Mi fate gentilmente un favore, con tutto il cuore?
Ho già presentato Best Worst Movie, e non mi va di rispiegare tutta la pappardella. È il documentario sul fenomeno Troll 2, ad oggi noto come il peggior film della storia (su questo punto ci torniamo poi). Se non lo conoscete, rileggetevi la mia presentazione, con seguente chiarimento nei commenti da parte della sceneggiatrice Rossella Drudi in persona. Vi ringrazio davvero.
Detto questo: il documentario è ben fatto e effettivamente molto carino, e un buon ritratto su quel fenomeno del tutto moderno che è l’apprezzamento di film “brutti”. È molto scorrevole, e ci presenta una serie di personaggi simpatici, con in testa quella cosa incredibile ma vera che è George Hardy.

Robert Ormsby, George Hardy, goblin, Michael Stephenson, goblin
George Hardy fu protagonista di Troll 2, nella vita di tutti giorni fa il dentista, ed è un matto che scoppia di entusiasmo da tutti i pori. È amato da tutti i suoi pazienti, e quando l’ex-moglie dichiara “sta simpatico pure a me che sono la sua ex-moglie”, non rimane che arrendersi. È uno che davanti a una telecamera ci sguazza, anche se magari è più promettente come protagonista di reality show che come attore. E il documentario è all’80% su di lui, su come questo fenomeno gli ribalta la vita, su come passi di colpo dallo sradicare denti al firmare autografi… come un reality show appunto: sarà famoso per un motivo discutibile, ma almeno lui un talento vero ce l’ha (sradicare denti).
In coppia con Michael Stephenson, regista del docu nonché figlio di George in Troll 2, il nostro passa i primi 15 minuti stupito e beato, e tutto il resto a tormentare chiunque (a un certo punto perfino porta a porta come i Testimoni di Geova) dicendo “Ehi, sapevi che io ero nel film più brutto della storia? E a un certo punto c’è questa scena dove dico «You can’t piss on hospitality! I WON’T ALLOW IT!»”, e fa una tenerezza infinita.
Facciamo inoltre la conoscenza con una manciata di altri attori che hanno avuto la faccia tosta di continuare a esercitare il mestiere ma l’accortezza di togliere Troll 2 dal curriculum, e un altro paio che sembravano matti nel film e nella vita sono ancora più matti. Nel caso di Margo Prey, “moglie” di George, matti preoccupanti.

fan, fan, Claudio Fragasso, fan, fan
E infine viene tesa un’imboscata piuttosto vigliacca al regista Claudio Fragasso, al quale per ottenere qualche reazione/commento divertente viene nascosto il vero motivo dell’improvviso successo di Troll 2. Da qui in poi gliene dicono un po’ di tutti i colori, e Claudio reagisce come farebbe più o meno chiunque orgoglioso del proprio lavoro: rimane perplesso quando il pubblico (parole sue) “ride durante le scene in cui è previsto che rida, ma ride anche durante le scene in cui non è previsto che rida”, s’incazza quando gli attori esagerano con le storie tragiche dal set, ma poi si presta sportivamente a posare con i fans e rigirare per gioco le scene più note di Troll 2.
E soprattutto, come anticipavo nei Calcetti, si rifà alla stragrande chiudendo con la più grossa verità sul cinema di sempre (parafraso a braccio): “L’obiettivo di un film è procurare emozioni. Non importa quali, perché tanto è soggettivo. Se Troll 2, a distanza di quasi vent’anni, porta ancora tutta questa gente a guardarlo e riguardarlo di continuo, è indubbiamente un successo.”
E alla fine, il messaggio più chiaro che manda il documentario – forse, ironia della sorte, involontariamente – è proprio questo: le emozioni che provoca un film sono estremamente, selvaggiamente imprevedibili e soggettive. Come reagire altrimenti quando Margo Prey paragona, con aria che più candida non si può, Troll 2 alle commedie con Spencer Tracy e Katherine Hepburn? Dicendo proprio “it’s up with them” (è alla loro altezza)?
Come disse una volta Edgar Wright, e noi dei 400 calci consideriamo comandamento numero 1, “esistono solo due tipi di film: quelli belli e quelli noiosi”.
Per Troll 2 parlano i fatti: se tanta gente, ancora oggi, lo vede e lo rivede e lo consiglia agli amici, beh… noioso non lo è di sicuro.
Ve l’ho già consigliato?

"You can't piss on hospitality! I WON'T ALLOW IT!"
DVD-quote suggerita:
“Una salutare riflessione sul vero senso del cinema”
Nanni Cobretti, i400calci.com
(le sto provando tutte, questa forse è la più altisonante e seriosa di sempre, prima o poi me ne useranno bene una???)