Mettiamo in chiaro le cose: per quanto io sappia di avere gusti che generalmente differiscono da quelli della “critica convenzionale”, mi sono sempre vantato di saper riconoscere, o perlomeno trovare un senso credibile ai loro punti di vista, anche quando opposti ai miei.
Ma guardando The Punisher: War Zone mi sono trovato per la prima volta incredulo davanti al contrasto tra ciò che vedevo e un impietoso 25% al pomodorometro. Stavamo guardando lo stesso film? Conoscevamo lo stesso fumetto? O qualcuno era ancora un po’ troppo ubriaco di Cavalieri Oscuri?
Il fumetto del Punitore è molto semplice, e parecchio bidimensionale rispetto a colleghi più illustri come Batman, Spiderman o persino Wolverine: mafia stermina famiglia di poliziotto [“poliziotto”?? chi ha detto “poliziotto”? sei stato tu? e tu? e neanch’io! …Ray?], il quale diventa psicopatico, indossa maglietta con teschio e inizia a sterminare mafiosi come mosche. Come un fottuto Jason Vorhees dalla parte della giustizia. O un incrocio fra Mad Max e Steven Seagal. Non è complicato.
Eppure.
Nel 1989 ci fu il primo tentativo di portarlo sul grande schermo, ma ci pensò la New World sull’orlo della bancarotta, con un budget ridicolo e Dolph Lundgren protagonista. In più di un verso tradirono le poche cose tradibili: Dolph era biondo e lo tinsero nero, e soprattutto niente maglietta col teschio. Niente teschio! L’unico segno distintivo! E la prossima qual è, Superman senza la “S”? Magari in jeans e polo?
A parte quello il film era mediocre con punte di ridicolo (i monologhi interiori del Punitore che parla a Dio!), ma se non altro il Dolph, con il suo vagare a occhi spenti con movenze alla Frankenstein, era credibile nei panni di uno con il cervello completamente fottuto. E il dialogo “Come cazzo li chiami 125 morti in 5 anni?” “Lavori in corso.” è da applausi.
Nel 2004 il remake a budget serio. Ah, come si vantavano all’epoca, dicendo “beh come minimo verrà meglio di quello precedente”, ridendo e ammiccando e dando pacche sulla spalla. E ahimè, come si sbagliavano. E ci volevano delle belle acrobazie per sbagliarsi in un caso simile.
Comunque: il Punitore recupera la t-shirt col teschio, ma vai a sapere perché è di nuovo interpretato da un biondo tinto, Thomas Jane. Ma il problema principale è la sceneggiatura, che sposta l’azione da New York alla Florida e soprattutto trasforma il personaggio in un’incredibile fighetta che si diletta in scherzetti psicologici, e che quando s’incazza fa più che altro tenerezza. E inoltre perde una spropositata quantità di tempo su inutili personaggi secondari, facendo fare amicizia tra il Punitore e i suoi vicini di casa. Il Punitore. Che fa amicizia. Coi vicini di casa. Manco fosse “Simpatia” Will Smith. Roba da non credere [in realtà è successo, nella nota storia intitolata Bentornato, Frank… e ricordo anche questo episodio di Happy Days in cui Fonzie abbordava una tipa che non ci stava].

Ray Stevenson, mentre guarda Thomas Jane con compassione
La cosa buffa di questo sequel/reboot è che a volerlo fortemente è stato proprio Thomas Jane. Ha rotto il cazzo a tutti perché credessero nel progetto, ha preteso lo spostamento dell’azione a New York, e ha insistito per un copione più cupo e violento. Ha ottenuto tutto ciò, e poi ha ottenuto Lexi Alexander – ex-campionessa di karate e kickboxing, e già autrice di Green Street Hooligans – alla regia. E Lexi Alexander l’ha trombato in favore di Ray Stevenson, il quale – alleluja – come minimo è moro di capelli.
Bastano 5 minuti per capire che si è sulla strada giusta: abbiamo una bella tavolata di mafiosi italoamericani, di quelli che alternano inglese e italiano cavernicolo (“Mangiare! Vaffanculo!”); salta la luce ed entra il Punitore; in tre secondi netti pianta un coltello in testa al capo, spezza il collo alla moglie (olè!), spezza il collo a quello di fianco, e poi procede con calma a sterminare l’intera tavolata a coltellate e pistolettate.
