Fancalcistas! Vi lasciamo così, brutalmente, con un pezzo purtroppo amaro, e andiamo in ferie per un paio di settimane. Buone feste!
Questa non è una recensione ma l’analisi di una sconfitta.
Innanzitutto non consideriamo Diabolik un gol a porta vuota sbagliato. Non era facile. E il punto è proprio che a mettere a fare una cosa difficile, ma molto difficile (una che per dire Gabriele Mainetti e Nicola Guaglianone hanno rifiutato) sono stati messi i fratelli Manetti.
Diabolik è tra le 2-3 proprietà intellettuali del mondo del fumetto italiano più potenti che ci siano. Soprattutto è un personaggio e sono storie molto lontane dalla sensibilità contemporanea. La tutina nera già di suo dice tutto, è borderline con il ridicolo nel fumetto ma in un film dal vero è veleno, quasi impossibile non essere ridicoli. Senza contare che quello stile da James Bond al contrario, cioè quello della bella società, la sofisticazione degli interni, associata ad un super uomo infallibile ed esageratamente cool (ma italiano e scritte da due donne: quindi contro le guardie e monogamo) fa davvero a cazzotti con quella tutina. Per non parlare di tutto il setting anni ‘60… Insomma non era facile.
Certo pure un disastro come questo era difficile eh.
La domanda più grande che gira in testa guardando Diabolik era: cosa volevano fare i Manetti?
Lo sappiamo benissimo che non sono capaci a scrivere e girare cinema duro, poliziesco, di genere e d’azione. Non hanno proprio la mano e la conoscenza tecnica per farlo e ogni volta che ci si sono tuffati (Piano 17, Paura 3D o la sequenza d’apertura di Song’e Napule) è stato un disastro. Funzionano meglio con la parodia e la leggerezza, prendendo in giro quello stile e non facendolo. Ma c’è pochissimo se non proprio niente da ridere in Diabolik, un film di una serietà imbarazzante (se comparata agli esiti), ed è solo la prima di una serie di scelte che chiaramente vanno a pescare dritte nella fedeltà al fumetto senza criteri di adattamento. La fedeltà è logico ipotizzare, è stato l’unico lume che ha guidato i due.
Diabolik (il film) adatta due albi, li mette insieme con una scrittura che maldestra è dire poco. Fa proprio finire tutta una storia e poi lascia che Diabolik dica: “Ma io voglio ancora fare il colpo anche se non serve più” e bam, riparte un altro film, un possibile sequel interno a questo. Con sommo piacere di chi non vedeva l’ora di uscire dalla sala. È una sorta di origin story non del personaggio ma del rapporto con Eva Kant (che era una buona idea) e poi ci fanno anche vedere un colpo fatto più o meno insieme, è una storia tradizionale di Diabolik che viene condotta, pare di capire, anche con il passo e il piglio dei fumetti. Dovrebbe essere un valore e invece è un disastro perché quel che sulla carta funzionava non funziona per nulla in un film.
A partire dalla recitazione, diretta e pensata perché tutti esibiscano volti fissi che guardano lontano, con un’inflessione minuscola, per finire sugli spiegoni, grande classico di Diabolik che al cinema è veleno. Invece che vedere quello che accade ce lo spiegano, invece che farcelo capire come fanno polizieschi e film di tensione contemporanei (ma, ammettiamolo, come facevano anche Hitchcock o Lang) ce lo dicono dopo che è accaduto. Terribile. E se Luca Marinelli un po’ si tiene, cioè trasforma quel tono asettico in un personaggio, in una specie di Diabolik impersonale, lontano da ogni passione, un asceta del crimine che però perde la testa per Eva Kant (non la miglior versione possibile ma almeno coerente), il fatto che anche gli altri personaggi recitino così uccide ogni possibile residuo di ritmo. Chi lo ha fatto notare sul set probabilmente è stato allontanato a calci e gli è stato dato del marrano.
E dire che poi Valerio Mastandrea con quegli occhi tristi e dolci porta una grande nota di umanità a Ginko, anche senza parlare, e dire che poi hanno preso Miriam Leone… Cioè voglio dire… Miriam Leone! Penso che ci siamo capiti no? Miriam Leone è al massimo del suo essere Miriam Leone, le viene chiesto di non trattenere il suo essere Miriam Leone, anzi di esserlo al massimo, cosa che poi è perfetta per Eva Kant e perfetta in generale per il cinema (ma anche per invecchiare insieme mano nella mano). Ma è chiaro che poi poco può fare se anche lei è presa in quest’idea di recitare con distacco, fuori dal mondo in un reame in cui il cinema funziona che tutti paiono lobotomizzati. Con tutto il suo essere Miriam Leone lo stesso può far poco.
Immaginate quindi cosa può accadere con i comprimari, con Piergiorgio Bellocchio! Per dire…
Non va meglio se guardiamo a Diabolik poi come operazione spettacolare. Di fatto è un film senza azione e quando questa c’è fa venir voglia di tornare a vedere Miriam Leone recitare a fatica. Un inseguimento iniziale è un tragedia di montaggio, ritmo e coerenza di tempi e inquadrature. Una scena finale di rapina con split screen molto risibile (con tutto quello che in materia di split screen e rapine c’è stato negli anni!) non è da meno. In mezzo ci sono piccoli segmenti in cui l’azione è nascosta. Di nuovo, si può ragionevolmente ipotizzare una stilizzazione delle mosse che guarda al fumetto, e di nuovo è una scelta terribile. Vediamo il coltello correre verso la vittima ma a stento il momento in cui viene lanciato, e anche quando arriva a destinazione (si pensi al primo omicidio) la vittima viene colpita come accade nei film di Fantozzi, che all’arrivo del colpo la vittima hanno uno spasmo e poi si irrigidisce e cade. Perché? Questo non l’ho capito nemmeno io.
Ma forse quello che più viene massacrata è la perfezione e il rigore del personaggio Diabolik, il tono sofisticato e ricercato, in una parola la sua coolness. Non che non lo cerchino eh. Diabolik ed Eva Kant si muovono in un mondo tutto nobili e notabili, ricchezza e gioielli ma non hanno mai la statura che dovrebbero avere, il film proprio non riesce a non abbassarli e renderli da poco. In uno dei momenti peggiori, dopo aver consumato un amplesso (ci potrebbe mai essere dato di vederlo? Nooo!! “Eh sai ma nei fumetti…” ok ok, ho capito, basta ti prego), un uomo bussa per entrare nella stanza, Diabolik si deve nascondere. Già la cosa fa ridere perché Eva Kant è in sottoveste ma invece che evitare l’effetto Christian De Sica i Manetti lo cavalcano e scendono più in basso. Eva Kant gli dice “Nasconditi nell’armadio” (!) e come se non bastasse non lo fanno entrare nell’armadio fuori campo, no proprio ci mostrano Luca Marinelli che si rannicchia nell’armadietto mentre lei chiude le ante da fuori, come se fosse Raimondo Vianello. Lo immaginate James Bond ad amplesso finito che si nasconde nell’armadio per non essere beccato?
Ciliegina sulla torta sarà il momento in cui ovviamente l’uomo entrato vorrà guardare nell’armadio. Vediamo magari Diabolik con la pistola pronta, un coltello pronto, l’espressione dura che fa intuire che appena si aprono le ante fa un casino? No perché?! Eva Kant si metterà davanti trovando una scusa per direzionare altrove le attenzioni dell’uomo. Puro Vanzina.
Poi che a pericolo scampato Marinelli esca da quell’armadio tutto duro e serio, pieno fino ai capelli di coolness dopo essere stato nascosto rannicchiato nell’armadio sperando che non l’aprissero, è un momento quasi da Leslie Nielsen.
Insomma il film è un disastro ma tranquilli, stanno lavorando al 2 e al 3 insieme E CON UN ALTRO ATTORE PIU’ CANE NELLA PARTE DI DIABOLIK!
Dvd-quote suggerita:
“Stavolta ci abbiamo perso tutti. Fatemi posto nell’armadio”
Jackie Lang, i400calci.com
Ecco lo sapevo: ho l’occhio lungo. L’ho capito dal trailer che finiva così. Grazie della rece. Che tristezza: italiani che fanno male al cinefumetto italiano. Un film è un’altro medium, il fumetto lo devi adattare. E allora riguardiamoci il Diabolik di Bava del 1968. Bei tempi per il cinema italiano.
Concordo tutto della recensione; però almeno “mogliettina un corno” può passare alla storia
Purtroppo adesso a recensire il
Cinema ci pensano quelli che di cinema lo conoscono poco, come il pagliaccio che ha scritto questo articolo che probabilmente ha visto solo film della Marvel.
È vero, qualcosa del film non funziona, ma io l’ho apprezzato molto. Il vero problema è che abbiamo una visione talmente standard e di basso livello culturale che non riusciamo più a concepire un’opera che si discosti dai canoni comuni.
Il tizio che scrive sotto lo pseudonimo Jackie Lang fa una “recensione” (tra virgolette) illeggibile e da totale incompetente. Sostiene che lo split screen è utilizzato modestamente e lo raffronta a come lo usava Hitchcock… Ma che scemenza? Quando mai raffronti un piccolo film artigianale al Maestro Hitchcock, uno dei più importanti Maestri della Storia del Cinema? La faccenda dell’armadio è molto ingenua, ma non ha nemmeno lontanamente la volgarità di una commedia dei Vanzina. Anche costoro sono citati a sproposito. Poi, il film è volutamente ingenuo perché vuole essere molto aderente alla graphic novel. I Fratelli Manetti non hanno voluto reinterpretare e rendere più contemporaneo tutto l’impianto narrativo. È una loro scelta e io la trovo stimabile. Non mi aspetto che siano geni assoluti. il nuovo Diàbolik è un film italianissimo, che raccomandiamo vivamente di vedere ed è buon Cinema.
Chiaramente prelude al sequel: sono già in lavorazione il secondo e il terzo film sulle avventure del criminale fictional, ispirato ai fatti di cronaca di un mondo dell’altro ieri ormai scomparso.
È un film intelligente e godibile e sceglie la strada di una ricostruzione filologica molto apprezzabile. Rispettoso della graphic novel delle sorelle Giussani, con inquadrature perfettamente realizzate con tanti Particolari e Dettagli, proprio come le vignette originali; un uso frequente dello Split Screen, esattamente come nella impaginazione del fumetto; affascinante estetica Sixties con colori non-colori che evocano il b/n originale degli albi; un aspetto che troviamo molto interessante riguarda le figure femminili che recitano e occupano lo spazio della scena esattamente come nei B Movies anni Sessanta; i baci sono dati a bocca chiusa e viso fermo proprio come all’epoca; “teneri” gli agenti di polizia in bella divisa d’antan che agiscono con tutt’altra velocità (cioè lentezza) rispetto ai polizieschi contemporanei cui siamo abituati.
Soltanto a Eva Kant viene, logicamente, dato uno spazio maggiore rispetto alla trama originaria ed è un personaggio centrale nelle azioni.
Ottimi e seducenti i protagonisti, i grandi Valerio Mastandrea (l’Ispettore Ginko) e Luca Marinelli (Diabolik), già eccellente in Martin Eden di Pietro Marcello (2019) che però, con il suo stile pensoso, ci restituisce un Diabolik un po’ più ‘scienziato’ e un po’ meno acrobata; l’attrice Miriam Leone compie un notevole upgrade di carriera ed qui una bella e brava Eva Kant; Roberto Citran è il direttore del grand hotel.
Buone – ben inteso nel contesto- le musiche extradiegetiche di Pivio e Aldo De Scalzi e pure la canzone originale di Manuel Agnelli La profondità degli Abissi.
Non l’ho visto e non credo lo vedrò mai, c’era puzza di cazzata quando ho letto Manetti alla regia. Per loro l’azione è sempre stata zero, completamente al di fuori del loro bagaglio tecnico. Nella direzione d’attori non hanno mai brillato, tutto Coliandro al di fuori del protagonista gode di una recitazione approssimativa e spesso implausibile. Qualcosa nella commedia possono dirlo, come dice Jackie, ma fuori di quel recinto bisogna strapparsi gli occhi e le orecchie. Poi Diabolik, non è una cazzo di Graphic novel ma un fumetto nato nel ’62, un altra Italia e un altro mondo. Nel tempo è stato annacquato, snaturato e appiattito. Le storie più antiche, pur nella loro ingenuità (per un lettore attuale sono quasi illeggibili), erano dirompenti perché in esse, questo eroe negativo, era capace di ricorrere a qualsiasi mezzo, anche il più barbaro, pur di realizzare un furto. Non avrebbe esitato a gassare un’intera banca se fosse servito al suo scopo. Questo aspetto così Calcista è da tempo scomparso dalle pagine del fumetto. Ci sono mille cose che sarebbero interessanti da rappresentare cinematograficamente, dagli inseguimenti in Jaguar al suo muoversi tra le ombre come un predatore. Come franchise andrebbe trattato meglio ma in primis la proprietà non ne è in grado.
@Stan Lee Ubik: beh, in questo film ammazza con una coltellata nella schiena un cameriere per prenderne il posto, direi che non è proprio annacquato
planet claire, andrea…portavate i cappuccini alla troupe? addetti stampa? produzione?
almeno ditelo..perchè sto film l’ha promosso solo Mastandrea.. gli altri sembra quasi si vergognino a far sapere di averne fatto parte…
in attesa di una risposta che non avrò mai, cordiali saluti
Sarebbe veramente da prendere tutti a calci in culo… Attori, Produttori, Regista ecc.
Che vergogna !!!!
Senz’altro una grande occasione mancata… ma di poco.
Il problema più grande è che sono TUTTI DEI CANI MALEDETTI.
A cominciare da Mastranderea, completamente fuori parte, che butta lì le battute come se fosse ad una recita parrocchiale.
C’era un grande lavoro di amore per il fumetto originale e tutti i dialoghi che sembrano rindondanti e verbosi… e perché vogliono (o vorrebbero) richiamare proprio quelli dei fumetti… ma allora anche la recitazione si dovrebbe prestare al “gioco”… e non essere così maledettamente sottotono come un film di Bergman!
Peccato, peccato, peccato.
Cmq, per vedere come fare un film omaggio alle atmosefere anni 60 recuperatevi i meravigliosi film OSS 117 con Jean Dujardin (diretti dal regista di The Artist!) e la serie “A very secret service” su Netflix… per capire cosa intendo con recitazione appropirata.
Canzoncina turistica per Ghen, meravigliosa,comunque.
Bellissimi i 3 OSS117 di Dujarden. Da vedere in rigoroso francese sottotitolato. Una parodia di Bond, Del machismo anni 60, dello sciovinismo francese. :)
Non date retta a questi criticoni che sotterrano tutto…il film non è così brutto e andrebbe visto…i lettori affezionati lo apprezzeranno sicuramente
Boh
io da fan del fumetto non sono d’accordo.
Diabolik nasce come fumetto veloce e leggero per essere letto dai pendolari., qua è l’opposto e di una stupidità disarmante.
se poi devo considerare un film per solo la scenografia, allora i manetti hanno fatto un belissimo lavoro di cosplayer
Articolo grottesco ai limiti del surreale, che dimostra una assenza di conoscenza del fumetto e della società italiana degli anni sessanta ai confini della realtà. E una superficialità nel giudizio cinematografico che sfocia nel bullismo gratuito verso i Manetti Bros., Maestri del film di genere. Lasciate le parole inutili, godetevi questo lungo e sontuoso omaggiò al grande fumetto italiano e divertitevi a cercare le miriadi di citazioni, molte dal capolavoro Camp di Mario Bava
Stesso risultato del film su tex, attori bravi , in film da non fare non è facile portare un fumetto al cinema, i nostri personaggi ( quelli dei fumetti italiani) devono restare su carta.
Lungi da me fare il criticone…
Ripeto, il film non è da buttare nel cesso come in molti stanno dicendo… probabilmente con le voci doppiate migliora del 90%.
Però, se voglio vedere dei cani, vado al Best in Show o ai giardinetti…
Non l’ho ancora visto ma spiace…da un lato però si capisce perché bisogna tenerci stretti quei pochi che riescono a fare qualcosa di accettabile nel settore “di menare” (da noi va inteso in senso ampio, data la scarsezza dell’offerta)..ah e questo è stato pubblicizzato più di Freaks e altri (e anche i costi non saran stati bassi…) eppure nessuno si scandalizza. Spiace per Mastandrea e Marinelli, Miriam è gnagna ma non sa recitare … i registi boh mi han sempre dato l’idea di baracconate buffe … come siano finiti a girare Diabolik resta un mistero.
Io l ho visto al cinema ho pagato il biglietto e non sono rimasto deluso a me il film è piaciuto bob
Anche a me è piaciuto molto. Poi se Diabolik non piace e i suoi trucchi sono irrealistici e irrealizzabili nella realtà ma vanno bene solo nei fumetti, la colpa non è certo dei Manetti.
Pure a me è piaciuto e mi sono divertita.
Grazie. Raramente concordo in maniera così totale. In questo adattamento tutti i limiti dei Manetti esplodono in maniera fragorosa. Il loro cinema tardo stracult, già di per sè povero si scontra in collisione con intenti più alti. Ed è subito catastrofe
Ho dormito per un po’ e sono uscita all’intervallo. Ci dovrebbero rimborsare il biglietto.
Perché sceglieranno un altro attore?
Su questo non ci avevo scommesso un Euro. Era palese che non potesse funzionare, dai. Diabolik sarà un’icona del fumetto nostrano ma le sue avventure su carta sono tutt’altro che cinematografiche. Si poteva prendere i personaggi di Diabolik e di Eva e fargli fare qualche colpo a Clerville o in trasferta con Ginko che lavora per l’Interpol e deve catturarli. O va bene anche il loro primo incontro come hanno provato a fare. Ma qualunque cosa avessero in mente, quanta roba uscita nel frattempo ha superato a destra il cannovaccio standard di Diabolik? Da M:I con Cruise ai vari Ocean’s (sono i primi che mi vengono in mente), tutti usano maschere, scambi di persona, doppio/triplo gioco, split-screen, piani di fuga spettacolari,…
L’ho visto in sala l’altro giorno sperando in un guizzo e invece sono due ore di calma piattisima. Un dramma da tinello che spreca una Leone/Kant perfetta e un Marinelli che in tutina nera c’ha lo sguardo truce e credibile. Ma sul resto preferisco stendere un velo pietoso. Toh, salvo giusto la fedeltà al materiale di base ma oltre proprio non riesco ad andare.
Sinceramente, Jackie, sembri il figlio che vive all’estero di un borghesone di Clerville a cui Diabolik ha ciulato il dane’ sotto il materasso.
Recensione totalmente fuori fuoco, di un film (ben inteso) criticabilissimo, ma non con questi parametri, non con questa retorica paracula (“abbiamo perso tutti” chi? noi? noi chi? “noi che non abbiamo più rispetto per niente, neanche per la mente”? dai su), non con tutto questo imbarazzo vicario verso i connazionali provinciali che ci fanno fare brutta figura di fronte agli amici ammerrigani.
E visto che non faccio pare di quel “noi” (anche se sicuramente “ho perso” da un bel pezzo anch’io), mi sembra anche inutile provare ad argomentare. Dico solo che almeno questo e’ un film a suo modo unico e interessante, dubito che si possa dire lo stesso dell’ometto ragnolo multiuniversolo di cui tanto benino avete parlato cinque giorni fa (per la cronaca: non l’ho visto – e quando lo vedro’ probabilmente mi ci divertiro’ pure – ma sulla fiducia).
Perche’, raga’, siete sempre un blog figo, ma facendo un po’ di mente locale sui film che negli ultimi anni secondo voi sarei dovuto precipitami a vedere, e quelli che invece avrei dovuto evitare o vedere con un po’ di tigna, forse siete un po’ meno fichi di una volta. Chissa’ forse tutti “noi” siamo meno fichi.
No, Tommaso, è che a questo giro non ci sono trans, genderfluid o altre minoranze a cazzo a cui questa redazione di personaggetti tristi e terrorizzati devono fare da avvocatini woke, quindi il film lo si può affossare quanto si vuole.
E mi piacete quando vi incazzate. Anch’io, in parte, la penso come voi e l’ho pure scritto. Nel merito di questo film non so.
quante vaccate che tocca leggere…hanno aperto le gabbie anche alla vigilia?
@Woke. Non ti tocca leggere niente. Ma se scrivi, cerca di dire qualcosa, formulare un pensiero.
Specifico che:
1. non sono incazzato
2. e’ un blog di cinema e solo di cinema parlavo
era ovviamente riferito a quello che ogni tre per due scrive minchiate (k.f.).. chissà come farà senza due settimane di blog…
Hmmm. Comincio vagamente a capire la diatriba tra Woke e Kevin. Cheddevodì? Domani è Natale!
Comunque non starei troppo a disperarmi per questa stroncatura dei Calci.
C’è sempre speranza che fra qualche anno i Manetti Bros. diventino le Manetti Sis. e che quindi il film diventi automaticamente bellissimo.
A me è piaciuto. Forse perché non sono un critico che deve per forza dire qualcosa. I Manetti han preso il fumetto e lo hanno messo su pellicola. Senza effetti speciali, senza americanismi ma solo le idee delle Giussani. Ambientazioni e costumi, anche delle comparse, fedelissime. Certo, non un capolavoro ma un film godibilissimo.
Giusto, finiamola con la dittatura radical chic del politically correct che teorizza il gender per obbligare tutti al woke e riempirci di froci. Dove andremo mai a finire, signora mia, si sentono in giro certe brutte storie, c’è da aver paura proprio.
Sì, Michele, ora però ridillo senza piangere, fiorellino.
Ma non posso, io sono debole e pavido, non hai visto come mi piego alla dittatura del gender? Mica come te, che sei maschio e ruvido, e non si presta a certe pagliacciate.
C’è chi può e chi no.
Ho una certa nostalgia per quei tempi in cui quelli come te venivano messi in una stanza foderata di materassi. 😢
Quanto ha ragione signora mia, quanto meglio erano quei tempi, quando si aveva rispetto e decenza, non oggi con questi giovinastri senza valori che vanno in giro vestiti da far spavento, coi capelli lunghi e zozzi e i pantaloni stracciati. Eh, si è perso il senso della famiglia. Ma vedrà che torna poi lui e rimette tutto a posto, vedrà.
