La notizia del giorno è che è di nuovo attivo il progetto Masters of the Universe, in procinto quindi di tornare su grande schermo dopo quel mezzo aborto a budget ridicolo che fu il tentativo dell’87 con Dolph Lundgren.
Dopo essere transitato qualche anno fa per le mani – all’epoca già belle arrugginite – di John Woo, la baracca è ora stata ufficialmente affidata a John Stevenson, altrimenti noto come il regista di Kung Fu Panda.
Ora, Kung Fu Panda era carino, ma niente di memorabile.
Per cui ho due appunti da fare:
1) Sono molto sospettoso nei confronti dei registi che passano dall’animazione ai film in carne e ossa. Ho la ferma convinzione che fare un bel film a cartoni animati sia molto facile. Il concetto, molto alla larga, è quello secondo cui se scrivi una battuta mediocre e la metti in bocca a un adulto, nessuno si impressiona; mettila in bocca a un bambino, o a un animale che parla in dialetto, o comunque in un contesto targettizzato ai minori, e tutti grideranno al capolavoro. Esatto: secondo me se si prende Zohan – Tutte le donne vengono al pettine e si sostituisce Adam Sandler con, che so, un cammello che parla veneziano, il pomodorometro schizza almeno al 94%.
2) Me lo ricordo bene l’ultima volta che hanno tentato di rifare un vecchio film con Dolph Lundgren. “Come minimo sarà meglio dell’originale”, dicevano con aria spavalda. Il film in questione era The Punisher. E si sbagliavano di grosso. Figurarsi adesso che per il ruolo di Skeletor devono confrontarsi con l’attuale candidato agli Oscar Frank Langella.