Poi ok, si appende a testa in giù al lampadario e inizia a sparare a raffica in tondo come nei peggiori film di Rodriguez, ma gliela si perdona perché è l’unica sboronata coreografica che si concede in tutto il film.
Il Frank Castle di Ray Stevenson non è perfetto. È ancora un po’ troppo umano per i miei gusti, gli manca ancora la scintilla di pazzia negli occhi, ma capisco che per vendere il film non si può esagerare. Anche Mad Max si è ammorbidito quando ha incontrato Tina Turner. Ma la sua presenza è minacciosa il giusto, il conteggio dei cadaveri gli fa onore, e lo si può largamente considerare finora il più fedele all’originale.
Vogliamo però parlare del resto? Abbiamo una coppia di cattivi strepitosa: Dominic West è un Jigsaw da applausi, una specie di divertito Joker farlocco in versione tamarro siciliano, e Doug Hutchinson ruba la scena a chiunque nei panni del vero psicopatico figlio di puttana della situazione, un Loony Bin Jim al cui confronto Rorschach pare Clark Kent.
E Lexi Alexander dirige il tutto come se avesse visto gli schizzi di ultraviolenza di John Rambo e avesse urlato “PURE IO”. Cervelli che volano, teste che esplodono, sedie infilate in un occhio, ventri strappati a morsi. Neanche il Verhoeven di Robocop.

maga magia! ti guardo a te ma sparo ai due che ci hai di fianco
E quindi mi chiedo: cosa desiderare di più? The Punisher: War Zone non è e ovviamente non vuole essere un capolavoro, ma è lontano anni luce dalla pigrizia e dall’assurdità di cose alla Daredevil o Ghost Rider, ed è scemo quello che basta per non dare fastidio.
È concentrato su quello che conta di più: ha scene d’azione che fanno il loro sporco e sanguinoso dovere, un ritmo bello sostenuto, un eroe imponente e due cattivi che a guardarli sono una goduria. Mica John Travolta.
Probabilmente nessuno girerà mai il vero Punitore, ma di questo ci si può accontentare eccome.
Questo blog mi piace un sacco ma, per favore, non parlate di fumetti.
Sul serio.
Per il resto, concordo: è un buon film.
I complimenti li apprezzo un sacco ma, per favore, non facciamo ‘sti interventi sboroni nei commenti. Se hai qualcosa da criticare critica apertamente, di’ la tua, illuminaci col tuo superiore sapere e dacci la possibilita’ di imparare e dire “in effetti hai ragione”. Sul serio.
Semplicemente che, quando parlate di un certo tipo di cinema, sapete di cosa state parlando e lo fate con gusto, ironia e competenza. Quando parlate di fumetti non lo sapete, tutto qua.
Nel caso specifico, il pezzo contiene un mucchio di inesattezze e superficialità.
Tanto per dirne una: Frank Castle non è mai stato un poliziotto in vita sua. La sua famiglia gli è stata uccisa poco dopo il suo ritorno da Vietnam.
Oppure quando parlate di “bidimensionalità” del personaggio quando, e questo quasi sin dagli esordi (o, almeno, dal rewamp del personaggio negli anni ’80), Castle è uno dei personaggi Marvel dalla personalità più complessa, articolata e approfondita.
Oppure quando criticate la questione dei vicini di casa, ignorando che quello era uno dei pochi (apprezzabili) riferimenti espliciti del film del “Punisher” alla splendida miniserie “Bentornato Frank” di Garth Ennis, serie che ha rilanciato il personaggio nel 2000. E via discorrendo.
L’ho detto, è un blog che mi piace tanto e quando parlate di quello che conoscete siete bravissimi… ma non mi fate come quei giornalistuncoli della carta stampata che trattano il media fumetto con tutta la sufficenza del mondo, vi prego.
Oggesu’, ho scritto appena due righe sul fumetto, lo sapevo che per dare fastidio dovevo per forza beccare il nerd precisone…
Allora:
1) poliziotto/agente speciale = stessa cosa. Era per dire. Nemmeno in War Zone e’ un poliziotto ma un addestratore di truppe. E’ un poliziotto solo nel film col Dolph, che rimane quello che ho visto piu’ volte, per cui mi e’ venuto spontaneo riferirmi a quello. Se ti da’ fastidio chiedo scusa e correggo, ma non e’ che cambi gran che’ concettualmente parlando… la cosa importante e’ che si tratta di uno credibile quando va in giro ad ammazzare la gente.
