Ma prima…
Dove sei stato Miike?
Perché sei stato tanto assente Miike?
Ma tu chi sei Bongiorno Miike? Ci siamo mai visti prima su queste pagine?
Iniziamo dal fondo: mi chiamo Bongiorno Miike e sono l’anima penitente dei 400calci. A me tocca il meglio del peggio, o il peggio del meglio a seconda che il capo supremo Nanni Cobretti sia di buono o cattivo umore. Siccome però l’umore del capo è notoriamente imperscrutabile, non ho mai capito quali siano i film meglio del peggio e quelli peggio del meglio. Ma ho capito che devo soffrire. Tanto.
Passando ad altro. Per chi si chiedesse il motivo di questa mia latitanza la risposta è una e semplice: ho avuto alcune cose da fare. Tra cui anche un figlio.
Risolti i convenevoli possiamo iniziare la nostra fantastica recensione di Welcome Home.
Ma prima… SIGLA!
(Oh , l’ho trovato solo in inglese, scusassero. Comunque in italiano era “OPERIAMO!”)
Welcome Home (2018)
Anamnesi: ferita da taglio poco profonda. Poco incisiva. Superficiale e irrilevante. La più banale delle ferite frutto del più banale degli incidenti. È più doloroso ammettere si essersi fatti del male che il male in sé. La ferita non presenta alcun tipo di interesse clinico e verrà ricordata per pochissimo tempo come un taglietto qualunque di un pirla qualunque. Sebbene ad un occhio esperto non sfugga un principio di infezione purulenta da stroncare sul nascere.
Punti di sutura richiesti: 5 + trattamento antibiotico
1. Welcome Home è un film inspiegabilmente inesistente. Inesistente il fascino della location. Ed è ambientato in Umbria. Inesistente la tensione. Ed è un thriller. Inesistente la salivazione. E c’è Emily Ratajkowski. Inesistente in tutti gli elementi oggettivi e indipendenti da trama, scrittura, regia e tutte quelle cose così orribilmente soggettive da dare fastidio alla Disney. E invece no: Welcome Home è un film anonimo, tanto anonimo, troppo anonimo e in cui niente risalta, tutto è sciapo, insipido, privo di gusto come un piatto di pasta troppo scotta senza sale e servita maldestramente con un po’ di acquetta di cottura sopra.
2. Welcome Home probabilmente può dirsi il primo film scritto e diretto da Alexa, l’assistente vocale di Amazon attualmente nella casa di uno dei produttori del film.
“Alexa fai il cast”
“Alexa cerca in Spotify la colonna sonora nella cartella Ma che mistero è questo qua”
“Alexa scrivi una trama che non abbia buchi di sceneggiatura e fammi il caffè”
Il che sarebbe stato anche un esperimento interessante se non che Amazon, una volta visto il risultato, ha diffidato la produzione dal citare qualsivoglia suo coinvolgimento. Ci si è trovati quindi nella sgradevole situazione di dover cercare due nomi veri. Cioè due tipi che si prendessero la responsabilità di apparire come regista e sceneggiatore. Alla bisogna si sono immolati George Ratliff, regista con all’attivo alcuni film con cast roboanti che, misteriosamente, non ho mai sentito menzionare (forse per ignoranza mia) e David Levinson, sceneggiatore che invece non ha all’attivo un bel niente (forse per ignoranza sua).
Ora la parte di Alexa me la sono inventata, tuttavia nulla mi vieta di pensare che questo film sia scientificamente costruito sulla base di algoritmi programmati da qualche geniaccio della Sylicon Valley che da piccolo aveva gli occhiali e la fissa per il computer e ora c’ha un attico e i soldi sufficienti a comprarsi il tavoliere delle Puglie con diritti di trivellazione annessi.
C’è la Ratajkowski? Deve essere sempre spogliata (ma non nuda che se no il PG ci penalizza). È un thriller? Allora al minuto 35 deve esserci un matto che guarda uno schermo in cui si capisce che accadono cose che stimolano la sua salivazione perversa (la salivazione può essere perversa? Chiedo per un amico). È ambientato in Italia? Allora è ambientato in Toscana e c’è tanto vino rosso in tanti bicchieri grossi. Il fulcro della storia sono le telecamere? Allora il finale deve prevedere… -la soluzione al commento 46, i precedenti 45 potete scriverli voi per provare a indovinare-. Tutto così. Tutto matematico. Scientifico. Sinistramente noioso.
