Per chi si fosse collegato soltanto in questo momento, Croci rovesciate è una rubrica (molto) saltuaria dei 400 Calci in cui ci occupiamo dei film ad argomento religioso, in particolare quelli della concorrenza.
A parte questo, io a leggere un titolo come Codice Genesi penso inevitabilmente a uno di quei thriller che danno su Rai Due al martedì sera quando Fiorentina – Lecce di Coppa Italia è stata rinviata per pioggia. Qualcosa con Lorenzo Lamas o Casper Van Dien, se non addirittura Padre Stephen Baldwin. Sempre meglio comunque del titolo originale, The Book of Eli, che invece mi fa pensare a qualcosa scritto/diretto da Paul Haggis, e allora piuttosto Fiorentina – Lecce tutta la vita anche se so già che finisce 0 – 0.
Detto questo, la formuletta è facile: da una parte si capitalizza sul successo di Io vi troverò, film uscito a gennaio scorso la cui unica particolarità stava nell’esperimento di prendere una sceneggiatura scartata da Steven Seagal e darla in mano a un attore (in quel caso Liam Neeson), ingaggiando appunto un attore (in questo caso Denzel Washington) e facendolo esibire in qualche mossa di arti marziali; dall’altra c’è l’ambizione di dare un messaggio e di trattare un tema che faccia riflettere, col chiaro esempio di I figli degli uomini. Insomma, non ho potuto fare a meno di notare che Codice Genesi è esattamente il famoso “film d’azione con contenuti profondi” che tanto piace a Marco Masini. Marco, se ci leggi: te lo consiglio, e poi sono curioso di un tuo parere.
Trama: siamo in un futuro post-apocalittico in cui una grande guerra ha ridotto il mondo in condizioni impresentabili. Non sono molto specifici al riguardo, si parla di una cosa che ha aperto il cielo e di un “grande flash” che ha accecato e bruciato tutto, tant’è che così al volo io avevo capito che stessero dando la colpa al buco dell’ozono e ho pensato “ma quando cazzo è stata scritta questa sceneggiatura, nell’89???”. Comunque, i governi di tutto il mondo hanno dato la colpa al cattolicesimo e hanno deciso di bruciare tutte le Bibbie. Fin qui tutto bene. Il problema nasce quando, trent’anni dopo, si scopre che Denzel Washington ne ha salvata una.
I fratelli Hughes, che non dirigevano qualcosa dai tempi di From Hell, c’hanno il prurito da autori: fotografia patinatissima, inquadrature fighe, ritmo lento. Ritmo davvero, davvero lento. Poi ci sono due scene in cui Denzel fa fuori un gruppo discretamente numeroso di brutti ceffi, e quelle due scene spaccano il culo come le nostre esigenze richiedono: cazzute, rapidissime, con un Denzel che si vede che ha studiato da qualcuno che ne sa a pacchi e quel qualcuno in questione è – rullo di tamburi – nientemeno che lo storico amicissimo di Bruce Lee Dan Inosanto in persona. Io ho dovuto applaudire.
Poi compare Gary Oldman, in uno di quei ruoli di cattivo carismatico e mezzo matto che dovrebbe ricominciare ad accettare con maggior frequenza, e tutto quello che c’è da sapere sul messaggio profondo del film lo spiega lui in due frasi: “Voglio assolutamente la Bibbia, perché così posso diventare capo del mondo lavando il cervello alla gente che mi obbedisce perché dico cose che sono scritte NEL LIBRO”. Parole dure, che fanno pensare. Whoa. Dopodiché pensate che l’argomento venga in qualche modo analizzato e/o sviscerato? Macché. Al massimo ci becchiamo il Gary che le ripete uguali in un altro paio di occasioni. Denzel, al contrario, fa la parte del cattolico buono che controbatte dicendo… non dicendo niente, ma limitandosi a non volere dare la Bibbia al Gary e a comportarsi da classico buono per cui il pubblico, pur non ricevendo neanche il minimo accenno a una spiegazione o controtesi, viene ricattato a pensare che esista un qualche generico modo positivo di utilizzare la Bibbia, che ha a che fare con il portarla “a ovest” (ed è meglio che non spoilero il finale).
E allora io mi chiedo: se tutta la pseudo-profondità è limitata alla premessa del film e a due frasi due buttate lì, perché cazzo mi devi fare un film noioso come la fame? Se c’è poca azione e ancor meno discussione, che cosa c’è? Certo, c’è Mila Kunis, anche se è clamorosamente fuori ruolo e la si vede al massimo in grazioso vestitino da notte che la vuole dare a Denzel (“offre la casa”) ma Denzel rifiuta perché è gay cattolico osservante. Poi c’è una sparatoria girata in piano sequenza che si vede troppo che i fratelli Hughes mentre la giravano pensavano “Alfonso Cuarón Puppami La Fava”, ma che in realtà I figli degli uomini se ne rimane indisturbato su un altro pianeta. Poi fondamentalmente basta: il classico film che va piano per non farti vedere che non sta andando da nessuna parte. La mezza via che scontenta tutti (tranne i fans di Denzel/Gary, entrambi eccellenti) e di cui ti dimentichi il giorno dopo. Avrei quasi preferito un po’ di sana, divertente propaganda.
Oh, poi sapete chi altro c’è in questo film? C’è Tom Waits, Ray “Punisher” Stevenson, Jennifer “Flashdance” Beals (ancora bellissima), Michael Gambon, Malcolm McDowell e uno che ero troppo convinto che fosse Flea dei Red Hot Chili Peppers e invece era tale Evan Jones.
Così.