2) E invece e’ bidimensionale. Il concetto di base e’ bidimensionale. Al contrario di Batman/Spiderman/Wolverine, la cui complessita’ e’ intuibile da subito (devo spiegarla? spero di no). Poi grazie al cazzo che con gli anni gli hanno aggiunto una personalita’ complessa, perche’ la serie deve pure tirare avanti generando qualche interesse. Ma la base “persona dall’addestramento cazzuto vendica la propria famiglia uccisa sterminando mafiosi a oltranza” e’ elementare e bidimensionale.
3) The Punisher con Thomas Jane rimane un film di merda il cui infinito e inutile tempo speso coi vicini, per quanto citazione di quel che vuoi, e’ tutto tempo prezioso detratto a cose mooolto piu’ importanti quali la rappresentazione del radicale crollo psicologico del Frank, quello si’ vera base fondamentale del personaggio, che invece qua preferisce fare due amabili chiacchere e spalmare ghiaccioli sulla schiena dei cattivi per scherzo, uscendone fuori che persino Axel Foley in “Beverly Hills Cop” e’ piu’ maschio.
4) Che tu insista ad aver ragione o meno, e per carita’ conosco la razza, hai sicuramente i tuoi motivi, la tua spocchia rimane gratuita e fuori luogo. Se vuoi continuare la discussione fai a tutti quanti il favore di infilartela gentilmente ma saldamente tra le chiappe, poi riprova.
5) Grazie per i complimenti, apprezzo sinceramente, continua a seguirci! :D
Va bene, alzo le mani: inutile stare a discutere.
Se un pezzo del genere lo avesse scritto qualcun altro, su qualcosa che conosci bene (chessè: Last Boyscout) avresti tuonato alle coglionate scritte.
Ma ognuno si guarda al suo giardino e siamo tutti contenti.
Ah, per la cronaca: del Punisher non hai letto un cazzo e quel poco che hai letto, manco lo hai capito a giudicare da quello che scrivi.
Giusto per dire: il Punisher non ha mai vendicato la sua famiglia, non gli è mai interessato andare a cercare chi l’aveva uccisa.
Adesso prova a chiederti il perché.
ah, ultima notarella: sei buffo.
Mi fai ridere.
Come un pagliaccio.
Coglione.
L’ultimo insulto era perché non conto di intervenire di nuovo in questa discussione e pensavo di portarmi avanti con il lavoro, anticipando le mie conclusioni.
Evvai! Ci speravo nel primo flame :)
Dici che non interverrai piu’, ma sono sicuro che leggerai, per cui chiediti con la massima sincerita’ di cui sei capace se correggendo le minuzie che mi segnali il senso del mio articolo improvvisamente si ribalta e/o diventa sbagliato.
Se me le segnalavi facendo meno lo sborone ci passavo sopra e le prendevo per quello che erano.
Perche’ se devo davvero perdere tempo a specificare “no, tecnicamente non e’ preciso dire che si vendica, va in giro ad ammazzare tutti i mafiosi che trova e intendevo vendicarsi in senso largo perche’ comunque la causa scatenante e’ la morte della sua famiglia per mano di mafiosi, e lui uccide mafiosi, quindi un collegamento c’e’, facendoli fuori tutti vedi che prima o poi becca anche quelli giusti, e anche se in realta’ si e’ dato uno scopo piu’ alto e la cosa lo interessa solo fino a un certo punto questa eventualita’ in qualche modo deve averla prevista, altrimenti si sarebbe messo ad ammazzare stupratori e serial killer, gesummaria”… so a memoria sia Die Hard che Last Boyscout, ma se uno mi dice che John McClane e Joe Hallenbeck sono uguali io non e’ che vado a dirgli “sfigato, John McClane non e’ mai stato guardia del corpo e Joe Hallenbeck e’ molto piu’ complesso”. Ho piu’ di 15 anni.
Ma continua a seguirci eh? Grazie di nuovo per i complimenti :)
Parliamo seriamente o ci pigliamo a pizze?
John McLane e Joe Hallenbeck non sono uguali manco per il cazzo, e non per ragioni meramente storiografiche.
