La settimana scorsa, per festeggiare il primo compleanno dei 400 Calci, Nanni Cobretti si è regalato un lettore Bluray. Come acquisto ideale per testare il baracchino ha pensato alla prima cosa a cui avete pensato anche voi: esatto, la neo-trilogia di Universal Soldier. Per cui, in attesa del terzo capitolo che — poste permettendo — gli verrà recapitato intorno al 2 febbraio, il Cobretti ha ritenuto potesse essere una cosa carina ripassare i primi due. Nel senso di quelli originali (quelli apocrifi con Matt Battaglia, per il momento, li lasciamo da parte).
Niente Dolph, niente Roland, niente Ally Walker, niente ampio parcheggio, ecc…
Dirige Mic Rodgers, un veterano stuntman prestato alla regia poi prontamente restituito agli stuntman e mai più chiesto indietro.
Van Damme – che iniziava a sentire puzza di DTV e con questo film si giocava il suo unico asso nella manica – rispetto all’originale ha sei anni in più che sembrano dodici, e nessuno si prende la briga di spiegarci come un non-morto steroidato di colpo invecchi e sviluppi una personalità, nè tanto meno perché si lasci coinvolgere nello stesso progetto militare clandestino che tante gioie gli aveva procurato nel film precedente. Meglio così.
Il suo avversario questa volta è S.E.T.H., un supercomputer mega-intelligentissimo che non si capisce come mai abbiano pensato fosse furbo programmarlo con la dizione imperfetta, stanca e semi-biascicata del giovane Michael Jai White. Non so voi, ma se io dovessi programmare la voce di un super-computer penserei più a qualcosa di affascinante e solenne alla Morgan Freeman. È una trascuratezza apparentemente secondaria, ma che porta S.E.T.H. a offendersi tantissimo e a ribellarsi ai suoi padroni ingrati e superficiali in tre fasi: a) aizzare tutti gli UniSol di seconda generazione contro i propri superiori; b) dare il via ufficiale alla rivolta urlando “Fuck you” e mostrando sul proprio monitor un’animazione bruttissima di una mano che mostra il medio (lo giuro); c) come simbolica catarsi filosofica decidere di incarnarsi in un corpo umano, e non credereste mai alla coincidenza ma con tutti quelli che c’erano riesce a pescare proprio quello di Michael Jai White! Cosa non ti combina a volte il fato… Tutto questo con l’aiuto di un patetico hacker fulminato di nome Squid interpretato dalla versione USA di Massimo Ceccherini (Brent Hinkley).
Ma il suo vero braccio destro è Romeo, interpretato dal wrestler Bill Goldberg, un UniSol inspiegabilmente capace di provare emozioni quali l’arrapamento e l’odio per Van Damme, quest’ultimo espresso esplicitamente con tono da Gatto Silvestro ogni volta che i due si incontrano e lui ha la peggio. La cosa è stata chiaramente progettata per farci ridere tantissimo. Nel frattempo scopriamo che il personaggio di Ally Walker è morto, per cui JC può flirtare con una giornalista diversa.
Ma dicevamo: Mic Rodgers non è un regista, quindi di certo non è Roland Emmerich, per cui ci propina una pellicola assolutamente media. Il suo unico contributo palpabile è accompagnare ogni scena d’azione con un pezzo nu-metal, spesso orribile ma apprezzabile nelle intenzioni.
Dove invece Il ritorno quasi supera l’originale è nello scontro finale, e questo perché Michael Jai White è un mostro di tecnica, agilità, eleganza, precisione e pure bellezza (ti ho sempre amato). A suo tempo questo film fu uno shock per me, perch per la prima volta mi sorpresi a pensare che Van Damme era palesemente inferiore al suo avversario e meritava di perdere, anche aldilà della solita fastidiosa superforza (motivo per cui ho anche odiato il Jet Li vs. Jet Li in The One). Il Michael qua fa cose che Dolph Lundgren si sognava, e figurarsi il già stanco JC di allora, e questo basta per sollevare un match altrimenti non memorabile.
Si esce decisamente non sazi ma ahimé, era il ’98: il tentativo non lascia tracce, il genere implode, JC rimane incastrato nell’homevideo, e a Michael Jai White tocca addirittura riciclarsi come attore vero in attesa che, oltre dieci anni dopo, un nuovo classico come Blood & Bone gli renda finalmente giustizia.
DVD-quote suggerita (per un’eventuale ristampa):
“Stavolta Van Damme se la prende con uno più cazzuto di lui”
Nanni Cobretti, i 400calci.com
hai dimenticato di citare il congelamento finale con Fatality stile Sub Zero…
Più che una recensione una dichiarazione d’amore!
@jean pieri: meglio soprassedere. Ricordo che gia’ all’epoca pensai “sette anni dopo siamo ancora qui a copiare l’idea di Terminator 2″…
@gigi: come ci confondiamo noi fans dell’action non si confonde nessuno ;)
Come non darti ragione, effettivamente in questo film nemmeno il bravo Todd Sanofonte riesce a compensare la differenza tecnica tra JC e MJW, che è proprio su un altro pianeta.
Era meglio quando il cattivo era qualche personaggio della famiglia adams :D
Intendi la famiglia Qissi suppongo (sono andati sempre in crescendo come dimensioni, io dopo La Prova mi aspettavo un quarto fratello grosso come Raul di Ken il Guerriero…)
Credo che Quissi non sia un cognome, ma un codice che voglia dire “avversario di Van Damme”
Comunque mi riferivo a Raul Julia, che nonostante sia stato un bravo attore ha dato vita a (forse) il peggior scontro finale con Van Damme di cui io ricordi. Tifare per JC era fin troppo facile. :)
Ora che mi viene in mente, la scena finale di questo film mi ricorda molto più demolition man che Terminator… ma sempre di plagio si tratta.
scusate l’ot, ma ieri ho visto Black Dynamite e vi posso assicurare che ogni scena urla con forza: “Tarantino puppami la fava!”
MJW da oggi (anzi, da ieri) è la mia nuova divinità preferita
Black Dynamite coming soon :)
nulla, volevo solo sapere se qualcuno aveva già visto questo.
http://www.imdb.com/title/tt1391137/
Great post.