia e i Drago che continuano a allenarsi nella gelida periferia di Kiev).
Tutto molto bello.
E’ bello vedere film cosi’ fatti bene.Anche un po’ retorici (Stallone pesca da Rocky II il momento di dramma familiare dei Creed,da Rocky III la struttura del racconto con ascesa caduta e rinascita del campione,e per forza di cose da Rocky IV dati i personaggi coinvolti) ma con ancora qualcosa di nuovo da dire e dare al pubblico.
Mica era scontato.
Scusa Nanni
Ho postato nell’articolo sbagliato.
Ho scritto spoiler convinto di scrivere nel posto giusto.
Se puoi,cancella il mio post !
Lo riscrivo nella sezione giusta
La domanda è: regge un prossimo capitolo senza Sly? Insomma, non è come togliere dalla scena il coach Mickey eh…
Io ho continuato a percepirli (e tifarli) come sequel di Rocky. Cioè, questo era il “vero” Rocky V e non ci sono cazzi.
P.S.
Bran bel pezzo Nanni
“POSSIBILE SPOILER”
Altri tempi, altro cinema, quindi per carità certe cose non si possono più dire con le modalità di un tempo.
Ma il momento “Rocky insegna la vita” presente in ogni film non è mancato?
Ora non vorrei fare un elenco ma di frasi o discorsi iconici ne è piena la saga e direi pure che si tratta di un marchio di fabbrica.
La filosofia viene qui invece spalmata nell’arco della narrazione piuttosto che ritagliarsi uno spazio proprio identificato.
Il che può essere pure meglio probabilmente dipende dai gusti.
Ma volevo chiedere se non vi è mancato un “one step, one punch, one round at the time”, un “everything I’ve got is moved on and I’m here”, un “it ain’t about how hard you hit it’s about how hard you can get hit” eccetera fino al primo capitolo “all I wanna do is go the distance”.
Che poi mi rispondo anche da solo, se l’obiettivo è fare Creed 2 e non Rocky 8 ci sta anche che il twist provenga direttamente dal nuovo protagonista (se non ami quello che fai non sei utile a nessuno).
Ditemi voi se volete e perdonate la poca chiarezza forse.
Visto oggi pomeriggio. Per me è un buon film, ma come nota Nanni nella rece, io ho sofferto moltissimo il problema narrativo di fondo che il personaggio di Drago jr è potenzialmente dieci volte più interessante di quello di Creed jr (anche perché quest’ultimo è già stato esplorato nel primo film).
Quindi provavo disappunto tutte le volte che si staccava da Drago jr per andare su Creed jr e pure su Rocky, anche perché le sequenze con i due “eroi” sono (com’è anche giusto che sia) prevedibilissime mentre Drago jr ha uno spessore inaspettato e, per farla breve, vedi Rocky sullo schermo e pensi “ma cosa mi frega delle sue solite menate col figlio e i fantasmi del passato, fammi vedere Drago diobono”.
E, proprio a livello di sceneggiatura, questo mi sembra un problemuccio non da poco. Quindi sarebbe ingiusto dire che è un’occasione sprecata, ma sbagliato pure dire che è stata sfruttata al meglio.
Porco cazzo. Gran film di mmmerda. Sono appena tornato dal cinema. Delusissimo altro che filmone. Un drammone da 2 ore da tagliarsi le palle senza momenti epici, con troppo poco balboa e 0 drago e figlio. X me imbarazzante davvero. Il 1º era molto meglio, e col senno di poi rocky sarebbe dovuto morire. Concordo con chi ha scritto che la degna conclusione della saga era rocky balboa, e voglio vedere chi se lo incula un eventuale creed 3 senza rocky. Neanche la scena dell’allenamento son riusciti a farla esaltante. Per favore… andate a riguardarvi i rocky e poi questa pattumiera e aprite gli occhi.
Amen.
A e la roba + incredibile è che in sala tifavamo x drago… mah…
Che bel film.
Esigo spinoff su Drago, Munteanu è un’autentica rivelazione
A qesto punto credo di aver visto un film diverso.
Davvero, sinceramente non riesco a capire che film abbia visto Nanni, io ho visto tutta un’altra cosa…sono veramente perplesso
A me è piaciuto un botto. Quando sai benissimo come andrà a finire, ma esulti lo stesso, di solito è segno che il film ha fatto centro. Il rischio enorme era vedere Viktor come mera marionetta, rischio evitato con classe immensa.
Se proprio vogliamo trovare un problema di fondo, è lo stesso del primo film: Adonis se la cava, ma il film ha senso di esistere solo per Rocky. Che per nessuno di noi è un difetto, ma se il film si chiama Creed potenzialmente è un problema.
Andro’ sabato con I miei figli.
Il cerchio si chiude.
Boh, ma anche mah! Ma che davvero?
Premettendo che sono un discreto amante della saga e non ho mai avuto problemi a farmi scendere e prendere per buona qualunque esagerazione o parzialità nel giudizio, questo l’ho trovato veramente terribile.
