Dai che ormai ci siamo, e tra un po’ vi ribeccherete tutto ‘sto lungo elenco di film ma stavolta in versione recensione.
Ben lungi da me arrivare a fare l’elenco completo, però ho ancora un altro paio di titolini che vale lap ena segnalare.
Uno è questo Black, una francesata che tanto per cambiare non e’ uno splatterone torturoso cruentissimo, ma si infila nell’altro grosso filone francese che è quello degli omaggi a John Carpenter. Tranne che questo, invece di Distretto 13 o La cosa, richiama Grosso guaio a Chinatown. In salsa blaxploitation. E in Africa.
Seguiteci: Black è un ladro di colore (colore nero, si capisce dal nome), unico sopravvissuto a una rapina andata a male, che decide di scappare e accettare di partecipare a un piccolo colpo in tutto relax in Senegal. Salta fuori che il suddetto colpo era rilassante sticazzi, e che il Senegal è una specie di mondo dei cartoni animati popolato da generali russi, lottatori, streghe, sciamani e milionari che si trasformano in serpenti.
Dirige Pierre Laffargue (nome vero, non è un personaggio di Ian Fleming), interpreta MC Jean Gab’1 (nome vero anche lui suppongo).
Chi l’ha visto ne parla bene, e il trailer pare ben attento a non scoprire subito tutte le carte (se non altro a me che non capisco il francese):
httpv://www.youtube.com/watch?v=LfT2o-s7rzc
non sembra malaccio, anche se con le francesate vado cauto
però sti due con due nomi così, partono già svantaggiati, conviene che il film sia un capolavoro o sono cazzi amari