Non ci sono mai buone ragioni per non fare un film su una notte al commissariato di zona. Sceriffi locali, reclute, agenti ciccioni con ciambelle, criminali nelle gabbie che chiedono di essere liberati, armeria dei fucili a portata di mano e la dinamica più semplice del mondo: gente che vuole entrare e gente che non li vuole far entrare. È l’idea base di Distretto 13 che prima era Un dollaro d’onore, ma che Copshop prende alla larghissima cambiando tutto per farne un film diverso, molto più moderno come impianto e molto più dialogato. Al netto del fatto che si spara tantissimo, sia chiaro, che sennò che stiamo qua a fare?
È l’high concept del calcismo: trovare un luogo classico, una motivazione classica e personaggi classici per spararsi a vicenda, mettere le fazioni nei loro angoli (i bianchi contro i neri) e poi lasciare che se le diano scoprendo a mano a mano tutte le sfumature di grigio da una e dall’altra parte. Che tutto ciò sia affidato a Joe Carnahan fa solo che piacere. I suoi anni ‘10 erano cominciati benissimo con The Grey, poi però si è perduto nelle nebbie di Hollywood, dietro serie televisive maldestre. C’è voluto Boss Level per tornare sulla mappa e ora questo film finalmente è qualcosa per sé. C’è voluto Frank Grillo.
Se Boss Level era Frank Grillo vs. Mel Gibson, Copshop è Frank Grillo con capelli lunghi vs. Gerard Butler cattivo (che è una bella scoperta). C’è una sporca storiaccia di soldi e Grillo si fa arrestare proprio perché dietro le sbarre dell’ufficio dello sceriffo sta più tranquillo. Lì però, nella cella accanto, lo raggiunge Butler, rinomato killer del crimine organizzato, in missione per riprendersi quei soldi. Lo scontro sarebbe tra loro due ma non finisce qui. C’è un poliziotto corrotto e soprattutto tra i due c’è una poliziotta di ferro, il personaggio migliore del film.
A lungo Copshop è una storia poliziesca, fatta di lavoro da agente e lavoro da criminale, uno di quei film in cui sono in bella vista i ventoloni per il ricircolo d’aria che girano lentissimi e lasciano filtrare la luce attraverso la nebbiolina. Che è il modo in cui il cinema americano ti dice: “Adesso per un attimo andiamo lenti perché c’è la scena da grandi attori”. Solo ad un certo punto, quando arriva una pallottola in pancia cambia tutto e le motivazioni della protagonista diventano una questione morale. In quel momento lì, quello in cui occorre prendere una decisione non per la propria incolumità ma per un principio, il film (finalmente!) diventa il western che tutti stavamo aspettando che diventasse.
Intanto quell’amabile capellone di Frank Grillo alterna momenti d’azione con viscidume di provincia, squallido affarista in cerca dei suoi soldi e uomo in difficoltà che stringe alleanze improbabili. Chiuso con il killer nella parte peggiore della stazione finirà per trasformare tutto in un territorio da scontro prima a 4 poi a 3, ognuno con le sue ragioni per non morire e per far fuori gli altri.
Sembra insomma un bel film scritto negli anni ‘90 a cui qualcuno ha soffiato sopra la polvere in superficie e con qualche colpo più moderno (aggiungere un personaggio in più, la sceriffa) ha reso moderno quel che basta perché sia accettabile che esca oggi. Carnahan poi ci ha messo la sua regia asciuttissima, bravo nel gestire ambienti e capire le ragioni dello scontro.
Su tutti però regna la lotta di Frank Grillo per emergere come protagonista ad Hollywood. Una storia anche più appassionante di Gerard Butler alla ricerca di un nuovo posizionamento come cattivo. Grillo vuole essere versatile (da cui i capelli lunghi da Gesù Cristo ‘n croce), Grillo vuole confermarsi come uomo carismatico, Grillo che comunque è sempre un gran signore.
Ce la fa? Anche stavolta no, si fa rubare la scena dagli altri. Ma non smettere di provarci Frank.
Dvd-quote suggerita:
“Provaci ancora, Frank!”