Sono proprio due personaggi con una caratterizzazione del tutto differente e che si rifanno a archetipi diversi.
Hallenbeck è Marlowe e a tutta la narrativa hard boiled si riferisce. Quindi agisce con uno scopo, andandoseli anche a cercare i guai, come un cavaliere della valle solitaria.
McLane è ‘archetipo dell’eroe per caso, i guai non se li cerca: gli capitano. E lui agisce per tirarsene fuori.
Non è un sofismo da salotto buono, è una differenza sostanziale.
La stessa che passa tra un banalissimo Batman e un Punitore.
Il primo è un personaggio dicotomatico, lui sì davvero bidimensionale, fatto di bianchi e di neri.
Il secondo è un personaggio stratificato e complesso che, vive nelle zone d’ombra.
“Punitore” perché punisce i criminale ma pure perché punisce sé stesso, serial killer che ha come vittime i criminali (questa la bella interpretazione di Ennis), un maniaco che fa quello che fa perché gli piace non perché vendica qualcosa (e questo è l’atroce fraintendimento perpetrato dal secondo film sul personaggio) e via dicendo.
Facciamoci un favore: se vuoi parlare del Punitore, leggiti qualcosa su di lui.
Altrimenti, ripeto, fai la figura di quei giornalistucoli che parlano per sentito dire.
Oppure, come suggerito in apertura, parla solo di quello che conosci e ti eviti brutte figure.
Fai bene a ringraziarmi per il fatto che vi seguo: gli ultimi dieci minuti sono stati il momento più movimentato di questo blog da quando ha aperto.
Quindi assumi pure la posizione che ti sputo sul culo.
Come volevasi dimostrare.
Amico, bisogna che capisci di quello che parlo, e se faccio un post dove lo scopo principale e’ recensire Punisher: War Zone, non posso perdere tempo a scrivere l’enciclopedia del Punitore in tutte le sue virgole. Ne accenno i tratti fondamentali, anche perche’ sono piu’ che sufficienti quelli a dare un’idea di quanto e’ stato tradito nel corso dei tre film che ne sono stati tratti. E per quanto sono cosciente di aver scritto frettolose imprecisioni, che se mi avessi segnalato con altro tono avrei accettato volentieri, queste – corrette o meno – non cambiano il senso del mio post.
Allo stesso modo le differenze tra John McClane e Joe Hallenbeck sono rilevanti o meno a seconda che io li stia paragonando tra di loro o alla carriera di Robert De Niro.
E poi non ringrazio nessuno, perche’ se non chiamavo a voce alta la tua inutile spocchia gia’ dalla mia prima replica tu non rispondevi piu’, e tutto questo movimento non c’era.
Se ne accenni i tratti fondamentali, sbagliandoli, è un cazzo e tutt’uno.
“Uomo con famiglia morta per mano di mafiosi indossa maglietta con teschio e uccide mafiosi con atteggiamento maniacale”. Va bene cosi’?
Questo basta per fare il paragone fra i tre film, perche’ gia’ queste sono le cose di base che, a livelli diversi, i tre film sono riusciti a travisare/tradire. Questo e’ sufficiente sapere per afferrare il senso del post, e questo ho scritto, e non mi sono dilungato. Il resto sono dettagli che capisco possano infastidire i pignoli davanti ai quali mi genufletto penitente, ma – sii onesto e rileggi – non sono quelli su cui ho basato i paragoni, e pertanto non alterano il senso del discorso. A parte se proprio insisti sulla cosa coi vicini, che posso concederti di cambiarla da “sbagliata” a “inappropriata”. Ma pure li’… manco avessi scritto che Frank Castle e’ stato morso da un ragno ai raggi gamma. Comunque non insisto piu’, che come si suol dire “chi ha voglia di capire ha capito”.
Gesu’, e io che credevo di dover ricorrere a un post su Twilight per scatenare i fan club ossessivi… ;)
Sì, così va bene, grazie.
p.s.
ancora che ti pigli sulla storia dei nerd e dei fan club ossessivi:
non me ne frega particolarmente del Punitore. Mi fregava solo che stavi scrivendo stronzate su una cosa che conoscevi poco.
Capo, possiamo avere un post su Twilight, adesso?
