Il primo film che viene in mente pensando a Richard Donner è ovviamente Arma letale. Uno dei più grandi polizieschi anni ’80, anzi di sempre. Un film che ha segnato l’immaginario, perfezionato la formula del buddy cop, lanciato Mel Gibson, lanciato Shane Black.
Il primo film che viene in mente pensando a Richard Donner è ovviamente I Goonies. Uno dei più grandi film per ragazzi anni ’80, anzi di sempre. Un film che ha segnato l’immaginario, citato ancora oggi a destra e a manca, l’avventura perfetta, la fotografia di un decennio di cinema popolare.
Il primo film che viene in mente pensando a Richard Donner è ovviamente Superman. Uno dei più grandi film di supereroi mai fatti, la celebrazione di un’icona che si trasfigura in simbolo dell’America, della sua storia e filosofia di vita. Un film che ha segnato l’immaginario, anticipato le mode, lanciato Christopher Reeve.
Il primo film che viene in mente pensando a Richard Donner è Il presagio. Anzi no, Ladyhawke. No, S.O.S. Fantasmi! Ok, ammetto di aver un po’ stiracchiato questa figura retorica, ma ci capiamo: sono pochi i registi che possono vantare un curriculum talmente pieno di classici da rendere impossibile l’associazione di un solo film al loro nome.
Non che non ce ne siano altri, eh? Ma i vari Kubrick, Spielberg e compagnia bella sono nomi grossi, ENORMI, che conosce anche tua zia. Se all’uomo della strada dici il nome “Richard Donner”, capace che non sa di chi stai parlando. Spero di essermi spiegato, perché tra noi ovviamente tutti sappiamo chi è, sappiamo che pure lui era ENORME, ma non era un nome al di fuori di chi ama il cinema. Tutti conoscono I Goonies, Arma letale, Superman, ma scommettiamo che non tutti sanno che sono stati fatti dalla stessa persona? E poi Donner si era un po’ tirato in disparte con gli anni, non aveva mantenuto lo stesso livello di produzione di uno Spielberg e dunque i più giovani magari lo conoscevano meno di chi invece è cresciuto vedendo i suoi film.
Ma il punto, secondo me, è un altro: Donner non era interessato a essere il nome sul cartellone. Donner spariva nei suoi film, lasciava parlare l’opera e gli attori, le scenografie, le musiche, le scene d’azione. Venendo da una lunga gavetta televisiva, durante la quale aveva diretto di tutto, da Ai confini della realtà a Organizzazione U.N.C.L.E., da Perry Mason a L’isola di Gilligan, sapeva come raccontare una storia senza mettersi in mezzo.
Non era certo un regista “da Oscar”. Non nel senso che non ne meritasse, ma nel senso che non faceva quel tipo di cinema considerato degno di premi dalla gente che conta.
Eppure era amato da tutti. Amato e rispettato. Sapeva come controllare un set senza essere quello che sbraita ordini. Ha creato legami duraturi con le persone con cui ha lavorato e con quelle che hanno amato i suoi film. E non a caso ci siamo rimasti tutti di merda, manco avessimo perso lo zio strambo a cui volevamo tanto bene.
Ciao, Dick. Sei stato il primo Goonie.
La scena della decapitazione ne Il Presagio rimane ancora oggi una delle mie preferite di tutta la storia del genere horror. E in Twilight Zone Donner fu dietro la macchina da presa in uno degli episodi più iconici, Nightmare at 20000 ft., quello scritto da Richard Matheson con William Shatner protagonista e soprattutto col tizio con la tuta pelosa sull’ala dell’aereo.
E anche se devo confessare che sono uno dei pochissimi 80s kids indifferenti ai Goonies (ma di certo non indifferente al suo Superman e ad Arma Letale), grazie di tutto Richard.
Scommetto anche che se all’uomo della strada dici “I Goonies” ti dice che è di Spielberg.
RIP Richard.
Ti ho sempre voluto bene Richard.
Insegna agli angeli a piazzare i tracobetti.
Punto centrato: “sapeva come raccontare una storia senza mettersi in mezzo”.
Donner non è divenuto un “Nome” in quanto non si poteva definire facilmente “lo stile Donner”.
Tant’è che Therewolf ha perfettamente ragione: i “Goonies” per l’uomo della strada è di Spielberg. Completamente nel suo stile. Una mimesi perfetta.
Questo accade in solo due casi:
a) sei un buon esecutore senza personalità
b) padroneggi TUTTI gli stili con la completezza di un Dan Inosanto della telecamera ed in questo ti definisci
Alla prossima, “Sifu” Donner.
Rivista da pochissimo l’opera “minore” SOLO 2 ORE e cacchio, tanti darebbero il mignolo sinistro – io credo – per saper girare un gioiellino del genere. Dispiace tanto.
oltre a questi classici sono particolarmente affezionato ad sos fantasmi, il monologo finale di murray è la cosa più natalizia che sia stato mai inciso su pellicola per quanto mi riguarda.
RIP
Un altro brutto colpo.
E visto che si parla di notorietà…la notizia non avra’ nemmeno ricevuto tutto quel clamore, visto che e’ stata oscurata da una ben piu’ celebre ed altrettanto recente dipartita.
Di fatto l’ho letto solo su dei siti specializzati (compreso il vostro). E qualcuno ha pure cannato il cognome (non il vostro).