Mamma mia, Michele, se avessi saputo che toccare i tuoi amichetti asterischini arcobaleno ti avrebbe ferito così tanto e ti avrebbe rovinato questa settimana di feste fra un singhiozzo e l’altro, sarei statə zittu.
Riprenditi, cuccioletto.
Non posso, sono così abbattuto. Mi servono come minimo una decina di recensioni calcistiche genderfluid, qualche film Disney woke e un paio di serie tv con personaggi che fanno coming out. Per fortuna ne abbiamo a pacchi. Ecco, mi sento già meglio. Che bello vivere in un mondo lgtbqi+(ho fatto tre etti e mezzo, lascio?). Arcobaleni ovunque. E unicorni rosa, dimenticavo. Unicorni rosa ovunque.
@Michele Gardini:
Vabbè applausi 👏👏👏👏👏👏
Micheli’, tenero fiocchettino di neve, almeno l’arrivo dell’anno nuovo lo festeggi o vuoi stare un’altra settimana qui a frignare?
Giusto perché è festa, posso venirti incontro e ammettere che chiunque abbia una predisposizione sessuale e un’identità di genere alternativa a quella delinquenziale maggioranza che apprezza la fagiana ed è contenta di avere fra le gambe un pipo è, a prescindere e automaticamente, una persona e un(‘)artista migliore.
Ora però asciugati le lacrime, i vicini sono in pensiero.
Tranquillo maschione, è stato uno spasso. Avere a disposizione un ibrido tra Sgarbi e Feltri così ben disposto a farsi corbellare non è cosa così frequente. Fatti rivedere ogni tanto così ci si diverte. Buone trombate.
Micheli’, arcobalenino del mio ruvido cuore, devo mandarti la Caritas a portarti qualcosa da mangiare o sei riuscito a smettere di piangere e ad evadere dal mondo delle Winx in cui vivi h24?
Capisco che nella tua testolina fluida senti solo Ru Paul che canta “You’re Simply the Best” dedicandotela, però ti assicuro che della tua grande vittoria civile a suon di “corbellate” nei commenti de I400Calci non frega un cazzovagina a nessuno
:'(
@kevin sfiga
Sappi invece, cara merdina, che vederti mentre te lo fai picchiare in culo di gusto e gemi “frocetta, frocetta, sei proprio principessa” all’indirizzo dell’amico Michele, che ti sta trombando, se mi passi l’espressione, con la mano sinistra (l’altra immagino sia impegnata e sferruzzare o a qualche altra attività da busona) ci risulta alquanto gustoso. Tanti auguri, vedrai che anche l’anno prossimo ti faranno uscire da qualche cloaca, gli amici tuoi sbirri e magistrati, a tirar qualche bastonata al soldo dell’imprenditore di turno.
Suvvia, non siate troppo rudi con il maschione. Già lo perseguitano ed è costretto a girare strisciando rasente ai muri. Bisogna capirlo, è specie protetta a serio rischio estinzione, vorrete mica far intervenire il wwf?
Comunque, visto che siamo in ambito Bonelli, tutto questo mi ricorda una stupenda scena di Gea del buon Enoch. Chi lo ha letto capirà. Chi non lo ha letto se lo procuri alla svelta, è una delle cose migliori uscite in Italia negli ultimi vent’anni. E non parlo solo di fumetti. Buon anno a tutti.
Bugo tognazzi a parte il tuo commento volgare da bullo arrogante fammi capire una cosa, chi non accetta che tutto debba essere rivisto in chiave woke, lgbt+, genderfluid deve per forza essere un criptogay? Deve farsi offendere e sbeffeggiare perché trova questa deriva inutile e dannosa soprattutto per le categorie sopracitate?
A me sembra davvero che si cerchi apposta lo scontro, che tutto debba diventare polarizzato altrimenti non arriva “in cima”.
Michele Gardini, tu non fai altro che offendere e deridere, il tuo unico scopo è bullizzare anche se ti senti “dalla parte dei diritti”, ma non lo sei affatto. Sei solo un bullo che combatte contro altri bulli.
Fate pena.
Toh, è arrivato un altro classico, il terzista. Che accusa gli altri di falsa dicotomia, e lo fa usando uno schema di falsa dicotomia. Poi ha ovviamente ragione, qui tutti abbiamo fatto pena, per il semplice fatto che questa discussione non poteva che essere penosa, dal principio, e parteciparvi era contribuire alla pena.
Perché mia cara Regina, con una persona si può ovviamente discutere. Sui limiti e i problemi del political correct il buon David Foster Wallace ha fornito argomenti di spunto molto validi. Considera l’aragosta è uno dei suoi migliori.
Ma i piccioni li si tratta da piccioni. Se poi sa fare di meglio, prego, ci mostri. Poteva però svegliarsi un tantinello prima. Che ci creda o meno, mi sarei volentieri risparmiato tutto questo.
Ma piantala di fare il saccente cercando pattern e schemi dove non esistono e ti ripeto devi solo vergognarti per come ti esprimi e per la cattiveria che ci metti. Sei uguale a lui, non cambia nulla, sei un violento che si erge a giustiziere dei “piccioni” omofobici.
Ma il piccione sei tu.
Spett.le Regina di stocazzo che ti smezzi in culo con quell’altro abusato di Kevin Sfiga, è inutile che ti metti a frignare alla solita maniera di voialtri fascisti piagnucoloni. Asciugati il nasino prima di andarti a sparare un colpo in testa, per favore, che quando veniamo a prenderti per appenderti sul viale dei travoni vogliamo trovare tutto pulito.
Certamente che tutte queste puttanate woke ed LGBTQinpsinailcral sono delle troiate alla stessa maniera di tutte le cazzate razziste alla “I identify myself as black spanish or whateva”. Sono tutte delle allegre stronzate innocue per la classe dominante che ci si dà una verniciata progressista abbracciando gli unici temi vagamente di sinistra che le rimangono che non abbiano alcuna connotazione di classe. Poi con ‘ste troiate indegne ci divide-et-imperano pure i miserabili, visto che il proletariato si è talmente rincoglionito da cascarci e farsi coinvolgere in una guerra tra disperati neri fatti di crack che marciscono in baraccopoli della suburra metropolitana e disperati bianchi che s’imbruttiscono fatti di meth in baraccopoli in mezzo al nulla; il tutto mentre bacchettoni radical chic fanno finta di censurare chi sbraita contro questa deriva cancelculture da lobotomia totale.
Ma il fatto, merda umana, è che fanno solo finta di censurare quegli altri stronzi sifilitici, in realtà è tutto un teatrino per sollevare un polverone e farci un bel circo con tutte queste puttanate che non contano un cazzo e voi merde fasciste, topi di fogna come siete, in questo torbidume schifoso ci sguazzate alla grande.
Prima arriva Kevin Sfiga a fare il bulletto, tirando fuori del tutto OT ‘sti temi che non c’entrano una mazza e di cui non frega un cazzo a nessuno, poi quando gli ricacciamo in culo il manganello che brandiva (sappi cmq che non c’è stato neanche bisogno di lubrificarlo con l’olio di ricino che si portava dietro, la strada era già bella che spianata) arriva l’altro shillone a fare il frignetti. Solita strategia di voialtri fascisti di merda, servi viscidi della classe dominante, sempre pronti a piangere e a fare le vittime, quando invece la classe dominante vi copre d’oro e l’apparato repressivo di stato vi copre il culo (che tanto poi per la metà siete spioni e per l’altra metà ritardati minorenni raccattati al circolo della sfiga piccoloborghese declassata).
Che poi si vede quanto siete subumani col fatto che cercate di riproporci questo copioncino ributtante qui in Italia, come se qui in Italia la narrativa dominante dei benpensanti perbenisti che si scandalizzano e censurano fosse la stessa che negli USA, come se qui in Italia sui programmi trash con cui rincoglioniscono le masse i processi mediatici si conducessero ai danni di chi contesta il femminismo da salotto sanbabilino o pariolino, e non ai danni di chi bestemmia in un reality show per deficienti, come se qui in Italia ci ammanissero da mane a sera Caitlyn Jenner o qualche altra transessuale miliardaria, invece che Papa Francesco e tutta la sempiterna sbobba cattolica stracciacoglioni che piange in coro con voialtri fascisti di merda sulla dittatura del gender mentre l’apparato ecclesiastico si tiene insieme in una tela di ricatti tra preti pedofili spediti in tutte le parrocchie d’Italia a far danni e reclutare altri pedofili e suore sadiche.
Senza offesa eh.
Ma piantala di fare il saccente cercando pattern e schemi dove non esistono e ti ripeto devi solo vergognarti per come ti esprimi e per la cattiveria che ci metti. Sei uguale a lui, non cambia nulla, sei un violento che si erge a giustiziere dei “piccioni” citando la qualunque faccia figo e dia un tono. Ma basta, ma che schifo.
Bugo fai paura, sei un nazista e spero intervenga un moderatore.
Ma come mi invochi la censura? Cosa sai una feminazi gender della dittatura del politically correct cancel culture? Lascia che giudichino gli altri di come sono nazista e violento, vedrai che giudicheranno democraticamente ed educatamente come piace a te.
Bugo sei solo un fascistoide che smascella troppo spesso e con evidenti problemi sociali.
Direi che sei perfetto per questa comunitá di recupero. Saranno indulgenti vedrai.
“Sei uguale a lui, non cambia nulla, sei un violento ”
Però ho anche qualche difetto.
Saluti, mia principessa.
uuh che sagacia e che spirito, un vero bulletto da tastiera. Mi aspettavo qualche citazione da eroe dei social ma niente… toccherà aspettare qualche tua azione da sceriffo del web contro i cattivoni da reprimere.
Che pena.
Accidenti, sono stato sgamato. Plotwist (phony), lo ammetto, sono il villain. Un vigilante, che voleva solo solleticare il proprio ego, in definitiva un bulletto. Ora che mi hai smascherato, sei l’eroe. Il web sarà un posto migliore.
Ben fatto, principessa.
Ma dovrai stare all’erta, io posso ancora colpire. Ad esempio, Babbo Natale non è mai esistito. Uaz uaz uaz. Come mi piace.
E comunque voglio effettivamente scusarmi con gestori e frequentatori del sito per l’efferatezza di alcune mie dichiarazioni e l’estrema violenza dei miei atteggiamenti, che potrebbero aver urtato la sensibilità di qualcuno, poco abituato a certi spettacoli. Uccide più la tastiera della motosega, tendo a dimenticarlo.
Grazie.
Allora una breve rece del Diabolik di Bava la faccio io. Anche se non sono bravo. 1968. Il film coglie lo zeitgeist ( lo spirito dei tempi). John Phillip Low è perfetto, coi suoi bellissimi occhi che si esprimono attraverso la maschera che ne immobilizza il resto del viso. Marisa Mell è eccitante, sensuale, proprio gnagna, coi suoi innumerevoli cambi d’abito. E i due si amano con passione e la pelle dei corpi si mostra, come allora finalmente piaceva. Bava prende il fumetto e lo trasforma per lo schermo, chè Bava è un esperto artigiano e sa come cambiarlo per trasformarlo in altro. Oggi, nel 2021, alcuni stacchi o scene sembrano ingenui. Ma il Budget non era Hollywoodiano. Abbiamo non una ma ben due Jaguar, la bianca e la nera. E abbiamo due tute, la bianca e la nera. La scena della scalata alla torre in tuta bianca mimetica anticipa i film di Spiderman di almeno 40 anni. C’è pure una terza tuta metallizzata che fa l’occhiolino a certa fantascienza dell’epoca. C’è un antro, un nascondiglio, che la caverna di Batman la fa impallidire. C’è il cattivo per antonomasia dell’epoca, Adolfo Celi. Un Michel Piccoli che fa Ginko. C’è la colonna sonora di Morricone. La seconda parte del film è più debole. Ma proviamo a guardarlo con gli occhi del 1968. :)
Visto anni fa, quando mi ero sparato una maratona dei film di Bava.
Lo ricordo a tratti. Mi sembra di ricordare che il film non fosse piaciuto molto alle Giussani e agli appassionati del fumetto, e che Bava avesse speso meno di quanto preventivato inizialmente da De Laurentiis.
Leggevo molti fumetti, tutti quelli che mi passavano sottomano, ma non mi sono mai piaciuti molto Tex, e posso immaginare che da ragazzi è più facile affezionarsi a un personaggio come Zagor che si rifugia nel fantastico e Cico che fa la spalla comica, e Diabolik.
Forse era per via del formato tascabile, o il disegno. Perché a me il genero noir è sempre piaciuto.
Personalmente preferivo di gran lunga Kriminal a Diabolik. Ovviamente il K della coppia M & B e fino al numero 250 più o meno. In K c’era ironia,satira,senso del grottesco,erotismo. Diabolik era impersonale,improbabile,noioso, asessuato.
La grammatica però riga’… “gli chiedono” a Miriam Leone, essù
Ecco. Spot on. Perfetto. Potevo scrivere un tema della madonna ma bastava un “ho” senz’acca e il mio prof di lettere mi dava 5 ( chè era buono e voleva che recuperassi). “Gli chiedono” è irricevibile ( non è un refuso) e mina la credibilità del testo e la voglia di leggerlo. Comunque, Jackiem rece gonzo bella ma facciamo i compiti.
la pesantezza
Regà, tranquilli eh. È un errore, certo, e infatti adesso ho corretto. Ma tranquilli. Non sarà nemmeno l’ultimo, ve lo anticipo. Capita.
Mereghè, saremo pesanti ma è così. Il “Gli” al posto del “le” irrita come le cicche di sigaretta dei fumatori del cazzo che le buttano sul marciapiede. Aldrimendi sgrivo gosì, Buana.
non li leggo tutti i tuoi commenti perché mi ci vorrebbe una giornata..ma son abbastanza sicuro ci siano degli errori anche nei tuoi …
@Mereghè. E ciai ragione. Voce del verbo … Ciavare, Ciavere (Cfr. Mery per sempre). Accendiamo sto calumet della pace. :)
Stronzate.
Il film è bellissimo.
Tutta invidia e cattiveria di imbecilli assoldati per screditare il film.
@pier
nel primo post hai scritto “un’altro medium”
fai il bravo su
@udokier. Medium ci sta. Significa mezzo.
Ché e non chè. Mica sei un rapper Amico di Maria! ;)
Sì, ma il sostantivo è maschile quindi “un” non vuole l’apostrofo.
https://i.kym-cdn.com/photos/images/newsfeed/001/026/916/c09.jpg
@ Gigos @Udokier @Marmolo OK AVETE RAGIONE, Ché e ” un altro”. Me lo merito dopo che mi son permesso di cazziare Jackie per un errore. Mi cospargo il capo di cenere. :)
Oh ma che c’havete tutti qui oggi, nun ve sta bene un cazzo… vi sfogate per l’incazzatura derivata da un anno di merda?
Le recensioni di sto sito giuste o sbagliate (e per me la maggior parte delle volte sono giuste) di film buoni o film del cazzo che siano, invitano a vedere i film stessi per confermare o smentire le impressioni o i giudizi dei recensori. Lo stimolo è sempre stato qui, e il punto di vista dei 400 è stato sempre ben chiaro.
Andate a cagare con le vostre osservazioni sugli errori grammaticali che “minano la credibilità del testo” manco stessimo al ministero della pubblica istruzione o a parlà tra premi nobel.
Detto questo diabolik non mi piace come personaggio né come storie, quindi hype a zero, non perderò tempo co sto film, ma mi sa recupererò quello di Bava come suggerito propriamente da qualcuno.
Giorgio. Io sono sia quello che mandi simpaticamente a cagare, perchè ho scritto “Minano la credibilità del testo” sia quello che ha suggerito Bava. :) Ma grazie del commento. :)
Giorgio jackie è un giornalista professionista e non può permettersi un errore grammaticale del genere. Abbiamo perso tutti si ma per gli strafalcioni grammaticali di jackie che ha avuto tempo per rileggere. Jakie e’ molto indulgente con sé stesso mentre impietoso con i manetti bros. Giorgio se uno legge sta recensione non va al cinema a vedere diabolik. Bob
Sé stesso… si scrive se stesso. Anche tu fai errori! Questo tra l’altro è uno dei più frequenti tra le nuove leve e la cosa mi irrita parecchio…
Posto che refusi o veri propri errori li ho fatti pure io , vedi sopra, mi sembra che se è congiunzione , sé è pronome riflessivo. Quando si scrive se stesso ( dove il se non può essere confuso con la congiunzione) ci sono diverse opinioni.
@Bob
non ho capito, la gente pe sto film non va al cine a causa degli strafalcioni (capirai la gravità degli stessi poi) o semmai per il contenuto della recensione? ma fammi il piacere. Bene farli notare gli errori, ben venga un contenuto sempre ben scritto in perfetto italiano, ma insomma, fammi il piacere.
bob ma parli così anche nella realtà?
Allora, ho tempo da perdere. (Si era capito? Sì? Grazie). Beh, proporrei una classifica in stile Nick Hornby: I 5 film di Natale (o delle feste). Per tutta la famiglia. Allora… 3 ce li ho già. The Blues Brothers. Frankenstein Junior. A qualcuno piace caldo. Sugli altri ci devo pensare. :)
Babbo bastardo con Billy Bob Thornton.
Ogni natale, rigorosamente da solo, bottiglia di Jim Beam e babbo bastardo.
Babbo bastardo! Fantastico. Grazie. Ma non è proprio per tutta la famiglia. Comunque grandioso.
Die Hard, IL film di Natale
@Harrison. Grazie!Auguri. :)
Fresco fresco Silent Night ,mettilo in lista.
Uno Shane Black a caso. Duh.
Il mio film di Natale è Batman Returns.
Ma che cosa hai visto?!!! Qua l’unica cosa di “cane” che c’è è il recensore!!! Ma li hai mai letti i fumetti di Diabolik? E hai mai visto un film di Hitchcock o un film fatto negli anni ’60? Ma cambia mestiere che è meglio!
Ché. Non “chè”. Scusa Pier, non ho resistito :)
Grazie! Insegnamento utile e ironia sopraffina. :) Ché aperto. Come perché. Ma io lo penso aperto e la tastiera e la mia capacità di digitare mi fregano. :)
Non date retta a questi criticoni che sotterrano tutto…il film non è così brutto e andrebbe visto…i lettori affezionati lo apprezzeranno sicuramente
Non mi sono mai filato molto l’uomo in tutina nera però mi dispiace, come detto all’inizio della rece, che un franchise italiano storico sia stato gestito in maniera così imbarazzante, in un momento storico in cui le trasposizioni del fumetti sono diventate cose con un loro perché e non solo pagliacciate fatte per sfruttare i diritti. Voglio dire, Tex e Dylan Dog hanno già avuto i loro film di merda, però ai tempi nessuno ci credeva davvero, ZeroCalcare ha avuto il suo film di merda pure lui, però se non altro hanno capito il problema e si sono salvati con la serie animata più che dignitosa, dimostrazione che volendo è possibile fare qualcosa che può accontentare il grande pubblico senza sacrificare troppo la fedeltà al testo originale. Magari qui hanno voluto eccedere con la somiglianza a personaggi e luoghi e si sono dimenticati del resto, chi lo sa.
Buone Feste a tutti!
p.s. a proposito di ZeroCalcare, non sarebbe stato divertente sentire Mastandrea come Ginko mettersi a parlare come faceva dando la voce all’Armadillo nel cartone di ZC? “A Diabo’, sei ‘n cojone!” :)
Buone Feste. Mastandrea mi piace. Proprio per quella sua malinconia che riesce a far trasparire. E anche quando fa l’armadillo. :) Comunque il film di serocalcare a me è piaciuto. Per quanto riguarda i nostri fumetti, andai a vedere “Tex e il Signore degli Abissi” al cinema appena uscì. Ricordo come fosse oggi la desolazione di un villaggio del west vuoto. Una poverata. Ma il film si riprese lungo il corso della pellicola. Avevo letto ovviamente il fummetto e la storia di “El Morisco”. Stacco. Dylan Dog lo fanno gli americani e fanno una cagata. Ma , domanda,…non siamo più capaci di fare film di genere? Un Tex, girato in spagna modello trinità, un Dylan Dog…non abbiamo i soldi? il pubblico? :)
Il film di ZC per me non era affatto male, fra l’altro mi pare che abbia avuto un’accoglienza tiepida ma non disastrosa.
Boccio solo l’armadillo di gommapiuma, lo avrei preferito animato 2D ma magari è una roba costosa.
Il film di Tex uscì fuori tempo massimo, quando il western era ormai un genere morto e sepolto. Pur affidandosi a specialisti come Tessari e Gemma, a metà anni 80 l’onda lunga degli spaghetti western aveva finito la sua spinta da un bel po’. Inoltre negli Stati Uniti, dopo la fase revisionista, i film western erano praticamente ridotti a prodotto di nicchia. Al tempo non si sarebbe potuto sperare in un successo commerciale e il risultato sembra più che altro un film per i fan e, di fatto, fu un fiasco.
Per quanto riguarda Dylan Dog, secondo me i produttori americani hanno adattato il fumetto per renderlo più appetibile al pubblico internazionale (o perlomeno a quello oltreoceano), riuscendo nella duplice impresa di realizzare un flop e snaturare il personaggio. D’altronde, non è che il fumetto avesse avuto un grande successo quando fu pubblicato negli Stati Uniti.
Il tutto senza considerare il fatto che la trasposizione cinematografica di un fumetto comporta sempre dei rischi, indipendentemente dall’accuratezza e dalla quantità di denaro investito, che, va detto, nessun produttore ha intenzione di perdere “per amore del bel cinema”.
E bon. Ma non è che perché ora il cinema italiano si decide a fare i film, diciamo, fantasiosi, come per magia debbano funzionare. Abbiamo un po’ perso la mano. Dialoghi, montaggio, ritmo in generale, coolness, gestione degli equilibri tra humour e esaltazione…Dopo un’era geologica a produrre drammi di gente in crisi alle prese con le piccole miserie del quotidiano, amore amore, tradimento, fallimenti, tutto recitato in romano, forse è difficile fare centro subito.