(Nel frattempo, certa di fare cosa grata a tutto il nostro pubblico, butto su un “… ma non era in rehab?” dedicato a Mary-Kate Olsen.)
E a me fregava che erano stronzate secondarie e che le stavi facendo notare con un tono arrogante del cazzo. Ma ci siamo capiti, finiamola pure qui e amici come prima.
Ora procedo con lo scrivere il post su Twilight in cui dico che il libro fa cagare senza averlo letto.
E fai bene.
Aspettate che mi metto gli occhiali da nerdaccio e intervengo nella discussione.
Prima di tutto devo dire che Rrobe ha ragione…ma anche torto.
Lui dice: “il Punisher non ha mai vendicato la sua famiglia, non gli è mai interessato andare a cercare chi l’aveva uccisa.”
Ecco, questo non è vero.
Nella storia “La cella” della serie MAX, Frank Castle si fa arrestare, provoca una rivolta carceraria (dove succede la qualunque) e ne approfitta per massacrare i mafiosi che hanno provocato la morte della sua famiglia.
Quindi sì, il Punitore si vendica della morte della sua famiglia, ma NO, non è un personaggio bidimensionale, proprio perché continua ad uccidere anche dopo essersi vendicato.
La figura del Punitore è quella di un sadomasochista disperato, un serial killer di criminali, un uomo che affronta un compito che non potrà mai portare del tutto a termine, perché impossibile all’atto pratico, ma che porta avanti perché è l’unica cosa che può fare.
Punire il mondo e punire se stesso. Perché è l’unica cosa che ancora gli piace. Stop.
Ora, il mio modesto parere: di “Bentornato Frank”, nel film con Thomas Jane, è stato preso solo il peggio.
Mi sorprende che Rrobe non conosca “La cella”. Ve la consiglio perché mi è piaciuta una cifra. Sono intervenuto principalmente perché mi piace l’informazione corretta e completa…e per tirarmela un po’. :)
Te lo concedo, ma basta che non ricominciamo… ;)
Nono, per carità. :D
Comunque leccaculeggio un po’ facendovi i complimenti per il sito.
Keep up the good work!
ma comunque se non erro c’era anche della gente che aveva a che fare con l’omicidio della famiglia di frank nel primo giro di potts su punisher war journal, anche se sono tipo quindici anni che non tocco quei fumetti e mi posso sbagliare di brutto.
che poi secondo me è tutto un malinteso che scaturisce dalla tipica sindrome del fumettaro (ne sono affetto anche io): chiunque parli di un fumetto che amo, non ha capito il punto. e comunque il punitore, nella sua forma più pura, è bidimensionale come nessun altro personaggio, il che rende gli episodi BASIC in cui dà la caccia agli spacciatori con un mitra molto migliori delle cose più introspettive -in un mondo perfetto il punitore l’avrebbe sempre e solo scritto mike baron. e il dilemma vendetta VS punizione diventa davvero soltanto una questione di lemmi, cioè aria fritta, cioè sticazzi, cioè nanni non rende cattivi servizi allo spirito del fumetto. e ciao. da come è arrivato l’attacco sembrava che avesse scritto cazzo so, che fosse stato morso da un ragno radioattivo…
Ma non era un attacco.
Era una critica, porco cazzo.
Una e per tutte, poi avete tutti carta bianca per sproloquiare finche’ vi pare indisturbati:
1) Il Punitore e’ uno dei miei fumetti preferiti di sempre insieme a Hulk, ma ho smesso di leggerlo a 15 anni dopo una manciata di numeri. Non sono un Fumettaro Professionista, e’ ovvio, non fingo nemmeno di esserlo, ma gli voglio bene. Nel post ho messo quel poco che so di lui, che per gli esigenti e’ sicuramente imperfetto, ma sticazzi non e’ sbagliato e basta e avanza a dimostrare quello che volevo dimostrare – ovvero che finora nessun film e’ riuscito a rispettare anche i piu’ elementari dei tratti base. Insomma, anche se facessi le correzioni che mi “critichi” il senso del pezzo non cambierebbe di una virgola.
2) le critiche si scrivono in un altro modo. “Smettete di parlare di fumetti” non suona come una critica. Ci sta che mi dici che dal post si capisce che non ho ripassato la Saga Completa di recente, ma un tono del genere se permetti lo si riserva per chi scrive cose tipo che Frank Castle viene da Krypton. Soprattutto quando – ripeto per l’ultima volta – il succo del mio discorso e’ platealmente un altro.
