Ma chiccazzo è Neill Blomkamp??? Uno che Peter Jackson ci si innamora talmente tanto che, una volta crollato il progetto Halo, gli dice “va beh allora gira quello che ti pare”, non importa quanto poco hollywoodiano sembri? Ellamadonna. Comunque “sembri” è una parola su cui torniamo dopo.
I primi venti minuti sono esattamente quelli che promette il trailer: cattivissimi, politicissimi, un Independence Day in salsa Matrix (quello di Mentana) con quell’astronave di alieni su Johannesburg che non è altro che un grosso gommone di albanesi che galleggia in aria. Perché a quanto pare il primo a sbarcare da noi non è E.T., non sono i meglio geni d’oltrespazio, e nemmeno i supercattivi supermilitarizzati: sono un gran carico di messi male, di poveracci in fuga, e mai come in questo caso la parola extraterrestre combacia con extracomunitario. E la gente reagisce di conseguenza, con tutto il carico di diffidenza, pregiudizi e insofferenze del caso. Per questi venti minuti, è davvero tutto un gran metaforone coi controcoglioni.
Poi il Blomkamp imbroglicchia, vuoi per timidezza o che ne so, fatto sta che abbandona il mockumentary urlando “tiè! ci eravate cascati!”, introduce un protagonista che pare lo Steve Carell sudafricano e diventa molto più tradizionale e favolistico di quanto ci avevano fatto credere. La storiella dello sfigatone maldestro che viene incastrato in un incarico più grosso di lui, e si ritrova contagiato da uno strano spry albanalieno che lo trasforma pian piano nel nipote di Brundlemosca, ragion per cui va in para dura e scappa sbraitando inseguito da tutti. In questo contesto se non altro le buone idee che avanzano spiccano di più, e una volta mandato giù il boccone che non si tratta di quel Gomorra vs. Predator che stavamo sognando, ci si ripiglia e lo si torna ad apprezzare di nuovo. Che comunque è sempre ambientato a Johannesburg in mezzo a un sacco di gente che fa brutto per davvero, mica a San Francisco California. I protagonisti sono tutti sudafricani dai nomi sudafricani e gli accentissimi sudafricani che in italiano ovviamente saranno pareggiati nel solito milanese televisivo da conduttore di TG. E il personaggio interpretato dallo Steve Carell sudafricano, che in realtà si chiama “Sharlto Copley” (ne avevo anch’io uno da bambino, ma dopo averlo fatto accoppiare con un Cocker Spaniel mi si è ammalato e l’ho dovuto abbattere), non è esattamente uno stinco di santo, anche se neppure lui sfugge alla regola inflessibile della redenzione finale.
Ciò che rimane quindi, è soprattutto il discorso tecnico. E non solo gli effetti speciali integrati in riprese a mano o addirittura filmati di repertorio, ma proprio gli effetti in sè. Perché la telecamera del Blomkamp ogni tanto si ferma e indugia sui primi piani, e in quel momento non resta che rimanere a bocca aperta davanti ai CGI più incredibili che abbia visto forse da sempre. Il tipo di CGI talmente dettagliato e non invasivo che ti ci vuole metà film a convincerti che i marzialbanesi non sono attori col costume di gomma, e se non fosse che hanno tutti un impossibile vitino da vespa la giuria sarebbe ancora fuori. E le astronavi! Che in confronto l’aereo dei G.I. Joe l’ho disegnato io a 8 anni con un Jumbo punta grossa.
E quindi District 9, pur leggermente diverso da come ce l’avevano dipinto, rimane un’esperienza imperdibile.
Blomkamp non è (ancora) un genio, ma dirà la sua.
DVD-quote suggerita:
“Non è Gomorra vs. Predator, ma è figo lo stesso”
Nanni Cobretti, i400calci.com
dal trailer gli effetti speciali erano “avanti” e mi intrippa l’attesa di vederlo…G.I Joe…cosa sono i G.I Joe..ahh siii quel film che ha sputtanato i cartoon…
visto in inglese. rende molto bene. cosí bene che non capisci subito quale sarà il vero protagonista… cgi impressionante e perfettamente integrato… (molto più di avatar) realistico e emozionante. l’armatura è qualcosa di strafigo.
il finale è prevedibile ma ugualmente bello. date un’occhio su youtube ai video di blomkamp
tipo alive in jonburg o i trailer di halo.
notevole. “gli alieni sui barconi”
due domande :
Perchè mai lo stesso spray che serve da carburante può anche trasformarti in alieno ?
