Che rifacessero Il Calabrone Verde, leggendario veicolo televisivo che verso la fine degli anni ’60 lanciò la carriera di Bruce Lee, prima o poi era scontato.
Che lo virassero in farsa, considerando che l’originale era un palese plagio di Batman che non avrebbe mai funzionato senza il Piccolo Drago, era prevedibile. Il Calabrone Verde stesso interpretato da quel ciccione sgraziato di Seth Rogen forse è un po’ un’esagerazione, ma eravamo disposti a chiudere un occhio soprattutto dopo l’intuizione di ingaggiare Stephen Chow come erede del Bruce.
Ma Michel Gondry in regia… tutto ciò che riesco a immaginare è questo:
Ed è molto, molto, molto molto sbagliato.
Il Calabrone Verde può essere tante cose, ma di sicuro non un flusso di coscienza artistoide musicato dai Sigur Rós per fighetti in pullover dell’Oviesse in vena di ironia post-moderna.
Se la notizia è vera, il giorno della prima mi presento all’ingresso del cine a spaccare occhiali.
Siete avvisati.
Credo che per l’occasione mi, ehm, doterò di lenti a contatto :).
il problema nn è se lo fanno GIRARE a Gondry, il problema è se glielo fanno SCENEGGIARE.
perchè quello che di malvagio imputo a Gondry è il voler essere autore completo quando è evidente che non ha le capacità per scrivere una storia che stia in piedi. Eternal Sunshine è un maledetto capolavoro perchè alla sicuramente personale e affascinante regia di Gondy c era Kauffman alla sceneggiatura. Be Kind Rewind funzionava anche in virtu’ della sua trama sconclusionata (sembrava tanto un film fatto per ride’, mica una roba seria di Hollywood). L arte del sogno è una pomposa inutile e autoreferenziale sega mentale. Di quelle che ti immagini raccontate in una storia seria dal personaggio artistoide,alla ricerca di fondi per trasformare in realtà il suo progetto di vita (fondi che nessuno gli da perchè FA CAGARE ma si sa che la realtà supera la fantasia nel bene E nel male)
Per me non funzionava nemmeno Be Kind Rewind, figurati. Gondry non e’ un regista, e’ un videoclipparo che ha bisogno di correre a briglia sciolta con la fantasia. E a meno che non salta fuori che la nuova versione del Calabrone Verde e’ composta per meta’ film da scene oniriche, la scelta di Gondry non me la giustifico. Siamo seri, Stephen Chow gli da’ 10 a 0 su tutto e passera’ tutte le riprese a scuotere la testa sconsolato, o a dirigere di nascosto tipo Mancini con Eriksson.