E se stavolta fosse un lupo a trasformarsi in uomo?
John Doe si risveglia in una villa che non è sua: è nudo, non ricorda nulla, la padrona di casa è stata sbranata. Ma non è così facile: John sa parlare, ma non sa assolutamente nulla del suo passato, ha poca familiarità con certi oggetti di uso quotidiano, strane movenze e soprattutto strani istinti, come pisciare a gamba alzata in qualsiasi angolo della casa o azzannare a morte chiunque lo metta a disagio. Di lui si infatua Audie, giovane gotica alternativa normale (= non impanicata/repressa stile Twilight) sedotta dal suo fascino allo stesso tempo selvaggio e indifeso, la quale tenta di aiutarlo a risolvere le sue amnesie e paranoie. Ma la situazione si fa intricata: le vittime aumentano, e soprattutto soffrono di quel problema del limbo tra vita e morte che nessuno dovrebbe azzardarsi a copiare dopo American Werewolf, eppure tanta gente insiste.
Audie and the Wolf, diretto da B. Scott O’Malley (nessuna parentela con il Cardinale Stephen), rimane comunque una commedia piacevole che fa del suo meglio per non essere scontata e, tra una gag e un omicidio sanguinoso il giusto, cerca pure di infilare riflessioni sulla differenza tra uomo e animale, l’attrazione, le relazioni, tutte quelle cose inutili lì… il tutto retto alla grande dall’ottima prova del protagonista Derek Hughes. Non cambierà la vita di nessuno, ma ci sono modi infinitamente peggiori per ammazzare la miseria di 76 minuti titoli di coda inclusi.
L’uscita in Italia non è ancora prevista, ma secondo me con un titolo sufficientemente scemo (sbizzarritevi coi suggerimenti) sarebbe più che vendibile.
DVD-Quote suggerita:
“Una simpatica metafora sulle cose inutili della vita”
Nanni Cobretti, i400calci.com
“Scendi il lupo che lo piscio” ed è cinepanettone assicurato.
io dico “se mi lasci ti sbrano”
potrebbero tenere il titolo originale , preceduto da ” tarantino e moccia presentano “
“Il mio grasso grosso lupo mannaro”
“Un lupo mannaro per amico” o “Mamma mi si è lupizzato il ragazzo”
twilight movie in 5d (presentato dagli autori di date movie, treciento e disaster movie)
Con “Quell’allupato del mio ragazzo” o “Al lupo piace il pelo per il vizio” si potrebbe spostare il target verso altri lidi.
..credo che “al lupo piace il pelo per il vizio” sia DAVVERO il titolo di un porno degli anni 90.. -_-‘
Altra cosa FONDAMENTALE: serve una nuova locandina, con i protagonisti scontornati e messi su fondo bianco con il titolo in grossi caratteri rossi.
“Cara, c’ho il vizio per il pelo” con uscita a fine luglio in 3 cinema