Solo a me ha ricordato Starship Troopers ?
a me quando vedo robe aliene parcheggiate sopra a qualche edificio mi sale già l’emozione.
Sarebbe anche ora di smetterla di fare i furbetti coi trailers che suggeriscono una cosa del tutto diversa dal film.
Inizio da erezione, poi è la fiera dell’incongruenza, vago sentore di Verhoeven qua e là.
– E il personaggio interpretato dallo Steve Carell sudafricano, che in realtà si chiama “Sharlto Copley” (ne avevo anch’io uno da bambino, ma dopo averlo fatto accoppiare con un Cocker Spaniel mi si è ammalato e l’ho dovuto abbattere) – punchline del giorno.
Il film non e’ privo di difetti ok,e pesca a piene mani da film di genere..la tecnologia virtual screen di minority report , la mosca…ma ce ne fossero dei film cosi’, furibondi e incazzati dove ogni cosa che muore scoppiain mille pezzi e con la sequenza di vaffanculo piu lunga della storia…unica cagata la gag del fiorellino ma a distanza di qualche ora forse ci stava…nell’ottica del mokumntary ..tecnicamente da la paghetta (per ora) a cio’ che ho visto di cameron Avatar sembra uscito dalla pubblicita’ del mio minipony del cazzo!
Non sono ancora riuscito a vederlo, ma andrò prossimamente e farò sapere. Dal trailer, dal post e dai commenti m’ispiara assai :-)
“m’ispiara” non significa niente, intendevo “m’ispira”. Pardon.
Tra i delinquenti nigeriani ce n’è anche uno indogiamaicano che parla come Hermes.
capo, ma la locandina l’hai fatta tu?
Si’ la locandina l’ho fatta io dopo aver cercato per una buona mezzora su Google pensando “figurarsi se non l’ha ancora fatta nessuno”…
Per il resto: in effetti e’ un po’ una delusione l’inizio documentaristico e il seguito che sorvola bellamente su cose come lo spray magico, ma e’ una questione di trailer ingannevole. Preso fin dall’inizio come una favola forse e’ un pelino meno rivoluzionario di quanto ce lo volevano spacciare, ma figo lo stesso.
Attendo news sul doppiaggio…
lo sapevo. perché tu vali.
comunque sì, è figo, ma pensavo veramente di vedere una roba molto più rivoluzionaria.
ma perché parlate male di avatar? non c’avete addosso un’ansia incredibile?
L’ansia c’e’, ma anche il forte sentore che nel 2009, era di internet e dell’ipervelocita’, se prepari una cosa per 3/4 anni e’ molto facile che la prendi nel culo. Soprattutto se il tuo punto di forza e’ la tecnologia.
L’ho visto in italiano (per forza) e mi è sembrato molto godibile, fatto bene e senza eccessi da “mio cugggino”, effetti speciali esagerati…ti sorprendono per quanto non te li aspetti fatti così bene
visto ieri, godo ancora oggi. quoto l’incongruenza del combustibile che ti trasforma pure, però è l’unica grave. non so quanto rivoluzionario ve lo aspettavaste, io ho trovato il tema sociale così ben integrato nell’intreccio proprio come in starship troopers da voi citato e da me idolatrato. adoro del film la naturalezza con cui tutte le influenze sono omaggiate e normalizzate, un esempio su tutti l’esoscheletro così tanto jappo e con le armi degli sparaefuggi perfettamente a suo agio guidato da un impiegato sudafricano in mezzo alle baracche sotto il sole.
sono andato al cinema senza conoscere nulla del film se non il titolo e mi esplosa la testa dal divertimento
“sono andato al cinema senza conoscere nulla del film se non il titolo e mi esplosa la testa dal divertimento”
Il trucco e’ stato quello. La campagna pubblicitaria te lo spaccia tutto per un grosso metaforone politico semi-documentaristico, mentre questo e’ vero solo per la primissima parte. Poi diventa una bella favoletta piu’ o meno tradizionale. Bella, eh? Pero’ se tu ti aspetti un semi-documentario, vedere all’improvviso una favoletta ti lascia un po’ con l’amaro in bocca. Tutto li’. Da non perdere, in ogni caso. Starship Troopers miglior film di tutti i tempi.