Sinceramente a me e’ piaciuto tantissimo. Mi sono auto invitata a la premiere Milanese. Il fumetto originale segue un filone serio e razionale mai comico e il film rispecchia appieno il fumetto! Se volete vedere un film che fa ridere andate a vederne un altro, tipo il solito cinepanettone. L’ analisi fatta con una punta di invidia da uno che neppure e’ italiano, mi fa sorridere. Molto probabilmente non è’ cresciuto con i giornalini di Diabolik ma per sentito dire. L’ ho trovato un bel film, elegante, freddo e razionale nei momenti giusti, romantico quando era il caso!
CONSIGLIATISSIMO!
Mai sentito parlare di pseudonimi?
Wow! Che Anonimo pensi che Patrizia sia la stessa Patrizia di quella premiere Milanese?
Pier non so se sei ironico o se stai ancora pisciando fuori dal vaso. Anonimo si riferisce al fatto che Patrizia pensa che Jackie non sia Italiano in quanto assume che “Jackie Lang” sia il vero nome del recensore.
E fra l’altro fa affiorare un razzismo che levati
@Yasujiro. AAAAh. Grazie. No, sinceramente non pensavo neanche lontanamente che qualcuno potesse credere che Jackie Lang fosse un vero nome….E quindi ho pensato che si riferisse a Patrizia….Che ingenuo. :) Cmq Ozu grande regista.
Boh, sono totalmente in disaccordo con la recensione.
Il film non sarà perfetto, ma per me resta una buona trasposizione.
E tutto sommato anche coraggioso e non scontato che abbiano voluto adattare una storia particolare come quella dell’arresto di Diabolik.
Il personaggio è descritto bene nel suo essere un anti-eroe, cosa a cui anni di melassa MCU hanno forse disabituato. Ammazza pure senza pietà un povero cameriere per prenderne il posto.
Gli attori li ho trovati in parte, con menzione speciale per Roja che fa benissimo la parte del laido.
Ecco, forse non benissimo Serena Rossi, ma non è un ruolo di primissimo piano.
C’è forse un senso di “camp” che si respira per tutta la pellicola, ma credo che sia consequenziale all’ambientamento della storia negli anni ’60.
Ecco, una roba che si potevano veramente evitare è stato metterci dentro degli accenti regionali marcati (bolognese e milanese) quando il tutto non è nemmeno ambientato in Italia. Quello potevano proprio risparmiarselo.
Ma per il resto questo disastro io non l’ho proprio visto, per quanto mi riguarda è promossissimo
Postilla: non è facile recitare un personaggio per renderne la glacialità e la freddezza, che sono i tratti caratteristici sia di Diabolik che di Eva.
Ma sia Marinelli che la Leone ci riescono benissimo.
Chi critica la recitazione della Leone secondo me non ha ben chiaro che personaggio sia Eva Kant: va proprio resa in quel modo, distaccata e glaciale, all’apparenza quasi anaffettiva.
La Miriam ha fatto un bel lavoro, come anche Marinelli
Non date retta a questi criticoni che sotterrano tutto…il film non è così brutto e andrebbe visto…i lettori affezionati lo apprezzeranno sicuramente
Alla terza che lo ripeti qualcuno comincia pure ad avere dei dubbi. Ma non sulla recensione. Se trolli, lo stai facendo proprio sciatto. Se non trolli, sembri uno che trolla parecchio sciatto. Works for me.
Secondo me, oltre a tutto quello giustamente scritto nella recensione, l’errore è stato proprio quello di prendere il diabolik degli inizi, cioè l’assassino senza scrupoli. Se avessero preso Diabolik com’è dagli anni 70 ad oggi, cioè un antieroe cinico ma comunque capace di aiutare gli altri all’occorrenza, si sarebbe creata più empatia con il pubblico.
Se tu senti il bisogno di provare empatia per i personaggi per farti piacere un film ci sta.
A me invece è proprio piaciuta la trasposizione del Diabolik più spietato
Personalmente si, mi aiuta a godermi di più un film. Ognuno poi la pensa a modo suo però il successo del fumetto è avvenuto proprio grazie alla trasformazione del personaggio da “cattivo” ad antieroe.
Personalmente si, mi aiuta a godermi di più un film. Ognuno poi la pensa a modo suo però il successo del fumetto è avvenuto proprio grazie alla trasformazione del personaggio da “cattivo” ad antieroe. Marinelli invece l’ho trovato strepitoso nel ruolo dello Zingaro in “Lo chiamavano Jeeg Robot” quelli sono i suoi ruoli migliori, cattivi sopra le righe impulsivi e teatrali. Qua l’ho visto fin troppo trattenuto.
Ma certo che è trattenuto Marinelli, è il discorso che ho fatto più su.
Il personaggio è Diabolik, lui ed Eva DEVONO essere interpretati come due pezzi di ghiaccio
Son stato ad una conferenza dei Manetti Bros e nel loro tono di voce era palese una sorta d’imbarazzo mentre parlavano della loro creazione, e quando hanno parlato del sequel in lavorazione quasi pareva che li avessero condannati a farlo.
Ciò detto, tutta ‘sta mania di essere aderenti al fumetto per poi prendere come protagonista un attore bravissimo ma che non ha per nulla il “fisicc ddu roll”, vale la pena andare in sala solo per Miriam Laone in alta definizione
Nonostante tutto, sono convinto che il cinema nostrano stia facendo passi da gigante.
Ma siamo nella fase transitoria, e ad un passo in avanti ne segue uno indietro in una fastidiosa alternanza da montagne russe.
Ci sta. Fa parte del processo.
All’inizio, pretendere due risultati utili di fila e’ troppo.
Il passo in avanti l’ho visto qualche settimana fa, era Freaks Out.
Diretto da Marinetti, guarda caso.
Questo, gia’ dal trailer, era quello indietro.
E infatti.
Ma non disperiamo.
Buon Natale a tutti!!
Scusate, Mainetti.
L’ho visto l’altra sera. Ero partito con una certa dose di pregiudizio causa le varie recensioni lette, ma lo ammetto, mi è “piaciuto” pur con i suoi enormi difetti. IMHO è un film, boh, “particolare” a causa di questo approccio 1:1 col fumetto di partenza – o perlomeno con quello che credo sia “l’idea platonica” del fumetto Diabolik, una roba tipo Snyder con Watchmen (ma con i Manetti alla guida… per carità i Manetti…).
Molto lento, involontariamente ridicolo in alcuni punti quando i Manetti fanno i Manetti, o viene inquadrato troppo da vicino il nasone di Marinelli e le orecchie inguainate nella maschera. Però quello che mi ha dato più fastidio di tutto è stato il “…Diabbbolik!” di Mastandrea.
E fra l’altro fa affiorare un razzismo che levati
Personalmente si, mi aiuta a godermi di più un film. Ognuno poi la pensa a modo suo però il successo del fumetto è avvenuto proprio grazie alla trasformazione del personaggio da “cattivo” ad antieroe. Marinelli invece l’ho trovato strepitoso nel ruolo dello Zingaro in “Lo chiamavano Jeeg Robot” quelli sono i suoi ruoli migliori, cattivi sopra le righe, impulsivi e teatrali. Qua l’ho visto fin troppo trattenuto.
Raga poche ciance, i Manetti bros si credono paladini del cinema “de genere” da una vita, er cinema indie duro e puro, peccato che non siano mai riusciti a imbroccarne uno, di genere, a parte forse la commedia. Per la ricostruzione del cinema italiano servono più Mainetti e meno Manetti
A me il film é piaciuto.
Roberto Roman
Die Hard, IL film di Natale
boh… chissà perché questo commento è finito qui… non c’entra nulla, volevo solo rispondere a chi chiedeva i migliori film di Natale per famiglia, sorry, non ho idea di come cancellarlo
Io non ce la facevo proprio a sentire costantemente “DiaBBolik”…
E, visto che qualche commento più su c’era chi discuteva di accenti, non dovrebbe essere “Clervìlle” con l’accento sulla I, alla francese?
Pistinerie a parte, boh, peccato, ma la trama arranca, alcune trovate (tipo l’armadio) sono patetiche e gli attori cani. Ero preoccupato per Mastandrea, ma se lo avessero doppiato sarebbe stato ottimo. Marinelli secondo me è canissimo, ma soprattutto non assomiglia a Diabolik (forse a DiaBBolik sì). In ogni caso, fosse anche il più bravo del mondo non sarebbe sufficiente: se faccio un film di Tex non posso prendere The Rock, Woody Allen o Charlize Theron per fare il protagonista solo perché sono bravi.
Vabbè, ci hanno provato… speriamo in bene per i prossimi due.
Auguri diBBuon Natale!
Come ti capisco! Quando sento dire: “Zenzazzione” in sto romanesco che per carità, è pure bello, ma fuori luogo ricevuto da chi si chiama Attore. Viva i nostri doppiatori: gli unici che parlano quell’italiano perfetto, ideale, che noi Italiani per Storia e Tradizione non parleremo mai. E viva anche le nostre differenze e i nostri innumerevoli accenti! Buon Natale!
Non sanno parlare senza raddobbbiare, aó me so magnato li bucadini.
Sconfitta? È terzo in classifica dopo il film di Pidean e quello di Gucci, non mi sembra proprio una sconfitta, inoltre ha battuto Siani e De Sica. Altro che sconfitta…
Stronzate.
Il film è bellissimo.
Tutta invidia e cattiveria di imbecilli assoldati per screditare il film.
lavorato al film? portavi i caffè?
Non era difficile immaginare che il film sarebbe stato terribile, e lo dico con sincero dispiacere, basta guardare il trailer piatto.
Non riesco poi a capire la scelta dei Manetti quali registi, ho visto diversi dei loro film e a parte la passione per i generi non mi sembra che spicchino per i film d’azione. Mi era piaciuto Song ‘e Napule, ma quella era una commedia.
Ricordo qualche anno fa di aver visto Piano 17 dei Manetti, che mi sembra fosse stato fatto con 70mila euro, e subito dopo Following, il primo film di Nolan, anche quello fatto con una cifra simile. La differenza di qualità nella regia, nella sceneggiatura, nella gestione dei tempi era straevidente.
Invece voglio ribadire quanto mi sia piaciuto Freaks out. Ma solo a livello di immaginazione… Franz che suona Creep con dodici dita. Io sto solo aspettando che la Marvel chiami Mainetti per i nuovi X men.
Qual è l’età media di questi Kezich dei poveri? Il film ha coerentemente ricreato l’ambientazione dell’epoca (magnifici i vestiti, le Lancia e le Alfa Romeo più classiche, gli arredamenti delle case) nonché l’impostazione e i tempi del fumetto. Mi rendo conto che la progressiva (e funesta) marvelizzazione cinematografica dei fumetti renda sempre più necessarie scene da Fast and Furius ma, ció, in D. non è stato mai necessario. A mio avviso Miriam Leone è stata la scelta più felice: ha rappresentato una Eva molto più Eva Kant del fumetto e la (innegabile) legnosità di Marinelli credo sia stata una precisa scelta della regia. Mastandrea è Ginko. E, poi, scusate: la vera protagonista resta la stupenda Jaguar E Type del ’62.
meglio spiderman sinceramente regazi
Negli ultimi 60 anni i film tratti da fumetti italiani si contano sulle dita della mano di un lebbroso. Credo più per “demerito” del materiale originale. Quindi se cerchi la fedeltà assoluta finisci male. Occorre tradire senza esagerare. Così Mario Bava, Michele Soavi e Samperi con il primo Sturmtruppen ne sono usciti a testa alta. Dei fratelli Manetti conosciamo pregi e limiti, che sono parecchi, per esempio nel ritmo, nelle scene d’azione e per come fanno recitare gli attori, soprattutto nei ruoli secondari. Sono stato pure un fan di Coliandro ma alla fine di ogni puntata avevo la netta sensazione che avrebbe potuto durare 15 minuti in meno.
So che non vivrò mai abbastanza per vedere “Don Zaucker” sullo schermo, ma per il resto me ne faccio una ragione.
Oddiodiodiodio, ho riso tantissimo.
Grazie Jackie Lang: era da tanto che non ridevo fino alle lacrime, grazie
Fresco fresco Silent Night ,mettilo in lista.
Personalmente non capisco perché lo abbiate recensito. In astratto un film di Diabolik è calciabile? Assolutamente si. Nello specifico questo lo è? Non mi pare proprio. L’unica scena di azione all’inizio è imbarazzante. Roba che i poliziotteschi degli anni 70 erano spanne sopra. Zero tensione, trama scontata, trovate ridicole. Eppure avete deciso di non recensire l’ultimo Ghostbusters. Che non sarà un capolavoro ma almeno un paio di scene d’azione ben fatte le imbrocca. Diabolik è inappellabile come film calciabile. Poi per carità magari come film di genere può anche piacere ma è un altro discorso
Boh, per me è difficilissimo azzeccare un film tratto dai fumetti. Il fumetto vive coi suoi ritmi , i suoi personaggj sopra le righe e si evolve nel tempo. Penso ad esempio al film Dylan Dog. Il risultato? Una merda. Il motivo? Mancano pezzi del puzzle a cui i lettori erano affezionati. Non c’ è Groucho nel film e da qualche anno non c’ è neppure nel fumetto ( a parte la serie OldBoy ) e la pellicola lascia un vuoto enorme in chi per anni si è divertito coi siparietti fra Dylan e l’ assistente. Poi però pensi a cosa sarebbe successo se nella pellicola avessero messo un idiota che ogni volta che parla spara delle freddure assurde, per le quali ride solo lui. Risultato probabile: una merda, soprattutto per chi non conosce il fumetto. Come si ovvia facilmente al tutto? Riempiendo il film di scene che distraggano dai contenuti. Un film Marvel , rispetto ai fumetti, è pieno di Maccosa e Perchè , ma poi ti fai prendere dalle scene action e un 6 glielo concedi. Con Diabolik non puoi ubriacare lo spettatore con palazzi che saltano per aria, esplosioni e gente che si mena attaccata a dei cavi. I Manetti hanno dato spazio alla parte più razionale, più lenta, più aristocratica del fumetto e per me ci hanno preso. Poi il botteghino non li starà premiando, ovvio, ma dall’ altra parte c’è Spiderman. Con Spiderman si vince facile: riempi il film di effetti speciali e il Diabolik è fottuto. Ma se cerchi di ubriacare un fan del fumetto di Diabolik a colpi di action e computer grafica, per fare in modo che anche i bimbi facciano oooh che meraviglia e riempire i cinema, rischi la doppia figuraccia per due motivi: non sarebbe Diabolik e i fans se ne accorgerebbero e soprattutto noi non abbiamo le capacità per fare cinema competitivo a livello dinamico. Chi ci ha provato, di recente, ha speso 12 milioni e ne ha incassati 1 e qualcosa. E aveva carta bianca sulla sceneggiatura. Qui la carta bianca non c’ era. Al suo posto centinaia di albi a cui dover rendere conto.
P.s: che poi questo è stato un film di presentazione di un contesto e di chi siano Diabolik ,Eva e comprimari. Non è detto che negli altri due si debba correre alla stessa velocità. Buone feste.
Paolo Torrentino più sopra ha citato Michele Soavi e mi è venuto in mente che il vero film su Dylan Dog è “Dellamorte Dellamore”. Con Rupert Everett che , come tutti sappiamo, è il modello di Dylan.
No, Pier, Dellamorte Dellamore non c’ entra nulla. Trama, personaggi, ambientazione: tutto diverso. C’ è solo Rupert Everett e la sceneggiatura è di Sclavi, se non ricordo male. Ma sarebbe come dire che Cobra è il film sulla seconda serie di Hokuto No Ken.
Ma lo so bene che è diverso. Ma in fondo, ecco cosa volevo dire, coglie lo “spirito” di Dylan Dog meglio della schifezza americana. E poi in un fumetto è coprotagonista con Dylan. Ma, sono opinioni.
A me è piaciuto.
Ci sono innumerevoli assurdità (maschere di gomma, gas magici che ti fanno confessare, diamanti rosa giganti, nascondigli automatizzati…) ma tanto non vuole mai essere un film realistico, si mette in chiaro da subito che siamo in un mondo di fantasia modellato sugli anni ’60 (visti da un ricco) e a me sta bene tutto.
Contro:
– Ammetto che ho vacillato sulla maschera con le orecchie sagomate in dettaglio.
– È cool, ma una idea di cool fuori tempo massimo di 40 anni.
Pro:
– Mi sono goduto i mille scorci della mia Bologna.
– Leone miglior casting dai tempi del JJJ di Simmons, regge il film sulle sue spalle, a un certo punto ha pure la vestaglia trasparente, ma cosa volete ancora?
– Musiche favolose, su questo almeno penso dovremmo concordare tutti.
Io non sono assolutamente d’accordo con questa recensione. Il film secondo me è molto bello anche se non esente da difetti, primo fra tutti la recitazione distaccata di Marinelli. E poi Miriam Leone è stata fenomenale, la migliore Eva Kant possibile a mio parere, magnetica, non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. La fotografia e la regia sono ben curato con citazione al noir all’horror e hitckochiane. Non capisco tutto questo accanimento e veleno nei confronti di questo film che tenta di riportare in auge un magnifico fumetto italiano. È vero che ci meritiamo solo commediole e cinepanettoni se questo è all’atteggiamento prevenuto che adottiamo.
Mi sa che hai visto un altro film o conosci poco i fumetti.
Uno dei migliori adattamenti di fumetto di sempre.
Ha dei problemi, ma è più che godibile proprio per l’atmosfera da fumetto che ricrea.
Guarda la mia recensione
https://youtu.be/xjPoTuRnz5k
Non l’ho ancora visto, non mi interessa più di tanto. Però lo vedo divisivo come pochi italiani ultimamente! Penso, come si deduce dalla rece di Nocturno, che occorra vederlo con lo sguardo giusto, ma fin dal primo minuto, preparati, oppure si è fregati.
I gusti sono gusti, come diceva Dirty Harry, più o meno. Ma io penso che la frase più importante della recensione sia: abbiamo perso tutti. E questo è difficile negarlo. Facciamo un paio di conti. Il film è costato una decina di milioncini, è uscito in 500 copia prima di Natale, in diretta concorrenza con i Blockbuster. Questo significa che non è stato pensato come un progetto di nicchia, da cineteca, ma come qualcosa che doveva spaccare e lanciare un brand quantomeno in Europa. Risultato, incassi al momento intorno al milione di euro, un bagno di sangue. Non ci sta andando nessuno. E dopo una settimana da 500 copie sono già a 400 scarse, e lo mettono nelle sale più piccole e sfigate. Perchè abbiamo perso tutti? Perchè l’industria del cinema guarda i quattrini, non sono mica dei cinefili i produttori, sono dei quattrinofili. Bene domani, se qualche giovane cineasta cercherà di fare Kriminal, o Topo Gigio, lo butteranno fuori a calci in culo.
Certo, per un superappassionato di fumetti come il sottoscritto è comunque piacevole, un po’ come quando vidi il primo Spiderman, quello degli Anni Settanta. O il primo Hulk, quello con Lou Ferrigno. Ma allora tutti pensavano che i film dai fumetti fossero per bambini o cerebrolesi, ci sono voluti decenni perchè diventassero degni di attenzione da parte della critica e del pubblico generale. Oggi la strada è spianata. E’ vero, ci scontriamo con gli effetti speciali e i costi americani. Ma pensiamo a Dario Argento e l’Uccello dalle Piume di cristallo. Non c’erano chissà che trucchi, ma faceva una paura bestiale. Ecco, se proprio si voleva fare un film da cineteca, si poteva andare su quella strada, un Diabolik più oscuro, notturno, un serial killer che si innamora. Nota di demerito, l’uso di Milano come scenografia. Ok che Clerville non esiste e puoi ambientarla dove ti pare, ma usare la Stazione Centrale come tribunale fa ridere i polli.
Per chi era pensato questo film? Non per i giovani, che con quel ritmo scappano, non per i cinefili, che non vanno a vedere un cinefumetto. Rimangono gli appassionati di Diabolik, quindi vecchi e moribondi. Ma allora, te le scordi 500 sale.
Ma poi siamo sicuri che gireranno il due e il tre?
In effetti un budget così alto per quest’ opera doveva far presagire un passivo feroce. Cioè, il fumetto inedito vende 50.000 copie , allarghiamo il bacino d’ utenza a 100.000 lettori che si prendono le ristampe e gli speciali, e arrivi ad un incasso quasi sicuro di 1 milione di euro di fedelissimi. Il resto era da raccogliere tra persone che poco o nulla sanno di Diabolik, per pareggiare. Un’ impresa impossibile.
Il rosicone italiano che critica e demolisce a prescindere che tardava ad arrivare, è arrivato. Demolisce tutto del film, soprattutto le ambientazioni e la scenografia che invece sono il punto forte. Poi, diciamolo chiaramente, i Manetti non hanno voluto fare un adattamento del fumetto, ma hanno fatto “il fumetto”, e se Il fumetto Diabolik è sciapo proprio di suo, non è colpa certo dei Manetti.
Esatto, daccordissimo. Ma poi dove è detto che il film deve e può sempre rispecchiare fedelmente il fumetto o/romanzo ???? Solo pura invidia…all’italiana
A me è piaciuto. Forse perché non sono un critico che deve per forza dire qualcosa. I Manetti han preso il fumetto e lo hanno messo su pellicola. Senza effetti speciali, senza americanismi ma solo le idee delle Giussani. Ambientazioni e costumi, anche delle comparse, fedelissime. Certo, non un capolavoro ma un film godibilissimo.
Invece di criticare i capolavori italiani, cercate di sminuire, denigrare e ridicolizzare (cosa che non vi è riuscita, e non vi riuscirà) i fratelli Manetti che hanno dato anima e corpo alla realizzazione di questo spettacolare film. Poi non parliamo degli attori, ad esempio su Mastrandrea c’è solo da complimentarsi con lui, è uno degli attori italiani più capaci a livello mondiale, ed a mio avviso anche tutto il cast. Quindi non sparalte solo per invidia o gelosia….forse qualcuno voleva essere al posto loro….no???
Non sono minimamente d’accordo con chi critica negativamente questo film. Io l’ho trovato molto ben fatto e fedele al fumetto.
Stesso risultato del film su tex, attori bravi , in film da non fare non è facile portare un fumetto al cinema, i nostri personaggi ( quelli dei fumetti italiani) devono restare su carta.
