Vi ricordate The Marine, vero? Era il 2006 e grazie a tale John Bonito, una delle stelle più amate della WWE, il rapper John Cena, finiva in un film ad alto budget, ad oggi uno dei più grandi successi cinematografici nati dal mondo del wrestling professionistico.
Non è un caso che il dotatissimo John Cena – spesso rimpiazzato nelle sequenze di raccordo o di dialogo da un armadio con una faccia disegnata a pastello sulle ante – sia poi finito in quell’altro film deligatissimo che è 12 Rounds, di cui qui ormai vi abbiamo già parlato 65 volte. I due film in questione raccontavano di uno a cui ci rapivano la moglie. In entrambi i casi poi, il lui in questione, tirava un numero x di pizze in fazza a della gente per riprendersi la moglie. Bionda. Alla fine, dopo tante difficoltà, ce la faceva. Siccome questa trama così articolata pare eserciti un fascino incredibile sia sugli sceneggiatori che sul pubblico pagante, qualcuno ha deciso che era il caso di fare The Marine 2. Vi racconto la storia. Occhio, eh? Mega sorprese! C’è uno a cui ci rapiscono la moglie. Lui tira un botto di pizze in da la fazza a della gente e alla fine riesce a salvarla. La moglie, anche in questo caso è bionda. Incredibile. Quanto mogli bionde ci saranno nel mondo da salvare? È mai possibile che queste dannate mogli bionde non vedano l’ora di farsi rapire da gente priva di scrupoli, ma evidentemente male organizzata, che poi alla fine basta solo uno grande e grosso per mandare all’aria i loro piani? Io non lo so… Mogli bionde! State attenzione! Cominciamo però dal vero dato importante del film, l’unica cosa che lo rende vendibile e interessante per i tanti fan del Wrestling in giro per il mondo. Questa volta il protagonista non è più John Cena e soprattutto non ha un nome figo come John Triton. Questa volta al centro della scena c’è Joe Linwood, interpretato da Ted Di Biase Jr. Fermi tutti. Chi è Ted DiBiase Jr. Videino.
httpv://www.youtube.com/watch?v=W0p078EwjPs
Ted DiBiase jr è il nipote di “Iron” Mike DiBiase , lottatore professionista tre volte campione della vecchia WWA, attivo dal 1950, stroncato da un attacco di cuore nel 1969 durante un incontro con Man Mountain Mike. Now take this, Ram. Ma soprattutto è il figlio di Theodore Marvin “Ted” DiBiase, Sr, a.k.a. The Million Dollar Man. King Of The Ring nel 1988, tre volte campione del mondo in Tag Team (con Mike Rotunda, conosciuto ai più come I.R.S., l’omarino delle tasse), fondatore di un suo torneo, il Million Dollar Championship. Parliamo di un uomo che si presentava sul ring a torso nudo ma con il papillon. Uno che nel 1987 ha soffiato la cintura dei Campione della WWF a André The Giant. Colui che girava sempre accompagnato dal fido Virgil. Quello che ogni volta che vinceva ti lasciava lì con dei dollari in bocca e nelle orecchie la sua satanica risata. Geniale. Uno dei gimmick più memorabili della Storia. Video in cui fa il bullo con dei bambini e altre cose bellissime:
httpv://www.youtube.com/watch?v=td9i6-oa4Kw
Suo figlio sfortunatamente non è così dotato dal punto di vista della personalità. È uguale uguale a suo padre da giovane – cosa che non è nemmeno un bene, visto che il padre in versione matura, un po’ gonfio e con mullet, era imbattibile – ma non ha un briciolo dell’estro e della fantasia paterna. Per cui… Ma non è che si richiede tanto, eh? Qui abbiamo bisogno di uno che sia grande e grosso (e ciula, aggiungerebbe mia Zia Franca) e che sappia menare le mani. E anche qui, un po’ come accaduto per il povero Stone Cold Steve Austin in Damage, siamo ai limiti storici. Joe è un marine che, dopo un’operazione pericolosissima dove ha visto deflagrare un bambino che intelligentemente non ha pensato di allontanare da una terrazza dove 4 secondi dopo ha cominciato a sparare fortissimo contro della gente vestita in modo esotico, c’ha un po’ di probblemi. Probblemi che si manifestano in questo modo: gli si blocca la fazza in un’espressione ancora più scema del solito, sente tutto ovattato e ha delle voci in testa che gli dicono “Lascia stare! È morto! Qui esplode tuttoooooooooooooo…“. Ah, è anche musone con la moglie che ha appena raggiunto nel mondo civilizzato. Sua moglie, una sorta di something planner al soldo di uno senza cristo che costruisce resort deturpando paradisi naturali, lo porta con la forza in uno di questi paradisi naturali. Lui è appena tornato dal fronte, lei è tutta felice e lo porta con l’aereoplanino in un posto X dell’Asia.