SPOILERISSIMI:
è praticamente Rocky 3 con la propaganda del 4 elevata alla trampiana potenza e con patetici richiami ai primi 2 (a 70 anni Rocky usa ancora gli stessi pantaloni e scarpe con cui rincorreva le galline a 30? E se li è pure portati in valigia per tutto il paese per poi indossarli in ospedale nel momento più importante nella vita del suo protetto! Cosa che non ha mancato di fargli notare appena prima, hai visto mai che il pischello pensasse che era meglio quando ha vinto al gratta&vinci!?). Personaggi trinciati di netto con un’accetta ucraina, i buoni sono buonissimi (chi non festeggerebbe il titolo mondiale con i regaz del porchettaro?) e i cattivi cattivissimi (Viktor cos’è, un cane da guardia o da salotto?) salvo una banalissima redenzione (?) finale, che però non vale per tutti (Brigitte, ma che gli hai fatto per odiarti così tanto?). Tecnicamente, per quanto poco ne capisca io, qualche perplessità mi viene sul fatto che Rocky abbia tutte le formule magiche per fregare l’avversario di turno mentre Ivan basi la sua direzione su ordini tipo Uccidi! Distruggi! Sfonda! Imbroglia! I personaggi collaterali fanno pietà, ad esempio l’impresario che si, va bene fare i soldi che senza di quelli il sistema si ferma, ma il mio paesano è pur sempre il mio paesano (chi ha detto Don King?)! Trasuda miele in salsa familiare che manco la famiglia Bredford, la stucchevole quota politically correct, visto che i neri qua sono già protagonisti, è stata riservata ai disabili (totalmente inutile e non sfruttata, visto che, buonismo per buonismo, mi aspettavo tipo che Adonis ritrovasse la sua forza interiore pensando alla vita difficile che avrebbe avuto la figlia, ma no, lui va semplicemente in palestra per farla smettere di piangere sedandola con l’odore del sudore di mille uomini e guarda caso passava di lì un sacco da box e BAM! ritorna la vocina). La Sanpatrignano per pugili è grottescamente fantastica, mi immagino il brain storming in cui si dicevano “Oh, dobbiamo trovare un posto peggio della Siberia senò facciamo una figura da niente coi fans del 4, dov’è che un atleta non potrebbe mai allenarsi se non contro ogni legge biologica? Un deserto con 45°! Vai, ce l’abbiamo pure in casa, aggiudicato!” E poi figli di qua, padri di là (ho scoperto che il pugilato si tramanda geneticamente senza eccezioni, pure i figli di quelli che raccolgono lo sputo nei secchi faranno a loro volta i raccoglitori di sputo nei secchi), madri nel mezzo che letteralmente entrano ed escono, ma se quella ammerigane son sempre buone e premurose, quelle russe sono peggio di quelle di Cogne.
Ecc. ecc., vabbè dai, la smetto qua senò “divento” scassacazzi, ma in definitiva lo boccio senza appello sotto ogni punto di vista
Magari ti sei espresso male ma sembri uno che non ha mai visto gli altri episodi della saga, minimo.
Beh, magari non li ho visti tutti oltre venti volte come il quarto, ma nemmeno così poco da non aver fatto l’occhio ed accettato certe situazioni. E proprio perchè qualcosina credo di averla metabolizzata che questo mi è sembrato veramente troppo, o troppo poco. De gustibus
È che descrivi cose che non solo succedono abitualmente nella saga, ma a volte ne sono l’ossatura e a volte sono l’ossatura stessa di come si costruisce un film popolare qualsiasi. Politicamente peggio questo di Rocky IV, quando in Rocky IV c’era il sosia di Gorbacev? Più manicheista questo in cui i Drago hanno un background e un arco di redenzione quando nel terzo Clubber Lang entrava, tirava due insulti e spariva? Ecc… Ci sta che non ti piaccia, ma anche nel peggio non succede niente di eclatante, anzi. Stai dando gli altri per scontati mentre su questo, che hai visto per la prima volta con occhi smaliziati da adulto, stai leggerissimamente esagerando.
Quello che dici ci può stare. Inutile ribadire ancora punto per punto perchè ognuno resterà della prorpia opinione, ma ammetto che parte della mia contrarietà sia data dall’averlo visto con occhi da adulto e non più con quelli “del cuore” (nè della tigre)
Riguardati i vecchi con gli occhi dell’adulto e li troverai pressoché identici, almeno sui punti che elenchi.
FINALMENTE VISTO DOPO ANNI DI ATTESA!
UN PICCOLO CAPOLAVORO… COME MOLTI MI SONO ANCHE COMMOSSO, MA SOPRATTUTTO PER DRAGO! BELLISSIMA PARTE X I DUE RUSSI E AVREI VOLUTO VEDERLA PROLUNGATA…AVREI FATTO VINCERE VIKTOR, SCUSATE!