Considerazioni varie:
1) Come hanno scritto proprio su questo sito, parlando di Nolan, osservare trasposizioni “serie” dei fumetti da un lato fa alzare l’asticella, ma dall’altro fa sorgere preoccupanti dubbi su cosa sia “l’asticella”.
2) TUTTI i commenti a favore sono di gente che afferma “è come il fumetto, ergo è bellissimo. Secondo questo spirito Shining, che è assai diverso dal libro, fa cagare.
3) Quello degli anni ’60 aveva una libertà autoironica che oggi ti puoi scordare di vedere.
Veramente pure il Diabolik del grande Mario Bava,uscito nel 1968,sembra proprio sia stato un flop…personalmente non l’ho mai visto,ma da impenitente cinefilo potete stereo certi che rimediero’ quanto prima…Il Diabolik dei Manetti Bros. a me è piaciuto,lo vedro’ una seconda volta e quando uscirà il DVD lo comprerò…esattamente come farò con il Diabolik del ’68!…Tutti i gusti. so’ gusti, rega’…🌚🔪🎭🇮🇹🎥🎬
Non sono un critico del cinema, ma da sempre un appassionato lettore del fumetto in argomento. Un’amica mi ha chiesto com’è il film è bello? Io gli ho risposto semplicemente: “se ti piace il fumetto, vedrai questo film con curiosità e nostalgia”. Io non posso che complimentarmi con tutto il cast, non è un film facile, gli attori sono stati brillanti, Miriam Leone eccezionale. Posso capire che non ci sono effetti speciali come nell’Uomo ragno o Batman, ma proprio in questo si vede la bravura degli attori e del regista, scene ambientate poi nelle bellissime città italiane come Milano (Clerville), Trieste (Ghenf) e Bologna (gli interni).
Che altro dire, forse è un film apprezzato molto dagli appassionati di Diabolik, poco dal rimanente pubblico forse perché privo di effetti speciali 4D. Ma, come si sa, la fortuna aiuta sempre gli audaci, chi vivrà vedrà.
Pure a me è piaciuto e mi sono divertita.
Ma è sempre lo stesso troll tra i commenti?
Almeno cambiasse stile, o si sforzasse a inventarsi nomi, un minimo di originalità, non si pretende troppo. Non sanno più nemmeno trollare. Che tempi difficili.
Domanda seria: il fumetto di Diabolik mi ha sempre lasciato indifferente. Salto direttamente il film?
Bruciato…scelta dei personaggi sbagliata, forzata…
Un grande soggetto con un potenziale enorme sprecato
Per niente sbagliati, è proprio il soggetto che è ridicolo per un film, allo stesso modo della tutina nera.
Il fumetto era straordinario
L’immagine di Diabolik è iconica. Lo sono la bellezza di Eva Kant, della Jaguar E type nera e della Citroen Ds di Ginko.
Ma il fumetto era ed è una cagata pazzesca.
Che dire della quarta di copertina con ritratto il personaggio occasionale con nome italianissimo e cognome inglese?
I fumetti seri sono altri. Non mi riferisco necessariamente alla Marvel….
Per me sì. A me è piaciuto come trasposizione del fumetto. Se non conosci le basi, certe cose/scelte le troverai anacronistiche per il cinema d’ oggi.
No Vabbè calma. Offendere Diabolik è sciocco. Può non piacere ma è un pezzo del fumetto popolare italiano. Era freddo spietato ladro assassino. Cosa che quando uscì piacque. E aveva un suo stile riconoscibilissimo. E’ difficile che una trasposizione fedele di un fumetto nel cinema funzioni. Il fumetto ha ritmi scelti dal lettore, nella lettura. Inoltre ispira una maggiore sospensione dell’incredulità etc. La mia opinione è che quando lo trasponi lo puoi, anzi lo devi, senza tradire lo spirito del personaggio. E un bravo regista/sceneggiatore e comparto tecnico a volte lo sanno fare. Cmq, lo guarderò e poi mi formerò la mia idea. Ma ho letto che i gli attori romani del film dicono “Diabbolik”. Ecco, Clerville è in una immaginaria costa azzurra, più o meno. Gli attori italiani dovrebbero studiare dizione come i doppiatori.
lo devi “modificare”. E’ scappato il verbo.
Rispetto ai tentativi precedenti, il film dei Manetti Bros. è la trasposizione cinematografica più fedele al fumetto mai fatta finora. Scenografie fedeli al fumetto ed agli anni a cui si riferisce, effetti speciali capaci di riprodurre il fumetto alla perfezione (il nascondiglio nascosto nella roccia ne è un esempio lampante), colonna sonora ben struttura e adeguata per il tipo di film, la Leone vestita e truccata da assomigliare perfettamente alla lady Kant dei fumetti, e poi grande interpretazione di Mastrandrea e Marinelli nei rispettivi ruoli. Unica pecca, se la vogliamo trovare, il colore degli occhi di Diabolik (sarebbero bastate delle lenti a contatto)!
Chi dice il contrario o non ha mai letto i primi numeri del fumetto o non ne è appassionato…lascerei il giudizio a chi ha fatto di questo cult del fumetto italiano una religione!
Come ci si può aspettare un film moderno quando questo è ispirato ad un soggetto ambientato negli anni 60?!?!
E niente, non ce la fate proprio a capire che fumetto e cinema sono medium differenti e ciò che funziona in uno non necessariamente funziona anche nell’altro. Ma poi che vuol dire “lascerei il giudizio a chi ha fatto di questo cult del fumetto italiano una religione”? Il film lo hanno distribuito in tutta Italia, mica lo hanno allegato come bonus al nuovo numero di Diabolik uscito in edicola. Ripeto, criticate tanto i film Marvel e i loro fanboy esaltati, ma voi non siete mica tanto meglio, anzi.
Io l’ho apprezzato anche se condivido la scena comica dell’armadio, ma non ho mai pensato di vedere sequenze dinamiche hollywoodiane, mi è piaciuto perché è come leggere il fumetto
“L’arrivo di Wang” però è un film dei Manetti e ne ho sentito parlare bene. Qualcuno conferma?
Uhm no, non te lo consiglierei. Il loro peggiore insieme a “Paura”, basato su un’ideuccia che andava bene per un corto, stiracchiata male fino a diventare un lungometraggio troppo povero e troppo sgangherato.
I loro film migliore (fino a questo Diabolik, per quanto mi riguarda) e’ stato Song’e Napule.
L’arrivo di Wang a me è piaciuto tanto…
Si anche a me è piaciuto Wang!
beh, non vorrei sbilanciarmi troppo, quindi resterei sul vago:
“l’arrivo di Wang è una merda colossale e mi ha fatto rimpiangere di non aver passato due ore a guardare i piccioni”.
Spero che si riesca a cogliere la recensione nonostante l’abbia sussurrata in sordina
Magari
È la trasposizione da fumetto a film.
A me è piaciuto tantissimo
A me il film complessivamente e’ piaciuto…..forse un po’ troppo teatrale….un po’ lento. Comunque tutti gli attori sono bravi con una Eva Kant altera e bellissima…..come del resto lo e’ stata Marisa Mell nel 1’ film di Diabolik nel lontano 1968.
Certo chi ha avuto un’infanzia infelice priva di affetto e di giochi non può godersi Diabolik. Diabolik non è mai stai per tutti. Il film è un gustosissimo ritorno agli anni sessanta girato in maniera formidabile in un set, per forza di cose, dei nostri tempi. Gli attori, superbamente diretti e bravissimi nell’interpretare quell’epoca senza cadere nel vecchio stile dei film di allora . Un godurioso film lento, dove suspense, commedia, violenza, crime si fondono in un eleganza senza che lo spettatore venga sconvolto da effetti sonori ma invece accompagnato da una elegantissima, dolcissima colonna sonora.. Un’innovazione cinematografica dove gli effetti speciali non vengono percepiti. Ho sognato Diabolik. No, era tutto vero: eri al cinema.
Abbiamo tenuto gli occhi incollati allo schermo, NON un momento di NOIA!!!Siamo entrati titubanti siamo usciti molto soddisfatti!!!
Un bel 10 e lode!!!!
Aspettiamo il secondo con gli stessi attori!!!
Le bimbe dei Manetti corrono ancora ad intonare i cori di difesa! Quante cazzo siete?
Ma fatela finita, e tornate a tuffare le vostre sudicie facce nella fetida zuppa che la RAI continua a scodellarvi; oppure, degnatevi di dare un minimo di argomentazione al vostro giudizio del tutto fazioso e illuminate le nostre menti limitate che non riescono a cogliere cotanta bellezza.
Ma le pagano?
Non credo, penso piuttosto che sia gente che in qualche modo ha fatto parte delle maestranze che hanno lavorato al film e sicuramente ci avrà creduto forte forte!
Presumo che il range vada dall’assistente dell’aiuto fabbricante di orecchie al tizio che distribuiva i cestini del pranzo.
Vabè dai, il commento di Nadia è una splendida trollata. Sembra la recensione su Donna Moderna del 1993.
Il fumetto era straordinario
Wow quanti nuovi utenti ad elogiare questo film e contemporaneamente a dare del prezzolato al redattore, sembra quasi una strategia.
Sembra.
L’immagine di Diabolik è iconica. Lo sono la bellezza di Eva Kant, della Jaguar E type nera e della Citroen Ds di Ginko.
Ma il fumetto era ed è una cagata pazzesca.
Che dire della quarta di copertina con ritratto il personaggio occasionale con nome italianissimo e cognome inglese?
I fumetti seri sono altri. Non mi riferisco necessariamente alla Marvel….
Un fumetto arrivato al 900 esimo albo é una cagata pazzesca secondo te? La verità é che Diabolik é per adulti, bisogna esser adulti per capirlo! Io non ho ancora visto il film, ma la scena descritta è identica, quindi perfetta.
Leggete Topolino, per voi sarà più chiaro!
Beh, “forum” conta 9936 puntate…non c’è reale rapporto fra qualità e diffusione o longevità.
Io leggevo Bonelli ed i miei amici che stavano su un piano più “alto” (la scuola francese, Andrea Pazienza, Katsuhiro Otomo etc.), mi trattavano con paternalistica derisione. Albi artisticamente scadenti, graficamente frettolosi; di facile consumo insomma e non di ricerca formale e contenutistica. Ecco, io allo stesso modo guardavo a diabolik. Mi sembrava proprio il passatempo da sala d’aspetto.
Film che salterò a piè pari (o che al limite recupererò aspettando sul bordo del torrente) visto che non ho mai sopportato il fumetto…e ne ho letti parecchi, i miei avevano un’edicola e quando avevo già divorato tutto ciò che mi appassionava ripiegavo su sto “romanzetto harmony più noir” di dubbia qualità sia nel disegno che nella scrittura.
Ha ragione chi, più in alto, ha scritto che a sto punto era meglio Kriminal; ma aggiungerei pure che, se la tendenza è quella di andare ad attingere dal fumetto italiano 70s 80s, un qualunque racconto preso da un Lanciostory o Skorpio a caso sarebbe stato sicuramente più avvincente. Non mi meraviglierei se nei prossimi progetti dei Manetti, che per me sono la morte cerebrale del genere che si sperticano tanto a voler rappresentare, ci sia la trasposizione di Corto Maltese così da riuscire a strizzare l’occhio pure alle pipe di radica che tanto amano il soggetto originale.
134 commenti in cui, in quasi la metà, si fa la punta agli stronzi su dove vada accentata una lettera o su come bisognerebbe scrivere una recensione. Rimpiango i tempi di Ciobin e Harry Piotta…non credevo che sarei mai arrivato a dirlo.
Includici Schiaffi e te l’appoggio. Avrebbero fatto una bella strage di ‘sti shilloni e ci saremmo fatti quattro risate.
@pier, ma sei per caso quell’Alessandro che postava qua sarà un anno fa?
Buona metà dei commenti sono sostanzialmente copia ed incolla con nomi buttati senza un briciolo di fantasia. Sper che la claque sia almeno a titolo gratuito perché altrimenti sarebbero i soldi peggio spesi dai tempi degli occhiali a raggi x sui giornalini.
@Bugo. Sinceramente no. Ho scritto per la prima volta qualche giorno fa. E poi: non ho che se sto sulle scatole a qualcuno mi cambio il nome. Chemmefrega? Ma questo anche nella realtà, eh.
@Takeshi e Bugo
Concordo su Ciobin e Piotta e in particolare Schiaffi, proprio quello che ho pensato anche io.
Diabolik l’ho sempre calcolato poco e niente, mi è sempre sembrato un noir per signore borghesi e i disegni mi hanno sempre abbastanza respinto. Ma visto che forse qui qualche commento ne parla bene magari farò uno sforzo per il film se sarà in streaming, quando avrò qualche minuto libero sul gabinetto.
Lol, se bazzicassero ancora i commenti di queste “sacre pagine” (come ebbe a definirle una volta il buon H Piotta aka Ciobin) non avrei mai osato infangarle pigiando i tastini della mia tastierina con le mie ditina impiastricciate attaccate ai miei braccini focomelici. Ma ormai quei leoni se ne sono andati ed anche le merdine come me prendono coraggio e si delurkano. Lo ammetto, a me il cinema di combattimento mi fa cagare, dell’horror me ne fotto e dei generi me ne impipo. Reggo giusto la fantascienza che tratta Stanlio. Sono uno dei (credo) tanti che ciononostante non si perde un pezzo dei Calci perché infrociato perso per i redattori. È vero che l’impatto pazzesco dei Calci è cosa del passato, ma cazzo se hanno rivoluzionato il linguaggio, a quanti hanno aperto la testa ‘sti regaz? Non c’è più, giocoforza, la freschezza degli inizi; e con quella se n’è andata un po’ della corrispondentevi freshness; però la classe, cari miei, quella che avrebbe voluto avuto avere il filmaccio che fa da pretesto a queste chiacchiere, si misura a palate, badilate e benne e benne di ruspe ed escavatori. Ed è classe vera, e lo dimostra col fatto che è di quella che s’affina man mano che si invecchia, e in questo, ancor sempre, il gran capo supremo ne è l’esempio il più fulgido. Per anni non l’ho capito, poi per un po’ ha abbandonato la sua creatura, i frequentatori storici della sezione commenti s’inviperiscono, io non ne comprendo il motivo. Poi torna, e finalmente comprendo cos’è un fuoriclasse: senza effetti speciali, né effettacci né coreografie grandiose mette tutti a sedere.
E vabbé, son finito anch’io a leccare il culo a questi quattro quarantenni nerd per il peggio cinema per bori col pacchetto di sighe arrotolato nella manica della t-shirt; ma ormai che Betty Moore di malvestite.net ha mollato la spugna, ormai che le orde di orchi bimbominkia nazi e incel hanno conquistato /b/, ormai che Zuckermerd s’è mangiato tutto internet e ha fatto piazza pulita dei forum e della blogosfera (una inclosure, l’hanno giustamente definita i wuminghioni) mi restano solo i Calci sull’internet. Se mollano loro mi tocca buttare il naso fuori dalla porta e scoprire quant’è profondo il buco del culo del bianconiglio.
Porco dio.
Grande Bugo Tognazio
Se ti addentrerai ulteriormente nella selva di commenti vedrai che queste mie parole di mera nostalgia hanno scatenato un bel putiferio.
90 minuti di applausi
Grande Bugo, appoggio tutto, specialmente il Porco Dio!
@Q. (Q di cü?) Volevamo stupirla…. e stu pirla è arrivato.
@Pier: dolce cucciolo di foca monaca, guarda che per far rimpiangere quel trollone coglione marcio di Ciobin e i suoi tempi come se fossero una specie di età dell’oro perfino a me che lo odiavo come la merda sciolta il giorno che hai messo le mutande bianche pulite ce ne vuole parecchia di sfiga cosmica. Significa che praticamente sei l’epitome del fallimento, alla voce “inutile” sul dizionario c’è la tua foto.
Io lo dico per te ragazzo: datti una regolata e torna a nasconderti, che sei messo veramente male.
blasfemissim
blasfemissim!
Visto. Non dico che è un film totalmente da buttare… ma si poteva e si doveva fare molto meglio anche se per poter fare di meglio si doveva anzitutto affidarsi ad altri registi, perchè i Manetti hanno dei limiti enormi di cui sappiamo tutti da tempo immemore.
Piacerà ai fan? Sicuramente, però non so se riesci a coprire le spese di produzione soltanto con i fan di Diabolik. Perlomeno non è un nuovo “Il Ragazzo Invisibile”, almeno questo concedetemelo di dirlo…
Concordo con la recensione, film terribile. Peccato. Marinelli, che in altre occasioni ha dimostrato di essere un attore straordinario, in questo caso sembra narcolettico, con lo sguardo fisso e la parlata lenta e monocorde. Evidentemente gli hanno detto di fare così, immagino che non si sia trovato benissimo, ma che ormai gli toccasse. Anche Alessandro Roja inguardabile, una macchietta da cinepanettone. Mastrandrea, altro attore bravissimo, costretto a una recitazione fredda e meccanica. Il tutto senza un’ombra del fascino evocato nel nostro immaginario dal fumetto di Diabolik (effettivamente, vedere Eva Kant che dice al nostro eroe di rinchiudersi in un armadio gli fa perdere qualsiasi dignità…). Un’occasione persa, credo ci fossero le condizioni per fare molto ma molto meglio.
Io i 400 calci li darei molto volentieri a quello che ha scritto la prima recensione. Ma tu l’hai pagato il biglietto? O se entrato gratis per poi sputare su un piatto principesco? E magari ti hanno pure pagato per dire tutte quelle idiozie? Ti lamenti che spiegano tutto e poi non capisci una mazza…ma hai capito o no che la scena dell’armadio era essenziale per scoprire che potevano intendersi con il morse? Ma vai tu a nasconderti che non hai capito nulla perché volevi vedere un film della Marvel o uno di 007 ed invece ti sei sbafato un film italiano finalmente alla Hichcock!!!
Chi non conosce il fumetto non può capire l’ importanza della scena. É una vignetta che ha 60 anni , non la si può spiegare a tutti o aspettarsi che capiscano e facciano wow. Quei padri che hanno portato al cinema i figli dicendogli “ti faccio vedere io uno figo, altrochè Batman” , sono stati sgozzati durante la proiezione dai pargoli, secondo me. Io non m’ incazzo, anzi capisco le perplessità di chi parla di Diabolik film senza essere fan/conoscitore/esperto del fumetto. E poi ci saranno anche quelli a cui il fumetto piace e avranno segato il film ugualmente, per motivi anche giusti , tipo gli accenti.
aaaahhhhh! Antonella Benedetti! Spazio ad un parere imparziale proprio eh?!
https://www.facebook.com/antonella.benedetti.9484
Eccone altri 2!!!
L’esercito degli “Eeehh ma se non sei esCHperto/fanNE/inDenditore e fine esCHteta non lo puoi capire!” ha trovato altri 2 seguaci.
A questo punto, dall’alto del vostro fine ed erudito gusto, vi chiedo: Ma da quando in qua per poter capire un film occorre arrivare alla visone sCHtudiatH? Ma sul serio vi siete azzardati ad accostare questa montagnola di merda fumante ad Hitchcock?
Dai su, va bene difendere qualcosa che vi è piaciuto…ma qua siamo arrivati al ridicolo!
Io ho risposto per la scena dell’ armadio: probabilmente ridicola per chi non conosce il fumetto, una chicca per chi lo conosce, fondamentale per capire che Eva sa usare il morse, che userà un sacco di volte negli albi. Faccio un paragone simile, tipo io che vado a vedere L’ incredibile Hulk ( quello con Norton) senza sapere chi sia. “Oh, ma è credibile uno che diventa color Fiat 127 verde e spacca tutto al grido di Hulk Spacca!? “. La colpa non è certo del regista…
Non è credibile, ma è sicuramente più coerente con tutta la storia e soprattutto col personaggio. Banner diventa Hulk perché viene colpito dai raggi gamma (che sono molto radioattivi) quindi, senza essere uno scienziato, ci puoi arrivare anche tu a sospendere l’incredulità e continuare a goderti il resto delle assurdità senza batter ciglio.
Per Diabolik il problema sta proprio nella coerenza alla seriosità con cui lo si è fatto, non puoi far recitare gli attori con fare distaccato e freddo proprio per dargli un tono serio/sofisticato, e poi chiudi Diabolik nell’armadio come l’amante della pubblicità del vino. E non me ne frega un cazzo se sta scritto nei fumetti, parliamo di roba fatta 60 anni fa…roba che oggi fa sorridere perché fa tenerezza come le parodie di Maccio ai vecchi “Come eravamo”.
E non regge manco la scusa “eeeehhhhh, ma hanno traslato il fumetto su pellicola”. Eh no caro mio! Hanno fatto un’operazione molto paracula che si chiama: facciamo paro paro le scene del fumetto così se floppa male non abbiamo nessuna responsabilità!
Questo è quello che fa chi non ha le palle, non ha il mestiere o entrambe le cose insieme.
Se vuoi vederti un film che vuole essere coerente alla fonte originale risultando anche un godibile film d’avventura, ma senza avere mire napoleoniche come questa monnezza che tanto difendi, recuperati The Phantom con Billy Zane. Ci sono pure la tutina aderente e la mascherina d’ordinanza.
Ah dimenticavo, i film su Hulk mi hanno fatto cagare…entrambi!!!
@Takeshi. Mi pari un pò confuso. Prima dici che il film NON LO HAI VISTO.
Poi in serie:
– A quel paese tutte le opionioni. (Perchè picchi a destra e manca)
– Definisci il film merda fumante
– e arrivi pure a fare la critica di una singola scena.
Cioè, ripigliati.
@Pier Ma ripigliati tu…o forse gli effluvi di biomassa respirati durante la visione di questa deiezione ti hanno offuscato il cervello?!
In cosa sarei confuso?
Non l’ho visto, e molto probabilmente non lo vedrò. Mi sono sufficienti i video su YT ed i pareri di chi l’ha visto per capire che è l’ennesimo fallimento partorito dai Wannabe Bros.
Per quanto riguarda la scena in questione, se hai bisogno di un disegno esplicativo per capire che è una cosa ridicola vattelo a cercare sulle pagine del fumetto che tanto ti piace.
Ora, per cortesia, o dici qualcosa di sensato…o taci!
