Da una parte mi chiedo: e come lo intitoleranno in Italia, visto che la traduzione letterale l’hanno già usata per il classico di Rob Zombie?
Dall’altra mi dico: ma che accidenti vuoi che esca in Italia un horror indipendente che non è nè un remake nè un sequel.
E da una parte però mi ripeto: l’hype è effettivamente molto forte per questo film, potrebbe anche sfondare.
Ma dall’altra mi ricordo che l’ottimista non rimarrà mai piacevolmente sorpreso.
Comunque: The House of the Devil è il terzo lungometraggio di Ti West, classe 1980, messosi in luce ai più attenti (tra i quali per una volta mi tiro via) con l’apprezzato low-budget con mostri The Roost. Passerà pompatissimo al FrightFest dopo aver strappato applausi al Tribeca di New York, e da lì in poi si può solo sperare.
La trama è abbastanza classica: babysitter accetta incarico dalla paga sospettosamente alta, si presenta in una notte con eclissi di luna, salta fuori che apparentemente non c’è nessun bambino, succedono cose strane. Strane come? Non so. Sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme, masse isteriche… la sto sparando, non ho voluto guardare il trailer per non rovinarmi la sorpresa.
Nel cast spicca l’immenso Tom Noonan, un paio di nomi culto come Mary Woronov e Dee Wallace, e la diva mumblecore Greta Gerwig che – vi avverto – è una che tende a far vedere le tette senza motivo.
Ma dicevo, il trailer:
httpvh://www.youtube.com/watch?v=VjcaKK43i3c
Comunque vada, tanto per confermare il fatto che oggigiorno Hollywood non sa cosa farsene di cose horror che non sono nè sequel nè remake, Ti West è già passato alla cassa girando l’imminente Cabin Fever 2. Amen.