Quando Sly mette su il cappello di Rocky diventa uno sceneggiatore di rara grazia ed eleganza. Pazzesco che per Creed 1 si diceva che il personaggio di Drago era stato volutamente evitato in modo da recuperare le atmosfere del primo Rocky, mentre Creed 2 riesca miracolosamente a mantenere lo stesso tono, affrontando di petto Drago e figlio. Ma ci pensate che abbiamo appena visto un sequel diretto di Rocky 4, in cui si affrontano i figli di Drago e di Creed, senza scadere nel ridicolo!!?
Vogliamo parlare invece del fatto che, come nei migliori Rocky, il combattimento finale racconti una storia completa, con rimandi al primo combattimento e all’allenamento, con la parallela sfida fra Rocky e Ivan?
SPOILER
E poi non è geniale chiudere il cerchio iniziato con il famigerato incontro Apollo vs Drago, con un match concluso da Ivan che getta la spugna? E sopratutto, con questo semplice ma evocativo gesto, Ivan diventa finalmente umano, e dopo anni di totale rifiuto accetta infine la sconfitta (di Viktor ma anche la propria).
Se non è un capolavoro, sicuramente è un miracolo!
Ora attendiamo Rambo.
Ottimo.
Sposo parola per parola quanto espresso nella recensione.
Però che doppiaggio di merda. Che infamata.
Doppiaggio indegno, telecronista su tutti!
ma uno spin-off del tipo
drago: survival of the fittest
come lo vedete…?
capisco perchè sono stati cosi centellinati nel film, perchè già cosi se lo mangiano tutto.
bello comunque, anche meglio del primo.
Bellissima recensione, peccato che il film sia noioso come pochi.
Ora vi dico le mie scene preferite di Creed II ok? ci sono SPOILER
– Il primo allenamento silenzioso dei Drago
– L’inquadratura di Apollo e del vecchio allenatore nella palestra DELPHI
– Quando Adonis entra nel primo match con ICON di Jaden Smith in sottofondo
– Quando Rocky lo va a trovare in ospedale dopo il primo incontro
– Quando Rocky lo va a trovare a casa di Apollo e gli dice che è venuto in treno e ci ha messo 3 giorni per arrivare, così ha avuto tempo di pensare
– Quando Rocky sta con lui mentre nasce la figlia e si siede sulla seggiola e poi dopo quando prova a chiamare il figlio (ha l’agendina Rocky non il cellulare)
– Quando gli fa il discorso che deve esserci per la figlia malata appena dicono della malattia ad Adonis (lacrime)
– Adonis che prende a pugni il sacco
– L’ALLENAMENTO NEL DESERTO
– L’ingresso dei due pugili nel secondo match
– tutto il secondo match
– Adonis che mena cazzotti sul pavimento per rialzarsi e quando l’arbitro gli chiede il nome urla CREED
– Drago che butta l’asciugamano e abbraccia il figlio in lacrime (lagrime copiose)
– Rocky che guarda Adonis e dice “it’s your time now” e poi viene inquadrato seduto sulla seggiola di spalle…quella per me poteva essere anche l’ultima scena di Rocky sullo schermo ma arriviamo all’ultima
– Rocky che bussa alla porta di Milo Ventimiglia, vede il nipote, magone e stretta al cuore (nel mentre Adonis parla al padre sulla tomba, i Drago tornano ad allenarsi assieme a Kiev), Milo Ventimiglia dice che quello è il nonno, sguardo basso grattata sotto l’occhio per nascondere le lacrime ed entra a casa. Doppio pianto. Ma anche triplo.
Questo è un grandissimo film, Stallone è un grandissimo sceneggiatore e direi che qualsiasi discussione successiva si può chiudere qua.
Premesso che, come scrive Nanni Cobretti, anche per il sottoscritto i film della saga di Rocky costituiscono “i 605 minuti più belli della mia vita”, credo che la nuova saga di Creed sia stata realizzata finora in maniera perfetta, giustamente in chiave moderna, affondando le radici nella saga di Rocky, ma dando vita a storie e personaggi nuovi che, incredibilmente, non sono la copia di quanto era stato già mostrato nella saga “legacy” di Rocky (era il rischio più grande). Questo è vero per Creed, ma ancora di più per Creed II dove era ancora più facile commettere l’errore di ricopiare la storia di Rocky IV col cattivissimo Drago (invece in Creed II i Drago sono alla fine quasi più amabili del protagonista). Anche io, come molti fan della saga di Rocky, preferisco i personaggi di Rocky e Adriana ai protagonsiti di Creed (Adonis e Bianca). Anche io preferisco le musiche di Bill Conti (ma del resto a me non piace la musica trap/rap che piace ai miei figli). Ma mi sono accorto lo stesso che i due film della saga di Creed realizzati finora sono due film sul pugilato davvero molto belli e capisco che la saga di Creed è giustamente indirizzata con maestria a una nuova generazione, quella dei miei figli, che sono subito diventati fan del bravo Michael B. Jordan. Ora aspetto con curiosità anche Creed III, con o senza Sly (anche se preferirei almeno un suo cameo…).