@Takeshi. Mi fai pena. Per adesso ti ho dato retta ma suggerisco a tutti, per il futuro, quando vi sentite insultati da certi elementi, di lasciar cadere che date loro importanza …”non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
@Pier. Non ho offeso nessuno, sei intervenuto tu senza che nessuno te lo chiedesse e ti lamenti pure se ti rispondo?
Tra l’altro non la pensiamo neanche tanto diversamente…booh!
Non hai visto il film e fai il recensore? Non hai neanche visto la scena dell’ armadio e ti affanni a farne un dramma, un insulto alla figosità di un personaggio? Ma sei serio? A parte il fatto che il mio riferimento a Hulk era più centrato su uno che spacca cose e poi grida “Hulk Spacca” , a rendere ipoteticamente ridicolo il personaggio a uno che non conosce Hulk. E a me il film è strapuaciuto, invece. Ma manco hai visto Diabolik e ti schieri. Boh. A questo punto , visto che chi si limita a dire, come ho fatto io, che il film potrà piacere ai fans del fumetto più che agli altri ( per le ragioni che anche Lang ha citato) e vengo quasi tacciato di essere una maestranza, posso dire a questo punto che tu lavori per Mediaset , visto che spari merda su un film 01 Rai senza averlo visto. Dai, calmati e spostati.
Ecco qua, Cip e Ciop che si difendono a vicenda dall’alto del loro alberello bucato pieno di guano e noccioline.
Non sono un recensore, non so da che cosa tu sia arrivato a dedurlo, e non serve averla vista la scena dell’armadio per poter dire che è una stronzata. Chi l’ha mai detto che Diabolik è figo?! Uno con la tuta da mimo e le orecchie ben definite e visibili da fuori la maschera, in quanto ad essere ridicolo, se la gioca con i capezzoli di Batman scolpiti nella corazza del costume o col para palle di Dredd.
Per quanto riguarda la frase di Hulk, provo a spiegartela come farei con mia nipote di 4 anni: Hulk è una creatura di pura forza, tanta tantissima forza…ma poco cervello, infatti non sempre riesce a capire chi sia suo amico e chi no, anche perché è sempre arrabbiato. Verde di rabbia, appunto.
“Hulk spacca!” è una delle poche frasi che è in grado di dire, non sa parlare.
Non dubito, né mai l’ho fatto, che il film piacerà ai piccoli fans del fumetto…ma la sostanza non cambia, è un film demmerda!
Adesso riprenditi le tue noccioline e torna dal tuo amichetto, l’inverno è ancora lungo…rimettetevi a dormire.
@Chuck. Lasciar perdere avevo detto….ma non vedi il signor “non ho insultato nessuno”?
Pier, guarda, il suo parere mi ha talmente scalfito che sai cosa sto facendo ora? Mi sto leggendo il Diabolik a colori, “Un killer per Ginko”. Sono forse un matusa? ASSOLUTAMENTE SÌ ;-)
Bravo, e spero che tu lo stia facendo stando sopra alla tazza del cesso…l’unico posto buono per leggere quella fetecchia.
Falla tutta eh!
Jackie Lang, il sedicente recensore, sembra quel bambino che alla cena di Natale con tutta la famiglia urla “Cacca! Cacca! Cacca!” per attirare l’attenzione.
ahia le maestranze si sono arrabbiate…non siamo ai livelli del sig diavolo o del ragazzo invisibile ma la competizione è ancora aperta…
Dopo anni da lettore silenzioso, la recensione – ma soprattutto i commenti – mi spingono a condividere pubblicamente qualche riflessione:
1. Criticare il fumetto “Diabolik” non ha molto senso. Può non piacere, ma negarne il valore oggettivo è puerile. Del resto, è con questa premessa che si apre il pezzo di Jackie. Piaccia o non piaccia, Diabolik è un’icona pop della cultura italiana, tutti sanno chi è, anche quelli che il fumetto non lo hanno letto mai.
2. Il Diabolik anni ’60 è molto diverso da quello attuale. Comprensibilmente, il personaggio si è evoluto con i tempi.
3. I Mainetti hanno scelto di portare sullo schermo la versione primigenia – non era scontato e, per dirvi, io non lo avrei fatto – con tutte le conseguenze in tema di ambientazioni e di dialoghi. Penso, ad esempio, alla conversazione tra ricconi all’hotel in montagna, dove l’italiano usato è retrò e forzatissimo, ma rigoroso rispetto all’originale. Questa scelta può non essere condivisa (è una tra le tante possibili, non necessariamente la migliore) ma merita rispetto, se non altro per l’onestà intellettuale dei registi, che sin dalla prima scena sembrano gridare “OH, LO FAREMO UGUALE UGUALE AL FUMETTO DEL ’62”.
4. La trama, pur senza essere chissà quale capolavoro di sceneggiatura, regge, si segue volentieri e non è affetta da particolari maccosa, salvo gli stessi del fumetto (sull’argomento, vi rimando ad un gustosissimo pezzo di Claudio Bisio in “Quella vacca di Nonna Papera”; io mi sono sempre chiesto, ad esempio, come fa una Citroen DS a stare al passo con una Jaguar E-Type…non sarà che Diabolik è una pippa a guidare?).
5. Gli attori seguono la consegna di recitare in modo “asettico” e, se si parte da questo presupposto, offrono delle buone prove. Poi secondo me Marinelli non ha la fisicità per interpretare Diabolik, ma sono punti di vista.
6. In conclusione, supportato anche da una buona colonna sonora e da un convincente comparto costumi/scenografia, il film regge e vale la pena di vederlo. Ma per apprezzarlo occorre “stare al gioco”, ossia accettare questa full immersion in un fumetto anni ’60 senza alcun tentativo di svecchiamento. Il che ha ovviamente dei limiti e può far storcere qualche naso.
7. Da ultimo, non si capisce perché Jackie Lang non possa esprimere la sua opinione senza essere accusato di incompetenza o, peggio, di essere prezzolato. Da affezionato lettore de I400calci, ho sempre apprezzato l’onesta intellettuale degli autori e anche la loro competenza – sulla quale ho comunque pochi strumenti per giudicare, facendo un altro mestiere – nel mostrarmi dettagli che, da inesperto, non ero in grado di cogliere. Non condivido la sua recensione, ma una recensione è pur sempre un’opinione personale: si può non essere d’accordo senza per questo dover insultare il suo autore.
Pace & bene a tutti.
Bravo, non condivido il merito (il giudizio sul film, che a me non è piaciuto – purtroppo!), ma è un intervento assai intelligente.
a prescindere da tutto, e dal fatto che io a marco manetti ci voglio bene (e quindi diabolik lo guarderò comunque), l’assalto delle maestranze a difendere il film è imbarazzante.
lo state facendo sbagliato.
Certo che i detentori dei diritti di Diabolik negano la trasposizione cinematgrafica per decenni e poi lasciano briglia sciolta ai…. Manetti.
Che per carità sono simpatici ma il cinema proprio non lo sanno fare. Vabbè… contenti loro.
Eh, ma non è che in Italia ci sia tutta questa scelta eh (dopo che altri registi importanti si erano dati).
Ma certo che alcuni personaggi portano il dibattito ad un livello infimo. E’ questo che fa l’anonimato? Trasforma tutti in trogloditi. Poi, a parte che anchio mi sono lasciato scappare una volta a un recensore un “del film non hai capito un caXXo”, ma perseverare è diabolico. Mi fa specie che , mi pare, i più offensivi siano stati i difensori del film ( a dir loro fini intellettuali ) che al posto di argomentare offendono il recensore. Come scrissi già una volta pensavo fosse un sito popolato da persone intelligenti ma ci sono un bel pò di trogloditi che nascosti dall’anonimato fanno i bulli. Mi piacerebbe incontrarli per strada e vedere se sono così. Ma crescete! E come uno mi fece notare “ma perchè tanto disagio?”
Non sono trogloditi, sono i soliti sfigati che hanno lavorato al film o sono ammanicati con gli ambienti Rai e che si precipitano a difendere queste porcate a spada tratta perché si sentono punti nel vivo.
@Cynism. “No, questo non creto” come diceva Crozza/Razzi. Perchè da ambo le parti ho letto begli insulti. Però…sull’ira di quelli che vanno a vedere un film e si accaniscono con dice loro che il film è una merda ho una mia teoria psicologica ( del tutto campata in aria). Aspetto un certo film da una vita, sono un Fan(atico); esco dalla sala e sono deluso; ma mi racconto che non ho BUTTATO VIA i soldi e mi autoconvinco che era comunque bello; uno mi dice che il film faceva schifo è mi arrabbio con lui perchè nego a me stesso la verità che in fondo so. Vabbè, psicologia d’accatto. :)
fidati che è così…son usciti dalle pareti anche per un film abominevole di serie c di cui non ricordo il nome ..ma era prodotto dalla regione … ovviamente non l’ha cagato nessuno ma guai a parlarne male
Pier sei un disagiato da competizione, hai sozzato tutta la zona commenti ma non ti rendi conto che non ti caga nessuno perché non capisci una mazza di film? Prendi le medicine e vattene a letto che tanto non le impressioni mica le romane invasate a cui piace sta trashata da cestone. Devi sbagliare almeno un congiuntivo e leggere zerocalcare. AO’.
Dai su.. a nanna.
Dopo supereroi contro la municipale abbiamo Jackie Lang Vs maestranze Rai.
Ma questo sito è meglio di una puntata di Boris… Mi avete rallegrato la giornata.
https://www.youtube.com/watch?v=urzKKSQ4_7E. Un’altra perla di Stanis a proposito di maestranze
Mi chiedo quanti altri soldi i produttori italiani saranno disposti a buttare nel cesso prima di prendere atto del fatto che questo tipo di film, semplicemente, in Italia non funziona. I nostri fumetti non sono trasponibili sul grande schermo, anche perché sono legati a doppio filo con il periodo in cui sono stati creati. Un Batman funziona bene se ambientato negli anni ’30, così come negli anni 2000, un Diabolik e un Kriminal invece no. Per farli digerire al pubblico moderno non solo andrebbero completamente stravolti ma servirebbero dei budget che sono completamente fuori portata per la nostra cinematografia. Oltre a questo, andrebbe anche ricordato che i tanto vituperati blockbusteroni americani sono comunque il prodotto di un industria cinematografica che pone le sue basi su delle fondamenta culturali decisamente peculiari, molto (troppo) lontane da quella che è la nostra tradizione. Basterebbe prendere in mano uno o due libri per capirle certe cose, secondo voi è un caso se anche a livello letterario generi come il Fantasy, la Fantascienza e l’Horror sono nati e cresciuti nei contesti anglosassoni? È un caso che anche nello stesso ambiente fumettistico italiano, la maggior parte dei personaggi creati dagli italiani NON SONO ITALIANI? Tex è americano, Dylan Dog inglese, Alan Ford americano, Kriminal inglese, Martin Mystere americano, Nick Raider americano, Brendon inglese, Diabolik è sostanzialmente apolide. Persino Corto Maltese è originario di Malta appunto. Fate un paragone con i fumetti americani o quelli giapponesi, dove la stragrande maggioranza dei personaggi è originaria dello stesso paese in cui viene prodotto il fumetto e avrete la vostra risposta.
Come diceva Lucentini i marziani non atterrano a Lucca…
Non sono molto d’accordo con la disamina che ha fatto.
Con questa logica non avremmo mai avuto i western all’italiana, il poliziottesco, il macaroni combact, l’horror all’italiana. Il peplum con i vari Ercole, Maciste, Sansone cosa sono se non film sui supereroi.
E’ andato in crisi il sistema cinema italiano. Prima con i produttori, forse l’ultimo che era interessato ai generi era De Laurentiis, poi con gli sceneggiatori, registi e attori.
Dagli anni ’80 in poi il genere in Italia è semplicemente scomparso. Morto, ucciso dai film cucina e tinello e comici.
Ai tempi belli di una volta avevamo la seconda cinematografia al mondo (forse terza contando gli inglesi).
La crisi è stata una crisi sistemica legata anche alla bassa qualità televisiva, che ha veicolato l’idea di una Fiction dozzinale legata a un pubblico di bocca buona.
Adesso mi allargo è arrivo a dire che la crisi del cinema italiano è stata legata in forte misura alla mediocrità dell’oligopolio televisivo italiano.
@Maybe. Condivido al 100%. Mi hai letto nella mente. E aggiungo che non sono assolutamente d’accordo sulla questione Budget. Con 4 lire e tanta CAPACITA’ abbiamo fatto miracoli.
La differenza con i western italiani è che erano si girati in Italia, ma nella finzione del film la storia era comunque ambientata in America. Mica si sognavano di prendere il genere western e ambientarlo nel 1800 italiano, sarebbe stato ridicolo. Anche una buona fetta dei film horror italiani in realtà non fu realizzata in Italia, né con attori italiani; penso a molti film di Lucio Fulci (Paura nella città dei morti viventi, Quella villa accanto al cimitero, L’Aldilà, Lo squartatore di New York, Zombi 2 ecc) e anche ad alcuni di Argento come Suspiria e Inferno. I Peplum meritano un discorso a parte perché sono inevitabilmente legati con la mitologia e il panorama greco-romano, quindi in quel caso ci sta che vengano girati dalle nostre parti (e paradossalmente film del genere li producono in Francia, Inghilterra e Spagna, mai in Italia). Il genere nacque in Italia quando il cinema era ancora considerato la fonte d’intrattenimento più moderna e ludica in circolazione, quindi la domanda di film era superiore all’offerta d’oltreoceano e c’era spazio anche per prodotti nostrani (sebbene nella maggior parte dei casi fossero palesemente inferiori a quelli provenienti dagli States). Con il passare degli anni e il progredire della tecnologia, il cinema ha pian piano ricoperto un ruolo sempre più marginale nel panorama dell’intrattenimento, tanto è che ad oggi la maggior parte degli italiani vanno in sala due o tre volte all’anno (se ci vanno, tra l’altro), quindi non ha il minimo senso pensare ad una rinascita del cinema di genere, è un modo di concepire il mercato semplicemente fuori tempo massimo. Il cinema di genere viveva di quantità, oggi invece andrebbe fatto esattamente l’opposto, produrre molti meno film e puntare energie creative ed economiche solo su progetti degli di nota, che possano interessare il pubblico. Film come questo Diabolik o l’altrettanto orrendo Freaks Out di Mainetti non appartengono alla categoria.
E oggi sta avvenendo una ulteriore trasformazione del Cinema inteso come sala cinematografica ( che come arte non morirà). Ma se ha casa ho un 50/60 pollici a 3 metri; Se posso avere tutta la storia del cinema scaricabile, di tutti i paesi, in lingua originale; se posso mettere in pausa quando voglio per andare al bagno; se al cinemaè pieno di rompicoglioni e la gente mi flesha col telefonino, o sgranocchia, o parla… domanda: chi me lo fa fare di prendere una vettura, uscire dalla città e spendere un sacco di soldi? Secondo me solo due cose: primo, lo spettacolo veramente godibile solo sul grande schermo (quindi effetti speciali o grandissimi spazi, ma neanche tanto), secondo la socialità ( morosa, amici). Quando poi avremo tutti il 100 pollici…addio sala.
Concordo con Pier e aggiungo un altro fattore: oggi il cinema è vissuto come un evento. Non ne ha parlato nessuno ma qualche giorno fa hanno riproposto nelle sale il primo film di Harry Potter, uscito praticamente vent’anni fa e distribuito in ogni televisione privata o pubblica e in ogni formato home video ininterrottamente da allora (io avevo addirittura le VHS). Beh, che ci crediate o meno, l’incasso non è stato poi molto inferiore rispetto a quello di questa ciofeca dei Manetti. Ripeto, parliamo di un film di ben venti anni fa, che praticamente tutti hanno visto almeno una volta nella vita.
Tra l’altro c’è un’altra cosa che vorrei capire, ma tutti i geni che attaccano chiunque osi criticare il film definendolo un fanboy Marvel e poi pretendono di difendere questo abominio scrivendo a ruota che “È UgUaLe Al FuMeTtO!1!1!” si rendono conto di essere dei pagliacci? Non mi sorprende affatto che questa roba vi sia piaciuta, avete il cervello talmente a mollo nella diarrea da non riuscire neanche a rendervi conto che vi state comportando esattamente come i fanboy dei cinecomics che tanto odiate.
Che poi essere fedeli a un materiale di partenza così scadente come Diabolik. Disegni tirati via, sceneggiature che fan sembrare i Bonelli scritti da Alan Moore. È un prodotto pensato per semianalfabeti; basti vedere la vomitevole gabbia (due vignette per tavola, se la memoria – e l’istinto di autoconservazione – non mi ingannano) studiata per chi fa fatica a capire Tex.
Forse però questi difensori del film (che non ho visto, ma che vedo venir difeso per essere tutto sommato meno peggio del peggio del peggio) temono che il flop di ‘sta sbobba possa segare le gambe a un rilancio di Cattivik. Nel qual caso mi accodo alle presunte maestranze, il nero genio del male per me è la vetta del fumetto (non solo umoristico) italiano, secondo solo all’ irraggiungibile Ratman.
@Takeshi Kojak: ma infatti che cazzo c’aveva di buono Corto Maltese, a parte la figacciosità del protagonista?
@Bugo. Niente aveva di buono, assolutamente sopravvalutato così come per Valentina di Crepax; mi sembra di ricordare che ad un certo punto li fecero pure incontrare…ma potrei sbagliarmi.
Ecco, il paragone con Valentina mi avverte che urge una precisazione. In effetti i disegni di Pratt, a differenza di quelli di Crepax, reggono ancora alla grande e soprattutto tutti i suoi stilemi si possono declinare al contemporaneo, mentre quelli di Valentina, pur pregevoli, sono irrimediabilmente legati a un epoca, gli anni sessanta. Si può dire che lo stile Crepax è moda, mentre lo stile Pratt è lingua, e con quella lingua penso che per esempio Miller ci abbia fatto meraviglie. Poi tu che sei lanciostorysta mi saprai dire se il papà di Corto non abbia in realtà rubato tutto agli argentini, non mi sorprenderebbe.
E comunque sia a me i disegni di Corto mi fan cagare. Purtroppo i migliori disegnatori italiani pre Frigidaire (Toppi, de Luca) se li sono accaparati i fottichierichietti per il loro Giornalino, che a dirla tutta produceva comunque storie meno pallose e pretenziose di quelle “autoriali” alla Linus.
Che m’hai fatto tornare in mente, Il Giornalino.
Lo avevo totalmente rimosso, lo leggeva il bambino che mi abitava sopra. Ricordo che quando ci scambiammo le nostre letture a me toccò quel blocco di carta per fondi di gabbiette, a lui invece, diedi 2 numeri di Guerra d’eroi. Non li ho più visti, e nemmeno Il Giornalino dentro la cassetta della posta della sua famiglia ho più visto.
Lanciostory sicuramente ha dettato diversi canoni, sia nello stile di disegno che nel modo di raccontare storie; per me, è stato uno dei contenitori fumettistici più importanti che abbiamo avuto, penso all’Eternauta e mi vengono gli occhi a cuore, altro che Diabolik cazzo.
Minchia. Negli anni ’60 venivano disegnati l’ eternauta e la fenice di tezuka. Pochi anni dopo Go Nagai avrebbe creato Devilman. E venite a parlarci di Diabolik.
madonna Devilman potrebbero farci una serie animata ogni mese e sarebbe sempre cool..ma di che stiamo a parlà? c’è stato un momento per il fumetto italiano…erano mille anni fa e andava bene per un paese arretrato e in mano alla censura dei pretini..basti pensare a mezza chiappa di Valentina e tutti a farsi le seghe…poi la storia delle singole avventure fumettistiche è sempre affascinante, come tutte le storie di successo…ma diciamoci la verità..qualcuno sentiva il bisogno di un film su Diabolik? o qualcuno vorrebbe una serie animata su Diabolik? qualcuno con meno di 60 anni e che non abbia lavorato per questo film possibilmente… parlassimo di un Dylan Dog sarebbe altra storia…ma han già dato e dato male…peccato…uscisse oggi quello di Soavi immagino le maestranze a spremere la tastiera per difendere l’indifendibile…
Dylan Dog probabilmente funzionerebbe molto meglio come serie tv che come film, il problema è che tra l’impossibilità di usare Groucho, il fatto che andrebbe girato a Londra con attori inglesi e il genere horror che richiede comunque un budget cospicuo, è praticamente impossibile che ne venga fuori qualcosa di bello. I personaggi Bonelli purtroppo sono tutti inadattabili, da Tex che si rifà al western classico di frontiera, già ampiamente superato dalla rivoluzione Leoniana (e gli Spaghetti Western sono morti una quarantina di anni fa), a Zagor, personaggio francamente imbarazzante anche per il periodo in cui è stato creato, passando per Nathan Never, Martin Mystere, Brendon ecc.
Hai ragione, Dylan Dog sarebbe una bomba come serie tv ma sul budget cospicuo per fare qualcosa di buono nel genere horror, Jason Blum avrebbe qualcosa da ridire…e pure io.
Martin Mystère e Nathan Never (specialmente Legs), francamente spero che restino sogni erotici, non riuscirei a reggere il colpo vedendoli ridotti come questa roba imbarazzante che hanno fatto i Manetti.
Anche Dampyr potrebbe avere qualche cartuccia da sparare, peccato che Ralph Fiennes sia ormai diventato un panzone pelato.
tra i vari adattamenti impossibili .. mi son sempre chiesto chi si azzarderà a filmare una Divina Commedia…se i produttori italioti avessero risparmiato al posto di finanziare gli abomini vari della Cortellesi e Deluigi… vabbè ma non avremmo registi e attori degni probabilmente…forse Peter potrebbe tirarne fuori qualcosa ma direi che ha già dato anche lui…
Se il Peter di cui parli è Jackson, da mo che ha dato!
Guardati gli ingressi in picchiata nelle profondità di Isengard e immagina che fosse l’ingresso dell’inferno, non male per un neozelandese dai.
Ma noi probabilmente ci meriteremo l’adattamento firmato da Benigni con parlato originale…volgare fiorentino in terzine.
@ Mereghetti.
