
John Cena indica te
La prima cosa è che si chiama Renny Lauri Mauritz Harjola. La seconda è che si tratta dell’unico regista a parte Wes Carpenter ad aver diretto un seguito di Nightmare che non facesse cagare. La terza è la cinquina della morte, il MASSIMO, lo strike, zero to hero in cinque passi, filotto etcetera. 58 minuti per morire, Cliffhanger, Corsari, Spy, Blu Profondo. L’interlocutorio Driven, un capolavoro se pensiamo da che sceneggiatura parte. E poi ok, un po’ di crisi, per gran parte dovuta ad un’insindacabile verità: se parliamo di botteghini, Renny Harlin porta sfiga. E non dev’essere facile ravvivare la favella, prendersi bene un progetto dopo l’altro e spaccare la cresta dell’onda quando devi iniziare a dire sissignore e arrenderti al fatto che i tuoi fan non sono i milioni che meriti ma solo qualche migliaio di personaggi ben nascosti. Nondimeno, è in arrivo un film nuovo a firma Renny Harlin. Si chiama 12 Rounds, e dentro c’è tutto quel che serve a tirar fuori la speranza concreta di una resurrezione commerciale ed artistica.
John Cena è il detective Fisher. Eccitati? La trama è la migliore possibile: un terrorista internazionale da lui ingabbiato torna a vendicarsi della morte accidentale della sua fidanzata. Erase/Rewind: se pensate che la REDENZIONE sia roba da film di Scorsese non meritate un aperitivo con Jean-Luc Merenda. John Cena dovrà esibirsi nel superamento di dodici prove mortali -a vedere dal trailer- un camion dei pompieri, corse sfrenate riprese da obiettivi che deformano…), Dodici Fatiche per regalare un domani a quella sorca della fidanzata, interpretata dall’apposita Ashley Scott (la quale dopo A Testa Alta mi diventa da subito e per sempre la massima esperta nel ruolo di fidanzata di ex-wrestlers sul grande schermo). Non sveliamo dettagli, in parte perchè non ce ne sono e in parte per non rovinare il piacere della visione.
La locandina parla da sola: facendo sfoggio di arrogantissimo ostracismo verso un cinema della stasi e del risparmiar fiato che NON ci mette in contatto con il divino, simboleggiato da quel 21 Grammi di cui il poster è evidente parodia fin dall’inversione delle due cifre, 12 Rounds fa bella mostra di un calore che il trailer (potete vederlo in buonissima definizione nel sito ufficiale del film) ci sbatte in faccia senza pudori di sorta. Un film che si preannuncia estremamente teorico, complesso, giocato sulla comunicazione tra le due principali direttrici della dinamica nell’action americano dagli anni novanta in poi (quella verticale di cornicioni, elicotteri presi al volo e trombe d’ascensori, quella orizzontale di Chevy lanciate al galoppo come nel vecchio West, dérapage con un camion dei pompieri, saltare da un mezzo in corsa all’altro). Il tutto guidato con la lucida freddezza dalla mano di quello che il trailer identifica ancora come “the director of Die Hard 2”. Tra la vita e la morte, come tutto il cinema di Renny. Come tutto il cinema.
In uscita il 27 marzo, eccezion fatta per il terzo mondo.
Sarà BELLISSIMO.
…non è possibile, mi ha fatto morire l’Honda di Street Fighter :'(
Esce il 13 Luglio, c’ho il cazzo duro, You can’t see me! 5 knuckle shuffle! And Attitude adjustment!!!
Massì, lo faranno in sette sale.