3. Welcome Home è una raffica di cliché a tamburo. Sollevi il cane (inteso come il regista), premi il grilletto e BUM! Lo psicopatico è un guardone. Sollevi il cane (inteso come il regista), premi il grilletto e BUM! A metà film, lo psicopatico si lancia in uno spiegone diretto in faccia alle vittime che recita più o meno “Amo cacciare i conigli, perché li devi fare sentire al sicuro per catturarli”. Sollevi il cane (inteso come il regista), premi il grilletto e BUM! La coppia protagonista ha dei problemi derivanti da un tradimento, sono in crisi, non comunicano e il film potrebbe essere chiuso in 10 minuti se anche solo uno dicesse “Potrebbe essere che mi stai mettendo in guardia da una persona che si è già presentata occasionalmente tre volte sempre al momento giusto nel posto giusto dicendo le cose giuste perché è uno stalker psicopatico e non perché non hai fiducia in me?”.
Menzione speciale al finale ridicolo. Se nei primi 80 minuti la tensione non esiste, gli ultimi 10 sono pura comicità involontaria. Sarebbe perfetto con le immagini velocizzate e Yakety Sax in sottofondo ma purtroppo Siri non ha ritenuto che ci potessero stare e quindi ci si deve accontentare dei vocalizzi di Aaron Paul e di Emily Ratajkowski che dicono “Uh! Oh! Okei! OKEI! OH! OKEI! OH!” aprendo le porte a un sequel di Weekend con il morto – Umbria edition.
4. Welcome Home ha come villain Riccardo Scamarcio. Ve li ricordate i tempi in cui Scamarcio sembrava essere il nostro Leonardo DiCaprio: un sopravvissuto al film romantico, pronto a fare il grande salto nel cinema che conta. Erano i tempi in cui Gordon-Levitt sembrava essere quello che si sarebbe mangiato tutta Hollywood. E in cui anche Nicolas Vaporidis veniva definito attore. Che tempi quelli. Che tempi. Meno male che sono passati. E a me Gordon-Levitt piace, eh, sia chiaro.
Ora, Riccardo Scamarcio in Welcome Home decide di interpretare il più classico degli psicopatici con una recitazione basata esclusivamente su sguardo fisso in un punto indefinito dello spazio, fronte leggermente aggrottata e bocca semiaperta. Si vede che lui vuole a tutti i costi sembrare Anthony Perkins, in realtà gli esce 9 volte su 10 Gasparri nell’imitazione di Neri Marcorè. Quell’unica volta che gli riesce, però gli riesce bene. E devo dire che l’unica battuta memorabile ce l’ha lui che per mezzo secondo si mangia tutto. Però poi ci rimangono quegli altri 89 minuti e 55 secondi che ti fanno rimpiangere Vaporidis e Aaron Paul che si tira i cazzotti aritmicamente sull’ombelico. E Gordon-Levitt, a voi non manca Gordon-Levitt?
5. Welcome Home non è solo un film impersonale. È un film inumano. Per inumano, intendo dire che dopo cinque minuti Emily Ratajkowski si fa una doccia. Dopo 12 minuti si butta in piscina nuda. Dopo 22 minuti si fa un’altra doccia. E via così. E non per il gusto appiccicaticcio e untuoso di qualcuno ma perché tutto fa sembrare che sia stato commissionato uno studio a un’Università Canadese che ha scientificamente provato che un film con la Ratajkowski debba avere della pelle esposta a intervalli regolari di 5-12-22 minuti. Come le risate pre-registrate di Striscia La Notizia.
E ancora: 40 interminabili secondi di Aaron Paul che si tira dei pugni sull’inguine simulando il lavoro artigianale più antico al mondo in una scena totalmente inutile che anche il più stolido degli assistenti al montaggio avrebbe tagliato prima. Dulcis in fundo, linee di dialogo surreali che raggiungono l’apice nel momento in cui assistiamo a uno stupro e, pochi minuti dopo, sentiamo pronunciare la frase (tratta dal manuale “Espressioni idiomatiche da usare quando hai una pistola puntata sul naso“): “Ehi amico! Metti giù la pistola! Insomma, fino ad ora nessuno si è fatto niente possiamo sistemare tutto” come se la persona stuprata non fosse presente. E non fosse la fidanzata di chi sta pronunciando quelle parole. La stuprata ovviamente annuisce. Tranqui zio, non è successo niente..