Jackie Lang, i400calci.com
OT: Vedo che avete saltato il Ghostbusters ibridato con Stranger Things, e averlo fatto vale probabilmente come una recensione implicita :)
Su questo non l’ho ancora visto ma mi intriga dal vostro parere. Grillo se la smettesse come dite voi di cercare di farsi accettare dalla “Hollywood bene” potrebbe regalare ottime cose
C’è una recensione del Capo su altri canali, ove lo smonta senza pietà
Mi sa che non sai leggere, allora
@Lucas Leivaiotispacco, trovato grazie!
Dove? Please.
Comunque non é la prima volta che Butler fa il cattivo, un suo personaggio ha comandato e preso parte al massacro di decine di migliaia di giovani, soldati di leva, ragazzi lontani da casa che si battevano per un tozzo di pane, ha impilato cadaveri, ha offeso dignitari stranieri, ha escluso ed emarginato un disabile, disonorato la curia del suo paese, per non parlare della moglie: incapace di discutere civilmente di affari é ricorsa alla violenza spiccia. Infine ha condannato a morte i suoi uomini in una battaglia impossibile. Pare anche che da giovane abbia ucciso un lupo così, per dimostrare di essere un duro.
Aveva anche dei difetti?
Due cose su Gerard Butler killer cattivo:
1. Io non la percepisco come una novità, sarà che da 300 (e ancor più da Law Abiding Citizen) in poi fa spesso l’eroe fascio ma nella mia testa era già inquadrato di base come lawful evil.
2. “L’assassino è il maggiordomo” [rimshot]
bonus
3. Scopro or ora da Wiki che nella sua filmografia c’è niente meno che una versione de Il giardino dei ciliegi di Anton freakin’ Chechov. L’avreste detto?
@Gigos @Neuron Greyjoy
Butler è stato un cattivo anche nel buon “Giustizia privata” (al di là delle motivazioni che aveva in quel film)
@Neuron ah ecco, trovato il riferimento :)
Sì, l’ho citato col titolo originale (Law Abiding Citizen) per fare il fenomeno. Sono d’accordissimo che il suo personaggio in quel film sia molto cattivo, ma non so se fosse quello l’intento visto che conosco gente uscita dal cinema pensando di aver visto l’eroe del popolo che fa quello che va fatto (e che tutti invocano su Facebook), cioè prendere i criminali e torturarli.
Riporto qui per completezza la leggendaria introduzione della rubrica FASCINEMA:
Dopo aver visto 39 minuti di Law Abiding Citizen, la madre di famiglia Dolores Point Five ha deciso ch’era venuto il tempo di dire BASTA. E ha dedciso di dedicare i seguenti dodici mesi, a una sobria e imparziale analisi dei film di vendetta, sangue e ritorno all’ordine recentemente offerti dal panorama mondiale, nel tentativo di stabilire se esiste qualcosa più fascista di Law Abiding Citizen.
@killing joke
Vero, riguardo s Giustizia Privata però dovrebbe esserci un termine, che so in tedesco tipo he so “schügenfügedorffsteinbergemhegen” che significa “un buono che fa cose da cattivo ai cattivissimo” quindi facevo fatica a inquadrarlo come villain. Di sicuro un bel filmozzo come si deve.
PS non parlo tedesco
Non parlo tedesco e scrivo di fretta e come un cane in italiano.
Butler rivalutato ne Nella tana dei lupi, film più che dignitoso…potrebbe diventare un Rossel Crowe meno ciccione e rompicazzo…Frank semplicemente non è un bravo attore ma fa il suo
Dal trailer pensavo fosse “Geraldo Maggiordomo spara a tutti” e invece fanno tutti più di lui.
Sicuramente originale puntare sulla qualità dei cattivi piuttosto che sulla quantità.
-“Frank, ti rubano la scena ogni volta. Dobbiamo escogitare un look acchiappascena”
– “Faccio capelli lunghi e stiloso pizzetto reale. Vediamo chi riesce a starmi dietro, ‘sto giro.Stai sereno”
The day after…
– “Frank, devo dirti due cose. Butler. Barba di Butler”
Frank Grillo, Gerald Butler, Joe Carnahan: cosa poteva mai andare storto?
Tutto.
Titoloni colorati in stile pulp fuori contesto, extension patetiche, interpretazioni sottotono o sopra le righe, luoghi comuni, luoghi comuni e ancora luoghi comuni. Pellicola buona per chi non ha visto più di tre (3) action negli ultimi venticinque (25) anni (o per pulirsi il culo). Quota rosa del colore sbagliato (Ah AH AH); ritmo…ma quale ritmo: noia mortale dal principio alla fine.