Amen? :)
Non ci siamo. Da grande ammiratore del Punitore mi sento deluso. Forse è destino che non si possa fare un bel film sul punitore, per quanto sia un personaggio di indubbio carisma ed esistano tantissime storie scritte da Garth Ennis dalle quali poter tirare fuori una buona sceneggiatura. In questo film Lexi Alexander ha messo troppa carne a cuocere mancando tutti gli obbiettivi prefissati.
Che senso ha mettere un’orgia di personaggi presi dai fumetti del punitore della linea MAX e relegarli a ruoli completamente diversi ? che senso ha mettere Maginty per farlo diventare un cog.lione saltatore acrobata (ormai non si sopportano più… basta) ? che senso ha mettere Cristu e Tiberiu Bolat per farli diventare trafficanti di armi chimiche ? Perchè usare quei nomi se non per paracularsi i fans del fumetto ? questo è il tipico atteggiamento da produttore o regista che non ha idea di cosa sia un fumetto e dell’ attaccamento che possano avere i fans verso il personaggio che amano.
Veniamo ai lati positivi:
1) Ray Stevenson è molto azzeccato come PUNISHER
2) Buona dose di violenza
3) Molta azione
4) Diversi riferimenti al fumetto
5) Bella fotografia
ed ora i lati negativi:
1) La violenza è spesso gratuita ed esagerata. A mio avviso veramente usata male
2) Le scene d’azione sono fatte male e piene di tamarrate. Ma dai ragazzi … il punitore che si appende al lampadario e spara a due mani a testa in giù ? ma quale fan del punitore può accettare una cosa simile ?
3) I riferimenti al fumetto sono confusionari e ci sono troppi personaggi mischiati male
4) Montaggio pessimo
5) Sceneggiatura banale
6) Un cattivo troppo idiota
La linea MAX della marvel è molto seria. I nemici grotteschi risalgono all’epoca di BENTORNATO FRANK e quella era un’altra collana. Non si possono mischiare le due cose. Ma tra tanti cattivi fantastici della linea max (primo tra tutti BARRACUDA) ma perchè inventarsi questo caz.zo di Jigsaw ?
Alla fine, non avrei mai creduto di poterlo dire, il PUNISHER con Tom Jane, con la sua vagonata di difetti, è un film migliore di questo.
In ultima istanza si sono dette un mucchio di cose riguardanti le ragioni del flop al cinema di questo film: uscita in un periodo sbagliato, poca pubblicità, boicottaggio, ma la realtà è che il film è pessimo, fatto male e messo nelle mani di una regista scarsa che, sì è vero, ha saputo rischiare introducendo un fattore violenza altissimo ma ha sbagliato tutto il resto. Vorrei vedere se un personaggio del genere fosse stato affidato alle mani di un Michael Mann come sarebbe andata a finire.
Questo film segna la morte cinematografica de IL PUNITORE ed è per questo che gli attribuisco il doppio delle colpe che ha. Forse è meglio continuare a leggerlo anzichè vederlo al cinema ridotto così male.
“Alla fine, non avrei mai creduto di poterlo dire, il PUNISHER con Tom Jane, con la sua vagonata di difetti, è un film migliore di questo.”
Una stronzata del genere invalida tutto quello che segue e precede
Ringrazio per la dettagliata contro-opinione.
Ho una sola domanda: da quando la violenza gratuita e’ un lato negativo?
Non me l’ero visto perché subodoravo la cagata, ma dopo l’autorevole giudizio cobrettesco mi son detto che valeva la pena rischiare lo sfregio al capolavoro di Garth-iosonolacontrofiguradidDio-Ennis. E il giudizio è ancora più composito di quello qua sopra. Non sto a fare una paginata, aggiungo solo alla lista degli sprechi il personaggio di Soap – uno che riesce ad accumulare una dose tale della sfiga più imbarazzante da farti quasi piangere, nel fumetto, e che nel film è un povero scemotto. Anche a me i cattivi sono parsi fighissimi (JigShaw è grandioso anche solo perché condivide la faccia di MacNulty!), ma RayStevenson-TitoPullo, porca miseria, un Punisher potenzialmente perfetto, Non può avere, in questa versione, lo sguardo omicida che Dovrebbe avere, perché quando gli domandano “perché lo fai” la sceneggiatura gli fa dire “Qualcuno dovrà pur punirli” o un’altra bazza del genere; perché il Punitore “lo fa”, invece, lo sappiamo tutti: “‘CAUSE I HATE THEM!”