“poi la storia delle singole avventure fumettistiche è sempre affascinante, come tutte le storie di successo…”
Ecco, forse più che un adattamento dei fumetti italiani, uno più derivativo dell’altro (in questo senso forse Diabolik è l’unico originale? boh) sarebbe interessante un bel film sulle storie editoriali che vi stan dietro. Ma allora direi chew si deve cominciare con Alan Ford, con Max Bunker e Magnus. Basterebbe un approfondimento dell’ineffabile Nanni, anzi, e rinuncerei al film, coi soldi risparmiati i produttori possono confezionarci un bel Nick Raider con protagonista Claudio Bisio.
ci han fatto dei documentari e qualcuno l’ho pure visto…ma il “problema” dei doc è che sono di solito un’esaltazione dell’avventura descritta, senza critiche particolari…ma è anche giusto così..quando invece fai un film ecco… il come e il perchè è stato scritto Diabolik una volta che si spengono le luci non è che rilevi poi molto (se lo sai e sei un fan o simile tanto meglio per te magari)..sennò fai un fotoromanzo e nessuno ti cagherà il cazzo
Mi è abbastanza piaciuto, non siamo di fronte a chissà quale filmone ma nemmeno a un disastro totale, forse manca un pò di ritmo e “velocità” in certi momenti (magari è voluto), però nel complesso non mi sono annoiato.
Ecco cosa succede a lasciare le cose in mano ai romani.
Roberto Rossellini, Sergio Leone ed Elio Petri erano tutti romani :P ritenta, sarai più fortunato
Questi stanno ancora a Bombolo anzi a zarocalcare. AO’ me magno li bucatini tze tze…
Faccio un esperimento, scrivo un commento di parere sul film senza averlo visto, poi torno e mi rispondo dopo averlo visto, basandomi esclusivamente su questa recensione e su questi commenti: ” A me il film è piaciuto abbastanza, i Manetti hanno fatto un film sul fumetto, parlando del fumetto Diabolik, non del solo personaggio Diabolik e basta, del resto ogni loro film ha una “patina Manetti” che può risultare trash e indigesta, ma è il loro marchio di fabbrica che può sembrare (o forse é?) farcito di faciloneria e strafalcioneria, ma in fondo i Manetti ci piacciono così, vai a vedere una cosa dei Manetti perchè è dei Manetti, con pregi e difetti. Detto questo tutti i loro film sono carichi di difetti, tecnici (luci e scenografie) e non (recitazioni approssimative) ma non per questo non mi piacciono. Quindi pur essendo d’accordo sulla recensione del visto con occhio critico, asserisco che il film non solo è vedibile, ma è pure godibile”
Ci vediamo quando vedo il film.
Bravo ch3o di 4 mesi fa , sono fondamentalmente abbastanza d’accordo con me stesso, ora che ho visto il film.
Il film è un film sul fumetto di diabolik non sul personaggio diabolik e quindi si cerca in tutto e per tutto di tenerne il contesto e il registro. Non ha funzionato però la recitazione di Miriam Leone che era fuori registro, né ha aiutato il fatto che abbiano deciso di fare due ore di film che potevano essere condensate in 90 minuti. Questo avrebbe aiutato probabilmente anche a Michelangelo La Neve a risolvere alcuni buchi di sceneggiatura…Per il resto bravi e coraggiosi i Manetti, come sempre. Mi spiace per Michelangelo La Neve, uno dei miei autori preferiti che si è spento a Gennaio…sigh, quel capolavoro che è ESP mi stara incollato al cuore per sempre.
Flm stratosferico che rispecchia in pieno la trama del fumetto, voto 10
Dì la verità, eri quello che sul set teneva la lastra di metallo per mandare il fascio di luce solo sugli occhi di DiaBBBolik….diccelo dai, liberati di questo peso.
Mah, vedendo come lo stanno facendo male, ma davvero male male, ogni sospetto è lecito. Potrebbe essere anche vero trollaggio tanto per. In questo caso legge di Poe e di Hanlon entrano in corto, e boh.
Cari 400calci. Avete persone deliranti in questo sito. Non faccio nomi. Ma sono evidenti. Rovinano il dibattito. E sono vostri ferventi sostenitori. Se il turpiloquio violento e blasfemo è ancora rivoluzionario nel 2021, se utilizzare malattie grazi come insulti è rivoluzionario, e non dico altro siamo messi male. Se i “rabid” fans di questo sito sono certi elementi, che tristezza. Per fortuna la maggioranza mi sembra ancora normale, mi sembra. E ora : via agli insulti ( a me) banali e previsti.
E dico a chi sospetta di trollaggio. Ma voi che sospettate i commenti favorevoli al film siano figli di un complotto RAI, credete veramente che questo minuscolo sito del web sia considerato il verbo? Che qualcuno nella produzione di un film muova le proprie potenti mani ed energie per trollare qua? Che ciò che si scrive qui faccia oscillare i guadagni di un film? Che le recensioni, ma i commenti ( che siamo poi i soliti 4) siano letti dal MONDO LA’ FUORI? Che i manetti abbiano i troll come l’Arabia Saudita? SIAMO 4 STRONZI QUA DENTRO! Tutti! Siete PAZZI, PAZZI FANATICI, PAZZI FURIOSI!!!!!!!!!
Si ma normale lo dici a qualcun altro
Il titolo è “4 Maestronzi vs 4 Maestranze” , non deve superare i 90 minuti e serve un finale aperto. Pensaci tu che hai fantasia.
Arieccoli, Cip & Ciop, ad interrompere il letargo invernale per continuare a scrivere ciò che nessuno gli ha chiesto…il loro parere.
Sgranocchiatevi una nocciolina e rimettetevi a dormire, che poi siete strani come le donne mestruate.
Sogni d’oro!
per puro divertissement ti invito a leggere i commenti al film The Broken Key…buona lettura ..poi mi ringrazierai
I commenti di Broken Key li ho vissuti in presa diretta, momenti epici che credevo di non rivivere più…e invece…
Tra l’altro, anche in quel caso fu Jackie a sganciare la bomba.
in realtà li ricordavo peggio… anche quelli al ragazzo invisibile non scherzavano…
I commenti a Broken key sono roba da educande confronto alle bestemmie ed altro che si è scritto per questo film.
grazie al cazzo lo avevano visto in tre compresi i parenti…quelli del ragazzo invisibile son 5 pagine…poi mi ringrazierai
Le uniche bestemmie sono le parole, non richieste, che vengono create da quelle salsicce unte che pigiano sui tasti della tua tastiera. Sei qua da Novembre e non hai fatto altro che criticare i redattori, criticare i film, criticare i nick, lanciare sfide, consigliare di recensire questo e quell’altro genere…rompere il cazzo. E poi dai del troll agli altri?
Già ti vedo con l’indice che scatta a ritirare su l’occhialetto che scende, a causa dell’eccessiva sudorazione causata dal fastidio che alcuni commenti ti danno, mentre tenti di arginare la valanga di merda che ti sta piovendo addosso.
Dai Cip, girati stringiti a Ciop e ritorna nel buco da cui sei uscito.
Ci vediamo a primavera.
Sì, a livello di odio personale i commenti al ragazzo invisibile ci sono. :) Ma…non so. Mi sa che per questo film l’odio fra commentatori abbia trasceso. Comunque ho trovato un fan giapponese pelato.
letto di molto molto peggio
@mereghetti. Sarà che una volta io i commenti li leggevo poco. :)
@Takagà Kojak: ma almeno l’ altro film lo avevi visto o ti sei buttato anche allora nella mischia come un profeta cieco, ritenendo il tuo parere ancora una volta essenziale? Ti svelo una verità: nessun parere è essenziale. A tal proposito c’è una storiella, che mi piace sempre raccontare al corso di gestione dell’ Ego. Ci sono un pinscher toy, un labrador e un alano. Il pinscher toy continua ad abbaiare, il labrador si gira verso l’ alano e gli chiede se può far smettere il pinscher toy, poichè lui non è capace di sopraffare. L’ alano si avvicina al pinscher, spalanca le fauci, sbadiglia e si accoppia col pinscher. Alla vista del tutto, il labrador inizia ad abbaiare. Una volta che hai capito questo, hai capito la vita, l’ internet e perfino Diabolik ( film e fumetto ).
@Pier: non c’è odio. Takagà è un bravo ragazzo ed è pieno d’ ammore. Poi non te la devi prendere per la bestemmia: esistono 1 milione di divinità al mondo, sarebbe una casualità pazzesca che qualcuno abbia proprio insultato il tuo Dio. A tal proposito ti racconto una storiella che cito sempre al catechismo per parrucchieri mancini: ci sono Dio, D’ io e un pettine. Dio dice “mi dovrete adorare”. Al che D’ io lo guarda e dice “Io non adoro nessuno, non piego il mio Ego”. Il pettine li guarda, fa la riga storta a entrambi e dice “Io non seguo la vostra logica”. Una volta che hai capito questo, hai capito la vita terrena, la metafisica e l’ ultima acconciatura di Frank Grillo.
@ Chuck
complimenti per il trollaggio… o no? Boh, non ho capito una fava delle tue storielle.
@ Pier
a proposito di ego ho dato una ctrl+effina e mi pare di poter dire che l’unica bestemmia l’ho tirata io, più sopra, in un commento da sfigato, peraltro. Scusa tanto eh, mica volevo offenderti, però, maddonnina bella, anche voialtri siete un po’ cazzoni: se come dici non c’è niente di rivoluzionario nel 2021 a bestemmiare, allora cosa te la prendi. Penso anch’io che non ci sia niente di rivoluzionario (direi anzi che la bestemmia è come la sceneggiata che fa il cane dietro le sbarre, hai presente no? che appena la gabbia si spalanca se la dà a gambe con coda orecchie e cresta ben abbassate? un po’ come facciamo noialtri leoni del web, che se ti prendo ti faccio un culo così), non solo, dicevo, non penso che ci sia nulla di rivoluzionario in una bella bestemmia, ma mi credevo anche che non ci fosse niente di cui scandalizzarsi, nel 2021, in un bel bestemmone.
E comunque, visto che ricordo bene qual è stato il tuo esordio su queste sacre pagine, nel 2021 non ci si dovrebbe scandalizzare nemmeno se quando qualcuno cambia di sesso (che non credo sia una cosa che si fa a cuor leggero) nel 2021 si rispetta questa persona; sopratutto sarebbe il caso che lo facesse chi pretende rispetto per l’amichetto invisibile. E premetto che io ho tutto contro i gay e non ho neanche un amico frocio.
Comunque, e mi rendo conto di scadere nel bullismo, a me questo Pier mi ricorda troppo Alessandro, ha lo stesso identico stile. Qualcuno se lo ricorda? Aveva esordito nei commenti della rece al film sui Mayhem ed ha degnato della sua assidua presenza i400 calci per un annetto, direi. Certo, Alessandro era a detta sua un satanista, ma non come quegli sfigati, diceva, della prima ondata blackster, quei ragazzetti!, lui era proprio uno serio, un nichilista che Raskolnikov gli faceva una pippa, mentre tu, Pier, ti risenti per le bestemmie e per la dittatura del gender.
Sappi in ogni caso, degno amico, che se c’è giustizia (e almeno qui sui Calci c’è) se oserò continuare a infestare questo luogo, arriverà qualcuno a prendermi a schiaffi e a rimettermi al mio posto. Ti consiglio di sederti in riva al torrente, vedrai che tra un film e l’altro che ti scarichi passerà anche il mio cadaverino focomelico.
Buon Natale, comunque!
@Bugo. Alessandro l’adoratore del diavolo con un passato oscuro che non voleva raccontare, ma di cui ogni tanto faceva accenno. Il satanista garbato che rispondeva letteralmente a tutti…lo ricordo molto bene.
Cip potrebbe sembrare lui, forse per la verbosità dei commenti, ma lo stile ed i riferimenti che vengono fuori da ciò che scrive mi sembrano diversi.
Chi lo sa?!
@ Pier. Ti chiedo sinceramente scusa se adesso me la rido un po’ alle tue spalle. È un atteggiamento da bullo e nessuno se lo merita. Ciò detto, prendilo come l’obolo da pagare per come hai esordito su queste pagine. “Lurk more!” diciamo noi sfigati dell’internet: sta un po’ alla finestra, impara a conoscere la cultura di una community, prima di interagirvi, o altrimenti finirai per presentarti con la sicumera del missionario che arriva nel villaggio e pretende di insegnare agli indigeni come si chiava. Il tuo primo post su questo blog me lo ricordo bene, hai esordito tutto incazzato perché Nanni Cobretti (proprio con l’ultimo degli stronzi te la sei presa) chiamava nella sua rece i Wachosky brother “le sorelle Wachosky”. È la dittatura del politicamente corretto!!! non si può dire niente!!!! frignavi, da paladino della libertà d’espressione. E adesso ti scandalizzi perché uso “focomelico” come insulto e bestemmio la madonna puttana (ah no scusa era il dio porco bastardo)?
E adesso, dopo queste due carriolate di merda di cui non mi scuso affatto, passo a sparlarti dietro, che è una cosa di cui mi scuso, ma di cui essermi scusato non basta a non farmi passare dalla parte dello stratorto:
@ Takeshi. Sono chiaramente due persone diverse, ma di simile hanno qualcosa… non so se Chuck, nel suo sibillino trollaggio vi faccia cenno lui pure, coi suoi richiami all’Ego e ai danni che procura. È l’Ego che è simile nei due personaggi, in Alessandro e in Pier, quel voler interagire con tutti, perlopiù mettendosi su un mezzo piedistallo di superiorità morale, con una gentilezza che quasi trapassa nella condiscendenza, ma sopratutto mostrando il bisogno di raccontare, prima di tutto seppur tra le righe, CHI SONO L-O-R-O. Alessandro, te lo ricordi anche tu, e anche a me è la cosa che è rimasta più impressa, era tutto un accenno a chissà quale passato oscuro, che però non sia mai che ce lo potesse raccontare (e allora statti zitto, che siam tutti qua per nerdeggiare e/o trollare) e questo Pier, adesso è nella fase iniziale in cui cerca di insegnarci la rava e la fava su tutto, ma presto, se non ci abbandonerà dopo la carognata che gli sto facendo, passerebbe a integrarsi con la community, ma sempre lasciando agli altri utenti l’impressione che non stia parlando tanto di ciò di cui si parla, quanto piuttosto di lui stesso. Appier, chettecredi limortecci tuacomedicemonoirrommani? Se stiamo a innerdirci e a farci le seghe nelle nostre camerette sulle nostre passioni è proprio per non aver a che fare con narcisisti prepotenti. Se proprio devi esercitare il tuo narcisismo fallo secondo le regole che vigono qui sull’internet: vince chi è più nerd, non chi è più figo nella vita reale e infatti si firma col nome e non col nick. (Che poi, ma che discorsi da Boomer sono?)
Alessandro dava a tutti i film almeno 7 8 perché qualcosa si salvava sempre…ergo probabilmente non è proprio mai esistito
Lol, è vero. Lui trovava sempre che ci fosse qualcosa da salvare, che voialtri stronzi non potevate coglierci, ma che le sue conoscenze esoterico-superomistiche gli consentivano di scorgere. L’ha fatto anche nei commenti a Broken key, che devo dire superano di gran lunga, in qualità se non quantità, quelli a questo film.
@Bugo. Bene. Vedo che hai capito che mi riferivo a te (beh, non proprio solo a te, capiscimi). Cosa credi che io non bestemmi? che non abbia usato insulti irripetibili parimenti offensivi verso gli altri? Non sono un santo e non voglio fare il pretino. Però si cresce. Ti ringrazio di avere letto i mie post e anche delle critiche che mi esprimi. Continua a mandarmi simpaticamente affanculo. Continuiamolo a farlo, se no CHEPPALLE! Ma certe parole, uscite di rabbia, quando lette fanno male. E certi insulti gratuiti ( di chi dico io) deprimono e rendono tristi. Perchè qui ci vogliamo divertire. :) Non ho mai scritto perchè leggevo solo le rece e dopo anni di film demmerda mi è partita la brocca e ho esordito con ira. Comunque mi sembra ci siamo capiti, no? :) A posto.
@Bugo. Però…veramente. Non è possibile rileggere le bestemmie in una mail di scuse per le stesse bestemmiem e altre cose che mi stomacano. Perchè io sono buono e caro ma non coglione. Per adesso faccio finta di crederti, ma sembri proprio un idiota quando ripeti certe parole che sono gravi malattie. O sei troppo giovane o non hai mai avuto seri profondi dolori. O sei solo stupido. E allora, se fosse il caso, ti auguro di avere un incidente. E non di morire. Ma perdere l’uso di tutti gli arti. Imbecille.
Cristo santo e benedetto, budda misercodioso, Giove e Odino, aiutatemi voi.
Invoco le nappe più gibbute, invoco l’interminabile fronte di Tiger Chen, io non sono in grado di reggere queste bastonate, divento ancora più focomelico, che possa risorgere il divino Harry Piotta a proteggermi, che torni Schiaffi, io sono disposto a prendermi la mia dose di calci in culo, purché quei giganti riportino tutto ‘sto patetico deragliamento OT in carreggiata. Anche perché qui da ridere ce ne sarebbe, con tutte le shillate demenziali che han profuso i difensori del principe del terrore. Comunque Pier chiedi ai tuoi amici derelitti, la prossima voilta che li accompagni a Lourdes, se non siano disposti a perdonare un povero stronzo come me, vedrai bene che mi perdoneranno, un po’ sono io che non so quel che faccio, un po’ anche loro, che non sono proprio delle cime, non sanno bene quel che fanno, e tra tutta ‘sta gente che non capisce un cazzo va a finire che ci scappa una bella orgetta e magari tra un prete che sodomizza un chierichietto e una suora che strizza le palle di un seienne un lavoretto di bocca te lo faccio, come mi pare suggerissi tra le righe del tuo commento che hai lasciato prima di capire che ti sto (bonariamente ti assicuro) perculando in allegria.
@Bugo. Ma bonariamente un cazzo! Sei una merda. Una schifosa lurida merda.E sinceramente ti maledico. Ma pensi mai a chi legge gli orrori che scrivi? Alle vite Altrui? Egoista merdoso del cazzo! Muori! Giuro che si 400calci domani scrivessero ” Bugo è morto” risponderei: Sono contento! Un coglione in meno! Perchè la madre dei cretini è sempre incinta. Devi vivere e soffrire ciascuna delle parole che hai usato verso il prossimo. Sei solo un povero COGLIONE. E riempi di parole un vuoto interiore TOTALE. E io , a risponderti, faccio la stessa figura. quindi…THE END.
“Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza.” Mark Twain.
Sono perfettamente d’accordo, hai però scordato di dire (non potevi del resto saperlo) che mi diletto con lo scat in tutte le sue forme.
Se ti va dà un’occhiata ai commenti al primo John Wick, specialmente nel caso l’indignazione e il sacro furore ti procurassero un grano di eccitazione sessuale vedrai che avrai di che divertirti.
Sgiao belo! ;P
tra i miei preferiti quelli a Black Panther…e quelli deliranti a quel film inutile e dimenticato di Joker…anche se uno dei top singoli commenti resta quello relativo alla dieta di Godzilla…subito dopo viene “Godzilla 2 è ispirato ai Godzilla anni 60 quindi non puoi dire che è brutto” o robe simili….andando indietro nel tempo ricordo una diatriba infinita su chi avesse inventato una cosa tipo la competizione del testone più grosso … ahh bei tempi…
@Cip. Te lo avevo detto che era meglio se ti rimettevi a dormire, ma tu niente vuoi fare di testa tua…e dopo aver denunziato la nostra malignità, ti ergi nuovamente su quel patetico pulpito, stavolta in veste di carnefice, pronunciando improperi e maledizioni. Forse volevi finalmente porre fine al tuo disagio, ma l’unica figura che hai fatto e quella del boomer quale sei. Chapeau!
@Bugo. Quasi 270 commenti, c’è da esserne orgogliosi.
Una nappata in amicizia.
Ahah! Una nappata dedicata alle vecchie glorie. Facendo il cosplayer di quei due maestri di Ciobin e Schiaffi (mai avrei detto che mi sarebbero tanto mancati) mi sono fatto quattro risate.
Pier hai descritto te stesso e te ne diamo atto ora però accetta un consiglio dai calcisti, vai a farti vedere da uno bravo così poi magari torni qui, con i livelli di serotonina regolarizzati da un ssri e vedrai che tutto andrà a posto. Anche le vaccate che scrivi ti appariranno meno importanti.
Buona cura amico mio disagiato.
@Takeshi Kojak, @Bugo, @mereghettitumifaimpazzire
se non sbaglio Alessandro venne fuori con la rece di “Hereditary”
lì diede proprio il bianco creandosi il suo alone di esoterico :), altro che Otelma!!! peccato pero’ che poi lasciava cadere il discorso proprio sul più bello
rispondeva a tutti, ma proprio a tutti tutti, anche se i post non erano rivolti a lui
…ora che ci penso questa serie di flame sembra il “ci hanno lasciato quest’ anno” degli oscar, che in fondo ci sta visto il periodo
e poi
@pier, scusa eh, cosa pretendi se uno dei tuoi primi post è una critica all’ italiano di Lang scritto con un errore di livello paragonabile? :D
ps: solo io ho pensato (e sperato) a Basette?
@Paolo. Non ricordavo il suo esordio, sono andato a rivederlo…che delirio cazzo.
i commenti a hereditary li ricordo con gioia
Gli unici veri troll sono quei poveri dementi che offendono e insultano. Avete presente il personaggio di Crozza Napalm51? Loro.
L’unico insulto qui dentro sei tu ma non cambiare perché ci piaci così come sei: disagiato e strillone. Un vero calcista da tso.
Una dolce carezza :*
In redazione ai 400 Calci sono dei gran volponi, altro che storie!
Sganciano la bomba, salutano per le vacanze e nel frattempo lasciano che la gente si accapigli: siamo già a 225 commenti.
Geni del marketing! :)
Ahaha, quando si dice guerrilla marketing!
Jackie Lang ha tirato un flashbang nel cortile di un carcere per poi barricarsi a mangiare popcorn davanti ai monitor di sorveglianza.
Certi uomini vogliono solo veder bruciare il mondo.
Fecero la stessa cosa nella pausa natalizia con Il ragazzo invisibile, e sempre ad opera di Jackie…il Blofeld dietro a tutto questo.