P.S.
Io amo Grillo, Butler e Carnahan: questi sono i loro cloni sciapi.
Il film è piacevole e divertente, e ha quei due-tre momenti che lo qualificano, oltre al finale che apre la porta ad eventuali sequel.
Dispiace per Grillo che, effettivamente, si fa rubare la scena non solo da Butler, che ci potrebbe anche stare, ma pure da Alexis Louder (la poliziotta). A questo punto mi sembra evidente che più di tanto non può dare.
Visto ieri sera. Film simpatico che dimentichi dopo averlo visto. Butler fa bene il suo personaggio facile, la poliziotta fa bene la tosta, ma Frank… Frank… che ti è successo. Mi eri così piaciuto in Boss level… che ti è capitato. Dovevi essere un personaggio furbo e ammaliante in grado di intortarsi il mondo… qualcuno alla Kevin Spacey… e invece hai abbastanza vegetato in una caratterizzazione anonima.
Hai ragione. Mi hanno affibbiato un personaggio del tutto fuori dalle mie corde. Ho accettato la parte un po’ come faccio sempre, cioè ad minchiam: sono fresco di divorzio e gli alimenti costano un botto.. Qualcosa mi riesce alla stragrande, troppo spesso mi trovo coinvolto in merdate come Reprisal, Cosmic Sin o Into the Ashes. Stavolta, nonostante l’ottimo materiale di partenza, ho capito dove si andava a parare quando mi hanno proposto le extension, quindi non mi sono impegnato granché. Farò meglio la prossima volta (forse). Un virile abbraccio,
Frank
Grazie Frank, comunque sei sempre nel mio cuore. Ti aspetterò e ti darò sempre una seconda chance indipendentemente da quelle che combini come faccio con Scottone nostro.
Grillo tricologicamente confuso. Ma e’ andato dal parrucchiere di Van Damme?
Abbiamo il premio Nic Cage per il 2021.
ALETTONE CHE GENERA DEPORTANZA E AUMENTA L’ATTRITO FRA PNEUMATICI E SUOLO:
Chiedo scusa ma perchè Butler dopo essersi preso una sventagliata di Uzi da Grillo ricompare nel finale bello intonso come se arrivasse dal primo tempo di un altro film?
Sostanzialmente perchè questo film è una MERDA.
In realtà nel finale Butler è leggermente ferito. Tra l’altro si lascia sparare da Grillo senza nessun motivo plausibile (ma ne esiste poi uno per farsi sparare?).
L’ho già scritto? Questo film è una MERDA.
Mi stai già simpatico. Vedi che recensiscono film di merda?
Dicevo, VandalSavage, mi stai già simpatico. (Poi però se tutti usassero un nome simile al proprio nome reale, sarebbe meglio…meno ridicolo. Che il giochino ormai è rotto. Io come mi dovrei chiamare? Pierfavore?)
Grillo oggettivamente poteva fare di meglio. Ad esempio, tra i suoi ruoli recenti mi viene in mente il personaggio dell’artista in Billions, che interpreta più che dignitosamente, nonostante alla fine sia un cliché. Butler è sicuramente più versatile, ma anche lui non si spreca più di tanto. Alexis Louder fa il suo, l’impressione è che sia stata scelta per esigenze metoo/minoranze etniche e in omaggio alla blaxploitation. Secondo me alla fine chi ne esce meglio è Toby Huss. Di base il problema sta proprio nel film com’è strutturato, vuole essere sia pulp che action, ma il risultato è un ibrido che non brilla né in un senso né nell’altro…e poi le acrobazie e le capriole nonostante le ferite da arma da fuoco non si possono proprio vedere.
Quoto in pieno l’endorsement per Toby Huss, una piacevole scoperta. Il suo personaggio è quello scritto meglio (salvo alla fine che si smoscia come il resto del film) e la sua interpretazione è anche la più ispirata del lotto.
Visto. Dai ma è proprio un bel filmetto di quelli magari non indimenticabili ma coi quali non ci si annoia un minuto e per quanto me ne concerne, ad avercene di filmetti così.
Film della Madonna, Butler è uno che non vorrei mai fare incazzare, Grillo è uno che so già che si incazzerà e baffino è quello che comunque ti ammazza uguale.
Spaccano alla grande e la storia claustrofobica e semplice va che è una meraviglia.