“Starship Troopers miglior film di tutti i tempi.” c’è del vero in questa affermazione
Il finale è una ficata pazzesca, sembra il film di half life, w la gravity gun
In realtà mi sembra si integri bene la parte documentaristica col resto del film. Solo che non ci avevano avvertito che dentro c’era anche un action movie…
ne dico qualcosa in più qui: http://www.soloparolesparse.com/2009/10/district-9-lultima-immigrazione/
Per questa volta passi, ma alla prossima ti mando le nostre tariffe per gli inserti pubblicitari :)
Secondo me è meraviglioso. Mi è piaciuto un sacco. Anch’io non avevo visto il trailer e sapevo poco della vicenda.
Troppo bello… a rivederlo migliora. Ho un caro amico, gran recensore di libri ma dallo stomaco debole. Non ha resistito al (modesto) splatter della pellicola ed ha definito il film ‘schifoso’.
Sono indeciso: per natale gli regalo il dvd di Bianca e Bernie o vanno bene le Winx ?!
Salute e Latinum per tutti !
Riapro, pur dopo tanto tempo, la lista dei commenti per specificare che a mio avviso la seconda parte del film è ben lungi dall’essere banale o scontata. Nella recensione scrivi che Steve Carrell è lo «sfigatone maldestro che viene incastrato in un incarico più grosso di lui». Qui secondo me sbagli. Se così davvero fosse tutta la seconda parte del film sarebbe piuttosto banale. Secondo me commetti un piccolo errore di lettura. Steve Carrell non è uno sfigatone. È un raccomandato — «Il fatto che fosse il fidanzato di mia figlia non ha influito in nessun modo sulla mia decisione di assegnargli l’incarico» — che oltre ad essere una nullità, è dominato da un senso di superiorità ai limiti del canzonatorio. I “Gamberoni” li ritiene inferiori, la loro vita vale niente — ricorda la scena in cui stacca i tubicini per il nutrimento ai piccoli senza il minimo rispetto per la vita e i sentimenti di chi è diverso da lui? — e nemmeno dopo l’inizio della mutazione cambia qualcosa.
Steve si mimetizza nel Distretto 9 solo per sfuggire ai suoi aguzzini, in una ricerca del tutto edonistica. Quello che fa in accordo con i gamberoni lo fa unicamente per sé. Neil Blomkamp è bravo ad inserire sprazzi di altruismo qua e la, mitigati però da una completa mancanza di presa di coscienza. Come se la collaborazione e le belle parole spese in occasione dell’assalto per recuperare il fluido fossero solamente un istinto primordiale di riconoscenza. Da li deriva il furto della navetta — e bada bene, anche del figlio — senza un solo pensiero a quei vent’anni spesi per recuperare il fluido. Un rigurgito di egoismo che lascerà posto alla definitiva presa di coscienza morale solamente nel finale, quando finalmente Steve comprende che la società è una merda che malsopporta la diversità che la frena e sfrutta quella che può esserle utile.
Insomma, gettate le basi nella prima parte del film, poi Blomkamp si dedica allo sviluppo della trama che, al di là di riferimenti più o meno voluti ai film di genere che hanno preceduto questo lavoro, mi sembra una delle più interessanti degli ultimi anni.
Ok, mi sono reso conto di aver sbagliato il nome dell’attore per tutto il commento… e non so il perché. Il senso comunque è quello e si capisce, basta sostituire Steve con Sharlto e Carrell con Copley! :-)
grandissimo film, pienamente d’accordo con Fabrizio Reder
il finale mi ha anche leggermente commosso
Commento oggi, amici del 2009. Sapete, è il 2019, e ho visto su Netflix (sì, quello che una volta mandava i film a casa) District 9,per la seconda volta. Ora in Italia non sbarcano più gli albanesi, ora sono per lo più africani o mediorientali. Ma sapete che questo film non ha perso un decimo della sua potenza, del suo messaggio e della sua universalità? Forse è questo, in ultima analisi, il motivo per cui si possa dire che è un capolavoro. Vi saluto, a tra dieci anni.