DVD-quote suggerita:
“Dal vincitore del Premio Sylvester 2010 come Miglior Doppiatore: Francesco Pannofino”
Nanni Cobretti, i400calci.com
No ok, una più inerente a un giudizio critico:
DVD-quote suggerita:
“Poca azione, poca discussione, ma che belle inquadrature signora mia!”
Nanni Cobretti, i400calci.com
(che poi, guardatelo il solito ingannevole trailer. Non vi viene da mandarlo affanculo già al “trenta inverni fa”? Inverni. Mavaffanculo.)
P.S.: Paul Haggis rimane pur sempre uno dei creatori di Walker, Texas Ranger, per cui probabilmente al Giudizio Universale lo perdonerò
Peccato, il trailer prometteva bene..
A proposito, ma “the road” lo recensite?
Non lo so, ho letto su Repubblica che e’ deprimente.
Scherzi a parte: non lo so davvero, mi dicono che non e’ ne’ horror ne’ action, rimane da capire se come eccezione e’ meritevole o meno.
Ho letto il libro, è deprimente, tipo che al confronto non è un paese per vecchi trasuda allegria da tutti i pori.
Ma è un capolavoro. Quindi al film un’occhiata gliela darei…
in effetti dal trailer ‘sto book of eli ha preso da the road a man bassa. io the road l’ho visto ma non dico nulla finché non ho l’ok del capo. comunque il doppiaggio italiano di the book of eli è ben più deprimente di the road visto tre volte di fila sotto la pioggia mentre sai che la tua ex ora sta scopando con un figone senegalese.
Fiorentina – Lecce 0-0? A Firenze? Con quel popò d’attacco che ci ritroviamo ora? Ma daaaaaiiiiii……
anche tu pastafariano?
io sono combattuto, from hell mi è piaciuto assai, ma i figli degli uomini è stupendo.
denzel è bravo, oldman pure, c’è tom waits, ci sono i coltellacci-spadoni dalla forma simil machete….
ramen.
Frey che comanda la difesa indicando uno a caso con quel salsicciotto mal camuffato che ha al posto del dito vale cinque volte Crash. Ma non divaghiamo. Il problema e’ che i coltellacci-spadoni ci sono in due scene due. Molto belle, ma due. Non ricordo nemmeno tutte le esplosioni che si vedono nel trailer. Il resto fa dormire. Gli Hughes sono bravi, ma qua hanno tentato qualcosa di un po’ piu’ grosso di loro.
Posso dirlo che dal trailer sembra pescare un pelino anche da Fallout 3?
Ok, l’ho detto, additatemi pure come eretico ‘gnorante.
il film d’azione che piace al Vaticano… che palle sti cattolici.
Il più bel post apocalittico di sempre è Mad Max 2, inseguimenti, ammazzamenti dall’inizio alla fine, ritmo veloce e pochi cazzi, si lotta per la benzina… altro che bibbie
Ciao ragazzi,
sono propio troppo kontento di sapere che i 400calci sono miei fan.
Cmq codice:genesi ancora non l’o visto ma sono propio curioso. Mi pare propio il classico film di quelli che mi fanno pensare e anche divertire insieme, perchè alla fine non puoi stare lì due ore solo a sorbirti dialogoni lunghi e che non nn si kapiscono manco tanto.
La rece non l’o letta tutta perchè in genere non leggo + di 4/5righe senza faura una pausa di mezz’oretta inmezzo…però mi pare strano che il cobretti lo stronca.
Un vaffanculo a tutti, bella stronza
Cmq a sbagliare due “ho” su due ce ne vuole! E l’uso della K al posto della C, del + al posto di “più” sta ad indicare un ragazzino che ha imparato a scrivere con gli sms, peccato che il T9 l’abbia disabilitato però! :P
P.S.: Occhio che hai usato più di 160 caratteri!
Dici? Io ero convinto che fosse AnnaMaria Franzoni che si stava spacciando per Masini facendo un commento stupido e sgrammaticato apposta…
Ouch… delusione. Consideravo “The book of Eli” come il classico piatto di mammà che magari non è il tuo preferito ma sai benissimo cosa ti aspetta. Dando per scontata l’attendibilità di giudizio siamo a due delusioni di seguito per le scelte di Denzel W, sì perché “Pelham 123” rispetto al suo originale sembrava “Ziggy Stardust” fatta da Seu Jorge.
_ The Road (il libro) è sì deprimente ma anche commovente, non ho visto il film ma c’è almeno un indizio pregiudiziale: nel cast c’è Charlize Theron (non voglio giudicare le sue qualità in questa sede), di sicuro il suo cachet non può trovare spazio in una storia dove non è prevista una parte femminile superiore ai 20 secondi che possa essere recitata da dietro un vetro satinato.
Verò è che Viggo rende attraente e credibile ogni parte che fa, perciò…
ho deciso di diventare un mafioso russo duro e cattivo dopo aver visto la promessa dell’assassino, credo deciderò di andar vagabondo in un mondo post apocalittico. c’era stato il periodo ‘re di gondor’, ma perchè ci si doveva spupazzare la tyler.
tutto ciò per dire che gradirei la recinzione di the road. anche se me lo stroncate fa lo stesso, vi capisco e so che lo fate per il mio bene.
Non stiamo qui a ciurlare nel manico: Mila Kunis (nuda, seminuda, vestita, in scafandro da palombaro) appare per più del 30% della pellicola? Se sì, son già lì a rivederlo per l’ottava volta in nove giorni (perché il settimo mi riposo)
E’ tutto tuo :)
Ma ti consiglio di non sbattere le palpebre nemmeno una volta per quei quattro minuti in cui e’ in vestaglina (con luce soffusa), perche’ per il resto e’ in scafandro da palombaro (e Ray-ban).