Non poteva mancare il commento di Ciop, in soccorso dell’amichetto dall’animo sensibile.
Beh, che dire…le tue storielle sono molto esplicative, chiarificatrici, direi illuminanti perfino, di quanto chi ha problemi di ipertrofismo dell’ego e di atrofismo del cervello non sia io. Ma del resto, quando non si hanno argomenti nel merito si passa ad attaccare la persona.
Dai retta, prenditi i tuoi insegnamenti di vita e rimettili nell’orifizio da cui li hai tirati fuori che non fregano a nessuno e soprattutto, ormai, la deriva off topic di cui vi ostinate a voler avere l’ultima parola ha abbondantemente sconquassato le gonadi.
Una volta che hai capito questo, hai capito com’è l’internet, qual’è il tuo scopo nel mondo e pure qual’è la strada per andare affanculo.
“Ma del resto, quando non si hanno argomenti nel merito si passa ad attaccare la persona.”
Da che pulpito!
Su qual è non va l’ apostrofo. Diabolik è un fumetto che ha insegnato parecchio , negli anni 60, ad uscire dall’ analfabetismo. Ed è ancora scritto benissimo. Poi beh andrebbe scritto be’ , ma questa è una finezza. Ma su Diabolik, per dire, lo fanno. Non ringraziarmi, Takagà. Ma è ora di tornare giustamente in topic: quale scena del film ti è piaciuta di più? Oh, Jesus, dimenticavo: non lo hai visto!
Attento, a forza di fare la punta ai cazzi, il temperino ti si rompe. Poi come fai?
Tornando in topic, ma chi lo vuole quello scaracchio di film e spero vivamente che floppi male, molto male.
Ragazzi, in mancanza di film calciabili recensiti…qua il nostro pubblico si diverte a leggere questo testo teatrale improvvisato dove non mancano le botte, le mazzate, il nemico psicopatico, i colpi di scena… :)
OFF TOpic ( ma neanche troppo ). Ma quanto fa cagare il trailer di THE Batman? Ma ancora l’ennesimo reboot senza evoluzione? Si perchè fai una cagata, e vabbè, si ricomincia…no, sbagliato ancora, e si riricomincia….all’infinito. E poi Basta, cazzom basta con un film di ( probabili) due ore e mezza dove vieni rapito in una sala Buia a vedere un film in una città buia, con uomini solo vestiti di nero. E l’unica luce del bimbominkia col suo Smartphone ( che è la cosa più intelligente che c’è ). Così , recensione di un trailer. Manco del film.
Ho visto il film e mi piaciuto molto. Non so perché debbano essere fatte delle recensioni così pretestuose e fuorvianti. Gli attori sono tutti molto bravi e centrati. Lo stile di svolgimento del film è proprio quello del fumetto e la sua trasposizione è quanto di più realistico poteva essere fatta. Per me 10 è lode ed attendo i due sequel.
Talmente centrati che si sapeva che Marinelli avrebbe lasciato la parte a metà delle riprese.
Per fortuna la figura di merda è ampiamente confermata dal verdetto del botteghino, poco più di un milione di incasso (a fronte dei 10 di budget) e quarto posto dietro all’ennesimo cinepanettone straccia coglioni con De Sica.
Speriamo che tutto ciò sia sufficiente a far abortire il progetto dei sequel.
fega 10 e lode…il Dio dei Troll ha fame stasera…comunque se fosse davvero un buon film nessuno interverrebbe a gamba tesa per specificare quanto gli sia piaciuto…cioè te lo immagini uno che arriva e scrive “oh Mad Max mi è piaciuto un casino, vedetelo, 10+++”…no arrivano solo per raccontarti che alla loro amica del cuore è piaciuto, che gli attori sono bravi, che l’hanno visto e guadagnato sei diottrie..ma porca merda…mi vien quasi voglia di vederlo sto capolavoro
Questa estate ho lavorato nel locale più “in” della mia zona, per pubblicizzare le serate, il genio del marketing, ci girava la locandina sul gruppo whatsapp e ci chiedeva di spammare come se non ci fosse un domani su tutti i nostri social coinvolgendo amici, e amici di amici, e amici di amici di amici.
Ho il vago sospetto (ma a questo punto neanche tanto più vago) che stiamo assistendo alla messa a terra dello stesso modus operandi, con l’unica differenza che qua si trovati di fronte un muro di scudi e lance.
Il mio sogno è che siccome per le feste i 400calci ci ha lasciato liberi…usiamo questa libertà per discorrere dei film che vogliamo. Appropriandoci del sito. Così i commenti arrivano che sò…a 500! 600! Parliamo di ciò che vogliamo. Eh? C’è tanto da dire. Che in effetti, con tutto il bene che vi voglio…un’altro che scrive papale papale “il film è uguale al fumetto” ( L’abbiamo capito!) o “è una merda invereconda” mi sparo in bocca prima di Capodanno.
No Pier, ormai tutto è compiuto. Si è discusso del film, del fumetto, di disabilità ( e devo dire con un tatto encomiabile, grazie a Bugo), di religione ( un altro grazie a Bugo ci sta , anche se un pochino didascalico ) e di vita ultraterrena (hai toccato il tema della morte con mordacia ma senza scomodare li mortacci. Chapeau). Invece ho visto su altri siti minori, che hanno recensito il film con impegno, una brutta cosa: 0 commenti. Zero commenti!. Il nulla. Ma come ben sai, il nulla e il tutto sono due facce della stessa medaglia, se Dio lo vuole. Lì dovresti fare okkupazione e scatenare il tuo X Factor e vedere come va. Come cantavano quei metallari degli U2, ben prima che si convertissero al paninarismo: “I will follow”.
Con stima, il tuo Chuck “Ciop” Sigirah.
Dopo il punto esclamativo non va il punto. Ho errato per disattenzione. Negli altri siti, ti giuro, non lo farò. Fidati di me.
@Chuck. Vabbè, niente allora. Aspetteremo l’anno venturo. :)
Sebbene odi l’innominabile, a me sta storia di Cip E Ciop diverte. :) Alquanto. Che sò: ” Cip e Ciop contro il giapponese pelato”.
@ pier.
bada bene che ora mi rivolgo a Chuck. Potrà forse sembrarti che in quanto gli dico ci sia una provocazione rivolta a te, ma non farti ingannare. Tu rimani forte nel tuo proponimento di non farti coinvolgere dalla mia scelleratezza, non farti trascinare nel fango in cui grufolo e mi pasturo, “non ti curar di loro, ma guarda e passa, Pier” come diceva il Lucrezio al Boccaccio nel Decameron del Petrarca.
@ Chuck
Intanto bravo, mi hai fatto ridere, parecchio. Ma oltre che a ridere mi hai indotto a riflettere. Ti confesso che tante volte ho arrogantemente argomentato che è buffo che la Madonna appaia ai pastorelli analfabeti sempre dopo che son già arrivati i missionari a portargli i Vangeli, mai, che so io, nell’america precolombiana. Ma forse, rifletto ora, è giusto che Dio si riveli solo a chi già lo cerca. Io purtroppo ancora non son pronto a cercare Dio, ma stavo cercando Ciobin, Harry e certi altri troll di un certo spessore. E così li ho invocati. Non so se mi spiego, ma con questo, Chuck, coll’invocarli a voce alta, ho avuto il coraggio di mostrarmi vulnerabile, bisognoso. L’uomo, mi pare che l’abbiano spiegato Dostoieschi e Kirkegoord, è vulnerabile e bisognoso senza Dio. Ma proprio in questa assenza spaventosa, inevitabile nel nostro tempo, appare Dio. Secondo me, coreggimi se sbaglio, Dostoieschi e Kirkegoord sono due finocchi. Infatti hanno sparato un sacco di stronzate. Però, Chuck, tu hai scritto: “Con stima, il tuo Chuck “Ciop” Sigirah.” Qualcun altro era solito accomiatarsi con un “Cordialità” cui faceva seguire nomi titoli e patronimici. E allora ti chiedo: vuoi che anch’io mi accodi? Mi domandi di seguire io pure? Tu dici che seguirai, io, cosa domandi che faccia? Chiedi e ti sarà dato, altro non dico.
Un caro saluto,
Bugo
Bugo, osservazione giusta quella sulle apparizioni. In effetti la Madonna appare sempre a gente poco istruita, mai che appaia a scienziati o teologi di un certo spessore. Ma probabilmente verrebbe scambiata per semplice allucinazione. Pure Madonna la cantante, mediamente, appare a gente poco istruita, solo che invece di un’ Ave Maria lei si accontenta di fargli cantare Like a Virgin. I grandi filosofi si sono chiesti sempre dell’ esistenza di Dio. Se la chiedono anche i grandi segaioli, ma se fai le cose tenendo una pipa in radica in mano invece di altre cose, sei più credibile. Dio si è palesato all’ uomo in circa 1 milione di divinità , poi diciamo che negli ultimi tempi si è stancato e ha mandato a turno 4 o 5 profeti. Se Dio, per farsi capire, ha bisogno di 4 o 5 tentativi , capirai bene che già il concetto di infallibilità va a farsi benedire. Ma son dettagli, anche lui ha giornate no. Ma una comune caratteristica dei Profeti è stata quella di entrare nei templi urlando, squarciando il cielo in due, dire e fare cose che nessuno aveva mai osato dire prima, perfino additando i Profeti più cool in quel momento. Alcuni guarirono , perfino, alla vista del Nuovo Profeta. Tu avevi braccia focomeliche, e ora invece riesci a digitare. E a chi lo devi? Takagà ora è calvo, ma magari a breve si firmerà Takeshi Enzo Paolo Turchi.Mi chiedi se devi seguire. Non so darti una risposta precisa, ma una cosa la so: saltare a piè pari i suoi scritti, potrebbe farti perdere delle perle. Ad esempio ora so che Mario Bava ha fatto un Diabolik con le orecchie pressofuse dentro la scatola cranica, tipo uno Swatch. Un colpo di genio. Prima non sapevo. La scelta è tua, ma ricorda sempre quello che disse con gli occhi Chuck Norris a Bruce Lee prima di sacrificarsi: “Ho peli superflui sul petto. Tu sei senza. Prendi i miei”. Egli si donò, pur dubbioso. E Bruce divenne Profeta.
Colgo l’ occasione per porgere Divini Stammibene.
Ahahah. No vabbè, tu sei un genio del male. Quante energie (e quanta intelligenza) sprecata in cazzate. Nello stile devo dire che mi ricordi Scozzari, per tornare in ambito fumetto, lo Scozzari del trollaggio.
Mi riferisco naturalmente a tutto il flame sul costume e le orecchie di Diabolik. Complimenti a tutti i partecipanti, davvero spassoso e demenziale. E on topic, addirittura!
Personalmente il fatto che il film sia una riproduzione 1:1 del fumetto non credo sia necessariamente un merito. Voglio dire, il processo di adattamento in fin dei conti sta proprio lì: il fumetto, la graphic novel, il manga o quel che sia gioca secondo stilemi e regole valide per il tipo di media, il cinema invece ha altrove i suoi punti di forza ed i suoi meccanismi. Come dice giustamente Jackie Lang in Diabolik ci sono cose che nel fumetto funzionano ma che sono veleno sul grande schermo, l’abilità del regista dovrebbe essere proprio saper fare una cernita di cosa usare e cosa invece è necessario cambiare (personalmente al posto della tutina nera avrei usato un completo alla Mission Impossible e un passamontagna così da mantenere il pattern generale ma dargli un aspetto più credibile)
Allora con Sin City come la metti? Intendo il primo.
Sulla mise che avrebbero potuto adottare per Orecchiobolik sono sostanzialmente d’accordo con te, ma volendolo ambientare negli anni 60 sarebbe stato difficile vestirlo con una moderna tuta di latex o neoprene sottile; ciò non toglie che soluzioni migliori del completo da mimo ce ne sono sicuramente.
Takagà, fermati, ti prego. Uno, il neoprene è stato inventato negli anni 30 e un’ intuizione delle Giussani per una tuta in neoprene ci poteva stare. Non è mai stato specificato. Tuttavia si presume che sia una tuta in lattice, come del resto le maschere che Diabolik indossa per impersonare terze persone. Due, con quella tuta Diabolik si tuffa in acqua , nuota, accoppa persone , ergo non gli si può mettere addosso roba in cotone che si riempie d’ acqua, passamontagna o cazzate simili. Terzo: sembra una tutina da mimo per due motivi. Il costume nero è ispirato ad una pantera di nome Diabolik ( storia lunga, che non sto a spiegare ) e siccome egli si muove di notte, indossare uno stiloso Moncler verde di certo non gioverebbe al non essere visto. Non è abbastanza cool? Mica la deve mettere agli apericena.
Certo di avervi fatto cosa gradita, colgo l’ occasione per porgere distinti ciao.
Allora. Nessuno , capisco, ha veramente visto il film di Bava. Nè il fumetto. faccio il professorino del caXXo. Le orecchie sporgono, a tutti. Nel fumetto Diabolik aveva le orecchie perfette. Che viste di fronte erano aderenti al cranio. E’ la magia del disegno! Cosa che non è così nella realtà di alcuno (come tute le cose doppie che abbiamo nessuna è uguale all’altra… e ci siamo capiti) a meno che siamo perfetti modelli scelti fra milioni. Bava creò una maschera ( ancora oggi mi chiedo come…ecco il miglior effetto di bava) che nascondeva le orecchie. non ho visto il film, lo giudicherò…ma vedere orecchie nere perfette come nel fumetto…sospende l’incredulità. Hai un buco nella maschera e ti tingi le orecchie? o come fa la maschera ad aderire alla pelle in tal modo? Ecco che un film deve avere una sua coerenza interna. Ecco che se anche guardo una storia di fantasia deve avere un senso. Bastano due orecchie sbagliate e ciao credibilità. Mi romperanno i coglioni, quelle orecchie, durante tutta la fruizione del film. E non l’ho ancora visto ma già mi rompono le palle.
Ciop, ma lo vedi che te le vai a cercare? Poi non ti lamentare eh!
Capisco che di lattice tu ne sia intenditore, probabilmente è l’abbigliamento che preferisci quando ti strusci addosso a Cip nelle fredde giornate invernali creando così, con l’insistente frizione dei vostri corpi, il calore sufficiente a non gelarvi le palle e i culi; ma lascia che ti dica qualcosa in merito al neoprene.
Il tuo eroe Orecchiobolik vive e si muove nei 60s, il problema è che in quell’epoca la tecnologia delle mute NON era come oggi…vatti a vedere le foto che rappresentano le mute in quegli anni e ti accorgerai che sono tutt’altro che comode (creavano forti irritazioni, e tu forse ne sai qualcosa giusto?) e soprattutto sono ingombranti, del tutto inadatte ad un ladro che vuole muoversi nell’ombra e non sembrare una battona nel pieno della sua attività. Solo nei 70s e pienamente negli 80s le mute sono diventate realmente comode, oggi…oggi sono praticamente dei costumi da supereroe, tant’è che vengono usate proprio come basi per vestire i pigiamati del grande schermo.
A questo punto, potresti obiettare dicendo che però lo spandex era già conosciuto e usato…certo, giusto, infatti grazie alla fibra elastomerica viene creato il marchio LYCRA, cioè il materiale con cui vengono fatte le calze collant che probabilmente indossi sotto alla tutina di latex.
Ora, o Orecchiobolik è vestito con un gigantesco collant nero velato, e allora si spiegherebbero le orecchie e la bocca in bella mostra nonostante la maschera; o le Giussani, come dici tu, hanno avuto un’intuizione di merda.
Delle due l’una, scegli tu.
@Pier, nel fumetto le orecchie si sono sempre viste di lato, di fronte, dall’ alto, dal basso. Non ho visto il film di Bava, andrò a cercarmi delle immagini, ma se ha fatto sparire le orecchie non ha fatto Diabolik. Più figo, magari, ma non è Diabolik.
Cordiali buonaserata.
@Chuck. Ti consiglio di vedere almeno frammenti del film di Bava (tra l’altro completamente visibile su Daylimotion) per vedere come sia riuscito a trasporre in realtà, in maniera credibile, la maschera di Diabolik. :) e concorderai che la fantasia del fumetto, per essere credibile nella realtà, VADA modificata.
SÌ, come andrebbe modificata la maschera di Spyderman che con gli occhi bucherellati e coperti non si capisce bene come faccia a vedere e ad avere visione periferica senza girare il collo come un posseduto. Regaz, si parla di supereroi, fumetti e mi state a fare analisi da otorinolaringoiatra. Non va modificato nulla: sono opere di fantasia. La tutina vi fa cagare? Pazienza. Ma è quella. Quando faranno Diabolik per i bimbiminkia che vogliono tutine fighe da indossare a Carnevale nel 2157, saremo tutti felici e contenti. Per ora…60 anni di fumetto, ancora al terzo posto per vendite. Chi altri?
Ragazzi, calma però. Vi state scannando da sei giorni per questo film e, a mio avviso, la state prendendo troppo seriamente. Io ho solamente detto la mia sul processo di adattamento e ho buttato un’idea su come avrei glissato il problema della credibilità della tuta, non è che ciò che dico sia il Verbo ma solamente un’opinione, passate la moneta per quel che vale suvvia. Piuttosto, ricordo male o nel film di Bava l’ispettore Ginko arrivava a stringere accordi con la malavita pur di acchiappare Diabolik? Non vorrei dir boiate, ma ho letto parecchie critiche a quella specifica scelta perché usciva troppo dalla caratterizzazione di quel personaggio
@Chuck. non mi spiego bene. Riformulo. Se anche guardando il trailer mi distraggo perchè mi chiedo come Diabolik si faccia le orecchie nere mi hai perso. non seguo più ciò che mi vuoi dire. Mi hai distratto…. e se vale tutto allora fallo pure volare. Guarderò il film ma per me le orecchie sono proprio la cosa su cui questo film scivola.
Caro Pier, capisco bene , ora. Il tuo è un caso di multipupillodistractomia, ossia la capacità di distrarsi facilmente dalla trama a causa di pensieri generati da ciò che si ha notato. Il primo film che affrontò con coraggio questa problematica fu Santa Maradona. Una delle protagoniste femminili confessò ad Accorsi di non riuscire a seguire i film poichè distratta dalla coolaggine dei protagonisti. Ella arrivava a chiedersi: ” E se John Travolta vero, in un film, incontrasse il John Travolta dei film, si riconoscerebbe?”. E il cervello entrava in un loop mostruoso. Accorsi non la guarì, fors’ anche perchè pensava solo che il cervello contasse poco, in una con due bocce belle sode. Ma tu le bocce non le hai. Quindi voglio darti un suggerimento: pensa a quelle orecchie come due cose avvitate nella scatola cranica. Del resto, se le Giussani non c’ hanno dato spiegazioni, i Manetti pure, Bava nel dubbio le fece addirittura sparire, chi siamo noi per infognarci in spiegazioni plausibili? E se proprio non ce la fai, distogli gli occhi da Dumbolik e fissa la Leone. Distrae parecchio. Con stima e ammirazione, ti pregio di Cordialità e Orecchiabilità.
Certo che fare un paragone tra Sin City e Diabolik significa non aver capito quasi nulla di entrambi
Io invece commento da anni su questo sito (ed ero anche agli ultimi sylvester fatti dal vivo), quindi non sono un nuovo utente sconosciuto, eppure il film mi è piaciuto molto: non da 10 e lode ma da 9 almeno sì.
Il trio di protagonisti e l’antagonista li ho ttovati molto in parte e credibili, invece i personaggi di contorno risentono della cagnitudine di certi attori italiani (da quelli più “bravi” che sembrano solo una inesperta comparsa teatrale fremente per dire la sua battuta, a quelli che proprio sembrano non conoscere la nostra lingua: uno su tutti il capo dei pompieri, che recentemente ho visto anche ne Il mostro della cripta e non mi capacitavo di come recitasse le battute…).
Complessivamente però è stato per me molto godibile.
Io ho trovato interessante ed ho apprezzato questa sensazione di scollamento (un insieme di fotografia, direzione degli attori e ritmo) percepita nella visione e che porta ad una fruizione “fuori tempo”: capisco che possa infastidire, ma se non lo fa invece la trovo un’efficace soluzione metanarrativa per trasporre non solo la storia ma anche il medium fumetto al cinema, che qua funziona perché racconta oggi una storia di 50 anni fa ma con un linguaggio (più) moderno e con un’attività di mimesi ma non di scopiazzatura.
Per intenderci, l’altro esempio positivo di questo tentativo metanarrativo di trasposizione era stato XIII il videogame nella sua versione originale dei primi anni 2000, non la non riuscita remastered dell’anno scorso: nell’originale, il cell shading unito a poligoni in numero inferiore a quelli a cui siamo abituati oggi nonché un certo taglio di inquadrature e scelte di camera, avevano portato a farlo sembrare una sorta di fumetto interattivo.
In diabolik ho rivisto alcune soluzioni simili (lo stacco “fumettistico” sul coltello che vola, che sì interrompe l’azione, ma l’accentua al contempo, dato che rallenta il tempo interno della scena, come un qualunque bullet time) ed altre diverse.
Unica vera pecca: Agnelli. Non si può più sentire: sembra un imitatore di se stesso che ci crede tantissimo ma non ce la fa.
A me ha fatto accaponare la pelle sentirlo, quanto fece la voce (e la dizione inesistente) della bellucci nello spot dell’anno scorso sulla magia del cinema e sul bello di tornare in sala: agghiacciante.
Nathan
Già che ci sono lancio un flame anch’io, tanto uno più o meno :D
Manuel Agnelli e gli Afterhours da sempre sopravvalutati
#2
Avevo voglia di dirlo. Gli afterhours non sono sopravvalutati…fanno proprio cagare. Manuel agnelli dà proprio fastidio tutto, lui, la sua voce e le sue canzoni terribili. Il rock è altra cosa. Le canzoni di Diabolik non le ho sentite nè le voglio sentire ma purtroppo le dovrò sentire se guarderò il film. Nel 1968 c’era la colonna musicale di Morricone ( mica Ciccio LO Zozzo). E una colonna sonora musicale rimane sempre senza tempo. Ci metti in un film Agnelli e bona, lo uccidi (credo). Agnelli, puah.
Agnelli più colto che bravo musicalmente.