tra l’altro a me il punitore di ennis/dillon (la prima serie, non so se ne abbia fatte altre) mi ha fatto perdutamente schifo al cazzo…
io ero già felicissimo quando sullo schermo è comparsa la scritta Marvel Knights…
comunque senza andare a spaccare il capello in quattro…
come fedeltà al testo, come riferimenti alle varie serie, come divertimento, come credibilità, come tutto, cazzo, tutto:
PUNISHER: WAR ZONE spezza la schiena ma proprio tanto a quella cazzata di X MEN ORIGINS: WOLVERINE
e poi ripensavo, ma quanto era bella la serie di potts e lee?
Ho appena visto il film. Regia molto mediocre. Dialoghi inesistenti o incosistenti. Jigsaw (“Puzzle”, nel doppiaggio italiano) è poco meno che patetico. L’unica nota positiva sono le scene violente e l’attore che recita nei panni di Frank Castle. Tutto il resto è un esperimento molto malriuscito. Colui che ha redatto questa recensione, inoltre, dimostra una notevole ignoranza in materia di “fumetti” (Punisher poliziotto? E poi, in “Bentornato Frank”, il Punitore è effettivamente amico dei suoi condomini). Inserire una vena di follia in un film così low-budget come questo “War Zone” sarebbe stata una vera macchietta. Un azzardo. Deludente in gran parte, questo film, soprattutto nella resa dei “cupi”. Nolan appare distante milioni di anni luce.
…per non parlare di Kubrick!!!
Comunque: chiedo perdono, ho corretto la cosa del poliziotto, e’ stata una superficialita’ dettata da tempi in cui ero persino piu’ cazzone di adesso. Abbiamo esperti fumettari in redazione (ce li abbiamo, giuro) e ho imparato che e’ meglio far scrivere loro anche quando su certi film mi ci infoio io.
Sul fatto invece che l’amicizia con i vicini di casa, per quanto corrispondente alla storyline di un episodio storico, nel contesto di quel film fosse una distrazione dannosa nei confronti di un personaggio che fino a quel momento era gia’ fin troppo moscio, difendo il succo della mia allora poco informata opinione.
Cordiali saluti,
Nanni Cobretti
per RRObe:
leggi bene i fumetti del Punitore. Gli interessa, eccome, sapere chi gli ha sterminato la famiglia. La storia in cui ammazza i mafiosi che gli hanno ucciso la famiglia è una delle storie più belle mai scritte….Sono d’accordo con la recensione di cobretti,anche se sono un grande ammiratore del fumetto. E poi, diavolo, se non è bidimensionale il Punitore, chi lo è??
Ciao, ho appena scoperto il sito, bellissimo complimenti!
Comunque volevo dire che pure a me piace il punitore e per amor di verità la scena del ghiacciolo è presa para para da uno dei primi punisher war zone.
No beh, ormai i miei buchi sulla questione sono chiari a tutti, ma mi sento sempre piu’ come se avessero fatto un film, che so, su Mike Tyson, infilandoci entrambe quelle due volte nella vita che ha risposto a un insulto con un perdono.
purtroppo la letteratura, sottolineo la LETTERATURA, dei Fumetti al Cinema si trova sempre di fronte a compromessi tra XRating, post produzione videogames ecc ecc. Ritengo personalmente War Zone piu’ che accettabile anche se purtroppo imperfetto. ma da “tispiezzoindue Dolph” a oggi son passi da gigante. Amici Fumettari al cinema turiamoci il naso e prepariamoci a vedere il villan di turno fighetto. Dr Destino docet. chissà che capitera’ ora che Disney ha messo le mani sulla casa delle idee? comunque l’incipit di War Zone vale i 2,50 euro dell’affitto. ed una bella Leffe Blond ha fatto il resto
Ray Stevenson E’ Frank Castle. Non solo per somiglianza fisica, è proprio lui; riesce a rendermelo credibile anche quando mostra umanità (e questo è veramente incredibile).
Un fenomeno tale non si vedeva dai tempi di Christopher Reeve.
