Cosa farà mai Science + Fiction? Farà TrentaSaw anche quello?
Inside jokes semi-incomprensibili a parte, dal 22 al 28 novembre si svolgerà in quel Trieste (Italia) un festivalino horror e sci-fi dal programma mica da ridere.
Partiamo dagli ospiti stranieri, due vere e proprie leggende che non hanno bisogno di presentazioni: uno si chiama Roger Corman, e l’altro Christopher Lee.
E poi le anteprime, tra cui spicca la prima occasione per vedere finalmente in patria il film italiano più importante della stagione, ovvero Shadow di Federico Zampaglione (altro ospite), a cui noi abbiamo predetto tante cose belle che se non succedono vengo a suonarvi il campanello uno ad uno e vi faccio una ramanzina che non ve la scordate più, perchè non solo è un film che merita in sè, ma è anche un’occasione per mandare ai produttori e distributori italiani uno dei messaggi che più ci stanno a cuore in assoluto: “ne vogliamo altri tipo questo, grazie”.
Poi c’è Moon, di cui vi abbiamo già parlato. Poi c’è The Children, di cui vi abbiamo già parlato. Poi c’è Valhalla Rising, di cui vi abbiamo già parlato. Poi ci sono Banlieu 13 – Ultimatum e Infestation, di cui vi abbiamo già parlato. Poi c’è Carriers… di cui vi parlerò prestissimo perché l’ho già visto al FrightFest di Halloween. Insomma: siamo indubbiamente troppo avanti, e non potreste desiderare elementi migliori per farvi un’idea.
Poi ci sono una manciata di chicche asiatiche, come l’attesissimo Goemon di Kazuaki Kiriya, e la trilogia completa di 20th Centur Boys.
E poi c’è una leggenda tutta nostrana, Enzo G. Castellari in persona, che presenterà un double bill da urlo composto da Fuga dal Bronx e Quel maledetto treno blindato, che se vi volete bene non ve lo perdete. E che intanto preoccupiamoci di fare un passo alla volta e resuscitare l’horror, ma ricordiamoci anche che questo signore trent’anni fa sapeva fare degli action coi controcoglioni.
E ci sono un mucchio di altre cose per le quali vi rimando al programma sul sito ufficiale.
Andate, e fate il vostro dovere.
Ho preso ferie apposta e sarò lì per tutta la durata del festival, non vedo l’ora!
Oh ragazzi, la trilogia di 20th Century Boys…..io ci ho i dvd dei primi due capitoli…….ben brutti………
A.
Castellari grazie a Tarantino è diventato il pensionato più famoso del mondo dopo Bill Gates.
Ma sai… se Tarantino invoglia la gente a guardare 1990: i guerrieri del Bronx a me va benissimo. Quando li invoglia a vedere le porcate di Zhang Yimou invece mi va meno bene. Purtroppo Quentin consiglia miliardi di film, e ne azzecca all’incirca la meta’, per cui e’ dura distinguere.
Ho avuto modo di vedere una mini-retrospettiva a Bologna, e non posso che confermare: certa roba di Castellari, tra cui il treno blindato che in realtà erano bastardi senza gloria, merita.
Lui poi ci fa il paraculo, ma ci sta. E sull’action italiano ha ragione.
Casi come quello di Castellari sono esemplari della situazione italiana: nessuno ti caga, ed e’ un dato di fatto, e succede a stra-torto, ed e’ un altro dato di fatto. L’alternativa e’ starsene zitti e continuare ad essere sottovalutati tutta la vita, o cogliere la prima palla al balzo – un regista famoso che fa un film con lo stesso titolo del tuo ma con trama che non c’entra nulla – e pomparla il piu’ possibile. Per il bene non solo di se stessi, ma di tutta una parte dell’industria che una volta picchiava duro e vendeva in tutto il mondo, e invece ora e’ stata azzerata. L’unico compito di noi spettatori e’ smetterla di formalizzarsi per stronzate tipo piu’ o meno simpatia o antipatia, e badare al sodo. E il sodo e’ che Castellari e’ esattamente il tipo di personaggio che, se ce la fa un Louis Leterrier, non vedo proprio perche’ lui no.
Guarda Nanni, io in linea di massima sono d’accordo con te (soprattutto per quanto riguarda Zhang Yimou, guardare La foresta dei pugnali volanti è entusiasmante come stare a guardare la vernice che si secca), però ho l’impressione che spesso queste opere di recupero siano accompagnate da una certa disonestà intellettuale da parte della critica. Castellari, così come Lenzi, Di Leo e gli altri registi di quel periodo erano senza dubbio degli ottimi registi di genere che sono riusciti ad influenzare un certo tipo di cinema ben oltre il loro tempo, semplicemente mi pare che alle volte si crei troppo hype attorno a questo tipo di operazioni, e lo dico da ammiratore del poliziottesco e del cinema politico anni 70. Non sto dicendo che sia sbagliato riconsiderare film e generi bollati con troppa sufficienza come “di serie B”, d’altronde senza Truffaut e la sua cricca Hitchcock sarebbe probabilmente considerato un onesto mestierante, però mi sembra che ci siano molti che non aspettano altro che il momento giusto per salire sul carro del vincitore che magari avevano snobbato fino al giorno prima. Credo sia superfluo aggiungere che non mi riferisco a questo blog.
P.S: perchè non aprite un forum?
esattoo, perchè non aprite un forum?
Nanni, è esattamente quello che penso io.
Durante l’incontro con il pubblico, qua a Bologna, era un piacere ascoltarlo sparare a zero (ma senza perdere l’ironia tutta romanesca) sui produttori e sui distributori italiani. E rammaricarsi del fatto che a Cinecittà, dove anche lui aveva girato film come i bastardi, adesso ci sono gli studi del “Grande Fratello” e di “Amici”.
Se si guarda come sono costruite le scene e se si pensa poi che tutti gli effetti del treno blindato sono artigianali, non si può oggettivamente negare che ne sapesse a pacchi.
@Benway: so esattamente cosa intendi, a volte rabbrividisco anch’io a sentire certe sparate che fanno sia i diretti interessati che alcuni sostenitori poco equilibrati. Pero’ mi rendo anche conto che in Italia questa cosa viene vista come una specie di necessita’. Gli appassionati del genere sono numericamente infinitamente inferiori rispetto agli USA, e’ piu’ difficile fare successo con questa roba, per cui – sommando anche un generale grosso senso di inferiorita’ culturale – per essere accettati sia dal pubblico che dalla critica ci si sente in dovere di spararle grosse, e inventarsi “artisti colti piu’ o meno incompresi” la’ dove “professionisti coi controcoglioni” in un paese normale sarebbe un signor complimento che basta e avanza. Li capisco, c’e’ dietro piu’ necessita’ che presunzione, ed e’ difficile cambiare le cose.
Per il forum: urca, se c’e’ richiesta ci penso sul serio…
è senza dubbio più comodo che sviluppare discussioni “fuori tema” su un blog
Avevo la possibilità di incontrare Corman ed è sfumata. Vado a tagliarmi le vene.
Zen
P.S. Naaa…il forum no, dai. I commenti del blog sono perfetti, con il forum diventa tutto molto più dispersivo.