Il trattamento antibiotico
(ATTENZIONE CONTIENE SPOILER AMARI MA NECESSARI COME LA MEDICINA)
In questo film appaiono solamente tre donne. Due sono dipinte come schiave prive di personalità e utilizzate a fini loschi dallo psicopatico. La terza donna è la co-protagonista che subisce non uno ma due stupri. O meglio. Uno che è quello detto sopra e che si risolve in un “non è successo niente di grave”. L’altro stupro è raccontato con le parole: “Mi dispiace caro, non volevo tradirti, avevo bevuto troppo e non so che è successo” perché -ATTENZIONE- è su questo che si fonda tutto il film. Lei ha tradito lui e lui non riesce a perdonarla e legge in ogni suo atteggiamento una dimostrazione della sua connaturata infedeltà.
<segue un lungo paragrafo di una quindicina di righe che ho cancellato. Il motivo è semplice: vi ritengo intelligenti e pertanto non ho altro da aggiungere se non “Congelino tutti nella Caina in mezzo alla muffetta che si crea tra dita dei piedi di Lucifero, maledetti”>
P.S.= Aaron Paul non l’ho menzionato. Lo so. C’è un motivo. Ora lo sapete.
Dvd-Quote Suggerita:
Ragazze, non bevete che se no un po’ ve la cercate.
Bongiorno Miike, i400calci.com
sarà che sono appena sveglio ma ho iniziato a leggere pensando che fosse l’ultimo film di Miike..quando ho letto Umbria e poi scamarcio il mio cervello ha fatto corto circuito e ho ricominciato con calma dall’inizio.tutto divertente ma che ci fa questo film su questo sito?
uhm…ma se è un film così inutile…perchè sprecarci una rece?
Perché Miike si sacrifica per noi. Tsè, ‘sti insensibili.
Queste sono le recensioni che salvi nei preferiti, per recuperarle e rileggerle ogni tanto facendoti due risate. È il motivo per cui questo blog sta nell’Olimpo; non è la recensione usa e getta che leggi per capire se vale la pena o meno di vedere il film, sono quelle recensioni che esaltano i film belli e danno un senso ai film brutti: il senso di avere una bella recensione su I 400 Calci.
Però il film non lo vedo, che scamarcio non lo reggo manco quando recita benino.
Perdonali Miike, non sanno quello che dicono.
Auguri per il mini-te ma non invidio affatto la tua vita quando racconti di queste visioni forzate, solo ringraziamenti per il tuo sacrificio…(di base il film non l’avrei visto comunque ma le recensioni di film brutti sono sempre molto più divertenti da leggere rispetto a quelle dei bei film XD )
Bentornato Miike! E finalmente so dare un titolo alla “musichetta del Benny Hill”.
già alza il sopracciglio come the rock…
Ben tornato grande Miike!
Ma che succede ad Aaron Paul? Una volta era figo…
Pensieri sparsi:
– Auguri per il/al MiniMiike!
– Emrata in quei tre momenti è almeno meritevole o posso restare sul suo profilo Instagram senza perdere nulla?
– Film con Gasparri quello vero Serial Killer NAU
– Mai, mai, mai fidarsi di un film con Scamarcio. Lui s’impegna anche (John Wick 2), si applica, ma non è cosa sua.
Ho una perplessità sulla tua perplessità riguardo la frase “ehi amico, non è successo niente”. A me non è mai successo ma presumo che per farmi levare una pistola carica da davanti alla faccia sarei capace di tirar fuori anche “tranquillo, zio, mi hai fatto un favore” pure se le avesse sparato, alla donna. Così come lei che dicesse “si, si, nessun problema, m’è pure piaciuto!” pur di fare levare la pistola dalla faccia del compagno. Poi dopo possono pure massacrare il minacciatore, eh, ma in quel momento cacciare fuori balle mi sembra logicissimo.
Mi eri mancato Miike. Auguri.
Ho finito stamattina il libro su Sly. Bellissimo ovviamente, però Miike perché non c’eri, perché? Nanni poteva commissionarti una attenta esegesi di The Party at Kitty and Stud’s, sarebbe stato perfetto.