Una volta arrivati al mega resort lui c’ha i probblemi, lei lavora per quello senza cristo. Dopo aver incontrato “l’attore di pregio numero uno che mette qui a rischio una carriera da caratterista eccelsa” a.k.a. Michael Rooker (il quale ha il sigaro all’angolo della boca e fa delle gran facce) arrivano dei terroristi ecologisti con delle maschere tipo quelle messicane del Dia de Los Muertos e rapiscono la bionda moglie tutto fare. A questo punto, dopo una brevissima pausa, al marine Joe spariscono i probblemi ed è libero di tirare pizze in fazza a tutto spiano ai cattivi, comandati “dall’attore di pregio numero due che mette qui a rischio una carriera da caratterista eccelsa” conosciuto anche con il nome di Jake La Furia, o se preferite il grandissimo Temuera Morrison.
E niente. Si allunga a caso la brodaglia con un po’ di riprese cartolinesche del luogo, qualche inutilissimo intrighino di corte, due battute agghiaccianti che riscrivono il concetto di Cinema repubblicano. Il resto lo si passa attendendo che Ted Jr. faccia qualcosa. Con la scusa che il nostro è un marine, il 98% del film lo passa con pistola o fucile spianato a camminare con faccia concentrata nella simil Jungla del resort. Che in un film dove il protagonista è uno che fa wrestling, capite anche voi, che è un po’ frustrante. Verso la fine, cara grazia, ci viene omaggiato di un due contro uno non male, ma appena sufficiente a non farci cadere definitivamente la palpebra. Io non capisco. Non che la recitazione sia meglio o peggio di quella di Cena – il numero di battute sarà in tutto 45 e le espressioni 2 se non 3 – è non è nemmeno quello il problema. Perché non arrivare subito al dunque? Perché farmi aspettare 66 minuti prima di vedere qualche mossa? Si segnalano un piano sequenza particolarmente goffo che dovrebbe regalare al film uno status di buon cinema d’azione e che invece è solo goffo… e due momenti in digitale accazzo veramente brutti.
“Peccato per Temuera Morrison & Michael Rooker. Una mezza palla. Ma inspired by true events!”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
Come ho già fatto notare al buon Nanni: basta pescare a caso i titoli dal cestone del supermercato!
La punchline MARINE HARDER nella locandina mi ha fatto sputare il caffè sulla tastiera.
Opera di ingegno assoluto insieme alla tag “stare attenzione”.
quello piccolino è michael bay sì, a occhio ritagliato da qui:
http://www.youtube.com/watch?v=_2z3pqFDzIA
gigi! non capisci? è imbortandissimo!
devo sfortunatamente ammettere che la locandina non l’ho fatta io…
peccato perché è proprio bella!
stare attenzione invece è tutta farina del mio intelligentissimo sacco!
comunque la locandina mi ha fatto morire, se pescassi una roba del genere dal cestone sarebbe la mia fine…