E’ vero: non amava la ribalta. E Lasciava che fossero i suoi film, a parlare per lui.
Film con cui siamo tutti cresciuti.
Spazia a da un genere all’altro con estrema disinvoltura.
E forse qualcuno lo avra’ anche fatto su commissione, ma il talento è l’impegno non mancavano mai.
E’ assurdo dire qual’e’ il mio preferito, in mezzo a tante gemme.
Ma quello che non manco mai di rivedere tutte le volte che mi capita a tiro e’ LADYHAWKE, senza dubbio.
Ciao, grandissimo.
Grazie di tutto da uno dei tuoi ragazzi che hai tirato grande e su nel modo giusto. Per merito anche dei tuoi film.
Un giorno ci rivedremo, da qualche parte.
Voglio solo dire che The Omen mi fa ancora cagare in mano moltissimo (l’impiccagione dal terrazzo, la governante pazza che si intravede dal velo, la tomba etrusca).
Voglio però anche dire che ha girato un altro grandissimo film come Solo 2 Ore (grazie Jackie per avermelo ricordato).
E voglio infine dire che è il regista di un film che ha una recensione a cui sono molto affezionato sui Calci (Ipotesi di Complotto).
Per gli altri film, direi che avete già detto tutto. Un grande.
A uno che lo stesso anno ti tira fyori I Goonies e Ladyhawke che gli vuoi dire?
Grazie per i bei sogni Richard.
Grazie per le mille avventure che mi hai fatto vivere. Riposa in pace. Ci rivedremo.
Regista di film straordinari. Sono emotivamente più legato a Ladyhawke ma sicuramente Superman lo porto nel cuore ancora più di arma letale. Aver saputo gestire uno come Brando in quel film, con tutti quei problemi è già segno di chi sa giocare di squadra e non gioca a fare il genio solitario
Sono tra quelli che non sapevano che i Goonies e Ladyhawke fossero di Donner… Ma per capire che era un grandissimo mi bastava Superman e Arma Letale… Chapeau, e grazie
Sono andato a vedere la sua filmografia e dal Superman in poi ho praticamente visto tutti i suoi film (ne avrò saltati un paio tipo “radio flyer”: mai sentito), ma ammetto che metà di questi non sapevo fossero suoi film (ipotesi di complotto, maverick, ladyhawke…).
Un grande, ben più di quanto sapessi.
Piacerebbe anche a me un “le basi”, come già proposto.
Nathan
Pure io mi accorgo di averli visti e apprezzati quasi tutti, senza sapere che fossero suoi… E cmq ho ri-visto Superman su piattaforma da pochissimo: in quanto a epicità (e anche ritmo, performance degli attori…) mangia in testa al remake di Snyder…
E anche un altro piccolo gioiello divertentissimo…Maverick, sempre con Gibson….
Propongo un “Le basi” alla memoria.
Fra l’altro togliendo i non calciabili (che sono svariati) e i 2 Superman già trattati l’anno scorso viene fuori una lista abbastanza agile.
I Goonies è senza alcun dubbio il primo film live action che ricordo di aver visto e amato da bambino, l’unico a non farmi mai paura o mettermi a disagio nonostante morti ammazzati, cadaveri e scheletri (perfino Indiana Jones, a 4-5 anni, aveva delle scene che mi facevano correre a piangere dalla mamma), la stessa cosa vale per Ladyhawk che sul videoregistratore di casa arrivò poco dopo: e penso che questo la dica lunga sulla suo potenziale in materia di linguaggio cinematografico, affascinare un bambino tenendolo incollato allo schermo con avventure straordinarie coccolandolo al tempo stesso. Grazie di tutto.
Non ho mai visto un film di Donner che non fosse interessante, bello e appassionante (a me piacciono anche Assassins e Conspiracy Theory per dire): era un maestro, capace di nascondersi dietro ogni sua opera senza risultare banale o piatto.
Quando ha smesso di fare film dopo 16 Blocks (minore si, ma sempre teso e veloce), mi e` dispiaciuto, e mi sarebbe piaciuto che avesse continuato come per esempio Clint Eastwood, ma meglio cosi’, ritirarsi quietamente e lasciando ottri ricordi.
RIP
Un regista che raggiunge il successo sul grande schermo dopo una gavetta di un centinaio di episodi televisivi (tra cui persino i Banana Split) è la quintessenza del professionista solido, affidabile e benvoluto, che non molla mai e si fa sempre trovare pronto, consapevole che prima o poi l’occasione giusta arriverà. Emblematico l’aneddoto raccontato da Gene Hackman a proposito del set di Superman: “I showed up for the first day of makeup tests for Superman with a fine Lex Luthor mustache I’d grown for the role. Dick, wearing his own handsome mustache, told me mine had to go. He bargained to lose his if I did mine. True to his word, he celebrated my last razor stroke by gleefully pulling off the fake whiskers he’d acquired for the occasion. Dick made it fun, and that’s why the films turned out that way, too.” Che la terra gli sia lieve.
The Goonies è così bello perché Donner c’ha messo del suo e non ne è uscito un film annacquatissimo dal buonismo spielberghiano, dovremo sempre ringraziarlo per questo!
E comunque, evidentemente, he was too old for this shit.
Credo che pochissimi film abbiano segnato la mia immaginazione come Ladyhawk. Bravo davvero Donner, indipendentemente dagli argomenti narrativi e dallo stile impostato.