Sbrigata la pratica McG/Bale/CULI, occupiamoci del vero piatto forte estivo in materia androidi: The Terminators, ennesimo bersaglio centrato dalla Asylum, ed esordio a responsabilità piena dell’aiuto-regista di MegaShark vs. Giant Octopus Xavier S. Puslowski (giuro su Krom, in questo momento invidio pochi curriculum come il suo).
È noto che i film di un certo genere hanno diverse linee guida su cui impostare il proprio progetto.
In questo caso si è puntato tutto su “assumere gente che assomiglia a gente famosa”.
Per cui vado ad elencare i quattro protagonisti principali della vicenda:
- Paul Logan: interpreta i terminators. Tutti. Sono tutti uguali. E ovviamente somigliano a Schwarzenegger. Fisico da culturista, volto di petra, espressione truce. Il Paul in questo caso ci insegna la lezione piu’ importante del film: interpretare un cyborg non è un cazzo facile. Provateci voi. Non è facile. Paul, per dire, non riesce: dovrebbe essere inespressivo, e invece in diversi momenti giureresti che sta pensando “Sono in un film! Che FIGATA!”. Dato il budget poi è costretto controvoglia a fare i suoi stessi stunt, per cui quando lo neutralizzano e dovrebbe cadere immobile in avanti, lui che in realtà non vuole farsi male all’ultimissimo si protegge col braccio. La cosa fa morire dal ridere.
- Lauren Walsh: interpreta Chloe, la protagonista femminile, ed è la sosia sputata di Mary Elizabeth Winstead, e in quanto tale la cosa mi va benissimo. Il suo personaggio è copiato dal film sbagliato, perché fa l’esperta di meccanica come Megan Fox in Transformers. Ma più di Megan a un certo punto fa capire di intendersi anche di Dio, perché una le fa “Lasciami morire qui, Dio mi vuole punire” e lei risponde “Dio non fa queste cose”. Quindi se ne intende. Comunque è bellissima e bravissima, ha un futuro luminoso davanti a sè e vorrei telefonarle e regalarle un ciondolo di diamanti.

Che tu possa sempre conservare la tua purezza
- A Martinez: interpreta lo sceriffo Reed Carpenter ed è il sosia di Tommy Lee Jones in versione messicana. E giuro, si firma solo “A”. Che non so nemmeno se è il suo nome completo, solo l’iniziale, o se è l’articolo indeterminativo inglese come a dire “Trovatemi bastardi, sono un Martinez qualsiasi!”. Comunque domina il film con la sua aria protettiva e rassicurante da uomo vissuto e di solidi valori, poi ancora una volta copiano il film sbagliato e come in Alien si scopre che è un robot. A quel punto va in tilt, strabuzza gli occhi, inizia a parlare a vanvera e diventa un caso psichiatrico abbastanza preoccupante (SPOILER).
- Jeremy London: interpreta “Kurt” e in teoria è quello già famoso di per sè, o perlomeno è l’unico che conosco. Era il protagonista di Generazione X di Kevin Smith, ma soprattutto Chandler Hampton in 36 indimenticabili episodi di Settimo cielo. In ogni caso è triste, ingrassato e fuori ruolo.

"Ricordatevelo bene: in Messico ce ne sono migliaia come me!"
A parte questo, The Terminators è degno rappresentante del cinema che piace a noi.
Voglio dire, chi è che fa ancora roba cosi’?
Con una scena piena di terminators che corrono qua e là senza meta, che dovrebbe aumentare la tensione e invece pare uno di quegli inseguimenti alla Benny Hill con la gente che esce da una parte dello schermo e rientra dall’altra?
E dove per risparmiare sull’effetto di un pugno che penetra un collo l’hanno girato da lontano, mezzo sfocato e in controluce stile ombre cinesi? Le ombre cinesi! Nel 2009! Viva la Asylum 4ever.
Dvd-quote suggerita:
“Degno rappresentante del cinema che piace a noi”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Alternativa:
“C’è uno che assomiglia a Tommy Lee Jones, ma messicano”
Nanni Cobretti, i400calci.com

non c'è trucco non c'è inganno
oddio lauren walsh è strabica. oddio. oddio. mamma. calendario? gigantografia? ti-shèrt?
Hahahaha no, avro’ preso il fermo-immagine sbagliato…
Nanni ho scoperto questo sito solo oggi..ma devo dirti spassionatamente che ti reputo un genio!
lo sheriffo e’ un cantante americano piuttosto famoso…. in america.