Non ci occupiamo spesso di TV, tranne che se ci sono i rifacimenti dell’A-Team o certi innocui trashoni proiettati sul grande schermo.
L’eccezione ci scatta qui.
Il canale satellitare fighetto AMC, noto per aver sfornato (finora) grandi quantità di western con l’Uomo Sabbia, oltre che per una roba che negheremo fino alla morte di aver visto, ha fatto quello che gli ominiufficiostampa chiamano “il salto di qualità”.
E’ in post-produzione infatti il remake… reboot… sequel… re-imagining… insomma, avete capito, una nuova versione de Il Prigioniero, la serie tv inglese degli anni Sessanta che fece ammattire i nostri babbi e nonni, aggiornata – immagino – ai problemi dei giorni nostri, come le telecamere anche nella tazza del cesso, i servizi segreti e il fatto che le spie non usano più il calcio rotante.
Ma la cosa veramente inquietante è un’altra.
A dare voce e corpo al protagonista ignaro è stato chiamato Jim Caviezel. Il CRISTO della PASSIONE DI CRISTO.
Uno che, non c’è bisogno di precisarlo, dopo CRISTO non è più tanto tornato nei ranghi.
E a fianco chi gli hanno messo? IAN MCKELLEN. Che non solo è un gay, non solo è inglese, ma soprattutto è un VECCHIO.
Ora, per vivacizzare il tutto, immaginiamolo non nella chiave con cui ci verrà presumibilmente ammannito (se il diario di lavorazione fa testo), ma come se fosse un WWF Smackdown.
Nell’angolo sinistro c’è Il Signore Con I Capelli Grigi. Specialità: trasformare persino gli X-Men nel suo rifacimento personale di Che fine ha fatto Baby Jane?
Nell’angolo destro c’è CRISTO. Specialità: ricevere scariche di mazzate.
Dateci dentro.
Questa è una notiziona, altroché.
Il prigioniero è una serie meravigliosa, ed era avantissimo.
Sperem!