Però Ballata per la mia piccola iena è un pezzo che spacca ancora.
@Maybe. Oh, ognuno ha i suoi gusti, chiaro. Ma permettimi. Questo pezzo sembra una rimasticatura dei Litfiba fatta male (e neanche dei migliori Litfiba). Il mix mette in primo piano l’orrenda voce di Agnelli con la sua RRR da Veneto (che non so se è veneto ma spero tu capisca). Vorrei convertirti a vero Rock Italiano (figlio minore del vero Rock) e non so da dove cominciare…. Provo con questa:
https://www.youtube.com/watch?v=7yO2Xx0wc8g
@Pier. Be’, come ti dicevo mi piace qualcosina degli Afterhours. Piccola iena non mi dispiace. Agnelli mi pare sia milanese.
Grazie anche per la segnalazione dei Litfiba…
Be’, forse, anche no.
Allora, diciamo che li conosco piuttosto bene. Mi piacciono fino al disco El Diablo, anche se la canzone con il suo 666 cantilenato la odiavo.
Mio fratello era ed è un fan sfegato del gruppo, fino a un certo punto anche lui, e aveva praticamente tutto a partire dal primo disco che mi pare fosse Versante Est. Quando andarono via Aiazzi e Maroccolo il gruppo si banalizzò e dopo un po’ smisi di seguirli.
All’epoca la città di Taranto era per qualche stana ragione un famoso punto di svolta per il genere New Wave italiano, e un amico che era un amico di un dj della radio e ci passava le cassettine, tra cui quelle dei Litfiba e di altri gruppi.
Tra virgolette questo amico è diventato poi avvocato d’ufficio e per un po’ di tempo è stato l’avvocato d’ufficio di un famoso caso di cronaca nera pugliese assunto all’attenzione dei media e di Porta a porta.
Questa cosa la dico naturalmente per darmi un tono, e per ribadire, qualora ce ne fosse bisogno in questo sito, che ho conosciuto gente che ha conosciuto gente molto molto pericolosa.
@Maybe “Questa cosa la dico naturalmente per darmi un tono, e per ribadire, qualora ce ne fosse bisogno in questo sito, che ho conosciuto gente che ha conosciuto gente molto molto pericolosa.”. Scusa ma che cazzo scrivi? E’ un appello ( non credo) ? Mi/Ci perculi ( probabile) ?
@Maybe. Scusa ( cerco di calmarmi) ma la tua uscita contrasta con ciò che scrivesti prima.
Pier sto scherzando. Dai, per la miseria… La storia dell’amico è comunque vera.
@Maybe. Ah. Vabbè. E allora ti mando un pezzo classico degli inglesi Uriah Heep: “Easy Living”. sono due minuti di puro ROCK.
https://www.youtube.com/watch?v=3T7C1Sdl-tA
Questo post è andato definitivamente a capinere, tanto vale.
L’altro giorno ero da amici e dopo pranzo hanno messo su Encanto, perfetto penso, tanto lo volevo comunque recuperare. Purtroppo, lo mettono in italiano e per di più la gente continua a chiacchierare e a volte non sento bene, ma non in fin della fiera non è una gran perdita.
Sinossi: in una grande famiglia ognuno ha un suo potere magico tranne la giovane protagonista, che dovrà trovare ciò che rende anche lei speciale bla bla bla.
Va messo in chiaro che è evidentemente un film Disney con target marcatamente infantile, quindi più dalle parti di Frozen e Moana che di Zootopia e Raya, ciononostante sono piuttosto deluso.
Le canzoni sono troppe e troppo fiacche (non me ne è rimasta in testa neanche una) e non mandano avanti quasi mai la trama ma servono solo da presentazione per i molti personaggi buffi. Personaggi che sono anche abbastanza simpatici e ben caratterizzati va detto.
La recitazione poi è davvero bambinesca, tutti fanno continuamente smorfie e faccette cercando di strappare una risata.
Dal punto di vista tecnico niente da dire ovviamente, i soldi ci sono.
Il cast è straordinariamente multietnico, il che risulta organico all’ambientazione sudamericana.
In generale comunque molto dimenticabile.
Ma colpo di scena, ci sono un paio di elementi che rendono il film vagamente “calciabile”:
1. Il flashback della nonna SPOILER con l’amato marito trucidato davanti ai suoi occhi da un uomo a cavallo probabilmente emissario di una potenza colonialista.
2. Tutta la famiglia vive in una cacchio di antica casa magica! (O per meglio dire una dannata casa d’annata, oh oh oh). Scrittura e regia fanno di tutto per non enfatizzare la cosa e il film rimane puramente umoristico ma come fai a non notare un’ambientazione così palesemente horror? La casa è letteralmente un grande poltergeist che comunica spostando piastrelle, tegole e persiane! E quelli ci dormono dentro tranquilli! Boh.
@Gigos. Premetto che l’ho visto in lingua originale. Come tutti i film, non può essere visto come un sottofondo. Abbasare le luci, silenzio. Odio i musical. Ma se un musical è fatto bene non mi accorgo che lo sia ( I blues brothers? pensateci. E’ un musical). I primi 10 minuti di Encanto sono stucchevoli. Gridano musical. E ti dici…cheppalle. Ma se ti piace l’animazione e hai la capacità di attenzione superiore a quella di un criceto…dopo quei 10 minuti scopri un film sinceramente bello. Sì, la morale è sempre quella. Quella che ti fa piangere alla fine. Buonista, se vuoi. E i pezzi musicali fanno progredire il racconto. Io non so chi sia il Miranda che da tempo firma i pezzi Disney. Ma è Bravo!
Takagà, fermati, ti prego. Uno, il neoprene è stato inventato negli anni 30 e un’ intuizione delle Giussani per una tuta in neoprene ci poteva stare. Non è mai stato specificato. Tuttavia si presume che sia una tuta in lattice, come del resto le maschere che Diabolik indossa per impersonare terze persone. Due, con quella tuta Diabolik si tuffa in acqua , nuota, accoppa persone , ergo non gli si può mettere addosso roba in cotone che si riempie d’ acqua, passamontagna o cazzate simili. Terzo: sembra una tutina da mimo per due motivi. Il costume nero è ispirato ad una pantera di nome Diabolik ( storia lunga, che non sto a spiegare ) e siccome egli si muove di notte, indossare uno stiloso Moncler verde di certo non gioverebbe al non essere visto. Non è abbastanza cool? Mica la deve mettere agli apericena.
Certo di avervi fatto cosa gradita, colgo l’ occasione per porgere distinti ciao.
Ma in tutto questo chissà cosa ne pensa Julio Brusagiolle
Julio Brusiagiolle, non vede, non legge, non commenta. Julio Brusiagiolle è un sognatore, che desideroso di trovare un significato al di là della misera esistenza terrena gode quando vede un al di là, o crede di intuirlo, che dia un senso alla sua esistenza. E tanto quanto questo al di là è inconcepibile, lui si eccita pensando che là stia il senso del presente che non trova.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Bella Pier, scusa se ti ho sfottuto eh. C’è sul tubo l’intevista a un ragazzo psicopatico, che usa solo la testa per orientarsi dal punto di vista morale, perché gliene manca quello che potremmo chiamare l’istinto. Se ti va guardala. https://www.youtube.com/watch?v=bdPMUX8_8Ms&t=764s
A un certo punto gli chiedono cosa vuol dire a quelli cui ha fatto dei torti. Ci riflette un poco e dice: voglio dire loro che ciò che gli ho fatto ha a che fare con me, non devono farsene una colpa. Il punto è che lui, per sua natura, è portato a sfruttare le debolezze altrui, e se ne serve. E per come siamo fatti noi umani, quando ce ne rendiamo conto, tendiamo a incolparcene: è colpa nostra, di queste nostre debolezze. Il ragazzo l’ha capito e ci tiene a spiegare loro che no, non devono farlo, il torto è tutto di colui che il torto ha perpetrato.
Non è per dire che se qui qualcuno ti ha sfottuto è perché è psicopatico, ma è per dire che magari ti è capitato che ti si sfottesse, ma questo non dice niente di te del tuo valore. Insomma non ti crucciare, ok? Sono solo puttanate online, e tra l’altro sei l’anima della festa. Cheers.
@Bugo. E non hai proprio capito niente. Non ho visto il video che mi hai mandato perchè, nella mia misera esperienza umana, non credo di averne bisogno. Ho visto amiche morire di cancro. Io sto bene (insomma). Spiritualmente? Non credo. Bugo. non giocare con le parole, coi sentimenti. Sii migliore di così. Guarda “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare. Forse lui ti farà cambiare tono.
@Bugo. Dunque siamo giunti alle ultime battute.
Cip poco più sopra ammette finalmente che Orecchiobolik è una puttanata invereconda e tu, Bugo, fai pat pat sulla sua spalla tranquillizzandolo che tutto ciò a cui ha dovuto assistere la sua fragile anima era, in realtà, un effetto speciale…un artifizio creato ad hoc da degli indegni eredi dei giganti che furono.
@Pier. Gioisci piccola anima, hai espiato le tue colpe.
-Saluto vulcaniano-
Takagà, un piccolo piacere: Orecchiobolik è cacofonico. Ho coniato poco sopra, parlando con Cip, il termine Dumbolik. È di una scorrevolezza disarmante, imho. Se lo usassi, te ne sarei supersuper grato.
Porgo Distinta Altraguancia.
Ok, per anni abbiamo criticato i film che sembrano troppo un fumetto (L’Hulk di Ang Lee, Il film su Tex Willer) considerando l’eccessiva somiglianza un difetto (sono due medium diversi, chi va al cinema non deve essere per forza un lettore di fumetti etc) e ora con Diabolik improvvisamente questa somiglianza è un pregio?
Sono confuso.
E’ un pregio se lo fai bene e funziona, tipo Sin City (il primo quantomeno) che era così fedele da essere un media “di mezzo” quasi tra fumetto e film.
Oh, non c’entra un beneamato cazzo di niente. Ma me ne frego.
Eccovi “Kill the king” dei Rainbow.
https://www.youtube.com/watch?v=vW3ZcIcRG2s
ammazza che cojonata. A parte la sempre divertente mesta processione degli shilloni Rai che, convinti della propria scaltrezza fingono di non esserlo persino davanti alla sgamatura immediata, Italian style (negare, negare sempre!), si partiva già malissimo con l’idea di fare un film su Diabolik, oggi, nel mondo, nel 2021, o 19 che fosse, un fumetto con senza dubbio dei meriti ma anche enormi limiti di caratterizzazione, sceneggiatura, intreccio; figlio sicuramente dell’Italia del suo tempo, e vabbè. Farne un film oggi signoficava avere due strade: buttare nel cesso quasi tutto il fumetto, farsi una serie di torcioni da ricovero e sparare tutto a mille: cattiveria, cinismo da antieroi, riprese incazzate, dutch angles, colpi di scena bastardi, il culo di Miriam, ritmo a palla, ricchi stronzi che muoiono di merda. Insomma, qualcosa che funzioni, oggi: Diabolik in fondo è un criminale di merda che ruba a gente peggiore di lui, Eva lo stesso, Ginko un represso, altro che indorare la pillola per i bravi bambini cristiani che leggevano l’albo e oggi hanno 70 anni. L’altra era, ovviamente, quella che hanno scelto tutti, dalla Rai che a questo punto penso produca ste cagate per fare money laundering tipo Netflix, e i Manetti che non sanno girare un cazzo. L’anemia asfissiante che emana questo film è pervasiva, l’abbiocco che mi ha preso a circa 20 minuti era roba che non mi succedeva dagli anni 90 quando fui costretto da quegli stronzi dei miei amici a vedere Beverly Hills Cop 3. Energia: ecco cosa manca; il grit, le palle, il cinismo.IL RITMO. Filologicamente anche discreto, ma la filologia applicata a un fumetto da narcolettici e traslata al cinema, oggi, nel 2021 o 19 che fosse, denota davvero una completa mancanza di ogni qualsivoglia intelligenza cinematografica. E sticazzi i paragoni con Hitchcock, uno che negli anni 30 (90 fottutissmi anni fa) con quattro cucumer e un peperun ti faceva carrelli aerei con dolly fino a zoomare sugli occhi del cattivo del film partendo dal soffitto di un’enorme sala da ballo, qui nessuno si aspetta Ocean’s 11 (meglio tenerci bassini) ma un minimo, dico un minimo di suspense, pianificazione dei colpi, esecuzione. E’ un film su un cazzo di ladro infallibile che la mette continuamente in culo alle guardie, rcoddue. Dov’è il godimento, l’eccitazione dell’essere stronzi e gioirne anche? Non c’è, non c’è niente in questo film, non c’è un cazzo: anemia, stitichezza, inseguimenti girati che un instagrammer del cazzo te li gira meglio. Ma fanculo, và
Ottima rece. :)
Premetto che ‘sto Blog si presentava molto meglio prima di questo catfight…
E, dopo uno sproposito di recensioni, ancora non ho compreso se Dumbolik è guardabile o emetico.
Il commento al quale sto rispondendo mi ha fatto venire in mente un paragone forse azzardato: pellicola ambientata negli anni ’60/’70, cattivi truculenti e contenti di esserlo, un ispettore ambiguo e represso, qualche chilata di gnagna… Non vi ricorda tremendamente Romanzo Criminale (la serie)???
Il punto è che hanno confuso la fedeltà al fumetto con il farne una copia carbone senza nè interrogarsi sulla natura diversa dei media fumetto e film nè prendendo minimamente in considerazione il fatto che il materiale a cui attingi viene da un’era diversa ed era destinato ad un pubblico con gusti diversi a quello che oggi apprezza i cine/tele/fumetti.
Voglio dire, Daredevil della Netflix si rifaceva apertamente ai fumetti degli anni 80 e 90 di Frank Miller, ma è e rimane un prodotto degli anni ’10 e possono fruirlo anche quelli che i fumetti non li hanno letti.
Insomma, più che una celebrazione del cinema di genere mi sembra abbiano optato per un culto del cargo, mi sembrano quei rockettari convinti che roba sciapa tipo Maneskin o Greta Van Fleet rappresentano il ritorno del VERO RUOCK e non un suo pallido epigono perchè “fanno musica suonata con strumenti veri”.
Greta Van Fleet… ma pensa che stronzatina mi hai fatto scoprire.
A cosa si deve tanto fiaccume esattamente? Ok che sono derivativi al massimo, ma basta solo questo a spiegare l’inutilità di ‘sti gruppetti? Come mai fan così cagare esattamente? I cantanti sono anche bravi, e dove non arrivano i musicisti scrausi sopperisce l’iperproduzione moderna, eppure l’inutilità è conclamata, non riescono neanche a divertire. Bruno Mars e la Winehouse, per dirne altri che han riproposto minestra vecchia fuori tempo massimo, in ambito pop non avranno spaccato, ma han detto il loro, anzi spiccavano nell’ambito di un genere che per quanto imbecille era vivo e vegeto. Questi qua, non dico farmi muovere il culo, neanche a battere il tempo col piede mi inducono.
Mah, mi sa proprio che dopo l’epoca nu metal il !ruock!!! ha tirato le cuoia, per me il canto del cigno son stati i Mars Volta. Voi calcisti anche i più boomer dovete convertirvi al rap, ascoltatevi i DSA Commando, cominciate dalle cose “commerciali”: ultimo mondo cannibale, motorpsycho. Poi han fatto tutto un concept album fantascienzo horror distopico, e senza mai rinnegare la provincialità italiana, cosa volere di più?
Tornando sul topic non sono sicuro di saperlo articolare bene, ma mi chiedo se il problema non sia la romanità andata a male che ha infettato tutto il cinema e forse la produzione culturale in genere italiana. Per me un esempio, pur da tutti apprezzato, è Boris. La scrittura è figa, per me la cosa migliore è che riesce ad evitare l’effetto “to be fair, you have to have a very high IQ to understand Boris and Stanis”, che era il pericolo più grosso: mi pare che siano sempre riusciti, laddove si presentava l’alternativa autocompiacimento segaiolo/grasse risate, a pigliare la strada dei giusti.
Ma l’autoreferenzialità evitata a monte si ripresenta a valle (tematizzata e metatizzata finché si vuole) nella sciatteria e poverinaggine del lavoro finito.
Ora io non so perché, ma esiste una certa trascuratezza filmica che urla subito Roma! per via del suo compiacimento autoreferenziale. Puttanate di serie Z se ne producono ovunque, anche molto più scrause, ma giustamente le identifichiamo come vorreimanonposso. Invece quelle partorite da questa romanità andata a male no, è questa l’autoreferenzialità: ‘ste porcate vanno bene nell’ambito angusto in cui sono state partorite ma voi che ne siete fuori ve lo puppate, perché l’unica cosa che conta è Parigi, fuori non c’è un cazzo.
A me la romanità garba parecchio, come cultura popolare è la meglio d’Italia, il regionalismo top: ’sti romani del cazzo per me sono gli unici che san fare battute vere che ti fan ridere con loro e non di loro. Sentite qua che cazzo di figate puoi tirar fuori dalla cultura urban de Roma, distillate da uno che sa come lavorarci: https://www.youtube.com/watch?v=RMGXhvifpGM
Ma qui ci sta un lavoro serio, di trasposizione del materiale popolare in una forma con le sue convenzioni e strutture, cioè arte! porco cazzo.
Invece nella romanità andata sembra che si sia imposta l’idea che siccome il bottegaio sotto casa mi sa intrattenere mentre me prepara er panino con la mortazza, allora si può tirar via quanto ci pare, anche in un prodotto che non tratta affatto del bottegaio di ‘sto cazzo, ma per esempio in un film di genere, che dunque ha il suo linguaggio e la sua storia da rispettare: non mi puoi far fare la femme fatale alla prima burina presa così com’è che l’hai raccattata ar pizzettaro o dove cazzo si ritrovano gli zarri della capitale.
Ma guardiamo alla vera capitale del “siamo tutti attori e intrattenitori”. Non dubito che a Napoli producano tonnellate di immondizia ributtante autoreferenziale, ma sono per consumo interno. Poi c’è la voglia di farsi un culo così e cagare fuori Servillo! Anche Totò, cazzo, che gravitas, compostezza e sovrumanità emanava anche nelle più grevi pagliacciate. E Roma un tempo, per mostrarci il buffone romanaccio si era inventata una merdina come Sordi. Oggi, probabilmente anche in grazia di un sì splendido passato, si limitano a raccattare gli ospiti del canile municipale e farli riprendere nello spiazzo antistante.
Discorsi del resto fatti mille volte.
Come prossimo volume cartaceo dei 400Calci non sarebbe male avere questa avvincente sezione commenti.
Diabolik(che è costato meno) ha già superato negli incassi freaks out. Manetti 1 mainetti 0 . bob
PER FAVORE LA FINITE? Qualcuno sta cercando di leggere discussioni su un film. Se volete fare i bimbiminkia andate a insultarvi su 4chan.
Grazie.
Rivisto prima che lo togliessero, mi è piaciuto ancora di più.
Per me è un 7,5.
Le sbavature ci sono (ribadisco la faccenda degli accenti regionali, totalmente fuori luogo) ma a questo film gli si vuole bene.
L’unica cosa che mi auguro è che per i sequel i Manetti resistano alla tentazione di presentare un Diabolik annacquato e più “buono” (qui fa fuori senza problemi camerieri e poliziotti) e proseguano su questa strada
Io, invece, mi auguro che i Manetti lascino proprio perdere e si rimettano a fare quella roba fetusa alla Ammore e malavita, che tanto piace al pubblico (ma soprattutto alla giuria) del David…come se aver vinto premi servisse a consegnare una patente di idoneità.
Stanotte mi sono visto Il mostro della cripta, soggetto dei Manetti e regia di Misischia il pupillo dei suddetti.
È una cosa imbarazzante, in cui a monte di una recitazione da scuola elementare e una regia amatoriale, emerge una scrittura che definire una porcata significa minimizzare lo scempio a cui ho dovuto assistere; questi due paraculi (e sicuramente ammanicati) con la scusa dell’omaggio al cinema di genere hanno ficcato dentro di tutto e di più, arrivando a creare qualcosa che è più vicina ad un piatto di avanzi che ad un film di genere.
Ma seriamente gente così è candidata a far rinascere il cinema italiano?
Ma serio fate, l’asticella è scesa così in basso?
Recensione perfetta, non c’è niente di cinema, è solo la copia-carbone del fumetto sul grande schermo. Drammaturgicamente terribile
https://www.youtube.com/watch?v=uvRBUw_Ls2o
Beastie Boys, Body Movin’ video originale, parodia del Diabolik di Bava (quello sì che entrò nella cultura pop).
Più dinamico, più espressivo, con una Eva Kant meno glaciale, con dei dialoghi meno fumettistici ,un costume al passo coi tempi e una strizzatina d’ occhio al pubblico più giovane. I Manetti bros scendono a compromessi con la critica e orgogliosi presentano il trailer di Diabolik 2:
https://youtu.be/X70KMjLutLE
recitazione sciatta da parte di tutti .al massimo può essere considerato un prodotto per la tv.gli attori della festa iniziale e i poliziotti sembrano usciti da una recita parrocchiale.Roja pessimo la Rossi lagnosissima Marinelli ingessato.si salva Mastandrea e la Leone per la bellezza
finalmente visto…viaggia tra il guardabile e l’inguardabile..a fasi alterne…però che pera di film (esticazzi del fumetto)
Mah.. forse perché l’avete fatto tanto brutto che pensavo peggio (anche se la recitazione in effetti…)
Ok, finalmente l’ho visto. Dalla recensione pensavo molto peggio.
Si capisce chiaramente quale fosse l’intenzione dei registi, putroppo la recitazione di tutti, Mastandrea compreso per arrivare fino a quel cane di Roja, ammazza totalmente l’intento.
Salvo solo Marinelli che alla fine porta bene a schermo un Diabolik freddissimo, pacato, malvagio, con cui è impossibile empatizzare, che mi è piaciuto.
Miriam Leone più bella del 90% delle fiche di Hollywood, ma è troppo calda per essere Eva Kant.
Peccato.
Jackie Lang… mi hai fatto morire dal ridere… eccellente recensione di questa elefantesca cagata a pioggia :-)))
Visto ieri sera
Fa cacare a spruzzo ‘sto film