(E poi mi pare non ci fosse neanche Luotto, uffa).
Grazie Miike per il tuo sacrificio. Così non perderò tempo io a guardare ‘sta robaccia! :–D
Bentornato e Bongiorno Miike! I tuoi ammirevoli sacrifici in questi anni ti avranno certamente indurito la pellaccia in vista del sacrificio estremo (crescere un pargolo), che starai sicuramente gestendo di gran carriera!
Una bella zotta per tornare: io così a occhio azzarderei che nel finale si vede la registrazione delle telecamere a circuito chiuso del villino nei colli umbri per svelare il mistero (non ho manco capito se ce n’è uno ma vabbé?)
Ben detto Adrian…ehm scusa Miike!
Però uno screehshot della Ratacosa ce lo potevi mettere.
Adesso mi tocca andare su un certo altro sito
Scusate il puntiglio, ma….i Sylvester?
>>> Nero d’Avola della cantina La Gran Fungia
annata Affanculo, immagino (o è un novello?).
gratulazioni a Miike per il piccolo Pentecost Buongiorno (lo so che il nome ufficiale è un altro, ma ci siamo capiti…) ma ovviamente al compiere dell’ottavo anno qui si pretende il video della lotta con il lupo di dodici metri + ritorno trionfale in casa Miike (con pelliccia di lupo, naturalmente).
e comunque, ad memoriam:
”
[minaccioso, sostenuto, con brio]
OPERIAMOOO!
(sei [il] chirurgo… tocca a te!)
OPERIAMOOOOO!
(hey, chirurgo! il paziente se ne va! [poco chiaro se sulle sue gambe o proprio nel senso della fase finale del Morbo della Morte ndL])
“
Commento a caso per aumentare il Counter
nella vana speranza di arrivare al numero necessario
Necessario a che
Necessario a che ?
e ben toranto a miike…c’avrai un listone d’arrestrati di film del cazzo, che manco il cestone dei sospensori dopo il superbowl…
scamarcio…che è pure delle mie parti più o meno…e na volta l’abbiamo incriciato…io e un mio compare in macchina lui e un paio di amici a piedi, uscivano da un ristorante…sto mio amico: “scama’ non si bun, va scazza i rizz d’mer p’cul!”
Miike, congratulazioni e cinque altissimi per la riproduzione.
Il mio minimenonme è a 2,5 anni – e avrei voluto che qualcuno mi avvesse avvisato prima di tutto quello che questo ha significato.
E di cosa avrei provato la prima volta che ha vomitato a spruzzo sul lettone.
E poi grazie di essere tornato con una così bella recensione.
La Rataikovski seminuda non mi infastidirebbe affatto, ma alle foto accostate delle aspettative e di Gasparri di Marcorè ho riso fortissimo.
Ciao, è il mio primo commento su questo sito e in tanti anni che vi seguo non sono riuscito a trovarmi un nomignolo figo per commentare: oggi è il giorno in cui mi arrendo e commento lo stesso.
Provo: il finale prevede che la coppia carichi sul sistema di sorveglianza (forse via cellulare?) un loop video di loro due che, boh, stanno seduti sul letti muti in presa alla crisi coniugale, in modo da convincere Scamarcio che sono sempre nello stesso posto, mentre invece A) scappano, B) fanno il giro da dietro, lo sorprendono e lo riempiono di mazzate.
Tipo (spoiler antico) Speed, insomma.
Perché sai, la metafora del vedere come forma di controllo, non tutto è come sembra, le apparenze ingannano, eccetera eccetera.
* “sul letto”, non “sul letti”.
* “in preda”, non “in presa”
Scusate, ansia da prestazione.
Ma se a uno piacciono proprio le tue recensioni, può solo sperare escano più film brutti?
Bentornato Miike!! Bentornata curse!! Ci siete mancati… Scommetto i miei 50 cent che Scamarcio alla fine è un pazzo psicopatico ma con motivazioni_che_alla fine_tifi_per_lui…
Tipo che lei mentre era sbronza gli ha investito il pechinese, o ha avuto un’avventura lesbo con la sua fidanzata… Cmq mi hai fatto venire voglia di vederlo solo x vedere Scamarcio che imita Marcorè :)
Cazzo se ci eri mancato!