E già questo mi è bastato per piangere di gioia.
Poi, il film c’ha i suoi difetti (jigsaw e il fratellino psicopatico non mi sono piaciuti per niente) per l’amor di Dio, ma accontentiamoci, se è vero che ci piace tanto il Puni (mio comic preferito dall’età di undici anni).
E’ anni luce da quella vaccata con Jane (Il rogo a forma di teschio? ma mi state prendendo per IL CULO?!).
Thomas Jane Vaffanculo. Però the mist mi è piaciuto.
P.S. ho appena letto Punisher The End. Ennesimo capolavoro di Ennis. E pensare che finito Hitman credevo avesse esaurito le cartucce..
Complimenti, non pensavo che Frank Castle potesse suscitare questo interesse. Ho seguito le vostre discussioni, purtroppo concordo con i tre film/ tre cagate. Qualcuno ha suggerito Michael Mann come regista: sarebbe di sicuro un capolavoro! La sceneggiatura dovrebbe essere tratta da ‘Born’ di Ennis (in questa storia finalmente si svela il vero retroscena della violenza di Castle: non la morte della moglie e dei suoi figli, non solo questo, ma il patto stretto con..la Morte in Vietnam). L’attore: e qui mi distruggerete perché la scelta e’ fra un Bruce Willis DOC, Sly Stallone dell’ultimo Rambo e Christian Bale. Chissà perché quando si parla del Punitore, ci si sente sempre un po’ traditi, nei commenti, nelle attese. Tra l’altro, l’ultima miniserie Max, Sei ore per morire, scritta non più da Ennis, non e’ per niente male e sulla linea Max si stanno alternando ora, per il buon Frank, diversi scrittori noir, fra i quali Victor Ginschler, scrittore preferito di J.Lansdale. Ps: come regista avevo pensato anche a Tarantino..
Adesso, anche se con ritardo, capisco meglio cosa intende nanni quando dice che sta meglio senza litigare. E capisco meglio anche la tipologia scatologica che alberga nella mente di Recchiò.
Quello che mi sfugge è come mai questo film non sia piaciuto al mio recensore preferito.
In merito alla polemica, a parte il tono da rissa gay e le reciproche analità ostentate, temo abbia un pò più ragione nanni.
Dylan Dog, al confronto di questo, sarà un capolavoro mistico.
Al tizio che parlava del film di Dylan Dog… Sei ancora della stessa opinione? :D
Visto 2 settimane fa,ma non ho avuto il tempo di scriverne fino ad oggi.
Devo dire che in confronto,il Punisher di Tommasino Jane è un cazzo di boyscout.
Di quel film salvo la colonna sonora di Carlo Siliotto(che è una sorta di omaggio/punto d’incontro fra il genere western e il militaresco).
Ma in questo caso,quando arrivi ai titoli di coda e senti Rob Zombie(ho messo il volume a palla)…ti senti in pace con il mondo intero,perchè hai visto finalmente un vero film su Franco Castello.
“C’è un nuovo ammazzatore di mafia in città.”
Ed era pure ora che arrivasse.
“La stessa che passa tra un banalissimo Batman e un Punitore.
Il primo è un personaggio dicotomatico, lui sì davvero bidimensionale, fatto di bianchi e di neri.”
solo quest’ultima affermazione, mi fa preferire nettamente l’opinione di Nanni Cobretti rispetto a quella di RROBE che predica tanto agli altri di non aver letto i fumetti, e poi si scopre a sparare la più grossa cazzata su uno dei personaggi più affascinanti e sfaccettati della nona arte.
Comunque senza ripicche nè niente, War Zone è meglio di quello con TJAne, per il semplice fatto che T.Jane non c’azzecca UN C***O con Frank Castle. Fotografia, violenza e villain migliori fanno il resto.
stevenson è perfetto,tutto il resto molto meno.
E pensare a quanto siete diventati amici voi due, Nanni e Rrobe, dopo questo thread di flame libero fa tenerezza :)
Quanto è vera sta recensione. Concordo, anche se a volte il film diventa pacchianello, gli manca la cattiveria, ma la strada è quella giusta.
recensione che condivido e una side note
ray stevenson oltre ad avere la faccia da “Frank” è anche un volstagg “il voluminoso” perfetto per quanto mi riguarda